Ti è mai capitato di sentirti svuotato dopo una chiacchierata apparentemente innocua? È il segnale classico di un vampiro energetico, una persona capace di prosciugarti con lamentele, sensi di colpa e manipolazioni sottili. In questo episodio parliamo di come riconoscerli nelle relazioni, al lavoro e persino in famiglia, e di come difendersi da chi vive succhiando la tua energia vitale.Buon ascolto.
C’è chi la chiama vizio capitale, chi la considera un veleno dell’anima, ma l’invidia ha un talento unico: riesce a rovinarti la giornata senza regalarti nemmeno mezzo secondo di piacere. Non ti lascia una torta in più nello stomaco, non ti concede una notte bollente da ricordare: niente di niente. Solo frustrazione e autogol emotivi. Il bello è che nessuno la confessa. Siamo disposti ad ammettere di essere gelosi, arrabbiati, persino rancorosi… ma invidiosi no. Perché in fondo significa dire: “sono più piccolo, mi sento inferiore”. Così la nascondiamo, la mascheriamo, facciamo finta che non esista. Intanto però lei lavora, rode, e ci spinge a confrontarci continuamente con chi ha più successo, più soldi o semplicemente un prato più verde. E allora perché non parlarne apertamente? Perché non smascherare l’invidia e riderci sopra, invece di lasciarla logorare in silenzio? In questo episodio ti porto dentro i meccanismi nascosti di questa emozione scomoda: vedremo la sua versione tossica, quella che ti fa agire da stupido, ma anche la sua faccia “benigna”, che può perfino aiutarti a crescere. Preparati, perché qui non si salva nessuno: l’invidia l’abbiamo respirata tutti, almeno una volta.Buon ascolto!
Quanto ti blocca la paura del cambiamento? In questo episodio esploriamo perché restare fermi sembra più sicuro, quando in realtà è la vera prigione. Tra aneddoti concreti e riflessioni sul paradosso dell’immobilismo, scoprirai come la vita ti spinge sempre a cambiare, anche quando tu vorresti solo restare comodo. Preparati a guardare in faccia la tua paura e a ridere, un po’, delle tue scuse più raffinate.Buon ascolto!
Che cos’hanno in comune un feto che accarezza il fratello gemello e un tabellone del Monopoly? Molto più di quanto immagini. In questa puntata ti racconto la ricerca che dimostra come siamo naturalmente portati alla cura reciproca… e la storia di un gioco che avrebbe dovuto insegnarci la cooperazione, ma che il mondo ha trasformato in una gara spietata a chi resta in piedi.Dal grembo materno alle regole dimenticate di Elizabeth Magie, fino alla società della performance di oggi: il filo rosso è sempre lo stesso, la scelta tra ego e comunità. Solo che troppo spesso scegliamo la prima opzione.Se pensi che il Monopoly sia solo un passatempo da domenica piovosa, preparati: potresti scoprire che in realtà ci stiamo giocando la vita.Buon ascolto!
Quante volte ti sei ritrovato a fare la mamma di qualcuno che mamma non è? Partner, amici, colleghi, persino vicini di casa… Se ti rivedi in questa scena, potresti avere un po’ della famosa sindrome di Wendy (o della crocerossina, per dirla all’italiana).In questo episodio scoprirai:perché accudire troppo rovina le relazioni;come riconoscere le personalità predisposte alla sindrome di Wendy (anche dall’abbigliamento e dal non verbale);Spoiler: più ti prendi carico dei problemi degli altri, meno loro cresceranno… e più tu ti sentirai svuotato.È ora di dire: “basta fare la mamma!”
C’è chi colleziona francobolli, chi tazze, chi calamite… e poi ci sono loro: i collezionisti di bollini emotivi.Persone che incassano ogni piccola scocciatura con un sorriso zen, accumulano punti in silenzio… fino al giorno del “premio finale”: una discussione epica, spesso scatenata da un dettaglio minuscolo, tipo un pezzo di burro mancante.In questo episodio ti racconto come funziona la famigerata “tessera del quieto vivere”, perché prima o poi esplode, e come imparare a dire le cose senza trasformare il salotto in un ring.Buon ascolto!
Ti è mai capitato di essere così immerso in quello che stai facendo da dimenticarti del tempo? Di sentirti perfettamente allineato con te stesso, in uno stato di concentrazione naturale, fluida, potente… quasi magica?In questo episodio ti porto alla scoperta del FLOW, lo stato di grazia studiato dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi, in cui la mente smette di controllare e tutto fluisce. Scoprirai perché a volte lo raggiungi senza accorgertene, cosa lo ostacola – soprattutto in ambito lavorativo – e quali sono le condizioni per attivarlo.Parleremo di ansia, noia, divertimento, lavoro, passione, e di come il FLOW sia una chiave straordinaria non solo per essere più produttivo, ma per sentirti veramente vivo.Se lavori in un team, se crei, se insegni, se sei un professionista o semplicemente vuoi capire meglio come funziona la tua mente nei momenti migliori… questo episodio fa per te.Buon ascolto.
Essere lasciati dopo un lungo periodo di relazione di coppia non è facile per nessuno perché, al di là dell’ovvio, un rapporto durato per mesi o per anni innesca, inevitabilmente, la dimensione dell’attaccamento, inteso come riconoscimento del partner nella veste di una base sicura, di persona che sa prendersi cura di noi, sa accudirci, capirci, proteggerci, confortarci e perché no, anche coccolarci.Dopo aver subito un abbondono, molti di noi entrano in trappole disfunzionali che ne amplificano il dolore, anziché lenirlo.In questo episodio vediamo insieme le 5 più frequenti trappole in cui si ficca l'abbandonato, rendendo più lunga l'elaborazione e la rinascita.Buon ascolto!
“Nessuno nasce odiando un'altra persona per il colore della sua pelle, il suo passato o la sua religione.”[Nelson Mandela]Spesso, quando qualcuno ha un pregiudizio su di noi, ci sentiamo offesi.Ci infastidisce essere fraintesi, ridotti a un’etichetta. Eppure, quando lo facciamo noi con gli altri, ci sembra solo di “saperla lunga”, perché è più facile andare “a pelle”.In questo episodio vediamo insieme cosa comporta la pratica del pregiudizio sia in noi stessi sia nelle relazioni, e quanto sia "occidentale" questa abitudine, che in altre culture lontane da noi non esiste proprio.Buon ascolto!
Penso che tutti abbiano chiaro quali caratteristiche dovrebbe avere un’amicizia degna di questo nome, ma forse non tutti hanno una chiara idea di cosa non dovrebbe essere un’amicizia, di quali comportamenti o atteggiamenti non dovrebbero farne parte, così ho pensato di dartene una lista, che potrebbe esserti utile nel caso tu abbia già qualche dubbio.Quando un’amicizia è tossica, che sia riconosciuto o meno il suo stato, ha una chiara caratteristica: entrambi gli attori ne portano addosso la responsabilità, promuovendo continui comportamenti che alimentano la tossicità del rapporto.In questo episodio vediamo alcuni indizi che dovrebbero essere riconosciuti per tempo.Buon ascolto!
Nonostante il mondo maschile porti con sé ancora oggi un alone di forza, virilità e invulnerabilità ostentata, la psicologia da anni sta parlando di una grave vulnerabilità emotiva anche per gli uomini e il problema di fondo è che questa dimensione viene associata culturalmente allo stereotipo femminile, quindi i maschi tendono a nasconderla con ogni mezzo. Potremmo, tanto per iniziare, domandarci perché una ragazzina poco femminile negli atteggiamenti venga comunemente etichettata come “maschiaccio”, termine che porta con sé un’aura di simpatia, mentre un ragazzino più sensibile della norma venga chiamato “rammollito” o “femminuccia”, se non peggio.La psicologia sociale ha dimostrato da anni che esiste, nella maggior parte delle culture patriarcali, una sorta di “vigilanza sulla mascolinità”, che inizia a essere subita sin dalla più giovane età di un bambino, portandolo a notare su se stesso e sugli altri coetanei qualsiasi devianza dalla norma di genere imposta dalla cultura di appartenenza. In questo episodio vediamo che effetti possono avere queste credenze, nella vita reale, su noi stessi e sulle nostre relazioni.Buon ascolto!
La tematica del doppio filo che lega la dipendenza e la manipolazione avrebbe bisogno di ore per essere sviluppata con un minimo di senso, tante sono le sfaccettature e le variabili che dipendono dal carattere, dalle proprie antiche ferite e da quella che Jung chiamava OMBRA.In questo episodio ne parlerò a grandi linee, per cercare di offrire, a chi non ha un’adeguata conoscenza del tema, alcune chiavi di lettura utili ad aprire gli occhi su certi meccanismi, che sembrano normalissimi, ma sono insani ai massimi livelli.Buon ascolto!
Come life-coach ascolto spesso persone che vivono difficoltà relazionali a causa dei propri comportamenti e a volte, addirittura, non riescono nemmeno a capire di aver sbagliato, di aver ferito l’altro, poiché è molto più facile puntare il dito in una direzione esterna a sé.Saper chiedere scusa è una vera e propria arte, che sembra patrimonio di pochi nel mondo in cui viviamo.Ormai è chiaro che un leggero tratto narcisistico di personalità lo abbiamo tutti, chi più chi meno, immersi come siamo in una società che alimenta continuamente l’egolatria, che tende a mettere ognuno di noi al centro e a farlo concentrare, quasi esclusivamente, sui propri bisogni, piuttosto che su quelli degli altri, persone amate comprese.E forse è proprio questo insieme di fattori, tanto voluto e alimentato continuamente dal capitalismo, a rendere così difficile chiedere scusa quando si sbaglia o si ferisce qualcuno.In questo episodio vediamo insieme cosa è meglio evitare per offrire delle scuse che abbiano un senso autentico.Buon ascolto!
Noi essere umani occidentali abbiamo una particolare sensibilità a gratificazioni e penalizzazioni, perché erano la moneta con cui i nostri genitori, quando eravamo bambini, si rapportavano con noi. Le nostre reazioni si svolgono sempre su due piani: quello logico-razionale, mosso dalla neocorteccia del nostro cervello, e quello emozionale, che nasce ben più in profondità e si sviluppa nel sistema limbico. Quindi sono in gioco due istanze: la parte logico-analitica, regno della ragione, e quella emotiva, che è il regno dell’inconscio. Per essere ancora più chiari, è come se avessimo due vie: una via alta, quella del pensiero logico e una via bassa, dove si muovono le emozioni e i sentimenti.Può capitare, infatti, di sentirsi dire dalla persona che abbiamo lusingato “grazie, mi fa molto piacere” e contemporaneamente notare un suo segnale non verbale di rifiuto. Oppure può accadere il contrario e la persona si schernisce, dice di non meritare il complimento, ma allo stesso tempo emette chiari segnali di gradimento.Buon ascolto!
Se assumiamo il postulato per cui, nella nostra cultura, ognuno di noi, quando entra in una relazione di coppia, è spinto non tanto da un sano desiderio ma da una serie di bisogni che spera che vengano soddisfatti dall’altro, è facile capire quanto sia frequente essere guidati da impulsi volti a controllare, possedere, dominare, pretendere e compagnia bella.Vedremo verso la fine dell’episodio questo nodo fondamentale, ovvero la differenza tra un amore autentico, centrato sul desiderio, e una spinta infantile, centrata sul bisogno.Il primo porta con sé molti veleni e, in questo episodio, ne vediamo sei.Buon ascolto!
Grazie agli studi della neurologa Candace Pert, avvenuti tra gli anni Ottanta e i Novanta del secolo scorso, abbiamo una lettura "fisiologica" della "coazione a ripetere", quell'impulso inconscio a rivivere situazioni dolorose o traumatiche del passato, ripetendole nel presente nella speranza inconscia di riscriverne l’esito. In questo episodio ti porto questa lettura, che parla di una sorta di dipendenza cellulare dalle emozioni negative.Buon ascolto!
Essere permalosi porta con sé, a seconda del grado di permalosità ovviamente, una serie di conseguenze che possiamo tranquillamente definire “relazionali”.Se mi segui da un po’, e magari hai letto i miei saggi, raccolti in un unico volume che si intitola RELAZIONE EROICA, sai bene che parlando di relazione esistono due sfumature: la relazione con noi stessi e la relazione con gli altri.Oggi vediamo come una persona permalosa va incontro a noie in entrambe queste dimensioni.Buon ascolto!
Perché a volte piangiamo? È vero che è una funzione basilare del nostro organismo? E se è vero, perché diventando adulti molti di noi la perdono? Per quale motivo alcuni, soprattutto i maschi, hanno grandi difficoltà a piangere?In questo episodio vediamo i motivi per cui i maschi hanno difficoltà, spesso, a lasciarsi andare alle lacrime quando soffrono e cosa comporta questo blocco sul piano emotivo.Buon ascolto!
Chiunque sa cosa significa la parola "abitudine", ma pochi sanno cosa si intende per "abituazione".Si tratta di concetti che portano lo stesso tema verbale ma significati differenti.In particolare, l'abituazione, seppure in sé non sia una dimensione negativa, può diventare subdola quando si insinua nel rapporto di coppia, quindi è meglio esserne consapevoli a fare qualcosa per gestirla, prima che sia troppo tardi.In questo episodio facciamo il punto su queste differenze.Buon ascolto!
Quando le persone, per la maggior parte donne, si rivolgono a me dopo aver subito un ghosting, solitamente da un uomo, mi raccontano quasi tutte “com’era bello all’inizio”, ma nel loro racconto sono presenti già alcuni chiari indizi del pericolo di ghosting, avvisaglie che avrebbero potuto notare ma che non hanno voluto vedere. E quali sono questi indizi? Ce ne sono parecchi e in questo episodio ne analizziamo quattro dei più frequenti, su cui è il caso di aprire gli occhi.Buon ascolto!