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Dipingere in versi
Dipingere in versi
Author: Licia Mazza
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© Licia Mazza
Description
"Dipingere in versi", messaggio che non può essere generalizzato, ma che resta ancorato alla soggettività di chi lo recepisce e lo fa proprio così come, di solito, accade leggendo e analizzando qualsiasi poesia.
In questo podcast declamo alcune mie poesie che derivano considerazioni, pensieri e deduzioni legati al mio personale modo di guardare il mondo, con profonda introspezione, al fine di dare un reale valore agli eventi che regolano il tempo, alla volontà di fare mie emozioni delle quali mi approprio, elaboro e condivido con l'essere umano, con la natura, con l'universo.
In questo podcast declamo alcune mie poesie che derivano considerazioni, pensieri e deduzioni legati al mio personale modo di guardare il mondo, con profonda introspezione, al fine di dare un reale valore agli eventi che regolano il tempo, alla volontà di fare mie emozioni delle quali mi approprio, elaboro e condivido con l'essere umano, con la natura, con l'universo.
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POESIA INEDITA - “LA QUINTA ESSENZA”
E POI... Questo maggio odoroso di essenze primarie è riscaldato dal raggio che trapassa l’iridescente pulviscolo e poi si spande.
Già il rampicante glicine nasconde le crepe sui muri di vecchie cascine abbandonate.
Petali impalpabili di rosa canina e fiori delicati di piante capperine, ricoprono i muri a secco che segnano i poderi lasciando all’ape di ronzar giuliva.
Ancora implume, il merlo, lascia il nido pur se l’ala non è avvezza al volo.
Si risveglia, puranco, l’io dormiente chiuso nello scrigno dell’anima per godere di nuove emozioni.
Perché... tutto è armonia, tutto è rinascita se si raggiunge l’etere più estremo “LA QUINTA ESSENZA”. Che sommata all’aria, terra, acqua e fuoco dà origine alla perfezione universale.
POESIA INEDITA - “QUESTA È LA VITA”
Vieni, dammi la mano figlio, andiamo insieme.
Verso un mondo senza barriere, senza ipocrisia, verso il sole che riscalderà il tuo cuore lasciandolo pulsar sol per amore.
Vieni, dammi la mano figlio, andiamo insieme.
Verso spiagge lontane dove l’onda lenirà la dolenza del piede tuo stanco nell’andare.
Vieni, dammi la mano figlio, andiamo insieme.
Dove, cime innevate che si stagliano verso l’azzurro del cielo, ti parleranno dell’Immenso.
Vieni, dammi la mano figlio, andiamo insieme.
Nei luoghi di battaglia dove mano omicida strapperà il respiro ad una vita perché odio e dolore mai possano macchiare il candor della tua anima.
Poi.. se un di, figlio, mi chiederai...
Madre, perché mi mostri tutto questo?
Con un’emozione che salirà dal mio sentir più profondo, ti risponderò...
Questa è la vita... ed io lo so.
POESIA INEDITA - "OR CHE TUTTO PIÙ NON È"
Or che il mio sentir più non è superbo, s’angoscia l’anima se riaffiorano vive emozioni di un atavico incoerente passato.
Incredulo l’orecchio accoglie ancora la voce dell’amato risuonante come eco nella valle pria intensa, poi più fievole e lontana , sempre più lontana fino a cessar.
Lo sguardo abbassavo per ricusare il di lui sguardo che accarezzava la mia composta figura e la leggiadria delle morbide fattezze.
Sollecitata da profonda emozione, s’irrorava la fronte di puro sudore che a rivoli scendeva a bagnare gli occhi e le gote.
Incontrollate tremavano le mani e le ginocchia pur se, immobili, i piedi parevan cementati nel selciato.
Puranco il cuor pulsava con insolito pulsar è più non rallentava il battito.
Poi.. come l’onda, pria lambisce lo scoglio e poscia ritira se stessa nei suoi gorghi e l’albero più non ondeggia se l’impeto del vento rallenta e poi tace, così, un frugale bacio, sollecitato da tangibili emozioni, sigillò l’attimo ed il destino una storia.
POESIA INEDITA - “TACI CUORE”
Taci... cuore...taci...
Rallenta il tuo pulsar, ti prego!
Quello che vivi non è il presente ma un passato che non torna.
Più non sei né in quel luogo, ne’ in quel tempo che, parea imperfetto, nella reale perfezione del momento.
Taci...cuore...taci...
Rallenta il tuo pulsar, ti prego!
Non porgere l’orecchio al sussurro dell’anima che, con indegno volere, mostra sbiaditi fotogrammi di una pellicola consunta dagli eventi.
Taci...cuore...taci...
Rallenta il tuo pulsar, ti prego!
Più non sei immerso nel contesto di quel merigio estivo, quando, la fresca, leggera brezza che dava di salmastro, scompigliava riccioli ribelli, lasciando incontrollata un’emozione che saliva dall’anima per fermarsi in gola e troncare, così, ogni parola.
Taci...cuore...taci...
Rallenta il tuo pulsar, ti prego!
Ricordi... poi, successe che, come per assonanza, con la fresca brezza, si fermò la confusione del momento e l’emozione diventò poesia.
POESIA INEDITA - “RADICI”
Nel fertile umus della nostra anima, affondano sacre, profonde radici.
Sicure, impassibili si nutrono di quel passato intriso d’amore, speranza, orgoglio, sacrificio consegnato a noi come indiscussa eredità di fede.
Così, caratterizzato da una stabilità e da un’equilibrio morale rispondente a verità legate ad un’atavico passato, il nostro presente si apre ad un futuro saturo di emozioni ma privo di rimpianti.
DAL MIO LIBRO “LIBERE EMOZIONI” - Il canto
Morbide e carnose erano le labbra della giovine fanciulla dipinte di un natural rosso vermiglio, timide e profumate come ginestre bagnate dalla brina.
Mute ma pronte erano quelle labbra in attesa di aprirsi al canto ed all’amore.
Come armonia di vento sussurrante tra le canne, la giovine lasciò che il dolce vibrare della sua voce accarezzasse l’orecchio dell’amato che abbracciò quell’armonia e la fece sua.
Simile ad acqua di fonte, scendevano quelle note a placare l’arsura del giovane e lasciare all’emozione di invadere e pervadere il suo essere confuso e concedersi all’amore che traspariva da ogni nota di quel canto.
DAL MIO LIBRO “ E POI...” - CERCAMI
Cercami... se non hai dimenticato, se il mio volto è ancora impresso nella tua mente.
Cercami... se ancora il respiro è nell’aria che invade il tuo petto.
Se il suono della mia voce è nell’onda roteante che s’infrange sullo scoglio.
Cercami... se il raggio d’estate non riscalda le tue membra come il calor della mia pelle.
Se ancora ricordi le labbra tue che tumide e vogliose di posavano sulle mie.
Cercami... cercami... di cercarmi non ti stancar, ti prego, pur se la mente tua confusa è dai ricordi.
Se impavido il tempo porta in ogni dove, oltre l’orizzonte, oltre il firmamento emozioni che si dissolvono come pulviscolo nell’ etere.
POESIA INEDITA - SE IMPARERAI
SE IMPARERAI...
A LEGGERE... nel profondo del tuo cuore.
A SENTIRE... la voce della tua coscienza.
A COMUNICARE... con il tuo Io interiore.
A GIOIRE... nel giardino della tua anima.
A DONARE... amore, amore, amore , solo amore.
LA COSCIENZA CRISTICA insita in ogni essere farà sue le tue emozioni e le sentirà del tuo stesso sentire.
DAL MIO LIBRO “ALTALENA DI EMOZIONI” - IL MIO FIUME INTERIORE
Scorre ancora il mio fiume interiore con travolgente tumulto che trasporta nel suo andare immagini consunte dal tempo, lacrime versate nel rimpianto, omaggio di dolori.
Tutto traspare dietro impalpabile pulviscolo di nebbia come ombre cinesi dietro un telo.
Vorrei tanto riportare negli argini questo fiume che straripa per ridare la quiete alla mia anima in pena.
Si dissipa la nebbia, come logoro tessuto che si sgrana filtrato a tratti dal calore del raggio che scalderà, per un’attimo ancora, il tumulto del mio fiume interiore.
POESIA INEDITA - ANALOGIA
Grandi ali di gabbiano, bianche, leggere, si librano nel vento sinuose come leggiadria di fanciulla che corre verso l’amore sfiorando appena l’erba sotto il piede.
Abbagliato è il gabbiano dal raggio e la fanciulla dall’amato.
Tutto è gaudio, tutto è armonia finché, l’iridescenza del raggio rende cieco il gabbiano che perde la via ed il falso amore, e turba la psiche della fanciulla che perde ogni ragion d’essere.
DAL MIO LIBRO: “PARLANDO D’AMORE” - INCONTRAMI IN UN SOGNO
Incontrami in un sogno dove tutto è concesso a due corpi che vibrano fuori dell’universo.
Incontrami in un sogno dove, nel lento andare della via, mi cedi il passo e l’orma tua si confonde con la mia.
Incontrami in un sogno dove mi baci ed all’infinito a te mi stringi per non lasciarmi sola.
Incontrami in un sogno dove se, priva di luce, della tua luce, di fiamma della tua fiamma, sono senza amore.
Incontrami in un sogno dove, se già disteso, il tuo corpo si sposta per fare posto al mio che, sfiorando la tua pelle, da un brivido è pervaso e da passion travolto.
Incontrami in un sogno dove, fuori del sogno, più non ragiono, più non vivo perché resta solo l’amore soffocato che grida con la voce del cuore che sale dall’oblio.
𝗣𝗢𝗘𝗦𝗜𝗔 𝗜𝗡𝗘𝗗𝗜𝗧𝗔 - 𝗖𝗢𝗠𝗘 𝗦𝗘𝗠𝗜 𝗜𝗡 𝗨𝗡 𝗕𝗔𝗖𝗖𝗘𝗟𝗟𝗢
Stipati, come semi in un baccello, i ricordi occupano lo stato emozionale dell’essere.
Riaffiorano e ti fanno tornare indietro nel tempo.
Si riavvolgono su se stessi come una logora pellicola che cerca di ritrovare immagini reali.
Come un vecchio disco che ha perso suoni primari.
Come anime che vagano in uno spazio senza tempo per ritrovare la via della verità, dell’amore della speranza, della fede.
DAL MIO LIBRO “E POI..." STRINGERE IN UN PUGNO
E poi... Vorrei stringere in un pugno, se solo lo potessi, tutte l’emozioni che avvolgono la sfera del mio inconscio.
Nasconderli poi, ad occhio indiscreto, nel buio di una notte senza vento.
Ma tu, pallida, bugiarda, meschina luna, accogli con benevolo ghigno chi ti confessa desideri profondi, passioni incontrollate, strazianti dolori per consegnarli, poi, come trofei ad un subdolo destino che ne annulla ogni volontà.
POSIA INEDITA - INNAMORATA DELL’AMORE
SI....
Sono innamorata dell’amore in senso lato, più ampio, più comprensivo.
Sono innamorata di quello strano sentimento che chiamiamo AMORE che non è solo simbiosi o affinità animica e corporea tra due esseri, ma che abbraccia e coinvolge la grande sfera universale.
Sono innamorata dell’amore che non ha confini, che raggiunge orizzonti lontani oltre la vita, oltre la morte.
Sono innamorata dell’amore di chi sa perdonare, di chi dona senza chiedere, di chi non sa amare, di chi asciuga le lacrime e consola ogni essere che soffre e di chi si apre alla vita con un vagito, un lamento, un pianto.
Sono innamorata del sole, della luna, di un cielo stellato, della neve che cade, di un fiore che sboccia.
Si...
Sono innamorata dell’amore vero dell’IMMENSO.
DAL MIO LIBRO “E POI... “ - RISPETTA LA MIA SOLITUDINE
E poi... lasciami, ancora, per un’oncia di tempo, seduta sulle sponde di questo fiume silente.
Rispetta, vento irriverente, la mia solitudine.
Non dissolvere con la tua naturale intensità, i ricordi assiepati nella mia mente.
La realtà di questi pensieri mi trasporta nel passato per regalarmi ataviche emozioni e, poi, riportarmi in questo tempo che mi confonde ed emoziona come fanciulla al primo appuntamento.
Ti concedo, vento irriverente, di dissipare col tuo soffio il fumo del camino, di staccare l’ultima foglia secca dal ramo, di alzare col tuo impeto le maree, di spostare le dune del deserto.
Se ti piace farlo, sconvolgi pure la natura, ma ti prego, rispetta la mia solitudine.
POESIA INEDITA
NATA LIBERA
NON PRIVATEMI DELLA LIBERTÀ ,
IO... SONO NATA LIBERA.
Libera... di guardare l’accecante iridescenza del sole che illumina la via.
Libera... di seguire, del mare, l’onda roteante che, pria spumeggia e poscia, abbraccia col il cielo l’orizzonte.
Libera... come il vento che ascolta dell’animo i sospiri per liberarli, poi, nell’etere più estremo.
Libera... di respirare, in primavera, effluvi odorosi di rose e zagare che si spandono nella valle.
Libera... di affidare il mio afflato alla leggiadria di farfalle dalle ali dorate.
Libera... di accogliere il canto dell’umile allodola, nel mio sentir più profondo.
Se LA LIBERTÀ non ha più voce, anche, la vita s’annulla e poi tace.
Dal mio libro "Libere Emozioni"
“IL GREMBO”
Ritornar vorrei nel grembo di mia madre perché ricuso le ignominie del mondo.
Essere ancora avvolta e custodita da fili di seta dorati come crisalide nel bozzolo.
Ritornar vorrei nel grembo di mia madre per far parte dell’esser suo perfetto e respirare l’aria del suo petto.
Sentire il cuore suo che all’unisono scandisce i battiti col mio.
Ritornar vorrei nel grembo di mia madre dove mai fu permesso all’odio, all’invidia, al male ed al dolore di violare la fragilità del mio corpo e la bellezza dell’anima mia.
POESIA INEDITA
E FU COSÌ CHE...
Quel giorno...
Si lacerò il velo che avvolgeva e custodiva sentimenti di gioia e amore onnipresenti nel giardino della mia anima.
Piansi, piansi, non so per quanto tempo, ma a lungo piansi.
E...FU... COSÌ... CHE...
Dolore, angoscia e disperazione, entrarono ad occupare la mia psyche ed ogni mio sentire.
Avulso, da ogni contesto, l’Io mio confuso, a lungo, lottò contro quell’incontrollabile, subdolo, profondo dolore per ritornare ad occupare il giardino dell’anima mia che, di contro e con determinazione, ricusava ed ancor ricusa angoscianti emozioni.
DAL MIO LiBRO "LIBERE EMOZIONI - Antologia di poesie"
Primo premio letterario “Bona Sforza”
MANI
Gelide le mani di due amanti.
Illividite nella stagione del freddo, coperte, ma non troppo da una sciarpa, dal lembo di un cappotto, da un libro aperto su un capitolo mai letto, si cercavano in un tacito consenso.
Si stringevano quelle mani ancora ed ancora, si toccavano, s’intrecciavano finché, il sangue scorreva in un sol senso.
Dondolante andava la vecchia corriera su ruote consunte e mentre pensavi, Dio fa che il tempo non passi, il tuo orecchio accoglieva parole evanescenti.
Gli occhi si guardavano fin dentro l’anima, anche le labbra vogliose di cercavano, ma tutto si fermava prima di mostrare l’illecito di un sentimento.
Il tempo, poi, gestito dalla firma del destino, troncò ogni passione umana e mai più le mani ritrovarono l’altrui consenso.
DAL MIO LIBRO “E POI”
A ME TI PORTO’
A me ti porto’.
La giovinezza impastata di puri desideri e di quell’ ansia strana che parlava d’ amore.
A me ti portò la calura estiva e tu, così come l’onda roteante, bagnava la sabbia per ridarle la frescura, cercavi trascinanti emozioni in un contatto.
A me ti portò Il vento d’autunno che, penetrando ingiallite fronde, si compiaceva di sussurrare all’orecchio mio frasi incomplete come vecchie note musicali che si perdevano nell’etere più’ estremo.
Ora che il vento, all’orecchio mio, più non sussurra, ora che, la sabbia assolata, più non cerca la frescura dell’onda, ora che la gioventù non ha più un volto, desideri e volontà più non hanno voce in un tempo che tace.




