Sabato della V settimana di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,18-21.In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».
Martedì della V settimana di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,27-31a.In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me,ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato».
V Domenica di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,1-12.In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
Giovedì della IV settimana di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,16-20.In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno.Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Sabato della III settimana di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,60-69.In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?».Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna;noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Martedì della III settimana di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 6,30-35.In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero;il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
Venerdì fra l'Ottava di PasquaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 21,1-14.In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così:si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora».Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.Gesù disse loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
Venerdì Santo 'In Passione Domini'Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 18,1-40.19,1-42.In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno».Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legaronoe lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote;Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono».Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto.Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?».Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono».Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?».Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato».Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano:«Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa».Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più pauraed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta.Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande».Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare».Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare».Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota,dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe,ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
Mercoledì della Settimana SantaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 26,14-25.In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdotie disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».
Martedì della Settimana SantaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,21-33.36-38.In quel tempo, mentre Gesù era a mensa con i suoi discepoli, si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?».Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo;alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!».Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».
Lunedì della Settimana Santa Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 12,1-11.Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:«Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro,perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
I let it fall, my heartL'ho lasciato cadere, il mio cuoreAnd as it fell, you rose to claim itE quando cadde, tu l'hai reclamatoIt was dark and I was overEra buio ed ero sfinitaUntil you kissed my lips and you saved meSino a che tu non hai baciato le mie labbra e mi hai salvataMy hands, they were strong, but my knees were far too weakLe mie mani, sono forti, ma le mie ginocchia erano decisamente troppo deboliTo stand in your arms without falling to your feetPer stare tra le tue braccia senza cadere ai tuoi piediBut there's a side to you that I never knew, never knewMa c'è una parte di te che non ho mai conosciuto, mai conosciutoAll the things you'd say, they were never true, never trueE le cose che hai detto, non erano mai vere, mai vereAnd the games you'd play, you would always win, always winE i giochi che hai giocato, li hai sempre vinti, sempre vintiBut I set fire to the rainma io ho dato fuoco alla pioggiaWatched it pour as I touched your facel'ho osservata cadere mentre ti toccavo il visoWell, it burned while I criedbeh, è bruciata mentre piangevo'Cause I heard it screaming out your name, your nameperchè ho sentito gridare il tuo nome, il tuo nomeWhen laying with you I could stay thereQuando sono sdraiato con te potrei stare lìClose my eyes, feel you here foreverChiudere i miei occhi, sentire te qui per sempreYou and me together, nothing is betterIo e te insieme, niente è meglio'Cause there's a side to you that I never knew, never knewPerché c'è una parte di te che non ho mai conosciuto, mai conosciutoAll the things you'd say, they were never true, never trueE le cose che hai detto, non erano mai vere, mai vereAnd the games you'd play, you would always win, always winE i giochi che hai giocato, li hai sempre vinti, sempre vintiBut I set fire to the rainma io ho dato fuoco alla pioggiaWatched it pour as I touched your facel'ho osservata cadere mentre ti toccavo il visoWell, it burned while I criedbeh, è bruciata mentre piangevo'Cause I heard it screaming out your name, your nameperchè ho sentito gridare il tuo nome, il tuo nomeI set fire to the rainDo' fuoco alla pioggiaAnd I threw us into the flamesE ho gettato noi nelle fiammeWhen we fell, something diedQuando siamo caduti, qualcosa è morto'Cause I knew that that was the last time, the last timePerchè sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta, l'ultima voltaSometimes I wake up by the doorQualche volta mi sveglio vicino alla portaThat heart you caught must be waiting for youQuel cuore che hai rapito deve aspettare teEven now when we're already overAnche adesso che è finita tra noiI can't help myself from looking for youNon riesco a far capire a me stessa che non devo cercartiI set fire to the rainDo' fuoco alla pioggiaWatched it pour as I touch your facel'ho guardata cadere mentre ti toccavo la facciaWell, it burned while I criedbeh, è bruciata mentre piangevo'Cause I heard it screaming out your name, your nameperchè ho sentito gridare il tuo nome, il tuo nomeI set fire to the rainDo' fuoco alla pioggiaAnd I threw us into the flamesE ho gettato noi nelle fiammeWhen we fell, something diedQuando siamo caduti, qualcosa è morto'Cause I knew that that was the last time, the last time, ohPerchè sapevo quella sarebbe stata l'ultima volta, l'ultima volta, ohOh, noOh, noLet it burn, ohLasciala bruciare, ohLet it burnLasciala bruciareLet it burnLasciala bruciare
Sabato della V settimana di QuaresimaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 11,45-56.In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione».Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nullae non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazionee non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».
Dvořák - Sinfonia No. 9 "Nuovo Mondo"https://youtu.be/_9RT2nHD6CQ
Martedì della IV settimana di QuaresimaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 5,1-16.Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.] Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina». E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina». Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio». Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.Salmi 46(45),2-3.5-6.8-9.Dio è per noi rifugio e forza,aiuto sempre vicino nelle angosce.Perciò non temiamo se trema la terra,se crollano i monti nel fondo del mare.Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio,la santa dimora dell'Altissimo.Dio sta in essa: non potrà vacillare;la soccorrerà Dio, prima del mattino.Il Signore degli eserciti è con noi,nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.Venite, vedete le opere del Signore,egli ha fatto portenti sulla terra.
IV Domenica di QuaresimaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 9,1-41.Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo». Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli chiesero: «Come dunque ti furono aperti gli occhi?». Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Va' a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non lo so».Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri dicevano: «Come può un peccatore compiere tali prodigi?». E c'era dissenso tra di loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori risposero: «Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!».Allora chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da' gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». Quegli rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero di nuovo: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l'ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Allora lo insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Tu l'hai visto: colui che parla con te è proprio lui». Ed egli disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. Gesù allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane».Salmi 23(22),1-3a.3b-4.5.6.Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposaread acque tranquille mi conduce.Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,per amore del suo nome.Se dovessi camminare in una valle oscura,non temerei alcun male, perché tu sei con me.Il tuo bastone e il tuo vincastromi danno sicurezza.Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici;cospargi di olio il mio capo.Il mio calice trabocca.Felicità e grazia mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,e abiterò nella casa del Signoreper lunghissimi anni.
III Domenica di QuaresimaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 4,5-42.In quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio:qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva».Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?».Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».«Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui».Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito";infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta.I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa».Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?».La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente:«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?».Uscirono allora dalla città e andavano da lui.Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia».Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?».Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la mietitura.E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete.Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete.Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto».E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.Molti di più credettero per la sua parolae dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».Salmi 95(94),1-2.6-7.8-9.Venite, applaudiamo al Signore,acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.Accostiamoci a lui per rendergli grazie,a lui acclamiamo con canti di gioia.Venite, prostràti adoriamo,in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo,il gregge che egli conduce.Ascoltate oggi la sua voce:"Non indurite il cuore, come a Meriba,come nel giorno di Massa nel deserto,dove mi tentarono i vostri padri:mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere."