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In compagnia di SIMON DOMENICO MIGLIORINI
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In compagnia di SIMON DOMENICO MIGLIORINI

Author: Simon Domenico Migliorini

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Simon Domenico Migliorini interpreta autori noti e meno noti
43 Episodes
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Simon Domenico Migliorini interpreta la Via Crucis scritta da Mario Luzi (prima parte).Adattamento radiofonico di Rosario TronnoloneLa Passione di Mario Luzi, che raccoglie i versi scritti dal poeta per la Via Crucis presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel 1999, sarà letta da Simon Domenico Migliorini e trasmessa da Radio Vaticana il 29 marzo, Venerdì Santo, durante la trasmissione “Indovina chi viene a pranzo”, condotta da Rosario Tronnolone. La prima parte andrà in onda dalle ore 13:30 alle ore 14, la seconda parte dalle ore 14:11 alle ore 14:30. Simon Domenico Migliorini conobbe Mario Luzi nel mese di gennaio del 2000 quando il grande poeta italiano ha voluto affidargli la sua opera perché ne fosse realizzata una versione teatrale. Ne è nato così uno spettacolo che nel corso degli anni è stato più volte portato in scena da Migliorini. Tra le varie rappresentazioni e letture è da ricordare, nel 2012, quella nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Volterra con l’accompagnamento del Coro londinese “Hendon St. Mary” diretto da Richard Morrison. “La Passione di Mario Luzi – dichiara Simon Domenico Migliorini - rappresenta una tappa importante della mia carriera artistica. Ogni volta che la metto in scena o che ne affronto la lettura riaffiorano intense sensazioni e ricordi indelebili. Non dimenticherò mai l’incontro, voluto da Luzi che mi accolse con molta gentilezza e cordialità nella sua casa la cui semplicità mi stupì. Mi sorprese poi la sua richiesta di rappresentare La Passione. Era un invito che certamente non mi aspettavo e che mi riempì di gioia. Luzi ha scritto quest’opera con la tecnica tipica di tutti i suoi lavori teatrali, lo ha immaginato come un lungo monologo in un linguaggio ritmico, talvolta racchiuso nella metrica formale, talvolta libero. Nei nostri lunghi colloqui sulla sua opera espresse il desiderio, che ho sempre rispettato, che il testo fosse reso con una recitazione alta, una chiarezza di stile tale da esprimere con pienezza la profondità e la potenza drammatica del contenuto poetico. In tal senso mi dette molte indicazioni che ho pienamente condiviso E alle quali mi sono fedelmente attenuto. Non nascondo che per me è stato un impegno professionale, ma soprattutto umano notevole, che vivo ogni volta con grande senso di responsabilità. La lettura di questi versi, per ciò che essi vogliono significare, per la loro sublime bellezza e per la commozione che infondono, è assai coinvolgente e ogni volta produce emozioni indescrivibili. Ringrazio Rosario Tronnolone e Radio Vaticana per avermi dato l’opportunità e il piacere di interpretare, in occasione di Venerdì Santo 2024, questo testo poematico, come lo definiva Luzi, così importante nella storia della poesia contemporanea”.
Simon Domenico Migliorini interpreta la Via Crucis scritta da Mario Luzi (prima parte).Adattamento radiofonico di Rosario TronnoloneLa Passione di Mario Luzi, che raccoglie i versi scritti dal poeta per la Via Crucis presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II nel 1999, sarà letta da Simon Domenico Migliorini e trasmessa da Radio Vaticana il 29 marzo, Venerdì Santo, durante la trasmissione “Indovina chi viene a pranzo”, condotta da Rosario Tronnolone. La prima parte andrà in onda dalle ore 13:30 alle ore 14, la seconda parte dalle ore 14:11 alle ore 14:30. Simon Domenico Migliorini conobbe Mario Luzi nel mese di gennaio del 2000 quando il grande poeta italiano ha voluto affidargli la sua opera perché ne fosse realizzata una versione teatrale. Ne è nato così uno spettacolo che nel corso degli anni è stato più volte portato in scena da Migliorini. Tra le varie rappresentazioni e letture è da ricordare, nel 2012, quella nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Volterra con l’accompagnamento del Coro londinese “Hendon St. Mary” diretto da Richard Morrison. “La Passione di Mario Luzi – dichiara Simon Domenico Migliorini - rappresenta una tappa importante della mia carriera artistica. Ogni volta che la metto in scena o che ne affronto la lettura riaffiorano intense sensazioni e ricordi indelebili. Non dimenticherò mai l’incontro, voluto da Luzi che mi accolse con molta gentilezza e cordialità nella sua casa la cui semplicità mi stupì. Mi sorprese poi la sua richiesta di rappresentare La Passione. Era un invito che certamente non mi aspettavo e che mi riempì di gioia. Luzi ha scritto quest’opera con la tecnica tipica di tutti i suoi lavori teatrali, lo ha immaginato come un lungo monologo in un linguaggio ritmico, talvolta racchiuso nella metrica formale, talvolta libero. Nei nostri lunghi colloqui sulla sua opera espresse il desiderio, che ho sempre rispettato, che il testo fosse reso con una recitazione alta, una chiarezza di stile tale da esprimere con pienezza la profondità e la potenza drammatica del contenuto poetico. In tal senso mi dette molte indicazioni che ho pienamente condiviso E alle quali mi sono fedelmente attenuto. Non nascondo che per me è stato un impegno professionale, ma soprattutto umano notevole, che vivo ogni volta con grande senso di responsabilità. La lettura di questi versi, per ciò che essi vogliono significare, per la loro sublime bellezza e per la commozione che infondono, è assai coinvolgente e ogni volta produce emozioni indescrivibili. Ringrazio Rosario Tronnolone e Radio Vaticana per avermi dato l’opportunità e il piacere di interpretare, in occasione di Venerdì Santo 2024, questo testo poematico, come lo definiva Luzi, così importante nella storia della poesia contemporanea”.
Simon Domenico Migliorini ha declamato con grandepotenza artistica e travolgente intensità, i sublimi versi danteschi dopo il suggestivo, breveascolto di alcuni di essi incisi sul prezioso vinile, al centro del Progetto “Dante tra giri, Gironie Canti” realizzato da Gruppo Progetto Città con la compartecipazione del ConsiglioRegionale della Toscana. Il 33 giri ha riportato gli spettatori ad atmosfere d’altri tempi e ad un rituale classico, del passato ma nuovamente in auge, che ha ispirato Migliorini nell’ideazione del progetto celebrativo del Sommo Poeta.La Lectura Dantis di Simon Domenico Migliorini con l’ambiente sonoro ideato e realizzatoda David Dainelli, che ha creato sonorità evocative di un immaginario soprannaturale, haesaltato al massimo il valore del Progetto che ha avuto il Patrocinio della Società DantescaItaliana e dell’Accademia dei Sepolti. I Canti, tra i più celebri della Divina Commedia. Migliorini attore, regista oltre che fondatore e guida artistica del Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, hanno emozionato pubblico e critica. “Il progetto si pone l’obiettivo – spiega Migliorini – di offrire il proprio originale contributo alle celebrazioni del settecentenario dantesco enell’occasione degli eventi organizzati dalla Regione Toscana per festeggiare il Capodanno Toscano. Il disco in vinile è un prodotto realizzato per durare nel tempo con il valore artistico dato dal suo contenuto ispirato e generato dai versi immortali ed universali del Sommo Poeta chedall’Italia, dalla Toscana, ha parlato al mondo”. Il 33 Giri è disponibile richiedendolo a info@teatroromanovolterra.it può essere spedito in tutto il mondo.La Lectura Dantis di Simon Domenico Migliorini – afferma Giovanni Antonucci, Docente diStoria del Teatro e dello Spettacolo - ha un suo spazio originale nel panorama troppo affollato dei lettori della Divina Commedia, che si contendono gli onori per i settecento anni della morte del massimo Poeta. Il rischio è, infatti, di un eccesso di offerta, talvolta di modesta qualità, come ad esempio ho potuto constatare anche in una proposta televisiva.La lettura poetica è ardua perché si discosta o dovrebbe discostarsi dall’interpretazione. Molti attori, anche famosi, leggono Dante come se dovessero impersonare i personaggi che egli ha incontrato nel poema. Soprattutto nell’Inferno, ma talvolta perfino nel Purgatorio, succede spesso, con il risultato che la fruizione della poesia ne soffre non di poco. Simon Domenico Migliorini l’ha perfettamente intuito e soprattutto lo dimostra in tutto il disco. La sua scelta, divisa fra Inferno, Purgatorio e Paradiso, è oculata e frutto di un rapporto diretto, personale, con la poesia dantesca. Da qui nasce la sua particolare attenzione non solo all’Inferno, come fanno quasi tutti, ma soprattutto al Paradiso, con la lettura integrale del sublime Canto trentatreesimo, il momento più alto e irraggiungibile della poesia di tutti i tempi. Qui Migliorini rivela una castità e una interiorità espressive che pochi attori sono in grado di raggiungere. La sua voce acquista, grazie anche al sottile contributo del musicista David Dainelli, una purezza che ci rimanda ad un’arte, talvolta oggi ignorata, della lettura poetica.Scriveva Barthes che non esiste voce neutra, men che mai sarà neutra la voce dell’attore che afferma attraverso la recita, per apostatica e narcisa definizione, la propria scandalosa einoppugnabile alterità. Nella lettura poetica – interviene sul Progetto Giuseppe Liotta, Criticoteatrale - la voce vive del suo traslato fino a farsi suono, sonorità magmatica, concreta, dove il significante tende a combaciare col suo significato fino ad assumerlo completamente erestituircelo in una forma nuova, o rinnovata. Ogni recita poetica è un incidente, unaconsapevole incrinatura/forzatura del linguaggio verbale e sonoro-uditivo nel percorso di‘messa in abisso’ del testo: la sua distruzione e la sua rinascita. Nella nuova phoné acquisita, lo Stile si sovrappone alla lingua, la cancella per tornare a farla risplendere in un differente universo sonoro, dato dalla qualità dell’interprete e dalla sua inconfondibile Voce. La poesia della Divina Commedia, come rileva Giovanni Getto, vive “di un unitario ritmo di stile e d’anima”, ed è proprio questo ritmo ascensionale che occorre cogliere e restituire. Simone Migliorini ce ne offre “sfacciatamente” una versione massimamente ‘teatrale’ senzarisparmiarsi spericolate variazioni timbriche e tonali a vantaggio di una resa fisica, direi anche corporea di quelle sillabe e parole che abbattono lo schema della classica ‘terzina’ per farle convivere tutte nella dimensione realistica e religiosa del poema e pervenire a più ardite risonanze.
Cantico dei Cantici

Cantico dei Cantici

2024-03-0805:31

Cantico dei Cantici
Intervista di Radio Italia 5 a Simon Domenico Migliorini
La poesia LESBIA del poeta settecentesco Mattia Damiani seguita da un brano del compositore Francesco Zanetti entrambi nati a Volterra il primo nel 1705 il secondo nel 1737
Dallo spettacolo omonimo di David Dainelli - Simon Domenico Migliorini - Alessandro Scarpellini.
Marcello Landi nato a Cecina nel 1958 È noto anche come pittore. È stato ospite per alcuni anni all’Ospedale Psichiatrico di Volterra. Numerosi i suoi libri e i suoi quadri. Queste tre poesie sono tratte da Pietre di Volterra edita da Enrico Vallecchi nel 1974
È l’amore carnale, irruento e delicato: un invito a gioirne La poesia è del 1933
Trasmissione radio di RADIO VATICANA Indovina chi viene a pranzoseconda parte del 05/08/2022Appuntamento quotidiano, con il mondo della cultura, della solidarietà e della spiritualitàIntervista a Simone Migliorini a cura di Rosario Tonnolone
TRATTO DALLO SPETTACOLO "L'UOMO DAL FIORE IN BOCCA POESIE, NOVELLE E ALTRE PAZZIE" VISIBILE QUI: https://www.youtube.com/watch?v=cQDknvHbBB4&t=2958s Con Simon Domenico Migliorini, Domenico Belcari. Al piano David Dainelli, rielaborazione drammaturgica Natalia Di Bartolo
LA NOVELLA "IL SOFFIO" DI LUIGI PIRANDELLO MUSICHE DAVID DAINELLI TRATTA DALLO SPETTACOLO DI NATALIA DI BARTOLO VISIBILE INTEGRALMENTE QUI : https://www.youtube.com/watch?v=cQDknvHbBB4&t=2956s
TRATTO DALLO SPETTACOLO LIVE DI NATALIA DI BARTOLO IL CELEBRE MONOLOGO DELL'ENRICO IV DI PIRANDELLO. AL PIANO DAVID DAINELLI SPETTACOLO INTEGRALE https://www.youtube.com/watch?v=cQDknvHbBB4&t=2869s
Da me ritrovata la dedica in forma di prologo che la prima attrice Anna Pieri scrisse e dedicò al nuovo teatro di Volterra, inaugurato il 15 agosto 1820. La scoperta cambia radicalmente la storia finora acclarata dell’inaugurazione della prestigiosa struttura toscana. Fu proprio Anna Pieri infatti a inaugurare il bel teatro e non Mariella Arpini come da altri sostenuto e acclarato da molti anni . Qui l’articolo https://academia.edu/resource/work/43943268
È un brano famosissimo, forse il più famoso del teatro di tutti i tempi, il monologo, il soliloquio dell’Atto III scena prima di Amleto: Essere non essere. La particolarità sta nella traduzione forse tra le più antiche, in versi , che risale ai primi decenni del 1700. Gli inglesi, naturalmente, possono godere di ascoltare Shakespeare recitato in lingua originale, come noi possiamo ascoltare Dante, tanto per fare un esempio. È un privilegio di chi, madrelingua, riesce a capire le sfumature del linguaggio antico, il suono,il significante, il lessico, la pregnanza di ogni singola parola, il suo sapore. Le traduzioni risentono del linguaggio contemporaneo, spesso è un bene perché comunque lo rendono più immediato e comprensibile ma nel caso di giganti come Shakespeare si toglie molto alla bellezza alla musicalità del verso. Questa versione affascina perché, sebbene più moderna di oltre 100 anni rispetto ad Amleto originale, riecheggia un italiano antico che più si avvicina all’inglese antico dell’opera. La traduzione è di un toscano: Tommaso Crudeli tradusse di Amleto solo questo famosissimo brano che va dal verso 56 al verso 85.
Monologo Tratto dal film del 1976 NETWORK di Sidney Lumet
In occasione della Giornata mondiale della poesia
Protagonisti dello spettacolo sono Silvia Siravo e Simone Migliorini che cura anche la regia; le musiche sono eseguite da David Dainelli. Lo spettacolo non parla di speranza, di bellezza, di rinascita o rigenerazione, non parla di un futuro migliore ma di tutto questo insieme, di ciò che tutti questi grandi valori contiene: è Amour de loin, una suggestiva e fascinosa storia che nasce tra due amanti, separati dalle incombenze della pandemia, che si confrontano su una raccolta di lettere d’amore tra le più belle mai scritte. “Le lettere – spiega Alma Daddario - sono un’arma efficace per manifestare una gioia, per esternare un’emozione rendendo partecipi gli altri, per riempire il vuoto di una lontananza fisica. Hanno un respiro ampio e parlano al cuore e alla mente con modalità diverse dai messaggi veicolati dai cellulari: modalità che le rendono immortali. Si scrivono per se stessi, senza cercare fama, o approvazione. Si scrivono per dare dimora alle passioni, ma anche alle debolezze, per comunicare… l’incomunicabile. In poesia o letteratura, finzione o storia, la lettera d’amore è specchio dell’anima di chi la scrive. Erede moderna dell’”amor di lontano”, cantato dai trovatori, che esprimeva nostalgia, desiderio, illusione. L’amour de loin, l’amore impossibile, che poteva essere vissuto solo in modo virtuale attraverso i versi, così come attraverso le missive. Una lettera è in grado di superare spazio e tempo… racconta i momenti in cui gli esseri umani sono più veri, dubbiosi o fragili, appassionati o disperati, ingenui o cinici. Poeti, filosofi, scrittori, musicisti e… comuni mortali, donne e uomini, attraverso le lettere, hanno ci hanno lasciato una traccia di immortalità. Personaggi immaginari o storici, mitologici o reali, rappresentano la continuità delle nostre speranze, dei nostri sogni, delle aspettative dell’uomo davanti a un sentimento inspiegabile che crea gioia, dolore, desiderio, sconcerto. L’amore è tutto – affermava Emily Dickinson – e questo è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.
con Silvia Siravo e Simone Migliorini che ne cura anche la regia; le musiche sono di David Dainelli e con la partecipazione de I Madaus con il loro brano inedito Ti lascio un bacio, interpretato da Aurora Pacchi. La produzione di Amour de Loin è del Festival Internazionale Teatro Romano di Volterra. In Amour de Loin, Alma Daddario costruisce, su una trama alquanto insolita e suggestiva, la storia di Valerio e Francesca, docenti universitari impegnati nella raccolta di epistolari storici a tema amoroso. E’ il più classico degli argomenti ed è inquadrato in una originalissima prospettiva letteraria che abbraccia passato e presente, collocata nello scenario più attuale, ovvero quello oscurato dalle difficoltà e dalle nuove problematiche insorte a seguito della pandemia da Covid-19 e del lockdown.Un tessuto che si intreccia con le passioni di grandi personaggi della storia, avvolge i protagonisti imprigionati in una contemporaneità che è alla ricerca, impreparata ed annichilita, del futuro attraverso una porta socchiusa. Valerio e Francesca, nella avvincente interpretazione di Silvia Siravo e Simone Migliorini, trasportano idealmente il pubblico in una dimensione che pare sospesa nel tempo, di grande fascino, in cui i due amanti costretti ad una lontananza forzata, vivono e sono testimoni di amori celebri del passato, ancora straordinariamente vivi e si confrontano su una raccolta di lettere d’amore tra le più belle mai scritte.Tra gli autori dei carteggi vi sono Ovidio, Marcel Proust, Cyrano de Bergerac, Dino Campana, Rainer Maria Rilke, Francis Scott Fitzgerald, Ludwig van Behetoven, Jean Jacques Rousseau, Napoleone Bonaparte, Gustav Jung, Madame de Staël, Aphra Behn, Emily Dickinson, Sabina Spielrein, Marina Cvetaeva e Sibilla Aleramo. “Le lettere – spiega Alma Daddario - sono un’arma efficace per manifestare una gioia, per esternare un’emozione rendendo partecipi gli altri, per riempire il vuoto di una lontananza fisica. Hanno un respiro ampio e parlano al cuore e alla mente con modalità diverse dai messaggi veicolati dai cellulari; modalità che le rendono immortali. Si scrivono per se stessi, senza cercare fama o approvazione. Si scrivono per dare dimora alle passioni ma anche alle debolezze, per comunicare… l’incomunicabile. In poesia o in letteratura, finzione o storia, la lettera d’amore è lo specchio dell’anima di chi la scrive. E’ l’erede moderna dell’’amor di lontano”, cantato dai trovatori, che esprimeva nostalgia, desiderio, illusione. L’Amour de Loin, l’amore impossibile, che poteva essere vissuto solo in modo virtuale attraverso i versi, così come attraverso le missive. Una lettera è in grado di superare spazio e tempo… racconta i momenti in cui gli esseri umani sono più veri, dubbiosi o fragili, appassionati o disperati, ingenui o cinici. Poeti, filosofi, scrittori, musicisti e comuni mortali, donne e uomini, attraverso le lettere, ci hanno lasciato una traccia di immortalità. Personaggi immaginari o storici, mitologici o reali, rappresentano la continuità delle nostre speranze, dei nostri sogni, delle aspettative dell’uomo davanti a un sentimento inspiegabile che crea gioia, dolore, desiderio, sconcerto. L’amore è tutto – affermava Emily Dickinson – e questo è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.
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