Il libro dell'Esodo

Moshè ha quei tratti di debolezza che ce lo rende vicino, che dubita delle sue possibilità, questa cosa che balbetta è stupenda; pensate a un film quale può essere un film epico, che racconti gesta epiche, non un film comico, un film dove c’è un protagonista con dei superpoteri, ma un eroe che balbetta, un John Wayne balbuziente, questa cosa è troppo avanti, ci sfugge.

Moshè diviene pastore e conduceva il gregge di suo suocero Yitro. L’angelo di Dio gli apparve sulla montagna in Horeb, nelle fiamme di fuoco da dentro il roveto. Moshè vide che il roveto non si consumava e desiderò avvicinarsi per comprendere il perché. Dio gli dice di fermarsi e di togliersi i calzari perché stava calpestando un suolo sacro.

Mosè era un uomo che aveva in cuore i diritti sociali e un senso innato di giustizia.

Si dice che dietro ad un grande uomo c'è sempre una grande donna. Per Mosè invece ci furono 6 donne a precederlo nella storia e a afre si che divenisse il liberatore degli ebrei.

Come fa presto a dimenticare l’essere umano. Come è possibile per faraone, anche se fosse stato uno nuovo, dimenticare chi ha salvato l’Egitto dalla carestia? Come è possibile dimenticare colui che ha reso prospero e potente fra le nazioni l’Egitto?

La Bibbia non menziona mai il nome di faraone, e nemmeno il nome di Moshè, o Avraham o Yosef sono stati trovati nelle ricerche archeologiche, come nemmeno l’uscita dall’Egitto di due milioni di ebrei e un numero così grande non può passare inosservato. C’è qualcosa che non capiamo in tutto questo.

tutto va con il faraone che accolse i figli di Giacobbe, ma poi con un nuovo Faraone le coe cambiano

Teologicamente il messaggio dell’Esodo è il più rivoluzionario che possa esistere: il potere supremo interviene nella storia in difesa degli ultimi della terra