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Author: The Submarine

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Il mondo visto da lontano: conversazione sulle notizie piú importanti della settimana, dalla redazione di the Submarine.
217 Episodes
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La ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, ha reagito stizzita a chi la criticava per il semestre ghigliottina che oggi deve affrontare chi si iscrive alla facoltà di medicina. Eppure è una misura lesiva del diritto allo studio, della salute mentale degli studenti — e non garantisce affatto che passino gli aspiranti medici più bravi.Nel bel paese di Meloni, intanto, i dati sull'occupazione sembrano raccontare una storia confortante, con poca disoccupazione e un lavoro che sembra tornato a non essere una chimera per tutti. Ma la maggior parte dei posti d'impiego sono di scarsa qualità, precari e sottopagati: non proprio la ricetta per un paese prospero.Per finire vi parleremo dei problemi dei restauratori, che a differenza dei ristoratori non sono tra le categorie coccolate dal governo, e la stretta repressiva a scuola.Con: Arianna Bettin, Stefano ColomboSostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine 📨
In questa puntata di TRAPPIST parliamo di un crescente problema per il centrosinistra italiano: una storica infiltrazione di politici legati alla causa sionista, oggi attivissimi nel contrastare le denunce del genocidio in corso nella Striscia di Gaza. L’argomento è di strettissima attualità in seguito allo strappo di Graziano Delrio e di un gruppo di altri senatori democratici che, in rottura con la linea di partito, hanno presentato un ddl che ha come obiettivo ultimo quello di parificare qualsiasi critica radicale al governo Netanyahu VI ad attacchi davvero antisemiti.Non si tratta però di un problema iniziato solo in questi giorni. Da mesi il gruppo Sinistra per Israele insiste sul fatto che sia possibile essere sia di sinistra sia sionisti — quando, in realtà, molti dei loro membri sono difficili da ascrivere alla sinistra a prescindere, non solo per il loro supporto al progetto coloniale di Israele.Con: Stefano Colombo, Alessandro Massone
Le elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia hanno lasciato un panorama politico non poco cambiato nel giro di pochi giorni. Se la coalizione di centrosinistra continua ad avere i suoi problemi di disfunzionalità, quella di destra è se possibile sotto tensioni ancora maggiori: non solo per la vittoria del Campo largo in Campania e in Puglia, ma soprattutto per la sconfitta di Fratelli d’Italia nella corsa interna in Veneto. Queste nuove dinamiche hanno immediatamente portato a confronti interni: prima sulla legge sul consenso, silurata dalla Lega con Matteo Salvini che sperimenta il posizionamento del proprio partito in un quadro espressamente maschilista, ma anche nel dibattito interno tra nuova naja e leva “su base volontaria,” un dibattito che attraversa la destra, divisa tra sogni di educazione disciplina e autorità, e le “necessità” espresse dall’esercito, nel contesto del sempre più affamato riarmo che interessa tutti i paesi europei. Qualcuno direbbe, datemi una leva e vi solleverò le spese per la Difesa fino al 5% del PIL.Con: Arianna Bettin, Alessandro MassoneSostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine 👉 https://www.thesubmarine.it/#/portal/signup
Il caso politico dei giorni scorsi è quello dell’aggressione delle forze di governo contro il Quirinale. Lo shitstorm è stato scatenato, prima a mezzo stampa e poi direttamente a livello politico, mungendo un retroscena — una affermazione fatta da Francesco Saverio Garofani, consigliere di Mattarella, durante un pranzo tra amici, in cui si auspicava che le forze dell’opposizione trovassero una nuova figura che potesse sconfiggere la coalizione di destra. Alla fine Mattarella ha incontrato Meloni e si è deciso di ricomporre la crisi. Ma, in realtà, ci sono molte storie sottotraccia che hanno i fatti di questi giorni come sfogo: prima di tutto l’inimicizia tra Meloni e Mattarella, ma anche le ambizioni della presidente del Consiglio di cambiare drasticamente la figura del capo di stato — per assumerla lei. E rivela come tra i moderati si guardi con grande scetticismo all’attuale coalizione di centrosinistra, che nei numeri ha pienamente la potenzialità di sconfiggere la destra, ma che lo potrebbe fare con una leadership che chiaramente i più potenti detestano. Con: Stefano Colombo e Alessandro MassoneSostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine 👉 https://www.thesubmarine.it/#/portal/signup
Venerdì alcune sigle studentesche hanno indetto uno sciopero per protestare contro la scarsa attenzione del governo verso la scuola e l'università. L'esecutivo è prontissimo a intervenire sulla didattica con idee retrograde e discutibili, mentre è molto meno interessato ad aprire il portafoglio per investimenti sul personale e le strutture.Questi interventi sono urgenti, come tutti quelli che possono influire sugli stipendi italiani: negli ultimi cinque anni, infatti, l'inflazione è volata, con aumenti di ben il 25% dei prezzi sui generi alimentari. Anche qua, però, l'interesse del governo scarseggia.C'è una buona notizia, però. Un accordo tra maggioranza e opposizione ha reso possibile approvare un aggiornamento del reato di violenza sessuale: è stata riconosciuta la necessità del consenso per un rapporto sessuale, allineando l'italia alle linee guida internazionali in materia.Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin
La vittoria alle elezioni comunali di New York di Zohran Mamdani, socialista democratico, ha fatto contenti tutti i progressisti dell'occidente. Ma la domanda è d'obbligo: quanto della sua ricetta, politica e comunicativa, può essere utilizzata anche nel resto del mondo e in particolare in Italia?Del resto è meglio spicciarsi: la Legge finanziaria proposta dal governo italiano rischia di tagliare centinaia di milioni agli enti locali, per destinare sempre più soldi alle spese militari. E inoltre: il governo poteva rendersi più ridicolo di così sul caso Almasri?Con: Stefano Colombo e Arianna Bettin
In una puntata registrata in pieno spirito di Halloween, Stefano, Arianna e Alessandro parlano dello spettro che si aggira tra Palazzo Chigi e Villa Patrizi: quello del progetto per il ponte sullo Stretto, messo in stop dalla Corte dei conti.Parliamo di quanto sia importante che la politica sia in grado di lanciarsi in “grandi opere,” ma che siano opere che hanno davvero un impatto positivo e che portino a pioggia a ulteriori investimenti per i territori, cosa che finora non c’è stato segnale sia il caso del ponte sullo Stretto. Il governo ha reagito con grande frustrazione alla bocciatura, e, anche se ora sta cercando di abbassare i toni, Meloni e Salvini hanno immediatamente fatto confluire lo scontro con le crescenti tensioni tra governo e magistratura. Tensioni che nei prossimi mesi non potranno che farsi più forti, con i partiti di governo che dovranno fare campagna per il prossimo referendum sulla riforma della giustizia.Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin, Alessandro Massone
Le autorità europee continuano a essere in tensione — e confusione — su come utilizzare i beni russi congelati, molti fin dall’invasione dell’Ucraina, per assistere Kyiv. Durante il vertice di Bruxelles di venerdì, è stato eliminato il passaggio in cui il Consiglio europeo invitava la Commissione europea a presentare un piano per l’“utilizzo graduale dei saldi di cassa collegati ai beni russi congelati.” Il testo è stato stralciato perché nonostante si proseguisse in modo sereno, ovvero che l’operazione sarebbe “in conformità del diritto UE e internazionale,” in realtà ci sono molti dubbi su come effettivamente realizzare l’operazione. A monte c’è il problema che si vorrebbe arrivare a soluzioni per l’Ucraina che siano economiche e rapide — pretese impossibili dopo anni di guerra, a tratti anche intensa. Ma a prescindere dal caso specifico — e dai possibili ricorsi di Mosca — l’Europa è pronta a un mondo in cui i beni all’estero possono essere congelati e requisiti da qualunque autorità internazionale?Concludiamo la puntata su un tema più leggero, per modo di dire: il progressivo ma inesorabile avvicinamento di Calenda e del suo partito alle forze di governo; avvicinamento che anche Meloni sembra guardare con molto interesse.Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin, Alessandro MassoneScusate i problemi tecnici al microfono di Stefano. Stiamo lavorando perché nonsi ripetano
TRAPPIST torna con episodio dedicato a un anno dall’apertura dei centri per migranti voluti dal governo Meloni in Albania. Centri per migranti che, per fortuna, sono rimasti praticamente vuoti, sempre: il governo ha speso 800 milioni di euro per 11 migranti che sono transitati per pochissimo all’interno delle strutture di Shengjin e a Gjader — 7,2 milioni a persona.Il fallimento del progetto dei lager per migranti è stata una vera e propria umiliazione per il governo, che l’ha evidentemente vissuta come tale, tra forzature sempre piú forti contro la magistratura a misure sempre piú teatrali e violente verso i migranti che si cercava di portare in Albania.Che cosa resta di questa operazione a un anno di distanza? Un esempio di come il governo Meloni ritenga la propria autorità al di sopra di leggi italiane e anche europee, e di come non accetti nessuna critica e confronto nemmeno quando platealmente in difficoltà.In conclusione di puntata parliamo dell’attentato contro Sigfrido Ranucci, e di come anche l’Usigrai abbia collegato direttamente l’attacco con la campagna d’odio condotta contro il giornalista e la sua trasmissione da parte delle forze di estrema destra.Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin e Alessandro MassoneSostieni TRAPPIST: abbonati e ricevi tutti i giorni la nostra newsletter
Questa è la nuova stagione di TRAPPIST. In questa puntata: le mobilitazioni contro il genocidio a Gaza hanno ha mostrato che l’Italia è molto più del proprio governo, con dimostrazioni così vaste da aver avuto risonanza in tutto il mondo.Ovviamente ciò non è piaciuto a Giorgia Meloni e al suo governo, che hanno cercato di screditare le manifestazioni. La cosa che il governo riesce a screditare meglio, però, è sé stesso, con le ridicole figure del ministro degli esteri, Antonio Tajani.Tajani si è reso anche protagonista del grave spostamento di Forza Italia verso la destra fascista europea, con il suo parere favorevole alla consegna di Ilaria Salis al regime ungherese: un fatto molto grave per lo Stato di diritto continentale, non commentato a sufficienza nel discorso pubblico. Per finire: c’è un futuro per l’industria dell’auto italiana? Se c’è, di certo non sembra roseo.Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin, e Alessandro Massone ===In questa puntata abbiamo avuto problemi di registrazione che saranno risolti dalla settimana prossima. Scusate per il disguido, grazie per la pazienza!
TRAPPIST torna con una puntata speciale di fine anno, per discutere delle cose peggiori successe nella politica quest’anno, e per provare a immaginare dove andrà l’estrema destra — e le forze di opposizione — l’anno prossimo. In particolare, tra MES e accordo sul Piano di stabilità che appesantiscono la retorica anti–europeista, nel pieno del proprio governo e senza capri espiatori, in che direzione può andare la comunicazione del governo? Anche con un’informazione fedele e acritica, c’è poco spazio retorico per i partiti di governo, che dovranno anche competere uno contro l’altro alla ricerca di un nuovo bilanciamento.Nel frattempo, la svolta “a sinistra” del Partito democratico procede con grande affanno e senza risultati entusiasmanti, in particolare dopo il flop della raccolta firme per il salario minimo legale. Ma gli scioperi generali dimostrano che c’è un grande pubblico che cerca un segnale di rottura.Sostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine 👉 abbonatiIn apertura Starting a New Year CC BY Jesse SpillaneIn copertina, immagine DALL–E
Meno male che non c’era nessuno scontro tra governo e magistratura: Matteo Salvini ha pubblicato un video risalente al 2018 in cui si vede Iolanda Apostolico, la giudice che ha osato non convalidare il fermo dei migranti nel lager di Pozzallo, partecipare a un corteo al porto di Catania. Si tratta ovviamente di un fatto grave: il ministro ha acquisito — da fonti al momento ignote — un vecchio video di un momento della vita privata della giudice per continuare il proprio attacco politico. Secondo Marco Travaglio, l’angolo da cui Apostolico è inquadrata sembra confermare che sia stata ripresa da “un uomo armato di videocamera in mezzo alle forze di polizia.” Travaglio arriva a due sole possibili conclusioni: “O un poliziotto, con occhio di lince e memoria di ferro, si è ricordato di quel filmato di cinque anni fa e ha avvisato Salvini; oppure in qualche ufficio di polizia o di servizi si schedano i partecipanti illustri alle manifestazioni e, quando il politico di turno domanda ‘abbiamo niente contro la Apostolico?’, c’è chi sa dove pescare in tempo reale.”Apostolico aveva accolto il ricorso di un cittadino tunisino, arrivato in Italia a Lampedusa e poi portato al centro di Pozzallo. La giudice aveva stabilito che non possono essere autorizzate le detenzioni indiscriminate dei richiedenti asilo, come vorrebbe il dl Cutro, e aveva respinto anche il testo che istituisce il taglieggiamento di 5 mila euro da versare per chi non vuole essere incarcerato in quanto richiedente asilo.La settimana scorsa, Meloni ha cercato di minimizzare la situazione sempre più allarmante dell’economia italiana: “La preoccupazione la vedo soltanto nei desideri di chi immagina un governo democraticamente eletto debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto.” Secondo Meloni, infatti, “i soliti noti vorrebbero il governo tecnico e la sinistra ha già la lista ministri,” ma non c’è niente da preoccuparsi, anzi: l’Italia avrebbe “una previsione di crescita superiore alla media europea per il prossimo anno superiore alla Francia e alla Germania.” Una teoria già diffusa la scorsa settimana da Fratelli d’Italia in una brochure pubblicata per celebrare il primo anno di governo, fitta di inesattezze, falsità e omissioni — sul Pil, l’occupazione e l’export, ma anche sulla lotta all’inflazione, dove in realtà l’Italia è tra i paesi messi peggio in Europa. Sostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine 👉 abbonati al link in bio
Il governo ha provato a raccontare un paese diverso dalla realtà, dove inflazione, recessione e disuguaglianze non sono un problema. Non è detto che le opposizioni riusciranno a sfruttare le crepe, peròBentornati su TRAPPIST: il governo si deve riunire per iniziare a discutere seriamente della prossima manovra, e lo schema è stato già anticipato dal ministro dell’Economia Giorgetti a Cernobbio: programmare una manovra molto contenuta per quanto riguarda la spesa pubblica e dare la colpa alle spese sostenute per il superbonus — ieri Foti di FdI sosteneva che ci fosse una truffa “certificata” da 12 miliardi, una cifra nonostante le varie gravi problematicità del superbonus è ampiamente esagerata. Ma si può trarre un bilancio del superbonus? Non è facile: è stato effettivamente un costoso regalo ai ricchi, ma come fa notare il manifesto è stata anche una misura espansiva: “È certo che la spesa per il superbonus è andata molto oltre il previsto ma è altrettanto certo che senza quella misura non ci sarebbero state la crescita eccezionale del 2022 e l’impennata dell’occupazione, fiore all’occhiello del governo Meloni. [..] Quanto al rischio paventato dal ministro che i conti del Superbonus ricadano sul patto di stabilità dei prossimi 3 anni la situazione, in base alle nuove regole Eurostat, è in realtà molto incerta.”Eurostat deve ancora pronunciarsi sul trattamento da riservare al superbonus: se sarà possibile spalmare gli oneri economici ad esso legati su un periodo di tempo più lungo, ovvero man mano che vengono utilizzati dal contribuente, il governo avrà più spazio di manovra, mentre se saranno tutti da pagare subito la situazione delle finanze sarà più problematica. Il costo del superbonus, secondo i calcoli del ministero dell’Economia, aumenta di 3,5 miliardi ogni mese. Non è chiaro quando l’ufficio di Bruxelles si pronuncerà in materia — si attendeva una decisione già nei giorni scorsi. Il problema sarebbe inoltre meno grave se l’economia crescesse come Meloni e soci si aspettavano o millantavano — ma le recenti statistiche cupe sull’andamento del Pil e dei consumi, inferiori alle attese, rende proporzionalmente più alto anche il debito pubblico. I sindacati annunciano già battaglia contro una manovra che si annuncia dunque “lacrime e sangue” — in particolare la direzione della Cgil sta lanciando una consultazione tra gli iscritti con l’obiettivo di arrivare a uno sciopero generale il prossimo autunno.Sostieni the Submarine e ricevi la newsletter tutte le mattine ✨
Meloni ha confermato che se non troverà i numeri in parlamento, porterà la riforma costituzionale a referendum — ma fino a che punto è pronto il governo a spingere verso il presidenzialismo?Domenica e lunedì governo e opposizioni si sfidano in una importante tornata di elezioni amministrative — si vota in 598 comuni, di cui 13 capoluoghi di provincia e 91 sopra i 15 mila abitanti. Anche se ovviamente si tratta di candidature ereditate, è la prima vera sfida elettorale di Schlein, ma è anche una occasione per provare a regolare i conti dentro la maggioranza — Berlusconi è tornato a parlare in un altro video, in cui ha dichiarato in modo trasparente che “questo voto alle amministrative può incidere sul peso del nostro governo.”Meloni ha chiuso la campagna elettorale con un discorso per niente istituzionale a Brescia, in cui ha rivendicato la priorità delle riforme istituzionali, in cui, ha confermato che se non troverà i numeri in parlamento, porterà la sua riforma a referendum: “O questa nazione la cambiamo davvero o non c'è bisogno che stiamo al governo come tutti gli altri.”Le consultazioni sono andate più o meno come anticipato: la posizione di Conte e del M5S è stata piuttosto sfumata, dicendosi “disponibili a un rafforzamento dei poteri del premier ma in un quadro che non mortifichi il confronto parlamentare e che non mortifichi neppure la funzione del presidente della Repubblica.” Conte ha fatto notare che la linea del governo però “ci sembra un’assoluta contraddizione, da un lato vogliono perseguire un progetto di autonomia differenziata spinta, che finisce per svuotare l’autorità di governo di tantissime funzioni, e nello stesso tempo si mira a rafforzare i poteri dell’autorità di governo centrale.” Conte si è comunque reso disponibile alla creazione di una commissione parlamentare per discutere della questione.Schlein e la delegazione del Pd invece si sono detti non disponibili a qualsiasi stretta autoritaria che preveda un’elezione diretta del presidente della Repubblica — Schlein ha chiesto a Meloni “e allora perché non una monarchia illuminata?” — dichiarandosi favorevoli a un rafforzamento dei poteri del premier bilanciato dalla possibilità della sfiducia costruttiva ma non alla sua elezione diretta. In compenso hanno portato altre cinque proposte: una riforma elettorale per superare le liste bloccate, attuazione dell’articolo 49, legge sul conflitto d’interessi, limitazione dei decreti d’urgenza e rafforzamento degli istituti referendari. Il Pd ha anche fatto notare che ritiene la discussione sulle riforme un tentativo di sviare l’attenzione del governo dai problemi del paese.La parte destra del Pd in realtà sarebbe anche favorevole a dialogare con Meloni, ma per ora non sembra trovare spazio.Non è chiaro quali saranno i prossimi passaggi del confronto. Le opposizioni però non sembrano coordinatissime per il momento, e Meloni può sperare almeno di dividerle: Avs ad esempio si è dichiarata contraria a qualunque riforma, mentre Azione e Italia Viva sono disponibili a sedersi al tavolo con il governo per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Oggi Maria Elena Boschi ha dichiarato che “noi di Italia viva riteniamo che non ci sia la necessità di un coordinamento con le opposizioni, tantomeno con i Cinque stelle.” La proposta di Conte di creare una commissione è una parziale apertura a Meloni, che però potrebbe sfociare in un pantano per la presidente del Consiglio, come tutti gli organismi e le iniziative in proposito degli ultimi trent’anni.Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis
Nelle ultime settimane il profilo ideologico del governo è emerso chiaramente: repressione contro le droghe e chi è costretto a occupare casa, stop ai tentativi di rendere più sicuro il processo per ottenere un porto d’armi. Per fortuna però si potrà andare a 150 km/h in autostrada.La deputata di FdI Augusta Montaruli ha depositato un progetto di legge per inasprire le pene legate a possesso e spaccio di droga: saranno previsti fino a 5 anni di carcere anche per casi di “lieve entità.” In linea con l’impostazione securitaria e manettara del governo, la proposta è esplicitamente pensata per mandare più gente in carcere di quanto già si faccia ora: l’attuale norma infatti “rende al momento impossibile applicare la misura cautelare in carcere.” Sarà inoltre possibile confiscare gli stupefacenti anche per i casi, appunto, di lieve entità.“La droga uccide,” ma non le armi da fuoco: l’esecutivo ha affossato l’iniziativa legislativa per verificare con più attenzione i requisiti necessari alla richiesta di un porto d’armi. Nei primi tre mesi del 2023 ci sono stati 17 fatti di sangue connessi ad armi legalmente detenute, con 25 morti. Nel 2022 c’è stato un incremento di 15 mila unità sul numero di persone che possono detenere un’arma in casa — in tutto sono 1 milione e 237 mila.Fast & Furious: il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini ha dichiarato che l’esecutivo è al lavoro per aumentare il limite di velocità autostradale a 150 km/h. Come fa notare Altroconsumo, però, quest’idea potrebbe avere effetti negativi non solo sulla sicurezza stradale ma anche sull’inquinamento e i consumi di carburante. Ogni 10 km di velocità media oltre i 120 km/h si consuma mediamente il 10% di carburante in più.Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, già noto per aver invitato i giovani ad andare a farsi sfruttare nelle campagne, ieri ha rilasciato un’altra dichiarazione estremamente problematica: “Vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica.” La cosiddetta “sostituzione etnica” è una paranoia dell’estrema destra — anche eversiva e terrorista — di tutto l’Occidente, secondo cui ci sarebbe una cospirazione per sostituire le popolazioni europee con altre provenienti da altri paesi del mondo. Secondo la segretaria del Pd Schlein, le parole del ministro FdI, “fatte peraltro nel giorno in cui il presidente Mattarella si trova in visita ad Auschwitz, sono disgustose, inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo. Ci riportano agli anni '30 del secolo scorso. Sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco.”Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis
Il governo è in difficoltà su PNRR e caro energia: gli basteranno le piccole battaglie identitarie per salvare la faccia?Il dibattito sul Pnrr si sta avvitando su sé stesso in modo sempre più pericoloso. Il governo è arrivato a dire che “l’Italia non rinuncia ai fondi” — perché ovviamente Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera, ha dichiarato che si potrebbe ipotizzare di farlo: “Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l'Ue per fare cose che non servono?” Meloni ha appunto ribattuto che “non prendo in considerazione di perdere risorse,” che sempre secondo il governo “verranno solo rimodulate.” Il problema comunque è serio: sono circolate anche voci di presunti incontri tra Mattarella e Draghi e Mattarela e Gentiloni per discutere del da farsi con i ritardi, smentite dal Quirinale ma indicative del clima di questi giorni.I problemi del Pnrr sembrano essersi coagulati all’improvviso, e ora — come spesso accade nella politica italiana — l’aria che si respira è quella dell’emergenza. In sostanza, diversi progetti sembrano poco sostenibili oppure troppo indietro per essere ultimati entro la scadenza del 2026. Ad esempio: il governo ha già chiesto a Bruxelles un rinvio per la costruzione di asili nido in Veneto — fatto di per sé sconcertante se si pensa che il governo ritiene la bassa natalità un’emergenza — ma la richiesta è stata negata. Secondo il Corriere, il prossimo mese sarà decisivo per rivedere o scrivere effettivamente da zero tutti i progetti per i quali sono previste le erogazione dei fondi, pensando anche ad eventuali piani B. Il Corriere insinua anche che l’irrigidimento di Bruxelles sia anche dovuto alla “tentazione in alcuni Paesi del Nord Europa di dimostrare che il Recovery non può funzionare: se così fosse, allora l’esperimento non sarebbe ripetibile.”Nel caso tutto vada male, il governo ha in mente una linea chiara: basta studiare, andate a lavorare, possibilmente nei campi. Da Vinitaly la presidente del Consiglio ha dichiarato che “Per come la vedo io questo è il vero liceo. Perché non c'è niente di più profondamente legato alla nostra cultura di quello che questi ragazzi sono in grado di studiare, tramandare e portare avanti. È il motivo per cui ragioniamo del liceo del Made in Italy.” La ministra del turismo Santanché è andata anche oltre: “abbiamo avuto una sinistra che ha invogliato i giovani a fare i licei. Questo governo vuole invece mettere al centro le scuole tecniche.”Il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare (🙄) Francesco Lollobrigida aveva inaugurato Vinitaly e aveva invitato “i giovani” ad andare a lavorare nei campi, perché “devono sapere che non è svilente andare a lavorare in agricoltura.” Il ministro dimentica che, pur essendo il lavoro nei campi in sé degnissimo al pari di ogni altra forma di impiego salariato, le paghe e le pratiche del settore rasentano lo schiavismo. Ma per il ministro non è un problema: “Quello che non è un modello di civiltà è non andare a lavorare, stare sul divano e gravare sulle spalle altrui col reddito di cittadinanza” — come tutto il governo, il ministro sembra convinto che eliminando le forme di reddito alternative un numero più alto di persone sarà costretto a farsi sfruttare — Coldiretti ha già fatto sapere che nei campi “c’è posto” per 100 mila “giovani.” A Vinitaly era presente anche Matteo Salvini, che ha di nuovo rilasciato dichiarazioni antiscientifiche sostenendo che “il vino non è una sostanza cancerogena.” Meloni invece ha rivendicato che la scelta di abolire il Rdc “sta dando frutti,” anche se non ha specificato quali.Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis
La maggioranza del governo Meloni ha trovato come portare via l’attenzione dal naufragio di Cutro, alimentando un ciclo di notizie e boutade omofobe contro le famiglie omogenitoriali. Ma quanto è profondo il legame tra il governo Meloni e il fondamentalismo religioso?Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, di FdI, ha continuato ad alimentare la polemica omofoba iniziata già sabato sera, quando aveva detto su La7 che le coppie dello stesso sesso “spacciano per proprio figlio” i propri, beh, figli. Ieri su Facebook Rampelli ha scritto un post per la festa del papà dal contenuto prevedibile, facendo gli auguri “a tutti i papà consapevoli di non poterlo essere senza una mamma” — visto che a suo dire ci sarebbero anche persone che scambiano “i bambini per puffi.”Purtroppo anche Vittorio Sgarbi è sottosegretario alla Cultura, dunque quello che dice ha un certo rilievo: ieri ha ritenuto fosse una buona idea andare a Domenica in a dire che “Quelle nate nel 2000 sono tutte tr*ie.” La battuta è ancora più infelice se si pensa che la figlia di Sgarbi, di fianco a lui in quel momento, è nata proprio nel 2000 — a dire il vero Sgarbi non era sicuro se sua figlia fosse nata nel 1999 o nell’anno successivo; in ogni caso le ha suggerito di sposare un uomo ricco. Ci sono persone che hanno un’idea meno distorta del proprio ruolo paterno, anche all’interno della cosiddetta famiglia tradizionale.Secondo Save the children, negli ultimi 10 anni il tasso di utilizzo del congedo di paternità di 10 giorni è aumentato del 38%, passando dal 19,23% del 2013, l’anno successivo alla sua tardiva introduzione, al 57,6% del 2021. Un dato che rende evidente l’urgenza di estendere e parificare il congedo di paternità a quello di maternità — anche e soprattutto per diminuire le disuguaglianze di genere nell’occupazione — una proposta recentemente rilanciata da Elly Schlein.Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratisCover: elaborazione, CC BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministri
Elly Schlein è ufficialmente segretaria del Partito democratico, proprio mentre il razzismo mortale delle istituzioni italiane è sotto gli occhi di tutti. Ma può un partito che negli anni è stato pesantemente compromesso ripensare se stesso e come intende governare il paese?Elly Schlein è stata nominata segretaria del Pd dall’assemblea del partito, secondo le indicazioni delle primarie lo scorso 26 febbraio. La nomina era poco più che una formalità, ma la giornata di ieri è stata comunque utile per capire diverse cose — ad esempio il rapporto della segretaria con l’ex sfidante Bonaccini e l’area politica da lui rappresentata. Bonaccini è stato nominato presidente del partito, dichiarando di essere “a disposizione per dare una mano.” Le due vicepresidenti invece sono Chiara Gribaudo e Loredana Capone, deputata e consigliera regionale vicini alla nuova segretaria. Nella Direzione del partito tornano Alfredo D’Attorre, Livia Turco e Maria Cecilia Guerra, ex Articolo 1 — ieri era presente all’assemblea anche Roberto Speranza, mentre rimangono Goffredo Bettini, Andrea Orlando e Peppe Provenzano. Largo alle Sardine con Mattia Santori e Jasmine Cristallo. Entrano poi anche i sindaci Emilio Del Bono, Giorgio Gori — che aveva qualche giorno fa pensato di andarsene dal partito in caso di vittoria di Schlein — e Pierfrancesco Majorino.Schlein ha tenuto un discorso di quasi un’ora e mezza per cercare di tenere unito il partito e al tempo stesso dettare la linea di “una sinistra di governo.” La segretaria ha individuato le sue priorità per il partito in sanità e scuola pubblica, salario minimo, lotta alla precarietà e stop ai finanziamenti alla guardia costiera libica. Tra le proposte lanciate dal palco c’è anche quella di “un congedo parentale di tre mesi non trasferibile per entrambi i coniugi.” Sulla guerra in Ucraina, una materia per cui è attesa al varco dal resto delle forze politiche, ha ribadito il “sostegno al popolo ucraino che ha diritto a difendersi” chiedendo però anche un “protagonismo più forte dell’Europa perché finisca la guerra con una pace giusta.” Ha chiuso il proprio discorso con un minuto di silenzio per l’ennesimo naufragio al largo delle coste libiche, definito “una vergogna per l’Europa e per l’Italia.”Questa puntata di TRAPPIST è stata editata da Federico Cuscunà.Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratisfoto: elaborazione / Elly Schlein / Facebook
Schlein è riuscita a vincere contro ogni pronostico le primarie del Pd. Riuscirà a riportare un po’ più a sinistra non solo il proprio partito, ma anche il tono del dibattito politico italiano?La politica italiana si è resa effettivamente conto che Elly Schlein ha vinto le primarie del Pd — sono anche arrivati i dati definitivi, che certificano la sua maggioranza del 53,75% alle primarie. Si è tenuta una cerimonia informale in cui il segretario uscente Enrico Letta le ha fatto un regalo bizzarro: un melograno di ceramica, “simbolo di prosperità.” La vera investitura però arriverà all’assemblea del prossimo 12 marzo.Tutto l’arco politico o quasi si è congratulato con lei: da Mattarella e da Giorgia Meloni, che si aspetta “una opposizione durissima” e che ha posto l’accento sul fatto che ora anche alla guida del Pd ci sia una donna, fino a Berlusconi, che si augura “un confronto costruttivo.” I leader dei principali partiti di opposizione e i dirigenti del Pd i dirigenti hanno fatto con varie sfumature gli auguri alla nuova segretaria. Tutti? Non proprio: non arrivano notizie di dichiarazioni da Vincenzo De Luca, che ha mandato avanti il figlio Pietro — secondo il quale è “decisivo tenere unito il partito nella pluralità.”Cosa succederà ora? Dietro le felicitazioni, diverse persone sono spaventate da un Pd più a sinistra trascinato dalla nuova segretaria. A cominciare da Conte, che teme di perdere il monopolio sui temi di centrosinistra costruito nell’ultimo anno — probabilmente nelle prossime settimane il M5s cercherà di far uscire allo scoperto Schlein sulla guerra in Ucraina, un argomento molto difficile da ridefinire all’interno del Pd. Qualche centrista è già uscito, come Giuseppe Fioroni, ma non è detto che ci sia una fuga di massa come qualcuno aveva predetto: ad esempio il sindaco di Bergamo Gori, che si era esposto molto su una sua uscita dal partito in caso di vittoria di Schlein, ha fatto capire che per ora osserverà l’evoluzione della situazione. Ecco perché anche Calenda e in generale il cosiddetto “Terzo polo” non è entusiasta del risultato — un Pd spostato a sinistra, paradossalmente, potrebbe trascinare verso il centrosinistra anche il Terzo polo, almeno su alcune posizioni: le elezioni regionali hanno dimostrato che schiacciarsi troppo verso destra può essere rischioso.Le prossime mosse che attendono Schlein saranno già un indicatore di come intende gestire la segreteria e un partito che rimane balcanizzato in una serie di correnti con opinioni e sensibilità diversissime tra loro. Schlein dovrà nominare dei nuovi capigruppo al Senato e alla Camera, per la quale potrebbero essere in prima fila Chiara Gribaudo, Chiara Braga, Peppe Provenzano e Francesco Boccia — i gruppi parlamentari saranno un capitolo delicato, visto che in proporzione pochi deputati e senatori hanno sostenuto Schlein: la nuova segretaria dovrà quindi capire quanto potrà forzare la mano senza rischiare la loro ingovernabilità, come successo in passato nel Pd. A Bonaccini potrebbe essere offerta la poltrona onorifica di presidente dell’assemblea.Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis
Le primarie del Pd stanno arrivando alla fase conclusiva: il prossimo 26 febbraio si vota nei gazebo, e lo scontro è più aperto del previsto. Forse perché in realtà non è proprio uno scontro frontale?Ieri sera si è tenuto in diretta su SkyTg 24 il dibattito “all’americana” tra i candidati alla segreteria del Pd, Schlein e Bonaccini. Il dibattito non è stato particolarmente acceso, né i due contendenti hanno rivelato posizioni radicalmente diverse da loro. Schlein è sembrata piuttosto istituzionale, forse fin troppo per una candidata che in vista delle primarie aperte del 26 febbraio dovrebbe passare all’attacco. Bonaccini invece è parso gestire il vantaggio, non attaccando o discostandosi da praticamente nulla di quanto detto da Schlein. Tra le differenze principali c’è la proposta esplicita di Schlein sull’opportunità di istituire un salario minimo per combattere la stagnazione dei salari, mentre Bonaccini ha ritirato fuori il “taglio del costo del lavoro.”Alle primarie dei circoli ha vinto Stefano Bonaccini con il 52,87%, ma comunque vada lo scenario futuro non sembra prevedere una rottura tra le anime del partito che sostengono i due candidati — i quali molto probabilmente dovranno trovare un accordo, come è stato anche evidente dalla poca pugnacità del dibattito di ieri. Bonaccini ha già spiegato che se vincerà tenderà una mano a Schlein, ed è presumibile che avverrà anche il contrario visto che entrambi vorrebbero scongiurare il rischio di nuove scissioni.Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis
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