DiscoverI "Podcast da branda" di Terre di mezzo Editore
I "Podcast da branda" di Terre di mezzo Editore
Claim Ownership

I "Podcast da branda" di Terre di mezzo Editore

Author: Intreccimedia

Subscribed: 0Played: 0
Share

Description

Nei "Podcast da branda”© i cammini vengono raccontati, tappa dopo tappa, dagli autori delle Guide di Terre di mezzo Editore. Ogni giorno, in pochi minuti, ci danno preziosi consigli per gustare al meglio questi percorsi, in bicicletta o a piedi: cenni storici, aneddoti, curiosità e caratteristiche tecniche (lunghezza, dislivelli, difficoltà). Da ascoltare per prepararsi al cammino oppure la sera prima di ogni tappa per farsi un'idea di quel che il nuovo giorno riserverà.

Realizzazione a cura di Intreccimedia.
Interviste a cura di Dario Paladini.
Sound design e post produzione: Marco Casa
Sigle su licenza Preludio Music library
20 Episodes
Reverse
Italia coast to coast unisce due mari, l'Adriatico al Tirreno: 450 chilometri dal Conero all'Argentario, attraverso Marche, Umbria, Lazio e Toscana. Simone Frignani, che questo itinerario l'ha pensato e tracciato, racconta cosa il bikepacker potrà trovare lungo il percorso con aneddoti, curiosità, cenni storici e dati tecnici (km, dislivelli, difficoltà...).È un podcast in dieci episodi: uno introduttivo e uno per ciascuno delle nove tappe di Italia coast to coast in bici. E c'è poi un extra, “Cicloviaggi, istruzioni per l'uso” con consigli su quale bici scegliere, come preparare il bagaglio e come nutrirsi non solo su Italia coast to coast, ma anche in ogni altro viaggio su due pedali.
Simone Frignani ha tracciato due itinerari percorribili in bicicletta: Italia coast to coast e Rotta a nord-est (da Trento a Trieste). In questo episodio Extra spiega le caratteristiche delle varie tipologie di bici e come scegliere la più adatta: “è come un vestito, deve essere confortevole, versatile e durare nel tempo”. Offre preziosi consigli su cosa mettere nel bagaglio e come caricarlo sulla bici: “Tutto pesa e bisogna puntare all'essenziale”. E infine, cosa mangiare prima, durante e dopo le pedalate.
È la tappa “Verde azzurra” per il verde del monte Conero e per l'azzurro del mare. Prima di iniziare a pedalare, però, conviene visitare per bene Ancona, città fondata dai Greci, ricca di storia in un porto naturale con scorci molto belli. La tappa inizia dal mare e pian piano sale, costeggiando la costa per poi inoltrasi, tra estesi vigneti, verso l'Appennino... In questo episodio conosciamo anche una delle amiche del Coast to Coast, Francesca Pucci che ci racconta la bellezza della sua città, Osimo.
Si pedala tra i Colli dell'Infinito di Giacomo Leopardi, tanto cari al poeta. E tra queste dolci colline troviamo storie sorprendenti. La prima è quella dell'esploratore delle sorgenti del Mississipi, Giacomo Beltrami. La seconda è quella di Michele Scarponi, “l'aquila di Filottrano”, campione di ciclismo, alla quale è dedicata una fondazione sulla sicurezza stradale, creata dai suoi famigliari e amici, come ci racconta il fratello Michele.
È una tappa “dalla forte spiritualità”, con una totale immersione nei boschi. Poco prima di Camerino si arriva al Convento di Renacavata, “un luogo che non si vede se non dieci metri prima di arrivarci”, come ci racconta Fra Sergio Lorenzini. È il convento in cui nel 1528 nacque l'ordine dei Frati Cappuccini. Oggi un luogo mistico per credenti e non. L'itinerario poi tocca Camerino, che porta ancora i segni del terremoto del 2016.
Si entra in Umbria ed è la “tappa appenninica”, con oltre mille metri di dislivello e due grandi salite. La prima, a monte Alago, porta alla punta massima di Italia Coast to Coast, a 950 metri sul livello del mare. La seconda, da Nocera costeggiando le falde del Monte Subasio. E si arriva ad Assisi dall'alto, con una vista sulla città di San Francesco molto emozionante.
La buona notizia è che si è a metà dell'itinerario. Una tappa nel cuore dell'Umbria tra le colline del sagrantino, vitigno autoctono dalla storia millenaria. Si pedala inanellando borghi stupendi come Cannara, Bevagna e Gualdo Cattaneo. In questo episodio conosciamo un'altra amica del Coast to Coast, Silvia Frescura, che ha aperto un luogo di ospitalità a donativo per i coaster.
È la tappa “più selvaggia” di Italia coast to coast. Una delle tappa più spettacolari dal punto di vista naturalistico. Nelle giornate più serene si riesce a scorgere in lontananza il Monte Amiata e il Tirreno. Conosciamo a Civitella del Lago il Museo dell'Ovo Pinto, con un'incredibile collezione di uova dipinte da tutto il mondo. È curato e tenuto aperto dagli stessi abitanti della piccola comunità di Civitella del Lago, come ci spiega il presidente del Museo, Alessandro Dominici.
I grandi panorami caratterizzano questa tappa. E si entra nella zona del tufo, con luoghi di incredibile fascino, come Civita di Bagnoregio (la “città che muore”) e Vitozza. A Sorano il panorama si apre su una foresta a perdita d'occhio.
Ci si addentra nella terra della civiltà Etrusca. Straordinarie ma poco conosciute sono le “Vie Cave”, strade scavate dagli etruschi nella roccia, profonde fino a 20 metri, nelle quali “si percepisce un'energia tellurica”. Con l'aiuto dell'etruscologo Carlo Rosati ne scopriamo storie e misteri.
Si pedala verso il mare! Le emozioni dell'ultima tappa, che cancellano le fatiche. “Nell'ultimo chilometro spuntano le ali ai piedi”, racconta Simone Frignani. Ed è tempo di bilanci per ciascuno. L'Italia coast to coast resta nel cuore, ci si sente coaster a vita e si entra in una comunità in cui i legami durano nel tempo.
La Via Vandelli collega Modena e Sassuolo a Massa. Scavalca gli Appennini e le Alpi Apuane per portarci al mare Tirreno. Fu progettata da Domenico Vandelli, scienziato, matematico, ingegnere per volere del duca Francesco III d'Este. Costruita in soli tre anni (dal 1738 al 1741) ed è considerata la prima strada dell'epoca moderna: era interamente carrozzabile, nonostante debba superare oltre 5400 metri di dislivelli. A distanza di poco più di 300 anni, Giulio Ferrari, che lungo la Via Vandelli è nato e cresciuto, ha riscoperto il tracciato originale e l'ha trasformato in un bellissimo cammino, che in 7 tappe attraversa due regioni, Emilia Romagna e Toscana, tre province, Modena, Lucca e Massa, e venti comuni. Un cammino nella storia, tra borghi, dolci colline e montagne mozzafiato.
Modena merita una visita approfondita, soprattutto per conoscere meglio storia e luoghi del potere estense. E poi si parte, attraversando la città, con i suoi portici e le vie che portano il nome dei canali che ancora nel '700 rendevano Modena una città d'acqua. Una tappa pianeggiante, da non sottovalutare però!
Si sale tra le colline dell'Appennino modenese e ci si imbatte in alcune stranezze naturalistiche: le salse di Puianello, i sassi di rocca malatina e le acque solforose. Siamo ormai nel Frignano, che è anche una terra di specialità culinarie, e Giulio svela la differenza fondamentale tra tigelle e crescentine...
La Via Vandelli può vantare due punti di partenza, progettati dallo stesso Vandelli. Oltre a Modena, è possibile iniziare questo cammino da Sassuolo, cittadina che nel '700 era residenza estiva dei duchi. È possibile quindi visitare la “Delizia estense”, palazzo in cui la nobiltà trascorreva l'estate, con il suo grande parco ducale. La variante è composta da due tappe: da Sassuolo a Serramazzoni e da Serramazzoni a Pavullo nel Frignano, dove si ricongiunge al tracciato principale.
Si cammina collezionando “le perle dell'Appennino modenese”. In particolare il Castello di Montecuccolo, la Pineta ducale e il ponte del Diavolo. La tappa sale, fino a oltre mille metri di altitudine. E svela la bellezza del Frignano, terra antica e orgogliosa.
La tappa porta al crinale che unisce Emilia Romagna e Toscana. Si cammina sempre in alta quota, oltre i mille metri, proprio sul selciato originario del tracciato della Via Vandelli: “Lo scarpone batte sul sasso del settecento”. Si incontrano gli edifici che ospitavano le osterie create all'epoca per i viandanti.
Si scende nella Garfagnana. E si punta verso le Alpi Apuane, che un po' spaventano. Qui sui tornanti ha pedalato anche Marco Pantani. Il sentiero del cammino però si addentra nei boschi, a poca distanza del tracciato originario della Via Vandelli, oggi in questo tratto asfaltato.
È la “tappa regina” con la salita decisiva sulla Alpi Apuane fino al passo della Tambura, a 1.620 metri di altitudine. “Una salita che toglie il fiato ma restituisce tutto in bellezza...” racconta Giulio Ferrari. Si passa la notte al Rifugio Nello Conti, terrazza affacciata sulla grandiosità delle Alpi Apuane e all'orizzonte il mare...
Ultima tappa e ultimo giorno di cammino. Si “scende” verso Massa e la centralissima piazza degli Aranci. Si prosegue poi in direzione del mare, verso la “Finisterre” della Vandelli. Con l'orgoglio di essere riusciti nell'impresa di scavalcare gli Appennini e le Alpe Apuane.
Comments 
loading
Download from Google Play
Download from App Store