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Author: Giorgio Taverniti

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Il podcast della newsletter! https://giorgiotaverniti.substack.com/
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FastLetter - il futuro nella tua emaila cura di Giorgio TavernitiN. 38 - 25 Settembre 2023Di cosa parliamo* Google Gemini è 5 volte più potente di GPT-4: ma è vero? * Bard si connette alle App di Google!* La Prefazione di The Art of SEO* Il TedxBergamo: un’esperienza che vale* Il Processo a Google e gli Update Maledetti* YouTube ALL-IN sull’Intelligenza Artificiale* Cose che non penso tu abbia letto, ma sono troppo interessanti* SalutiPremessa: abbiamo superato gli 8.000 iscritti alla FastLetter. Grazie per seguirla in così tanti. Se vuoi consigliarla sappi che c’è il tuo codice personale per farlo e per sostenermi ci sono gli abbonamenti.Segnalo due eventi di formazione molto importanti:Il 4 ottobre avremo Advanced SEO Tool, che per me è l’evento SEO più ambizioso al mondo. Lo è perché ci riuniamo per raccontarci i casi di studio e i test che abbiamo condotto in questi 12 mesi: la community SEO più tecnica d’Italia si sfida a Milano dove andrà in scena questa seconda edizione della Spacca Google Edition.E ci saranno anche dei premi per il test dell’anno e il caso di studio dell’anno!Per l’evento ho un coupon: gtav199ast.Inoltre segnalo che terrò, il 31 di Ottobre a Bologna, un Seminario Verticale sulla SEO dal titolo: La SEO Liquida è Esplosa. Se qualcuno sta cercando di aggiornarsi sulla SEO del futuro questo è il Seminario che consiglio, in continuazione con i concetti del Google Liquido, date un occhiata al programma.GOOGLE GEMINI È 5 VOLTE PIÙ POTENTE DI GPT-4: MA È VERO? Ci dicono che il traffico di ChatGPT è crollato. Si riferiscono al traffico web, ma Internet non è fatta solo di web. Per esempio esistono le APP, siamo nel 2023, di alieni ancora non ne abbiamo visti e tra le cose banali che volevo affermare è che Luglio e Agosto la scuola era chiusa. Però togliere dalla conversazione queste considerazioni fa in modo di poter fare il titolone.È un po’ deprimente continuare a cibarsi di questa informazione spazzatura, non ho visto nemmeno un giornale accorgersi ad esempio che Google in borsa stava per fare il record: ma come sono attenti quando c’è da dare notizie in negativo.D’altra parte di questo vivono giornali e content creator: estremi. Specialmente negativi, sui positivi lo si fa solo quando si può usare il frame comunicativo della rivoluzione.Ovviamente non è facile uscire da questi meccanismi, per chiunque sia chiaro, ci siamo tutti dentro. Ma con il tempo diventa pesante.Ecco che in tutto questo, forse non ci avete fatto caso, ma le PR stanno giocando un ruolo fondamentale.Provate a cercare [5 volte più potente di GPT-4] oppure con la frase inglese [Gemini Smashes GPT-4 by 5X]. Come quasi sempre c’è una ricerca di una azienda, si trova un dato, si nascondono le informazioni e si spara un titolo che acchiappa.Ora arriva il bello. Se tu fai partire una buona campagna di PR siccome non ci capisce niente nessuno saranno poche le testate e creator che andranno a fondo, si soffermeranno su ciò che lì metti. In quella campagna di PR.HardwareUpgrade va invece a ritroso a beccarsi l’analisi iniziale e scova la frase:L'infrastruttura in fase di realizzazione, e controllata da Google, permetterebbe a Gemini, infatti, di essere addestrato con una potenza di calcolo superiore di 5 volte rispetto a GPT-4 come FLOPS impiegati e questo prima della fine dell'annoSono tra i primi che ha sempre detto che Google quando entrerà in campo davvero lo farà con Gemini e sarà di molto superiore a ChatGPT. Ma essere addestrati con una potenza di calcolo superiore di 5 volte non significa per forza essere più potenti.Per ora abbiamo solo delle buone PR.Sono convinto che Gemini sarà davvero un passo avanti per tutto quello che ho letto in questi anni, però bisogna averlo tra le mani prima.L’unica cosa che per ora sappiamo è che la purezza dell’informazione sta sparendo da Internet, con pochi progetti a mantenerla viva.Piccolo recap:* se vogliamo capire quanto traffico fa ChatGPT dobbiamo tenere conto delle APP e aspettare Ottobre.* se vogliamo capire quanto è potente Gemini dobbiamo aspettare.* Google quest’anno farà il record storico in borsa, vediamo quando.Detto questo c’è una domanda molto interessante: OpenAI sarà la prossima BigTech?BARD SI CONNETTE ALLE APP DI GOOGLEStavamo tutti aspettando la notizia: la possibilità di usare Bard con le altre applicazioni di Google come Gmail o Lens. Lo hanno annunciato qui. Però sembra l’ennesima cosa lanciata ancora in “formato grezzo”.Inoltre a me la cosa che non sta tornando tanto è quella che sottolinea Alessio Pomaro:continuo a non capire perché Google non crea un unico assistente a disposizione su ogni software, in stile #Copilot. E invece abbiamo Assistant, Bard, #DuetAI, #Gemini..Andrea Scarpetta rincara la dose dicendo che Google fa diversi progetti e:* a) per dare più lavoro internamente* b) perché non c'è una vera visione comune, ci sono diversi team in competizione* c) per creare più rumore mediatico.Roba da startup degli anni 2000 insomma, dice.Nonostante queste considerazioni, corrette o scorrette che siano e sulle quali io concordo, ci troviamo davanti ad una vera e proprio rivoluzione: l’AI oramai è ovunque, generativa o no.Che oggi qualcuno la stia integrando male, sia indietro, sia avanti, forse la cosa da considerare e da focalizzare è la direzione globale di Internet.Non è che non mi interessano più i modi con i quale i singoli stanno integrando l’AI, mi interessano molto. Io quando uscirà Gemini ci farò un video.Mi piaceva evidenziare però, che in mezzo a tutto questo, abbiamo cambiato marcia.Forse abbiamo fatto davvero un passo avanti. LA PREFAZIONE DI THE ART OF SEOL’indice nella foto indica il mio nome e cognome: è con grande onore che ho firmato la prefazione di The Art of SEO in versione Italiana, il libro che a livello mondiale è il più riconosciuto nel nostro settore.Uscirà a Giugno 2024 e sarà più aggiornato della versione americana. I revisori tecnici sono Paolo Dolci, Valentina Pacitti e Giancarlo Sciuto che avranno molto da fare, non è un lavoro né facile né semplice.Lo potete prenotare solo su Flacoedizioni.com qui e chi prenota entro fine ottobre può approfittare dello sconto 30%.La prefazione non è di una paginetta. Ma di qualcuna in più. Ho cercato di focalizzare il nostro mestiere perché credo che non siamo abbastanza consapevoli del lavoro che facciamo e quindi, per chi inizia, del lavoro che sta per fare.IL TEDXBERGAMO: UN’ESPERIENZA CHE VALEHo fatto davvero tanto nell’ultimo anno. Dopo il libro Google Liquido (che è stato tradotto in spagnolo anche) e quello AI Power (questo insieme a Cosmano Lombardo, Paolo dello Vicario e Filippo Trocca), ho fatto la prefazione di The Art of SEO. Ho rilasciato un corso con Domestika, un corso di HTML per SEO gratis su YouTube, insegnato in Università e Master, realizzato un intervento al Festival di Emergency (con grande onore), preparato l’
FastLetter - il futuro nella tua emaila cura di Giorgio TavernitiN. 37 - 29 Agosto 2023Di cosa parliamo* Apre l’Accademia di Search On* Internet sta per rompere la barriera della lingua* Il grande rischio dei Content Creator e delle Aziende* Attenzione agli investimenti in AI* SEO News* YouTube News: una GRANDE innovazione continua* Social News: che noia Musk, Zuckerberg e Dorsey* Invita le persone a iscriversi alla FastLetter: 3 premi per te* SalutiPremessa: sono molto contento di come sta andando Google Liquido ad un anno dalla pubblicazione: ha superato il numero di recensioni di SEO Power che è stato un best seller (ne mancano solo 17 a 100 :D), è stato addirittura tradotto in Spagnolo (se conoscete qualcuno che può recensirlo fatemi sapere) e le citazioni negli ultimi mesi su LinkedIn sono aumentate.Sono contento di come abbia cambiato il linguaggio di chi fa SEO in Italia. È una grande soddisfazione.Due mesi fa invece ho pubblicato un libro scritto a 4 mani insieme a Cosmano Lombardo, Paolo Dello Vicario e Filippo Trocca. Si chiama “AI Power. Non solo ChatGPT: lavoro, marketing e futuro”: lo trovate qui su Amazon.APRE L’ACCADEMIA DI SEARCH ONSulla formazione ho una grande notizia. In questi mesi abbiamo lavorato segretamente per fare qualcosa di nuovo in Italia, qualcosa che secondo il nostro punto di vista è necessario. Siamo partiti da una domanda: ma chi forma le Figure Senior nel nostro settore?Perché quello di cui necessitano oggi sia agenzie che clienti è trovare figure di un certo tipo. Ma la formazione per chi è già Senior o per chi vuole diventarlo non è poi così specifica. Gli eventi sono ottimi, ma non sufficienti.Allora abbiamo deciso di aprire le porte della nostra Accademia: quindi sì, abbiamo lanciato l’Accademia di Search On.L’idea è di fare dei Seminari Verticali, solo in presenza a Bologna (ci saranno le video registrazioni), con orari comodi. Li facciamo tenere a persone che fanno Consulenza da almeno 10 anni, mettendo a disposizione esperienze concrete, competenze e percorsi pensati appositamente per chi lavora e vuole potenziare le proprie capacità.Sul sito ufficiale trovare il calendario, ci sono già schedulati 7 Seminari Verticali fino a Febbraio 2024 su tematiche specifiche, ad esempio:* L’Intelligenza Artificiale per le Agenzie e i Team Digital* Google Ads per l’E-commerce* La SEO Liquida è Esplosa: come sfruttarlaMa anche SEO SuperTech, altre declinazioni di Google ADS, la parte Manageriale della SEO.Il primo si terrà il 26 settembre. Ma sul sito ufficiale dell’Accademia di Search On trovi il calendario completo!ALTRI NOSTRI EVENTI* AI Summer School, dal 2 al 9 settembre a Monasterace* Festival dei Borghi Mediterranei, il 3 settembre a Monasterace* AdvancedSEOTool, il 4 ottobre a Milano* Bologna Tech Week, dal 4 all’8 dicembre a Bologna* AI Fair, 5-6 e 7 dicembre a Bologna* Social Media Strategies, 5 e 6 dicembre a Bologna* Search Marketing Connect, 6 e 7 dicembre a Bologna* AI Festival, il 14 e 15 febbraio 2024 a Fiera MiCo di Milano* WMF - We Make Future, 13-14 e 15 Giugno 2024ALTRI EVENTI DOVE ANDRÒ* “Il confine” - Il Festival di EMERGENCY 1-2-3 settembre 2023 a Reggio Emilia (io parlerò il primo giorno, Piazza Casotti). Farò un intervento dal titolo “Internet: mondo senza confini?” (In collaborazione con WMF – We Make Future).* TEDxBergamo, 8 ottobre 2023 Città Alta, Bergamo. Al Teatro Sociale dalle 14.00 alle 18.00.INTERNET STA PER ROMPERE LA BARRIERA DELLA LINGUA Oramai è questione di mesi. Ci sono sistemi che clonano la tua voce in molte lingue, sistemi come quelli di Nvidia che mixano hardware e software che consentiranno di agire direttamente sui video, il progetto di Google Universal Translate che prende il tuo video per intero e traduce qualsiasi cosa compreso il movimento delle labbra.Per non parlare della generazione dei video partendo da prompt testuali che sta diventando sempre più impattante. Oltre al noto Runway Gen 2 sono in atto nuovi approcci come 3D Gaussian Splatting e CoDeF che non solo mirano al miglioramento della qualità e alla risoluzione di problematiche note, ma puntano anche alla riduzione dell'effort di generazione.C’è una corsa pazzesca all’integrazione dell’AI non solo nei software ma anche nell’hardware: i nostri smartphone, computer e altri dispositivi che useremo avranno nativamente funzioni AI integrate e hardware pensati appositamente.Qualcomm, ad esempio, ha recentemente reso pubblica la partnership con Meta per portare nei device applicazioni basate su Llama 2.Con i Pixel di Google (il prossimo smartphone uscirà a breve, Pixel 8) avremo un piccolo assaggio di questo con cose che inizieremo a fare nativamente senza uso di software aggiuntivi.La barriera della lingua sta per essere completamente abbattuta. Sarà come la caduta del muro di Berlino, con la differenza che qui sarà velocissima e per tutta l’Umanità.Lo so, state già pensando alla fruizione dei contenuti o delle conversazioni in qualsiasi lingua. Questo avverrà, ma non sappiamo quale sarà il metodo più usato. Pensiamo insieme alle possibilità che avremo a breve. Sono 2:* Direttamente lato Software: YouTube sta andando in direzione Netflix. Alcuni creator hanno la possibilità di caricare una traccia audio in un’altra lingua e così noi possiamo selezionare la lingua preferita. Ad oggi stanno dando questa possibilità ai Creator, ma non è escluso che in futuro avvenga per tutti come i Capitoli. Oggi li generano in automatico. Quindi magari svilupperanno un sistema che tradurrà tutto in automatico senza effort. Magari per risparmiare risorse fanno in modo di realizzarlo quando il singolo video ha un pubblico che necessita quella lingua.* Direttamente lato Hardware: i nostri smartphone e i nostri pc riceveranno l’input e noi saremo in grado di decidere come trasformarlo.Alessio Pomaro ci ricorda oltre alla fruizione dei contenuti, pensiamo anche alle implicazioni che questi sistemi potrebbero avere associati a "nuove tecnologie", come la realtà aumentata. Se un visore ci permettesse di sentire direttamente il parlato di altre persone nella nostra lingua, credo che solo questa funzionalità potrebbe essere il "game changer".Ognuna di queste ha delle implicazioni di costi non indifferenti. Ma il momento in cui non avremo alcun problema a produrre o usufruire contenuti in qualsiasi lingua è vicinissimo.E sempre Alessio aggiungeVicino al concetto di "abbattimento delle barriere linguistiche", mi piace avvicinare quello di un'enorme possibilità di diffusione culturale. Pensiamo solo che, secondo una ormai non più recentissima ricerca di Google, il 46% degli utenti usa i video per apprendere nuove nozioni. Tuttavia, la maggior parte dei contenuti viene prodotto in inglese, ma oltre l'80% della popolazione mondiale non lo parla.I GRANDI RISCHI PER CONTENT CREATOR E AZIENDE A prima vista un mondo senza questo tipo di barriere è incredibile. E lo è per tanti versi. Come Content Creator potrò, ad esempio, realizzare la stessa versione del mio video in tantissime lingue.E siccome ne sto parlando da almeno 3 anni con i tanti colleghi e colleghe di questo mondo, c’è molta eccitazione, ma c’è un mondo sommerso che non conoscono in tanti.Facciamo l’esempio di YouTube, solo come ipotesi. Poi ognuno di voi è invitato, con un commento, ad estendere questi ragionamenti ai mondi che conosce meglio. Dalla SEO agli Articoli, dai podcast alle immagini. Fatemi sapere.Fino a questo momento su YouTube ci sono 4 fenomeni molto diffusi ma poco attenzionati che conoscono bene i creator:* il freebooting, ovvero prendere un video da un’altra parte e ricaricarlo come se fosse proprio* il copiare format dall’estero:
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 33 - 6 Marzo 2023Di cosa parliamo* Il licenziamento dei Copywriter e Fornitori* L’era della pessima qualità dei contenuti* SEO: è il momento di rifare la Keyword Strategy* YouTube ha i Podcast: un’Internet sempre più Liquida* Meta vuole spingere i messaggi broadcast* Lo stato delle subscriptions* La mossa di Amazon in Europa* Strumenti e cose da leggerePremessa: oggi alle 16:00 su FastForward avremo una live su Wordpress e GeneratePress. Vi consiglio di seguirla se usate WordPress perché vi si aprirà un mondo. Nelle prossime live parleremo di Shopify e SEO il 13 Marzo, mentre da definire le date di E-commerce e Social Ads, Performance Max e Advertising.Ogni lunedì alle 16:00 vi aspetto su FastForward.Ho due importanti novità per quanto riguarda il WMF: è stato annunciato Manuel Castells, premio Balzan per la sociologia e professore in Comunicazione presso University of Southern California. Sarà un onore ascoltarlo. Mentre il 4 Aprile il WMF realizza a Bologna l'AI Conference: il seminario avanzato sull'Intelligenza Artificiale per i professionisti del Futuro. Ci saranno interventi pratici ed avanzati. Prima dell’approfondimento di oggi vi metto il link a due posizioni lavorative che stiamo cercando in Search On:* SEO Specialist Junior* Account PM JuniorIL LICENZIAMENTO DI COPYWRITER E FORNITORIA dicembre scrivevo una cosa che sta avvenendo, con molto dispiacere. In sostanza facevo questo ragionamento:* Internet è stata inondata di contenuti di scarsa qualità, perché che vuoi che sia, facciamoli 150 articoli di 300 parole. Non c’è stato modo di arrestare queste porcate, riempiendo pagine di testi che qualcuno ha detto che servono per la SEO.* Sono state portate all’estremo tecniche inutili come la Keyword Density o robe come il clickbait.* Al livello in cui siamo, l’Intelligenza Artificiale scrive meglio questi contenuti.* Chi sa scrivere davvero, invece, è su un’altra categoria. Sono poche queste persone e in più sono state massacrate da sedicenti Guru che gli hanno rotto le scatole con le parole chiave.Ma c’è un problema. Ed è chi prende le decisioni. E chi prende le decisioni non ha competenza per prenderle. Quindi scrivevo: chi ha commissionato un lavoro di pessima qualità perché comunque andava bene? Secondo voi quelle stesse persone quanto ci metteranno a sostituire la scrittura fatta da persone con dei semplici copia&revisiona&incolla?Sono almeno 10 le persone che in questi due mesi mi hanno scritto in privato o chiamato al telefono per raccontarmi cosa stanno vedendo: persone licenziate, agenzie sostituite. Attenzione: questa azione non viene fatta con un piano che prevede il supporto di qualche algoritmo generativo per la scrittura. C’è proprio una sostituzione senza alcun senso.Il meccanismo è il solito. Chi decide non conosce.Io insito: ad Open AI sono stati IRRESPONSABILI. Questo è un esempio, ma c’è una quantità di persone molto importante che non è in grado di capire cosa ha in mano. E questa cosa a cascata creerà problemi a più livelli.Si può usare un metodo di AI per aiutarci nei testi? Sì, di automatismi ne abbiamo già da anni e possiamo sicuramente aumentare i metodi che usiamo per i contenuti. Ma questo è un processo che va fatto con una grande consapevolezza, cultura, formazione.Invece siamo alle solite.Il caso più eclatante sta avvenendo a CNET raccontato da The Verge: nonostante i grandi errori commessi tramite l’AI da CNET, che è stata costretta a rivedere molti dei suoi articoli, stanno licenziando il 10% dei giornalisti e saranno sostituiti dall’intelligenza artificiale.Attenzione però: probabilmente la testata sta per abbassare di molto la qualità dei suoi contenuti. Primo, hanno dichiarato che lo fanno per concentrarsi sulla SEO e su Google, secondo per il modello di business che punta all’affiliation marketing.È una tendenza poco forte in Italia, ma che negli ultimi anni sta facendo virare molte testate. La domanda però che ora dovrebbe venire è: ma davvero l’Intelligenza Artificiale produce contenuti di una qualità maggiore rispetto a chi scrive? L’ERA DELLA PESSIMA QUALITÀ DEI CONTENUTIL’aggiornamento delle linee guida di Google Search sui contenuti generati dall’AI precisa una serie di concetti da evidenziare:* Google da anni ha sistemi che puntano a premiare la qualità* Google da anni ha sistemi che puntano a penalizzare lo spamCome è prodotto l’articolo non è rilevante se hai già in pancia questi sistemi. E quindi vengo alla questione: ma anche licenziando le persone che scrivono testi di dubbia qualità e sostituendole con metodi di intelligenza artificiale generativa che fanno un po’ meglio quel lavoro…pensate che questi signori risolveranno il problema?NO. Questo non avverrà. Purtroppo per comprenderne il motivo dobbiamo tornare alle scuole elementari della SEO. O forse all’asilo.Purtroppo c’è un grande equivoco. La qualità che intendiamo noi non è la qualità che premia Google. Se nel 2023 non abbiamo ancora compreso un concetto così semplice c’è un problema di fondo. Questa è la situazione odierna: si stanno usando metodi come ChatGPT senza capire cosa stiamo facendo. L’AI generativa è uno strumento e fa bene cose molto precise, tra le quali aiutare le persone a concentrarsi nelle fasi più strategiche e togliere pesi inutili al lavoro ripetitivo. Invece la stiamo usando per sostituire le persone: che grave errore.Facciamo 4-5 passi in più.In questo aggiornamento Google chiede alle persone di dichiarare in che modo l’articolo o il testo è prodotto. E pone anche l’accetto sul fatto che gli automatismi, nei testi, ci sono da molti anni nell’editoria. Come per dire: BUONGIORNO GENTE. Il fatto che dica di indicare il processo di come l’articolo è prodotto mi ricorda tanto il rel=nofollow e i suoi fratelli (sponsored e ugc). Quello per Google è stato un training importante per il suo machine learning. Arriveranno presto etichette per segnalare in modo ufficiale il processo? Incominceremo a vedere scritte tipo Contenuto scritto al 100% da essere umani? Vedremo l’hashtag #aifree?Tutte cose possibili.La cosa interessante è che subito dopo ha aggiornato le linee guida per la creazione di contenuti. Su questo aggiornamento è ottimo il contributo di Mariachiara Marsella.Nelle linee guida sono indicate domande relative ai contenuti, ma categorizzate in 3 aree differenti:* contenuti e qualità* competenza di chi scrive* presenza e produzionePoi ci sono altre due categorie per spiegare che (1) i contenti devono essere pensati per le persone e che (2) bisogna evitare la creazione di contenuti pensati per i motori di ricerca.In pratica quello che sta facendo CNET è sbagliato in partenza.Sostituire in todo le persone con ChatGPT, ad esempio, farà crollare il sito nel lungo periodo. Proprio perché verranno meno i parametri fondamentali sui quali si basa una presenza SEO.Ma ancora siamo lontani dai passi in più che dovremmo fare: la qualità di una risorsa non si basa semplicemente sul testo :DEh no, non è una questione di video e immagini da aggiungere, ma di altro.La qualità di una pagina si basa sul suo scopo; se in realtà ha uno scopo benefico può puntare ad ottenere la massima qualità raggiungibile, altrimenti se è uno scopo semplice è quasi impossibile.Questo è un buon test: se una persona non ha capito l’ultima frase che ho detto non è in grado di comprendere cosa è la qualità per Google. Come pensate che possa mai creare un contenuto di qualità? Ma oltre a questo la qualità si base sui Contenuti Pertinenti e sugli Intenti delle persone. Non sono due espressioni a caso: sono riferimenti importanti nella SEO.Vogliamo parlare dell’EEAT? È proprio citato nelle linee guida: esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità. Fate ben attenzione: scrivere articoli con l’Intelligenza Artificiale Generativa come sta accadendo oggi significa perdere di affidabilità, competenza ed esperienza. E nel lungo periodo, anche
Edizione StraordinariaGoogle ha lanciato Bard e domani seguirò in diretta l’evento di Google sull’AI per il WMF, lo trovate qui. Sicuramente ne parleranno. Ma intanto ne approfitto per un contributo che possa in qualche modo divulgare una più corretta informazione di quello che sta avvenendo. Perché il rischio è di non comprendere a quale rivoluzione stiamo andando incontro.Tutti scriveranno che è il competitor di ChatGPT, ma non lo è. Sta nascendo un nuovo modo di ricerca, una ricerca più profonda, un ibrido tra la Ricerca classica con informazioni veloci e una Ricerca più profonda.Ma aldilà di questo, questa edizione straordinaria vuole fare una cosa. Prenderò l’articolo di Google per spiegarlo, perché chi non studia l’evoluzione di Google da molti anni non capisce cosa sta accadendo e pensa cosa assurde. Lo commenterò frase per frase. Partiamo. L’articolo è ovviamente a firma di Sunder Pichai, diventato CEO proprio per portare Google nell’era dell’AI. Infatti ci lavorano da molti anni: affermare che Google è indietro è come affermare che un qualsiasi attaccante oggi di serie B è più “avanti" di Maradona.IntroduzioneAI is the most profound technology we are working on today. Whether it’s helping doctors detect diseases earlier or enabling people to access information in their own language, AI helps people, businesses and communities unlock their potential. And it opens up new opportunities that could significantly improve billions of lives. That’s why we re-oriented the company around AI six years ago — and why we see it as the most important way we can deliver on our mission: to organize the world’s information and make it universally accessible and useful.Qui abbiamo 3 cose molto importanti da sottolineare. Prima di tutto, la mission.Quando 2 anni fa gli è stato chiesto come farà Google a fare il prossimo trilione di dollari la sua risposta è stata che non ha paura di niente, perché la mission che hanno li rende sempre un passo avanti a tutti. E che li faranno declinando l’AI in tutti i loro prodotti.La seconda cosa infatti da notare è quel “we re-oriented the company around AI six years ago”. Non è un anno a caso. È inizio del 2017. Pichai è diventato CEO nel 2015 proprio con questo compito e il 2017 è l’anno in cui hanno ideato un nuovo metodo di DeepLearning: Transformer. Lo hanno rilasciato anche OpenSource.Grazie a quel metodo, che è alla base di ChatGPT, dal 2017 lo hanno iniziato a usare a declinare in varie cose. Ripetete con me questa cosa: Google ha inventato qualcosa che ha rilasciato open source e l’ha innovata internamente con molte cose che stiamo per vedere. Altri hanno presa questa cosa e l’hanno appiccicata. Google la innova, declina in tutti prodotti, usando tutte le informazioni che ha: i più grandi database della storia dell’umanità. Altri fanno scraping di dati.La terza cosa e più potente: AI helps people. Scoprire prime le malattie, imparare nella propria lingua qualsiasi cosa, aiutare business e community.Come sempre la visione di Google è una di quelle che ci dice che è qui per restare. * A Google non importa di avere un’applicazione, lui vuole avere il software e l’hardware. * Google non vuole Amazon, ma una piattaforma per tutti i negozi del mondo, online e offline.* Ora con l’AI, Google si è aperta all’open source e il suo interesse oltre all’evoluzione del settore è quello di poter aiutare lo sviluppo dell’AI in qualsiasi ambito. Vedrete l’API di questi sistemi. Vedrete i sorgenti.A Google non importa un fico secco delle singole cose, Google costruisce ecosistemi che possano inglobare le singole cose di tutti. Google vuole essere come l’aria per noi esseri umani. Mi concedete un attimo di arroganza? Lo so, tanti sperano nell’arrivo di qualcosa che rompa lo status quo. Ma fatemelo dire: siete incompetenti se pensate che possa essere ChatGPT. O il Metaverso. ChatGPT non supererà Google, perché non sapete nemmeno cosa sia Google. Consiglio di cambiare mestiere se vi occupate di Internet. Andiamo al secondo pezzo dell’introduzione. Ah sì, siamo solo all’inizio.Since then we’ve continued to make investments in AI across the board, and Google AI and DeepMind are advancing the state of the art. Today, the scale of the largest AI computations is doubling every six months, far outpacing Moore’s Law. At the same time, advanced generative AI and large language models are capturing the imaginations of people around the world. In fact, our Transformer research project and our field-defining paper in 2017, as well as our important advances in diffusion models, are now the basis of many of the generative AI applications you're starting to see today.Sono 100 miliardi i dollari investiti da Google negli ultimi anni sull’AI. Ciò che ha fatto andare avanti nello sviluppo degli attuali modelli di deep learning è proprio questo. Noi lo stiamo vedendo oggi perché quelli di OpenAI hanno deciso di rendere pubblica una versione molto problematica che spara cazzate.La responsabilità di tutto questo dove sta?Le persone entusiaste di questo hanno capito che danno potrebbe fare questo modo di rilasciare questo metodo di Intelligenza Artificiale?Siamo sempre alle solite comunque. Sono stati degli irresponsabili. Lo vediamo in quello che sta accadendo in ogni conversazione. Un giorno discuteremo se hanno fatto più disinformazione i film sull’AI o OpenAI con ChatGPT.Far approcciare tutto il mondo a questo metodo senza occuparsi di come rafforzano i bias cognitivi, come ne hanno creati di nuovi, che pericoli può portare a come pensiamo sull’AI…Contenti voi.Introducing BardIt’s a really exciting time to be working on these technologies as we translate deep research and breakthroughs into products that truly help people. That’s the journey we’ve been on with large language models. Two years ago we unveiled next-generation language and conversation capabilities powered by our Language Model for Dialogue Applications (or LaMDA for short).We’ve been working on an experimental conversational AI service, powered by LaMDA, that we’re calling Bard. And today, we’re taking another step forward by opening it up to trusted testers ahead of making it more widely available to the public in the coming weeks.Truly help people. La quantità di persone che sta cercando di spiegare come usare ChatGPT e si spende per una sana divulgazione è la dimostrazione dei problemi che stiamo incontrando. In che modo può aiutarci un metodo di AI del genere è da valutare.LaMDA è stato creato appositamente per il dialogo ed è stato presentato nel 2021 dove fece scalpore. Lo spiegò Alessio Pomaro nel 2021.Google qui ci va calma: lo faranno testare per avere dei feedback e migliorarlo.Non andranno a renderlo pubblico perché ci sono molti pericoli che vanno assolutamente considerati. Bard seeks to combine the breadth of the world’s knowledge with the power, intelligence and creativity of our large language models. It draws on information from the web to provide fresh, high-quality responses. Bard can be an outlet for creativity, and a launchpad for curiosity, helping you to explain new discoveries from NASA’s James Webb Space Telescope to a 9-year-old, or learn more about the best strikers in football right now, and then get drills to build your skills.Ma ecco come si differenzia Bard. Non combina un set di dati rubati in giro. Combina la più grande ed ampia conoscenza del mondo. È abbastanza chiaro quando dico che hanno i più grandi database della storia dell’umanità?E con cosa? Con la migliore tecnologia che hanno e che dal 2017 hanno migliorato parecchio. E con risposte aggiornate e di qualità.Ovviamente Google è basata anche sul migliorare tutto in base all’uso che facciamo noi dei suoi prodotti. Quindi la loro evoluzione non è solo basata sui dipartimenti di innovazione, ma è anche attraverso di noi.Google Search è così perché noi abbiamo dato un contributo devastante, per chi è un po’ più tecnico mi ha sentito spesso dire che tutti noi siamo dei Quality Rater.Ecco: immaginate cosa accadrà ora.Non solo Google oggi ha uno dei modelli più avanzati: è progettato per evolversi insieme a noi.Un po’ come accaduto con Search, Android, Chrome e tanti altri. Sono arrivati dopo, non prima. E hanno sbaragliato tutti. E fa comodo anche con l’antitrust.We’re releasing it initially with our lightweight model version of LaMDA. This much smaller model requires significantly less computing power, enabling us to scale to more users, allowing for more feedback. We’ll combine external feedback with our own internal testing to make sure Bard’s responses meet a high bar for quality, safety and groundedness in real-world information. We’re excited for this phase of testing to help us continue to learn and improve Bard’s quality and speed.E qui entriamo in un altro tema affascinante. La versione attuale è una versione più leggera. In questo modo richiede meno sforzo e più scalabile e avranno più feedback.Si parla da molto dei famosi 3 milioni al giorno per mantenere ChatGPT o della non sostenibilità e quanto tutto questo costa a noi, costa al Pianeta. La sostenibilità è uno dei valori di Google.Inoltre Google ha il suo hardware e il suo computer quantistico che sta sviluppando.Non potrà essere così per sempre: Google dovrà migliorare qualità e velocità, perché sono due punti chiave per loro. E dovrà essere sostenibile.Andatevi a
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 32 - 30 Gennaio 2023Di cosa parliamo* Spariranno i siti web? E la SEO?* ChatGPT è stupido* Google non ha paura di ChatGPT* La Rivoluzione di Google con l’AI* YouTube come Netflix: arriva la traccia audio multipla!* Da leggere* SalutiPremessa: oggi è il giorno della Super-Live sull’Intelligenza Artificiale. Vi aspetto su FastForward alle 16:00. La si può seguire anche sul canale YouTube del WMF o sul mio Linkedin.Queste live sono tutte targate WMF. Il WMF - We Make Future si impegna dal 2016 a portare il tema dell’Intelligenza Artificiale non solo nel nostro settore, ma in tutti quelli della società. Questa edizione sarà sicuramente ancora più centrale. E posso anche dirvi di tenere le antenne ben dritte: tante sono le iniziative sull’AI che vedrete. Durante la 3 giorni ci sarà un mega evento sull’AI, ma non sarà l’unica cosa. Restate collegati su questi canali perché se vi interessa formarvi in modo corretto su questi temi avrete presto news. Detto questo stiamo preparando altre due live sull’AI:* 6 Febbraio sulla Professione del Prompt Expert: live che potete seguire su FastForward, sul canale YouTube WMF o mio Linkedin.* 13 Febbraio sull’Intelligenza Artificiale per Content Creator: la potete seguire su FastForward, sul canale YouTube del WMF o mio Linkedin.Prima di addentrarci nella FastLetter una piccola comunicazione: lo scorso weekend ho tenuto le prime due lezioni sulla parte SEO del Master in Digital Strategy della nostra Digital Business School. A Ottobre del 2023 partirà la seconda edizione e se siete interessati potete compilare il form qui.SPARIRANNO I SITI WEB? E LA SEO?Non riesco a ricordare quanti anni sono passati dal giorno in cui Marco Quadrella mi disse: “Giorgio, appena arriverà l’AI, le piccole news Google potrebbe crearsele da sole”. Mi sono ritornate in mente queste parole appena ho letto l’intervista a Luciano Floridi dove dice: Ci sono cose che l’Ai può sostituire facilmente. Esistono dei programmini che sanno scrivere gli articoli. Articoli semplici magari. E un domani per un editore non ci sarà motivo che lo faccia un giornalista. Ma nessun programma può sostituire la profondità di analisi di un articolo per esempio dell’Economist. Anche se inizio a sospettare che forse non subito ma un domani un’intelligenza artificiale saprà fare anche quello. Come saprà fare un po’ tutti i compiti, i lavori che oggi svolge una personaAggiungiamo un terzo tema. Lo apre Pietro Bonomo in un mio post su Facebook:Dubbio amletico. Perché e come dovrebbero esistere i motori di ricerca, quindi i siti e quindi i SEO, se si possono ottenere dei riassunti privi di fonti e collegamenti?Per fare un attimo chiarezza riassumo le grandi questioni in 5 punti:* Google può scrivere notizie con l’AI * I giornali possono scrivere articoli con l’AI* I sistemi come ChatGPT, di cui anche Google ne ha uno, offrono "risposte"* Le persone cercheranno solo su questi sistemi, quindi i siti non hanno senso* Di conseguenza nemmeno la SEO ha sensoVorrei un attimo tranquillizzare tutti. Non spariranno i siti, non sparirà la SEO.Però devo spiegare perché lo penso.Così come con TikTok: ve la ricordate l’edizione sulla Bufala che TikTok supera Google? Niente, TikTok sta portando un altro tipo di ricerca alla ribalta che ha poco a che fare con Google. E se volete fare SEO su TikTok lo potete fare, qui ho spiegato come. Perché TikTok sposta le vendite e di molto.Vi risulta Google morto? Siamo davanti allo stesso fenomeno: ovvero un nuovo tipo di ricerca a disposizione dell’essere umano. Lo spiega bene Alessio Pomaro in un commento sempre al mio post su Facebook.Visto che la discussione ricade in Modello di Linguaggio e Motori di Ricerca, vorrei ricordarci che sono due elementi ben diversi, con obiettivi diversi.Tuttavia, esistono ibridi molto interessanti che stanno nascendo che uniscono la precisione del motore di ricerca nel selezionare risultati pertinenti alla capacità del LM di riepilogare le informazioni. Un esempio: perplexity.ai Anche Mafe de Baggis segnala un sistema ibrido:You.com affianca già una chat alla SERP e spesso la sua risposta è risolutivaOra, ragioniamo insieme. Non è difficile, lo giuro.Questo nuovo tipo di ricerca a disposizione dell’essere umano non andrà a spazzare via tutti i modi che abbiamo di cercare attualmente. Si affiancherà. Porterà su Internet una quantità di nuove ricerche MAI fatte prima e potrà essere usato su alcune delle precedenti. Subito si pensa: non useremo più Google per cercare informazioni! Ed è qui un enorme errore: anche per le query informazionali continueremo a usare i motori di ricerca per tanti motivi. Il primo è perché, per le ricerche chiamate tecnicamente Know Simple, Google è troppo veloce ed affidabile.Il secondo motivo per il quale useremo ancora i motori di ricerca è perché integreranno sistemi simili.Google ci mette tre secondi a scalare questa cosa. Forse non ci rendiamo nemmeno conto che se è necessario intervenire per offrire questa possibilità, Google nel giro di pochi giorni la affianca immediatamente. Solo per metterla in numeri, stiamo parlando di miliardi di persone che ogni mese si collegano al solo motore di ricerca. E questi usano abitualmente qualsiasi parte dell’ecosistema. Si parla di 5-10 miliardi di query al giorno. Ma ci rendiamo conto della scalabilità delle decisioni di Google sul nostro mondo? Dell’affidabilità ne parliamo dopo.La questione numero 4 è quindi irrilevante: se un giorno le persone cercheranno su questi sistemi, cercheranno su Google.L’altra questione, sulla scrittura delle notizie da parte dell’AI lo è ugualmente: estremizziamo che gli editori licenzino tutti. A questo punto, i giornali hanno tutti gli articoli con l’AI. Eh, ma aspettate un attimo. Ci stiamo dimenticando di una cosa. Anche Google può farlo. Quindi Google licenza i siti.E l’intelligenza artificiale da dove prende le notizie? Ok, ci saranno robot in giro per il mondo ad osservare tutto ciò che accade e lo riportano. E va bene, saranno precisissimi senza errori. Con telecamere ovunque. Cade un meteorite e via, faranno un bel report sempre in tempo reale con morti e feriti.Credo che l’ubriacatura da ChatGPT stia facendo perdere il senno a molti. Questa cosa non avverrà e andremo verso un mondo dove le fonti saranno sempre più citate, dove qualsiasi sistema che diventi di massa sarà costretto per legge a citare le fonti. Dove il training degli algoritmi dovrà chiedere il permesso.Se non sarà una cosa così estrema si andrà comunque verso una integrazione con siti. Perché vogliamo sostenere che se una ricercatrice passa la sua vita a studiare i papiri e li traduce ed è l’unica fonte al mondo su quel tema l’AI non dovrebbe citarla? Non dovrebbe chiedere il permesso? Parliamone nelle live :)Ci rimane il quesito 5: è la SEO?La SEO giocherà un ruolo ancora più determinante per l’attribuzione della fonte.Mi ripeto ancora una volta, come oramai accade da più di 10 anni: I BRAND DEVONO PUNTARE A DIVENTARE LA FONTE DELLE INFORMAZIONI DEL LORO SETTORE.Ma perché diamine è così difficile capirlo?CHATGPT È STUPIDOLuciano Floridi lo ha detto:Strumenti come ChatGpt rimarcano la separazione tra agire con successo, come fa un’intelligenza artificiale, e la capacità di agire in modo intelligente per arrivare a quel successo, come fa generalmente una persona. ChatGpt ha una enorme capacità di agire, ma senza 'intelligereChatGPT è brutale dice. Non comprende il testo.Su Guerre di Rete si riporta il pare
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 31 - 16 Gennaio 2023Di cosa parliamo* ChatGPT non sostituirà le persone nella scrittura* Che impatto può avere nel marketing l’AI?* Google non penalizzerà i contenuti scritti dall’AI* Tutti gli strumenti e le risorse per studiare l’AI* Da leggere* SalutiPremessa: sto riprendendo a creare contenuti sul Canale YouTube. Proprio oggi alle 16:00 ho una live con Luca Bove: Local Strategy i temi caldi del 2023 .Il 30 di Gennaio alle 16:00 invece, parleremo di Intelligenza Artificiale e ci sarà una bella parte dedicata proprio al processo creativo e al fatto che la cosa più interessante è usarla come una collega di lavoro. Potete già da ora attivare il promemoria per la live.Gli ospiti saranno: Alessio Pomaro, Enrico Altavilla, Alessia Pizzi, Paolo dello Vicario e Alessio Nittoli.Se avete domande per la live fatele da qui. Se invece volete discutere con altre persone abbiamo la sezione dedicata all’Intelligenza Artificiale su Connect.gt.Per aggiornarvi sulle live potete usare o la pagina di YouTube con tutte le live di FastForward o seguirmi su Telegram.P.s. ieri Amazon ha fatto un’offerta speciale per Google Liquido e nella classifica Kindle è arrivato 7 assoluto, incredibile per un libro di questo tipo: grazie a tutti.CHATGPT NON SOSTITUIRÀ LE PERSONE NELLA SCRITTURANon mi piace insegnare le parti tecniche senza prima concentrarsi sulla visione da avere: è quella che nel lungo periodo fa la differenza. La maggior parte delle conversazioni online che ho seguito su ChatGPT sono rivolte principalmente alla scrittura, con il focus del fatto che è in grado di scrivere articoli.Purtroppo la visione è errata. Nella scorsa edizione della FastLetter scrivevoÈ come comprarsi una automobile per girare il mondo per poi restare nel proprio paesino di 3.000 anime e fare avanti e indietro dalla casa al bar.L’Intelligenza Artificiale è uno strumento che entra nel proprio processo creativo, non si sostituisce a noi, potenzia quello che già facciamo.Il problema è che molte persone non hanno un processo creativo. O meglio, sanno in testa quali sono i passaggi, ma non li spacchettano né usano metodi.Se avete voglia qui ho un video dal titolo Produrre di più, produrre meglio - Il metodo Ciraolo dove dopo il minuto 6 spiego perché si diventa più veloci quando c’è un processo creativo dietro. Quel processo ha dei passaggi. In quali l’Intelligenza Artificiale può esserci d’aiuto diventando una sorta di collega di lavoro?Sarà proprio questo uno dei temi della live del 30 Gennaio alle 16:00 su FastForward.È normale, comunque, che le discussioni siano sulla sostituzione dei lavori, non ne sono stupito: più qualcosa arriva alla massa più la qualità di quello che si produce e di cui di discute si abbassa.Le discussioni sulla SEO di 20 anni fa avevano una qualità impressionante perché eravamo quattro gatti. Oggi questa materia, per fortuna, ha straripato i suoi argini. E quanto straripa, si nota: si riempie di persone che credono di fare SEO. C’è una quantità impressionante di persone che pensano che fare SEO significhi trovare una parola e infilarla nel title. Se il Semaforo di Yoast ha fatto credere a tanti di fare SEO, immaginiamoci l’AI cosa farà.Piccolo esercizio mentale: immaginiamo di avere 10.000 SEO in Italia, quanti si occupano solo di infilare le parole chiave? Tantissimi. È normale quindi che gli argomenti più dibattuti e che ottengono visibilità siano i grassetti e la Keyword Density. Non scandalizzatevi, Moravia non approverebbe (3 minuti a partire da qui, Comizi d’Amore, uno dei più bei lavori di Pasolini secondo me).Di conseguenza, perché scandalizzarsi sui dibattiti attuali su ChatGPT e la scrittura? Passate oltre e cercate di studiarlo a fondo, di capire come integrarlo nei processi creativi.Prima di concludere: ChatGPT diventerà a pagamento, qui c’è una lista d’attesa che ho scoperto tramite l’ultima edizione della newsletter di Vincenzo Cosenza.CHE IMPATTO PUÒ AVERE NEL MARKETING?Ho chiesto a Marco Quadrella di Search On Consulting in che modo l’AI può impattare nel marketing. Ecco cosa dice:L'AI nel marketing non è una novità: lo sanno bene i SEO che si confrontano dal 2016 con algoritmi guidati dall'AI, lo sa chiunque veda le nuove dashboard di GA4 con le segnalazioni delle anomalie, lo sa chi gestisce campagne sempre più automatizzate sulle diverse piattaforme, lo sa chi deve ottenere reach organica sui social.Di generazione dei testi basato su AI ne parliamo almeno dall'Advanced SEO Tool del 2021 (mentre l'utilizzo di AI per l'anomaly detection e la clusterizzazione di Keyword furono argomenti del 2020). Cosa c'è allora di nuovo?Per prima cosa una maggiore consapevolezza del mercato causata dal "momento eureka" che è stato il lancio di ChatGPT: il fatto che i C-Level siano stati messi davanti allo strumento e non sia stato necessario spiegare loro nulla. Questo muoverà investimenti, cambierà le scelte, renderà l'innovazione dei processi infinitamente più rapida. Secondo e conseguente impatto: per una nuova figura professionale si è presa coscienza della rivoluzione alle porte. Oggi non si può sostituire in toto il PPC specialist, il data analyst, il grafico o il copywriter con un AI, ma dobbiamo riconoscere che si può efficientare il loro lavoro e/o iniziare a togliere ore di lavoro a un copy / data analyst / graphic designer / ppc specialist che non sia bravo. Cosa succederà con GPT4? E con la nuova sigla che al momento è ancora soltanto in qualche paper universitario? Si lascerà il lavoro solo a quelli ancora più bravi? La sensazione tangibile è che queste tecnologie andranno prestissimo a incidere sui budget delle varie funzioni aziendali, sui listini prezzi delle agenzie e sull'occupazione delle risorse del settore.Se allarghiamo il campo oltre a questo, al WMF ne parliamo da più di 6 anni. Uno dei vantaggi di partecipare agli eventi di settore: il futuro lo vedi arrivare. A volte lo “costruisci insieme”: il 15, 16 e 17 Giugno il WMF sarà alla fiera di Rimini. Ci vediamo lì, perché sarà uno temi centrali: stage formativi, workshop e non solo.Ora parliamo di Google!GOOGLE NON PENALIZZERÀ I CONTENUTI GENERATI CON l’AIÈ facile capire perché Google non penalizzerà i contenuti generati con l’Intelligenza Artificiale. Danny Sullivan, infatti, spiega come nel valutare i Contenuti loro non sono focalizzati su CHI li scrive, ma sul PERCHÈ.Ovvero che penalizzano i contenuti scritti per i motori di ricerca piuttosto che scritti per le persone. Parliamo ovviamente di penalizzazione, il CHI ha un’altra funzione.Ora, lasciatemelo dire: c’è un argomento che è difficile che entri in testa anche a chi fa SEO ed è difficile da farlo proprio. Google non analizza nel dettaglio tutti i testi di internet facendo dei super mega calcoli.Per chi ha letto Google Liquido queste parole non sono poi così nuove. È molto complesso analizzare i testi e fare calcoli poi su tutti i testi. Quando avremo il computer quantistico nel processo attuale di crawling e indicizzazione ne riparliamo. Ma ad oggi non conviene.Tutti gli algoritmi di Google mirano a premiare le risorse che soddisfano l’utente. Vi ricordate dei contenuti vecchi? Un contenuto vecchio non viene fatto uscire dalle SERP perché la data è vecchia, ma solo se le persone lo trovano vecchio. Se è del 2004 ma è ancora valido non scende.Secondo voi, una infrastruttura come quella di Google che ha la soddisfazione dell’utente in miliardi di algoritmi può cambiare improvvisamente perché inseriscono il controllo sui testi creati dall’Intelligenza Artificiale quando già loro controllano se il testo è valido per le persone?Google non interverrà sui contenuti scritti dall’Intelligenza Artificiale perché ha una infrastruttura che va in un’altra direzione e ancora non esistono evidenze del fatto che conviene fare questo controllo: costa molto e magari non serve a un tubo, perché l’utente viene prima di tutto.Potrebbe farlo in futuro?Certo! Google è tra le aziende che si è mossa prima e ha da tanto tempo questa tecnologia in pancia. Appena avranno il computer quantistico vedremo un drastico
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 30 - 19 Dicembre 2022Di cosa parliamo* AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!* AI per la Ricerca: il competitor di Google* Google SpamBrain contro i Link Artificiali* L’EAT diventa EEAT* Non mi iscriverò né a Mastodon né ad altre: mi sono rotto le scatole* Strumenti* Da leggere* Interviste* SalutiPremessa: siamo quasi a 5.000 iscritti alla FastLetter. È una bella soddisfazione. Negli ultimi mesi è cresciuta molto nonostante siamo solo a 3 pubblicazioni da dopo l’estate ad oggi. Questo è un segno molto importante. Io sono da sempre contrario a stabilire una frequenza a piori. Per alcuni periodi ho anche testato varie frequenze a seconda degli ambienti. Non dico che non funziona, dico che dipende. Dipende da te, ovvero da come ti trovi meglio come Content Creator e dalla qualità di quello che pubblichi.Certo che la quantità ha la sua importanza. Ma se pubblichi cose di alta qualità ed interesse, la frequenza passa in secondo piano. Poi se gli obiettivi sono altri, il discorso cambia.Auguro a tutte le persone che stanno leggendo o ascoltando la FastLetter delle buone feste. Io rientrerò a metà Gennaio con una nuova edizione, la numero 31.Grazie per tutto.AI per la Creazione dei Contenuti: ecco lo Tsunami!Finalmente sta diventando un tema comune, lo vedo nelle mie bacheche social che apro sempre meno. Vedo facce e testi creati con l’AI. È bello vederlo, specialmente per noi che in qualsiasi evento ne parliamo da tanto tempo. È arrivata.E nello stesso tempo Google inizia a mettere delle linee guida che vanno sempre più nella direzione di premiare l’esperienza, la qualità, la fonte.Non è un caso. Il dado è tratto.Chi ha venduto la SEO con la keyword density, con lo stuffing e con quelle minchiate là ne verrà travolto. Il problema è che l’Intelligenza Artificiale scrive meglio di quei testi, non perché è più brava nella scrittura, ma perché avete inondato Internet di testi che fanno schifo.Scusate se per la prima volta non dico “abbiamo inondato Internet”. Non me la sento di mettermi in mezzo a questa affermazione, forse per la prima volta. L’ho fatto sempre. Ma questa volta no. È una battaglia che porto avanti da sempre. Le persone non leggono su Internet? Certo, non leggono quando il testo fa schifo. È dura da digerire, ma è così. Scrivere, sapere scrivere, è arte. I SEO che in questi anni hanno frantumato i cosiddetti alle persone che scrivono mettendo la SEO al primo posto sono finiti.Ma c’è un problema: chi ha commissionato un lavoro di pessima qualità perché comunque andava bene? Secondo voi quelle stesse persone quanto ci metteranno a sostituire la scrittura fatta da persone con dei semplici copia&revisiona&incolla? E questa è solo la superficie. Usare gli strumenti che abbiamo attualmente a disposizione per far scrivere dei testi è un po’ da stupidi. È come comprarsi una automobile per girare il mondo per poi restare nel proprio paesino di 3.000 anime e fare avanti e indietro dalla casa al bar.Questo tipo di strumenti è utilissimo per fare tanto altro e ovviamente più si è preparati su un tema più possiamo tirarci fuori il meglio che c’è. È uno strumento che entra nel proprio processo creativo.So che ancora pochi la vedono in questo modo, ma fidatevi, sarà così. Così come abbiamo inserito la Search Console nel nostro flusso di lavoro, inseriremo l’AI.A parte farmi fare qualche riga di codice per risparmiare tempo l’ho usata per:* farmi tirar fuori tutti i temi principali e tutti i temi secondari di come dovrebbe essere strutturato un corso che farò in futuro. L’ho letto, rivisto, mi sono fatto la mappa mentale e mi sono aggiunto tutto quello che mancava. È stato come un confronto con una collega. A tutte le persone che in questo momento stanno sghignazzando consiglio di smettere di sentirsi superiori, mettersi in gioco e provare.* gli ho dato in pasto la trascrizione dei video di YouTube (che già fa YouTube, ho fatto un copia incolla del testo). Ho preso anche il Corso di HTML per SEO eh. Mi sono fatto fare il riassunto. Mi sono fatto fare i riassunti di alcune parti. * mi sono fatto aiutare nella keyword e nella topic research* gli ho dato in pasto degli articoli e gli ho chiesto cosa potevo approfondire o se mi sfuggiva qualcosa.E siamo solo all’inizio. Ed è molto limitata attualmente. Appena potrà uscire fuori dal suo contesto di conoscenza e potremo dargli in pasto cose più facilmente ci sarà da divertirsi (ci sono estensioni, ma non intendo solo questo). Attenzione però, non mi ha SOLO fatto risparmiare tempo, ma Energie Mentali che ho impiegato in altro, ovvero nella verifica di quanto mi proponeva, nel miglioramento, nel confronto con quello che pensavo prima.Nella Creazione di Contenuti è come avere qualcuno al tuo fianco che potenzia il tuo modo di ragionare, ti amplia le vedute. Ti stimola la creatività. Può aumentare di molto la quantità e la qualità dei contenuti che si creano perché può essere molto stimolante anche quando le nostre finestre creative sono spente. Certo, deve essere usato bene. Quando arriverà alla massa prenderà una piega peggiore, tanto oramai siamo grandi. Lo abbiamo capito qual è l’evoluzione delle cose no? Dai, abbiamo troppa esperienza per credere ancora alle favole.L’AI darà una grossa mano a chi la SEO la fa bene e a chi crea Contenuti. Avremo un periodo di assestamento, ma tra gli “smanettoni della domenica” e chi la farà a livello professionale ci sarà un gap mostruoso. Anche perché collegare le API e iniziare a far processare informazioni nell’attuale flusso di lavoro SEO può fare la differenza: basta che sia il nostro cervello a guidare l’AI e non il contrario.E probabilmente l’AI scatenerà un grande dibattito sull’attribuzione della fonte. Chissà che non ci dia una mano a trovare una soluzione su questo fronte.Di sicuro Alessio Pomaro, Enrico Altavilla, Paolo dello Vicario ne parleranno ancora ai nostri eventi. E di sicuro a inizio 2023 farò qualche live sul tema, mi piacerebbe proprio farvi vedere come la uso con un esempio concreto. AI PER LA RICERCA: IL COMPETITOR DI GOOGLEAd oggi c’è molta eccitazione verso l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti. Ovviamente c’è eccitazione nella mia bolla, perché nel nostro settore sta esplodendo ora limitatamente agli usi che possiamo farne noi.Non chiudiamo la mente: già in altri settori l’eccitazione c’è da un po’ e per cose ben più importanti, come quello della salute. Quindi, diamoci un contegno, ridimensioniamoci e riportiamo a terra ciò che stiamo mettendo in cielo.Rivoluzione ok, ma nel nostro piccolo.Comunque sia, in merito a Google che alla fine la spunta sempre, Gianluca Diegoli scrive:Anche se con ChatGPT e altre AI potrebbe essere nato un modello di ricerca che mina alla radice il suo unico modello di business davvero profittevole, molto più che “la ricerca su TikTok”. Sarà interessante lo scontro di intelligenze artificiali: contenuti creati artificialmente contro algoritmi di ricerca che si scontrano con algoritmi AI che non ti rimbalzano a siti ma ti danno le risposte. Popcorn!E poi aggiunge che io sono LA fonte. Gianluca ti ringrazio per la stima.Secondo me è proprio così: il modello di ricerca di questo tipo è proprio una modalità attualmente mancante per Google. E in alcuni ambiti di ricerca è potenzialmente rivoluzionario. Devo ammettere che io la uso più per lo studio che per la creazione di contenuti.Una modalità di ricerca di questo tipo, integrata ad una serie di aggiunte che Google può fare, porterebbe la ricerca ad un altro livello.Ma Google ad oggi non può permetterselo. Tramite Marino Lagattola ho scoperto questo articolo di HD Blog che in fondo riporta la fonte originaria della notizia che è CNBS. Sunder Pichai parla di reputazione. E in effetti almeno il 90% delle ricerche che ho fatto con ChatGPT mi ha sempre detto frasi il cui succo era: attenzione, potrei sbagliarmi, cerca informazioni più precise sui motori di ricerca. E molte volte sbagliava.Google ha fatto della sua affidabilità un valore troppo forte. L’Intelligenza Artificiale sbaglia cose clamorose e imprevedibili. Se nella nostra mente passiamo da “l’ho trovato su Google” a “me l’ho ha detto Google” il rischio reputazionale è così alto per il brand che non vale la pena correrlo. Almeno da oggi.Insomma, se ChatGPT è razzista oppure pericoloso, ad oggi non importa a nessuno. “È agli inizi”, “deve migliorare”, “è l’algoritmo”. Se lo fa Google è un casino.Sono convinto che per competere con Google non lo si farà direttamente, ma in alcune tipologie di ricerca è possibile. Questa è una di quelle. Tuttavia ritengo che Google sia molto attenta a questa tendenza che ovviamente ha già sviluppato internamente.Non mi stupirebbe in futuro, limitatamente ad alcune ricerche, avere un’altra icona nel widget della ricerca di Google, così come è per il microfono che porta ad Assistant o la macchina fotografica per Lens. Dove con un brand diverso, con miliardi di disclaimer, con centinaia di cose che non si possono chiedere, ci aiuta a scoprire di più.Sull’AI non è finita. Anche il prossimo capitolo della FastLetter ne parla, ma prima:GOOGLE: SPAMBRAIN CONTRO I LINK ARTIFICIALIÈ dal 2015 che porto avanti un mantra: guardate che la direzione di Google è individuare i link di bassa qualità e ignorarli senza dircelo, quindi mi raccomando, non investite in attività di link a caso, puntate tutto sulla qualità.Eccallà. È arrivato l’update di SpamBrain. Il sistema basato sull’Intelligenza Artificiale riesce a identificare i siti che fanno spam e che concentra questo update sui link, mettendo un peso maggiore sull’acquisto e vendita dei link.Mettiamo a fuoco i 4 punti chiave rilevanti:* SpamBrain lavora in tutte le lingue. L’update è valido anche per il mercato Italiano.* Individua lo spam tramite i link andando a individuare sia chi compra che chi vende. È bidirezionale. * Attenzione che lo spam non lo individua solo tramite i link, ma
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 29 - 3 Ottobre 2022Di cosa parliamoLa più grande Rivoluzione di YouTubeL’E-Commerce di Google è ovunqueAltre cose fighe per l’evento di GoogleIl Q-Commerce è finito?Mondo Social: da TikTok a InstagramStrumentiDa leggereIntervisteSalutiPremessa: lo avevo detto che questi mesi sarebbero stati molto impegnativi ed in effetti è così. Non sono riuscito a terminare il CORSO di HTML per SEO che slitta di qualche settimana e sinceramente non pensavo di scrivervi. Anche se è passato un mese dall’ultima edizione, ed un giorno scriverò con più frequenza, pensavo di prendermi qualche momento di pausa più lungo. Ma eccoci qua. Il mondo sta cambiando di nuovo e la voglia di raccontarlo è troppo forte.YouTube e Google stanno facendo cose molto interessanti, quindi è importante dirle e focalizzarle.Nel caso ne parleremo anche a voce, ecco gli appuntamenti di Ottobre:il 5 ottobre sarò a Milano per Advanced SEO Toolgiorno 11 Ottobre sarò sempre a Milano, allo SMAU con questo workshop!Il 26 Ottobre sarò a Padova a presentare il libro Google Liquido. Da qui potete registrarvi gratis Inoltre, vi segnalo che c’è un tema che mi piace molto: il Q-Commerce. Ho chiesto un approfondimento a Riccardo Bassetto di Tecnicismi (una newsletter che vi consiglio di seguire).Partiamo da YouTube.LA PIÙ GRANDE RIVOLUZIONE DI YOUTUBESono stato al Product Expert Summit di Google, a Dublino, e ho avuto una forte botta di adrenalina, vorrei farci un video su questa esperienza. In contemporanea ricevo un messaggio di Filippo Trocca; Fil quando c’è una novità su YouTube o Google mi scrive e mi dice: “avevi ragione, lo avevi detto”, memore dei tempi dove mi si prendeva in giro per aver aperto un canale Video dicendo che YouTube era il futuro.Allora al rientro mi sono messo a guardare tutti i video del Creator Insider di YouTube per vedere i lanci degli ultimi mesi.E niente, YouTube è nel Futuro con la più grande rivoluzione dalla sua nascita. La TV del Mondo sta diventando multiformato (mai sentito parlare di podcast? e di vVod?), personalizzando la home dei canali, internazionalizzando, con più modi di monetizzare e un cambiamento sul programma di Parnership che ha lanciato la Creator Economy 15 anni fa. Senza contare le grandi novità sul copyright musicale che stanno arrivando (e sulle quali farò un video su FastForward).Su tutto questo ci ho fatto un video. E poi sul Canale Creator Pro ho fatto un focus sugli Shorts.Contrariamente alle ultime volte, c’è un entusiasmo particolare e lo testimoniamo i commenti di Creator sotto al video. Prese singolarmente le notizie non sono entusiasmanti, a parte qualcuna, ma se mettiamo in fila tutto quello che sta accandendo…è pazzesco. È come se stesse lanciando tante frecce in aria molto velocemente e queste colpiranno il nemico tutte insieme. Guardate i video, almeno quello sulla rivoluzione. Ne varrà la pena. I canali YouTube di ogni Creator stanno per diventare un luogo molto figo. E tutto questo è dentro l’ecosistema di Google. Infatti stanno per potenziare il collegamento che c’è tra YouTube e il mondo E-commerce e tra YouTube e Google Maps. Già da domani su FastForward e CreatorPro usciranno due video dedicati a YouTube che entrerranno un po’ più nel dettaglio di due novità: Musica e Copyright, la Partnership!Ma a proposito di Google, di Ecosistema, di Liquidità, ci sono delle notizie dal mondo e-commerce che vorrei approfondire.E vi lascio al commento di Filippo Trocca che me la condivide scrivendomi“Come sempre sei l’oracolo del digital :)”Sono contento di questo, non solo non posso negarlo ma ogni tanto mi piace raccontarvelo perché in questi anni in tanti hanno preso da me senza darmene credito. Ultimamente avviene meno e sono grato a tutte le persone che quando Google lancia update di questo tipo mi citano sottolineando la divulgazione che faccio da tempo, la visione e il libro che ho pubblicato.L’E-COMMERCE DI GOOGLE È OVUNQUECome sapete la settimana scorsa c’è stato l’evento di Google dove vengono presentate le novità. E dopo l’evento di Google escono i vari articoli. Uno di questi si chiama: “9 nuove caratteristiche per rendere facile fare shopping su Google”.Il primo passaggio mentale è importante: non su Google Search, su Google. Il secondo lo è ancora di più: il motore di tutto questo è lo Shopping Graph, che grazie al nuovo modello di intelligenza artificiale comprende più di 35 miliardi di schede prodotto.Per chi ha letto Google Liquido non è niente di nuovo, ma per chi ancora associa queste cose alla SEO vecchia e che legge l’articolo con la mentalità vecchia dei motori di ricerca si stupisce di cosa è in grado di fare Google e si trova spiazzato.Shopping Graph & Entità: una di quelle cose che ci fanno dire che non siamo più fermi al 2007 :)Mettiamo in fila le 9 caratteristiche:se nella ricerca metti la parola shop e poi i prodotti le SERP si trasformano in un e-commerce con etichette e filtri. Questo vale per il cibo, per i posti, per i prodotti: tutto per aiutarci ad approfondire la nostra ricercaesiste la look views, una ricerca più visuale che ti mostra quali prodotti stanno bene con quello che vuoi comprare. Quindi associa, per esempio, un pantalone ad una giaccac’è un box in più: prodotti in tendenza ora!il 3D sempre più evidente e più facile da crearedirettamente in SERP, le guide all’acquisto dei prodotti: cerchi una bici? Ti incomincia a mostrare dei risultati di ricerca espandibili e di solito questi filtri corrispondono a delle euristiche di categoriainformazioni da parti terze sul prodotto, con articoli e recensionipersonalizzazione: puoi salvare i tuoi brand preferiti così Google potrà mostrare nei risultati di ricerca e in futuro nel suo ecosistema, i prodotti di quei brandetichette multiple che approfondiscono la ricerca e ti permettono di andare nel profondo della ricerca stessa!in Google Discover, mostra abiti secondo il tuo stile preferito, basato su quello che hai cercato. Se ti piace lo stile Vintage, ecco che ti mostra una selezioneDiscover, il social senza gli amici, con le cose che interessano a te.Quindi, per categorizzare, abbiamo SERP che cambiano forma, nuove funzionalità, nuovi box, espansione del database e della capacità dello Shopping Graph, esperienze visive immersive dei prodotti, personalizzazione, distribuzione nell’ecosistema.Il Google Liquido ipotizzato 3 anni fa sta diventando sempre più evidente. Bisogna muoversi a cambiare approccio e visione, lo richiede il mercato, lo richiede il nostro lavoro come consulenti.I 7 punti sui quali lavorare per il futuro, secondo me, sonoprodotto tecnologico: culturalmente siamo indietro sulle PWA, bisogna andare più veloce. La UX e le Performance, comunque, non sono delle cose da avere perché fa figo. Sono la base. produzione di contenuti: bisogna produrre, bisogna abbracciare la multidimensionalità delle risorse, diventare la fonte. dati strutturati: i nostri dati devono avere una struttura, devono essere facilmente distribuibili. E queste informazioni devono essere il più possibile descritte, archiviate, elaborate. Una domanda frequente che mi capita di fare come consulente: questa cosa è strutturata a database? il Merchant Center: sarà integrato ovunque e facilmente. Non sottovalutiamo questo aspetto, in futuro qualsiasi Creator potrà fare una recensione inserendo nel video di YouTube il collegamento diretto al prodotto, per esempio.autorevolezza: bisogna puntare in alto. Bisogna dimostrare di essere il punto di riferimento in ogni zona del nostro progetto. touchpoint: stanno aumentando, in modo considerevole, quelli di Google e su Google. Per questo abbracciare una visione di un Google Liquido vi aiuta.anticipare Google, per le persone: ci sono molte aree dove il nostro progetto può anticipare le mosse del motore di ricerca se ci mettiamo in ottica utente, per davvero. Tutti questi filtri ed etichette che stanno arrivando non fanno altro che andare in questa direzione: ma davvero noi non possiamo fare un’architettura delle informazioni fatta bene con tutto ciò che è necessario alla persona che sta cercando?Una piccola nota: le euristiche di categorie portate alla luce dal Messy Middle sono diventate la mia passione, quando faccio consulenza non riesco a smettere di pensarci nel momento in cui guardo una scheda prodotto. Addirittura devo dirmi di non pensarci troppo per non eccedere nell’analizzarle lì dove non serve. Ma guardando bene queste novità di Google, ci sono alcune indicazioni chiare sulle euristiche di categorie. Molte volte ci chiediamo cosa sia un’euristica di categoria in un prodotto specifico e ora molti filtri di Google sembrano mostrarla. Basta saper guardare.È incredibile come tutta questa esperienza SEO, dove una delle prime cose fondamentali è l’osservazione di cosa c’è in SERP, possa tornare utile in molte attività.ALTRE COSE FIGHE DALL’EVENTO GOOGLEAldilà della spinta alla sostenibilità, con Google Maps che mostrerà i percorsi a secondo del carburante della nostra auto, è la Multisearch ad attirare l’attenzione degli addetti ai lavori.Noi ne parliamo oramai da tempo, non dovrebbe stupire più. Google scrive nel post ufficiale in Italiano: Immaginiamo un mondo in cui sarete in grado di trovare esattamente ciò che state cercando combinando immagini, suoni, testo e voce, proprio come fanno le persone nella vita di tutti i giorniMarco Quadrelle le chiama ricerche multimodali.A breve le vedremo anche in Italiano, è previsto nei prossimi mesi. Inoltre hanno aggiunto una nuova funzionalità che in autunno sarà in Beta solo in USA: Stiamo portando questa funzionalità ancora più avanti con "multisearch near me", che consente di scattare una foto di un oggetto sconosciuto, come un piatto o una pianta, e di trovarlo in un luogo vicino, come un ristorante o un negozio di giardinaggio.Ma è tutto il potere di Google Lens e della fotocamera che sta esplodendo: la traduzione di un testo sopra un’immagine ora tiene in considerazione l’
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 28 - 5 Settembre 2022Di cosa parliamoHelpful Content Update: cosa è?Google Panda: cosa c’entra?Il terremotoÈ una rivoluzione?Le domande di GoogleL’inutilità di alcuni articoliEventi SEO dove incontrarciSalutiPremessa: ho deciso di fare un approfondimento per questa edizione della FastLetter realizzandone una monotematica. Credo che questo update di Google sia molto importante e sia qualcosa che ci permette di aumentare la cultura SEO di tante persone che lavorano in questo settore. Se vi piacciono le Fastletter monotematiche fatemelo sapere, così ne farò altre. Comunico inoltre che è in fase di registrazione il CORSO di HTML per SEO che sarà gratuito: non so quando uscirà perché è lungo e ci saranno contributi esterni. Spero di riuscire a pubblicarlo per fine Settembre. Sarà un video unico, così fate come vi pare.I prossimi due mesi per me saranno molto impegnativi, pubblicherò con meno frequenza molto probabilmente. Insomma, metto le mani avanti, anche se le live con Analisi dei Siti continuerò a farle. Tutte le micronews le trovate sempre sul canale Telegram.Bene, tuffiamoci in questo update.HELPFUL CONTENT UPDATE: COSA È?Noi SEO Italiani lo sentiamo: Agosto è il peggior mese. Molti si godono le vacanze e Google se ne esce con i suoi update che ci fanno tremare. L’anno scorso addirittura avevamo fatto una tombola estiva per indovinare il giorno, ma per la prima volta nella storia non ci fu nessun update. Quest’anno invece sì: è tuttora in corso quello chiamato Helpful Content Update su cui Andrea Pernici ha dedicato una discussione su connect.gt.Partiamo da alcuni fatti importanti per fare chiarezza sui punti cardinali dell’update.Per questo motivo mi sono inventato un modello: ILDC. Acronimo di Importanza, Lingua, Durata, Contesto.IMPORTANZA: l’update ha la massima importanza, infatti è listato nella pagina dei Ranking Update di Google. Per chi fa questo lavoro significa molto: ad oggi sono solo 5 i grandi update segnalati da Google per il 2022.Per comprendere la portata numerica pensate che nel 2021 sono stati listati 10 grandi update, ma i miglioramenti apportati alla ricerca sono stati 4336. LINGUA: riguarda solo la lingua inglese al momento. Quando lo vedremo in Italia? Gianluca Fiorelli ricorda a tutti che con Panda ci misero 9 mesi, mentre Martino Mosna dice che per Penguin ci vollero 1-2 anni. Per noi ora è un bel test, perché se questo update ci metterà meno sarà il segno di un vero cambio da parte di Google nella sua infrastruttura.DURATA: due settimane. È stato lanciato il 25 Agosto, quindi finirà intorno all’8 Settembre.CONTESTO: è un update che riguarda gli algoritmi che valutano la qualità, su questo non c’è dubbio. Nell’annuncio ufficiale viene detto che, insieme all’update sulle recensioni di qualità, fa parte di uno sforzo che va nella stessa direzione.Capite queste informazioni che reputo fondamentali per proseguire viene in mente cosa ha detto Alessio Pomaro: “ho una domanda: c'è qualcosa che non sapevamo già in merito all'obiettivo dell'update?”.In effetti no. Dall’introduzione di Google Panda che risale a più di 10 anni fa, l’obiettivo è quello e la strada è rimasta uguale. Ad ogni update non fanno altro che migliorare quello che si sono prefissati. Mentre c’è ancora gente che continua a usare la keyword density e a dire che il keyword stuffing funziona, senza sapere minimamente cosa sia il keyword stuffing, Google ha virato puntando tutto su algoritmi che tentano di determinare la qualità. Nel mio ultimo libro, Google Liquido, anche per far percepire questo cambio importante ho dedicato il 4° capitolo a questo tema e l’ho chiamato “i frutti delle ricerche: addio contenuti, benvenute risorse”.GOOGLE PANDA: COSA C’ENTRA?Se non vi appassionate alla storia della SEO, non capirete cosa sta accadendo. Non perché bisogna conoscere tutto, ma perché vi mancano le informazioni base per comprendere il Google di Oggi. Non avrete visione, rimarrete fermi a controllare Title e H1.Google Panda viene spiegato così ufficialmente:Questo aggiornamento è progettato per ridurre il ranking per i siti di bassa qualità: siti che hanno un valore aggiunto basso per gli utenti, copiano contenuti da altri siti Web o siti che non sono molto utili.E come viene spiegato questo ultimo update?Questi lanci fanno parte di uno sforzo più ampio e continuo per ridurre i contenuti di bassa qualità e facilitare la ricerca di contenuti autentici e utili nella Ricerca.La direzione è quella. La bassa qualità è uno degli obiettivi e l’utilità per le persone è qualcosa di importante da raggiungere. Sia quanto visto fino ad ora, sia quello che stiamo per vedere mi ricorda tanto le linee guida dei quality rater, specialmente tutte quelle citazioni sullo scopo benefico.E c’è un’altra caratteristica in comune con Google Panda.La evidenzia Andrea Pernici quando nella discussione su Connect.gt dice:Parla anche chiaramente di classificatori di machine learning, processo automatico e non azione manuale.This classifier process is entirely automated, using a machine-learning model. It is not a manual action nor a spam action. Instead, it's just a new signal and one of many signals Google evaluates to rank content.Ed è la stessa cosa con Google Panda, vi invito per cultura generale a leggere l’articolo di Enrico Altavilla che scriveva:L’aspetto che ritengo più interessante riguarda il fatto che Panda è il primo algoritmo il cui funzionamento viene spiegato con un grado di dettaglio molto alto, fino a qualche dettaglio matematico.E allora dove sta la differenza? Dopo più di 10 anni stiamo ancora a parlare della stessa cosa?IL TERREMOTOMentre Google Panda era molto concentrato sulle Content Farm e molto limitato ad una tipologia di contenuto, dal mio punto di vista hanno portato all’estremo alcuni concetti molto importanti legati a contenuti scritti da persone esperte e contenuti approfonditi che portano qualcosa di nuovo. Quindi, risorse.Sono forse riusciti a fare un salto quantico nel mettere direttamente nei loro algoritmi anni di valutazioni sui contenuti fatte dai Quality Rater. Quindi sì, dal mio punto di vista, sono riusciti a riportare matematicamente negli algoritmi i pareri delle persone, come fatto con Panda, ma in scala molto più grande.Sebbene colpisca in modo speciale alcuni argomenti, tipo la formazione online, arte e intrattenimento, shopping, tech content, è allargato comunque a tutti.E leggiamo l’esempio che fa Google:Se stai cercando informazioni su un nuovo film, potresti aver visto in precedenza articoli che aggregavano recensioni da altri siti senza aggiungere prospettive oltre a quelle disponibili altrove. Questo non è molto utile se ti aspetti di leggere qualcosa di nuovo. Con questo aggiornamento, vedrai più risultati con informazioni uniche e autentiche, quindi è più probabile che tu legga qualcosa che non hai mai visto prima.Non so da quanto tempo tento di divulgare che bisogna puntare a diventare la fonte di riferimento del proprio settore. E spero vivamente che a qualcuno sia tornato in mente il paragrafo Sganciarsi dalla SEO dell’edizione della FastLetter dal titolo “La più grande rivoluzione SEO degli ultimi anni” Se il tuo piano editoriale è composto al 100% di indicazioni SEO, ovvero di creazione di contenuti che rispondono ad una query, i tuoi contenuti copriranno cose che si sanno già.Ma per diventare la fonte del tuo settore devi pubblicare cose che non si sanno.Non puoi inseguire nessuno se vuoi arrivare primo.Sembra quasi che io abbia predetto un fattore fondamentale di questo update.Comunque, la competizione in SERP si è elevata. O i progetti che gestiamo vengono portati avanti con questa filosofia oppure la qualità dei nostri contenuti sarà talmente scarsa che usciremo dalle posizioni importanti.Non so se avete notato il passaggio di comunicazione nell’annuncio di Google. No, forse non lo avete notato. Non parlano più solo ai webmaster e ai SEO, ma lo dicono chiaramente: CREATOR.Avete presente quando dico che non bisogna postare lo stesso video uguale ovunque? E sì, perché in ogni social c’è una persona specializzata che farà meglio di noi se non ci focalizziamo. Ecco, vale lo stesso in SERP. Ci sono competitor che stanno creando Risorse di estrema qualità.È UNA RIVOLUZIONE?Oggi no, non è attivo in Italia, ma lo sarà. Perché viene introdotto un concetto fondamentale nella SEO che stavo aspettando dal 2010: la qualità media dei contenuti ospitati in un sito.Lo aspetto da quando ho iniziato a studiare i brevetti di ranking dei forum sia su Google che su Yahoo! e si parlava spesso che per valutare un forum è importante valutare la qualità media delle discussioni ospitate. Qui uno spiegato dal compianto Bill Slawski.Infatti, se con Google Panda il consiglio di Google in caso di penalizzazione era quello di aumentare i contenuti di alta qualità, la risposta in questo caso è disarmante:Qualsiasi contenuto sui siti dove è accertato che ospitano una quantità elevata di contenuto non utile ha meno probabilità di essere visibile nella Ricerca. Qualsiasi. Per questo motivo, la rimozione di contenuti non utili potrebbe aiutare il posizionamento degli altri tuoi contenuti.È un punteggio site-wide, non colpisce le singole pagine. Ecco cosa stavo aspettando: la qualità media del sito basata sulla qualità di ogni singola pagina.E la domanda sorge spontanea: quanto ci vuole per ritornare ad essere classificati in modo positivo? QUALCHE MESE.Sì, puoi rimuovere i contenuti, ma essendo che valuta la media, ci mette un po’. Quindi, qualche mese.Ma c’è di più.Non essendoci solo questo algoritmo che valuta gli “unhelpful content”, potrebbero esserci dei segnali contrastanti che invece dicono a Google che quel documento, per quella query, è in realtà rilevante. Potrebbe posizionarsi ugualmente. Solo per quella query.E, ciliegina sulla torta, questo update ha un peso ponderato: quindi più contenuti inutili hai più sarà forte la penalizzazione. Non
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 27 - 2 Agosto 2022Di cosa parliamoLa Bufala che TikTok supera Google nella RicercaInternet si sta TikTokkizzandoGoogle e SEOStrumentiDa leggereIntervisteSalutiPremessa: Giovedì alle 16:30 ci sarà l'ultima live prima della pausa. Risponderò ai commenti degli ultimi video, tra i quali quello su Come SPACCARE su Substack, commenteremo le news più interessanti e continueremo l'analisi dei siti.Poi andrò in pausa e tornerò a inizio Settembre.La Bufala che TikTok supera Google nella RicercaVirgolettato su Techcrunch"In our studies, something like almost 40% of young people, when they're looking for a place for lunch, they don't go to Google Maps or Search," he continued. "They go to TikTok or Instagram."Detta da Prabhakar Raghavan, Vice President di Google alla Fortune's Brainstorm Tech conference.Partiamo dall'analisi semplice di cosa c'è scritto. Molti giornali hanno titolato che TikTok ha superato Google nelle ricerche, questo perché, oramai lo sappiamo, si giustificano dicendo che bisogna fare un titolo clickbait per ottenere visibilità. Aggiungo io: anche a costo di dire stronzate, mi pare di capire.La nostra analisi semplice evidenzia 3 fatti:"quasi il 40%" significa NON aver superato niente e nessuno"Loro vanno su TikTok o Instagram", significa che il 40% è un dato aggregato di entrambi, che singoli valgono molto menola fase di ricerca è "quanto vogliono un posto per mangiare", quindi non in tutte le ricerche, ma in una cosa specifica dove comparare le due realtà è da stupidiPuoi comparare Tripadvisor con Google Maps, non Google Search con TikTok. Ma prima di scendere nel dettaglio del perché non puoi farlo, il dato sarà aggiunto alla pagina dove Google parla dei competitor, ma non è un'indagine pubblica.La frase che dovrebbe attirare l'attenzione di chi fa questo mestiere è: "secondo i nostri studi". Ok. Di quali studi siamo parlando?Perché Google è solito sparare queste frasi per difendersi o per giustificare azioni. In quella pagina dove sarà aggiungo c'è un altro famoso dato che oramai viene riportato da tutti, come se addirittura la fonte fosse Google ed è:Independent parties estimate that 55 percent of people in the U.S. start product searches on Amazon, not Google.La fonte non è Google. La fonte citata da Google è Vox.com che riporta però il dato di una ricerca commissionata da Bloomreach che attualmente da un 404, ovvero non è raggiungibile. Ma viene linkato un articolo della precedente che è ancora più specifico.Seguitemi, stiamo concentrati, perché sta per arrivare il bello.Nella precedente indagine, la frase ha una piccola variatio.In a survey of 2,000 online shoppers in the U.S., 44 percent of respondents said they go directly to Amazon when looking to buy or research a product online.L'indagine, fatta tramite un sondaggio a sole 2.000 persone, non chiede solo da dove inizi quando vuoi cercare un prodotto. C'è un piccolo OR. L'altra alternativa, quindi, è da dove inizi se vuoi comprare un prodotto.Scusate, è veramente da stupidi comparare Google e Amazon con una domanda del genere, specialmente perché la funzione compra con Google non c'era.Il primo sondaggio è datato 2015, il secondo 2016. La funzione buy on Google è stata lanciata nel 2015 in beta per pochi brand e non ha visto una diffusione per molti anni. Basti pensare che, probabilmente disperati lo scarso utilizzo, solo nel 2020 è stata rilasciata per tutti senza commissioni.Quindi, se fai la domanda: qual è il sito da cui inizi se vuoi comprare o cercare un prodotto e compari Google e Amazon non sei un buon ricercatore o buona ricercatrice. A Google fa comodo quel dato per via dell'antitrust.Ma volete sapere qual è la cosa che fa sbellicare dal ridere? Jason Del Rey che ha scritto l'articolo conclude lo stesso con la critica che l'indagine commissionata da BloomReach serve più a BloomReach perché l'azienda vende software per la personalizzazione delle pagine e-commerce e quindi vuole mettere in evidenza Amazon perché tira acqua al suo mulino.BloomReach's impetus for conducting the survey is, unsurprisingly, self-serving. The company sells software that personalizes the pages of e-commerce sites for individual shoppers. BloomReach believes more personalized product pages can help online retailers compete better.Perché questo pippone su quella ricerca?Perché questa di Google è uguale. L'indagine non ci offre la possibilità di mettere in discussione la metodologia e le domande, ma ci da la possibilità di criticarla fortemente, specialmente gli articoli dei giornali.E i punti salienti, sono due, anche abbastanza gravi. Iniziamo dalla primaQuasi il 40% va su TikTok o Instagram per iniziare una ricerca quando vogliono cercare un posto per mangiareQuasi il 40% potrebbe significare il 38%. Facciamo che sia il 38%. È molto probabile che la domanda sia stata fatta in modo specifico, ovvero qual è il sito dove inizi. O da una lista di siti/app. Se il 38% vanno su Instagram o TikTok, significa che quel 38% lo fanno INSIEME. Per dare un numero stupido, è come se il 19% va su TikTok e il 19% va su Instagram.In pratica la notizia è questa: meno del 20% delle persone giovani usa TikTok quando cerca un posto per andare a mangiare.Ripeto una cosa: se fate un sondaggio alle bambine e ai bambini di 5 anni e gli chiedete dove iniziano a fare una ricerca diranno YouTube.Arriviamo alla seconda cosa grave.Quasi il 40%, ma di cosa? Quasi il 40% delle persone intervistate, attenzione, è un dato fuorviante. Perché non ci dice il totale della torta delle ricerche mondiali e, soprattutto, la comparazione di questo totale con gli anni precedenti. E si tratta di una ricerca particolare, quella dei posti dove mangiare. Non puoi fare questa comparazione, sono due cose diverse. Sono due fasi differenti. È la stessa cosa di Amazon contro Google per la domanda: se vuoi comprare un prodotto dove vai?Dipende anche da come è stata posta la domanda.Soprattutto in alcuni settori, TikTok e Instagram hanno portato un aumento globale delle ricerche degli esseri umani perché hanno creato una nuova esperienza di fruizione di una particolare fase della ricerca: l'ispirazione. E l'ispirazione che viene soddisfatta tramite la visione dell'esperienza del prodotto da parte di altri, anche sconosciuti. E attenzione: è il linguaggio di queste nuove generazioni che nel format dei video brevi stanno trovando un modo di comunicare diverso, che sta facendo esplodere questo tipo di esperienza. La fase informativa/commerciale che si esprime su Google è un'altra cosa ancora.Perché TikTok è la prima piattaforma di Intrattenimento al mondo ed è per questo che stiamo assistendo a comportamenti diversi, che si fondano con quelli attuali.D'altra parte, tutto cambia perché siamo esseri umani, non tecnologia. Questa è una nuova fase che si sta affiancando a quella di prima.E magari, tenetevi forte, questa nuova fase non ha fatto altro che far iniziare un numero maggiore di essere umani nel mondo a iniziare una ricerca di quel tipo, andando ad aumentare poi la consultazione di informazioni in altri ambienti.Google non lo dice. Ma questo non significa, come hanno scritto molti, che la GEN-Z o qualsiasi altra stia usando di meno Google. È semplicemente una stronzata.A Google fa comodo quel dato, per alcuni motivi:indagini antitrustevitare polemiche per possibili novità nei suoi prodotti che sembrano copiare competitorE infatti, attenzione attenzione, a fine articolo dice che il dato non è pubblico e sarà inserito nella pagina dove c'è anche l'altra bufala, quella di Amazon e del 55%.Dovremmo imparare a fare informazione come si deve.Questo però non significa che non puoi fare SEO su TikTok, la puoi fare.Però questa storia ha fatto nascere una serie di video su Come Fare SEO su TikTok e sono tutti video che raccontano una SEO ferma al 2007.Per questo motivo ho creato un video che si chiama proprio Come Fare SEO su TikTok.Internet si sta TikTokkizzandoLo scriveva Vincenzo Cosenza a Maggio del 2022 con un articolo dal titolo La TikTokizzazione di Internet. E circa un anno fa dicevo "TikTok farà ai Social quello che i Social hanno fatto ai Forum". YouTube escluso.Quello che intendevo è che i Forum, quando sono arrivati i Social, non solo si sono spopolati, ma le piattaforme hanno iniziato a scimmiottare i social appiccicando funzioni senza capirne il perché.Forse la terza evoluzione di Internet non sarà il WEB3, ma i video brevi. Sono i comportamenti umani a cambiare radicalmente qualcosa, la tecnologia è solo al servizio. TikTok è una rivoluzione da questo punto di vista, lo dicevo al Social Media Strategies di 3 anni fa, raccontandone anche i pericoli.TikTok è una rivoluzione non per i suoi algoritmi, non per i video brevi, ma per aver saputo cogliere, in modo fortuito, un cambiamento epocale nel modo di comunicare. E questo cambiamento, così forte, lo portano le nuove generazioni.Per questo sono scettico sull'attuale versione dei metaversi. Sono una scommessa sui comportamenti delle future generazioni.Ogni rivoluzione, lo è davvero, se ha un impatto del mondo reale. TikTok lo ha eccome, insieme a YouTube. L'ho imparato su YouTube, l'ho visto su TikTok (e l'ho comprato) sono frasi dei giorni nostri.Forse non avremo un WEB3, forse oggi ci sono troppi settori in cambiamento per definire un cambio netto. La cosa certa è che TikTok ha portato una nuova forma di fruizione dei contenuti: l'intrattenimento, che si porta dietro alcune emozioni molto particolari come la sorpresa, l'ispirazione, la goliardia.Se i frutti del 2.0 sono stati i Content Creator, non so se i frutti di TikTok saranno le Entertainer Creator. D'altra parte, su YouTube si è parlato da sempre di Infotainment, ma in mezzo a tante altre cose. Ma la differenza tra l'intrattenimento di YouTube e quella di TikTok è totalmente differente, perché su TikTok alla base le persone vogliono qualcos'altro. Sono in un flusso di contenuti, su YouTube sono su pochi. Questo tipo d
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 26 - 22 Luglio 2022Di cosa parliamoL'integrazione Shopify-YouTube è pazzesca!I Creators lasceranno Twitch in massa per YouTube?È stato approvato l'emendamento Content Creator50.000 iscritti di YouTube meglio di 3 Milioni di Follower su FacebookThe YouTube Show: quante news!Altre Social NewsUn evento imperdibile su Google Analytics 4Google & SEOTikTok e il 40% delle ricercheGoogle SERP NewsNews ImportantiStrumentiDa leggereSalutiPremessa: do il mio benvenuto alle 500 persone in più che si sono iscritte dall'ultima edizione della FastLetter che, escludendo le edizioni più comunicative, risale a circa 2 mesi fa. Non lo so esattamente da dove venite, ma comunque, colgo l'occasione per ringraziare tutte le persone che hanno acquistato il mio libro Google Liquido: nelle prime tre settimane di vendita ha superato le 1.000 copie vendute!L'edizione che state per leggere in effetti è molto lunga, chiedo scusa per questo, le prossime non lo saranno. Vi chiedo di leggerla con attenzione o segnarvela per il fine settimana: ci sono delle chicche pazzesche.Generalmente nella Fastletter si parla molto dell'ecosistema di Google, di SEO, di Social, di community. A volte parliamo prima di SEO, a volte di social. Viste le notizie di rilievo, partiamo dai social. Ma ovviamente ognuno può andare alla zona che più gli interessa.E inoltre racconto quello che faccio. Ad esempio oggi, Venerdì 22 alle ore 17:00, sarò in live: farò l'analisi SEO e altro di alcuni siti che sono stati proposti!Per quanto riguarda il mondo video ho intenzione di fare 3 cose:creare i video brevi e distribuirli su Instagram e TikTokcoprire con i video on demand su YouTube le tematiche principaliaumentare, sensibilmente, i video lunghiNon subito, ma a parte qualche contributo che uscirà prima del 6 di Agosto, farò tutto questo a pieno regime a Settembre.L'idea è quella di creare dei video di alto valore, sto per finire il video "Come spaccare su Substack" dove ho raccolto molti contributi e poi vorrei dedicarmi a realizzare un Corso HTML per SEO gratuito. Per questo motivo se vuoi puoi sostenere sia la FastLetter che tutta la divulgazione attraverso un abbonamento tramite YouTube, partono da 0,99€ centesimi, è come offrirmi un caffè al mese.Comunque, proviamo subito i sondaggi di Substack che sono nuovi di zecca:Scherzi a parte: se vuoi davvero abbonarti puoi farlo seguendo questo link. L'integrazione Shopify-YouTube è pazzesca!Il trend che vi racconto da anni sta diventando realtà: gli ecosistemi di e-commerce si sono aperti e si stanno collegando ad altri ecosistemi, che è anche un po' la chiusura di Google Liquido. Stiamo andando verso una nuova Internet. L'ultimo annuncio in questi termini è la partnership tra Shopify e YouTube che consente di collegare il proprio negozio al proprio canale YouTube. Ed è una grande opportunità per brand e creator.Vi metto un link all'annuncio sul forum di supporto e poi quello del blog ufficiale: dicono che a breve sarà visibile per USA, Brasile e India e poi tutti gli altri. Nonostante questo in Italia è possibile fare il collegamento, vedremo quando attiveranno poi la visibilità.Chi lo può fare? Lo possono fare tutti i canali che sono idonei. E la base dell'idoneità è avere la Partnership attivata: ancora una volta, la partnership vi abilita molte risorse in più della mera monetizzazione.Shopify quindi si aggiunge alle altre due piattaforme supportate da YouTube: Speadshop e Spring, più orientate al merchandising. Sì, lo so, non lo trovate scritto in nessun giornale, ma questa con Shopify è solo una delle opzioni.E quindi, inquadriamo correttamente da un punto di vista di business questa news, visto che siamo sulla FastLetter e molti si iscrivono per questo: per leggere considerazioni che vanno oltre la classica news.Sebbene la notizia viene battuta come un'opportunità per Creator, questa diventa subito riduttiva perché sono tutti i canali ad essere abilitati. Di conseguenza, anche brand e aziende.Il proprio merchandising come Creator era già vendibile, certo Shopify è Shopify ed è questo che rende questa possibilità una bomba. Se hai un e-commerce avviato puoi farlo, se hai uno store di merchandising magari ti conviene passare a Shopify studiando le integrazioni che ha perché puoi espandere il tuo business.Ed è interessante perché, grazie anche all'integrazione Shopify con il Merchant Center di Google, da un unico punto puoi mandare i tuoi prodotti in tutto l'ecosistema di Google. Infatti puoi usare il connettore esistente e aggiungere il tuo canale YouTube.Ti metto un link all'immagine animata che te lo spiega meglio.Quindi sì, Shopify si collega all'ecosistema di Google e Google distribuisce i prodotti ovunque. Spero che a tutti voi questa cosa non sconvolga più di tanto visto che ne parliamo da anniL'occasione di YouTube però è troppo ghiotta perché abilita 3 cose davvero interessanti:Shopify e YouTube condivideranno i dati di vendita e per ottimizzare i prodotti e forniti informazioni utili.I prodotti saranno visibili nella tab Shop del tuo canale, nelle schermate finali e nelle sezioni dedicate sotto i video e nelle live streaming.Inoltre si può mettere in primo piano un prodotto durante le live streamingEd ecco che YouTube può diventare molto più strategico: puoi fare una live di presentazione del prodotto, puoi realizzare un video di alto livello e fare in modo che si posizioni in modo organico e generi entrate per molto tempo, puoi fare molte cose.È il matrimonio perfetto tra social e e-commerce.Ecco il link con le varie impostazioni per ordinare i prodotti, selezionarli e via dicendo. E pensate che stanno dando la possibilità a tutti di taggare i vari prodotti nei video, per guadagnare in affiliazione. Me lo segnala Angelo Marolla!In tutto questo mi riecheggia alla mente che YouTube sulle Smart TV è molto vista, che queste in Italia sono 15 milioni contro i 20 milioni dei pc, che a breve lo smartphone diventerà il joystick dell'app di YouTube sulla Smart TV.Mi riecheggiano le parole di chi, anni fa, diceva che YouTube era morta e io rispondevo che se non hai capito YouTube non hai capito Internet. Un po' come la SEO.E vale anche per TikTok: consapevoli delle problematiche di questa piattaforma, passateci un po' di tempo. "L'ho imparato su YouTube", "l'ho visto su TikTok" sono due delle frasi che sono entrate nel vocabolario comune e che sono dirompenti.I Creators lasceranno Twitch in massa?Le due notizie non sono collegate. O forse sì. Circa un anno fa spiegavo come le funzionalità tecniche delle live di YouTube offerte a chi fa questo lavoro erano sì indietro rispetto a Twitch, ma non propri tutte. Ad esempio su YouTube puoi personalizzare i prezzi degli abbonamenti, sfruttare la tab community per inviare comunicazioni dirette anche in email a tutte le persone abbonate, usare un player che consente di tornare indietro durante la live. E inoltre le novità annunciate stavano riducendo questo gap fino a superare Twitch. Per non parlare dell'assistenza di YouTube che ha aperto anche la versione del forum in lingua italiana e al quale io ho deciso di contribuire.Da pochi giorni è disponile per tutti i canali, ad esempio, un'altra delle opzioni che riduce la distanza da Twitch: il regala un abbonamento.Al contrario, Twitch, nell'ultimo periodo ha fatto una serie di scelte al ribasso:il prezzo del prime si è abbassato e quindi le entrate sono diminuitela percentuale che Twitch trattiene è passata dal 30% al 50%le pubblicità non gestite dallo streamer sono aumentateLo dico molto chiaramente: il gioco non vale la candela. YouTube ha superato Twitch nelle live.Lo ha spiegato in modo molto chiaro Rick du Fer che dopo molti anni su Twitch ha deciso di effettuare la prossima stagione di Daily Cogito e degli altri suoi format direttamente su YouTube. E ha già iniziato con numeri abbastanza importanti.Vi consiglio caldamente il suo video dove spiega: Abbandoniamo Twitch: ecco perché, quando e come!Ma attenzione, Rick, va oltre quando vi ho raccontato. Spiega forse la cosa più importante in assoluto: la crescita. Si sta spostando, oltre che per i motivi che vi ho citato, anche perché con Twitch sente di essere arrivato al limite e non avendo delle opzioni che consentono la scoperta delle live, è un casino. Su YouTube può crescere, molto, nel lungo periodo (da considerare che gli abbonamenti sono interamente con carta di credito e le persone, al contrario di prime, non devono rifare l'azione ogni mese).Ci sono inoltre anche motivi etici che hanno spinto Rick a spostarsi e lo cito direttamente "Sapere che un utente spettatore della Cogitata con Parsi a fine live decida di esplorare un po' il sito e scopra gioco d'azzardo ai minori, hot tub e contenuti soft-porn un po' ovunque, ragazzini che in IRL (live "in real life", ovvero trasmesse da smartphone) se ne vanno in giro per le città a molestare esercenti e altre schifezze simili ha iniziato da tempo a disturbarmi".Le piattaforme faranno sempre i loro interessi, però non farne nessuno per i creator da mesi non ci sta. Per questo motivo sono molto contento del prossimo passo della FastletterÈ stato approvato l'emendamento Content CreatorAh, non lo sapevate? Vi lascio con il testo e il link del post di Cosmano Lombardo:14 luglio 2022- Una data importante: insieme a tutti voi celebriamo una vittoria per il settore digitale e tech, l'emendamento Content Creator su cui lavoriamo da anni è stato approvato.Entrando ufficialmente nel Ddl Concorrenza è il primo passo per il riconoscimento della figura del Content Creator, e un apripista per le questioni relative al mercato del lavoro digital.Grazie di cuore a tutto il team Search On Media Group, alla community del WMF e dell'Associazione Italia Digitale, con cui abbiamo portato avanti un lavoro fatto di audizioni e interlocuzioni parlamentari e governative. Grazie ai Creator con cui abbiamo collaborato per definire i vari documenti e a tutto il team di LD
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 25 - 13 Maggio 2022Di cosa parliamoNon esiste alcuna Certificazione SEO di GoogleLa disinformazione del Modulo SEO di GoogleIl ringraziamento a Danny SullivanPerché Google non fa una Certificazione SEO?Perché non si trovano più SEO?SalutiPremessa: ho finalmente consegnato il mio libro su Google. Tratterà la più grande rivoluzione che ha apportato dalla sua nascita. Tratterà tutto ciò che è oggi e che sarà domani. È pronto. A breve lo annunceremo. Sono veramente soddisfatto. L'ultimo libro che ho pubblicato risale al 2013, sono passati quasi 10 anni. Per questo motivo la FastLetter è stata poco costante. Per questo motivo e per il WMF, che è oramai agli sgoccioli. Stiamo creando un evento senza precedenti, sarà un'edizione storica. Spero di abbracciarvi in tanti.Per questo motivo non riuscirò a pubblicare molte edizioni della FastLetter. Sapete che non sono fissato con la pubblicazione costante: pubblico quando c'è qualcosa di veramente importante e quando ho il tempo di curare questo progetto di divulgazione.Oggi mi sto sforzando a scrivere perché quanto è successo nel mondo SEO è di rilevanza internazionale ed è importante che, insieme, tutte le persone che hanno a cura una buona cultura SEO, condividano quanto è accaduto. Per un'Internet Migliore!Finalmente tutti noi abbiamo una risposta ufficiale di Google su due delle bufale più grandi della SEO: la Keyword Density e le 300 parole. Anche prima la avevamo, tramite le parole di Matt Cutts, ma oggi è ancora più forte. E questa edizione straordinaria della FastLetter, ci consente di prendere i classici due piccioni con una fava:Il libro che a breve sarà disponibile, non è semplicemente un libro, ma sarà al centro del mio progetto di divulgazione dei prossimi 10 anni. La FastLetter lo supporterà, approfondendo le tematiche che poi saranno archiviate nel sito del libro, fornendo così una sorta di divulgazione continua ed aumentata.Questa edizione è un approfondimento di una di quelle parti. Una sorta di piccolo Spin-off. La pubblico qui, poi la inserirò sotto forma di approfondimento nel sito.Iniziamo, con il classico suono della pagina che gira, per indicare che stiamo cambiando sezione.NON ESISTE ALCUNA CERTIFICAZIONE SEO DI GOOGLERiccardo Mares ha aperto una discussione su Connect.gt dal titolo [Polemic] Certificazione SEO di Google: dove fa notare che Barry Schwartz effettua il più classico dei suo colpi da maestro. Il clickbait.O meglio, così viene percepito da molti e divulgato. Sono fioccati gli articoli che descrivono la notizia come una Certificazione SEO. Il titolo del suo articolo è Google Offering SEO Certification Taught By Googlers As Part Of Digital Marketing Cours. La certificazione è però su Digital Marketing & E-commerce, tra queste cose c'è anche la SEO.È una questione di interpretazione ci fa notare Gianluca Fiorelli. Forse, aggiungo io nella mia testa, SEO Certification, semanticamente, può assumere un significato diverso da quello che intendiamo noi, distante dalla parola attestato o certificazione.Come dire hai l'attestato che sei un E-commerce Manager e con questo io certifico che sei bravo o brava ad attirare visitatori dalla Ricerca o ad effettuare una Campagna di Advertising.La verità è che bisognerebbe stare attenti, c'è un limite etico. Qualsiasi azione sporca che fai per aumentare la visibilità è rischiosa. E le discussioni tra me, Riccardo e Gianluca poi non servono a niente se il danno è fatto. Perché sono le azioni che contano, non le parole, ovvero decine di articoli sulla Certificazione SEO di Google, che non esiste. Al momento.Certo che in America sono bravi a trovare un ago in ogni pagliaio, estrarlo, dire che non è un ago, che è un diamante. E che quel diamante in realtà è tutto il pagliaio. Noi in Italia siamo bravi a fare altro, a trovare quell'ago, a toglierlo e fare in modo che chiunque voglia usufruire del pagliaio non si faccia male.Scusate il parallelismo che faccio sempre tra America e Italia, che è sbagliato. Già è sbagliato dire America. Ma anche in lingua inglese c'è chi toglie gli aghi e anche in lingua italiana c'è chi vende aghi per diamanti. Ma quando si tratta di Google, solitamente, ho l'impressione che ci sia una sorta di reverenza.Ora tutte queste parole vi potrebbero sembrare troppe, ma in realtà servono per dare a tutti noi il contesto nel quale siamo.È arrivato quindi il momento di mostrare come noi Italiani siamo bravi e brave a togliere gli aghi.LA DISINFORMAZIONE DEL MODULO SEO DI GOOGLENel modulo dedicato alla SEO, nella certificazione di Google dal nome Digital Marketing & E-commerce, viene insegnata una SEO che non è mai esistita. Lo segnala Emanuele Ricci, sempre nella discussione su Connect.gt. Emanuele, a te va il mio grazie per aver trovato l'ago che fa male. Questa parte dice:"Come evitare il keyword stuffing. Ecco alcune azioni che puoi intraprendere per assicurarti di non fare keyword stuffing: Scrivi più di 300 parole sulla tua pagina web. È più probabile che la tua pagina web venga classificata più in alto nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca se scrivi un volume maggiore di contenuti di qualità. Mantieni la densità delle parole chiave al di sotto di uno standard di settore del 2%. Ciò significa che il 2% delle parole sulla pagina web o meno dovrebbero essere parole chiave target. Presta attenzione al posizionamento delle parole chiave. Le tue parole chiave dovrebbero essere utilizzate solo una volta nei seguenti punti di ogni pagina del tuo sito web: titolo della pagina, sottotitolo, primo paragrafo e conclusione del corpo."Ora è importante chiarire come tutte e tre i punti siano falsi. Certo, sono insegnati da Google, ma sono falsi. E non di poco, queste sono proprio bufale. Il keyword stuffing è una tecnica di spam che si basa sulla ripetizione delle parole chiave. Non ha niente a che fare con il numero. Infatti, anche se scrivi più di 300 parole, facciamo 30.000, puoi fare keyword stuffing ripetendo alcune poche parole mettendole una dopo l'altra senza alcun senso.Di conseguenza, non ha nessun impatto la keyword density. Perché appunto il keyword stuffing si basa sulla ripetizione, non sulla percentuale. Infatti, puoi fare keyword stuffing stando sotto il 2%. Non c'entra niente. Quelli di Google insegnano che la chiave va inserita una sola volta in tutti quei luoghi, ma non solo questa cosa è falsa, nell'elenco dei luoghi citati viene inserito il "primo paragrafo" che è una roba primi anni 2.000. Diciamo che è il meno grave, le altre due sono bufale, questa è una cosa che è cessata di funzionare 20 anni fa.Aldilà del video di Matt Cutts e della mega discussione del 2014 contro la Keyword Density e le cavolate divulgate, ogni tanto ritornano questi miti. È difficile superarli se non con una buona divulgazione e sullo stare vigili, suggerendo le risorse giuste.E questo vi posso assicurare che è uno degli obiettivi del libro che sto per pubblicare: aumentare la cultura nel nostro settore, facendo fare a tutti noi un passo avanti.Se anche Google f a questi scivoloni, la cosa è grave. Ma ora è arrivato finalmente il momento di lasciarsi alle spalle queste minchiate SEO.IL RINGRAZIAMENTO A DANNY SULLIVANNel video dove ho chiesto scusa c'era una cosa che avevo promesso di fare: non avrei più fatto un video nell'immediato, dando contro a Google. Prima di farlo, li avrei contattati. E sarebbe stato veramente facile farci un video visto che Google insegnava la Keyword Density.Invece ho fatto quello che ho promesso: ho preso le informazioni di Emanuele e ho scritto a Gianluca Fiorelli. Ho detto, Gianlu, contatti Danny Sullivan per questa grande disinformazione? Gianluca lo ha fatto.La risposa di Danny Sullivan a Gianluca, me e tutta la community di Connect.gt non si è fatta attendere:Riccardo Mares risponde a Danny ringraziandolo e facendo notare che è dentro una SEO Certification e Danny risponde che non c'è alcuna SEO Certification. Giusto così per chiarire e per la cronaca.Ma ovviamente la risposta di Danny è di portata Internazionale. Primo perché è ufficiale in modo molto forte, chiaro e diretto, che non consigliano né limiti di parole, né density e altre robe simili. Secondo, perché subito dopo quei consigli SEO nella Certificazione Digital Marketing & E-commerce, SPARISCONO.Non abbiamo solo le parole di una persona, ma le azioni concrete. L'ago nel pagliaio che rischiava di fare male a tante persone ora non c'è più.Per questo, Danny, grazie.E grazie a tutta la community di Connect.gt che ancora una volta ha un'influenza in questo nostro mondo. Grazie ad Emanuele, a Riccardo e a Gianluca che si fa portavoce delle cose che accadono in Italia.Oggi abbiamo la possibilità di risolvere la questione con poche righe. Ogni persona che farà questa domanda o che porrà il quesito gli si potrà mettere un link. Certo, esisteranno sempre articoli come quello su HTML.it che è alla stregua del complotto. Qualcuno dovrebbe dire alla loro redazione che questo modo di fare informazione non solo non è etico, ma fa male al brand di HTML.it. PERCHÉ GOOGLE NON FA UNA CERTIFICAZIONE SEO?Va messo agli atti che c'è anche una polemica in corso: secondo alcuni, Google non può rilasciare un certificato SEO. È una polemica su una fake news, ma è comunque uno spunto importante. Io non ci troverei niente di sbagliato. Primo la SEO fa parte del Digital Marketing, secondo Google ha certificazioni per qualsiasi cosa, dovesse farla sulla SEO sarebbe per noi una grande opportunità. Che sia Danny Sullivan a tenere le lezioni.Capisco, ovviamente, che non essendo una scienza esatta c'è chi storce il naso, ma d'altra parte c'è tutto un lato tecnico di implementazione che invece è proprio scienza esatta. Il problema è confondere il nostro mestiere con la garanzia del risultato e quindi per molti è come se Google stesse dicendo: chi prende la certificazione, garantisce la prima posizione. Ma non è per niente così.È la nostra percezione c
E perché sto scrivendo un libro sul tema. Subscribe at giorgiotaverniti.substack.com
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FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 22 - 18 Marzo 2022Di cosa parliamoLa vecchia Link Building è mortaL'importanza dei ForumAddio Google Universal Analytics: e non c'è molto tempo (con contributo di Marco Quadrella)Sull'advertising abbiamo grandi newsIl WMF arriva in Fiera NFT su Facebook e InstagramTutte le altre newsStrumentiDa LeggereIntervisteSalutiPremessa: ritengo la newsletter qualcosa di diverso rispetto a tutto il resto. Lo ritengo un canale un po' più intimo. Ecco perché mi permetto tanto di raccontare cosa faccio e cosa penso. Più di altri canali. Ci tenevo a dirlo e a ringraziare tutte le persone che la stanno condividendo: è per me l'aiuto più importante che potete darmi. Il ringraziamento per l'impegno nel divulgare queste informazioni. Credo inoltre che riprenderò a fare le live, ma solo con Q&A e racconto di cosa accade. Forse con il format del Community Friday, ovvero mettere in rilievo i commenti più interessanti. Se riesco già oggi, Venerdì, alle 11:00 sarò live. E saranno sempre tutte disponibili dopo.L'edizione di questa FastLetter contiene un sorta di approfondimento sulla Link Building. Credo che sia vitale per tutte le persone che lavorano nel Digital Marketing. Ne approfitto per ringraziare Luca Bastianello che mi ha suggerito di modificare l'effetto sonoro che usavo per il passaggio da una parte all'altra: ora c'è il suono di un cambio pagina. Se non vi piace, suggeritemi un cambio pagina migliore!LA VECCHIA LINK BUILDING È MORTAMe lo ricordo come fosse oggi. 21 Novembre 2015: sul palco del Search Marketing Connect arriva il momento dell'ultimo intervento, quello dove solitamente diamo uno sguardo al futuro. Quell'anno ci inventammo un format particolare: Disconnect: The Show! Tre persone, 7 minuti per ogni argomento. Io portai due temi.Partiamo dal secondo: dissi che i meccanismi di YouTube che tengono in considerazione cosa fa l'utente con i video sarebbero stati applicati anche alla ricerca. Citai un brevetto e conclusi quella frase dicendo: si andrà sempre più verso il valutare la fruibilità della risorsa. Non solo la parola risorsa è diventata un mantra, ma la considerazione che gli algoritmi di YouTube fossero utili all'ecosistema Google era già evidente. Martedì 22 Febbraio pubblicherò su FastForward un video di approfondimento su Google Discover e il suo probabile algoritmo copiato da YouTube. Il video è già pronto ed è in modalità première: ovvero andando qui puoi settare un promemoria che ti avviserà alla sua pubblicazione.Ma vediamo al primo tema: ipotizzai che "I link di bassa qualità (non quelli spam) saranno ignorati e (forse) non ce lo diranno". Metto la slide come promemoria che riporta la frase:Le prime avvisaglie ci furono nel 2018, quando John Mueller dichiarò che i link dai comunicati stampa venivano ignorati. E io sono molto contento di tutte le persone che seguendo la divulgazione che facciamo, cambiano approccio e non perdono anni di lavoro. Perché anticipare i motori di ricerca di molti anni è fattibile. In questo caso di tre anni.Il 17 Febbraio del 2021 Martino Mosna portò alla luce quanto è facile individuare un network di link: creò una discussione su Connect.gt che poi diventò un intervento al Search Marketing Connect. Leggo una parte della descrizione: "si spendono un sacco di risorse per rendere non riconoscibile l'impronta di una Private Blog Networks: hosting differenti, software differenti, intestazioni dominio differenti...ma le informazioni che la rendono identificabile sono in piena vista". Ecco, in questa piena vista, Martino aveva individuato i link e recuperato qualcosa nel posizionamento tramite l'inserimento del famoso rel sponsored/nofollow da parte di testate para-giornalistiche che linkavano il cliente. Aveva anche fatto la procedura che comunica a Google di ignorare qualche link e che si chiama Disavow, ma non aveva sortito altri effetti.Il 14 Marzo del 2022 la discussione riprende, al post numero 61 fatto da SimoneFlo dove parla dell'importanza dei link nei PDF come backlink involontari e tocca un tema a me molto caro che seguo dai primi anni 2000 e che ho raccontato nella discussione.Ma è due giorni dopo che viene sganciata la super news che da il titolo a questa newsletter: Luca Bove segnala che Marie Haynes ha smesso di vendere la sua lista di domini che inseriscono link tossici perché la procedura del Disavow non è più così efficace. Quella che per Martino era una frase come un'altra (ovvero che il Disavow non aveva sortito effetti) è in realtà una rivelazione per Marie e per chiunque faccia questo mestiere. Per chi non lo sapesse, la procedura del Disavow consiste nel dare a Google un elenco di siti o pagine che stanno mettendo dei link a noi, ma noi non li vogliamo. Questo perché quei link sono dannosi. Per anni è stata una procedura con molti benefici.Secondo Marie, riporta Luca, siamo arrivati ad un livello in cui il Machine Learning riconosce i link non buoni e li ignora. E se i tool riescono a riconoscere che ci sono delle anomalie nei link, figuriamoci Google. Anche Martino non è ovviamente sorpreso, cosa che si aspetta da anni visto che lo conosco e infatti scrive: Google ha la mappa del link graph dell'intera internet... oltre ai migliori ingegneri del software.La mappa del link graph dell'intera Internet. Mi ha ricordato proprio una slide del corso SEO, una delle poche slide che non cambio da più di 10 anni. Uso una metafora e dico: immagina la tipologia di siti come se fosse una nazione. Article Marketing significa…Madagascar, ad esempio. Puoi fare anche 100.000 article marketing, sempre in Madagascar finisci. Questo credo che renda di più l'idea di come sia facile per Google individuare link di bassa qualità e ignorarli.La vecchia link building è morta. L'intelligenza artificiale di Google ne sta decretando la fine. Se ci ritroviamo oggi con una procedura del Disavow che diventa poco utile vuol dire che siamo arrivati ad un livello molto importante sul riconoscimento dei link. E sapete qual è la cosa più bella di tutte? Che gli algoritmi di Machine Learning di Google li abbiamo addestrati noi SEO. Con i nostri rel=nofollow, sponsored e UGC che sono passati da essere una direttiva a essere solo un consiglio. Con i nostri Disavow che abbiamo inondato Google di segnalazioni di siti di bassa qualità. Possiamo quasi dire che come SEO abbiamo fatto un ottimo lavoro di pulizia. Brave e bravi.Se da una parte è dunque vero che la vecchia Link Building è morta dall'altra abbiamo una grande verità: chi la fa bene ha risultati molto più elevati di un tempo. Ebbene sì: andando ad eliminare nel conteggio dei link quelli che sono di bassa qualità non si fa altro che dare più importanza agli altri. Questo può avvenire in modo diretto, indiretto o in entrambi i modi. Non lo sappiamo perché non conosciamo a fondo e con precisione i tanti algoritmi che Google usa per elaborare questo tipo di informazione.Mi piacerebbe davvero sapere come le persone che si occupano di Link Building si sono evolute in questi anni, per questo motivo avevo pubblicato tempo fa una richiesta di aiuto nella costruzione di un sondaggio serio sul tema. Nel caso in cui qualcuno volesse darmi una mano, potete contattarmi anche qui con un commento.Intanto io preparerò una serie di video sul tema per FastForward, ma se posso darvi un consiglio che comunque do da sempre: state alla larga dai posti dove è facile ottenere link. Il massimo sarebbe sviluppare strategie che portano link in modo naturale, ma per chi non ci riesce: aumentate il più che potete la qualità del link. Il rischio è che molti link verranno declassati, voi scenderete e non saprete nemmeno il perché.L'IMPORTANZA DEI FORUMNon smetterò mai di evidenziare quanto piattaforme simil Connect.gt siano fondamentali: ogni evento importante viene discusso portando al presente tutta la conoscenza passata. In quella discussione aperta da Martino Mosna, e come queste ne troviamo molte, attraverso i pensieri e i link si permette a chiunque di assaggiare tutto ciò che sappiamo su un tema.Si parla spesso di innovazione e la si lega a concetti nuovi: lo sono stati i social, lo è oggi tutto quello che fumosamente viene ricollocato sotto la parola WEB3.Ma così come siamo bravi a parlare degli aspetti positivi di una innovazione, siamo sempre meno bravi a parlare dei problemi. Usiamo ancora oggi i Social Media in modo eccessivo e bruciamo conoscenza. Bruciamo tutti gli argomenti facendoli esaurire nel tempo di un click. Perdiamo la memoria storica. Perdiamo troppo.Sono consapevole che partecipare ad un forum per alcuni può essere gravoso, che i riconoscimenti dai post che mettiamo sui social in termini di interazioni ci danno quella scarica di adrenalina che è una soddisfazione superficiale ma per molti necessaria oggi. Lo so. Ma questo non cambia che stiamo bruciando conoscenza.Mettetevi una mano sulla coscienza digitale e ritornate a contribuire sui forum e blog. Sulle newsletter. Fatelo per le nuove generazioni. ADDIO A GOOGLE UNIVERSAL ANALYTICS: E NON C'È MOLTO TEMPO (con contributo di Marco Quadrella)Quando c'è un casino molto grande ecco come le piattaforme di cui sopra diventano sempre più utili. Ad esempio Google Analytics sta subendo una doppia difficoltà. Da un lato quella del casino con i dati e la privacy, dall'altro il passaggio a Google Analytics 4.E allora voglio dire che la sezione Google Analytics e Web Analytics può essere un punto di riferimento importante. È un grande archivio. Se hai dei dubbi puoi cercare aiuto e ne beneficeranno tutte le persone in futuro. Vediamo qualche esempio:da questo post in poi parliamo di come usare Google Analytics in modo legale, anche in Italia. Tema principale della scorsa puntata della fastletter (contributi principali di Trocca e Mosna)qui di come tracciare le Web Stories (prima o poi vi servirà)poi ho condiviso i nuovi parametri UTM di GA4 (contributo principale di Pavan)qui le alternative a Google Analytics (contributo di P
Finalmente, dopo due mesi, abbiamo qualcosa in mano di cui parlare seriamente! E poi tante chicche: una fonte incredibile questa edizione della FastLetter! Subscribe at giorgiotaverniti.substack.com
Da leggere o ascoltare: ecco la newsletter che accompagnerà il tuo fine settimana, con le news migliori! Subscribe at giorgiotaverniti.substack.com
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 19 - 9 Febbraio 2022Di cosa parliamoFacebook e InstagramYouTubeCreatorSEOInternetAdvertisingSalutiPremessa: questa è una FastLetter speciale. La questione è semplice. Ci sono molti temi interessanti del Digital Marketing sui quali mi piace condividere ciò che penso, con un piccolo sunto. Una battuta. Un'osservazione. Non l'approfondimento classico, ma proprio il pensiero in breve. E forse questo può offrire a te degli spunti, delle idee, dei pensieri da sviluppare.Non è una sostituzione delle classica FastLetter, ma un format da affiancare, magari una volta ogni 3-4 mesi. Sarà più breve.Fammi sapere con un commento se ti piace. Partiamo.Facebook e InstagramFacebook e la chiusura in Europa: la questione non è tra Facebook e l'Europa, ma tra l'Europa e gli Stati Uniti, quindi si spera che trovino un accordo per il trattamento dei dati, altrimenti riguarderà tutte le aziende degli Stati Uniti. Se non potessimo davvero usare Facebook e Instagram: la tratto come opzione assurda perché non penso accadrà. Personalmente credo che non cambierebbe niente nel mio attuale utilizzo di Internet. E invece tu, tu cosa faresti?Instagram social video: si sta trasformando perché vogliono inseguire TikTok. Da un lato è un errore mollare il posizionamento come social dedicato alla fotografia. Perché sarebbe leader per molti anni. D'altro c'è un appeal del mondo intero verso i video brevi e quindi tutto il mondo di Zuck rischia di diventare molto meno cool. Oltre che perdere molti investimenti. Quindi provano ad inseguire. Sarà un disastro.Instagram e gli abbonamenti: sarà un fallimento. Chi fa Content Creation video non usa instagram come prima piattaforma, quindi le persone non avranno motivo di abbonarsi qui.YouTubeAumento visibilità Shorts: c'è un ulteriore boost sugli Shorts, le persone iniziano ad usarli. Vedo formati nuovi su YouTube. Ho intenzione di usarli seriamente con un piano editoriale. Fossi in te ci penserei. Su FastForward arriverà a breve un video, shorts per consulenti.Monetizzazione SuperGrazie: i SuperGrazie sono un sistema di monetizzazione che consente di ricevere donazioni sul video. Non sulla live, proprio sul video. Se non vengono integrati però in una strategia, ovvero se non viene detto, non funzionano. Specialmente in Italia e su Youtube, dove non siamo abituati.Tendenze: purtroppo più andiamo avanti più la maggior parte dei Creator è forzata a parlare di cose di tendenza. Sia chiaro, non tutti e se si ha un format diverso non c'è bisogno. Ma per chi è nella terra di mezzo, si è costretti.CreatorAumento richieste delle Aziende: questo 2022 vedremo un aumento da parte delle aziende per la creazione di contenuti. Non svendetevi, preparatevi bene, con un bel kit apposito. E se ancora non lo avete fatto, fatevi aiutare da qualcuno.Abbonamenti: ogni piattaforma proporrà abbonamenti. Twitch, Youtube, TikTok, Instagram. Ma se non avete intenzione di sfrutture le possibilità tecniche che derivano da questi, meglio usare servizi esterni, se di vostra proprietà meglio. Se non ne avete le capacità, Tipeee è un'ottima soluzione.Video Brevi: trova il tuo modo di tracciare i dati. Non focalizzarti sulle visualizzazioni, sono una metrica difficile e a volte fuorviante. Cerca di capire se poi le persone fanno altro: si iscrivono, interagiscono. Continuano a seguirti. E se vuoi capirci di più su Creator Pro c'è il video Esplodere con gli Shorts.SEONotizie: nell'ecosistema di Google, l'ultimo anno, le news hanno avuto una visibilità incredibile. È nato il box Notizie Locali, le hanno inserite in Google Maps, su Discover danno molta visibilità, nei risultati di ricerca il box Notizie Principali è sdoppiato con un conseguente aumento di visibilità. Link Building: va alzato il livello qualitativo. Se lo fate a pagamento, investite nel farli sembrare autentici. Se Google vuole fare la guerra a chi fa SEO è giusto che chi fa SEO faccia la guerra a Google. Ma con intelligenza.Local SEO: io fossi in te, farei una cernita di tutti i siti locali e cercherei di capire quelli dove è possibile ottenere un articolo per la struttura che gestisci.Immagini: cambia approccio, investi. Scegli, crea, sistema le tue immagini. Non solo immagini uniche, non solo di qualità. Hai visto come i libri stanno tirando fuori delle copertine sempre più artistiche? Ecco, fai in modo che le immagini diventino per te un'opera d'arte.InternetMicrocommunity: Discord, Telegram, Substack. Diverse tra di loro ovviamente, ma queste piattaforme si stanno mangiando parecchio pubblico in giro. Se per alcune scelte devi tentare di andare mainstream, per altre hai bisogno di fidelizzare. Quale miglior piattaforma per offrire qualcosa di esclusivo alle persone oggi?Video: il futuro è video. Da oramai anni, il futuro è video. E ci sono solo poche piattaforme che offrono a chi crea questi contenuti un guadagno importante: Twitch e YouTube. TikTok per altri versi. L'ultima classificata è Instagram. Passa da una di queste piattaforme la tua scelta. A seconda di cosa si farà, Twitch vs YouTube. O ancora YouTube vs TikTok. Tra queste sarà la prima scelta. Fa riflettere.Decentralizzare i Social: per me è no. Per ora. Fino a quando non ci sarà un sistema efficace per la moderazione dei contenuti, la decentralizzazione potrebbe portare a danni enormi e avere effetti contrari a quelli sperati.AdvertisingSmart TV: se ancora non lo hai fatto, inizia a ragionare su tutto il sistema pubblicitario di Google, sui video pubblicitari in particolare. Una delle ultime news è la capacità di gestire la frequenza con la quale una persona vede un video nelle tv connesse. Sono una parte del futuro.Performance MAX: studiale. Sono le nuove campagne Google che automatizzano tanto. Se stai usufruendo della newsletter oggi, Mercoledì 9 Febbraio 2022, sappi che alle 21 c'è una live apposita. Altrimenti guardala in differita. Gabriele Benedetti e Alessandro Terra la illustreranno bene.Dati di prima parte: una cosa è chiara. Bisogna sempre di più trovare il modo di avere i dati di prima parte. Quanto è importante entrare in contatto diretto con le persone e non demandare il trattamento di questi dati a terzi…lo dicevamo anni fa, incredibile che oggi sia non solo importante, ma addirittura fondamentale. Obbligatorio.L'edizione Sarà bello da guardare come un poster di James Dean di Giorgio Soffiato.Quella sui Delitti di Marketing di Gianluca Diegoli.Apri tutte le porte, gioca tutte le carte di Mafe De Baggis.La Dipendenza #1 Pablo Trincia di CulturaMente.Alla scoperta di Decentraland di Vincenzo Cosenza.Di Amazon e Delivery - dati, idee, considerazioni. Di Giovanni Cappellotto.Dietro le quinte de Il Post. Intervista a Luca Sofri di Valerio Bassan.SalutiEd eccoci alla fine.Se hai suggerimenti per migliorare questo Format fammi sapere. Se non ti piace, lo stesso. Dimmelo.La condivisione è partecipazione!Per iscriversi: Subscribe at giorgiotaverniti.substack.com
FastLetter - Una fonte buona dalla quale aggiornarsia cura di Giorgio TavernitiN. 18 - 24 Gennaio 2022Di cosa parliamoInternet in breveSEO: Google è contro tuttiGoogle Analytics: varie perplessitàYouTube: tutto quello da sapereSocial: si copiano, eccome!WordPressDa LeggereStrumentiSalutiPremessa: domani, martedì 25 Gennaio, torna il TG di Internet! Dai, quello dove parliamo di Internet e Digital Marketing, una settimana prima. Sì, su FastForward, ogni martedì. Intanto, pochi giorni fa ho pubblicato il video su La SEO nel 2022: contiene tutte le cose importanti accadute nel 2021, tutto quello che di sicuro sta per accadere e i miei 9 buoni propositi per l'anno che è in corso. Sto inoltre preparando altri video. Per la rubrica FastForward usciranno sicuro YouTube 2022 e poi La SEO dalla A alla Z: ho ripreso un vecchio format e studieremo le parole più importanti per la SEO di oggi. Mentre sul canale CreatorPro riprenderà la classe Road To 10.000 con una lezione sugli Shorts.Vi segnalo inoltre due discussioni che ho aperto su due bug importanti per chi usa il MacBook ProSe avete il MacBook Pro con il Chip M1 sappiate che ho risolto, insieme ad Elgato, il problema sulla Facecam. Ve lo spiego in questo video.Sony ZV-1: come Webcam su MacBook Pro M1 c'è un problema di caricaInternet in breveEcco alcune notizie importanti delle ultime ore.Su Edge si possono seguire Creator di YouTube: in test! una breve riflessione su cosa comporta questa cosaRecorder: la nuova tab della console di Chrome 97Github blocca l'account al creatore di colors.js e faker.js: è giusto?Substack annuncia il layout: arriva magazine![Francia] 150 milioni di multa a Google e 60 milioni a Facebook/Meta.Dal Parlamento Ue nuove norme per Big Tech sui contenutiNuova guerra dei browser (partendo dalla Privacy)?Intanto Opera lancia il suo Crypto Browser, pronto per il Web3. Ci stavano lavorando dal 2018, ora lo puoi provare. Io l'ho fatto, sono convinto che i Browser giocheranno un ruolo fondamentale nell'evoluzione di Internet. Sono convinto che non sarà Opera a fare l'evoluzione migliore.Vi segnalo inoltre due cose che ho scoperto dalla newsletter di Vincenzo Cosenza: un approfondimento sulla Cina e la sua moneta e lo schifo di slideshare che diventa a pagamento.SEO: Google è contro tutti Prima di affrontare il tema, ecco qualche news utile.Esperienza delle Pagine: arriva quella Desktop su Search Console - perché, lo ricordo, a breve sarà un fattore di ranking.Un video sulla recensione dei prodotti: viste le nuove linee guida, l'intervista a John Mueller subito clicbaittata dai siti in lingua inglese, ho deciso di affrontare questo argomento.IndexNow ora notifica istantaneamente a tutti i motori di ricerca.Per Google arriva un nuovo meta: indexifembedded.Crawl Budget: quando effettivamente pensarci? Con più di 100.000 url. Le considerazioni degli esperti su Connect.gt sono molto interessanti.SEMRush compra Backlinko e speriamo che lo ripulisca dalle porcate disinformative che ci sono ancora oggi sul sito e sui canali.È importante questa distinzione: Bing lancia un protocollo di indicizzazione e tenta di farlo il più aperto e scalabile possibile, coinvolgendo gli altri. Google lancia un nuovo meta name "indexifembedded" e questo non è uno standard, non è approvato da nessuno, non è condiviso con altri. Così Google è contro tutti: contro chi fa questo lavoro, contro gli altri soggetti coinvolti nella ricerca, contro gli standard di Internet.Io mi chiedo sinceramente: ma nel 2022 è ancora accettabile avere un comportamento del genere? Oramai la lista è veramente lunga. Ripensiamo un attimo al nofollow: lo ha imposto sul mercato e lo ha reso uno standard. Ci ha detto che lo trattava come una direttiva, ovvero se noi inserivamo un nofollow quello era e quello rimaneva. Poi ha cambiato idea, ora il nofollow è a sua interpretazione. Inoltre, lo tratta in modo diverso da tutti gli altri motori di ricerca.Sì, ho preso un piccolo esempio, un attributo del tag a href. Questo è il nofollow. Ma è così per ogni cosa. Pensate ad AMP. Gli è servito per aumentare la posizione dominante nella pubblicità. Lo hanno spinto dicendo che l'esperienza utente era migliore quando sappiamo che non era così. Hanno dato visibilità, poi tolta, poi chissà.La riscrittura dei titoli toglie controllo e fa casini, gli Shorts sono valutati con metriche che non hanno niente a che fare con la qualità con la quale vengono valutate le altre risorse eppure sono lì, Google Discover è una discarica di clickbait. Stanno iniziando a scrivere pezzi di testi con l'intelligenza artificiale andando così a togliere visibilità a Wikipedia. E dove prende i testi l'intelligenza artificiale? Quali sono le fonti? Dovrebbe essere obbligatorio citarle.Potrei continuare per ore, davvero. Forse un giorno ci farò un video. Google ha intrapreso una strada verso l'ingiustizia, qualcuno la riporti nei suoi binari.Google Analytics: varie perplessità4 segnalazioni importanti.Google Analytics è illegale in EU? Una discussione aperta e "condotta" da Martino Mosna che sta appassionando tutta la community di Connect.gtGA4 Attribution Models UpdateGA4: Time Period come nuova featureGoogle Tag Manage Server side [GTM] - Dubbi e perplessità con una condivisione di dati molto interessante da parte di Massimiliano CarnevaleYouTube: tutto quello da sapereUn video sul più grande cambiamento algoritmico del 2021 ha destato molto interesse tra i e le Creator. Questo costringe chi fa Content Creation a realizzare Shorts e Community post. Qualche altre news interessante:La condivisione dei capitoli! Bella funzionalitàAnalytics: Video che fanno crescere il tuo pubblicoComparare i nostri video per tema: nuova funzionalità sulle prestazioni!Come posizionare le luci per i video se hai spazi piccoli?Migliorare il Set Up delle luci per le riprese [Guida]Gli Shorts finiscono nelle tendenzeVi segnalo inoltre un canale di Shorts di YouTube per farvi un po' venire i nervi: 2 milioni di iscritti, 1 miliardo di visualizzazioni e video più o meno sempre uguali. Su CreatorPro uno dei prossimi video sarà proprio dedicato a tutto quello che sappiamo sugli Shorts.Mentre del media kit di YouTube ne parleremo domani, Martedì 25 Gennaio, nel telegiornale che andrà in onda ogni martedì e dove parleremo di Internet e Digital Marketing, una settimana prima!Ecco, questo è tutto quello da sapere. Per ora.Social: si copiano, eccome!Qualche news utile:È possibile registrare gli spaces di Twitter. Che consente anche di mettere l'NFT nella foto profilo.Instagram sta per utilizzare lo scroll verticale nelle stories, proprio mentre TikTok mette le sue Stories nel feed.Instagram sta provando gli abbonamenti e proverà 3 feed per la home, ma il principale non sarà quello cronologico. È solo una risposta politica, i giornali come sempre avevano detto che si sarebbe tornati indietro dopo le inchieste che dimostravano i danni degli algoritmi del feed attuale. Non è una marcia indietro, chissà se lo scriveranno.Anche TikTok ha il suo marketplace per trovare Creator.E sorpresa sorpresa: TikTok sta lavorando per mostrarti chi ha visto il tuo profilo negli ultimi 30 giorni.Telegram 8.4 è qui. Ecco le novità! Ti consiglio di leggere questo aggiornamento.Detto questo: sì, si copiano. A volte per paura di perdere un treno, a volte per necessità. TikTok ha dettato gli standard per lo scroll in verticale, perché fare in un altro modo? Tanto sei Instagram, non sei leader di quella categoria, ti tocca inseguire. Ecco perché copi: perché non sei leader.WordPressTre segnalazioni interessantiNewspaper Theme & Core Web Vitals low cost per siti editorialiSchema Product per Recensioni in Articoli Editoriali (film, libri)Attivazione di CloudflareUna riflessione di Giovanni Cappellotto sui Marketplace Aziendali.Alcuni dati sugli Italiani e le App più scaricate e usate, di Vincenzo Cosenza. E l'ultima edizione "Cos'è The Sandbox e come funziona la sua economia" per il focus su NFT.Un anno di subscription economy: la cronistoria del 2021 a cura di Alessandro Giagnoli.L'arte di far "sentire" le storie: intervista a Pablo Trincia. Articolo e Intervista a cura di Alessia Pizzi e Valeria de Bari.Le due piramidi della Creator Economy di Valerio Bassan. C'è un altro tentativo di categorizzare chi fa Content Creation, dopo quello che il WMF ha proposto al governo italiano.Imparare a richiudere i pugni di Cristiano Carriero.Devo dire che sono molto contento delle Newsletter Italiane, specialmente quelle su Substack: sono aumentate e ne è aumentata la qualità. Ne dovremmo parlare di questo fenomeno.Dalla newsletter di Cira il mondo Cira: https://pika.rishimohan.me/ ti consente di migliorare i tuoi screenshot. Mentre https://pro-modoro.xyz/ è uno strumento che permette di usare la tecnica del pomodoro e personalizzare durata e suoni.Cercando su Google invece ho scoperto Calligrapher.ai che simula la scrittura a mano di un testo: utile da usare nei video.SalutiEd eccoci alla fine.Se hai suggerimenti per migliorare questa Newsletter puoi farlo con un commento. La condivisione è partecipazione!Per iscriversi: Subscribe at giorgiotaverniti.substack.com
Parliamo di Zuckerberg, del suo metaverso, di un cambio nome di Google My Business, delle parole del futuro per Yourtube e tante news! Get on the email list at giorgiotaverniti.substack.com
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