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A.I. e inclusione
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A.I. e inclusione

Author: Luce! News

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L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sulla nostra vita, sul lavoro, sulla stessa società, è ancora tutto da misurare. In molti settori, però, si intuisce già la sua utilità per un progresso più equo e democratico. Nel campo della Diversity & Inclusion, ad esempio, le applicazioni dell’I.A. aprono prospettive interessanti e positive. 

La serie podcast di Luce News per ENI prova ad approfondire i primi ma significativi passi che questa tecnologia sta segnando sulla strada di una società più “giusta”. Nelle quattro puntate, realizzate con l’intervento di esperti di vari settori, tra cui docenti universitari, giornalisti, ingegneri e attivisti, si raccontano le applicazioni dell’Intelligenza artificiale in vari campi in cui la necessità di “includere” è più forte: per abbattere le barriere a favore delle persone con disabilità con le tecnologie assistive, per aiutare la scuola a rispondere alle esigenze di tutti gli studenti; per rendere i processi di selezione del personale più efficienti ed equi; per impedire che le nuove tecnologie digitali, compresi gli stessi strumenti basati su I.A., possano replicare pregiudizi e stereotipi di genere nella loro applicazione.

4 Episodes
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L'intelligenza artificiale non è immune agli stereotipi di genere che permeano il mondo reale. Molti sistemi di IA vengono addestrati su grandi quantità di dati storici, che possono involontariamente assorbire e perpetuare pregiudizi esistenti. Ad esempio, può capitare che il riconoscimento vocale sia più efficiente nel rispondere a voci maschili, perché è stato “allenato” con quel genere di voci. Nei sistemi di generazione artificiale di immagini succede che vengano generate immagini di uomini tutti molto simili fra loro.  Uno studio del MIT Media Lab a Boston ha dimostrato che alcuni algoritmi di riconoscimento facciale hanno tassi di errore significativamente più alti nell’individuare volti femminili con pelle scura rispetto a volti maschili con pelle chiara. Questa distorsione deriva dal fatto che i dati di addestramento utilizzati per sviluppare questi algoritmi spesso non sono rappresentativi della diversità della popolazione globale. Se i dataset contengono una predominanza di immagini di persone bianche, l’algoritmo finirà per essere meno accurato nel riconoscere volti che non rientrano in questa categoria. Per contrastare questo fenomeno, è essenziale che i progettisti di IA adottino un approccio consapevole e inclusivo, monitorando e correggendo i bias nei loro modelli e nei database di addestramento.
Utilizzando algoritmi avanzati, si può analizzare una vasta gamma di candidati senza pregiudizi o stereotipi, garantendo una selezione equa basata sulle reali competenze e qualifiche. Esistono efficienti software di screening dei curricula e chatbot per i colloqui preliminari, che eliminano inconsciamente le discriminazioni di genere, etnia e altre caratteristiche personali, promuovendo una risorsa lavoro diversificata. L'IA può identificare modelli di successo e suggerire candidati con background non tradizionali ma potenzialmente preziosi, questa opportunità permette di creare ambienti di lavoro più inclusivi e diversificati.
La scuola deve garantire inclusione e deve offrire strumenti culturali per tutti. Grazie alle tecnologie supportate da IA è possibile estendere la possibilità di accesso alla formazione anche a studenti e studentesse con diverse esigenze. Si possono, ad esempio, adattare contenuti e metodi di insegnamento alle necessità individuali, utilizzando software di apprendimento adattivo in grado di identificare le aree di difficoltà di uno studente e fornire esercizi mirati per superarle. Assistenti vocali e app di traduzione istantanea aiutano le persone con difficoltà linguistiche o uditive a partecipare pienamente alle lezioni. Inoltre, sistemi di lettura automatica dei testi permettono agli studenti ipovedenti di accedere ai materiali didattici. Le soluzioni tecnologiche non migliorano solo l'accesso all'istruzione, ma promuovono anche un ambiente inclusivo, dove ogni studente ha l'opportunità di esprimere il proprio potenziale.
L'intelligenza artificiale (IA) sta diventando uno strumento efficace per tanti settori, uno dei più promettenti è certamente l’utilizzo delle tecnologie per abbattere le barriere sociali e migliorare la vita delle persone con disabilità. Sono tanti i dispositivi sviluppati, dagli assistenti vocali alle app per il riconoscimento visivo fino ai software per interpretare o tradurre i gesti. Facilitare la comunicazione di un individuo significa acquisire autonomia. Ad esempio, i sistemi di riconoscimento vocale permettono a chi ha difficoltà motorie di controllare dispositivi elettronici tramite comandi vocali, mentre le applicazioni di riconoscimento delle immagini aiutano le persone con disabilità visive a interpretare il mondo circostante. L'IA, quindi, non riguarda solo gli aspetti puramente tecnologici, ma si dimostra un potente alleato per costruire una società più equa e inclusiva.
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