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ScuolaNonScuola Podcast- incontri con Pier Giorgio Caselli

ScuolaNonScuola Podcast- incontri con Pier Giorgio Caselli
Author: Scuolanonscuola staff
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© Scuolanonscuola staff
Description
Il Podcast della ScuolaNonScuola raccoglie le registrazioni audio dei corsi e delle conferenze tenute da Pier Giorgio Caselli. Il tema dominante è l'uomo e la sua evoluzione, e viene trasmesso in discorsi spontanei attraverso molteplici punti di vista: la meditazione profonda, l'alchimia spirituale, gli stati profondi di coscienza, la divina commedia, la poesia e l'arte come cammino iniziatico, l'elevazione della qualità delle relazioni che viviamo, i sogni lucidi e il Bardo, la fisica moderna, lo sviluppo della creatività e delle capacità intuitive ecc.
247 Episodes
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Possiamo liberarci senza filosofeggiare sulla Libertà?
Può la trasformazione accadere grazie al contatto di chi siamo davvero?
Iniziare a vivere la vita basandosi sulla consapevolezza e non sul pensiero può condurci alla più grande delle scoperte.
In questo podcast, tratto da un recente ritiro in terra sarda, Pier Giorgio, con profondità e leggerezza, propone un passo di "Un Corso in Miracoli", che recita così: “Dio non ha creato un mondo senza significato; tutto ciò che vedi non ha alcun significato”, che risulta un paradosso per la nostra mente. Inoltre, accostando il racconto di un episodio della vita del Buddha, (noto come il Sutra del fiore) e del martirio del mistico San Lorenzo, ci conduce a scorgere, attraverso l’apparente contraddizione che confonde la mente, qualcosa oltre ciò che appare reale. Proprio come un koan zen che confonde la mente per staccarci da essa, e vedere che la realtà non è limitata a ciò che percepiamo con i nostri sensi.
In questo podcast (tratto dal recente ritiro in Sardegna), Pier Giorgio parla dell’amato Meister Eckhart, teologo e mistico del Medioevo, e propone un passaggio tratto dai suoi scritti, “Dio, liberami da dio”, collegato ad un passo del Vangelo che è la frase che Gesù rivolge ai Farisei e cioè: “Se foste ciechi, non avreste peccato, ma poiché dite di vedere, siete peccatori”. Questi due potenti insegnamenti messi a confronto, possono rappresentare per l’uomo di ogni tempo un’autentica preghiera, una vera e propria pratica da portare nel quotidiano, che può condurci alla scoperta di Dio al di là dei concetti mentali, delle credenze, e dei significati che nel corso dei secoli gli abbiamo attribuito. Più in generale, queste parole possono condurci a vedere gli “dei”, gli idoli (il successo, la relazione perfetta, l’erudizione, l’illuminazione, ecc.) che magari ci sono stati trasmessi dalla famiglia, e se non ne siamo consapevoli (se siamo “ciechi”), possono condizionare le nostre esistenze, e portarci a “peccare” nel suo significato più autentico, cioè di mancare una vita felice e viverla invece in maniera superficiale, persi dietro queste “illusioni”.
Pier Giorgio, in questa seconda parte sempre estratta dal recente ritiro svoltosi nell’amata Sardegna, propone attraverso una meditazione guidata, l’opportunità di interiorizzare le intuizioni condivise durante la lettura di alcuni passi del libro "Un corso in miracoli" e degli scritti di Santa Teresa, disponibili nel precedente podcast.
“Ciò che è reale non può essere minacciato; ciò che è irreale non esiste: in questo consiste la pace di Dio.” Questo è un passo tratto dal libro “Un corso in miracoli”. Pier Giorgio in questo brano, estratto dal recente ritiro svoltosi in Sardegna, condivide delle profonde intuizioni su queste parole, che risuonano anche in un brano della vita di Santa Teresa d’Avila, e mette in luce dei preziosi insegnamenti contenuti in questi scritti, che sono a disposizione di chi è pronto a coglierli. Ci conduce inoltre, a intuire (più che solo a capire) cosa sia la Pace di Dio, andando appunto oltre le definizioni e le interpretazioni mentali.
Questo brano è tratto da una diretta in cui Pier Giorgio legge il libro "Il Leone Rosso", e in questi pochi minuti ci porta, attraverso il commento dell’esercizio 200 del libro "Un Corso in Miracoli", a vedere la trappola del dover diventare qualcuno. Trappola che ci porta lontano dalla vera Pace.
Commentando un passaggio del bellissimo libro “Il Leone Rosso”, nel quale si parla del protagonista che prova del disagio nell’indossare degli abiti altrui, Pier Giorgio ci porta ad illuminare un meccanismo che potremmo sperimentare quando arrivano i primi click interiori, le prime intuizioni, alternati a momenti in cui proviamo di nuovo gelosia, invidia, ecc. Pier Giorgio ci porta inoltre a chiederci se questa dinamica altalenante, che potremmo intendere come frutto di un nostro errore, una nostra mancanza, o un non essere degni, non sia in realtà un passaggio necessario nel risveglio dall’illusione di essere una persona.
In questo brano, estratto da una recente lettura del libro "Il Leone Rosso", Pier Giorgio offre una preziosissima riflessione sullo sfruttamento, su come questo caratterizzi la nostra vita, se vissuta sotto il dominio dell’ego e inconsapevolmente. Lo sfruttamento sulla Terra si manifesta in vari modi: sfruttamento e inquinamento dell’ambiente, lo sfruttamento degli animali, lo sfruttamento reciproco tra gli esseri umani. Eppure proprio l’essere umano, ha il compito di diventare consapevole, per realizzare che la sua presenza non è una calamità per questo pianeta, ma una benedizione, perché tra le varie creature l’uomo, è l’unico essere che ha la possibilità di manifestare ed emanare Consapevolezza.
In questo brano tratto da una diretta di qualche tempo fa, in era Covid, ma che si adatta benissimo ai giorni che stiamo vivendo, Pier Giorgio ci parla della vera Pace che non possiamo darci da soli. Riportandoci all'immagine bellissima di Gesù che dorme nella barca durante la tempesta, e della finestra che lascia passare la luce pur non essendo il sole, ci indica come la vera Pace non è cercare una rassicurazione, ma iniziare ad intuire che non siamo persone.
Pier Giorgio in questo podcast attraverso la lettura del libro "Il Leone Rosso" ci fa intuire come per un iniziato lo sforzo può essere la chiave per liberarlo dallo sforzo stesso, e come la paura sia una zavorra essenziale all'inizio del percorso di autoconoscenza, poiché liberarsene prima del tempo può far più male che bene. Così è per le passioni, che possono accenderci, quando si ha la maturità interiore per viverle con saggezza, o bruciarci quando si è immaturi e schiavi di esse stesse.
Pier Giorgio, in questo podcast tratto dalla diretta di pasquetta, commenta un passo del libro “Un corso in miracoli”, nel quale, attraverso la metafora del quadro e della cornice, ci viene offerta una profonda riflessione, che può aiutarci a vedere quanto la mancanza d’Amore possa focalizzarci sulla “cornice”, cioè nel perdersi in una relazione che ci tiene nell’ego, o concentrarsi sulla sola crescita personale, facendoci perdere di vista il quadro, ossia il dono, l’Essenza della Vita. Se non ci fermiamo alla sola comprensione concettuale, questa riflessione potrebbe essere portatrice di importanti “click interiori”.
Pier Giorgio in un recente incontro a Sassari presso la Scuola di meditazione del caro amico Lama Luigi, durante il quale si stava commentando un brano del bel libro “Il fuoco della libertà” di Papaji, ne ha spiegato un passaggio che propone la differenza che c’è tra “voler gioire delle cose, e gioire delle cose”, facendo osservare come siamo stati educati a dare priorità nella nostra vita alla sicurezza, che è intesa soprattutto come sicurezza economica. Questo condizionamento diffuso e potente, molto spesso non visto, dà una direzione alla nostra vita, e così ci troviamo a dedicare ad esso la maggior parte della nostra energia. Non c’è niente di male nel dedicarsi al lavoro, alla famiglia, alla casa, ecc., la differenza sta nella consapevolezza, che fa sì che anche questi interessi citati, siano espressioni della nostra unicità e creatività, e non un uniformarsi inconsapevole ad un condizionamento non visto.
In questo brano, sempre tratto da un incontro a Sassari, Pier Giorgio ci offre l’immagine del bocciolo e della rosa, che è il simbolo dei Rosacroce, e ci parla della parabola evangelica dei lavoratori della vigna. Con queste immagini ci fa notare come a differenza del fiore, che spontaneamente si apre e si offre, perché segue la propria natura, noi viviamo gran parte o tutta una vita da “boccioli”, perché concentrati sulla realizzazione personale, ostacolando l’offerta dei nostri talenti. Ma soprattutto ci dimentichiamo spesso, che lo scopo dell’esistenza, come un fiore silenziosamente ci ricorda, è per ciascuno di noi il dono della propria unicità.
In questo brano, estratto da un incontro a Sassari, Pier Giorgio ci porta ad osservare come il ciclo vitale di un fiore, con le sue fasi che vanno dal bocciolo alla fioritura, all’emanazione del suo profumo e all’offerta della sua bellezza, rappresenti un profondo simbolo (e un’indicazione pratica per ciascuno di noi) della fioritura interiore alla quale ogni creatura è chiamata; fioritura che non è un dono per sé stessi, ma da offrire agli altri.
In questo brano, estratto dal video girato durante la Festa della MPA, Pier Giorgio ci indica come la meditazione all'inizio può essere praticata per calmare la mente, ma ad un certo punto grazie ad essa, possiamo distaccarci dai nostri stessi pensieri, e scoprire il nostro vero Essere. In questo distacco vi è il silenzio profondo e la pace di Dio.
In questo prezioso podcast, tratto da un incontro svoltosi a Sassari nella Scuola di meditazione del caro amico Lama Luigi, Pier Giorgio spiega con profondità e amorevolezza, come nella Divina Commedia si possano ritrovare insegnamenti diffusi da sempre dai Maestri di ogni epoca, tra questi l’indicazione della via diretta, cioè la possibilità di trascendere l’identificazione con la personalità, anziché impegnarsi in un tentativo continuo di miglioramento della persona. Con l’evoluzione della coscienza, oggi è meno necessario un lungo lavoro di crescita personale, che spesso ci porta a giudicare dei lati di noi ritenendoli “sbagliati”, e perciò da reprimere. Nella via diretta invece questi stessi lati, visti ed accolti senza giudizio, possono diventare la “molla”, che ci porta alla trascendenza della persona, e quindi a scoprire Chi veramente Siamo, anziché essere come “colla”, che ci tiene legati al continuo tentativo di migliorare la persona che crediamo di essere.
Sempre leggendo l'appassionante libro "Il Leone Rosso”, Pier Giorgio attraverso parole raffinate e allo sesso tempo forti, ci invita a portare l'attenzione sulle nostre radici interiori e alle nostre ferite. Poiché le ferite non illuminate, ci potrebbero portare a vivere una vita piena di rabbia e inconsapevolezza. Durante la lettura Pier Giorgio, ci farà intuire quanto illuminare queste radici sia sano ed importante, affinché il frutto che porterà in dono questo vedere con chiarezza, sarà una accoglienza di ciò che esiste, cessando di lottarci contro.
In questo podcast, tratto da un incontro tenuto a Roma in ricordo dell’amato Padre Mariano Ballester, Pier Giorgio anche attraverso le illuminanti metafore come quella della bambola di sale della storia Zen, offre delle preziose riflessioni che possono aiutarci ad intuire profondamente, la reale essenza della meditazione.
Questo brano è la parte finale della diretta in cui Pier Giorgio termina la lettura del Prologo del libro "Il Leone Rosso". Mostrandoci il quadro dell'Annunciazione di Simone Martini, che vi consigliamo di avere davanti mentre ascoltate questo podcast, Pier Giorgio ci invita a vedere la resistenza nel volto e nella postura di Maria, che nonostante questo atteggiamento ha comunque l'aureola, è già Divina. Con queste osservazioni Pier Giorgio ci invita a vedere le nostre resistenze, e a non sentirci bloccati da esse, perché siamo già perfetti ed infinitamente amati, e già pronti per cogliere la nostra Essenza Divina.
In questo podcast Pier Giorgio ispirato dalla lettura del libro "Il Leone Rosso", ci invita a comprendere le differenze fra un maestro autentico e la legge dell’attrazione. Con parole profonde e cariche di amore Pier Giorgio, ci mostra come un autentico maestro non ci dà ciò che vogliamo, ma ciò che è utile a noi per uscire dalle illusioni. Un maestro non è colui che sa più di noi, ma è colui che vede più di noi, e grazie a questo vedere ci apre alla vera fede, quella che non vuole nulla in cambio. Perché la Fede è come l'Amore che basta a se stesso.