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Author: Italia Mistero

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Dallo sbarco in Sicilia ai giorni nostri la storia del nostro Paese ha mille lati oscuri...

#mafia #loggia #p2 #gelli #moro #riina
280 Episodes
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Due uomini, due destini segnati dal coraggio di non piegarsi. Giuseppe Insalaco, ex sindaco di Palermo, e Natale Mondo, poliziotto fedele allo Stato, vengono assassinati a pochi giorni di distanza nel 1988. Entrambi conoscevano troppo, entrambi avevano toccato da vicino gli interessi di Cosa Nostra. In questo video ripercorriamo la loro storia, le indagini, e i legami con la stagione di sangue che travolse Palermo negli anni Ottanta. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #GiuseppeInsalaco #NataleMondo #CosaNostra #Mafia #Palermo #TrueCrimeItalia #OmicidiMafiosi #storia #storiavera #perte www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Questa seconda parte sull'omicidio Dalla Chiesa si concentra sul sequestro del magistrato genovese Mario Sossi, rapito dalle Brigate Rosse (BR) il 18 aprile 1974. L'episodio, noto come "Operazione Girasole," segnò il primo grande braccio di ferro tra l'organizzazione terroristica e lo Stato italiano, fungendo da "prova generale" per il sequestro Moro. Il Rapimento e la Richiesta di Scambio: Sossi, che aveva condotto inchieste contro la sinistra extraparlamentare, fu processato in una "prigione del popolo" a Tortona [03:36]. Le BR chiesero in cambio della sua vita la liberazione di otto militanti del gruppo armato genovese "22 Ottobre" [09:48]. Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, chiamato a gestire le indagini, effettuò un sanguinoso blitz durante una rivolta nel carcere di Alessandria, un'azione che le BR interpretarono come una minaccia diretta alla vita di Sossi [17:24]. Le Rivelazioni di Sossi e il Ricatto: Terrorizzato dalla possibilità di un blitz risolutore da parte dello Stato, Sossi rivelò ai suoi carcerieri (tra cui Alberto Franceschini, "il laureato") delicati segreti di Stato che aveva in precedenza insabbiato per ordini superiori [18:18]. Le rivelazioni riguardavano: Un traffico clandestino di armi e diamanti con una nazione africana. Il coinvolgimento di Umberto Catalano, capo della squadra politica di Genova, e del Ministro Paolo Emilio Taviani in attività criminali e coperture [20:05]. La conferma di essere un uomo del SID (Servizio Informazioni Difesa) [19:42]. Le BR divulgarono queste informazioni nel loro quinto comunicato, trasformandole in una potente arma di ricatto. La Trattativa e la Liberazione: Nonostante il Procuratore Generale Francesco Coco si fosse opposto formalmente allo scambio [27:22], la Corte d'Assise d'Appello di Genova concesse la libertà provvisoria ai detenuti del 22 Ottobre [25:55]. Sebbene il Governo Rumor/Taviani rifiutasse di concedere i passaporti, i capi delle BR (Curcio, Franceschini e, infine, Mario Moretti) decisero di rilasciare Sossi il 23 maggio 1974 vicino a Milano, avendo già conseguito una grande vittoria politica [28:45]. L'episodio spinse il Generale dalla Chiesa a preparare il nucleo speciale antiterrorismo dei Carabinieri [31:37]. #storia #storiavera #perte #dallachiesa #brigaterosse #sossi ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 Sequestro del magistrato Mario Sossi a Genova (18/04/1974) [01:24] Sossi si ferisce durante una sparatoria accidentale tra auto delle BR [06:21] Arrivo a Genova del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa [09:09] Le BR chiedono lo scambio con 8 militanti del gruppo 22 Ottobre [09:48] Sossi, spaventato, rivela segreti di Stato al suo carceriere ("il laureato") [18:18] Le BR pubblicano le rivelazioni di Sossi (traffico d'armi, SID) nel loro quinto comunicato [19:01] La Corte d'Assise d'Appello concede la libertà provvisoria ai detenuti (20 maggio) [25:55] Il Procuratore Generale Francesco Coco presenta ricorso in Cassazione [26:31] Il Governo (Rumor) dichiara che lo Stato non pattuisce e non concede i passaporti [27:32] Rilascio di Mario Sossi nei pressi di Milano (23 maggio 1974) [29:19] Dalla Chiesa inizia a preparare il nucleo speciale antiterrorismo [31:37] #italiamistero #DallaChiesa #AnniDiPiombo #BrigateRosse #MarioSossi #StoriaItaliana www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
La storia di Riina e dei Corleonesi continua. Il video si concentra sul periodo cruciale che precede e segue la sentenza del Maxiprocesso di Palermo, evidenziando come l'omicidio di un bambino abbia messo in crisi l'organizzazione mafiosa. Il Barbaro Omicidio di Claudio Domino (1986) Il Contesto: Il 7 ottobre 1986, il piccolo Claudio Domino di 11 anni viene ucciso a Palermo davanti alla cartoleria della madre [00:12]. Il padre era operaio e titolare di una società di pulizie che aveva ottenuto l'appalto per l'Aula Bunker del Maxiprocesso [00:22]. L'Esecuzione: L'assassino in moto e con il casco chiama Claudio per nome; quando il bambino si avvicina, viene colpito con un solo proiettile in mezzo agli occhi [00:40], [02:10]. Il colpo all'occhio simboleggia, nella logica mafiosa, che la vittima ha "visto assai" [03:04]. La Condanna in Aula: Il giorno dopo, dalle gabbie dell'Aula Bunker, il mafioso Giovanni Bontate legge un comunicato in cui condanna il "barbaro delitto" [03:47]. Questo gesto segna un momento storico poiché un mafioso ammette per la prima volta l'esistenza di un'organizzazione comune ("noi condanniamo") [04:08]. Bontate fu in seguito considerato un "pazzo" per queste dichiarazioni e, secondo il narratore, sarebbe stato assassinato [05:46]. Motivazioni Controverse: Tesi Ufficiale: Claudio aveva visto qualcosa di scomodo, forse uno scambio di droga (come indicato dal pentito Giovan Battista Ferrante) [07:10]. Tesi Alternativa: Il pentito Gaspare Mutolo (nel 2023) suggerisce che il bambino fu ucciso perché aveva scoperto la madre in un atteggiamento intimo con il presunto amante, Salvatore Graffagnino, il quale, temendo che il bambino parlasse, ne ordinò l'eliminazione [08:01], [09:59]. La madre di Claudio nega categoricamente questa versione [10:27]. Verità e Giustizia: La Procura ha riaperto il caso nel 2021, cercando ancora oggi una verità definitiva per un delitto che non è mai stato chiarito in modo univoco [13:16]. La Sentenza del Maxiprocesso (1987) Il Contesto Giudiziario: Il processo, definito "un processo penale come tutti gli altri" dai PM Signorino e Ayala [14:24], non doveva essere la "condanna della mafia già scritta nella storia," ma la condanna dei singoli mafiosi [14:48]. Il Papa di Cosa Nostra: Prima del verdetto, Michele Greco ("il Papa") cerca di spaventare la giuria con le sue parole finali: "io vi auguro la pace, signor presidente, a tutti voi io auguro la pace" [17:17]. Il Verdetto Storico: La sentenza viene pronunciata il 16 dicembre 1987. Su 475 imputati, 114 vengono assolti. Vengono inflitti in totale 2665 anni di carcere. Vengono pronunciati 19 ergastoli (tra cui per gli uomini della Commissione) [18:26]. La Vittoria del "Teorema Buscetta": La Corte d'Assise convalida il "teorema Buscetta" [17:47], che dimostra l'esistenza e l'unicità di un'organizzazione mafiosa unitaria denominata Cosa Nostra [19:40]. Il Commento di Giovanni Falcone: Il giudice Falcone, intervistato dopo la sentenza, conferma che i pentiti (come Buscetta e Contorno) sono stati importanti non come base di partenza, ma come "punto di arrivo" e "conferma" di risultanze probatorie indirette acquisite in precedenza [20:42 ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #storia #storiavera #perte #Maxiprocesso #ClaudioDomino #CosaNostra 00:00:22 Il padre di Claudio Domino aveva un appalto di pulizia per l'Aula Bunker del Maxiprocesso. 00:00:40 Claudio, 11 anni, viene ucciso con un colpo in mezzo agli occhi. 00:03:04 Il colpo all'occhio significa che la vittima ha "visto assai". 00:03:47 Giovanni Bontate legge il comunicato di condanna dalle gabbie: prima ammissione dell'esistenza di "noi" (Cosa Nostra). 00:05:46 Bontate fu considerato un pazzo dagli avvocati per le sue dichiarazioni. 00:07:20 Alcuni pentiti indicano il possibile ruolo di Giovanni Aiello (Faccia da Mostro) nell'omicidio Domino. 00:08:01 Gaspare Mutolo (pentito) suggerisce la motivazione: il bambino aveva visto la madre con l'amante Graffagnino. 00:13:16 La Procura riapre il caso nel 2021. 00:17:17 Michele Greco (il Papa), alla fine del processo, augura la pace ai giudici. 00:17:25 La sentenza viene pronunciata il 16 dicembre 1987. 00:18:26 Vengono inflitti 19 ergastoli; la Corte convalida il "teorema Buscetta". 00:19:40 Giovanni Falcone ribadisce: non è un "teorema", ma un insieme di prove che dimostrano l'esistenza di Cosa Nostra. 00:20:42 Falcone: i pentiti (Buscetta e Contorno) sono stati il "punto di arrivo" (la conferma) di prove già acquisite. Export to Sheets www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Salvatore Riina, il boss dei Corleonesi, e il famigerato caso Pizza Connection: una rete internazionale di traffico di droga che ha sconvolto l’Italia e gli Stati Uniti. In questo episodio della serie The Corleonesi scoprirai come la mafia siciliana ha utilizzato ristoranti e pizzerie come copertura per importare tonnellate di droga, e quali furono i processi che hanno segnato la storia criminale degli anni ’80. ➡ Cosa imparerai in questo video: L’ascesa di Riina all’interno della mafia siciliana I dettagli della Pizza Connection e il traffico internazionale di droga Le indagini e i processi più importanti contro i Corleonesi Retroscena e curiosità sulla vita criminale di Riina 📌 Se vuoi seguire la serie completa sui Corleonesi, clicca qui: https://www.youtube.com/playlist?list=PLjklKhxhc2tmufOHh3xxOo8rgNKwpkZUb 💬 Lascia un commento con la tua opinione sulla strategia della mafia e iscriviti al canale per non perdere i prossimi episodi. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #PizzaConnection #Mafia #Badalamenti #CosaNostra #riina #icorleonesi #mistero www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Questo video traccia l’ascesa al potere di Lucky Luciano, soprannominato il “Pericolo Pubblico Numero 1”, dal 1930 fino al momento in cui venne arrestato e condannato nel 1936. Un racconto che intreccia guerra tra clan mafiosi, tradimenti, affari illeciti e la costruzione di un impero criminale moderno. l’indagine del procuratore Thomas E. Dewey nei primi anni ’30, che fece irruzioni nei bordelli, raccolse testimonianze contro Luciano, dichiarazioni di prostitute che lo collegavano al racket del sesso (“compulsory prostitution”) e l’anno cruciale, il 1936, in cui Luciano venne arrestato, processato e condannato a 30-50 anni di carcere a Dannemora. #italiamistero #LuckyLuciano #PublicEnemyNumber1 #Mafia #ThomasEDewey #History #NewYorkCrimes www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Nella storia di Salvatore Riina e dei Corleonesi arriviamo alle deposizioni scottanti. In questo video viene ricostruito il ruolo delle dichiarazioni di Salvatore Contorno, collaboratore di giustizia che con le sue rivelazioni mise in difficoltà i corleonesi, e il nome di Ignazio Salvo, l’esattore siciliano legato a potenti ambienti politici ed economici, spesso citato nelle indagini e nelle accuse dei pentiti. Il racconto ripercorre: le testimonianze di Contorno e la loro importanza giudiziaria; il coinvolgimento di Ignazio Salvo e i legami con Cosa Nostra; il peso di queste rivelazioni nell’aula bunker dell’Ucciardone; come il Maxiprocesso mise a nudo rapporti e connivenze tra mafia, affari e politica. Un documento essenziale per comprendere le tensioni e i personaggi che segnarono la stagione del Maxiprocesso. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 Deposizione Salvatore Contorno al maxiprocesso. #italiamistero #Contorno #IgnazioSalvo #Maxiprocesso #CosaNostra #riina #Mafia #corleonesi www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Il caso di Emanuela Orlandi, scomparsa a Roma il 22 giugno 1983, è uno dei più intricati misteri italiani. Anni dopo, alle indagini si aggiunsero le dichiarazioni di Sabrina Minardi, ex compagna di Enrico De Pedis, boss della Banda della Magliana. Le sue parole aprirono scenari inquietanti: collegamenti tra il sequestro di Emanuela, ambienti vaticani, criminalità organizzata e traffici internazionali. Un contributo che ha diviso gli inquirenti tra chi vedeva nelle sue rivelazioni elementi utili e chi le considerava depistaggi. Questo video ripercorre: le dichiarazioni di Sabrina Minardi; i collegamenti con De Pedis e la Banda della Magliana; il ruolo delle nuove piste nelle indagini; i dubbi e le polemiche che ancora oggi accompagnano la sua testimonianza. Un tassello controverso che alimenta il mistero attorno alla vicenda di Emanuela Orlandi. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #EmanuelaOrlandi #SabrinaMinardi #BandaDellaMagliana #MisteriItaliani #ColdCase #Vaticano www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Nella storia di Salvatore Riina e dei Corleonesi siamo giunti al 1986. Durante il Maxiprocesso di Palermo, Michele Greco – detto il “Papa” di Cosa Nostra – prende la parola per difendersi dalle accuse che lo indicano come figura centrale nella Cupola mafiosa. Con il suo tono pacato e apparentemente distaccato, Greco nega i legami con la mafia, cerca di ridimensionare il suo ruolo e dipinge un’immagine di sé lontana dalle accuse dei collaboratori di giustizia come Tommaso Buscetta. Un documento storico che mostra la strategia di difesa di uno degli uomini più influenti della mafia siciliana, e che rivela come gli imputati cercassero di smontare il quadro accusatorio della Procura di Palermo. Un passaggio fondamentale per comprendere la tensione e la portata di quel processo che segnò la storia giudiziaria italiana. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Maxiprocesso #MicheleGreco #CosaNostra #StoriaMafia #buscetta #corleonesi #riina www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
In questa prima parte del video “Chi ha ucciso Dalla Chiesa?”, si esplora il contesto siciliano che ha forgiato la carriera del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a partire dall’epoca in cui fu coinvolto nelle indagini sull’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto (1948), passando per la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro (1970), e culminando nel primo omicidio eccellente dell’era repubblicana: quello del procuratore Pietro Scaglione (1971). Placido Rizzotto (1948): Dalla Chiesa fu tra i primi a condurre le complesse indagini sul sindacalista rapito e ucciso dalla mafia contadina, ritrovando i suoi resti e tracciando la matrice mafiosa nel delitto Mauro De Mauro (1970): Commissario della Mobile, Boris Giuliano, con il supporto di Dalla Chiesa, tentò di risolvere la enigmatica scomparsa del giornalista, scoprendo intrecci tra informazione, politica e Cosa Nostra Pietro Scaglione (1971): Primo magistrato italiano ucciso dalla mafia nel dopoguerra, Scaglione fu assassinato a Palermo; un delitto simbolico che segnò l'inizio della strategia mafiosa contro le istituzioni Wikipedia Questa parte del video getta le fondamenta del racconto su Dalla Chiesa, mostrando come il suo impegno in Sicilia fosse profondamente connesso alle prime vittime eccellenti del potere mafioso. Un viaggio nel tempo tra giustizia e omertà. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #ChiHaUccisoDallaChiesa #DallaChiesaSicilia #Rizzotto #DeMauro #Scaglione #AntimafiaStoria www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Il 23 dicembre 1984, il treno Napoli–Milano Rapido 904 fu dilaniato da un ordigno radiocomandato nella galleria tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, causando 16 morti e 267 feriti. Nei mesi e anni successivi si svolsero cinque lunghi processi presso le corti di Firenze e Bologna, al termine dei quali vennero condannati a ergastolo boss mafiosi come Giuseppe Calò e Guido Cercola, insieme a esponenti di camorra e neofascisti, mentre figure politiche come Massimo Abbatangelo (MSI) furono assolte o condannate per possesso di esplosivo ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Rapido904 #StrageNatale #GiustiziaIncompiuta #MafiaPolitica #StrategiaDellaTensione #VeritàNegata www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Il 23 dicembre 1984, il treno Napoli–Milano Rapido 904 fu dilaniato da un ordigno radiocomandato nella galleria tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, causando 16 morti e 267 feriti. Nei mesi e anni successivi si svolsero cinque lunghi processi presso le corti di Firenze e Bologna, al termine dei quali vennero condannati a ergastolo boss mafiosi come Giuseppe Calò e Guido Cercola, insieme a esponenti di camorra e neofascisti, mentre figure politiche come Massimo Abbatangelo (MSI) furono assolte o condannate per possesso di esplosivo ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Rapido904 #StrageNatale #GiustiziaIncompiuta #MafiaPolitica #StrategiaDellaTensione #VeritàNegata www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Nel 1986, il celebre giornalista Enzo Biagi intervista Raffaele Cutolo, fondatore e leader della Nuova Camorra Organizzata (NCO), nel tribunale durante il suo processo. In un dialogo sorprendente, Cutolo afferma: "La camorra è una scelta di vita, un partito, un ideale", siglando la sua visione carismatica e ideologica del potere mafioso. Tra perizie psichiatriche, riferimenti religiosi e polemiche contro i pentiti, emerge il volto ambiguo di un boss che non si pente, ma che incarna una sorta di "profeta criminale". Il video esplora il contesto, le tensioni tra giornalismo e criminalità organizzata, e il potere mediatico di Cutolo, capace di trasformarsi in mito anche dall’interno del carcere. Hashtag #BiagiCutolo #CamorraIdeale #IntervistaStorica #CronacaNera #NCO #TrueCrimeItalia ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Il 23 dicembre 1984, il treno Napoli–Milano Rapido 904 fu dilaniato da un ordigno radiocomandato nella galleria tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro, causando 16 morti e 267 feriti. Nei mesi e anni successivi si svolsero cinque lunghi processi presso le corti di Firenze e Bologna, al termine dei quali vennero condannati a ergastolo boss mafiosi come Giuseppe Calò e Guido Cercola, insieme a esponenti di camorra e neofascisti, mentre figure politiche come Massimo Abbatangelo (MSI) furono assolte o condannate per possesso di esplosivo ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Rapido904 #StrageNatale #GiustiziaIncompiuta #MafiaPolitica #StrategiaDellaTensione #VeritàNegata www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
In questo video vediamo Salvatore “Totò” Riina nel ruolo di imputato durante il processo per gli omicidi del commissario Beppe Montana e del vicequestore Ninni Cassarà. Dalle registrazioni emerge la freddezza del boss corleonese mentre viene interrogato, negando ogni responsabilità e dando versioni ambigue sulla violenza organizzata. È un momento cruciale: Cosa Nostra messa finalmente di fronte alla giustizia, la presenza del suo capo incontrastato in aula, un simbolo di sfida ma anche di vulnerabilità. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #RiinaInAula #MontanaCassarà #ProcessoMafia #CosaNostra #TrueCrimeStoria #riina www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Tra il 1964 e il 1975, Cittanova fu teatro di una violenta faida tra i clan “Facchineri” e “Raso-Gullace-Albanese”, caratterizzata da vendette efferate, fino all’uccisione di due bambini innocenti nel 1975. Nel frattempo, la ‘Ndrangheta si ridefiniva con la prima guerra interna del 1974–77: il potente boss Antonio Macrì fu uno dei primi a cadere, assassinato nel gennaio 1975, dando il via a un conflitto sanguinoso per il controllo dei traffici illeciti. Ma le radici di questa turbolenza risalgono a più lontano: nel 1969, un summit segreto sull'Aspromonte a Montalto riunì oltre 150 capi ‘ndranghetisti per coordinare sequestri, alleanze politiche (anche con la Destra eversiva) e lotta contro le forze dell’ordine. Un momento chiave, scoperto e bloccato dalle forze dell’ordine, che segnò il passaggio da una criminalità territoriale a una struttura mafiosa più organizzata. Il video intreccia queste storie apparentemente distanti, ricostruendo la trasformazione della ‘Ndrangheta: da faide locali a strutture criminali ramificate con influenza politica, nel cuore della Calabria. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #FaidaCittanova #AntonioMacrì #SummitAspromonte #Ndrangheta #CalabriaFeroce #StoriaMafiosa www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Questo video ricostruisce la rara e controversa deposizione di Luciano Liggio al Maxiprocesso di Palermo nel 1986. Considerato il padrino storico dei Corleonesi e mentore di Totò Riina, Liggio si presenta in aula con arroganza e sarcasmo, negando ogni coinvolgimento con Cosa Nostra. La sua testimonianza è un momento chiave del processo: mentre i pentiti iniziano a svelare la struttura interna dell’organizzazione mafiosa, Liggio cerca di difendere sé stesso e l'immagine dei Corleonesi con frasi ambigue e provocatorie. Il video analizza la strategia difensiva del boss, l’impatto mediatico della sua presenza e il clima teso dell’aula bunker, in uno dei più grandi processi alla mafia mai celebrati. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #LucianoLiggio #Maxiprocesso #CosaNostra #Riina #MafiaSiciliana #Pentiti www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Nella storia di Salvatore Riina e dei Corleonesi siamo giunti al confronto fra Pippo Calò e Tommaso Buscetta. Rivivi il momento cardine del Maxiprocesso di Palermo nel 1986: il faccia a faccia tra Giuseppe “Pippo” Calò, il cassiere storico di Cosa Nostra, e Tommaso Buscetta, primo grande pentito della mafia che aprì il dibattimento. Il confronto — avvenuto il 10 aprile 1986 nell’“aula bunker” accanto all’Ucciardone — fu il momento più intenso del dibattimento, con accuse reciproche che svelarono omicidi, sparizioni e tradimenti all’interno della Cupola Calò attaccò Buscetta sulla sua presunta inaffidabilità personale; Buscetta reagì denunciando la sparizione dei figli di Calò e il suo ruolo in crimini efferati, trasformando il confronto in uno scontro drammatico che segnò la storia giudiziaria antimafia La deposizione di Buscetta, assieme alle minacce e proteste reciproche, fecero sì che molti altri boss rinunciassero a chiedere il confronto, riconoscendo la sua superiorità in aula ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #CalòBuscetta #Maxiprocesso1986 #riina #cosanostra #mafia #corleoneis www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Chi era davvero Mino Pecorelli, il giornalista scomodo ucciso nel 1979? In questo video ricostruiamo il suo rapporto con il generale Vito Miceli, ex direttore del SID, figura chiave nei servizi segreti italiani degli anni Settanta. Un legame opaco, alimentato da documenti riservati, retroscena esplosivi e sospetti sulla strategia della tensione. Miceli fu coinvolto nel tentato golpe Borghese del 1970, mentre Pecorelli ricevette e pubblicò notizie coperte dal segreto di Stato. Chi proteggeva chi? Chi spiava chi? Un’inchiesta tra giornalismo investigativo, intelligence deviata e trame eversive. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #MinoPecorelli #VitoMiceli #GolpeBorghese #SID #StrategiaDellaTensione www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/ #storai #storiavera #perte
Nel cuore del maxiprocesso, Tommaso Buscetta rompe il silenzio e racconta la struttura di Cosa Nostra, i suoi capi, le guerre interne. Tra i nomi che emergono con forza ci sono quelli dei fratelli Stefano e Giovanni Bontade, figure centrali della mafia palermitana. E accanto a loro, un uomo che Buscetta conosce bene: Antonino “Nino” Salamone, boss della famiglia di San Giuseppe Jato, legato a doppio filo al vecchio ordine mafioso. Un video-inchiesta che ripercorre, con le parole dello stesso Buscetta, i rapporti di sangue e potere che tenevano in piedi la Cupola prima dell’ascesa dei Corleonesi. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #Buscetta #Maxiprocesso #Bontade #CosaNostra #MafiaPalermo #Falcone #StoriaMafia #PentitiMafia #MafiaTradizionale #Antimafia www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
Nella storia di Salvatore Riina si arriva ad uno snodo cruciale. Tra marzo e aprile 1986, l’Italia vive settimane drammatiche e decisive nella lotta contro la criminalità e i cosiddetti poteri occulti. 🔴 Michele Sindona, banchiere legato a mafia, P2 e politica, muore avvelenato in carcere: un messaggio silenzioso, mentre si avvicina l’ora della verità. 🗣️ Giovanni Falcone, da Strasburgo, lancia un allarme chiaro su traffico internazionale di droga e armi e collegamenti ambigui ⚖️ E nel bunker dell’Ucciardone, Tommaso Buscetta prende la parola per la prima storica deposizione al Maxiprocesso: è l'inizio di una frattura nella mafia mai vista prima. Questo video ripercorre quegli eventi chiave con immagini d’epoca, interviste e ricostruzioni, in un intreccio tra finanza occulta, narcotraffico e giustizia italiana. ISCRIVITI AL CANALE: https://www.youtube.com/@italiamistero?sub_confirmation=1 #italiamistero #MicheleSindona #GiovanniFalcone #TommasoBuscetta #Maxiprocesso #MafiaAnni80 #StoriaItaliana www.italiamistero.it: https://www.italiamistero.it/
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Comments (1)

Alessandro Avallone

che senso ha questo suono continuo?

Jan 29th
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