Comunicazione relazionale e non verbale

Benvenuta e benvenuto nel mio podcast nativo in Spotify. Ogni lunedì mattina alle 7.00, ti porterò argomenti che riguardano la comunicazione relazionale e il linguaggio del corpo. Mi chiamo Sergio Omassi e sono un formatore e un life coach, con il pallino di facilitare le relazioni, soprattutto quelle fondamentali, ovvero quelle con le persone con cui passiamo la maggior parte del tempo ogni giorno. Sono specializzato nella lettura del linguaggio del corpo dell'essere umano, che considero la base irrinunciabile per poter capire realmente chi abbiamo davanti, ma anche noi stessi.

LINGUAGGIO DEL CORPO: la deglutizione

Nello scorso episodio audio abbiamo visto cosa significa, in determinati contesti, il raschiamento della gola e ti ho sottolineato che si tratta di un segnale non verbale eiettivo, ovvero che tende a buttare fuori qualcosa. Oggi vediamo insieme la deglutizione, un segnale del corpo che è localizzato nella gola, come il raschiamento, ma anziché essere "eiettivo" è "introiettivo", perché porta dentro qualcosa, che è la saliva. Buon ascolto!

09-23
09:46

LINGUAGGIO DEL CORPO: il raschiamento della gola

Forse non hai mai fatto caso a quante volte tu o il tuo interlocutore emettete un raschiamento della gola durante una conversazione. A volte lo emettiamo anche da soli, semplicemente mentre stiamo pensando a qualcosa e il più delle volte non ci si fa proprio caso, ma ha spesso un significato emozionale. A volte è utile per schiarirsi la voce, soprattutto quando ci si è svegliati da poco e sono passate ore dall’ultima parola che hai detto, ma in determinate circostanze è un vero e proprio segnale emotivo, dettato dal nostro inconscio e porta con sé un significato piuttosto interessante, che è utile conoscere. _ MUSICA DI SOTTOFONDO: Marxist Arrow di Twin Musicom - brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Artista: http://www.twinmusicom.org/

09-16
08:00

LINGUAGGIO DEL CORPO: perché è utile conoscerlo?

Purtroppo, nella nostra cultura - e in generale in tutte le culture occidentali - c’è da sempre uno scarso interesse riguardo al fatto che ogni giorno, in ogni luogo del mondo in cui esistono interazioni tra esseri umani, il linguaggio del corpo continua a essere una forma di comunicazione, seppur ormai si muova sotto la soglia della nostra coscienza. Anche chi non è in grado di decifrare i vari atti corporei perché non ne ha le chiavi di lettura, può accorgersi di quanto il corpo di ognuno di noi sia in costante movimento, sia quando interagiamo con gli altri, sia quando siamo da soli e pensiamo tra noi e noi. Il linguaggio del corpo di un essere umano ha parecchie sfumature, che vanno dalle microespressioni del volto alla gestualità reiterata, dai pruriti che ci costringono a grattare determinate zone del corpo, alla gestione dello spazio prossemico e, ancora, dalle posture ai toni, ai volumi e ai ritmi del nostro modo di parlare. Ma perché è utile conoscerlo e saperlo leggere su noi stessi e sugli altri? Te ne parlo in questo episodio. Buon ascolto!

09-09
10:48

COPPIA: i linguaggi dell'amore sono 5 o 6?

Nel 1992 uscì un libro che in trent’anni è arrivato a 11 milioni di copie vendute e si è guadagnato il titolo di New York Times Best Seller. A scriverlo fu Gary Chapman, autore, conferenziere e Counselor, specializzato in relazioni e si intitola “I cinque linguaggi dell’amore”. In questo libro, Chapman parla di cinque comportamenti fondamentali che ognuno dei due partner dovrebbe offrire per far funzionale al meglio il legame. Trattandosi di “linguaggi”, si evince che ognuno di noi, sul piano inconscio, ne promuove soprattutto uno e che non sempre è esattamente lo stesso che parla e che capisce il partner, quindi, in mancanza di un’apertura mentale e di una buona consapevolezza, può succedere, e spesso succede che, parlando linguaggi diversi, la coppia incontri delle difficoltà sul piano della comunicazione. In questo episodio vediamo brevemente questi 5 linguaggi, anche se ti consiglio di leggere il suo libro, e mi permetto di aggiungerne un sesto, tremendamente sottovalutato ma, a mio avviso, fondamentale per poter utilizzare e accogliere gli altri cinque. Buon ascolto!

09-02
11:51

Linguaggio del corpo: i segnali di agio e disagio

In questo episodio vediamo insieme come capire se una persona è a suo agio oppure è a disagio mentre parla con noi, grazie alla lettura del suo linguaggio non verbale. Buon ascolto!

08-26
13:27

LINGUAGGIO DEL CORPO: la stretta di mano

Sembra che stringersi la mano all'inizio di un incontro o in fase di presentazione abbia avuto origine nel medioevo, quando tra cavalieri era un modo per mostrare di aver la mano destra disarmata e quindi essere inoffensivi, ma sul piano emotivo il braccio teso di entrambi, durante la stretta di mano, permette di stabilire una ragionevole distanza che, soprattutto tra soggetti maschili, è molto importante rispettare, ma lo è anche tra un maschio e una femmina, se si sono appena conosciuti. In questo episodio vedremo insieme alcune sfumature sulla stretta di mano e sulle varie impressioni che ne possono nascere a seconda di come viene data. Buon ascolto!

08-19
11:02

SEDUZIONE: 5 capisaldi, secondo me

In un mondo che corre velocissimo, dove veniamo spinti da mille sollecitazioni e da continui oggetti di desiderio, il mood del TUTTO E SUBITO sta ormai contaminando anche la sfera della seduzione, che è diventata a sua volta una cosa da raggiungere subito. La seduzione si è trasformata da un investimento di risorse, che un tempo richiedeva tempo e impegno ed era appannaggio soprattutto dei maschi, a una sorta di lotteria in cui, per arrivare alla conquista, anche le donne ormai tendono a puntare velocemente e su più ruote, per ampliare le possibilità. Questa dimensione, che vede, appunto, una messe continua di occasioni, spesso si insinua anche all’interno della coppia consolidata, e la porta, dopo i primi mesi in cui tutto è fluido e la passione faceva da collante, a ridurre l’impegno e a cedere al pensiero che, quando le cose non funzionano più come prima, si può sempre cambiare prodotto. Anche in questo caso l’arte della seduzione viene meno, quando invece dovrebbe essere mantenuta quotidianamente per nutrire la coppia. Ma cos’è la seduzione, e come si può risultare seduttivi oggi?

08-12
11:30

L'INSICUREZZA NON VERBALE

Gli esseri umani sono dotati di un complesso sistema di comunicazione che va ben oltre le parole, infatti, buona parte dei nostri atti comunicativi avvengono attraverso segnali non verbali, come la gestualità, le espressioni facciali, le posture e i toni di voce, e nel mio archivio trovi molti video, contrassegnati da un pallino verde accanto al titolo, che possono aiutarti a saperli cogliere su di te e sui tuoi interlocutori. Questi segnali, come sai se mi segui da un po’, sono spesso involontari e possono rivelare molto sul nostro stato emotivo, inclusi eventuali segnali di insicurezza. L'insicurezza è un sentimento molto diffuso, che può manifestarsi in diverse forme e situazioni, sia nella vita personale che professionale. Talvolta, può essere difficile riconoscerli in noi stessi o negli altri, ma imparare a farlo può aiutarci a comprendere meglio le dinamiche interpersonali e a migliorare le relazioni. In questa puntata, esploreremo i segnali non verbali di insicurezza più comuni, come riconoscerli e come gestirli. Pur avendo a disposizione solamente una decina di minuti, cercherò di fornirti una panoramica spero soddisfacente sui segnali non verbali di insicurezza e sul loro impatto sulla comunicazione e sul benessere personale.

08-05
09:54

LA PAUSA DI RIFLESSIONE: a volte è solo una perdita di tempo

Viviamo in un’epoca che Zygmunt Bauman ha definito sapientemente società liquida, fatta di amori liquidi portati avanti da persone che da un lato vogliono entrare in relazione, dall’altro vorrebbero rimanere libere di esplorare più di una relazione contemporaneamente. Oggi molti di noi, quando decidono di stare definitivamente con qualcuno, provano al contempo una sensazione di perdita, perché tale scelta impedisce di poter scegliere altro. Avviene qualcosa di simile quando acquistiamo un prodotto, magari dopo aver valutato per bene i pro e i contro della nostra scelta. In quel preciso momento, non solo stiamo scegliendo un prodotto, ma stiamo anche decidendo di non pensare più a tutta la seduzione che a loro volta esercitano su di noi gli altri prodotti simili. In questo ambiente, fortemente voluto, progettato e perpetuato dal capitalista, quando una coppia incontra le prime difficoltà, spesso accade che uno dei due partner voglia la cosiddetta “pausa di riflessione”. Buon ascolto.

07-29
07:57

SINGLE PER SCELTA: per alcuni è una dimensione ottimale

Sembra che nella nostra società e in altre ancora di più, le persone di una certa età vedano molto strano l’essere single, con un particolare accanimento verso le donne. Fa pensare, ad esempio, che una femmina single venga tranquillamente etichettata con l’appellativo “zitella”, che ha un’accezione piuttosto negativa e suggerisce che nessuno la vuole, mentre un uomo che non sta con nessuno venga chiamato Don Giovanni o “scapolo”, aggettivo che deriva dall’espressione latina “ex-capulus”, ovvero “senza il cappio”. Che siano “vecchie zitelle” o “scapoli d’oro”, eccoli quindi i single dei nostri tempi a doversi destreggiare tra una messe di giudizi che li vedono fuori dai giochi tradizionalmente accettati da una cultura che si porta dietro dei retaggi ormai vecchi e petulanti. In questo episodio proviamo insieme a guardare questo fenomeno, ormai sempre più frequente, da altri punti di vista. Buon ascolto. _ Ho anche un canale YouTube

07-22
09:00

L'ASPETTATIVA CHE IL PARTNER CAMBI: un autoinganno molto frequente

È normale e sano aspettarsi il meglio dal proprio partner, tuttavia, molte persone permangono nella triste dimensione di attendere che cambi certi atteggiamenti disturbanti e si ritrovano a vivere una relazione non appagante, o addirittura svilente. Purtroppo, una persona cambia solamente se è attratta da qualcosa, mentre è difficile che lo faccia se viene spinta al cambiamento da qualcuno. Vivere l’aspettativa che il partner migliori in qualche area della relazione, rimanendo in una posizione di accettazione nonostante il malessere che ci provoca, può avere sostanzialmente due dimensioni: una attiva e una passiva. La posizione attiva spinge chi aspetta a dimostrare apertamente il suo malessere nella relazione, a parlarne con il partner, spesso andando incontro a momenti di confronto accesso, oppure a promesse di cambiamento che poi non vengono mantenute. Alcune persone, invece, attuano una strategia passiva, ovvero non dicono nulla e si mettono semplicemente nel ruolo di spettatori, sperando che un giorno il partner capisca autonomamente che certe sfumature dei suoi comportamenti, o certe visioni che ha, non ci fanno stare bene. Oggi vediamo insieme, in maniera molto concisa, cosa comporta, spesso, vivere l'aspettativa che il partner cambi. Buon ascolto.

07-15
08:14

AUTOSTIMA: La dote fondamentale per una vita di qualità

L’autostima è ormai diventata una sorta di prodotto da banco, acquistabile in pillole e banalizzato da una serie di para-guru che ne hanno fatto un business, dal momento che mai come nella nostra epoca questa dimensione si dimostra essenziale in ogni aspetto della vita. Chi è carente di autostima difficilmente può apprenderla con l’iscrizione a un corso intensivo, o camminando sui carboni ardenti, poiché l’autostima è un caleidoscopio di doti e ha varie sfumature che troppo spesso vengono svilite o addirittura confuse con l’orgoglio o con l’essere performanti. E partirei proprio da qui, ovvero dalla differenza sostanziale tra autostima e orgoglio. L’autostima riguarda la consapevolezza delle nostre capacità e del nostro valore e, quando ci troviamo di fronte a qualcosa che dobbiamo fare ci porta a pensare “sono in grado di farlo”. L’orgoglio, invece, considera ciò che è già stato già fatto e dice “sono stato in grado di farlo, ce l’ho fatta”. È una differenza che può sembrare di poco conto, ma questo approccio di pensiero è una delle basi più importanti dell’autostima: ci fa capire quanto l’orgoglio dipenda direttamente da una buona autostima, poiché se penso di non farcela, molto probabilmente non ce la farò e non avrò accesso al premio emotivo per il traguardo raggiunto e, quindi, non assaporerò l’orgoglio di avercela fatta. Ma l’autostima non si riduce a questo, è un insieme di varie e squisite qualità personali e ha molto a che vedere con il concetto di gestalt: l’insieme funziona meglio delle singole parti che lo compongono, come un piatto di lasagne appena sfornato è più appetitoso di quanto può esserlo un singolo ingrediente della ricetta. ____ Musica di sottofondo: Cold Funk - Funkorama di Kevin MacLeod è un brano concesso in uso tramite licenza Creative Commons Attribution 4.0. https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/ Fonte: http://incompetech.com/music/royalty-free/index.html?isrc=USUAN1100499 Artista: http://incompetech.com/

07-08
08:59

L’INTROVERSIONE: sfatiamo il mito che sia da perdenti

Purtroppo, la società occidentale tende a classificare l’introversione come un tratto caratteriale invalidante e lo stesso accade con altre sfumature di personalità, che spesso sono strettamente imparentate con l’introversione e parlo di timidezza, serietà e sensibilità. Ma è vero che un introverso è una persona di serie B? Sembra proprio di no e tra un attimo vediamo insieme i punti salienti che, grazie alla ricerca di Susan Cain, rimettono gli introversi in una luce positiva.

07-01
09:32

L'ATTEGGIAMENTO PASSIVO AGGRESSIVO: come riconoscerlo?

Forse hai subito o hai agito atteggiamenti passivo-aggressivi che, nella nostra società sono molto comuni e creano non poche difficoltà relazionali. Grossomodo dagli anni Cinquanta, periodo in cui fu individuato, agli anni Novanta del secolo scorso il comportamento passivo-aggressivo era considerato patologico, ovvero catalogato tra i disturbi della personalità. Grazie ai successivi studi si giunse alla conclusione che l’aggressività passiva non dovrebbe rientrare sempre nello spettro dei disturbi patologici, ma esclusivamente nei casi in cui questi comportamenti si rivelino reiterati e invalidino non solo le relazioni ma anche la dimensione emotiva del soggetto che li agisce. Il primo punto, quindi, è che tutti noi, a volte e a seconda delle circostanze, possiamo agire atteggiamenti passivo-aggressivi inconsapevolmente, ma solamente chi li utilizza come strategia di coping abituale in quasi tutte le relazioni può essere considerato un soggetto che soffre di un disturbo della personalità, per il quale sarebbe il caso di farsi aiutare da uno psicoterapeuta. In questo episodio vediamo una carrellata di esempi passivo-aggressivi, che possono aiutarti a riconoscerli. Buon ascolto!

06-24
12:02

ORGASMO E SESSUALITÀ: le differenze tra donna e uomo

L’approccio al sesso e quello all’orgasmo sono molto differenti tra una donna e un uomo, così diversi che potremmo parlarne ore, tanto è vasta la tematica. In questo episodio, avvalendomi degli studi di una famosa ricercatrice statunitense, ti accompagnerò in un breve viaggio per aiutarti a capire un punto fondamentale: certi comportamenti, certe risposte che diamo agli stimoli cui siamo sottoposti, non dipendono sempre da scelte deliberate agite su un piano cognitivo, ma tante volte dagli ormoni che ci pervadono, dalla loro quantità, che può essere equilibrata, carente o eccessiva, a seconda dei momenti, delle situazioni, dell’età e della salute del nostro organismo.

06-17
12:35

Le sfumature del tradimento

Incontro spesso persone ferite, e mi sono fatto un’idea delle varie sfumature del tradimento, ovvero di cosa spinge uno o entrambi i partner a violare il patto di fedeltà, spesso non scritto né verbalizzato, ma considerato inviolabile anche dal traditore di turno quando dovesse subirlo a sua volta. Non è raro, infatti, che uno dei due partner da un lato si comporti come se fosse libero di volare di fiore in fiore, dall’altro dimostri apertamente una gelosia maniacale e una smania di controllo nei confronti del fiore che sta tradendo, proiettando su di lui i sui desideri di trasgressione. Al di là delle metafore: mi risulta chiaro che alcuni pretendono l’esclusiva ma sono i primi a non garantirla. Il tradimento è comunque un argomento molto spinoso, tenendo conto che l’epoca in cui viviamo, definita “ipermoderna”, sta spingendo il mondo occidentale a seguire le proprie voglie, non più i propri desideri. C’è una differenza sostanziale tra questi due termini, desiderio e voglia, spesso intesi erroneamente come sinonimi, e partiamo proprio da qui, perché a mio avviso il tradimento del patto di coppia, così frequente oggi, si fonda anche su questa sfumatura. Desiderio e voglia sono in antitesi, quindi, non sono sinonimi. In questo episodio vediamo insieme questa differenza e i vari motivi che spingono a tradire o, al contrario, mantengono nella dimensione della fedeltà. Buon ascolto.

06-10
11:23

L'autoinganno: quando te la racconti e ti fai del male

Tutti noi facciamo il possibile per non essere ingannati dagli altri ma, spesso, ce la raccontiamo tra noi e noi, ci inganniamo da soli. Nell’inganno sono presenti due soggetti, l’ingannatore e l’ingannato. Nell’autoinganno, invece, questi due soggetti sono la stessa persona e siamo di fronte a un paradosso, molto simile a quello del Barone di Münchhausen, che si salva dal pantano che sta per inghiottirlo tirandosi fuori per i capelli. La differenza tra noi e il famoso Barone tedesco sta nel fatto che, spesso, anziché uscire dal pantano ci rimaniamo invischiati ancor di più. Sostanzialmente la bugia che diciamo agli altri e quella che raccontiamo a noi stessi si differenziano per una sfumatura ben precisa: nella bugia che diciamo agli altri siamo perfettamente a conoscenza della verità, ma la falsiamo con l’intento deliberato di ingannare; mentre nell’autoinganno, ovvero nella menzogna che raccontiamo a noi stessi, è presente un obnubilamento della verità, in cui la lucidità mentale viene ridotta o addirittura annullata, spesso a causa di un meccanismo di difesa inconscio. Come coach mi trovo spesso davanti clienti che sono in balia degli autoinganni, che se la raccontano sapientemente, pur di non vedere verità scomode dalle quali si stanno proteggendo e non è mai facile aprire i loro occhi, perché nel loro sistema emotivo si sono innescati da tempo meccanismi di protezione piuttosto coriacei. Le possibili sfumature dell’autoinganno sono molteplici e non sono sempre negative: è un argomento su cui potremmo rimanere per ore, dal momento che viene attuato in quasi tutte le aree della vita, dalla sfera affettiva a quella lavorativa.

06-03
11:39

Come affrontare al meglio un colloquio di lavoro

Molte persone che devono affrontare un colloquio di lavoro, soprattutto se è la prima volta, si emozionano troppo e danno l’impressione di non avere una buona gestione di se stesse, cosa che viene letta, ovviamente, dal selezionatore e, nell’era della performance, spesso è un bastone tra le ruote. La formazione della prima impressione è un processo molto rapido e avviene generalmente entro pochi secondi di interazione con una persona o una situazione. Vari studi indicano che può formarsi in meno di un secondo, alcuni suggeriscono che può richiedere fino a 5-10 secondi, e altri ancora parlano di 4 minuti. Mi occupo da una trentina d’anni di comunicazione relazionale e non verbale: in questo episodio ti offro alcuni tra i tantissimi suggerimenti che potrei darti per affrontare il colloquio di lavoro nella maniera più funzionale possibile, per garantirti un buon risultato sul piano dell’impressione che lascerai dietro di te.

05-27
10:27

Linguaggio del corpo: i segnali sessuali del maschio

In un episodio di qualche settimana fa abbiamo visto la danza non verbale del corteggiamento femminile e, in particolare, alcuni segnali che si accendono in lei a seconda dell’interesse o del disinteresse verso un corteggiatore di sesso maschile. Oggi vediamo insieme alcuni dei comportamenti più frequenti che un maschio umano mette in atto nel momento in cui ha un interesse sessuale verso una donna.

05-20
09:39

Insicurezza e procrastinazione

Nell'era della performance, dell’iper-connessione e degli obiettivi ambiziosi, l'insicurezza si staglia come un'ombra inaspettata sul nostro cammino verso la realizzazione personale. È quel compagno silenzioso che si annida nei recessi della mente, alimentando dubbi e incertezze che spesso ci impediscono di spiccare il volo verso i nostri sogni più audaci. La società moderna può essere un terreno fertile per l'insorgere di queste incertezze: i social, con i loro standard di perfezione distorti, ci spingono a confrontarci costantemente con modelli irrealistici. Ci troviamo immersi in un mondo che valorizza l'apparenza e la prestazione, trascurando spesso la genuinità, la fragilità e l'umanità dietro le facciate lucide, o meglio, lucidate. L'insicurezza non è semplicemente una mancanza di fiducia in se stessi: è un labirinto complesso di pensieri autolimitanti e paure che ostacolano il nostro potenziale. Il timore del giudizio altrui, la paura del fallimento e del conseguente giudizio negativo da parte di noi stessi o degli altri, la sensazione di non essere all'altezza sono solo alcune delle sfumature di questa condizione. Purtroppo, capita che l’insicurezza apra le sue porte alla procrastinazione, quel subdolo ladro di tempo e ambizioni, che affligge molti di noi in modi diversi e in momenti cruciali delle nostre vite. È quel potente avversario che ci tiene lontani dai nostri obiettivi, spingendoci a rimandare ciò che dobbiamo fare. Oggi facciamo un po' di luce sul tema dell'insicurezza e della procrastinazione.

05-13
10:34

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