Livia è una sedicenne matura e responsabile, che parla di sé stessa e del mondo che la circonda con grande consapevolezza. Eppure Livia è una ADHD. Attraverso i suoi racconti e quelli di sua mamma Alessia, ricostruiamo la sua storia. Una storia che, a dispetto di questa apparente serenità, vede molti ricordi dolorosi: come alle elementari, quelle volte in cui Livia scappava dalla classe; o come quando la maestra le aveva consegnato davanti a tutta la scuola una scatola con i brandelli di un libro che Livia aveva strappato durante una delle sue crisi. Ma, come in ogni racconto, anche la storia di Livia vede una trasformazione: grazie al maestro di musica, alle medie; o grazie al campus…e infatti Livia, oggi, vuole diventare una tutor alla prossima edizione. E trasformare quei brandelli di libro che associa così dolorosamente all’infanzia in coriandoli, da lanciare in cielo. Insieme.
Michela e Nicola sono una strana coppia: lei è una mamma scattante, ottimista; lui, un preadolescente che, con il suo metro e novanta, ha l’aspetto di un adulto. Nicola fatica a tenere l’attenzione, interrompe spesso…in mezzo alle persone prova ansia, a volte un senso di depressione. Michela cerca in tutti i modi di tirare su il suo morale. Nicola è un ADHD e si sta affacciando alle superiori con le ansie di un adolescente sommate a quelle di chi soffre di un disturbo del comportamento. Ma Michela è sicura di lui: grazie al campus di Gianluca Daffi, a cui i due hanno partecipato alcuni anni fa, ha cambiato profondamente il suo punto di vista sul disturbo da iperattività…e su suo figlio. È lui che deve guadagnare sicurezza. Ma c’è un posto in cui l’ha già trovata: l’acqua. Per lui, è vita. E la pallanuoto il porto sicuro in cui tirare fuori la parte migliore di sé.
Alessandro è un bimbo vivace, frenetico, non sta mai fermo. Sfida, e si oppone sempre. Così è anche Vito, suo padre. Già, perché sia Vito che Alessandro sono ADHD… Vito sente di dover essere, proprio per questo problema condiviso, un modello per il figlio e di poter fronteggiare con lui le difficoltà. Grazie anche alle arti marziali, che Vito insegna ai bambini che sono stati rifiutati da tutti gli altri sport. Vito le insegna anche ad Alessandro e all’altra sua figlia, Beatrice. Forse, ADHD anche lei. Ma che importa? Infondo, come dice mamma Laura, loro sono una famiglia speciale…una famiglia Full HD.
Andrea è minuto, magro, con i capelli corti ed ordinati e gli occhi scuri ed intensi, che ti fissano seri. Ma, talvolta, ti regala splendidi sorrisi. Sa decisamente come farsi voler bene. Eppure Andrea è affetto da disturbo del comportamento: gli è stato diagnosticato dopo una settimana in un centro che ospitava ragazzini con disturbi anche drammatici. Ce ne parla mamma Caterina, accanto al padre Matteo e alla sua maestra Roberta. Già, perché Caterina sa di che cosa parla: lei è educatrice e fa ricerca accademica proprio in merito a questo tipo di disturbi, disturbi di cui si occupava prima che arrivasse andrea…e quindi deve costantemente fare i conti con la sua consapevolezza, nel rapporto con Andrea e con le maestre, con l’educatrice, ma anche con la sorellina di Andrea, Anita.
In ogni favola c’è un lupo cattivo. Nella nostra, ce n’è addirittura una foresta intera: sono i bambini con ADHD, gli oppositivi provocatori, bambini che hanno disturbi del comportamento. Perché deve esserci un lupo cattivo, non è così?Siamo andati nella tana di questi lupi: è un campus che ogni anno ospita questi bambini e i loro genitori, ideato dal professor Gianluca Daffi ed Edizioni Centro Studi Erickson. Per quattro giorni abbiamo ascoltato le voci dei responsabili, dei tutor, di mamme, papà…e, perché no, anche dei figli. Siamo stati travolti dai loro racconti, immersi nel caos delle sfide e dei giochi, assorbiti dal training. Per cominciare ad accorgerci che possiamo capire le difficoltà di questi genitori. Forse è solo una questione di prospettiva: se si cerca il lupo cattivo, quello si troverà. E soprattutto, forse, il lupo non è poi così cattivo.
Per guadagnare la fiducia di un bambino con ADHD, oppositivo e con disturbi del comportamento dovrai attraversare molte porte sbarrate: sarà difficile, ma quando varcherai l’ultima soglia, scoprirai una straordinaria bellezza.