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HumanVibes - la voce dei diritti umani
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HumanVibes - la voce dei diritti umani

Author: Amnesty Lazio

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Le cose cambiano solo se decidiamo di non stare in silenzio. Da questa consapevolezza nasce Human Vibes, il podcast di Amnesty International Lazio che dà voce ai diritti umani. In ogni puntata, un approfondimento tematico su questioni d'attualità dove si fa necessario l'intervento di Amnesty e di altre realtà di attivismo.
17 Episodes
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Siamo davvero pronti nel 2023 a ridiscutere del diritto all’aborto? Ingenuamente abbiamo pensato che, dopo il consolidamento delle lotte femministe della seconda metà del secolo XX, fosse una libertà acquisita, incontestabile.Eppure, stiamo assistendo da qualche anno a questa parte ad una vera e propria ondata antiabortista che sta interessando Paesi che fino a qualche decennio fa consideravamo sostanzialmente democratici, non fosse altro perché appartengono al contesto occidentale. Poi assistiamo alle svolte antiabortiste in Polonia, Ungheria, Stati Uniti e a come in Italia si va - seppur in maniera più velata - insinuando il dubbio sull’aborto come pieno diritto della donna: è una libertà, sì, ma “purtroppo” lo è. Queste sono parole della ministra della famiglia Eugenia Roccella, che, dicendo di parlare da femminista, viene meno al reale ruolo che ha il diritto all’aborto nelle lotta politica femminista italiana e internazionale.Su questo tema svolgiamo qualche riflessione anche avvalendoci del supporto di LAIGA, Libera Associazione Italiana Ginecologi non obiettori per l’Applicazione della 194.Scritto da Enrica Muraglie e Tania Sattin, conduzione e intervista di Enrica Muraglie, produzione di Alice Regis e Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche delle Mujeres Creando.Firma il nostro appello per l'interruzione volontaria di gravidanza negli Stati Uniti: https://www.amnesty.it/appelli/usa-proteggere-il-diritto-allaborto/
Quando si parla di violenza sessuale, i dati riferiti agli abusi subiti da donne di tutte le età rivelano una situazione tragica eppure spesso insufficientemente considerata, o comunque oggetto di una narrazione errata che emerge dal dibattito pubblico così come dalla lettura dei vari codici penali nazionali; mentre infatti è diffusa l'opinione che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole, nella maggior parte dei paesi Europei anche le leggi in materia ricollegano la violenza sessuale solo a casi di costrizione fisica o psicologica.La Convezione di Istanbul, dedicata al contrasto alla violenza di genere, indica invece il consenso esplicitamente fornito quale discriminante affinché si possa parlare o meno di violenza sessuale. In questo senso va la campagna IoLoChiedo di Amnesty International, che mira a far inserire anche nei codici penali nazionali il concetto del consenso. Le motivazioni alla base di questa proposta sono analizzate anche a partire da casi giudiziari che hanno evidenziato quanto mai la necessità di questo genere di modifica.Scritto da Leonardo Ciucci e Gabriele Leggeri, voce e intervista di Enrica Muraglie, intervista a Paola Di Nicola, produzione di Alice Regis, Luca Zammito e Francesca Cocozza, montato da Carlo Emilio Biuzzi, musica delle Mujeres Creando. Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.comFIRMA L'APPELLO: https://www.amnesty.it/campagne/iolochiedo/
29 novembre 1947: sono passati quasi 75 anni dalla Risoluzione 181, il primo dei piani adottati dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite in merito alla spartizione dei territori contesi tra Israele e Palestina. Tre quarti di secolo, durante i quali si sono susseguiti conflitti e presunte tregue, guerre e temporanee pacificazioni: a non trovare fine, purtroppo, sono state le costanti e gravi violazioni dei diritti umani. Prescindendo da questioni ideologiche, religiose, storiche e identitarie, Amnesty ha scelto di prendere posizione sulla base di testimonianze e ricerche sul campo, che hanno dimostrato, con i fatti, come da troppo tempo il popolo palestinese sia vittima di attacchi alla propria libertà e ai propri diritti fondamentali.Con l'aiuto di Andrea Dessì, direttore del programma di ricerca “Politica estera dell’Italia, responsabile di ricerca nell’ambito del programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa dell’Istituto Affari Internazionali, e Laila Aboha, dell’Associazione Giovani Palestinesi Italia, tentiamo di comprendere le origini del cosiddetto conflitto israelo-palestinese, approfondendo alcuni dei concetti chiave che ne hanno caratterizzato gli sviluppi.Scritto da Tania Sattin, condotto da Francesca Cocozza, interviste di Yasmin Rehani, produzione di Alice Regis, montato da Carlo Emilio Biuzzi, musica di ozOra. Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.comFIRMA L'APPELLO: https://www.amnesty.it/appelli/demolire-lapartheid-non-le-case-palestinesi/
Come abbiamo visto nella prima parte di questa puntata, la situazione ai confini fra Polonia e Bielorussia è tragica. Le condizioni igienico-sanitarie sono sempre più precarie, e le persone - prevalentemente siriani, yemeniti, curdi, afghani - stanno morendo di fame sotto i continui respingimenti della polizia di frontiera polacca e l’altrettanto spietato atteggiamento delle forze di sicurezza bielorusse che continuano a spingere questi disperati verso il confine polacco. Il tutto in barba non solo ai più basilari principi di umanità, ma alle minime garanzie in materia di asilo previste sia dalla Convenzione sui rifugiati del 1951 sia dal Regolamento di Dublino. In questa parte cercheremo di capire le iniziative che ha adottato l’Unione europea e saremo coadiuvati dalla testimonianza dell’europarlamentare Pietro Bartolo, che a novembre dell’anno scorso si è recato in missione proprio in Polonia. Con lo scoppio della guerra in Ucraina, stiamo assistendo ad un’ondata di solidarietà senza precedenti, soprattutto da parte dello Stato polacco, nell’accoglienza dei rifugiati ucraini ma ci pone da ultimo un quesito: è legittimo pensare che ci siano guerre di serie A e guerre di serie B?Scritto da Luca Zammito ed Annalisa Zanuttini, conduce Enrica Muraglie, produzione di Alice Regis, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musica di ozOra.
Al confine fra Polonia e Bielorussia è in corso una crisi umanitaria senza precedenti: donne, uomini e bambini in fuga dalla guerra sono intrappolati in un limbo di incertezza fra due Paesi. Si tratta perlopiù di persone provenienti da Iraq, Siria, Yemen ed Afghanistan, attirate o giunte in Bielorussia con la promessa di giungere in Europa, poi condotte ai confini con la Polonia e spinte dalle autorità bielorusse a valicarli. Hanno trovato davanti a sé il muro delle autorità polacche, che le respingono di continuo impedendone l’accesso sul territorio dell’Unione europea. La pressione esercitata sui confini polacchi dal regime di Lukashenko è stata definita una “guerra ibrida”: dietro ci sono storie di sofferenza, e di strumentalizzazione di esseri umani ad opera di regimi nemici dei diritti dell’uomo. Con questa prima puntata - che è stata scritta a gennaio ed aggiornata alle notizie più recenti - cerchiamo di fare un punto sulla situazione.Scritto da Annalisa Zanuttini e Luca Zammito, condotto da Enrica Muraglie e doppiato da Carlo Emilio Biuzzi, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montato da Carlo Emilio Biuzzi, musica di ozOra.
Per gli undici anni dalla rivoluzione del 14 febbraio, Human Vibes ha deciso di collaborare con Americans for Democracy & Human Rights in Bahrain per raccontare la situazione attuale nel paese arabo e le violazioni dei diritti umani: la negazione del diritto d’opinione, d’espressione e una volta incarcerati, la negazione del diritto alla sanità in carcere. Si parlerà dei casi di AbdulJalil al-Singace e Hassan Mushaima, due personaggi che per la loro opposizione al regime si trovano ora in una detenzione totalmente ingiustificata e crudele, peggiorata da condizioni detentive pessime e mancanza di cure mediche. Abbiamo raccontato la storia del Bahrein e in particolare il caso di Hassan attraverso un’intervista con il figlio Ali Mushaima, che si offerto di raccontarci la vicenda del padre. Scritto dal team di ADHRB (Vera Calabrese, Alessandra Cassini, Silvia Pelella, Otilia Popescu, Caterina Severi) in collaborazione con Carlo Emilio Biuzzi, condotto da Enrica Muraglie, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito e Yasmin Riyahi, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, parole e musica di Blindur. Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
La Write for Rights, o W4R, la "maratona dei diritti umani" di Amnesty International compie vent'anni. Nata nel 2001 in Polonia a oggi è una delle campagne più importanti dell'organizzazione. Ogni anno migliaia, milioni ormai, di persone firmano e condividono lettere, e-mail, tweets e petizioni in difesa dei diritti e della vita di persone in pericolo. Abbiamo raccontato la storia e il significato dell'azione con tre ospiti, due dei quali sono stati o sono tuttora protagonisti della maratona: Edith Olivares Ferreto, direttrice di Amnesty International - Sezione Messico, Wendy Galarza, attivista messicana e Moses Akutagba, attivista nigeriano, condannato a morte e rilasciato grazie alla W4R.Scritto e condotto da Francesca Cocozza, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito e Yasmin Riyahi, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, parole e musica di Chiara Effe. Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.comFIRMA QUI PER PARTECIPARE ANCHE TU ALLA MARATONA DEI DIRITTI UMANI:https://www.amnesty.it/maratone/firma-un-appello-salva-una-vita/
Il 15 agosto la presa di Kabul da parte dei talebani ha segnato un passo indietro di 20 anni per l’Afghanistan. I talebani hanno riconquistato il controllo del Paese, e nonostante si fossero presentati in una veste “moderata”, hanno commesso sin da subito un lungo elenco di violazioni dei diritti umani, oltre ad aver imposto drastiche restrizioni alle donne, all’opinione pubblica e alla libertà di stampa. È necessario che gli Stati facciano pressione affinché tutte queste violazioni abbiano termine. Abbiamo parlato della situazione in Afghanistan con Dawood Yousefi, che ci ha reso una toccante testimonianza, e con Gaja Pellegrini-Bettoli, freelance e scrittrice, specializzata in Medio-oriente.Scritto da Annalisa Zanuttini e condotto da Yasmin Riyahi, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito e Yasmin Riyahi, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, parole e musica di Chiara Effe.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.comFIRMA QUI PER CHIEDERE AL GOVERNO ITALIANO DI AIUTARE LE PERSONE PERSEGUITATE DAI TALEBANI: https://www.amnesty.it/appelli/afghanistan-litalia-agisca-per-aiutare-le-persone-in-fuga-dai-talebani/
8 febbraio 2020 - 8 novembre 2021.Sono 21 mesi che Patrick Zaki è rinchiuso in carcere ingiustamente. Egiziano e copto, è arrivato in Italia come studente del master GEMMA dell'Università di Bologna - Alma Mater; ritornato a casa per le vacanze, è stato fermato in aeroporto e portato al carcere di Tora. In questa puntata racconteremo la sua storia, quella dell'Egitto dei nostri giorni, dai diritti umani negati fino alla posizione della comunità copta. Ne parleremo con Rita Monticelli, professoressa di Letteratura inglese e di Studi di Genere a Bologna, punto di riferimento per Patrick e con Hussein Baoumi, ricercatore di Amnesty International in Egitto, anch'esso human defender egiziano. Scritto da Carlo Emilio Biuzzi e condotto da Enrica Muraglie, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito e Yasmin Riyahi, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche di Allafineguglielmo.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.comFIRMA QUI PER PATRICK ZAKI: https://www.amnesty.it/appelli/liberta-per-patrick/
A vent’anni dalle vicende di Genova, in particolare dalle torture perpetrate dalle forze dell’ordine nel carcere di Bolzaneto, che cosa ha lasciato questa storia? Le immagini circolate delle violenze a Santa Maria Capua Vetere, proprio alla vigilia di questo drammatico anniversario, costringono a riflettere sulla situazione in cui versano le carceri italiane e, soprattutto, rendono necessario domandarsi se gli abusi di potere, come accaduto nel 2001, facciano ancora parte del nostro sistema penitenziario. Puntata 2 di 2.Ne abbiamo parlato con Susanna Marietti dell'associazione Antigone.Scritto da Monica Waheb e condotto da Enrica Muraglie, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche di Massimo Francescon Band.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.comLink alla campagna: https://www.amnesty.it/appelli/inserire-subito-i-codici-identificativi/
A 20 anni dal G8 di Genova, ripercorriamo le giornate del controvertice organizzato dal Genoa Social Forum fino alla notte della Diaz, per comprendere e seguire le violenze di massa compiute nell’assenza di una legislazione sulla tortura, come denunciato dalla Corte europea dei diritti umani. Negli anni Amnesty International ha chiesto l’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento penale italiano e dei codici identificativi per gli operatori di polizia coinvolti in mansioni di ordine pubblico. Puntata 1 di 2.Ne abbiamo parlato con Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genoa Social Forum, e Laura Renzi, campaigner di Amnesty Italia.Scritto e condotto da Susanna Guidi, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche di Hi-Shine.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
Il 20 giugno è la Giornata mondiale del rifugiato. Sembra difficile definirla una ricorrenza da celebrare: purtroppo negli ultimi venti anni il nostro Paese e la Unione europea sono stati al centro di polemiche per le loro politiche di gestione dei flussi migratori. Si è - soprattutto - sempre più assistiti ad una generale abdicazione del dovere di ogni Stato di assicurare protezione a chi, fuggendo da persecuzione e pericolo per la propria vita ed incolumità, ne faccia richiesta. Sulle persone, e sulla loro sorte, si è polarizzato lo scontro politico. E su questo punto non fa eccezione la Danimarca, le cui politiche al ribasso in materia di protezione internazionale hanno destato la preoccupazione della comunità e delle organizzazioni internazionali. Confinare il fenomeno migratorio finora non ha prodotto risultati in grado di rispettare gli standard di protezione dei diritti umani. A quando la svolta?Ne abbiamo parlato con Dario Belluccio di Asgi, l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, e con Lisa Blinkenberg, di Amnesty International Danimarca. Un ringraziamento a Paolo Pignocchi, responsabile del Coordinamento Europa di Amnesty International Italia per l'aiuto nel reperire il materiale.Scritto da Luca Zammito, condotto da Yasmin Riyahi, doppiaggio di Luca Zammito, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche di The Roomors. Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
Una comunità che è fatta di tante voci, di storie, racconti, esperienze diverse tra loro. In occasione del pride month, noi di Human Vibes abbiamo deciso di dedicare il nostro spazio alle voci di alcuni attivisti e attiviste perché ci raccontassero cosa significhi per loro una manifestazione come il Pride.per il refuge LGBTQ+: https://gaycenter.it/servizi/refuge/Ne abbiamo parlato con Deborah di Cave, Imma Battaglia, Francesco Angeli (Arcigay Roma), Lucia Caponera (Differenza lesbica), Richard Bourelly (Azione Trans), (Orgoglio Bisessuale), Pietro Turano (Gay Center). Scritto e condotto da Monica Waheb, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche delle Mujeres Creando.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
Non tutt* l italian* hanno la cittadinanza: in Italia la legge che dal 1992 stabilisce i requisiti in base ai quali si ottiene la cittadinanza italiana a oggi costituisce un importante ostacolo per chiunque ha il diritto di essere riconosciuto come cittadin* dello Stato. In questo episodio parliamo delle difficoltà che affronta chi non è ufficialmente cittadin* e dell’iter burocratico da intraprendere per vedere la propria cittadinanza italiana riconosciuta: dalle lunghe attese dovute al riconoscimento della residenza ininterrotta ai requisiti classisti quali la dimostrazione di un reddito sufficiente al sostentamento.Oltre a quelle legate al processo di naturalizzazione, le discriminazioni legate all’ottenimento della cittadinanza riguardano anche chi nasce in Italia: lo ius sanguinis non permette a* figl* di non italian* di vivere in Italia da cittadin* fino al diciottesimo anno di età - lasciandol* in un limbo a metà tra lo status di ospite e quello di straniero.Ne abbiamo parlato con Sonny Sampson Olumati, attivista del movimento Italiani Senza Cittadinanza.Scritto da Susanna Guidi, conduce Noemi Ragusa, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, musiche di Artisti Resistenti.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
Il recente dibattito italiano, pubblico e mediatico, è stato pressoché dominato dal cosiddetto ddl Zan, la proposta di legge che intende rendere punibili le condotte di chi commette o istiga a commettere discriminazione o violenza nei confronti di altri sulla base del sesso biologico, dell’identità di genere, dell’orientamento sessuale o della disabilità. Questa puntata, che pubblichiamo in vista della giornata mondiale contro l’omobitranslesbofobia del 17 maggio, vuole spiegare cosa prevede specificatamente questa proposta di legge e confutare alcuni luoghi comuni che vi sono generalmente ricondotti. Infatti questo testo, di iniziativa parlamentare, può rappresentare un utile strumento per prevedere una tutela penale “minima” per chi viene attaccato per motivi che afferiscono alla propria sfera più intima, e può anche essere un utile inizio per diffondere nella nostra società la cultura del rispetto e della inclusione. È dunque necessario riportare la dignità e la piena realizzazione della persona umana al centro del confronto: solo così riusciremo a costruire un mondo senza alcun tipo di discriminazione. Di questo abbiamo parlato con Alessandra Rossi, coordinatrice della GayHelpLine, call center per l’aiuto di persone lgbt vittime di omotransfobia, e con Daniele Russo di Da’ voce al rispetto, il comitato a sostegno della approvazione della proposta di legge.Scritto da Luca Zammito, conduce Yasmin Riyahi, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis, Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, parole e musica di Chiara Effe.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
Inauguriamo la prima puntata del nostro podcast in occasione della giornata mondiale della Terra. Comprendere la crisi climatica significa affrontare il problema dei diritti umani, minacciati da un cambiamento che procede in maniera troppo veloce e distruttiva perché quello che è stato fatto finora possa bastare. Diventa necessario che tutto cambi perché tutto non rimanga com’è.Ospiti di questa puntata Alessandro Giannì (Greenpeace) e Lavinia Iovino (Fridays For Future).Scritto da Monica Waheb, conduce Yasmin Riyahi, produzione di Stefano Gizzarone, Alice Regis e Luca Zammito, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, parole e musica di Giulio Wilson.Firma la petizione qui: https://www.amnesty.it/appelli/salome-rischia-ogni-giorno-la-vita/Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
trailer - puntata zero

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2021-04-2102:05

Le cose cambiano solo se decidiamo di non stare in silenzio. Da questa consapevolezza nasce Human Vibes, il podcast di Amnesty International Lazio che dà voce ai diritti umani. In ogni puntata, un approfondimento tematico su questioni d'attualità dove si fa necessario l'intervento di Amensty e di altre realtà di attivismo.Scritto e letto da Yasmin Riyahi, produzione di Stefano Gizzarone e Alice Regis, montaggio di Carlo Emilio Biuzzi, parole e musica di Giulio Wilson.Per commenti, domande, proposte, critiche e apprezzamenti, scrivete a humanvibes.podcast@gmail.com
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