Laser
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Author: RSI - Radiotelevisione svizzera

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Laser è un magazine di approfondimento dell’attualità politica, culturale, sociale. Interviene sulla stretta attualità di giornata, solo in casi particolari, di grande rilevanza. Dà spazio anche a tematiche di interesse pubblico o a quante vengono trascurate dai grandi media. Il taglio è storico–sociologico. I registri comprendono interviste, reportage, documentari, incontri biografici. Spazia dal locale all’internazionale, da tematiche accademiche a questioni di vita quotidiana. Presta particolare attenzione alla forma radiofonica, all’abbinamento di contenuti di sostanza con uno stile divulgativo. È il magazine di riferimento della Rete Due per réportages e documentari.

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®Pochi giorni fa anche alcune zone della Svizzera italiana sono state interessate da un fenomeno temporalesco raro, definito “supercella”.L’indice di rischio climatico stila ogni anno la classifica dei paesi ove si sono verificati i fenomeni metereologici più catastrofici. Nel 2025 fra i primi dieci, assieme a paesi come India, Honduras, Stati Uniti e Cina troviamo anche Italia, Grecia e Spagna. L’Europa fa il suo ingresso nel campo degli eventi estremi legati al clima, non a caso con tre paesi affacciati sul Mediterraneo, che a causa del suo rapido riscaldamento, il 20% in più della media mondiale, sta innescando dinamiche da zone tropicali. In parallelo, l’Europa è il continente che si riscalda più velocemente e i suoi ghiacciai o spariscono o crollano. Una nuova condizione di rischio a cui è necessario adattarsi. In questa puntata di Laser seguiamo dalla Spagna all’Italia le dinamiche atmosferiche e umane che hanno generato le catastrofi della DANA e delle alluvioni in Emilia-Romagna, ascoltando le voci della Direttrice del Centro Basco per il cambiamento climatico e membro dell’IPCC Maria José Santz, il deputato del Parlamento della regione di Valencia Juan Bordera, che aveva previsto la DANA e il fisico del clima Antonello Pasini, che viene dall’Emilia Romagna. Direttamente dal ghiacciaio Fellaria, il secondo più grande del versante meridionale delle Alpi, con il geologo Riccardo Scotti tracciamo il nuovo assetto del paesaggio alpino.Prima emissione 29 luglio 2025
Il progetto è iniziato con l’invito a partecipare a un bando per realizzare un’opera che dialogasse con la natura e i boschi di Plan de Corones colpiti -come molti altri abeti rossi della zona - dal bostrico, un insetto parassita che colonizza gli alberi causandone la morte.Per l’artista luganese Alex Dorici è stata l’occasione di spostare il suo sguardo dallo spazio urbano alla montagna e ha iniziato così a progettare Geometria alpina, un’opera di oltre sette metri composta da travi di legno dipinte in rosso svizzera. Giocando con la luce naturale le linee che si incrociano diventano volumi e trasformano in un gioco d’ombre le travi in un parallelepipedo che svetta sulle Dolomiti – gli stessi luoghi da cui tra poco passerà la fiamma olimpica.Un progetto complesso e ambizioso e per riuscire a renderlo concreto Dorici ha coinvolto un’azienda ticinese specializzata nelle costruzioni in legno che lo ha affiancato e sponsorizzato nel completarlo. Ma dalla progettazione alla realizzazione cosa si cela dietro la costruzione di un’opera? Quali difficoltà e problematiche devono essere affrontate e risolte?  Questo Laser racconta come un’idea diventa una scultura…
®In concomitanza con l’uscita in italiano del suo ultimo libro, intitolato Un giorno tutti diranno di essere stati contro, ecco un’intensa intervista allo scrittore e giornalista egiziano-statunitense Omar El Akkad. El Akkad riflette sul collasso morale dell’Occidente, incapace di chiamare “genocidio” ciò che sta avvenendo a Gaza per timore delle conseguenze politiche e personali. Denuncia l’ipocrisia di leader e istituzioni che, pur vedendo l’orrore, scelgono il silenzio. L’autore parla da una posizione disillusa e profonda, maturata da reporter in Afghanistan, a Guantanamo, durante la prima guerra del Golfo e durante le sollevazioni arabe popolari del 2010-2011. undefinedFiglio del colonialismo, cresciuto tra culture diverse, El Akkad incarna il trauma dell’esilio e la frattura identitaria, oggi aggravata dal massacro in Palestina, che considera il punto di rottura definitivo. Il suo libro è un atto di coscienza, più che un tentativo di persuasione, nato da una crisi personale e morale che lo ha spinto a non voltarsi più dall’altra parte.undefinedPrima emissione 4 giugno 2025
Iter Goritiense

Iter Goritiense

2025-09-2926:43

Il nodo di Salomone, simbolo non solo cristiano dell’unione nella diversità, lo abbiamo incontrato per la prima volta nella Basilica Patriarcale di Aquileia. È da qui, con le parole di Andrea Bellavite, che dirige la Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia (sotto tutela dell’UNESCO dal 1998 insieme all’area archeologica), che è partito l’Iter Goritiense-Cammino Goriziano. Ottanta chilometri che portano a Sveta Gora, un cammino transfrontaliero, organizzato dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona (CRI), condiviso con le colleghe e i colleghi delle radio italofone della Comunità, attraversando confini, storie, natura. Con quattro fili, temi, conduttori: radici, ferite, rinascita e incontro. Tra gli incontri fatti strada facendo, c’è stato quello con Claudio Regeni e Paola Deffendi, i genitori di Giulio Regeni, il ricercatore friulano sequestrato, torturato e ucciso 9 anni fa in Egitto. Con in mano il libro scritto per non dimenticare Giulio, e la bandiera gialla: un altro simbolo, quello della battaglia per la giustizia.  Un percorso dentro il presente e il passato, costeggiando il fiume Isonzo, che con i suoi 136 chilometri attraversa il territorio sloveno ed italiano, per sfociare nel golfo di Trieste. Tra il 1915 e il 1917 il verde smeraldo dell’Isonzo è stato tinto di rosso, il sangue delle dodici battaglie contro l’esercito austriaco. Una memoria che resta impressa nel Carso italiano e sloveno, da San Martino del Carso al Monte San Michele dove un soldato ha scritto una piccola, ma potente, frase: «Voliamo la pace» , volutamente senza la g.Anche grazie alla forza della natura, questi luoghi hanno saputo trasformare l’orrore in rinascita, fino alla nomina di capitale della cultura europea 2025 della slovena Nova Gorica e l’italiana Gorizia. È la prima volta che il titolo viene assegnato a due città di due Paesi diversi.  Un cammino per ricordare la frontiera che dal 1947 ha diviso Gorizia e Nova Gorica voluta dal presidente jugoslavo Tito. Un muro le ha divise fino al 2004, quando la Slovenia è entrata nell’Unione Europea.  Il Cammino si è concluso al Santuario di Sveta Gora – Montesanto.  Ognuno, ognuna di noi, ha condiviso, e porta via con sé, un pensiero, una rilfessione.Con Andrea Bellavite, Direttore della Fondazione Società per la Conservazione della Basilica di Aquileia, Mitja Juren, storico, uno dei massimi esperti del fronte dell’Isonzo, Alessandro Cattunar, dottore di ricerca in Storia contemporanea e insegnante, Maria du Bessè, segretaria generale dalla Comunità Radiotelevisiva Italofona, e i colleghi e colleghe delle radio italofone della Comunità: Andrea Borgnino (Rai Radio Digitali Specializzate e Podcast), Elena de Concini (Rai Alto Adige), Selina Sciucca (Hrt - Radio Fiume), Rosario Tronnolone (Radio Vaticana), Vida Valencic (Rai Friuli-Venezia Giulia), e Barbara Urizzi (Radio Capodistria).
Voci dalla striscia

Voci dalla striscia

2025-09-2925:04

È tra i più noti scrittori in lingua araba, e i suoi romanzi sono ora tradotti anche in italiano. Atef Abu Saif, classe 1973, è nato in un campo profughi nella striscia di Gaza ma ha avuto la possibilità di studiare e laurearsi nella prestigiosa università palestinese di Berzeit. Docente universitario, esponente politico di rilievo del movimento Fatah, è stato dal 2019 al 2024 ministro della cultura palestinese. Il suo “Vita appesa” (edizioni Polidoro) è stato finalista al premio internazionale della letteratura araba, ma è noto anche per i suoi editoriali sui giornali palestinesi e internazionali in lingua inglese. Scritti molto critici nei confronti di Hamas (che lo ha minacciato di morte e incarcerato), Atef Abu Saif non esita a condannare l’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023 ma offre anche spunti di riflessione sulle conseguenze di quella guerra e la responsabilità di trasmettere la memoria del suo popolo. “Diario di un genocidio” (fuoriscena) resoconto dei primi due mesi di attacco israeliano a Gaza, ci offre una prospettiva unica e complessa della vita nella Striscia.
Le Fabbriche di Dati

Le Fabbriche di Dati

2025-09-2526:43

Dietro le applicazioni cloud e i servizi digitali che usiamo ogni giorno ci sono edifici pieni di server, cavi e impianti di raffreddamento: sono i data center, infrastrutture che custodiscono i nostri messaggi, foto, video, dati sanitari e bancari. In Svizzera e in Italia sono cresciuti a ritmo esponenziale, diventando veri e propri nodi strategici della società digitale. Ma come funzionano? Perché sono diventati infrastrutture critiche al pari di autostrade ed energia elettrica? E che impatto avranno sul territorio e sulla nostra sicurezza?A guidarci nei segreti dei data center saranno: Nicola Moresi, imprenditore ticinese e fondatore di Moresi.com, a lui dobbiamo il primo data center pubblico del Ticino; Marina Natalucci, direttrice degli Osservatori Data Center e Cloud del Politecnico di Milano, che spiega l’impatto ambientale e la geografia delle nuove infrastrutture digitali; Sergio Milesi, presidente della Swiss Data Center Association, che racconta perché la Svizzera è diventata un hub affidabile per i dati; e Marco Bettiol, economista dell’Università di Padova, che osserva la trasformazione delle imprese e l’evoluzione dai colossi “hyperscaler” ai piccoli data center di prossimità.Un’inchiesta per scoprire la parte nascosta — e molto concreta — del nostro quotidiano digitale: Le Fabbriche di Dati.
Considerata una delle più grandi scrittrici in lingua inglese del XX secolo, con i suoi romanzi l’irlandese Edna O’Brien ha precorso i tempi raccontando, a partire dagli anni ‘60, la repressione dell’istinto sessuale e il desiderio di libertà delle donne del suo paese, quando lo stato irlandese era ancora schiavo del giogo ecclesiastico. Le sue opere fecero gridare allo scandalo e furono ripetutamente censurate ma col tempo la sua letteratura anticonformista ha favorito l’emancipazione dell’Irlanda liberandola da una morale cattolica soffocante fino a portarla - in anni recenti - all’approvazione del divorzio e dell’aborto.La sua sfida ai valori tradizionali della società irlandese, la sua insubordinazione di fronte alle norme moralistiche e la sua determinazione nel continuare a pubblicare nonostante la censura hanno fatto di Edna O’Brien una vera iconoclasta che con le sue opere ha lasciato un segno indelebile nella letteratura contemporanea. A Dublino ne abbiamo discusso con il professor Declan Kiberd, uno dei massimi esperti di letteratura irlandese moderna, e con Geraldine Meaney, docente di teoria della cultura all’University College di Dublino.
®È tra le più affermate scrittrici francofone, vincitrice di numerosi riconoscimenti in Francia e nel resto del mondo.Scholastique Mukasonga è ruandese di origine tutsi scampata al genocidio del 1994 solo perché due anni prima era riuscita a fuggire dal suo paese e a trasferirsi in Francia. Ha deciso di scrivere per conservare una memoria fino ad allora tramandata oralmente come avviene in Ruanda e in molte zone dell’Africa. Le esperienze vissute non dovevano in nessun modo perdersi, non potevano essere affidate solo al ricordo, destinato inevitabilmente a svanire con il tempo. Ma come raccontare ciò che era successo a lei e a centinaia di migliaia di persone della sua etnia, come provare a riconciliarsi con se stessi grazie ad un foglio e a una penna, muti e in grado di raccogliere le confidenze, le sofferenze, i pensieri. Ecco allora la scrittura. Per evitare che il suo popolo e altre realtà nel mondo non commettano gli stessi errori, non vivano ciò che la comunità tutsi ha vissuto solo trent’anni fa.I lavori di Scholastique Mukasonga sono pubblicati in italiano dalla casa editrice Utopia e in francese da Gallimard.Prima emissione: 18 aprile 2025
Il primo pensiero

Il primo pensiero

2025-09-2224:16

®A che cosa pensa, oggi, una donna, quando scopre di aspettare un bambino? Una domanda alla quale è impossibile dare una risposta universale, ma nella quale forse si nasconde una parte meno indagata della crisi demografica della nostra società. Le statistiche, in Svizzera, parlano di 1,39 “figli per donna” nel 2022, un’espressione che tra l’altro sembra lasciare intendere che, ancora oggi, i figli siano quasi esclusivamente una questione femminile. Ecco allora tre istantanee, tre racconti, tre spaccati differenti di altrettante gravidanze, volute o capitate, piene d’amore ma anche di domande e timori. Confessioni non per forza comode o rassicuranti, che non hanno la pretesa di rappresentare nella sua interezza un tema complesso e ricco di sfaccettature, ma che consentono di andare oltre gli stereotipi ancora troppo presenti nella rappresentazione della maternità.Prima emissione: 9 settembre 2024
Dipendenza tecnologica

Dipendenza tecnologica

2025-09-2225:41

®Leonardo ha 18 anni e come molti ragazzi e ragazze della sua età, durante la pandemia da Covid 19, in piena adolescenza, si è ritrovato solo in casa, senza amici, senza la possibilità di frequentare la scuola (e i suoi compagni) e con tutta una serie di dispositivi tecnologici che, in quel periodo di forzato isolamento, gli hanno tenuto compagnia…. E le settimane e i mesi trascorsi in casa con la sola compagnia di internet, si sono trasformati, per Leonardo, nel suo mondo, un mondo che lo ha risucchiato e che ha occupato, per un lungo periodo, tutte le sue giornate. L’hanno chiamato Internet Disorder - da dipendenza DA INTERNET - è una dipendenza che spaventa un po’ tutti i genitori. Il termine fu coniato nel 1995 da Ivan Goldberg che usò per la prima volta l’espressione Internet Addiction Disorder, prendendo come modello di riferimento il gioco d’azzardo patologico. La dipendenza da Internet veniva, in quel momento, descritta come “un abuso di quella tecnologia”, che determinava conseguenze negative importanti sulla vita di chi ne era affetto.Ospite di questo Laser, oltre a Leonardo e ai suoi genitori, Gabriele Barone psicologo e psicoterapeuta, specializzato in forme di malessere legate al digitale. Insieme a lui cercheremo di capire qual sia la linea sottile che separa un utilizzo “normale” della tecnologia da un comportamento patologico, che può avere conseguenze serie anche sulla nostra salute. Una buona notizia: il tasso di remissione, quando si comincia un trattamento per una dipendenza tecnologica, è molto alto.Prima emissione 15 ottobre 2024
Italo Calvino a Parigi

Italo Calvino a Parigi

2025-09-1827:38

In occasione del 40esimo anniversario della morte dello scrittore Italo Calvino, LASER ripropone due documentari realizzati a Sanremo e a Parigi. Raccontano Italo Calvino prima della sua esperienza di scrittore nella città dove i suoi genitori, famosi botanici, erano i responsabili della stazione sperimentale dedicata alla flora, quindi l’esperienza parigina, dove Italo Calvino, già affermato autore, ha avuto la possibilità di conoscere altri scrittori di fama internazionale e condividere con loro la passione per la scrittura.I due documentari consentono all’ascoltatore di comprendere meglio lo stile e i temi trattati da Italo Calvino attraverso i luoghi nei quali ha vissuto o che frequentava con regolarità. Quei posti sono ancora oggi visitabili e ci consentono di leggere i capolavori dello scrittore con occhi e prospettive diverse.undefined
In occasione del 40esimo anniversario della morte dello scrittore Italo Calvino, LASER ripropone due documentari realizzati a Sanremo e a Parigi. Raccontano Italo Calvino prima della sua esperienza di scrittore nella città dove i suoi genitori, famosi botanici, erano i responsabili della stazione sperimentale dedicata alla flora, quindi l’esperienza parigina, dove Italo Calvino, già affermato autore, ha avuto la possibilità di conoscere altri scrittori di fama internazionale e condividere con loro la passione per la scrittura.I due documentari consentono all’ascoltatore di comprendere meglio lo stile e i temi trattati da Italo Calvino attraverso i luoghi nei quali ha vissuto o che frequentava con regolarità. Quei posti sono ancora oggi visitabili e ci consentono di leggere i capolavori dello scrittore con occhi e prospettive diverse.undefined
® Lo splendore delle civiltà precolombiane e le efferatezze perpetrate dai conquistadores hanno occupato a lungo l’immaginario occidentale, ritardando una conoscenza più approfondita di quanto era accaduto nei secoli precedenti. Per fortuna le campagne di scavo condotte negli ultimi decenni stanno lentamente portando alla luce civiltà degne di rivaleggiare con la magnificenza di inca, maya e aztechi. Nel 2006 suscitò molto clamore la pubblicazione sulla rivista National Geographic di un articolo che rivelava una sensazionale scoperta compiuta nel nord del Perù. Uno studioso originario di Cusco, il professor Régulo Franco, aveva portato alla luce la tomba della Signora di Cao. Perché una scoperta che avveniva in una zona periferica del Paese e che per di più non aggiungeva una nuova tessera alla conoscenza degli Inca, in quanto si riferiva all’ignota civiltà Moche, aveva mobilitato la più famosa rivista americana di natura e di viaggi? L’archeologo peruviano Régulo Franco sarà ospite di Laser per raccontarci in prima persona come giunse a quel sensazionale ritrovamento. Ci spiegherà anche come è cambiata grazie ad esso la nostra idea dei mondi precolombiani. La Signora di Cao ha infatti rivoluzionato la comprensione del ruolo della donna nelle civiltà dell’America prima degli spagnoli, avvalorando le teorie di Maria Gimbutas e Riane Eisle sulle civiltà antiche, che ci inviano un messaggio potente e attualissimo di inclusività e parità, sfidando le idee tradizionali sul potere maschile. Ospiti della trasmissione saranno anche due donne archeologhe. Jenny Alva, che assisté Walter Alva nella scoperta del Signore di Sipàn, l’altro ritrovamento che ha segnato una tappa nelle ricerche in Perù, ha collaborato per oltre dieci anni con il Museo de América di Madrid, dedicandosi alla ricerca e alla divulgazione delle culture precolombiane. A lei si affiancherà un’altra esperta di archeologia sudamericana, Carolina Orsini, Conservatore delle Raccolte Archeologiche e Etnografiche del Museo delle Culture (Mudec) di Milano.Prima emissione 9 aprile 2025
®L’Ucraina combatte ogni giorno da più di tre anni, ma dai racconti raccolti a Kyiv, sotto il fuoco dei bombardamenti, e a Kharkiv, città perennemente sotto attacco a pochi chilometri dal fronte, emerge una ferita più profonda delle bombe: l’Ucraina guarda all’Europa e ha bisogno di lei per sopravvivere. L’Europa osserva l’Ucraina, ma non sempre riesce a capire davvero. Mentre a Kyiv si cerca una fragile normalità e a Kharkiv si lotta per sopravvivere sotto l’artiglieria, cresce un senso di isolamento. In mezzo resta una guerra che non è solo militare, ma anche di percezione, memoria e identità.Prima emissione: 24 luglio 2025
®Da quasi quindici anni la Confederazione domina le classifiche mondiali dei paesi più innovativi. Una leadership conquistata grazie all’impegno di università, centri di ricerca e politecnici, in grado di attirare anche talenti che arrivano dall’estero. L’identità nazionale passa anche e soprattutto attraverso la capacità di presentare al mondo questa attitudine, e il padiglione svizzero all’esposizione universale di Osaka valorizza appieno lo spirito innovativo che contraddistingue la Svizzera. undefinedLASER porta l’ascoltatore a visitare il padiglione svizzero, intitolato “da Heidi all’Hi-Tech”, nel quale è presente in modo importante anche l’Università della Svizzera italiana. Quella di Osaka 2025 è un’edizione dell’esposizione universale di grande successo, per numero di paesi presenti (quasi 160) e di pubblico. Per visitare alcuni padiglioni è necessario aspettare in coda diverse ore. Il record di nove ore di attesa è detenuto dal padiglione che ospita l’Italia.Prima emissione: 31 luglio 2025undefined
“Le schiacciate”

“Le schiacciate”

2025-09-1223:48

Negli Stati Uniti la chiamano la “generazione sandwich”, la generazione alle prese con le fatiche provenienti da più ruoli: materno, coniugale, sociale, professionale, filiale. In questi anni si sta profilando all’orizzonte una nuova generazione di donne - le donne della generazione X – che si ritrovano a vivere una fase dell’esistenza nel pieno centro di un crocevia complicatissimo e che Laura Turuani, psicologa e psicoterapeuta dell’Istituto Minotauro di Milano, ha raccontato nel libro Le Schiacciate, edizioni Solferino.Le donne della generazione X sono nate a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, sono vissute nel pieno del boom economico, hanno goduto di infanzie tutto sommato semplici, hanno potuto scegliere se studiare e, in seguito, se e quando diventare madri. Sono donne che in questi anni festeggiano i loro cinquant’anni e che si ritrovano a vivere un momento storico inedito, in cui spesso si sentono “schiacciate” tra l’accudimento per i figli e quello per i genitori anziani. Il tutto in un periodo della loro esistenza estremamente delicato, quello della perimenopausa. Una tragedia?No, dai, un momento da affrontare senza panico, ma con tanta consapevolezza. Alessandra Bonzi, “schiacciata ad honorem” ha provato a raccontare cosa significhi appartenere “alla generazione sandwich” assieme a Laura Turuani e ad alcune sue amiche.
Quale il ruolo della letteratura russa nella realtà ucraina? In un momento in cui la nazione ucraina cerca di ritagliarsi una identità nazionale attraverso la lingua e la riscoperta di grandi autori e poeti poco conosciuti durante la presenza sovietica, la scrittrice ucraina Jevhenija Kononenko (membro dell’associazione degli scrittori ucraini e assistente di ricerca presso l’Ukrainian Center for Cultural Studies) ci racconta una realtà molto più complessa, in cui la letteratura russa è ancora parte integrante della realtà letteraria e sociale della nazione.Certo, l’ucraino è una realtà ben radicata, sul territorio e nel mondo della cutlura, ma non si può dimenticare il ruolo che l’altro idioma, quello russo, e l’altra letteratura, quella di Pushkin ad esempio, hanno avuto ed ancora hanno nella realtà ucraina. La Kononenko crea un personaggio sulle impronte proprio di Pushkin, ridando vita al protagonista di un suo racconto di grande successo e “trapiantandolo” nella nostra epoca. A dispetto del titolo (Una storia russa) il romanzo è decisamente ucraino, un invito a comprendere la realtà ucraina attraverso la letteratura e i grandi classici che ancora oggi fanno parte della nostra vita.Con Jevhenija Kononenko, scrittrice, e Alessandro Achilli, traduttore del lavoro e Professore associato di slavistica all’Università di Cagliari.
Stefanobennilandia

Stefanobennilandia

2025-09-1020:54

“Laser” ripropone una intervista realizzata nel 2010 con lo scrittore italiano Stefano Benni, morto ieri all’età di 78 anni. Difficile, se non impossibile, etichettare il suo lavoro: Umorista? Non solo, anzi. Drammaturgo? D’accordo, ma come dimenticare le sue poesie, i suoi lavori decisamente “seri”, le visioni fantastiche e uniche che compaiono in ogni sua pagina. Molto popolare anche al di fuori dell’Italia, sebbene molte sue opere siano una critica molto severa ad un certo conformismo politico tipico del Belpaese (anche a sinistra), Stefano Benni ha trasmesso a due generazioni di lettori la passione per la lettura attenta e ironica, mai banale e mai scontata. Lou Lepori la ho intervistato sulla sua opera e la sua scrittura intercalando l’intervista con letture di brani dei suoi libri La grammatica di Dio, Prima o poi l’amore arriva, Pane e tempesta, Baol, Blues in sedici .Parla del suo stile, della comicità, di Totò, della tecnologia, della televisione italiana.
Silver power

Silver power

2025-09-0927:50

Da George Clooney a Barack Obama al più recente Pedro Pascal: i maschi con i capelli grigi sono percepiti come maturi e autorevoli, se non addirittura sexy. Nelle donne, invece, il capello grigio o bianco è ancora piuttosto un tabù, segno di un invecchiamento da nascondere il più a lungo possibile, grazie a tinture bionde, more o rosse e alla complicità (a pagamento) di un bravo parrucchiere. Eppure, soprattutto a partire dal covid, ci sono donne di 50 o 40 anni, o anche più giovani, che decidono di smettere di tingersi. Una scelta minoritaria e controcorrente rispetto ai canoni estetici e sociali vigenti, che ha dato vita anche a dei veri e propri movimenti sui social media, come #Grombre o #Grayhair.Quali sono le ragioni che animano queste donne? E come vivono, da grige, in un mondo in cui il capello bianco femminile costituisce ancora un’eccezione?A partire dall’intervista alla fotografa Ghislaine Heger, autrice della mostra fotografica Silver power. Des Romandes fières de leurs cheveux gris, andiamo a conoscere le storie di Bianca, Giulia, Patricia e Yasmina: quattro donne della Svizzera italiana con i capelli grigi.
® «Follow the money» ovvero seguire la traccia dei soldi per combattere la mafia e contrastarne il potere: è stata una delle grandi intuizioni e lezioni del giudice Giovanni Falcone e dal pool antimafia di Palermo. La traccia dei soldi negli anni Ottanta ha portato alla Svizzera e alle sue banche, come ha dimostrato il processo “Pizza Connection” che si è aperto a Lugano 40 anni fa, l’8 settembre del 1985. Cos’è emerso sulle connessioni finanziarie di Cosa Nostra in Svizzera? Cos’è la mafia oggi, che bilancio è possibile fare? In questa puntata di Laser facciamo un’analisi che parte dalla Sicilia, da Palermo, e arriva alla Svizzera, a Lugano per capire quali sono in una società ed economia mondiale sempre più digitalizzata i volti, visibili e invisibili, gli strumenti e i business delle mafie e cosa si potrebbe fare per migliorare il contrasto. Ne parliamo con Lia Sava, dal 2022 Procuratrice generale di Palermo, il giornalista Attilio Bolzoni, uno dei maggiori esperti di mafie in Italia che nel suo ultimo libro Immortali (Fuoriscena, 2025) racconta la borghesia mafiosa, e il collega della RSI Francesco Lepori, uno dei maggiori conoscitori delle mafie in Ticino, responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO) dell’Università della Svizzera italiana (USI), racconta le nuove frontiere del crimine in Mafiadigitale.ch (Armando Dadò Editore, 2025).Prima emissione: 19 agosto 2025
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Comments (1)

Roberto Bona

interessante libro sull ascolto e la relazione

Feb 17th
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