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BuongiornoMondo

Author: LA7

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Una rassegna stampa curata da Elena Testi delle notizie più importanti e delle tendenze globali che stanno plasmando la società contemporanea. Dal cambiamento climatico alla geopolitica, dalle innovazioni tecnologiche ai movimenti culturali. "BuongiornoMondo” è il tuo passaporto per comprendere meglio la complessità del nostro mondo.”


BuongiornoMondo è un podcast di La7 prodotto da La7

Scritto da Elena Testi

La cura editoriale è di Francesco Iacubino

Postproduzione e montaggio di Sara Coccia

Produzione esecutiva affidata a Tania Fornaro e Sabrina Lunetta

175 Episodes
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Due uomini armati aprono il fuoco su un autobus a Gerusalemme Est: sei morti e decine di feriti. L’attacco, compiuto da “lupi solitari” con pistole artigianali, riporta alla memoria la seconda intifada e diventa subito il pretesto politico per Benjamin Netanyahu e l’ultradestra israeliana. Mentre Bezalel Smotrich invoca lo smantellamento dell’Autorità Palestinese, Netanyahu annuncia una nuova manovra di terra su Gaza City: "Avete poco tempo per fuggire". A Gaza, centomila persone restano intrappolate senza via di fuga, mentre il ministro della Difesa Katz minaccia: "Un uragano si abbatterà sulla città". Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Donald Trump ha lanciato via social un “ultimo avvertimento” ad Hamas, affermando che Israele avrebbe accettato la sua proposta di tregua. L’iniziativa, elaborata insieme al suo inviato Steve Witkoff, prevede il rilascio degli ostaggi in cambio di prigionieri palestinesi e la fine delle operazioni a Gaza City. Hamas si dice disponibile a negoziare, ma chiede la fine della guerra, il ritiro israeliano e una nuova gestione indipendente della Striscia. Netanyahu, invece, ribadisce che accetterà solo un accordo globale: liberazione di tutti gli ostaggi, disarmo di Hamas e controllo della sicurezza a Israele. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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Dal vertice di Parigi della “coalizione dei volenterosi” emerge un piano dettagliato per la sicurezza dell’Ucraina: truppe pronte a intervenire in caso di cessate il fuoco, monitoraggio satellitare e forze di pace sotto guida ONU. Macron insiste sul ruolo europeo, mentre Meloni conferma che l’Italia non manderà soldati in Ucraina ma sosterrà missioni esterne. Trump, collegato in videoconferenza, si propone come mediatore con Putin, ma annuncia la fine del programma americano di addestramento per gli eserciti dell’Europa orientale, chiedendo agli alleati di aumentare la spesa militare. Il piano divide l’Europa: alcuni paesi sono pronti al dispiegamento immediato, altri frenano per vincoli politici interni. Sullo sfondo, la minaccia di Putin: “Se ci sono truppe, saranno obiettivi legittimi”. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Mentre il mondo osservava la grandiosa parata militare in Cina con Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong Un, emergono dettagli inquietanti: il New York Times rivela il massiccio attacco informatico cinese Salt Typhoon, durato anni e mirato a reti elettriche, telecomunicazioni e infrastrutture globali, inclusi USA, Europa e Italia. I dati rubati potrebbero dare a Pechino un potere senza precedenti. E tra scienza e fantascienza, una conversazione tra Xi e Putin fa discutere: biotecnologia, trapianti di organi e ipotetica immortalità, con Putin interessato personalmente all’allungamento della vita umana. Sul fronte europeo, Macron e Zelensky cercano di rafforzare la coalizione degli alleati di Kiev, ma la guerra in Ucraina non mostra segnali di rallentamento. In Medio Oriente, Israele avanza su Gaza City tra proteste di massa, con Netanyahu che critica duramente i manifestanti mentre il conflitto continua senza sosta. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un atterraggio d’emergenza per Ursula von der Leyen accende l’allarme cyber-guerra in Europa: interferenze russe avrebbero sabotato il GPS del suo aereo, costringendo i piloti a tornare alle mappe cartacee. Bruxelles minimizza, ma dietro le quinte la parola è una sola: guerra tecnologica. Intanto, Putin rialza la testa. Al vertice di Shanghai stringe mani, accusa l’Occidente e trova nell’abbraccio di Xi Jinping e Modi una nuova legittimità internazionale. Sullo sfondo, una Cina attraversata dal fervore nazionalista e un’Europa che prova a reagire: a Parigi si discute di truppe occidentali per Kiev, mentre Zelensky cerca garanzie concrete. E in Medio Oriente, Gaza continua a sanguinare. Nonostante la paura di ritorsioni, un gruppo di insegnanti israeliani rompe il silenzio con un messaggio forte: “Un bambino è un bambino. Fermiamo questa guerra.” Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Il Washington Post svela un documento che potrebbe cambiare il Medio Oriente per sempre: il piano post-guerra di Donald Trump per Gaza. Una proposta da 38 pagine che immagina l’enclave trasformata in un hub turistico e tecnologico sotto amministrazione statunitense per almeno dieci anni, con il trasferimento di oltre due milioni di abitanti. Intanto, Israele valuta l’annessione unilaterale della Cisgiordania, mentre in Cina si riuniscono Putin, Modi e altri leader al vertice SCO, il forum che Xi Jinping vuole usare per sfidare l’ordine globale guidato dagli Stati Uniti. Un mondo che si ridisegna, tra piani segreti, mosse geopolitiche e alleanze inedite. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Dalla Cina a Gaza, passando per la geopolitica mondiale. Oggi partiamo da Pechino, dove Xi Jinping prepara la grande Parata della Vittoria e il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Il messaggio è chiaro: il Sud Globale non è più la maggioranza silenziosa e la Cina vuole riscrivere le regole del gioco internazionale. Poi ci spostiamo in Medio Oriente, dove la crisi umanitaria a Gaza peggiora di ora in ora. Niente più pause umanitarie, quasi 63 mila vittime e un conflitto che Netanyahu promette di chiudere presto, mentre Trump resta l’unico attore in grado di fare davvero la differenza. Ma Hamas non è sparito: le sue capacità militari sono ridotte, ma continua a operare in modalità guerriglia. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Questa notte l’Ucraina è stata colpita da una nuova ondata di droni: otto vittime, tra cui un bambino, e decine di feriti. Mentre i soccorritori scavano tra le macerie, il Financial Times rivela un piano per il futuro del Paese: una zona demilitarizzata, forze di peacekeeping e un ruolo cruciale degli USA. Mosca però respinge l’idea, e Peskov attacca la NATO. In Israele cresce la tensione: proteste di massa a Tel Aviv per la liberazione degli ostaggi, accuse a Netanyahu e un governo che sembra più concentrato sui banchetti che sulla guerra. E sullo sfondo, Donald Trump, che da Washington manda messaggi a Israele sul dopo-Gaza. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Donald Trump propone di rinominare il Dipartimento della Difesa in “Dipartimento di Guerra” e spinge per l’estensione della pena di morte a Washington D.C., mentre l’attenzione internazionale si concentra sulla Casa Bianca e sulle sue dichiarazioni contro Zelensky e Lavrov. Steve Witkoff aggiorna sugli sviluppi tra Israele e Hamas, compreso il possibile cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri. E Netanyahu? Parole dure e una strategia militare che accende le proteste a Tel Aviv, con migliaia di cittadini in piazza per chiedere la liberazione degli ostaggi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Un'altra giornata di sangue da aggiungere al triste computo della guerra a Gaza. Il bombardamento sull’ospedale Nasser, avvenuto lunedì 25 agosto in diretta televisiva, ha ucciso giornalisti, medici, pazienti e soccorritori, e ha aperto nuove ferite in un conflitto che sembra non avere fine. Netanyahu ha già commentato l'accaduto, indicandolo come un errore e rammaricandosi per la morte dei giornalisti coinvolti. La situazione è sempre più complessa: le famiglie degli ostaggi di Hamas chiedono la liberazione immediata degli ostaggi, influencers americani pubblicano video in cui smentiscono la carestia che sta colpendo l'inerme popolo palestinese e Trump dagli USA continua a dire e poi smentire come tra giravolte e contraddizioni. Cosa c'è da aspettarsi ancora? Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Xaviaer DuRousseau, influencer repubblicano con oltre un milione di follower, è stato tra i dieci americani entrati nella Striscia di Gaza scortati dall’esercito israeliano. La sua presenza si inserisce in un’operazione finanziata dal Ministero degli Esteri israeliano per rafforzare, attraverso figure vicine al movimento MAGA, il sostegno internazionale alla linea di Benjamin Netanyahu. Mentre Israele accusa le ONG di non distribuire gli aiuti, le Nazioni Unite denunciano che oltre mezzo milione di persone a Gaza soffrono di carestia e che i bambini malnutriti sono in aumento vertiginoso. Dietro la propaganda e le campagne social resta una realtà fatta di pacchi alimentari bloccati, famiglie costrette a saltare i pasti e un sistema di aiuti ostacolato dall’esercito israeliano. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Ieri una videoconferenza tra leader europei, Zelensky e il presidente USA ha preparato il terreno per l’incontro di venerdì tra Russia e Stati Uniti. Zelensky, dopo un colloquio con il cancelliere tedesco Merz, ha annunciato cinque principi condivisi: negoziati trilaterali (Usa-Russia-Ucraina), cessate il fuoco durante i colloqui, no al veto russo su UE/NATO, garanzie militari per Kiev e mantenimento delle sanzioni. Possibile incontro a tre in una città europea, ma il percorso resta incerto. Intanto, a Gaza, la tensione interna in Israele cresce: il generale Eyal Zamir rifiuta la proposta di Netanyahu di controllare Gaza City, scontrandosi con alti funzionari. L’esercito israeliano nega la carestia, ma giornali e ONG denunciano una grave crisi alimentare aggravata dalla chiusura agli aiuti umanitari dal 2 marzo. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
In vista dell’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, il cancelliere Merz convoca una videochiamata urgente con tutti i leader europei per scongiurare un accordo sfavorevole a Kiev. L’Europa teme concessioni territoriali e un ritiro del sostegno americano, mentre Zelensky resta fermo sul no a scambi di terre. Intanto, i mercati russi festeggiano e gli oligarchi intravedono la possibilità di un allentamento delle sanzioni. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Donald Trump si prepara all’incontro in Alaska con Vladimir Putin, fissando aspettative minime e lasciando fuori Zelensky, nonostante le pressioni europee. Nessuna garanzia per Kiev, mentre cresce il timore che il vertice diventi un’occasione per Mosca di guadagnare tempo. Sullo sfondo, la guerra a Gaza: l’esercito israeliano avanza, ma aumentano le perdite, il malcontento interno e gli attacchi alla stampa. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
La politica estera rimane la protagonista dell'estate italiana su due fronti principali: in Alaska si prepara l'incontro del 15 agosto tra Donald Trump e Vladimir Putin per discutere del conflitto in Ucraina, ma ci sono ancora tante incognite in ballo: ci sarà anche Zelensky per negoziare i termini dell'accordo? E comunque, che ne sarà della cessione di territori di cui tanto si parla? Intanto Netanyahu prepara l'occupazione di Gaza, ma non è la prima volta che il governo di Tel Aviv fa un annuncio simile. Tra proteste interne ed esterne, si arriverà davvero a una soluzione? Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Dopo l’incontro con il segretario della NATO, Mark Rutte, Donald Trump annuncia un piano per armare l’Ucraina, affidando il compito alle nazioni europee. Minaccia inoltre dazi contro i Paesi che continuano a commerciare con Mosca, Cina inclusa. Una mossa che potrebbe aprire un nuovo fronte con Pechino e far salire i prezzi del petrolio. Restano però molti dubbi: troppe giravolte, troppe promesse disattese. Intanto, in Medio Oriente, Netanyahu torna dagli Stati Uniti senza un accordo sugli ostaggi e cerca di bilanciare le pressioni americane con la propria sopravvivenza politica. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Donald Trump è insofferente nei confronti di Vladimir Putin. Il Presidente USA, secondo l’agenzia di stampa americana Axios, è pronto a varare un nuovo piano per armare l’Ucraina, ipotizzando l'invio di armi offensive. Intanto, scrive a Bruxelles minacciando dazi: ora l’Europa deve decidere come rispondere. Linea dura o accomodante? In gioco ci sono i rapporti con la Casa Bianca, ma anche la tenuta dell’economia globale. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Oggi iniziamo con l’inno americano per riuscire ad essere in linea con il tema di giornata che ci riguarda direttamente. Parliamo di dazi, perché l’Italia e l’Europa sono con il fiato il sospeso e qualora non si trovasse un accordo serio con Donald Trump la situazione potrebbe pesare economicamente. Andiamo per punti. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
Le sirene risuonano in tutta l’Ucraina dopo un attacco russo devastante. Trump prende le distanze da Putin e prepara nuove armi per Kiev. Intanto Mosca produce droni Shahed e cambia tattica per colpire più duramente. È finita la luna di miele tra i due leader? O è solo una pausa tattica? Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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