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ScuolaNonScuola Podcast- incontri con Pier Giorgio Caselli
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ScuolaNonScuola Podcast- incontri con Pier Giorgio Caselli

Author: Scuolanonscuola staff

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Description

Il Podcast della ScuolaNonScuola raccoglie le registrazioni audio dei corsi e delle conferenze tenute da Pier Giorgio Caselli. Il tema dominante è l'uomo e la sua evoluzione, e viene trasmesso in discorsi spontanei attraverso molteplici punti di vista: la meditazione profonda, l'alchimia spirituale, gli stati profondi di coscienza, la divina commedia, la poesia e l'arte come cammino iniziatico, l'elevazione della qualità delle relazioni che viviamo, i sogni lucidi e il Bardo, la fisica moderna, lo sviluppo della creatività e delle capacità intuitive ecc.
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Possiamo liberarci senza filosofeggiare sulla Libertà?  Può la trasformazione accadere grazie al contatto di chi siamo davvero? Iniziare a vivere la vita basandosi sulla consapevolezza e non sul pensiero può condurci alla più grande delle scoperte.
Spesso anche senza che ce ne accorgiamo, se non prestiamo attenzione, siamo portati a considerare la paura come qualcosa di negativo, che sarebbe meglio non ci fosse, qualcosa da vincere. In questo podcast Pier Giorgio, condividendo anche ciò che ha realizzato nelle proprie esperienze, ci mostra che anche la paura è un dono, come tutto ciò che fa parte di noi, e come essa può bloccarci se la consideriamo una nemica. Invece la paura può rivelarsi una preziosa fonte di energia, se la vediamo come un’alleata, che ci consente di cogliere profondamente la bellezza e la meraviglia dell’esistenza.
Spesso siamo portati a intendere la semplicità come il comprendere qualcosa con facilità, l’assenza di complessità. Su un'altra ottava, la si può intendere anche in un altro modo: cioè nel vedere le cose così come sono, e non attraverso i filtri della nostra storia personale. In questo estratto, Pier Giorgio ci porta a cogliere che molto probabilmente, riguardo ai nostri condizionamenti e paure, potremmo avere la "inconsapevole convinzione" che se non li avessimo, saremmo migliori, più felici. Se visti con semplicità (cioè senza i nostri filtri), potremmo accorgerci che essi non rappresentano degli ostacoli da eliminare, ma in realtà sono dei grandi doni, preziosi strumenti di auto osservazione, che possono aiutarci a distaccarci dall'immagine della nostra persona che abbiamo, ma non Siamo. Questa prospettiva è trasmessa in maniera diretta, attraverso la potente metafora del calamaio e dell’inchiostro lanciati sulla parete, che viene spiegata nel podcast.
In questo episodio Pier Giorgio, ricollegandosi a quanto esposto nel precedente, ci porta a riflettere su come siamo tutti (a prescindere che siamo biologicamente uomini o donne) generalmente abituati a privilegiare il lato maschile in noi, e per questo siamo portati a “cercare” anziché a dare spazio al lato femminile e “farci trovare”, e ricevere la Verità. Inoltre, Pier Giorgio ci fa notare come anche Gesù, Sant’Agostino e tanti altri Maestri hanno conosciuto diverse pratiche, e vissuto varie esperienze, ma le hanno poi trascese tutte, non rimanendo vincolati a nessuna di esse. Infine, anche attraverso delle storielle e degli aneddoti divertenti, ci invita a porre attenzione a queste dinamiche in noi, e con quale predisposizione viviamo le relazioni, la meditazione, ecc.
Nella prima parte di questo intenso e bellissimo podcast, Pier Giorgio, con ironica leggerezza e giocosa e amorevole profondità, ci invita a riflettere su come, vivendo delle esperienze nelle quali si sfiora Ciò che è oltre la persona, potrebbe capitare di ritenerle parentesi felici nella vita vera (cioè la routine di tutti i giorni) oppure di diventare cacciatori o collezionisti di esperienze sempre più intense. In entrambi i casi perdiamo l’opportunità di andare in profondità e cogliere Chi vive le esperienze, invece di perdersi superficialmente in esse. Osservare queste dinamiche in noi potrebbe essere un segnale di una maturità (che prescinde dall’età anagrafica), e di un ribaltamento di prospettiva, che potrebbe portarci non a cercare Dio (la Consapevolezza, la Verità) come una meta da conquistare, ma a scoprirci ricettivi per accoglierlo, e semplicemente, ardere come “nuove fiamme dell’antico fuoco”.
Anche questo podcast, come il precedente di cui questo è una prosecuzione, è tratto dal recente ritiro estivo. Qui Pier Giorgio, anche attraverso una piccola esercitazione pratica, ci porta a cogliere come interpretiamo noi stessi e ciò che ci circonda, attraverso la lente del nostro passato e delle nostre esperienze personali, come dice "Un corso in miracoli", “Io vedo solo il mio passato”. Attraverso gli episodi rievocati (il sutra del fiore, e il martirio di San Lorenzo) si vuole portare l’attenzione al fatto che essi non sono solo la cronaca di fatti accaduti secoli fa, ma racchiudono, se li leggiamo con attenzione, un profondo insegnamento (valido per noi anche oggi), che ci può portare a realizzare Chi veramente Siamo, oltre le identificazioni della persona e della sua storia, e ad emanare spontaneamente e indipendentemente dalla nostra volontà, questa consapevolezza.
In questo podcast, tratto da un recente ritiro in terra sarda, Pier Giorgio, con profondità e leggerezza, propone un passo di "Un Corso in Miracoli", che recita così: “Dio non ha creato un mondo senza significato; tutto ciò che vedi non ha alcun significato”, che risulta un paradosso per la nostra mente. Inoltre, accostando il racconto di un episodio della vita del Buddha, (noto come il Sutra del fiore) e del martirio del mistico San Lorenzo, ci conduce a scorgere, attraverso l’apparente contraddizione che confonde la mente, qualcosa oltre ciò che appare reale. Proprio come un koan zen che confonde la mente per staccarci da essa, e vedere che la realtà non è limitata a ciò che percepiamo con i nostri sensi.
In questo podcast (tratto dal recente ritiro in Sardegna), Pier Giorgio parla dell’amato Meister Eckhart, teologo e mistico del Medioevo, e propone un passaggio tratto dai suoi scritti, “Dio, liberami da dio”, collegato ad un passo del Vangelo che è la frase che Gesù rivolge ai Farisei e cioè: “Se foste ciechi, non avreste peccato, ma poiché dite di vedere, siete peccatori”. Questi due potenti insegnamenti messi a confronto, possono rappresentare per l’uomo di ogni tempo un’autentica preghiera, una vera e propria pratica da portare nel quotidiano, che può condurci alla scoperta di Dio al di là dei concetti mentali, delle credenze, e dei significati che nel corso dei secoli gli abbiamo attribuito. Più in generale, queste parole possono condurci a vedere gli “dei”, gli idoli (il successo, la relazione perfetta, l’erudizione, l’illuminazione, ecc.) che magari ci sono stati trasmessi dalla famiglia, e se non ne siamo consapevoli (se siamo “ciechi”), possono condizionare le nostre esistenze, e portarci a “peccare” nel suo significato più autentico, cioè di mancare una vita felice e viverla invece in maniera superficiale, persi dietro queste “illusioni”.
Pier Giorgio, in questa seconda parte sempre estratta dal recente ritiro svoltosi nell’amata Sardegna, propone attraverso una meditazione guidata, l’opportunità di interiorizzare le intuizioni condivise durante la lettura di alcuni passi del libro "Un corso in miracoli" e degli scritti di Santa Teresa, disponibili nel precedente podcast.
“Ciò che è reale non può essere minacciato; ciò che è irreale non esiste: in questo consiste la pace di Dio.” Questo è un passo tratto dal libro “Un corso in miracoli”. Pier Giorgio in questo brano, estratto dal recente ritiro svoltosi in Sardegna, condivide delle profonde intuizioni su queste parole, che risuonano anche in un brano della vita di Santa Teresa d’Avila, e mette in luce dei preziosi insegnamenti contenuti in questi scritti, che sono a disposizione di chi è pronto a coglierli. Ci conduce inoltre, a intuire (più che solo a capire) cosa sia la Pace di Dio, andando appunto oltre le definizioni e le interpretazioni mentali.
Questo brano è tratto da una diretta in cui Pier Giorgio legge il libro "Il Leone Rosso", e in questi pochi minuti ci porta, attraverso il commento dell’esercizio 200 del libro "Un Corso in Miracoli", a vedere la trappola del dover diventare qualcuno. Trappola che ci porta lontano dalla vera Pace.
Commentando un passaggio del bellissimo libro “Il Leone Rosso”, nel quale si parla del protagonista che prova del disagio nell’indossare degli abiti altrui, Pier Giorgio ci porta ad illuminare un meccanismo che potremmo sperimentare quando arrivano i primi click interiori, le prime intuizioni, alternati a momenti in cui proviamo di nuovo gelosia, invidia, ecc. Pier Giorgio ci porta inoltre a chiederci se questa dinamica altalenante, che potremmo intendere come frutto di un nostro errore, una nostra mancanza, o un non essere degni, non sia in realtà un passaggio necessario nel risveglio dall’illusione di essere una persona.
In questo brano, estratto da una recente lettura del libro "Il Leone Rosso", Pier Giorgio offre una preziosissima riflessione sullo sfruttamento, su come questo caratterizzi la nostra vita, se vissuta sotto il dominio dell’ego e inconsapevolmente. Lo sfruttamento sulla Terra si manifesta in vari modi: sfruttamento e inquinamento dell’ambiente, lo sfruttamento degli animali, lo sfruttamento reciproco tra gli esseri umani. Eppure proprio l’essere umano, ha il compito di diventare consapevole, per realizzare che la sua presenza non è una calamità per questo pianeta, ma una benedizione, perché tra le varie creature l’uomo, è l’unico essere che ha la possibilità di manifestare ed emanare Consapevolezza.
In questo brano tratto da una diretta di qualche tempo fa, in era Covid, ma che si adatta benissimo ai giorni che stiamo vivendo, Pier Giorgio ci parla della vera Pace che non possiamo darci da soli. Riportandoci all'immagine bellissima di Gesù che dorme nella barca durante la tempesta, e della finestra che lascia passare la luce pur non essendo il sole, ci indica come la vera Pace non è cercare una rassicurazione, ma iniziare ad intuire che non siamo persone.
Pier Giorgio in questo podcast attraverso la lettura del libro "Il Leone Rosso" ci fa intuire come per un iniziato lo sforzo può essere la chiave per liberarlo dallo sforzo stesso, e come la paura sia una zavorra essenziale all'inizio del percorso di autoconoscenza, poiché liberarsene prima del tempo può far più male che bene. Così è per le passioni, che possono accenderci, quando si ha la maturità interiore per viverle con saggezza, o bruciarci quando si è immaturi e schiavi di esse stesse.
Il quadro e la cornice

Il quadro e la cornice

2025-06-1106:31

Pier Giorgio, in questo podcast tratto dalla diretta di pasquetta, commenta un passo del libro “Un corso in miracoli”, nel quale, attraverso la metafora del quadro e della cornice, ci viene offerta una profonda riflessione, che può aiutarci a vedere quanto la mancanza d’Amore possa focalizzarci sulla “cornice”, cioè nel perdersi in una relazione che ci tiene nell’ego, o concentrarsi sulla sola crescita personale, facendoci perdere di vista il quadro, ossia il dono, l’Essenza della Vita. Se non ci fermiamo alla sola comprensione concettuale, questa riflessione potrebbe essere portatrice di importanti “click interiori”.
Pier Giorgio in un recente incontro a Sassari presso la Scuola di meditazione del caro amico Lama Luigi, durante il quale si stava commentando un brano del bel libro “Il fuoco della libertà” di Papaji, ne ha spiegato un passaggio che propone la differenza che c’è tra “voler gioire delle cose, e gioire delle cose”, facendo osservare come siamo stati educati a dare priorità nella nostra vita alla sicurezza, che è intesa soprattutto come sicurezza economica. Questo condizionamento diffuso e potente, molto spesso non visto, dà una direzione alla nostra vita, e così ci troviamo a dedicare ad esso la maggior parte della nostra energia. Non c’è niente di male nel dedicarsi al lavoro, alla famiglia, alla casa, ecc., la differenza sta nella consapevolezza, che fa sì che anche questi interessi citati, siano espressioni della nostra unicità e creatività, e non un uniformarsi inconsapevole ad un condizionamento non visto.
In questo brano, sempre tratto da un incontro a Sassari, Pier Giorgio ci offre l’immagine del bocciolo e della rosa, che è il simbolo dei Rosacroce, e ci parla della parabola evangelica dei lavoratori della vigna. Con queste immagini ci fa notare come a differenza del fiore, che spontaneamente si apre e si offre, perché segue la propria natura, noi viviamo gran parte o tutta una vita da “boccioli”, perché concentrati sulla realizzazione personale, ostacolando l’offerta dei nostri talenti. Ma soprattutto ci dimentichiamo spesso, che lo scopo dell’esistenza, come un fiore silenziosamente ci ricorda, è per ciascuno di noi il dono della propria unicità.
In questo brano, estratto da un incontro a Sassari, Pier Giorgio ci porta ad osservare come il ciclo vitale di un fiore, con le sue fasi che vanno dal bocciolo alla fioritura, all’emanazione del suo profumo e all’offerta della sua bellezza, rappresenti un profondo simbolo (e un’indicazione pratica per ciascuno di noi) della fioritura interiore alla quale ogni creatura è chiamata; fioritura che non è un dono per sé stessi, ma da offrire agli altri.
In questo brano, estratto dal video girato durante la Festa della MPA, Pier Giorgio ci indica come la meditazione all'inizio può essere praticata per calmare la mente, ma ad un certo punto grazie ad essa, possiamo distaccarci dai nostri stessi pensieri, e scoprire il nostro vero Essere. In questo distacco vi è il silenzio profondo e la pace di Dio.
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