DiscoverFocus economia
Focus economia
Claim Ownership

Focus economia

Author: Radio 24

Subscribed: 15,203Played: 566,447
Share

Description

Focus economia è il programma quotidiano dedicato all'approfondimento dei temi dell'attualità dell'economia e della finanza, realizzato con i protagonisti della giornata economico finanziaria e il contributo di giornalisti e analisti de Il Sole 24 ORE. L'obiettivo della trasmissione è di spiegare e analizzare, in termini comprensibili anche "ai non addetti ai lavori", i temi più interessanti della giornata. Appuntamento fisso per i commenti a caldo pochi minuti dopo la chiusura della Borsa.

303 Episodes
Reverse
Puntata del 19/04/2024

Puntata del 19/04/2024

2024-04-19--:--

Oggi è arrivato sul tavolo del Consiglio europeo il rapporto realizzato da Enrico Letta sul mercato unico nell'Ue: l'ex premier si è soffermato sul "disastro industriale" costituito dal sistema delle telecomunicazioni in Europa e sulla "vergogna" rappresentata dall'acquisto dall'estero del 78% delle armi. Dopo la presentazione del rapporto è iniziato il vertice durante il quale si è parlato i mercato dei capitali e debito comune. Dopo oltre tre ore di stallo, sulla parte relativa all''Unione del mercato dei capitali si cerca uno sblocco con una proposta franco-tedesca per convincere Irlanda, Lussemburgo, Cipro e Malta. La nuova ipotesi di mediazione punta a mettere d'accordo i 27 con l'idea di "migliorare la convergenza ed efficienza" della "supervisione" dei mercati dei capitali, invitando "la Commissione a lavorare alle condizioni per mettere in condizione le autorità europee" di esercitare effettivamente una supervisione dei capitali sistemici più rilevanti e gli attori dei mercati finanziari. Lo si apprende da fonti diplomatiche. Continua anche lo scontro sull'ipotesi di fare nuovo debito comune dopo il 2026 ma il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha respinto l'idea. "La linea austriaca è molto chiara. Ma non solo in Austria, bensì in altri Stati cosiddetti frugali: condividere il debito significa sempre condividere insieme il peso degli interessi. Abbiamo dovuto farlo una volta a causa della pandemia. Stiamo ancora pagando alti interessi sul debito. Questo a sua volta limita la capacità di agire", ha detto al suo arrivo al vertice Ue. "Dobbiamo pensare diversamente. Dobbiamo rafforzare il mercato dei capitali nell'Unione europea: abbiamo bisogno di un accordo adesso", ha sottolineato. Intanto il professor Deaglio in un editoriale oggi su La Stampa spiega perché secondo lui "vanno ascoltate le dure verità di Draghi".Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Sole 24 Ore Bruxelles, e Mario Deaglio, docente Economia Internazionale Università di Torino.Focus economia Vinitaly 2024, interviste ai produttori La 56esima edizione del Vinitaly si è svolta dal 14 al 17 aprile 2024 a Veronafiere. Presenti più di 4mila cantine, in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni.In Italia la vendemmia del 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra: la produzione si è fermata a 38,3 milioni di ettolitri, con un calo del 23,2% sui volumi 2022. Nei mercati mondiali il vino ha frenato e ha perso 802 milioni nel 2023, mentre il nostro Paese ha registrato una flessione dell'1% dell'export. I consumi sono calati dell'8% dal 2019, in particolare i rossi. Ma il Prosecco ha trascinato la crescita degli spumanti. Per capire come sta andando il settore del vino e le prospettive per l'anno in corso, Sebastiano Barisoni e Andrea Ferro, durante Focus economia, hanno intervistato diversi produttori ed esperti.La liquidità del petrolio per l'intelligenza artificialeIeri Biagio Simonetta ha scritto che sia l'Arabia Saudita sia gli Emirati Arabi Uniti stanno lavorando per diventare una superpotenza nel mondo dell'intelligenza artificiale investendo la liquidità ottenuta dal petrolio. Questi Paesi stanno costruendo costosi data center nel deserto per supportare la GenAI (l'intelligenza artificiale generativa, che è in grado di generare testo, immagini, video, musica o altri media in risposta a delle richieste, dette prompt). I data center nel deserto arabo stanno crescendo a ritmo sostenuto, ma vanno incontro a difficoltà non secondarie: le temperature torride e il pericolo che minuscole particelle di sabbia possano introdursi nelle strutture. Al momento, i Paesi del Golfo sono indietro. Anche rispetto all'Europa. Secondo la società di ricerca DC Byte, alla fine del 2023 gli Emirati Arabi Uniti avevano 235 megawatt di capacità di data center e l'Arabia Saudita 123 megawatt. Il vantaggio emiratino è dovuto al fatto che il Paese ha iniziato a costruire data center molto prima, circa 20 anni fa all'interno del programma Dubai Internet City. Ciononostante, i data center nella regione sono pochi, rispetto ai 1.060 megawatt della sola Germania. Per colmare il divario, sauditi ed emiratini stanno lavorando, mettendo mano ai ricchi portafogli. I Paesi del Golfo puntano anche sul fronte dei chip, risultando - secondo il Financial Times - fra i clienti più assidui di Nvidia per i processori H100. Ma la fase programmatica va al di là dei data center. A luglio scorso, il primo ministro e principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, ha approvato la creazione del Centro internazionale per la ricerca e l'etica dell'intelligenza artificiale a Riad. Un primo passo verso un futuro che proprio bin Salman sembra aver progettato nel dettaglio, nel piano strategico Vision 2030. E adesso, secondo un rapporto di PwC, l'intelligenza artificiale contribuirà con 135 miliardi di dollari all'economia saudita nel 2030, rendendo il Regno il più grande beneficiario di tecnologia in Medio Oriente. Secondo il New York Times, il governo dell'Arabia Saudita prevede di creare un fondo di 40 miliardi interamente dedicato allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Ne parliamo con Biagio Simonetta, giornalista del Sole24Ore.
Lunedì è stata presentata la sedicesima edizione del rapporto annuale realizzato dalla direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo sui distretti industriali. Oreficeria di Valenza. E poi macchine agricole dell'Emilia-Romagna, i vini del bresciano, la gomma del Sebino Bergamasco. Nell'analisi 2023 di Intesa Sanpaolo sono i distretti migliori in Italia per performance, crescita e redditività. Dati che spiccano all'interno di un quadro che è comunque mediamente positivo, nonostante tutto. L'analisi dei bilanci di quasi 21mila imprese evidenzia infatti nel 2023 ancora un piccolo progresso del fatturato a valori correnti (+0,8%), dopo il balzo registrato nel biennio 2021-22. Il che significa che rispetto ai livelli pre-Covid il sistema si trova con un livello di vendite del 20% superiore. Performance positiva e superiore a quella delle imprese non distrettuali, con risultati ai vertici europei per 14 dei 19 settori analizzati. Tutti i settori mostrano valori del fatturato maggiori rispetto a quelli del 2019 anche se spiccano, in particolare, i distretti specializzati nella meccanica e nell'agro-alimentare che anche nel 2023 hanno registrato una buona crescita del fatturato, grazie alle performance ottenute sui mercati internazionali (+7,9% e +4,5% rispettivamente la crescita dell'export).Nel 2023 l'export distrettuale è rimasto sostanzialmente stabile, confermando i livelli record toccati nel 2022 quando per la prima volta si era superata di slancio la quota dei 150 miliardi di euro esportati. Tenuta realizzata superando la debolezza del mercato tedesco e cogliendo le opportunità di crescita presenti in altri mercati, come ad esempio, la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, il Messico, l'Arabia Saudita, la Cina.Ne parliamo con Gregorio De Felice, capo economista e responsabile Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.Confindustria stima +0,9% Pil 2024, 'crescita sorprende'Nel 2024 il Pil italiano farà segnare +0,9%, mentre nel 2025 la crescita è attesa al +1,1%. Sono le stime del Centro Studi Confindustria per gli scenari economici di primavera: in particolare per l'anno in corso le previsioni sono superiori di 0,4 punti percentuali rispetto a quanto indicato nello scenario di ottobre scorso. Nel biennio di previsione 2024-2025, oltre al miglioramento della domanda globale che darà nuovo impulso all'export, due fattori potranno sostenere ancora la crescita italiana su ritmi significativi: il taglio dei tassi di interesse da parte della Bce e l'attuazione del Pnrr che sta entrando nel vivo. Il CsC sottolinea come la crescita italiana abbia sorpreso in positivo nel 2023, arrivando al +0,9% annuo nonostante i tassi e l'inflazione alti. In decelerazione dai ritmi altissimi del 2021-2022 che incorporavano il recupero post-pandemia ma molto meglio dei modesti ritmi italiani pre-pandemia. Una crescita 2023 che è pari al doppio di quella media dell'Eurozona. Da notare, peraltro, che, se non si fosse verificato uno straordinario decumulo delle scorte (-1,3 il contributo al PIL), la crescita del Pil italiano sarebbe arrivata al +2,2%. Stime però che non trovano conferma nei numeri della Banca d'Italia: l'istituto oggi ribadisce le stime del Pil diffuse lo scorso 5 aprile che prevedono per l'economia italiana un aumento, nel 2024, dello 0,6% dopo un primo trimestre 'debole' (dello 0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative). Nel bollettino economico dell'istituto centrale viene confermata anche la stima del Pil di un +1% nel 2025 e di +1,2% nel 2026.Ne parliamo con Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria.
Ieri, nella giornata del Made in Italy, Radio24 trasmette dal Vinitaly, nell'Hall 5 Stand E4, all'interno dello stand di Pasqua Vini. La 56esima edizione del Vinitaly si tiene all'interno di Veronafiere è iniziata domenica e si terrà fino a mercoledì. Ci sono più di 4mila cantine, in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni. Presenti 1200 top buyer provenienti da 65 Paesi (il 95% del totale export enologico made in Italy) selezionati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. I buyer sono il 20% in più rispetto al 2023 e il 70% rispetto a 2 anni fa. A questi si aggiungeranno oltre 30mila operatori esteri stimati in arrivo da 140 nazioni (dato 2023 su 90mila ingressi complessivi). Produzione. In Italia La vendemmia 2023 è stata la più leggera dal Dopoguerra. Lo attestano i dati ufficiali inviati dal ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste alla DG Agri che vedono la produzione vitivinicola italiana dello scorso anno ferma a 38,3 milioni di ettolitri, con un calo del 23,2% sui volumi 2022. La contrazione, senza precedenti dal 1947, è stata determinata in particolare dagli attacchi della peronospora, malattia fungina provocata dalle frequenti piogge che ha colpito molti vigneti soprattutto del Centro-Sud Export. Nei mercati mondiali il vino frena e perde 802 milioni nel 2023. L'Italia registra una flessione dell'1% dell'export: Cina -10%, Giappone -7,9%, Corea del Sud -32% Esportazioni in flessione anche per Veneto (-0,2%), Piemonte (-5,6%) e Toscana (-4%), le tre regioni che esportano di più, secondo i dati dell'Istat. Consumi in calo dell'8% dal 2019: crollano i rossi. Il Prosecco trascina la crescita degli spumantiNe parliamo con Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia.Inflazione: variazione nulla a marzo, +1,2% su annoNel mese di marzo 2024, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registri una variazione congiunturale nulla e un aumento dell 1,2% su base annua, da +0,8% nel mese precedente; la stima preliminare era +1,3%. Lo comunica Istat, aggiungendo che l'inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l'indice generale e a +1,2% per la componente di fondo. Si ridimensiona a marzo il carrello della spesa . Secondo quanto comunica l'Istat, i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale: sono infatti passati da un +3,4% di febbraio al +2,6%. In calo inoltre anche i listini dei prodotti ad alta frequenza d acquisto (da +2,8% di febbraio a +2,5%). Andamento analogo anche per i beni alimentari: l'Istat ha rilevato infatti un rallentamento rispetto a un anno prima per i prezzi dei beni alimentari non lavorati (da +4,4% a +2,6%), dei tabacchi (da +2,6% a +1,9%) e dei beni alimentari lavorati (da +3,4% a +2,8%). Intanto oggi si è tenuto il forum di Confcommercio. Numerosi gli spunti, tra cui: la stagnazione dei salari in Italia - con una crescita fra il 1995 e il 2022 di appena il 4,2% contro il 27,8% della Francia e il 19,4% della Germania - riflette il "tema difficile" rappresentato dalla produttività, ferma in Italia al 7,2% nello stesso periodo contro il 32,4% della Francia e il 24,6% della Germania. Lo ha detto Mariano Bella, direttore dell'Ufficio studi di Confcommercio, spiegando che se "i nostri salari ristagnano" non è perché "i lavoratori italiani sono scarsi, ma per problemi strutturali che vanno dal fisco all'eccesso di burocrazia, a un basso tasso di investimenti e accumulazione del capitale. Non è colpa dei lavoratori ma di tutti, anche delle imprese".Ne parliamo con Mariano Bella, direttore Ufficio studi Confcommercio.Case green, ok definitivo. Italia e Ungheria votano controL'Ecofin la scorsa settimana ha chiuso, a poco più di un anno dal primo voto del Parlamento europeo, il lungo percorso della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive) con il no dell Italia che ha espresso voto contrario insieme all'Ungheria (20 i voti a favore, ne bastavano 15 su 27). Ed è davvero l'ultimo passaggio per la norma quadro che definirà le regole per la riqualificazione energetica degli immobili di tutta Europa da qui al 2050. Il penultimo passaggio c'è stato il 10 aprile con il via libera dagli Stati membri: gli ambasciatori presso l'Ue avevano confermato alla riunione del Coreper (il Comitato permanente dei rappresentanti dei paesi membri) - in un punto senza discussione - l'accordo raggiunto con il Parlamento europeo a dicembre, poi votato nel corso della Plenaria di marzo, sulle nuove norme per rendere il parco immobiliare dell Ue a emissioni zero entro il 2050. Nessuna obiezione è stata sollevata, e dunque la direttiva è finita sul tavolo del Consiglio Ue Ecofin per la conferma definitiva, sempre senza discussione. Ora non resta che attendere l'approdo sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea. L'assetto raggiunto a dicembre nel corso dei negoziati tra istituzioni comunitarie, insomma, ha retto fino alla fine, nonostante le consistenti opposizioni di Paesi come l'Italia. Cambia così completamente la rotta del passaggio più rilevante della direttiva, l'articolo 9. Se fino a qualche settimana fa l'ipotesi era stata di indicare dei requisiti stringenti per i singoli edifici (con la classe energetica D obbligatoria dal 2033), non lasciando spazio ai paesi membri, questo passaggio è stato rivisto, in nome di una maggiore flessibilità. I paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale. Il 2020 è considerato l anno zero e il 2050 l'anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.Ne parliamo con Federica Brancaccio, presidente dell'Ance
Oggi, nella giornata del Made in Italy, Radio24 trasmette dal Vinitaly, nell'Hall 5 Stand E4, all'interno dello stand di Pasqua Vini.Vinitaly si tiene all'interno di Veronafiere è iniziato ieri e si terrà fino a martedì.Ci sono più di 4mila cantine, in rappresentanza di tutto il made in Italy enologico e da oltre 30 nazioni. Presenti 1200 top buyer provenienti da 65 Paesi (il 95% del totale export enologico made in Italy) selezionati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia. I buyer sono il 20% in più rispetto al 2023 e il 70% rispetto a 2 anni fa. A questi si aggiungeranno oltre 30mila operatori esteri stimati in arrivo da 140 nazioni (dato 2023 su 90mila ingressi complessivi).Ne parliamo con Matteo Zoppas, presidente ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, Riccardo Pasqua, ad Pasqua Vini, Micaela Pallini, presidente Federvini, Maurizio Danese, ad Veronafiere, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura.Domani apre il Salone Mobile: Porro, 'numeri incredibili, vicini a record visitatori'Domani 16 aprile e fino al 21, si tiene in Fiera Milano a Rho con la 62esima edizione del Salone del Mobile Milano e le biennali dedicate a cucina e arredobagno. All'inaugurazione di domani è prevista la presenza del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.Il Salone del Mobile è la più importante fiera internazionale per il settore, che quest'anno può contare su numeri incredibili: "174mila metri quadri di superficie espositiva, 1900 espositori da oltre 30 Paesi. Se guardiamo ai dati della biglietteria, siamo vicini a un numero record di visitatori". Come ha spiegato nei giorni scorsi la presidente del Salone del Mobile, Maria Porro. I visitatori del Salone del Mobile provengono "da 130 Paesi. Questo grazie anche alla collaborazione con il Ministero degli Esteri e Ice: abbiamo contattato tutti i continenti per raccontare un settore, che è creativo e manifatturiero", ha detto Porro. "Stiamo parlando di una filiera con 66mila imprese, piccole e medie imprese, questa è anche la forza di questo settore che è riuscito post covid e anche durante il covid a registrare dati incredibili", ha aggiunto la presidente del Salone del Mobile. Se il Salone è da sempre una vetrina internazionale privilegiata per le imprese italiane dell'arredamento e una leva fondamentale per le esportazioni (che rappresentano il 53% del fatturato complessivo), quest'anno gioca un ruolo ancora più importante per invertire la rotta di un 2023 che, dopo due anni e mezzo di crescita eccezionale delle vendite, il mercato dell'arredamento ha segnato il passo. Ne parliamo con Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.
La classifica degli sprechi

La classifica degli sprechi

2024-04-1201:01:38

Il rischio cinese: Italia il Messico d'Europa?Giudizio positivo del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, della due giorni dedicata al Forum di dialogo Imprenditoriale Italia-Cina con il collega del Commercio cinese, Wang Wentao (oggi presso Veronafiere ieri all'università Ca' Foscari di Venezia). "Sono stati due giorni proficui - ha sottolineato - perchè sono stati raggiunti una serie di obiettivi, di decisioni concrete e poi anche perchè c'è l'appoggio dei governi. Abbiamo deciso anche di allargare gli incontri, di stabilizzare le riunioni". Tajani ha ricordato che questo rapporto è solido da 20 anni durante i quali sono state fatte 15 riunioni e in prospettiva ce ne sarà una ogni anno e "ogni 6 mesi invece un incontro fra piccole e medie imprese. L'intenzione è di rafforzare la piattaforma di informazioni tra le Pmi per fare business. Abbiamo deciso - ha rilevato - di allargare anche i temi della Commissione, la questione della tecnologia agricola, il nostro saper fare, soprattutto nelle aree a grande siccità. Ed è positivo il fatto che da parte cinese ci sia la disponibilità ad aiutare le nostre Pmi per farle entrare nel mercato del paese asiatico". "Ho chiesto - ha ricordato Tajani - che ci sia il rispetto, le pari opportunità per le imprese italiane che operano lì e viceversa. Ci sono ancora degli angoli da smussare, alcune barriere e ostacoli da superare in Cina, e questi business forum, servono proprio per trovare delle soluzioni. Il ruolo dell'Ice - ha concluso - è importante essendo parte della rappresentanza diplomatica italiana". Le guerre commerciali, analogamente a quelle militari, si combattono su più fronti e con armi spesso non convenzionali. Quella tra Usa e Cina, iniziata in modo dirompente durante la Presidenza Trump, era partita con fragorose bordate di dazi e misure punitive. Biden l'ha inasprita con l'embargo sui microchip di ultima generazione e l'Inflation reduction act. [...] Il ventre molle della fortezza America è il Messico, dove le aziende cinesi stanno sfruttando l'accordo di libero scambio tra Usa, Messico e Canada (Usmca) entrato in vigore nel 2020. Nel 2023, il Messico è assurto a primo partner commerciale degli Stati Uniti superando la Cina. Quanto all'Italia, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha riferito in Parlamento che il governo ha intavolato delle trattative con aziende automotive cinesi per installare fabbriche in Italia. I sovranisti aspirano a fare dell'Italia il Messico d'Europa.Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore, e Riccardo Monti, Presidente del Gruppo Triboo.
La Banca centrale europea mantiene i tassi fermi, ma prepara il prossimo taglio. Il costo ufficiale del credito è stato quindi confermato al 4% per i depositi presso la Bce e al 4,5% per le operazioni di rifinanziamento, con una decisione presa a larghissima maggioranza ma non all'unanimità: alcuni governatori avrebbero preferito un taglio immediato. Il comunicato ufficiale prepara però le prossime mosse: pur ricordando che «le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l inflazione dei servizi», dà alcune indicazioni che lasciano prevedere un taglio a giugno, come è ampiamente atteso da mercati e analisti. Non è un impegno, ovviamente. «Se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell inflazione di fondo e all intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l'inflazione stia convergendo stabilmente verso l'obiettivo - spiega il Consiglio direttivo - sarebbe opportuno ridurre l'attuale livello di restrizione della politica monetaria.». La Bce non aspetterà, in ogni caso, le decisioni della Banca centrale Usa (che potrebbe rinviare il suo primo taglio): «Non dipendiamo dalla Fed», ha detto la presidente Christine Lagarde in conferenza stampa.Ne parliamo con Donato Masciandaro, docente politiche monetarie università Bocconi, editorialista Sole 24 Ore.Fipe, consumi fuori casa a 92 miliardi, +5,8% i prezziIl 2023 è stato un anno positivo per il settore della ristorazione, come emerge dal Rapporto annuale di Fipe Confcommercio. Dopo le turbolenze del 2022, il 2023 segna la definitiva ripresa del mercato dei consumi alimentari fuori casa con 92 miliardi di euro, il 7% in più rispetto al pre Covid e 1,4 milioni di lavoratori dipendenti (+6,4%sul 2022). I prezzi sono cresciuti del 5,8%, tra i valori più contenuti nei 27 Paesi della Ue. Il valore aggiunto del settore ammonta a 54 miliardi di euro il 3,9% in più rispetto al pre Covid. Già ieri l'Istat ha comunicato che a febbraio le vendite al dettaglio sono aumentate su base annua del 2,4% in valore e hanno registrato un aumento in volume dello 0,3%. Le vendite dei beni alimentari crescono del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume; un andamento analogo si osserva per quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +1,1% in valore e +0,5% in volume). La ripresa dei consumi si registra anche su base mensile con una crescita dello 0,1% sia in valore che in volume. Sono in lieve aumento sia le vendite dei beni alimentari (+0,1% in valore e in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,2% in valore e in volume). Ne parliamo con Luciano Sbraga, direttore centro studi Fipe Confcommercio.Il rischio cinese: Italia il Messico d'Europa?Le guerre commerciali, analogamente a quelle militari, si combattono su più fronti e con armi spesso non convenzionali. Quella tra Usa e Cina, iniziata in modo dirompente durante la Presidenza Trump, era partita con fragorose bordate di dazi e misure punitive. Biden l'ha inasprita con l'embargo sui microchip di ultima generazione e l'Inflation reduction act. Il ventre molle della fortezza America è il Messico, dove le aziende cinesi stanno sfruttando l'accordo di libero scambio tra Usa, Messico e Canada (Usmca) entrato in vigore nel 2020. Nel 2023, il Messico è assurto a primo partner commerciale degli Stati Uniti superando la Cina. Un'analisi superficiale attribuirebbe questo primato al decoupling, cioè la separazione dei rapporti economici tra le due maggiori economie mondiali. Ma se si scava più a fondo, emerge che la più stretta integrazione tra le due sponde del Rio Bravo è avvenuta in concomitanza all'intensificarsi dei flussi commerciali tra Messico e Cina: le importazioni dalla Cina sono schizzate da 83 miliardi di dollari nel 2019 a quasi 120 miliardi nel 2022. L'aggiramento della Maginot daziaria peraltro sta per essere replicato anche nell'Ue: Byd sta acquistando terreni in Ungheria per installarvi la sua prima fabbrica in Europa. Quanto all'Italia, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha riferito in Parlamento che il governo ha intavolato delle trattative con aziende automotive cinesi per installare fabbriche in Italia. I sovranisti aspirano a fare dell'Italia il Messico d'Europa. Intanto oggi a Venezia il vicepremier Antonio Tajani a margine di un appuntamento all'università Ca' Foscari di Venezia con il ministro del Commercio di Pechino, ha dichiarato: Vogliamo inaugurare una fase nuova dei rapporti tra Italia e Cina e investire sul partenariato bilaterale, nell'anno in cui celebriamo il 20mo anniversario del Partenariato Strategico Globale istituito tra i due Paesi nel 2004 e i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo, ha dichiarato Tajani, aggiungendo che accoglieremo la delegazione cinese in un territorio a forte vocazione industriale ed orientato all'export, che rappresenta al tempo stesso la solidità dei rapporti storici e culturali tra Italia e Cina .Ne parliamo con Fabio Scacciavillani, economista, editorialista Sole24 Ore.
L'inflazione americana è più alta delle attese, 3,5% a marzo contro il 3,4% messo in conto dagli analisti e sopra il 3,2% di febbraio, e il dollaro ne prende atto rafforzandosi verso l euro e soprattutto lo yen, ai massimi in quest ultimo caso dal 1990. Il dato era molto atteso per capire le prossime mosse della Federal Reserve e l indicazione che ne arriva è di ulteriore prudenza sul taglio dei tassi. Anche la variazione mensile (+0,4%) è stata superiore alle attese, così come l indice core al netto di cibo ed energia a +3,8% sul marzo 2023. I rendimenti dei Treasury sono saliti e i future su Wall Street sono scesi: secondo i future, le aspettative di taglio dei tassi sono precipitate a uno o due (per un quarto di punto ciascuno) nell anno, contro i sei o sette di inizio gennaio. Nello specifico: A marzo, i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,4% rispetto al mese precedente, secondo quanto comunicato dal dipartimento del Lavoro, contro attese per un rialzo dello 0,3%, dopo il +0,4% di febbraio. Il dato annuale è salito dal 3,2% di gennaio al 3,5%, con il consensus al 3,4%. Il dato core , ovvero quello depurato dalla componente dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,4%, contro attese per un +0,3%, dopo il +0,4% di febbraio. Rispetto a un anno prima, il dato core ha registrato un rialzo del 3,8%, come a febbraio, contro attese per un rallentamento al 3,7%. I prezzi energetici sono aumentati dell 1,1% rispetto al mese precedente, quelli dei generi alimentari sono cresciuti dello 0,1%; rispetto a un anno prima, l energetico ha fatto registrare il primo aumento dal febbraio 2023, con un rialzo del 2,1%, il settore dei generi alimentari è in rialzo del 2,2%.Ne parliamo con Franco Bruni, ex docente economia monetaria internazionale università Bocconi, vice presidente ISPI.Istat, a febbraio risalgono consumi, vendite +0,3% in volumeA febbraio le vendite al dettaglio aumentano su base annua del 2,4% in valore e registrano un aumento in volume dello 0,3%. Le vendite dei beni alimentari crescono del 3,9% in valore e dello 0,4% in volume; un andamento analogo si osserva per quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +1,1% in valore e +0,5% in volume). La ripresa dei consumi si registra anche su base mensile con una crescita dello 0,1% sia in valore che in volume. Sono in lieve aumento sia le vendite dei beni alimentari (+0,1% in valore e in volume) sia quelle dei beni non alimentari (+0,2% in valore e in volume). Lo comunica l'Istat. Segnali di miglioramento per il commercio. A febbraio le vendite tornano a crescere in volume sull'anno per la prima volta da maggio 2022. Un aumento di lieve entità - appena il +0,3% - che però auspichiamo segnali l'inizio di un'inversione di tendenza. Così Confesercenti commenta le rilevazioni diffuse oggi da Istat sulle vendite al dettaglio di febbraio.Ne parliamo con Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti.Alla Luiss l'evento sulle eccellenze del Made in ItalyIn apertura della "Settimana del Made in Italy", Luiss ha ospitato un evento per celebrare i tratti distintivi dell'imprenditoria italiana e dei suoi protagonisti. Dopo il video messaggio del Ministro Adolfo Urso, sono intervenuti, tra gli altri, Marco Nespolo, Ceo Fedrigoni S.p.A., e Barbara Beltrame Giacomello, Vicepresidente per l'Internazionalizzazione di Confindustria. È stata anche l'occasione per presentare al pubblico il progetto editoriale che l'Ateneo intitolato a Guido Carli ha avviato con il magazine HTSI, mensile de Il Sole 24 Ore dedicato al mondo del lifestyle e della moda, che ha visto coinvolti oltre cento studenti italiani e internazionali della Luiss per dare vita a un modello inedito di analisi e ricerca sul significato del Prodotto in Italia intervistando consumatori e aziende. 10 le parole chiave individuate del Made in Italy.Ne parliamo con Marco Mazzù, Professore di marketing all'università Luiss.
Il volume di pannelli usati nel mondo nel 2030 arriverà a circa 8 mln di tonnellate (è una stima ottimistica). Nel 2050 raggiungerà 80 milioni di tonnellate. La Cina esporta il 90% dei pannelli utilizzati nel mondo. È probabile un collo di bottiglia. Solo nel 2023 in EU abbiamo importato dalla Cina circa 203 milioni di pannelli, in grado di produrre 101.5GW. Equivalgono a circa 254 mila container che messi uno in fila all'altro potrebbero collegare Torino con Tromso, al circolo polare artico). Le stime sono in crescita. Secondo studi della Arizona State University, si registra una carenza di argento. Il comparto fotovoltaico cuba il 15% dell'argento al mondo(fonte Bloomberg) e di questo passo nel 2040 si arriverà a consumarne il 100% dell'argento estratto in anno. KeepTheSun, primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, ha come obiettivi:  trasformare un potenziale rifiuto in una fonte di energia pulita e a basso costo, dare nuovo impulso alla transizione energetica in un'ottica di economia circolare e sostenere così la filiera europea del fotovoltaico. Un progetto dell'ESCo (Energy Service Company) COESA che dopo una prima fase di test da metà Marzo è diventato pienamente operativo. L'azienda torinese - che sviluppa soluzioni all'avanguardia per la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie - punta a un mercato tutto da costruire, gestito attualmente in maniera amatoriale da privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. Il potenziale è enorme, se si considera che il 90% dell'usato 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime ENEA  è destinato a finire in discarica.Ne parliamo con Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di COESA.Gimbe, in Italia quasi 2 miliioni di persone non si curano per motivi economiciNel 2022 la spesa sanitaria sostenuta direttamente dalle famiglie italiane, la cosiddetta 'out of pocket', ammonta a quasi 37 miliardi di euro. Oltre 25,2 milioni di famiglie in media hanno speso per la salute 1.362 euro, oltre 64 euro in più rispetto al 2021 che salgono a 100 euro per il Centro sud. 4,2 milioni di famiglie hanno limitato le spese per la salute, in particolare al Sud. E più di 1,9 milioni di persone hanno rinunciato a prestazioni sanitarie per ragioni economiche. E' a rischio la salute di oltre 2,1 milioni di famiglie indigenti. Lo rileva l'analisi della Fondazione Gimbe che si basa su dati Istat. L'entità della spesa out-of-pocket sottostima le mancate tutele pubbliche perché viene arginata da fenomeni conseguenti alle difficoltà economiche delle famiglie. Questi fenomeni sono molto più frequenti nelle Regioni del Mezzogiorno, proprio quelle dove l'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza è inadeguata. Lo status di povertà assoluta che coinvolge oggi più di due milioni di famiglie richiede urgenti politiche di contrasto alla povertà, non solo per garantire un tenore di vita dignitoso a tutte le persone, ma anche perché le diseguaglianze sociali nell'accesso alle cure e l'impossibilità di far fronte ai bisogni di salute con risorse proprie rischiano di compromettere la salute e la vita dei più poveri, in particolare nel Mezzogiorno. Dove l'impatto sanitario, economico e sociale senza precedenti rischia di peggiorare ulteriormente con l'autonomia differenziata.Ne parliamo con Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE.Def, Pil 2024 all'1%, il debito sale al 137,8%. Giorgetti: «Obiettivo taglio cuneo anche nel 2025»Il consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza. Il Pil del 2024 è stato fissato al +1%. Nella Nadef il Pil programmatico per quest'anno era al +1,2%. Si alza dunque oggi il velo sulle nuove stime per l'economia italiana con l'approvazione del Def all'esame del Consiglio dei ministri. La riunione è durata circa un ora. I documenti di finanza pubblica contengono le politiche economiche e finanziarie decise dal Governo. Nel corso degli ultimi decenni i documenti programmatici hanno assunto sempre di più un ruolo chiave nella definizione ed esposizione delle linee guida di politica economica del Paese. Tuttavia quello che ha registrato il via libera del Cdm è un Documento di economia e finanza che indica solo il quadro tendenziale, e quindi è destinato presto a cambiare: nel testo non ci sono le stime programmatiche che rappresentano la direzione in cui il Governo intende muovere. «La mancanza del programmatico è un fatto non nuovo, verificatosi già in 4 precedenti», ha ricordato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto in conferenza stampa al termine della riunione dell0'esecutivo a Palazzo Chigi. Anche se nei 4 precedenti si trattava di governi che avevano il voto alle porte. «Le nostre previsioni sono viste in ribasso rispetto alla Nafef per la crescita, passiamo a una previsione dell'1% in diminuzione dello 0,2% rispetto a quanto previsto l'anno scorso», ha aggiunto il ministro dell'Economia. Si tratta di «previsioni assai complicate da fare per un quadro di carattere internazionale e geopolitico complicato».Ne parliamo con Dino Pesole, editorialista del Sole 24 Ore e Lorenzo Codogno, Visiting professor alla London School of Economics e al College of Europe e consulente con LC Macro Advisors Ltd dal 2015. È stato capo economista del Ministero dell'Economia e delle Finanze (2006-2015), e di Bank of America a Londra (1998-2006).
Prende il via l'iter legale della procedura d'infrazione Ue lanciata dall'Italiacontro l'Austria per i divieti unilaterali imposti ai tir al Brennero. A quanto si apprende a Bruxelles, la prima audizione in contradditorio davanti alla Commissione europea si svolgerà nel pomeriggio dalle 14:30 alle 18. L'esecutivo Ue non intende rilasciare dichiarazioni in quanto si tratta di "una procedura legalmente vincolata". La procedura per trascinare l'Austria davanti alla Corte di giustizia Ue, ricorda un portavoce della Commissione, è regolamentata dall'articolo 259 dei Trattati. Dopo il ricorso presentato dal governo italiano, ora entrambe le parti hanno la possibilità di esporre le loro argomentazioni sia oralmente che per iscritto davanti all'esecutivo Ue che dovrà quindi redigere - entro il 15 maggio - un parere motivato. Nel caso in cui Bruxelles non agisca entro quel termine, il governo italiano potrà rivolgersi direttamente alla Corte di giustizia europea. Il volume delle merci che attraversa il Brennero è circa il 30% del traffico totale Nord-Sud nelle Alpi.La somma dei traffici al Brennero e al Tarvisio vale oltre il 50% dei traffici complessivi su gomma del sistema dei valichiNe parliamo con Paolo Uggè, presidente Conftrasporto e Fai (Federazione autotrasportatori Italiani).Dimon (Jpmorgan), impatto Ia come motore e vapore ed elettricitàL'impatto che l'intelligenza artificiale avrà sulla società può essere paragonato a quello avuto dall'elettricità e da internet. Lo ha detto l'amministratore delegato di JPMorgan Jamie Dimon nella lettera agli azionisti. "Anche se non sappiamo il pieno effetto dell'IA sulla nostra attività - e sulla società in generale -, siamo convinti che le conseguenze saranno straordinarie. L'impatto sarà come quello di alcune delle maggiori invenzioni degli ultimi centinaia di anni. Pensiamo alla macchina da stampa, al motore a vapore, all'elettricità, al computer e a internet", ha detto Dimon. L'amministratore delegato di JPMorgan, Jamie Dimon, mette in guardia: l'inflazione e i tassi di interesse potrebbero restare più alti di quanto si attendono i mercati a causa dell'elevata spesa pubblica. Nella lettera agli azionisti, Dimon afferma come "è importante notare che l'economia è spinta dalle spese pubbliche e dai recenti stimoli. C'è inoltre una crescente necessità di aumentare la spesa per far fronte alla transizione verso un'economia più verde e per ristrutturare le catene di approvvigionamento globali", osserva Dimon. Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.itEuropa alla ricerca di una difesa contro "l'invasione"cineseItalia, Francia e Germania tornano a incontrarsi per proseguire il coordinamento tra Paesi in tema di politica industriale. Oggi, a Parigi, si sta tenendo la terza riunione trilaterale tra i tre Paesi, dopo quella a Berlino dello scorso giugno sulle materie prime critiche e quella a Roma di ottobre sulla transizione digitale e l intelligenza artificiale. La trilaterale di Parigi ha oggetto la transizione ecologica e le tecnologie green. Alla riunione partecipano il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il vice cancelliere e ministro dell Economia e dell'Azione per il clima tedesco, Robert Habeck e il ministro dell Economia delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale francese, Bruno Le Maire. Proprio quest'ultimo ha dichiarato: "La Cina e gli Stati Uniti non ci aspetteranno. La Cina e gli Stati Uniti non ci faranno sconti": questo l'avvertimento lanciato dal ministro francese, tornando ad insistere per l'affermazione di una strategia economica comune dell'Unione europea, al termine del vertice trilaterale a Meudon - alle porte di Parigi - con gli omologhi di Italia e Germania, Adolfo Urso e Robert Habeck. "Non c'è un secondo da perdere", ha aggiunto Le Maire. L'allarme sulla Cina è stato lanciato questo fine settimana anche dal segretario del Tesoro Usa Janet Yellen a seguito degli incontri con gli alti funzionari cinesi. La Cina necessita di aggiustamenti sul fronte delle politiche industriali e sui consumi delle famiglie che sono deboli: il segretario al Tesoro americano Janet Yellen, chiudendo la sua missione in Cina, ha assicurato che "gli Stati Uniti non permetteranno di essere inondati da beni a basso costo" provenienti dal Dragone come avvenuto in passato. Quando il mercato globale è inondato da prodotti cinesi "artificialmente economici, la sopravvivenza delle aziende americane e di quelle straniere viene messa in discussione. Ne parliamo con Giuliano Noci - Professore ordinario in Ingegneria Economico-Gestionale, insegna Strategia & Marketing presso il Politecnico di Milano. Dal 2011 è Prorettore del Polo territoriale cinese dell'Ateneo milaneseIl mercato del fotovoltaicoIl volume di pannelli usati nel mondo nel 2030 arriverà a circa 8 mln di tonnellate (è una stima ottimistica). Nel 2050 raggiungerà 80 milioni di tonnellate. La Cina esporta il 90% dei pannelli utilizzati nel mondo. Quindi è evidente un collo di bottiglia. Solo nel 2023 in EU abbiamo importato dalla Cina circa 203 milioni di pannelli, in grado di produrre 101.5GW. Equivalgono a circa 254 mila container che messi uno in fila all'altro potrebbero collegare Torino con Tromso, al circolo polare artico). Le stime sono in crescita. Secondo studi della Arizona State University, si registra una carenza di argento. Il comparto fotovoltaico cuba il 15% dell'argento al mondo(fonte Bloomberg) e di questo passo nel 2040 si arriverà a consumarne il 100% dell'argento estratto in anno. Iniziano ad esserci carenze anche di sabbia silicea (ne ha parlato l'Economist), che è il secondo materiale (dopo l'acqua) più utilizzato al mondo. Una materia chiave anche per l'elettronica di consumo e il fotovoltaico. KeepTheSun, primo marketplace italiano di pannelli fotovoltaici usati, ha come obiettivi:  trasformare un potenziale rifiuto in una fonte di energia pulita e a basso costo, dare nuovo impulso alla transizione energetica in un'ottica di economia circolare e sostenere così la filiera europea del fotovoltaico. Un progetto dell'ESCo (Energy Service Company) COESA che dopo una prima fase di test da metà Marzo è diventato pienamente operativo. L'azienda torinese - che sviluppa soluzioni all'avanguardia per la transizione ecologica di imprese, pubblica amministrazione e famiglie - punta a un mercato tutto da costruire, gestito attualmente in maniera amatoriale da privati che vendono i vecchi pannelli sulle piattaforme online. Il potenziale è enorme, se si considera che il 90% dell'usato 78 milioni di tonnellate di pannelli entro il 2050 secondo le stime ENEA è destinato a finire in discarica.Ne parliamo con Federico Sandrone, amministratore delegato e cofondatore di COESA.
La classifica degli sprechi

La classifica degli sprechi

2024-04-0501:06:58

Le imprese alla sfida della sostenibilità non solo ambientaleOggi, domani e domenica Radio 24 è presente con alcuni suoi programmi in uno stand in Piazza Garibaldi a Parma in occasione della Green week. Al centro della nuova edizione della Green week, in programma dal 5 al 7 aprile, ci saranno le fabbriche e gli obiettivi dell agenda europea, la crisi climatica e la trasformazione delle filiere. Le sfide legate alla sostenibilità, da quelle internazionali alle partire che si giocano sui territori. Il festival, che ogni anno porta a Parma i massimi esperti dei temi della green economy, insieme a esponenti delle istituzioni, imprenditori, ricercatori e dottorandi provenienti dalla migliori università italiane, quest anno raddoppia con 70 eventi e 300 relatori. Attraverso sette sezioni tematiche verranno raccontati i legami tra il green e diversi settori industriali dall agroalimentare alla moda, dall edilizia alla logistica. Tra i molti eventi ce n'è stato anche uno stamattina dal titolo "Le imprese alla sfida della sostenibilità non solo ambientale", a cui a partecipato Giuseppe Pasini, presidente di Feralpi Group. Insieme a lui Fulvia Bacchi, direttore generale di UNIC Concerie Italiane, Valeria Brambilla, socio e presidente di Deloitte & Touche, Pietro Negra, fondatore e presidente di Pinko, Vittorio Ratto, vice direttore generale di Crédit Agricole Italia, e Filippo Zuppichin, ad di Piovan.Ne parliamo con Giuseppe Pasini, Presidente di Feralpi Group.
Alla vigilia del 75° anniversario dalla fondazione della Nato, che cade oggi, da Bruxelles il segretario generale Jens Stoltenberg ha annunciato che l'Alleanza inizierà a pianificare un programma di aiuti militari quinquennale da 100 miliardi di dollari per l'Ucraina, nonostante gli Stati Uniti abbiano invitato alla cautela su alcuni aspetti della proposta. "Oggi gli alleati hanno concordato di andare avanti con la pianificazione di un ruolo maggiore della Nato nel coordinamento della sicurezza e dell'addestramento", ha detto Stoltenberg dopo la riunione dei ministri degli Esteri della Nato. Da Bruxelles, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiesto che anche il fronte sud diventi una priorità per la Nato. Il primo ministro olandese Mark Rutte è il favorito per diventare il nuovo leader dell'Alleanza, ma ci sono ancora degli ostacoli da superare.Il nuovo programma della Commissione Ue poggia su strumenti già esistenti: non solo il bilancio comunitario, ma anche il Fondo europeo di Difesa. Il quadro politico è dettato dalla dottrina strategica approvata dai paesi membri nel 2022 e che prevede maggiore coinvolgimento dell'Unione negli affari militari (si veda Il Sole/24 Ore del 22 marzo 2022). Sul fronte ucraino, Bruxelles propone di creare un centro di ricerca dedicato all innovazione tecnologica in campo militare e che avrà sede a Kiev.Ne parliamo con Adriana Cerretelli, editorialista Il Sole 24 Ore Bruxelles. Stellantis, tavoli al Mimit per salvare la produzione in ItaliaTerza giornata di incontri sulla produzione di Stellantis in Italia.Sono 150 le uscite incentivate alla Maserati di Modena, annunciate da Stellantis nell'ambito dell'accordo quadro nazionale non sottoscritto dalla Fiom CgilIeri tavolo al Mimit sulle difficoltà di Mirafiori.A chiedere un nuovo modello da assegnare a Mirafiori questa volta non sono soltanto i sindacati ma anche le istituzioni, a cominciare da Regione Piemonte e Comune di Torino.Mirafiori è il più a rischio tra le fabbriche italiane, proprio per i volumi produttivi, calati nel 2023 del 10% - a quota 80mila autovetture - e inchiodati a sole 12mila unità nel primo trimestre dell anno.Della necessità di arrivare a quota 200mila auto a Mirafiori sono convinti tutti, compreso il ministro Adolfo Urso.Arrivare a questo traguardo per Mirafiori significa, in una logica nazionale, raggiungere l'obiettivo - confermato più volte dall azienda - di produrre 1 milione di veicoli in Italia.Ne parliamo con Filomena Greco, Il Sole 24 Ore.PNRR, mille giorni al traguardo: nodo tempi e sanitàIl Pnrr italiano arriva oggi a metà del guado. Mancano esattamente mille giorni alla scadenza del 30 giugno 2026, data ufficiale di chiusura dei lavori, al netto di proroghe di cui in Italia sottotraccia si discute molto nella consapevolezza, però, che il dibattito è prematuro e che eventuali decisioni in merito toccheranno alla nuova Commissione europea.Altri 995 giorni sono invece passati dalla «decisione di esecuzione» con cui il Consiglio Ue ha approvato il Piano presentato da Roma. I motori viaggiano a pieni giri, come mostrano alcuni dei numeri messi in fila per Il Sole 24 Ore dall Osservatorio Recovery Plan dell Università di Tor Vergata. In corso di realizzazione ci sono 121mila progetti, su cui lavorano 126mila soggetti attuatori affiancati da 11.581 soggetti subattuatori. Ma il panorama continua ad arricchirsi, perché a oggi ci sono 69.867 procedure di gara avviate. Dal contatore della spesa, l'ultimo dato ufficiale emerso si riferiva al 31 dicembre scorso e si attestava a 42,9 miliardi. Il dato, però, dovrebbe accelerare in fretta, anche per effetto delle nuove norme del decreto Pnrr quater che rendono più stringenti gli obblighi di aggiornare sulla piattaforma telematica ReGis lo stato di avanzamento degli interventi, pena la segnalazione in una sorta di black list e il rischio di subire i poteri sostitutivi. L'ultimo ostacolo da superare pare quello della piena integrazione con i dati relativi alle opere del ministero dell Istruzione che fin qui avevano viaggiato su un canale digitale autonomo.Ne parliamo con Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore.
Sono ore di apprensione anche per l'industria tecnologica, dopo il terremoto che ha colpito l'isola di Taiwan. Una scossa violentissima, la più forte degli ultimi 25 anni, che ha costretto le fabbriche di chip a sospendere la loro produzione. TSMC, il più grande produttore di semiconduttori al mondo, ha evacuato alcune delle sue sedi, e così hanno fatto anche produttori minori come United Microelectronics. In alcune sedi di TSMC, alcuni operai sono tornati ai loro circa 4 ore dopo la scossa. Ma gli effetti del terremoto, al momento, sono sconosciuti. Alcuni macchinari sono entrati in modalità di emergenza, bloccando le operazioni. Anche perché la produzione dei semiconduttori è un processo delicatissimo, e una singola vibrazione può distruggere interi lotti di semiconduttori realizzati con precisione. TSMC - che è il principale produttore di chip a contratto e lavora quotidianamente per società come Apple e Nvidia - ha reso noto di aver evacuato il personale da alcune aree e ha affermato che sta valutando l impatto del sisma che ha colpito pesantemente la costa orientale dell isola. Anche United Microelectronics ha fermato i macchinari in alcuni stabilimenti e ha evacuato alcune strutture nei suoi hub di Hsinchu e Tainan.Ne parliamo con Biagio Simonetta, Il Sole 24 Ore. In Italia l'acquisto di camion a trazione elettrica non decollaL'acquisto di camion elettrici nel 2023 ha segnato una crescita di cinque voltele immatricolazioni, che tradotto in numeri dà la sconsolante cifra di sole 98 unità vendute nel 2023, contro le 19 dell'anno precedente. 98 unità corrispondono allo 0,3% rispetto al numero di camion venduti (28.707) nel 2023.In base a uno studio di Boston Consulting Group per Transport&Environment: Camion Ue, entro il 2035 a rischio fino a un decimo delle vendite per ritardo nella transizione all'elettrico.L'incapacità di soddisfare la domanda di camion a emissioni zero, secondo T&E, lascia spazio ai produttori statunitensi e cinesi. Una transizione più rapida potrebbe generare fino a 23.000 posti di lavoro entro il 2035 e l'elettrificazione dell'autotrasporto migliorerebbe l'economia europea: dai 10 ai 27 miliardi di PIL in più.Ne parliamo con Paolo Starace, Presidente sezione veicoli industriali dell'Unrae.Istat, a febbraio +41mila occupati. Tasso di disoccupazione al 7,5%Dopo la frenata di gennaio (-40mila occupati), a febbraio, ha appena reso noto l Istat, con i dati provvisori, il mercato del lavoro segna una nuova crescita dell occupazione: +41mila unità. Il risultato è frutto di un vero e proprio boom delle assunzioni stabili, salite in un solo mese di ben 142mila unità. I contratti a termine sono invece calati di 76mila unità. Arretrano anche gli indipendenti, -26mila lavoratori autonomi. I dipendenti permanenti raggiungono 15 milioni e 969mila unità. L occupazione, complessiva, cresce poi solo per gli uomini (+54mila unità), mentre per le donne si registra un segno negativo (-13mila unità). Guardando all età, l occupazione sale per gli over25. Il tasso di occupazione generale arriva al 61,9% (+0,1 punti), raggiungendo così un nuovo picco.Allargando lo sguardo sull anno, il numero complessivo di occupati, a febbraio 2024, supera quello di febbraio 2023, dell 1,5%, pari a +351mila unità. L aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d età, a eccezione dei 15-24enni tra i quali l occupazione è in calo. Il tasso di occupazione sale in un anno di 0,8 punti percentuali. La nuova occupazione è tutta a tempo indeterminato, in un anno i lavoratori permanenti sono aumentati di 603mila unità. I lavoratori a termine sono scesi di 200mila, gli autonomi sono in calo di 53mila unità. Rispetto a febbraio 2023, calano sia il numero di persone in cerca di lavoro (-3,2%, pari a -63mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,9%, pari a -239mila).Ne parliamo con Riccardo Trezzi, economista e docente presso l'Università di Ginevra, fondatore del centro studi UnderlyingInflation.com.
Inizia venerdì 5 aprile a Villa d'Este di Cernobbio, per concludersi sabato 6 aprile, il Workshop "Lo scenario dell'economia e della finanza". Missione e ambizione del Workshop sono quelle di offrire alla classe dirigente internazionale e italiana un occasione di approfondimento seria e qualificata supportata da analisi e ricerche sugli scenari geopolitici, economici, tecnologici e sociali e sulle loro implicazioni per le imprese e per i Paesi. Intanto oggi: l'indice Pmi manifatturiero dell'Italia torna a segnalare crescita dopo un anno, con una lieve espansione sia degli ordini che della produzione. L'indice Hcob Italy Manufacturing Purchasing Managers' Index è risultato a 50,4 a marzo da 48,7 di febbraio, tornando per la prima volta dal marzo 2023 sopra la soglia dei 50 punti che separa la contrazione dall'espansione dell'attività manifatturiera. "Il settore manifatturiero italiano può tirare un sospiro di sollievo", è il commento di Tariq Kamal Chaudhry, economista della Hamburg Commercial Bank che elabora l'indice in collaborazione con S&P Global.Ne parliamo con Valerio De Molli - Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti.La Cina scatena la nuova febbre dell'oroIl prezzo dell'oro continua a correre: ieri sul mercato di New York le quotazioni spot dei lingotti hanno toccato quota 2.265,73 dollari l'oncia, in rialzo dell 1,6% rispetto alla chiusura di giovedì scorso. Per il metallo giallo è il nuovo record assoluto che ritocca la serie di massimi che si erano registrati nelle ultime sessioni con un grammo d oro che vale 79,9 dollari o se vogliamo 73,4 euro. A dare slancio al rally, spiegano gli operatori di mercato, sono le indicazioni che presto la Federal Reserve inizierà a tagliare i tassi di interesse, in un contesto in cui il prezzo è già sostenuto dalle tensioni geopolitiche internazionali e dalla forte domanda di mercato proveniente in queste settimane soprattutto dalla Cina. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, sono diversi trimestri che la domanda cinese resta sostenuta con la banca centrale cinese che ha aumentato notevolmente le sue riserve di lingotti, facendo acquisti in tutti gli ultimi 16 mesi. Oltre a questo l'acquisto di oro sta guadagnando popolarità tra i giovani cinesi.Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.it.Musk contro Telecom Italia: «Blocca lo sviluppo di Internet veloce»Starlink, la società di Elon Musk, sostiene che l'introduzione di internet veloce in Italia è ostacolata dal maggior operatore telefonico del Paese (cioè Telecom Italia) con possibili ripercussioni per i servizi nel sud dell'Europa e in nord Africa. E quanto emerge da denuncia presentata all'autorità italiana di vigilanza per le comunicazioni e al Ministero dell'Industria poco prima di Pasqua dalla stessa Starlink. Dalla società guidata da Elon Musk, sostengono che Telecom Italia non abbia rispettato per mesi le norme che le imponevano di condividere i dati dello spettro per evitare interferenze di frequenza con le sue apparecchiature. Accuse respinte da Telecom, secondo la quale si tratterebbe di una ricostruzione parziale dei fatti. Il punto è che la mancanza di accesso ai dati sta rallentando fortemente l'installazione di nuove apparecchiature di proprietà di Starlink, che è di fatto un fornitore di Internet via satellite di proprietà di SpaceX, fondata e amministrata da Elon Musk. Intanto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha dichiarato: «Noi dobbiamo come Ministero garantire le parti e quindi Tim, i dati e le informazioni che possiede, e nel contempo consentire ad attori come Starlink e altri di utilizzare questa nuova tecnologia a beneficio di tutti. Sarà il ministero parte protagonista nella mediazione e nel confronto tra gli attori e nell individuazione di una soluzione migliore che e possa garantire l interesse nazionale».Ne parliamo con Andrea Biondi, Sole 24 Ore.Sanità in affanno, l'Italia spende la metà di Germania e FranciaSecondo la Relazione al Parlamento sulla gestione dei servizi sanitari regionali appena depositata dalla sezione Autonomie della Corte dei conti, la spesa pubblica italiana per la sanità oscilla oggi intorno ai 131 miliardi, contro i 427 della Germania, i 271 della Francia e i 230 del Regno Unito. Nel rapporto al prodotto interno lordo, che misura in modo più efficace il confronto internazionale, noi ci fermiamo al 6,8%, mentre la Germania arriva al 10,9%, la Francia al 10,3% e il Regno Unito al 9,3%. Il grado di condizionamento imposto dallo stato dei conti pubblici e dal livello del debito si fa ancora più evidente quando si guarda alle dinamiche degli ultimi anni. Fra 2016 e 2022 l'Italia ha realizzato la crescita economica più modesta fra i grandi Paesi del continente, con un +6,6% che si confronta con il +8,5% della Germania, il +8,2% della Francia e il +10,2% del Regno Unito. Ma è anche l'unica ad aver aumentato la spesa sanitaria meno del prodotto interno lordo: nello stesso periodo il contatore segna +6,6%, mentre Berlino, Parigi e Londra hanno fatto segnare valori fra il 24,8 e il 25,4%, a ritmi cioè circa quattro volte superiori a quelli italiani. In sintesi estrema, a parità di potere d'acquisto la spesa sanitaria italiana per abitante (3.255 dollari all anno; circa 3.018 euro) è il 47% di quella tedesca (6.930 dollari) e il 57,9% di quella francese (5.622). Ne parliamo con Gianni Trovati, del Sole 24 Ore.
La classifica degli sprechi

La classifica degli sprechi

2024-03-2901:09:26

Sapelli tra crisi globali, Pnrr e DeficitTra venti di guerra che si fanno sempre più insistenti, l'economia italiana si ritrova nella palude del superbonus che, insieme a una crescita più debole di quella prevista dal governo, rischia di portare il rapporto deficit pil ben oltre le speranze di Palazzo Chigi.A livello globale, intanto, l'economia tiene ma la Cina rimane un'incognita enorme. Il fatto che apra ad investimenti stranieri è il disperato tentativo di invertire la rotta?Ne parliamo con Giulio Sapelli, Università Statale Milano.
Cinecittà e il Pnrr

Cinecittà e il Pnrr

2024-03-2801:10:18

All'interno del Pnrr è previsto l'investimento "Sviluppo dell'industria cinematografica (Progetto Cinecittà)", da realizzare entro giugno 2026, che ha l'obiettivo di potenziare la competitività del settore cinematografico e audiovisivo italiano. Il Progetto è strutturato su tre linee di intervento:1. potenziamento degli studi cinematografici di Cinecittà SpA per migliorare il livello qualitativo e quantitativo dell'offerta produttiva e aumentare la capacità di attrazione delle grandi produzioni nazionali, europee e internazionali anche favorendo la sostenibilità ambientale, lo sviluppo tecnologico e la riqualificazione dell'area;2. valorizzazione della produzione dei servizi per la tutela del patrimonio digitale detenuto dall'Archivio Luce Cinecittà (digitalizzazione archivio fotografico e audiovisivo).3. rilancio delle attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia mediante lo sviluppo di infrastrutture ad uso professionale e didattico tramite e-learning, digitalizzazione, modernizzazione ed efficientamento del parco immobiliare e impiantistico.Ne parliamo con Nicola Maccanico, amministratore delegato di Cinecittà.Prometeia migliora le stime, +0,7% il Pil italiano nel 2024. Ma lontano dalle stime del governoPrometeia ieri ha rivisto a rialzo le stime sulla crescita dell'Italia nel 2024, che dovrà comunque fare i conti con un primo semestre "ancora cauto": il trascinamento positivo dallo scorso anno, si legge nell'ultimo Rapporto di previsione della società di consulenza e analisi, porta a una revisione del Pil allo 0,7%, dallo 0,4% del precedente rapporto di dicembre, mentre nel 2025 la crescita sarà dello 0,9%. Intanto oggi Stefano Costa, primo ricercatore del Servizio per l'analisi e la ricerca economica e sociale dell'Istat, durante il briefing di presentazione del Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell'Istat, ha spiegato che nello scenario avverso in cui la Bce non dovesse allentare le condizioni finanziarie per le imprese, "fino a un quarto delle società di capitali potrebbe andare sotto la linea di galleggiamento, specie terziario".Ne parliamo con Lorenzo Forni, Segretario generale di Prometeia.Regno Unito in recessione, Pil quarto trimestre a -0,3%Il Pil del quarto trimestre dello scorso anno nel Regno Unito è diminuito dello 0,3%. Lo ha reso noto l'Ufficio per le statistiche nazionali, confermando la precedente stima di febbraio. Il calo segue una contrazione dello 0,1% nel terzo trimestre del 2023, confermando la recessione tecnica (segnata cioè da due trimestri consecutivi di andamento negativo). Nell'intero anno l'economia è cresciuta dello 0,1%.Ne parliamo con Nicol Degli Innocenti - collaboratrice del Sole 24 Ore da Londra.
Festival Città Impresa ha avuto luogo a Vicenza da venerdì 22 a domenica 24 marzo. Radio24 era presente all'evento. Ogni anno, in primavera e in autunno, Città Impresa ospita il dibattito sui temi dell'economia, della politica e della cultura diventando centro di aggregazione per opinion leader, imprenditori e attori della società civile. Tanti incontri, quindi, con ospiti autorevoli; momenti di dibattito, tavole rotonde, presentazioni di libri. Il tema centrale dell'edizione 2024 è stato la situazione geopolitica, con le sue ricadute sull'economia. 60 paesi nel mondo sono chiamati, quest'anno ad un voto che potrebbe cambiare equilibri sempre più critici. Ma non è solo la politica ad incidere sulle scelte. Lo scenario militare e macro economico influenza le prospettive di crescita delle imprese.Ne parliamo con Filiberto Zovico, amministratore unico di Post Editori e fondatore di ItalyPost.Superbonus, stop finale alle cessioni dei creditiNel consiglio dei ministri di ieri sera arriva a sorpresa l'ennesimo decreto legge scritto in tutta fretta per fermare il meccanismo della cessione dei crediti d imposta. «Sono norme che hanno avuto effetti devastanti, che fanno molto male a me e a tutti gli italiani», scandisce un Giancarlo Giorgetti particolarmente ombroso nella conferenza stampa convocata al termine di una riunione di Governo durata più di tre ore. Nella sintesi del ministro dell Economia il decreto «elimina sostanzialmente ogni tipo di sconti in fattura e di cessione del credito per tutte le tipologie che ancora le prevedevano»; e a chi gli chiede se l eredità impazzita di Superbonus e dintorni mette a rischio il ruolo di vertice di Biagio Mazzotta alla Ragioneria generale dello Stato il titolare dei conti risponde che «non è questa la sede per decidere, ma le misure di monitoraggio introdotte ora dal decreto dimostrano che quelle norme sono nate in modo del tutto scriteriato».Ne parliamo con Gianni Trovati, de Il Sole 24 Ore.
I risultati segnati dall'occupazione nell'ultimo anno «sono molto positivi, ma dobbiamo ricordarci che il problema della povertà assoluta riguarda persone che non beneficiano dei miglioramenti del mercato del lavoro». Andrea Garnero, economista dell'Ocse, commenta il record della povertà in Italia. Nel 2023 l'Istat calcola 5,7 milioni di persone in povertà assoluta, di queste 1,3 milioni sono minori. La crescita dei prezzi ha inciso nelle tasche dei cittadini che hanno speso di più (quasi il 4%) per comprare meno. L'inflazione alle stelle, l'addio al reddito di cittadinanza e il ritiro dei sussidi post Covid hanno influito su questa dinamica. Per aiutare quei lavoratori, che pur avendo un impiego restano in una condizione di povertà, Garnero lancia una proposta: «Garantire i minimi contrattuali e accompagnarli con un'integrazione al reddito dello Stato».Ne parliamo proprio con Andrea Garnero, Economista presso il Dipartimento Lavoro e Affari Sociali dell'OCSE.Ue lancia indagine su Amazon, Alphabet, Apple e Meta per sospetta violazione Digital Markets ActLa Commissione europea ha annunciato ieri l'apertura di indagini ai danni di quattro società americane: Alphabet (che controlla Google), Meta (proprietaria di Facebook e Instagram), Apple e Amazone. Bruxelles sospetta che le soluzioni proposte dalle tre società non siano pienamente conformi al DMA (Digital Markets Act entrato in vigore il 7 marzo 2024), con cui l'Unione vuole proteggere la crescita delle start up in Europa e tutelare le scelte degli utenti. Lo scopo è garantire mercati digitali che in Europa siano al tempo stesso aperti e contendibili.«Esprimiamo preoccupazione e continuiamo a monitorare attentamente la situazione. In generale, vogliamo che il Dma sia applicato con precisione e facciamo in modo che nessuna società cerchi di aggirare le regole», ha detto la commissaria Ue per la concorrenza Margarethe Vestager, sottolineando che la Commissione «lavora sempre con tutte le parti coinvolte per verificare se ci siano irregolarità». La commissaria ha spiegato che, al momento, l'indagine è stata avviata a carico di alcune società, ma «non è detto che non siano coinvolti altri gruppi, se emergeranno criticità». L'indagine, ha detto Vestager, «dovrebbe essere conclusa nell arco di 12 mesi». In caso di violazione, la Commissione può imporre multe fino al 10% del fatturato totale della società a livello globale, che possono salire al 20% in caso di violazione reiterata. Non è la prima volta che le Autorità Antitrust, anche quella nazionale italiana, si occupano di Big Tech. Ne parliamo con Alessandro Plateroti - nuovo Direttore di NewsMondo.it Tesla e governo in trattativa per sito di camion in ItaliaTesla sarebbe in trattativa con il governo per la produzione in Italia di camion e furgoni elettrici: contatti che tra qualche stop and go vanno avanti da mesi. Secondo alcune fonti industriali, il ministero delle Imprese e del made in Italy nelle ultime settimane avrebbe approfondito il dialogo con un possibile nuovo costruttore dell'automotive e i contatti più seri sarebbero con la Tesla di Elon Musk. Interlocuzioni anche con tre produttori cinesi, sempre per eventuali investimenti produttivi nel settore dell'elettrico: Byd, Great Wall Motors e Chery Automobile. Con quest'ultimo, in particolare, il dialogo sarebbe entrato in uno stadio più avanzato nell'ultimo mese dopo una serie di sopralluoghi in ex aree industriali del Sud proposte di funzionari del Mimit come possibili localizzazioni. Cercare di portare un altro costruttore in Italia, sottolinea il Sole, avrebbe l'obiettivo "di strappare un grande investimento in Italia" o "quantomeno di scuotere il dialogo con Stellantis prospettando al gruppo guidato da Carlos Tavares una scomoda concorrenza in Italia".Intanto è stato siglato da Stellantis e dai sindacati metalmeccanici torinesi un accordo per l uscita volontaria incentivata di 1.520 lavoratori occupati in 21 società del gruppo presenti sul territorio, su un bacino di circa 12mila addetti complessivi. Lo comunicano le sigle dei metalmeccanici Fim, Uilm, Fismic e Ugl che hanno sottoscritto l accordo. Di questi, come fa sapere il sindacato, sono previste 733 uscite incentivare nelle strutture centrali (impiegati e quadri) e 300 alle Carrozzerie di Mirafiori.Ne parliamo con Carmine Fotina, Il Sole 24 Ore.
Nel 2023, le famiglie in povertà assoluta si attestano all'8,5% del totale delle famiglie residenti (erano l'8,3% nel 2022), corrispondenti a circa 5,7 milioni di individui (9,8%; quota pressoché stabile rispetto al 9,7% del 2022). Lo indica oggi l'Istat sulla base delle stime preliminari.Il quadro, rimarca l'Istat, è di sostanziale stabilità rispetto al 2022: in particolare si tratta di oltre 2 milioni 234mila famiglie, per un totale di circa 5 milioni 752mila individui in povertà assoluta. Sono indicate come assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore a una soglia minima corrispondente all'acquisto di un paniere di beni e servizi considerato essenziale a garantire uno standard di vita minimamente accettabile e a evitare gravi forme di esclusione sociale. Nel Nord, dove le persone povere sono quasi 136mila in più rispetto al 2022, l'incidenza della povertà assoluta a livello familiare è sostanzialmente stabile (8,0%), mentre si osserva una crescita dell'incidenza individuale (9,0%, dall'8,5% del 2022). Il Mezzogiorno mostra anch'esso valori stabili e più elevati delle altre ripartizioni (10,3%, dal 10,7 del 2022), anche a livello individuale (12,1%, dal 12,7% del 2022).Ne parliamo con Massimo Baldini, docente di Scienza delle Finanze presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.Ue su Ita-Lufthansa, rischio aumento prezzi e calo servizi. Entro il 26 aprile la risposta ai rilieviLa Commissione Ue ha formalizzato a Lufthansa e al Ministero italiano dell Economia le conclusioni preliminari sul progetto di ingresso in minoranza nel capitale di Ita. Il timore, annuncia, è che porti a un aumento dei prezzi per i clienti e a una diminuzione della qualità dei servizi. La lettera (statement of objections) dei servizi per la concorrenza della Commissione europea elenca i rilievi e i nodi ancora da sciogliere prima di poter dare il via libera all'operazione di fusione delle due compagnie: il responso è atteso entro il 6 giugno.Nel dettaglio la Commissione europea evidenzia tre possibili criticità: l alleanza potrebbe ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l Italia con i paesi dell Europa centrale; ridurre la concorrenza su un alcune rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone. Infine potrebbe creare o rafforzare la posizione dominante di Ita presso l aeroporto di Milano-Linate.Ne parliamo con Gianni Dragoni, Il Sole 24 Ore.L'appello lombardo alla Commissione europeaLa scorsa settimana l'Assessore allo Sviluppo economico della Lombardia Guidesi ha portato, per la prima volta, il Tavolo della Competitività a Bruxelles per riaffermare il protagonismo lombardo in Europa. È stato sottoscritto un documento da tutto il Tavolo con proposte su 11 tematiche specifiche di interesse del mondo imprenditoriale che verrà sottoposto alla prossima Commissione Europea.Alla base di questo percorso che l'assessore ha intrapreso, insieme al sistema Lombardo, ormai due anni fa, quello della creazione di lobby istituzionali con le altre regioni europee produttive e influenzare le decisioni della Commissione su specifiche materie, si pensi all'automotive (l'assessore dal 1° gennaio 2025 diventerà presidente dell'Alleanza delle Regioni europee dell Automotive), oppure alla chimica (da due mesi è presidente dell'Associazioni delle Regioni europee sulla chimica). La speranza dei promotori dell'iniziativa è poter interloquire con una Commissione che si confronti con i territori produttivi, come appunto la Lombardia.La Lombardia è la prima regione industriale d'Europa superando concorrenti come i Lander tedeschi del Baden Wurttemberg e della Baviera. Unica regione italiana in grado di registrare un indice di competitività regionale sopra la media dell'Unione Europea, come gli Stati membri dell'Europa centrale e nordici. Raccoglie oltre un terzo del totale in valore delle partecipazioni estere sul suolo nazionale e sviluppa circa un quinto degli investimenti netti italiani fuori dai confini; oltre il 60% degli investitori stranieri in Italia e 92 dei 100 investitori più significativi, sono proprio in Lombardia. Ne parliamo con Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo economico.
La classifica degli sprechi

La classifica degli sprechi

2024-03-2201:04:17

Radio24 in diretta da Festival Città Impresa Radio 24 è presente con i suoi studi a Festival Città Impresa, che si inaugura oggi a Vicenza e prosegue fino a domenica 24 marzo. Il nostro stand è posizionato in Piazza Castello.Ogni anno, in primavera e in autunno, Città Impresa ospita il dibattito sui temi dell'economia, della politica e della cultura diventando centro di aggregazione per opinion leader, imprenditori e attori della società civile. Tanti incontri, quindi, con ospiti autorevoli; momenti di dibattito, tavole rotonde, presentazioni di libri.Il Festival ha l'obiettivo di analizzare e comprendere il panorama in cui le imprese si muovono, approfondendo le strategie e le politiche che aziende virtuose mettono in campo in momenti di incertezza come quelli che stiamo vivendo attualmente. Il tema centrale dell'edizione 2024 è la situazione geopolitica, con le sue ricadute sull'economia. Interviene Riccardo Illy AD di Polo del Gusto, Sub-Holding costituita a giugno 2019, in cui il Gruppo Illy riunisce marche d'eccellenza del settore Food&Beverage.
loading
Comments (13)

Iacopo Poncina

Solo a me non si scarica?

Apr 21st
Reply

Enzo Enzo

Barisoni si è montato la testa, pensa di avere lo spessore intellettuale di un opinionista e ha trasformato una trasmissione di informazione economica in un palco personale. Dopo anni sono costretto dalla sua invadenza priva di stile ad abbandonare questo canale. Peccato. Speriamo che un direttore vero sappia rimetterlo al suo posto.

Jul 21st
Reply

Byront III

ma questa è la zanzara, non focus economia

May 20th
Reply

lesya svidan

se magari una volta tanto si caricasse un file audio valido al comcast ci si sarebbe potuto ascoltarlo..

Apr 16th
Reply

Byront III

A me la nuova base non piace

Jan 9th
Reply (2)

Byront III

Perché non è più aggiornato?

Oct 6th
Reply

Amedeo Andriollo

wow

May 18th
Reply

Antonino Tripoli

Scusate leggendo il titolo del podcast ho deciso di non seguirvi più. Davvero non capite che non se ne può più di TAV. Sembra che sia l''unica priorità del Paese. Questa è informazione standard non originale. Se ascolto voi o altre 100 testate di informazione dite tutti la stessa cosa.

Mar 12th
Reply

Nuage Laboratoire

text

Jan 11th
Reply

Daniele Carlini

aggiornamenti ricevuti per notifica ma non presenti in elenc

Nov 3rd
Reply

Butu Butu

puntata non scaricabile da podcast. potete verificare? grazie e saluti

Oct 17th
Reply
Download from Google Play
Download from App Store