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Al Torchio
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Ogni settimana un amore nuovo. Crisi adolescenziale? No, parliamo del Pd. L’ultimo flirt è per Mamdani. Sul Riformista si avvicendano le voci autorevoli che raccontano il fenomeno. Una patologia da cui si può guarire.
Il No del Pd al referendum è il punto più basso dell'involuzione del Nazareno: dopo il populismo politico e il populismo fiscale, siamo al trionfo del populismo giudiziario.
Sulla bilancia della giustizia, tra i due piatti dell'accusa e della difesa, deve esserci un giudice terzo. Sull'affermazione di questo sin troppo banale principio, scommettete che il Pd riuscirà a spaccarsi non in due - Sì o No al referendum - ma in tre o quattro posizioni?
Impedire di parlare a un dibattito un cittadino in quanto ebreo: è successo nel 1938 e nel 2025. La prima volta erano stati gli squadristi in camicia nera, la seconda volta gli squadristi con la falce e martello. Stavolta la Procura li identificherà, l’università li sospenderà? O la rete di connivenze con Hamas ha già raggiunto anche i piani alti?
Sono partite le prime occupazioni dei licei romani, tutte sulla Palestina libera. Chi ha vellicato la pancia degli studenti si chieda se servono più occupazioni o più liberazioni.
Oggi è convocata, otto mesi dopo l’ultima volta, la direzione dem. Bonaccini perde pezzi e Gentiloni sembra pronto a raccoglierli. Peccato che lo scontro avvenga in piena campagna per le regionali…
Sì può avere una coalizione di governo schierata al tempo stesso per e contro Putin? Secondo me no. Non si può vivere nell'ambiguità. E se si cambia legge elettorale, le ambiguità del bipolarismo tardo-novecentesco spariranno per sempre.
Vellicare la pancia della gente, seguire le tendenze di Facebook e di X, promuovere i movimenti e le ong di cui diventano i megafoni in Parlamento: secondo Gramsci, Max Weber e Hannah Arendt chi fa politica dovrebbe fare l'esatto opposto.
Due segreterie, Nazareno e Campo Marzio, Pd e 5S, decidono da sole e a prescindere dai territori, i candidati governatori. E domani sceglieranno così anche i candidati di Camera e Senato...
La politica italiana si divide anche sui successi, pronta a impallinare Meloni al vertice di Washington. Ma la posizione del campo largo sull'Ucraina qual è?
Il governo pensa di riconoscere lo Stato palestinese? Sta con chi attacca Israele o con chi lo difende? Le parole di Crosetto prima e di Tajani poi, e nel mezzo la telefonata di Meloni all'Anp, lasciano aperti tutti gli interrogativi. E invece servirebbe chiarezza.
Poche settimane dopo il rientro dalle vacanze si andrà a votare: come inciderà sul voto amministrativo lo scivolamento Propal del campo largo?
L'agenda media e l'inazione della politica, la distrazione di massa e l'amnesia collettiva nel sonno di mezza estate.
La storia non si ripete mai allo stesso modo. E noi stiamo imparando a correggere qualche errore.
Le elezioni regionali, dopo il flop del referendum, portano alla luce la gestione solipsistica di Elly Schlein.
Flop al referendum e incertezze per le candidature alle regionali: i riformisti dem alzano la voce
Ai riformisti si aggiungono le liste civiche nazionali, la quarta gamba del centrosinistra. La domanda è: queste gambe cammineranno nella stessa direzione?
na mozione M5S spinge a « collaborare con Mosca » e intanto nei bilanci della Seif…
I democratici iraniani e quelli del mondo arabo festeggiano i raid di israele. Da noi no. Perché?
Si può perdere un referendum, non la faccia. Come si torna a dare un’alternativa di governo?




