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Author: DDAY.it

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Gli editoriali-podcast di DDAY.it
15 Episodes
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Nuova trovata di WindTre e Tim: le tariffe aumenteranno - nei loro intendimenti - con la crescita dell'inflazione. E lo faranno addirittura più dell'inflazione, con un aumento minimo del 5% all'anno per WindTre e un aumento rispetto al tasso Istat del 3,5% per Tim.  Sembra di rivedere la vecchia storia dei mesi da 28 giorni: ci provano e, speriamo, poi vengono bacchettati dalle Authority...
Lo spunto per questa puntata di DDaily arriva dalla Sicilia, da Palermo in particolare. Una gelateria, schiacciata da 80mila euro di bollette di energia elettrica non rateizzabili, viene scollegata dalla rete e resta al buio. Per andare avanti noleggia un gruppo elettrogeno e inizia ad autoprodursi l'energia necessaria, cavandosela con 80 euro di gasolio al giorno. La titolare, intervistata da un sito locale, dichiara che il costo dell'elettricità è più basso così che attraverso qualsiasi gestore.  La riflessione quindi nasce spontanea: possibile che un gruppetto elettrogeno possa essere più efficiente nella produzione di energia elettrica di quanto non lo siano le grandi centrali elettriche? Il gasolio per far andare il gruppo elettrogeno certamente non è regalato: e quindi?  In effetti, secondo i dati più accreditati, un gruppo elettrogeno medio riuscirebbe a produrre 1 kWh con 0,3 litri di gasolio, il che vuol dire con un equivalente di circa 50 centesimi ai prezzi correnti, meno di quanto non si paghi la sola materia energia in maggior tutela ora.Il fatto che il costo dell'autoproduzione del kWh possa essere inferiore a quello al dettaglio sembra denunciare forte e chiaro quello che in tanti sospettano: l'attuale prezzo dell'energia elettrica non ha fondamentali produttivi ma è puro frutto di speculazione. Altrimenti come si spiegherebbe una situazione simile?
In questa puntata di DDaily diamo in apertura risposta a un vocale di un lettore-ascoltatore riguardo la regolazione di temperatura dei climatizzatori. E poi, grazie al nostro ospite, Marco Bandera di Hisense, cerchiamo di capire come il condizionatore con pompa di calore può aiutarci a difenderci nella stagione fredda dall'aumento vertiginoso del costo del gas.  Molto interessanti le evidenze emerse nel corso di questa intervista, che sfatano in larga parte i luoghi comuni che circolano attorno alla funzione di riscaldamento attraverso il condizionatore. Infatti, con macchine mediamente efficienti, il contributo di calore ottenuto con un condizionatore è più economico di quello che si ottiene attraverso la combustione del gas e l'utilizzo di pannelli radianti a pavimento o termosifoni. Quindi non è vero che riscaldarsi con condizionatore sia antieconomico, anche con i costi attuali dell'energia elettrica.  Certamente - come osserva anche il nostro ospite - il comfort termico di un riscaldamento per pura convezione è diverso da quelle ottenibile anche con l'irraggiamento, soprattutto alle temperature più basse. Nella discussione tutti i consigli e i dettagli delle condizioni in cui è meglio usare il climatizzatore rispetto al classico riscaldamento a gas.
Trapelano nuove indiscrezioni: le emittenti si preparano a spegnere i canali in MPEG2 il 20 di dicembre, il momento peggiore per i negozi. Nella seconda metà di ottobre dovrebbe partire la campagna di comunicazione: da come sarà fatta dipenderà il numero di TV (inutilmente) rottamati.   L'articolo intero a questa pagina
In questo nuovo episodio di DDaily trattiamo un tema suggerito da un nostro lettore: a pochi giorni dalle elezioni, ci si interroga sullo stato dell'arte del voto elettronico. Si può sperare di passare un giorno a questa modalità o si continuerà ad usare la matita copiativa e la classica scheda cartacea?  Ci accompagna in queste riflessioni Enrico Pagliarini, giornalista e conduttore di Radio24 nonché anima del programma di tecnologia 2024 al quale DDAY.it è spesso ospite.
Al via una nuova iniziativa. Da oggi DDAY.it ha un numero mobile, il 34 0000 22 66. A questo numero i lettori (o a questo punto sarebbe meglio chiamarli "interattori") possono mandarci i loro spunti, i loro messaggi che vorrebbero inseriti e commentati nei nostri vlog-podcast DDaily. Possono essere inviate opinioni, quesiti, punti di vista, mini-editoriali o anche solo consigli su temi da affrontare, ovviamente il tutto inerente ai temi trattati da DDAY.it. Come fare? Molto facile: basta registrare un messaggio vocale o un videomessaggio e inviarlo via Whastapp al 34 0000 22 66, il nuovo numero di DDAY.it, indicando il proprio nome. Alcune indicazioni: L'invio di messaggi vocali o videomessaggi comporta l'accettazione della liberatoria a favore di DDAY.it per la pubblicazione del materiale all'interno dei propri ricorrenti video "Ddaily" È necessaria una certa sintesi, non ci sarà modo di gestire messaggi troppo lunghi. Il tema posto deve essere di interesse generale: i casi particolari, soprattutto legati a disservizi post vendita, devono essere indirizzati via mail a mayday@dday.it Non verranno considerati i messaggi di testo, che è complicato riportare all'interno del nostro video podcast. I contributi verranno pubblicati a insindacabile giudizio della redazione, dando priorità a quelli di maggior interesse comune. Messaggi contenenti insulti, ingiurie e qualsiasi altra forma di comunicazione inopportuna verranno del tutto trascurati. I messaggi ricevuti e inseriti nel nostro video podcast verranno commentati dalla redazione e contribuiranno ad ispirare l'indirizzo editoriale di DDAY.it. Aspettiamo i vostri contributi! A presto al numero 34 0000 22 66.
La cessazione del mandato che Soundreef/LEA aveva conferito a SIAE per la raccolta dei diritti d'autore per la musica d'ambiente, ha scoperchiato un pentolone in ebollizione. Sono a questo punto nove le "collecting society" che a diverso titolo chiedono soldi per l'utilizzo della musica nei negozi e negli hotel, e altre potrebbero arrivarne. Il tutto per corrispondere diritti d'autore e diritti connessi secondo tre tipologie diverse, tutte concorrenti sugli stessi brani e facenti capo a collecting diverse: A. Diritto d’autore (autori del testo, compositori delle musiche e relativi Editori). B. Diritti connessi (Produttori discografici). C. Diritti connessi AIE – Artisti interpreti esecutori (cantanti, musicisti, complessi orchestrali e corali, direttori di orchestra o di coro). Ne abbiamo parlato con Pietro Giola, presidente dell'Associazione Music Provider, le aziende che preparano ed erogano le "in store radio" per un gran numero di negozi in Italia. Il quadro è complicatissimo e per certi versi destinato al "blocco" per veti incrociati e richieste di pagamenti non sempre giustificate. Tanto che Giola invoca l'intervento regolatore di AGCOM per mettere ordine in una liberalizzazione che si sta trasformando in Far West. A questo link la lettera aperta dell'Associazione Music Provider alla comunità di addetti ai lavori e all'Authority per denunciare una situazione non più sostenibile.
In questa puntata di DDaily, il direttore Gianfranco Giardina incontra Davide Rossi, presidente di Optime, a margine dell'assemblea generale dell'Osservatorio che monitora le dinamiche distorsive del mercato dell'elettronica. Si parla di necessità di legalità nel mercato dell'elettronica. E del famoso caso di Marashopping, il sito che vendeva solo alle Partite IVA ma poi non consegnava: i presunti responsabili della truffa sono a processo e Optime si è costituita parte civile nel procedimento. E poi si torna a parlare di Copia Privata: Optime ha monitorato l'importazione dall'estero di quantità ingenti di hard disk rispetto ai quali è dubbio il pagamento dei compensi per copia privata, situazione che causa un'asimmetria di mercato. E infine, si parla dei marketplace e di come stiano via via diventando un coacervo di piccolissimi venditori di dubbia legalità.
Il MEPA lo conoscono solo gli addetti ai lavori. Ma la quasi totalità delle forniture e delle gare della Pubblica Amministrazione passano attraverso questo portale di incontro di domanda e offerta gestito da Consip. In pratica su MEPA i potenziali fornitori predispongono le loro offerte comparabili e attraverso MEPA la pubblica amministrazione, come scuole, ospedali, e così via, inseriscono i loro ordini.  Il MEPA, anche e soprattutto in vista dell'implementazione del PNRR, è stato ricostruito da zero, doveva rimanere inaccessibile per una settimana a fine maggio e invece ancora oggi non riesce a portare a termine decorosamente i suoi obiettivi.  Nell'ambito di Ddaily, le nostre chiacchierate (quasi) quotidiane su tecnologia e dintorni, abbiamo voluto raccogliere il grido d'allarme di Stefano Ghidini di C2 Group e Pierluigi Lanzarini di CampusStore, i due più importanti distributori di tecnologia e materiali per la scuola in Italia.  La "denuncia" dei due manager riguarda il fatto che ancora oggi, a distanza di settimane dal rilascio della nuova piattaforma, sia praticamente impossibile caricare i prodotti con affidabilità, i pochi ordini che entrano, sono fatti su un catalogo ovviamente incompleto (e come tale senza la normale competizione sui prezzi e sull'offerta) e soprattutto sono difficilmente riconducibili alla scuola che ha fatto l'ordine. In più, il vecchio ambiente MEPA è stato del tutto dismesso e dimenticato, ripartendo da zero senza neppure migrare i dati delle utenze, delle offerte e del catalogo precedente. In maniera poi del tutto irrituale, i tracciati dati vengono continuamente cambiati - questo ci hanno raccontato i nostri ospiti - aggiungendo o modificando campi, così i prodotti difficilmente caricati un giorno, il giorno dopo passano in stato "da aggiornare".  E così via, con una pioggia di malfuzionamenti e bachi da versione "early alpha" più che da rilascio in produzione per una funzione così strategica.  Il risultato è triste e grave a un tempo: dato che la PA è disincentivata (e a volte anche indagata) se gestisce offerte dirette o comunque fuori da MEPA, in pratica si sono bloccati gli acquisti e la possibilità di portare a termine i bandi di finanziamento a cui i diversi enti hanno partecipato. La scuola, la realtà gestita da Lanzarini e Ghidini, sta soffrendo particolarmente dato che sono proprio queste le settimane cruciali per piazzare gli acquisiti necessari per il prossimo anno scolastico.   Non serve trovare colpevoli, anche se, malgrado Consip minimizzi, i problemi li abbiamo visti anche noi e sono informaticamente e tecnicamente enormi, quasi da dilettanti allo sbaraglio. L'appello di C2 Group e CampusStore è accorato e mirato a trovare soluzioni rapide: si lascino libere formalmente le scuole di acquistare fuori da MEPA almeno per un periodo transitorio, per lo meno finché il nuovo (e zoppicante) MEPA non sia in condizione di fornire prestazioni minimamente accettabili. E non ci sentiamo di dare loro torto: nelle condizioni di oggi il PNRR non darà frutti semplicemente perché non sarà possibile spendere nei tempi previsti i fondi stanziati.
L'innovazione il più delle volte è mettere insieme in maniera creativa e nuova tecnologie che magari sono già mature e ci sono da anni. Non servono "effetti speciali" ma l'apertura mentale che porta a non fare domani quello che si è fatto ieri, ma ad adattarsi ai tempi. Ce lo insegna non una start-up innovativa di qualche incubatore chic, ma una macelleria di un paesello di montagna
Il tema di questa nuova puntata di Ddaily è la Prominence, un termine pressoché sconosciuto agli utenti finali ma che tra gli operatori della TV italiana è diventato una specie di mantra. La prominence è un principio che dovrebbe garantire alla TV gratuita generalista una sorta di "privilegio di telecomando", che poi diventa anche un privilegio di menù, con la transizione alle smart TV. In pratica le emittenti non vogliono che l'utente perda l'abitudine allo zapping sui classici canali TV e soprattutto non vogliono che sia il produttore del televisore a spingere gli utenti verso un uso più "smart", che quindi disintermedia i classici canali TV. Quindi, il regolamento caldeggiato da Confindustria Radio TV e attualmente allo studio dell'AGCOM dovrebbe mettere al bando i telecomandi senza i "numeri" e i tasti diretti verso le classiche app di Netflix, Prime Video e compagnia. Stesso trattamento per i menù degli smart TV, che dovrebbero dare accesso diretto non solo alle app ma anche ai canali lineari tradizionali. Ma può un regolamento di un'Authority italiana cambiare un prodotto come un televisore che oramai è identico a livello globale? Diteci nei commenti che ne pensate!
Nuovo episodio del serial sperimentale di DDAY.it: questa volta si parla dello stop alle auto a benzina e diesel dal 2035 e delle polemiche che si sono scatenate in Italia sull'impatto che una transizione di questo tipo avrebbe sull'occupazione. Ma c'è un precedente eccellente: le trasmissioni a TV a colori arrivarono in Italia 25 anni dopo gli Stati Uniti e 10 anni dopo Francia, Germania e UK. E questo, dopo strenue lotte politiche, solo per non mettere in discussione l'industria italiana di televisori, che non era pronta al colore, e i posti di lavoro collegati. Ma l'innovazione non risponde alla politica; piuttosto è la politica che dovrebbe mettere in campo strategie per assecondare l'innovazione tecnologica.
Un nuovo episodio del serial sperimentale DDaily: oggi parliamo della situazione IFA che non si sblocca, ci sono disdette eccellenti e poche conferme. La registrazione per la stampa non è ancora attiva e la lista espositori latita. Si farà la fiera di settembre, dopo l'annullamento dello scorso anno? E soprattutto: servono ancora nel 2022 e nel post-pandemia le fiere tradizionali?
Un nuovo episodio di DDaily, il format di videopodcast sperimentale di DDAY.it. Oggi si parla delle "controcifre", lo spauracchio dei retailer dietro il quale si cela molta della logica promozionale. E proprio per le controcifre andiamo verso una stagione di grandi saldi in elettronica
Debutta (sperimentalmente) un nuovo format di DDAY.it: si tratta di DDaily, podcast video dei nostri editorialisti che tratta i temi di attualità del mondo dell'hi-tech. Nel primo episodio l'appello a Rai e Mediaset a comunicare la data dello spegnimento finale dei canali in MPEG2 e al MiSE affinché comunichi al più presto quanti sono i fondi residui del Bonus TV.
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