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A Wild Mind
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A Wild Mind

Author: Andrea Bariselli

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Description

A Wild Mind, l'unico podcast italiano che parla di neuroscienze, natura e dell'intreccio che tiene unite tutte le cose.
A cura di Andrea Bariselli.

Canale Telegram: https://t.me/awildmind
Email: awildmindpodcast@gmail.com
38 Episodes
Reverse
È una tendenza umana quella di provare rimpianto: desiderare di agire in modo diverso quando le conseguenze delle nostre azioni non sono andate come ci aspettavamo. Il "cosa sarebbe potuto essere, cosa sarebbe dovuto essere" pesa molto sulla nostra mente quando guardiamo alle nostre scelte a posteriori. Ad eccezione di alcuni soggetti psicologicamente anomali, tutti noi abbiamo sperimentato il rimpianto, sia come pensiero passeggero che come sentimento più persistente. In ogni caso, un rimpianto profondo può provocare un dolore e un lutto intensi, influenzando le nostre capacità cognitive e persino le nostre relazioni. Brano finale: Runnin' Wild - AirbourneArrivederci a tutti
Alla scoperta del perchè oggi viaggiamo nella nostra scatola cranica con una dotazione di serie un pò... obsoleta. Diversamente da quello che crediamo, l’evoluzione di homo sapiens come specie non ha come primo obiettivo la felicità, bensì la sopravvivenza. La felicità a tutti i costi è per lo più un concetto relativamente moderno, spinto dall’onda dei consumi e dal marketing (il marketing è per definizione l’arte di creare bisogni dove prima non ce ne n’erano).Pensateci un attimo: anche quando pensiamo alla Natura spesso abbiamo una visione totalmente distorta, perché la nostra ignoranza sul tema e la nostra distanza dal contatto con l’ambiente naturale ne deforma i contorni.Siamo ormai disabituati a vivere l’impatto del disconforta che la natura genera su di noi, almeno negli stadi iniziali.
Il corpo è un sistema vivente.Ed è fatto degli stessi elementi e segue le stesse leggi che governano questa Terra. La sua fisiologia è venuta costruendosi nell'arco di centinaia di migliaia di anni per essere adatta alle condizioni di vita su questo pianeta. Se queste condizioni cambiano, in modo repentino, è inevitabile che anche noi dovremo farlo.Questo
Ci siamo evoluti nella foresta per migliaia di anni ad una concentrazione media di anidride carbonica (CO2) di circa 280 parti per milione (ppm). Oggi ci troviamo a 422ppm ed è quello che respiriamo tutti, indistintamente.Mi sono sempre chiesto se un sistema come il nostro che è stato performato per operare ad una certa concentrazione non potesse in qualche modo iniziare a soffrire questa continua sovraesposizione, ma sopratutto a quali effetti stiamo andando incontro.Passiamo circa 20 ore delle nostre giornate in ambienti chiusi ed esponiamo costantemente il nostro cervello a concentrazioni di gas che sono a dir poco folli.Partiamo da premessa: più aumenta la CO2 e più calano le nostre prestazioni cognitive e decisionali. Questo è uno degli impatti più sottostimati del cambiamento climatico: ci rende tutti stupidi.
Il principio è molto semplice: sembra sia possibile stabilire delle relazioni di connessione tra oggetti (in fisica entanglement) a grande distanza tra di loro, senza che ovviamente questi siano in contatto.Sebbene separati rimangono continuamente in comunicazione, che si parli di pochi chilometri oppure di anni luce – o addirittura di epoche – visto che si parla anche della dimensione tempo.Tutto è connesso e questo spiega perchè la teoria di Gaia, che descrive la terra come un unico sistema vivente, è più attuale che mai.
Al giorno d'oggi è impossibile avere un cervello normale. Forse non ce ne rendiamo conto, ma stiamo attraversanso una grave crisi dell'attenzione con enormi conseguenze per il modo in cui viviamo. La nostra capacità di concentrazione non è crollata: ci è stata rubata.
Da dove arriva il nostro impulso irresistibile ad esplorare?Tutta colpa del nostro genoma e... di un neurotrasmettirore nel nostro cervello.È sempre così, in ogni momento della storia umana. Una società sviluppa una tecnologia abilitante, che sia la capacità di conservare e trasportare il cibo o quella di costruire una nave o di lanciare un razzo. Poi si trova sempre qualcuno che ha la passione di partire per esplorare l’ignoto, anche a costo di attaccarsi un razzo al sedere.
Quando pensate di vivere quel momento, il momento è già passato. Sincronizzare le informazioni che provengono dai vostri sensi vuol dire che la vostra consapevolezza resta indietro rispetto al mondo fisico. Si tratta di un insormontabile stacco tra l’evento che si presenta e la vostra esperienza conscia di esso.
Cosa ci mantiene in salute e felici lungo il corso della vita? Se adesso dovessi investire sul te stesso migliore del futuro, dove impiegheresti il tuo tempo e le tue energie? Se avessimo l'opportunità di osservare intere vite mentre vengono vissute? E se potessimo studiare le persone dall'adolescenza fino all'età matura per vedere cosa realmente le mantiene felici e in salute?
Nel 2014 i coniugi Moser sono stati insigniti del Premio Nobel grazie alla scoperta dei cosiddetti “neuroni GPS”, cellule cerebrali che, proprio come un navigatore satellitare, si attivano quando ci muoviamo all’interno di uno spazio e ci aiutano a raggiungere la nostra destinazione; ma non solo, i neuroni GPS contribuiscono anche alla formazione e al consolidamento della nostra “memoria autobiografica” individuale, che ha sempre bisogno di collegarsi ad un luogo e ad un tempo precisi per la costruzione dell’identità personale. Credits.Monologo iniziale tratto da Tlon, Maura Gancitano ed Andrea Colamedici: https://www.facebook.com/associazionetlon/posts/oggi-si-vive-immersi-nella-cultura-della-fretta-come-lha-definita-zygmunt-bauman/396542598494257/
Vi siete mai chiesti quale sia la più incredibile invenzione mai avvenuta sul pianeta terra? Cio che avviene nel sottosuolo di una foresta è altrettanto interessante - e fondamentale - di ciò che accade al di sopra di essa. Sotto i nostri piedi esiste una rete vibrante di filamenti quasi microscopici che ricicla aria, suolo e acqua in un ciclo continuo di equilibrio e reintegrazione.La sopravvivenza non dipende dal più forte né dal più adatto - ma dal collettivo.E le similitudini con il nostro sistema nervoso sono a dir poco incredibili.
Perché parlare dei disastri futuri a cui stiamo andando incontro spesso non fanno presa su di noi come dovrebbero?Ancora una volta ne neuroscienze possono aiutarci a trovare la risposta.Il nostro cervello non è predisposto ad accogliere certi tipi di informazione e forse stiamo solo sbagliando il modo attraverso il quale veicoliamo questi messaggi.E poi c'è anche il fazzoletto di mio nonno.
L'attività fisica che generalmente va di pari passo con il tempo trascorso all'aperto (escursioni a piedi, in bicicletta, attività acquatiche) stimola la produzione di endorfine, i neurotrasmettitori cerebrali del "benessere": è questa la sensazione spesso definita "sballo del corridore". Con l'aumento dei livelli di endorfine, vi sentirete sciolti, lucidi e tranquilli.L'aspetto incredibile è che tutte queste attività sono amplificate dagli effetti invisibili della natura.Music by Olexy & Lesfm from Pixabay
La meraviglia è una potente lente di ingrandimento per l’osservazione della realtà che ci circonda, magnete di attenzione, fin dall’antichità considerata all’origine della ricerca e della conoscenza. Sfida lo stigma e supera tutte le barriere geografiche, anagrafiche, culturali. Abbiamo bisogno di tornare a vedere la straordinaria semplicità del mondo della natura, di celebrare il miracolo della vita.Non è scontato.Credit: si citano nella puntata alcuni passaggi del bellissimo libro "lezioni di meraviglia" di Maura Gancitano ed Andrea Colamedici, edizioni Tlon
Cosa ci rende degli esseri coscienti? Quello della natura della coscienza è uno dei più grandi enigmi scientifici ancora irrisolti, origine di un vasto e complesso dibattito. Una tra le principali questioni che dividono scienziati ed epistemologi è se la coscienza sia un semplice sottoprodotto dei processi di elaborazione dell'informazione, e quindi in linea di principio riproducibile anche su un computer o su altri supporti non biologici, o se invece derivi da caratteristiche specifiche del cervello.
Svolgiamo automaticamente più dell’80% delle nostre azioni. Il cervello adora trasformare ogni nostro comportamento in routine, perché pensare costa fatica. Le routine aiutano il nostro organo pensante a risparmiare energia e a minimizzare i rischi. Tutto questo ha un senso da un punto di vista neurobiologico ed è utile alla sopravvivenza. A volte però può essere dannoso, ad esempio nel caso delle cattive abitudini. Oppure miracoloso, come vedremo per la storia del grande nuotatore Michael Phelps.
Respirare è un’azione fondamentale che non si limita a tenerci in vita. Sincronizza le attività del cervello, ha un ruolo cruciale nella creazione dei ricordi e influisce sul benessere psicologico.Chi è abbastanza fortunato da arrivare a ottant’anni, nel corso della sua vita avrà respirato circa un miliardo di volte, inspirando ed espirando abbastanza aria da riempire almeno cinquanta dirigibili Goodyear. Respiriamo più o meno ventimila volte al giorno. Assorbendo l’ossigeno necessario per alimentare le nostre cellule e liberando il corpo dall’anidride carbonica che si accumula nei tessuti come prodotto dei processi metabolici.
Sincronicità è l’universo che ti parla, è “coincidenza”, è “deja vù”, è “destino” e “casualità” tutto insieme. Se ti affascina il mistero della mente, delle sue manifestazioni, se sei alla continua ricerca di risposte, allora forse non è una coincidenza se stai ascoltando questo podcast, in questo momento della tua vita.Mettiti comodo, perchè sarà un viaggio speciale.Credits, Clara Vece:https://www.quantasia.ch/2020/02/19/casualita-o-sincronicita-la-spiegazione-scientifica-alle-connessioni-del-mondo
Il tempo gioca un ruolo particolare per gli esseri umani. Abbiamo tutti un orologio che ticchetta dentro di noi. Un orologio impostato 13,8 miliardi di anni fa. Dal big bang si formarono atomi ed energia, che hanno attraversato le vaste profondità dello spazio. E questi stessi ingredienti sono quelli oggi formano noi ed il nostro organismo e gli stessi che in ogni istante si stanno combinando per formare una nuova vita. E senza il tempo, niente di questo universo sarebbe nato. Dal più giovane cucciolo di uomo al più antico buco nero. Ma come è avvenuta l’origine del tempo? Il tempo è avvertito allo stesso modo da tutto? E l’orologio del nostro universo, smetterà mai di ticchettare?Credits:"L’ordine del tempo", Carlo Rovelli
Ci sono voluti 3 miliardi e mezzo di anni per arrivare a 2 miliardi di persone nel mondo e solo 90 anni per quadruplicare questo numero. Una crescita esponenziale, che caratterizza tanti altri aspetti della società. È però evidente che ora siamo davanti a quella che sembra a tutti gli effetti essere la fine del sistema economico-finanziario ed alla sua crescita costante, o almeno per come lo abbiamo conosciuto. La fine potrebbe essere domani come tra 3, 14 o 50 anni. Questo è difficile dirlo, ma la direzione è delineata: il sistema ha fallito. Ed ha fallito perchè non è stato in grado di garantire la stessa dose di benessere a tutti: le prossime generazioni infatti dovranno pagare il conto salato dell’era della ricchezza generata dai combustibili fossili. I figli saranno più poveri (ed in pericolo) dei loro padri. Cosa ci sarà dopo, non ci è dato saperlo, ma per certo non potrà più essere come lo abbiamo vissuto fino a ieri.
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