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Author: Spazio70

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Nato nel lontano 2010, Spazio70 rappresenta ormai il più importante punto di riferimento per chiunque sia interessato ad approfondire la propria conoscenza sugli anni Settanta in Italia e più in generale sul periodo che va dal 1968 al 1984.

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Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPerugia, 5 febbraio 1998. Il colonnello Giancarlo Paoletti, funzionario del SISDE in pensione, depone, in qualità di testimone, nel corso di un'udienza del processo Pecorelli.Si ringrazia il Radio Radicale per la condivisione del reperto.Tra i temi toccati durante la deposizione: 1) «Rapporti istituzionali con Abbruciati e De Pedis? Questa domanda potrebbe essere auto-indiziante...»; 2) «L'incontro con Abbruciati? Fu casuale e non voluto»; 3) «Prendevamo contatti con il direttore del carcere di Rebibbia»; 4) «Ricordo di avere avuto incontri in carcere o con De Pedis o con Maragnoli»; 5) «Non vi furono sviluppi operativi»; 6) «Abbruciati? Mi chiese più di quanto io fossi disposto a dargli»; 7) «Le richieste di denaro? Era più facile assecondarle. Gli interventi a livello processuale venivano respinti»; 8) «La risposta negativa ad Abbruciati? Ritengo sia stata decisa a livello centro»; 9) «Per raccogliere info su Carminati e altri ambienti della destra, chiedemmo a Barbera di favorire contatti con De Pedis, Abbruciati e Maragnoli»; 10) «Nomi di copertura? Nei rapporti con la malavita organizzata, si cercava di non usarli»; 11) «Si viveva un periodo intensissimo di lavoro»; 12) «La fonte logistica? Pur non dando notizie su un certo argomento, può collaborare alla buona riuscita di una operazione»; 13) «L'ambiente del terrorismo di sinistra era più blindato, più difficile da penetrare»; 14) «Al di là di un premio in danaro o alla restituzione della patente, non si andava»; 15) Sul tema dei rapporti, non sempre di natura istituzionale, tra banda della Magliana ed esponenti delle forze dell'ordine.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiRoma, 28 novembre 1988. Sergio Calore, ex ordinovista e collaboratore di giustizia, risponde alle domande del Presidente della Corte, Severino Santiapichi, nel corso di un'udienza del processo a Ordine Nuovo.Si ringrazia il Radio Radicale per la condivisione del reperto.Tra i temi toccati durante l'interrogatorio: 1) Gennaio 1984. L'inizio della «collaborazione» di Sergio Calore; 2) Novembre 1976. Sulla compravendita di hashish per «autofinanziamento»; 3) I «dépliant di armi» in un albergo di Monteporzio Catone; 4) Estate '76. Concutelli «esautora di ogni responsabilità» il gruppo dirigente all'estero di ON; 5) I «GAO» (Gruppi d'Azione Ordinovista); 6) La cena «Da Nino» alla Camilluccia. Il «contrasto» tra Concutelli e Signorelli; 7) Lo «Stato di tipo organico» teorizzato da ON; 8) Azioni rivendicate e non; 9) Un «gruppo che si raccoglieva attorno a Concutelli»; 10) «Contro l'Utopia marxista».
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 16 (3/10/2025)María Estela Martínez Cartas, detta «Isabelita», ballerina diventata presidente dell’Argentina, rimane una figura enigmatica e controversa. Dal legame con Perón e l’influenza di López Rega fino al golpe del 1976, la sua parabola mescola spiritismo, potere, intrighi e oblio. Una storia che segna le ombre del peronismo e dell’intera nazione argentina.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) «No me atosigués!». Un emblema della distanza di Isabelita dalla realtà argentina; 2) Il golpe del 24 marzo 1976 e l’indifferenza del Paese alla sua deposizione; 3) Oblio e rimozione dalla memoria storica e politica argentina; 4) Origini e famiglia «adottiva»; 5) Lo spiritismo e la costruzione di una nuova identità; 6) Una carriera artistica deludente. Le accuse di essere stata una «bataclana»; 7) L’incontro con Perón. Da semplice a presenza stabile nella vita del caudillo; 8) Il ruolo a Puerta de Hierro; 9) L’ingresso del «Brujo» López Rega; 10) La vicepresidenza e la «Triple A»; 11) Un silenzio durato decenni.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 15 (26/9/2025)Milano, 1974. Due ragazzi tornano da Kabul con una storia inquietante: feste, droga, ospedali improvvisati e un amico rimasto in Afghanistan. Il racconto dei giovani e l’inchiesta del giornalista Giovanni Belingardi svelano un fenomeno che toccò migliaia di occidentali tra anni Sessanta e Ottanta: la «via della droga» verso Oriente, tra illusioni mistiche, eroina a basso costo e destini spezzati.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Una intervista del Corriere d’Informazione; 2) I viaggi in Oriente. La droga a Kabul; 3) Il caso di «Paolo»; 4) Le famiglie in allarme; 5) L’indagine del ministero dell’Interno; 6) Un reporter alla ricerca di «Paolo». Giovanni Belingardi; 7) La «Chicken Street» di Kabul; 8) Testimonianze dirette; 9) Padre Angelo Panigati, il «prete dei drogati»
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiUniversità statale di Milano, 11 marzo 2010. Audio della presentazione del libro di Alessandro Arduino Il fondo sovrano cinese (O Barra O Edizioni).Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati all'interno della registrazione: 1) La Cina. Da «fabbrica del mondo» a «player globale» nelle acquisizioni estere; 2) Il «socialismo di mercato». Da ossimoro capace di strappare sorrisi a possibile modello alternativo; 3) L'errata «profezia» di James Chanos sulla Cina; 4) Visioni catastrofiste o eccessivamente ottimistiche; 5) «Non è possibile che la Cina cresca così tanto. Giocano sui numeri»; 6) Il tema dello «sviluppo a lungo termine»; 7) Il fondo sovrano cinese. Alcune caratteristiche; 8) Sulla «velocità» dello sviluppo cinese; 9) L'accumulo di riserve in valuta estera per investire nei Paesi in crisi o in via di sviluppo; 10) Gli «altri» fondi sovrani cinesi; 11) L'invecchiamento della popolazione cinese; 12) «Gli obiettivi cinesi non sono soltanto di carattere economico»; 13) Due figure-chiave: Lou Jiwei e Gao Xiqing; 14) I fondi sovrani come strumenti per «affievolire» la concorrenza straniera sui mercati esteri; 15) «Meglio il Giappone della Cina»; 16) Dall'export ai consumi interni; 17) Sulla «ristrutturazione» delle forze armate secondo «criteri aziendali»; 18) «La stragrande maggioranza dei tecnocrati cinesi ha una laurea in ingegneria»; 19) Domande e risposte. 
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiMilano, aprile 2012. Intervento del giornalista Giampiero Rossi, coautore con Mario Portanova e Franco Stefanoni del libro Mafia a Milano. Sessant'anni di affari e delitti (Melampo editore, 2012).Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati all'interno della registrazione: 1) «Andreotti ha qualcosa a che vedere con la mafia. A Milano c'è un partito trasversale della corruzione e secondo noi Craxi ne sa qualcosa»; 2) «A Milano c'è la mafia». La reazione di Pillitteri e Craxi; 3) Il «fortino di via Bianchi»; 4) La prima edizione del libro «Mafia a Milano. Quarant'anni di affari e delitti» (1996); 5) Cosa Nostra italo-americana. Primi anni Cinquanta, a Milano; 6) Joe Adonis e Lucky Luciano; 7) Lacune normative e soggiorni obbligati; 8) L'arresto di Liggio; 9) La Direzione distrettuale antimafia di Milano; 11) «Gettate fango». Si continua a negare; 12) La fase di «inabissamento»; 13) Imprenditoria «impermeabile» e politica «negazionista"». 
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiUniversità degli Studi di Milano, aprile 2011.Registrazione parziale del convegno «Chi è Stato? La strategia della tensione in Europa (1969-1974)», organizzato dal Laboratorio Lapsus.Interventi:Aldo Giannuli, già docente di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Milano e consulente di diverse procure (tra cui Milano, per la strage di piazza Fontana, e Brescia, per la strage di piazza della Loggia). Titolo dell’intervento: «Lo scenario internazionale tra consolidamento e rotture».Dimitri Deliolanes, corrispondente della TV greca ERT e autore di numerosi lavori sul contesto storico-politico greco. Titolo dell’intervento: «L’attività eversiva del regime dei colonnelli in Italia e in Grecia».Mirco Dondi, docente di Storia contemporanea all’Università di Bologna. Titolo dell’intervento: «L’Italia e la democrazia anomala».Tra gli argomenti trattati all'interno della registrazione: 1) Sulla corretta definizione di «strategia della tensione»; 2) La politica della distensione; 3) La teoria della «guerra rivoluzionaria»;  4) Grecia, Indonesia, America latina;  5) Il ruolo della Francia; 6) Destabilizzare per stabilizzare; 7) La firma dei trattati di Helsinki; 8) «All'insaputa della CIA». Sul regime del colonnelli, in Grecia; 9) Cipro; 10) Sulla attività eversiva dei colonnelli in Italia; 11) Il «piano Demagnetize»; 12) Le «Stay behind» europee; 13) Uomini del negoziato e trame repressive; 14) Forze armate e Confindustria; 15) Tra illegalità e complicità internazionali.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiMilano, 2015. Lezione del professor Roberto Biorcio (Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca).Si ringrazia il Laboratorio Lapsus per la condivisione del reperto.Tra gli argomenti trattati durante la lezione: 1) Sulla rinascita del populismo, in Italia; 2) Il problema del populismo come «intrinseco alla democrazia»; 3) Una «rinascita» che parte dagli anni Ottanta; 4) Il tramonto dei partiti di massa. L'appello al popolo «contro le élite»; 5) Sulle varie «tipologie» di populismo; 6) Il ruolo dei partiti di sinistra; 7) La destra populista; 8) La Prima repubblica e il «limitato spazio» per il populismo; 9) La «crisi» di fine anni Ottanta; 10) Tangentopoli e l'inizio della cosiddetta «Seconda repubblica»; 11) Gli anni Novanta. La Lega Nord; 12) Berlusconi e il «tele-populismo»; 13) I Cinque stelle; 14) «I politici sono un po' spaventati quando la gente va a votare su un argomento»; 15) Renzi.
Diventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 14 (22/8/2025)Danilo Abbruciati, detto «er Camaleonte», è una delle figure più enigmatiche della cosiddetta Banda della Magliana. La sua parabola criminale, dalle borgate romane fino all’attentato a Milano contro Roberto Rosone, vicepresidente del Banco Ambrosiano, intreccia rapporti con servizi segreti, faccendieri e mafiosi. Ma i misteri non finiscono con la sua morte: dalle tumulazioni anomale al Verano emergono domande senza risposta che coinvolgono anche la famiglia De Pedis.Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Un uomo, una identità inesistente. Enrico Branceto; 2) Lo spostamento della salma di Abbruciati per far posto ad Antonio De Pedis; 3) Il «Lord Brummel del crimine». Sulla figura di Danilo Abbruciati; 4) L’attentato a Roberto Rosone; 5) Mandanti ignoti; 6) I rapporti con elementi dell'intelligence; 7) I permessi di guida rilasciati da Nigeria e (forse) Nicaragua; 8) Una strana tumulazione.L'immagine di anteprima utilizzata per questo episodio è frutto di una nostra rielaborazione delle più diffuse foto di Abbruciati presenti on line. 
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Amazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 7 (30/5/2025)Roma, 23 maggio 2025, sede della Associazione Che Guevara ONLUS . Presentazione del libro «Sovraimplicazioni. Le interferenze del capitalismo cibernetico nelle pratiche di vita quotidiana» (Renato Curcio, Sensibili alle Foglie, 2024). Registrazione dell'evento a cura di Sebastiano Palamara (Spazio 70). Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Sulla «industria dell'intelligenza artificiale»; 2) Un tipo di macchine «diverso da quello del Novecento» in un «modo di produzione identico»; 3) Il concetto di «sovraimplicazione»;  4) Sulla «infrastruttura sociale di internet»; 5) L'intelligenza artificiale come «infrastruttura» gestita, nel suo insieme, da «un gruppo di potere infinitamente piccolo e infinitamente potente»; 6) La «razionalità tecnica» come «moltiplicatore dell'irrazionalità»; 7) Una riflessione sulla differenza tra intelligenza artificiale e intelligenza sociale; 8) Domande e risposte. 
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiPuntata 6 (23/5/2025)Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: Origini familiari e formazione politicaNato in una famiglia antifascista, Franceschini cresce nel mito della cosiddetta «Resistenza tradita», elemento fondante della sua futura scelta rivoluzionaria.Dalla FGCI alla rottura con il PCIDopo una prima fase di impegno, abbandona la FGCI nel 1969 deluso dalla moderazione del partito e attirato dalla sinistra extraparlamentare.La nascita delle Brigate RosseNel 1970, Franceschini è tra i fondatori delle BR. Assume un ruolo centrale nell’organizzazione della lotta armata e diventa il primo latitante dell'organizzazione.Il sequestro Sossi come salto di qualitàAlberto Franceschini guida, insieme a Mara Cagol, il primo sequestro politico delle BR: un’operazione che proietta l’organizzazione sulla scena nazionale.L’arresto del 1974 e il ruolo di «Frate Mitra»Catturato a Pinerolo, in un’operazione organizzata dai Carabinieri, Franceschini sospetterà sempre di un tradimento interno legato a Mario Moretti.Processi, condanne e carcere duroCondannato per banda armata, sequestro e omicidio, trascorre diciotto anni in carcere, mantenendo una linea di totale intransigenza negli anni iniziali.Scissioni interne e adesione al «Partito guerriglia»In carcere si schiera con la corrente più radicale guidata da Giovanni Senzani, prendendo parte anche a una fallita evasione dal carcere nuorese di Badu ’e Carros.Il caso Moro e il sospetto di etero-direzionePur detenuto, segue il sequestro Moro e sospetta in seguito che l’operazione sia stata condizionata da poteri occulti. Testimonierà in tal senso davanti alla Commissione Stragi nel 1999.Dissociazione, scarcerazione e reinserimentoAderisce alla dissociazione ideologica, ottiene una riduzione della pena e viene scarcerato nel 1992. Lavora all’ARCI e si mantiene lontano dai riflettori.Memoria critica e rifiuto della violenzaRifiuta il ritorno al terrorismo nei primi anni 2000, criticando la deriva «lottarmatista» delle cosiddette «nuove Brigate rosse».
➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiContatti: redazione@Spazio70.comSpeciale TG1, 21 marzo 1988. Ennio Remondino intervista Mario Moretti, Barbara Balzerani e Renato Curcio. Tra i principali temi sollevati durante l'intervista: 1) «Con Moretti non ci vedevamo da dieci anni»; 2) «Noi valutiamo che il ciclo sociale di lotte entro il quale sono nate le Br sia sostanzialmente esaurito»; 3) «Non abbiamo vinto, ma non è molto chiaro chi è che ha vinto...»; 4) Sulla «differenza» tra lotta armata e terrorismo; 5) Il problema della «soluzione politica»; 6) Il tema delle «condizioni di libertà per i prigionieri»; 7) «Se il problema fosse soltanto quello della libertà, potrei cavarmela con le leggi sui pentiti e la dissociazione»; 8) «Moro? E' stata una scelta politica, coerente con la lotta armata»; 9) «Ai partiti fu posta la questione dei prigionieri»; 10) «Non esistono retroscena, non esiste niente che non sia stato pubblicato. Non esistono memoriali né bobine. Non esiste niente che non sia noto per una analisi storica corretta»; 11) «Le bobine e le docce che si rompono? Sono fatti di cronaca di nessuna importanza, che nascondono l'importanza reale dei dati politici»; 12) «Via Gradoli? Un episodio di una banalità sconcertante»; 13) «I prigionieri? Non hanno mai partecipato all'elaborazione, anche politica, di azioni armate»; 14) «Un uomo non è mai solo il simbolo che rappresenta»; 15) «Io sono entrato in tutte le grandi fabbriche. Ho fatto comizi, fino al 1974, con due o tremila persone»; 16) «Il lancio della nostra proposta è indirizzato a tutti»;Diventa un supporter di questo podcast: https://www.spreaker.com/podcast/spazio-70--4704678/support.
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiContatti: redazione@Spazio70.comPuntata 5 (25/4/2025)Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio: 1) Origini e formazione del futuro Pontefice; 2) La carriera ecclesiastica in Argentina; 3) L'elezione; 4) Lo stile pastorale; 5) L'impegno sociale e l'attenzione ai migranti; 6) Le encicliche e il magistero sull’ambiente; 7) Rapporti internazionali e diplomazia; 8) Tensioni e controversie; 9) Problemi di salute e ultimi anni; 10) Eredità spirituale e pastorale.Sigla: Loopster (Kevin MacLeod);Brano all'interno dell'episodio: Bach - Violin Concerto in A minor - Complete - BWV1041- GregorQuendel
ElevenLabs (prova gratuita): clicca quiAmazon (vetrina): clicca quiIl ministero della paranoia: clicca quiGli uomini di Himmler: clicca quiDiventa un supporter di questo podcast: clicca qui.➨ Iscrivetevi al nostro canale Telegram: clicca quiContatti: redazione@Spazio70.comPuntata 4 (18/4/2025)Tra i principali argomenti trattati all'interno dell'episodio:Dopo la Seconda guerra mondiale, i Servizi segreti delle due Germanie si riorganizzano sulle ceneri del Terzo Reich, sotto influenze opposte: americana e sovietica.Il BND tedesco-occidentale nasce dall’Organizzazione Gehlen, diretta dal generale Reinhard Gehlen, che offrì agli USA documenti e competenze sul fronte orientale.La narrazione mitica di Gehlen come fondatore dell’intelligence democratica viene smontata dai documenti d’archivio: incompetenza, inefficienza e retaggi autoritari.Gehlen recluta numerosi ex funzionari di Gestapo, SD ed Einsatzgruppen, responsabili diretti di crimini di guerra e della Shoah.Negli anni Sessanta, scandali e infiltrazioni sovietiche rivelano la fragilità del BND, che arriva a contare fino al 20 per cento di personale proveniente dagli apparati nazisti.La Stasi nasce sotto stretto controllo sovietico e viene modellata sul modello del KGB, con una struttura altamente politicizzata e centralizzata.Il personale della Stasi proviene da comunisti «russificati», ex deportati politici, prigionieri rieducati in URSS e giovani formati all'interno del regime.La cultura del «cekismo» staliniano, improntata al fanatismo ideologico e al culto della sorveglianza, permea la mentalità della Stasi fino agli anni Ottanta.Mentre il BND diventa una roccaforte del conservatorismo e dell’anticomunismo, la Stasi si radicalizza nella lotta di classe e nel controllo totalitario.Entrambi i Servizi operano ben oltre i confini nazionali, collaborando con regimi autoritari e partecipando a operazioni controverse durante la Guerra fredda.Sigla: Loopster (Kevin MacLeod);Brano all'interno dell'episodio:destiny (Synthwave Music)-HelkimerEffetti: ElevenLabs
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Comments (5)

Alex Vannini

Una biografia agiografica e ortodossa, completamente silenziosa sulle tematiche più gravi e urgenti a carico della Chiesa cattolica, prima tra tutte la piaga degli scandali sessuali, affrontata da Bergoglio con il classico atteggiamento omertoso e nepotistico da sempre tristemente noto e radicato. Un'occasione persa, in parte rimediabile ascoltando (se se ne ha la forza) il podcast "La Scomunica", di Giorgio Meletti, Stefano Feltri e Federica Tourn.

Jun 18th
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Jeffrey Hogenboom

materia

Mar 15th
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Jeffrey Hogenboom

Mirco Dondi è davvero una delle voci più autorevoli in maniera. questo intervento da lustro al vostro canale.

Mar 15th
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Jeffrey Hogenboom

caricateeeeee

Feb 23rd
Reply

Jeffrey Hogenboom

continuate a trasmettere!!

Nov 24th
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