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Canzone e Poesia

Canzone e Poesia
Author: Luca Piergiovanni
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© Copyright 2025 Luca Piergiovanni
Description
I componimenti dei classici della letteratura italiana messi a confronto con i testi dei più famosi cantautori italiani: De Gregori, Ungaretti, Dante, Venditti, De Andrè, Angiolieri e tanti altri in un confronto che permette di scoprire analogie e curiosità, e permette ai giovani di avvicinarsi al mondo della poesia partendo da un terreno come quello della musica a loro familiare. È stata questa la nostra prima rubrica, è quella alla quale siamo più affezionati e rimane ancora l'anima dell'intero nostro progetto.
I podcaster: Federico, Simone, Joe, Lorenzo, Stefania, Alessia, Sara, Alexandra, Michela, Alice, Luca, Davide e il Prof. Piergiovanni
Per interagire con noi potete scrivere a: luca.piergiovanni@libero.it
20 Episodes
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L’amore inteso come un sentimento profondo e non un semplice pretesto per unirsi a qualcuno e vincere così la solitudine.
Proposito d’amare è una canzone di Giorgio Gaber che è un inno all’amore, proprio come le rime del Canzoniere di Petrarca.
…senza due corpi e due pensieri differenti finisce il mondo.
Una delle tre corone del 1300.
Uno dei nostri poeti più amati.
Lavorò per quasi 40 anni al suo Canzoniere, che lo impegnò fino alla morte. Protagonista vero di questa raccolta poetica è lo stesso Petrarca con i suoi conflitti interiori, quando ci parla della solitudine, del trascorrere inesorabile del tempo, della vecchiaia, della morte, ma anche dell’amore, e naturalmente di Laura.
La puntata è arricchiata da alcune considerazioni sulla donna dell'artista Gaber tratte da Secondo me la donna.
Una tradizione, quella di attingere al patrimonio poetico del passato per comporre le proprie canzoni. Una pratica che contraddistingue i musicisti francesi come George Brassens - musicherà ben 16 poesie nei suoi primi 12 dischi - di cui De André seguirà l'esempio, mettendo in musica il sonetto dell’Angiolieri.
Tre personaggi, vissuti in tempi e luoghi diversi.
Eppure tutti accomunati dalla voglia di denunciare e controbattere i mali del mondo con la loro creatività, fatta di canzoni e di poesie.
La poesia giocosa di uno scrittore senese del 1200.Uno dei suoi sonetti più celebri: s'io fóssi fòco.
Ascoltiamo la puntata e uniamoci alle grasse risate di chi, durante le veglie trascorse a bere alla taverna, ascoltava componimenti di questo genere, scritti da poeti come Cecco, bonari e goderecci, che amavano denunciare i mali della vita e della società con la satira dei loro versi in rima.
La lettura è di Vittorio Gassman.
Luci a San Siro, una canzone decadente, romantica, come è stata definita dallo stesso Vecchioni. Un brano in cui il cantautore ricorda i suoi vent’anni, la sua ragazza, la sua Milano. Come già in Pascoli, anche qui è il ricordo ad essere protagonista: il passato giace inerme nella nostra coscienza e a risvegliarlo è spesso sufficiente un episodio che accade nel presente, un colore, un odore, un elemento della natura. È forse la nebbia di Milano a far riaffiorare alla mente del cantante le cose belle della sua gioventù, che tuttavia non possono più tornare. Il ricordo, come nel componimento pascoliano, porta con sé una faccia serena, felice, assieme ad un’altra carica di amarezza e dolore.
Un componimento in terzine, L'Aquilone, in cui la penna del poeta-fanciullino, abituata a leggere la vita nella semplicità delle piccole cose di ogni giorno, ritrae un tragico episodio d'infanzia: la morte di un giovane amico. Vero protagonista di questa poesia è tuttavia il ricordo, quell'atto del ricordare rappresentato come una medaglia a due facce, perché in grado di riaccendere nell'animo umano sentimenti di pura nostalgia e dolcezza, ma capace anche di far rivivere momenti di dolore. Sarà questo aspetto duplice del ricordo il cardine degli studi sulla memoria.
L'Arcobaleno: una canzone capolavoro, frutto della collaborazione tra Gianni Bella (musica), Mogol (testo) e Celentano (voce). Una canzone ancora oggi avvolta dal mistero, perché il modo in cui Mogol si dice abbia scritto questo pezzo è davvero singolare: lo spirito di Battisti, attraverso una medium, fa recapitare a Mogol una poesia, dalla quale egli trae il testo per la canzone. Nasce in questo modo l'Arcobaleno. Nella sua lirica Foscolo parla del fratello, la cui giovinezza è stroncata prima del tempo. Una persona cara, scomparsa prematuramente, come l'amico Battisti cantato da Celentano. In entrambi i componimenti la morte dà pace e serenità. La quiete dell’ultimo porto che ci attende, quella quiete pregata e quasi desiderata da Foscolo, è il piacere infinito della canzone. La tomba del fratello Giovanni, ovvero quella sepoltura intesa come l’ultimo vero legame con i nostri cari, è l’arcobaleno di Mogol, Celentano e Battisti, simbolo di un messaggio d’amore eterno.
La lontananza dalla patria e dalla propria famiglia, la madre anziana e sola, il suicidio del fratello, sono i temi dominanti della lirica "In morte del fratello Giovanni". A questi argomenti si contrappone il problema della sepoltura, perché la tomba del giovane fratello diventa fulcro degli affetti di una famiglia. È proprio sulla tomba di Giovanni che, idealmente, si ricostituisce quell'unità familiare spezzata dall'avverso destino. La tomba diventa già qui quella "corrispondenza d'amorosi sensi" che sarà al centro dell'opera più celebre del poeta: i Sepolcri.
Nel suo celebre successo del 1984, "Ci vorrebbe un amico", Venditti canta la fine del suo amore con Claudia e prende in prestito le parole di Dante, per ripetere, dopo oltre 600 anni dalla morte del sommo poeta, che il mondo ed i sentimenti che lo muovono sono sempre gli stessi.
Sono forse i versi piú famosi di questo canto e dell’intera Commedia, sui quali sono stati versati dai commentatori i proverbiali fiumi d’inchiostro. Li recita per noi Benigni, la cui voce è accompagnata da un nostro commento e parafrasi del testo.
La canzone “Generale” cantata da De Gregori e la cover di Vasco Rossi. Quanto cambia un brano quando è interpretato da due musicisti diversi?! E ancora: quali analogie o differenze si riscontrano tra uno dei pezzi più famosi del cantautore romano e la poesia “Veglia” di Ungaretti?! Questa ed altre riflessioni ci accompagnano nel corso di una puntata per molti versi speciale, nella quale, per la prima volta, assistiamo alla partecipazione diretta di alcuni nostri “fan”. P.S.: i fan sono stati pagati dal Prof.
"Non sono mai stato tanto attaccato alla vita". Sono queste le parole che chiudono la poesia "Veglia". Nella situazione drammatica del primo conflitto mondiale, Ungaretti percepisce la propria volontà di vivere, che prevale su tutto e tutti e si ribella alla morte bestiale e disumana provocata dalla guerra. Un inno alla vita, che Stefania ha recitato e parafrasato per noi, accompagnata al pianoforte da Alessia.
Sulle note dell'ultimo successo di Jovanotti, ci chiediamo in che modo certe tematiche possano unire un poeta come Leopardi ad un cantautore di oggi, annullando la linea temporale. Credete sia troppo ardito come accostamento?! Quando si parla di grandi ideali, dell'amore o di speranze disattese, il tempo perde di significato, perché si ha a che fare con valori che accomunano uomini di ogni epoca.
A Silvia. Uno dei canti più belli scritti da Leopardi. La lettura di alcune strofe della lirica, con parafrasi e commento. Il tutto accompagnato da una suonata al pianoforte.
Due parole su Jovanotti, con uno di noi che si è improvvisato cantante e poeta; e un invito a mandarci i vostri commenti e consigli per migliorare il nostro podcast.
La parafrasi e il commento ad una delle più belle e profonde poesie di Montale: "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale".
Come nasce una poesia? Ed una canzone? Trovarsi di fronte ad un foglio bianco in attesa che una musa ci ispiri spesso spaventa, ma se ci accompagniamo con una chitarra forse è meglio. Le nostre considerazioni, attraverso un dialogo colorito e ironico, su come un cantante e un poeta danno vita ai loro componimenti, commettendo talvolta errori grammaticali, proprio come noi studenti.
Cosa hanno in comune una poesia e una canzone e cosa di diverso? Analogie e differenze colte mettendo a paragone una canzone di un cantautore italiano dei nostri tempi: Jovanotti, con un testo poetico di un classico come Montale.
La parola al Prof. per spiegare come è nato questo podcast dedicato alla canzone e alla poesia, due forme espressive che hanno molte cose in comune, più di quelle che si possano immaginare.
Una piccola presentazione: come ci chiamiamo, i nostri hobby e segni particolari. La scuola dove ogni giorno fatichiamo...























