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L'Orizzonte delle Venti
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L'Orizzonte delle Venti

Author: Radio Popolare

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A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
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Dopo due anni di massacri, Israele e Hamas hanno trovato un accordo sulla prima fase del piano Trump. L’intesa prevede il cessate il fuoco su Gaza, lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi e un primo parziale ritiro dell’Idf dal territorio della Striscia. Per la seconda fase del piano però ci vorrà ancora tempo. E le incognite restano tante: ci sarà mai uno Stato palestinese e chi lo controllerà? Quale sarà il futuro dei palestinesi? L’Orizzonte delle Venti ne ha parlato con Hani Gaber, console rappresentante per il Nord Italia dell’ANP, con Alberto Negri, editorialista del Manifesto, e con l’ambasciatore Pasquale Ferrara, ex direttore Affari Politici della Farnesina. Conduce Mattia Guastafierro.
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La destra si è presa il primo test delle elezioni regionali. Nelle Marche Francesco Acquaroli di Fratelli d’Italia è stato rieletto presidente della Regione. Battuto Matteo Ricci, l’ex sindaco di Pesaro del Pd, candidato del campo largo. Un risultato piuttosto netto, rispetto alle previsioni della vigilia. Per settimane le Marche sono state raccontate come l’Ohio d’Italia, una Regione in bilico il cui esito avrebbe potuto segnare in un senso o nell'altro la tornata elettorale d’autunno. Alla fine l’esito non è stato così incerto, la destra ha vinto con discreto margine. Un voto che rafforza Giorgia Meloni e apre ora riflessioni nel campo largo. Quanto profonde? L’Orizzonte delle Venti ne ha parlato con Luigi Ambrosio, inviato ad Ancona, Flavia Perina, giornalista de La Stampa, e Salvatore Vassallo, direttore dell’Istituto Cattaneo. Conduce Mattia Guastafierro.
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Un’invettiva contro le Nazioni Unite, pronunciata nella sua stessa sede a New York. È stato questo il discorso di Donald Trump all’assemblea generale dell’Onu. Quasi un’ora di monologo in cui il presidente degli Stati Uniti ha definito l’organismo multilaterale “inefficace” e l’Unione europea “imbarazzante”, scagliandosi contro le politiche green e l’immigrazione. “Io ho fermato sette guerre e l’Onu non mi ha aiutato in nessuna di queste”, ha affermato Trump che però poco o nulla ha detto sui grandi temi di cui si discute in questi giorni all’Onu: la guerra a Gaza e quella in Ucraina. Toni incendiari con cui il presidente americano ha voluto riaffermare al mondo la sua superiorità. L’Orizzonte delle Venti ne ha discusso con Alessandro Colombo, docente di relazioni internazionali all’università degli Studi di Milano, con Marina Catucci, corrispondente del Manifesto da New York, e con Laura Boldrini, deputata del Pd. Conduce Mattia Guastafierro.
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A Marcianise, in provincia di Caserta, c’è stata l’ennesima strage sul lavoro. Tre operai sono morti in una azienda di trattamento di rifiuti pericolosi. Stavano facendo dei lavori di manutenzione, quando sono stati investiti dall’esplosione di un silos. Non è la prima strage che coinvolge tre o più vittime che si verifica negli ultimi tempi e che ripropone un’altra volta il tema della scarsa sicurezza in Italia, mentre i sindacati attendono ancora le misure promesse dal governo. L’Orizzonte delle Venti ne ha parlato con Sonia Oliviero, segretaria Cgil di Caserta, e con Bruno Giordano, magistrato di Cassazione ed ex direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Conduce Mattia Guastafierro.
A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
L’invasione israeliana di Gaza city, le persone in fuga dalla città e quelle che restano, mentre le ong chiedono di fermare il genocidio e le istituzioni nazionali e internazionali continuano a non farlo: oggi la commissione europea ha presentato delle misure contro Israele, ma si tratta solo di proposte che difficilmente si concretizzeranno, e in questo contesto continuano le manifestazioni di piazza a sostegno del popolo palestinese. L’Orizzonte delle Venti ne ha parlato con Luca Foschi, collaboratore del quotidiano Avvenire da Ramallah, Miriam Ambrosini, delegata di Terres des hommes Italia per la Palestina, Federico Baccini, nostro collaboratore da Bruxelles, e Domenico “Megu” Chionetti, sindacalista e già portavoce storico di don Andrea Gallo. Conduce Andrea Monti.
A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
Caso Kirk: "il governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi - “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Cosi Benedetta Tobagi intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti sui reiterati attacchi del governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che invece deve essere la nostra forza”.
L’FBI ha catturato il presunto killer di Charlie Kirk. Dalle prime informazioni si tratta di un 22enne dello Utah, cresciuto in un ambiente repubblicano che mescola armi e sottocultura digitale. Nonostante questo, i trumpiani hanno iniziato a cavalcare la morte di Kirk, accusando la sinistra americana di violenza politica. Anche in Italia Meloni e altri esponenti di destra stanno facendo lo stesso per alzare ancora di più il livello dello scontro e polarizzare il dibattito. Un filo “nero” che porta fino in Brasile dove i sostenitori di Bolsonaro protestano dopo la condanna dell’ex presidente per il tentato golpe del 2022. Strategie simili tra le destre globali che mescolano vittimismo e aggressività: con quali obiettivi? L’Orizzonte delle Venti ne ha parlato con Nadia Urbinati, politologa della Columbia University, Valerio Renzi, giornalista e scrittore, e Alfredo Somoza. Conduce Mattia Guastafierro.
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