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Il Fisiologo - Le creature del mito
Il Fisiologo - Le creature del mito
Author: Raffaele Pianese
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© 2022
Description
Miti e leggende possiedono finalità multiformi.
Essi sono racconti cosmogonici e di fondazione, volti a spiegare l'origine dell'universo o la creazione di una città, e narrazioni allegoriche, in cui le gesta di uomini e dèi sono la chiave per interpretare i vari aspetti del mondo. Sono anche rappresentazioni dei sogni e delle paure di un popolo, fonti di preziosi insegnamenti e, infine, piacevoli storie (μῦθοι, mûthoi) da raccontare e da ascoltare.
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https://www.instagram.com/il_fisiologo
Essi sono racconti cosmogonici e di fondazione, volti a spiegare l'origine dell'universo o la creazione di una città, e narrazioni allegoriche, in cui le gesta di uomini e dèi sono la chiave per interpretare i vari aspetti del mondo. Sono anche rappresentazioni dei sogni e delle paure di un popolo, fonti di preziosi insegnamenti e, infine, piacevoli storie (μῦθοι, mûthoi) da raccontare e da ascoltare.
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Sono le isole a dominare la geografia dell'Odissea. Nel poema di Omero, una volta conclusasi la guerra di Troia, l'eroe «dal multiforme ingegno» approda a numerosi mondi insulari: si tratta di piccole porzioni di terra, sulle quali si muovono personaggi ambivalenti, misteriosi, che aiutano e ingannano, che si dimostrano «violenti, selvaggi, senza giustizia» o che, al contrario, si rivelano «ospitali» e «con mente pia versi i numi». L'isola di Scheria, il regno edenico dei Feaci, governato da re Alcinoo e dalla regina Arete, ai quali Odisseo chiede aiuto per fare ritorno a Itaca, appartiene alle cosiddette «isole…
Nell'Odissea, quando decide di abbandonare la sua dimora celeste per scendere sulla terra, così da parlare con gli eroi che popolano il poema, la dea Atena assume sembianze ogni volta differenti: un pastore, una giovinetta, una rondine. All'occorrenza, però, la figlia di Zeus e le altre divinità olimpiche possono anche adottare una strategia opposta, far cioè uso di una barriera che, interponendosi fra lo sguardo dell'osservatore e la persona verso cui questo sguardo è rivolto, permette loro di diventare invisibili. Aiutato dalla principessa Nausicaa, prossimo a entrare nel palazzo di Scheria, grazie alla dea Atena Odisseo è d'improvviso avvolto da una…
Abbandonata la dimora della ninfa Calipso e sopravvissuto alla furia del dio dei mari Poseidone, Odisseo giunge stremato all'isola di Scheria, un reame edenico che sorge tra il mondo della realtà e il mondo del sogno. È la principessa Nausicaa «braccio bianco», la splendida figlia di re Alcinoo e della regina Arete, la prima persona a cui il sovrano itacese rivolge la parola e, fin dal principio, il naufrago non nasconde la sua ammirazione nei confronti della fanciulla, così bella da essere paragonata addirittura ad Artemide, la vergine dea della caccia. L'incontro tra Odisseo e Nausicaa è carico di una forte tensione emotiva, e l'idea di un matrimonio prossimo a essere celebrato domina l'intero libro. La dea Atena, però…
Il quinto libro dell'Odissea segna un passaggio narrativo da un mondo ordinario a un mondo straordinario. All'isola di Itaca, sacra dimora violata da dei vili pretendenti, raggiungibile con facilità sia da uomini sia da dèi, si sostituisce la misteriosa isola di Ogigia, «l'ombelico del mare», che sorge tra i flutti in un favoloso e remoto occidente. Alla mortale Penelope si accosta Calipso, la «dea luminosa» figlia del Titano Atlante, eternamente vivente e mai toccata da vecchiaia. A Telemaco, giovane principe itacese, subentra il padre Odisseo che, seduto sul promontorio di Ogigia, mentre osserva il mare dinanzi a sé, «sospira il ritorno», gli occhi mai asciutti di lacrime. Tuttavia, l'arrivo di Hermes, il messaggero divino…
L'uomo è sempre rimasto affascinato dalla luna, a tal punto che attorno al noto corpo celeste sono state narrate numerose leggende e immaginate fantastiche avventure. È una pallida dea che si innamora di un bel pastore, secondo i miti ellenici; la dimora del dio Yue Lao, nei racconti mitologici della Cina; un globo luminoso posto nel cielo dalla divinità creatrice Nyame, affinché chiunque possa beneficiare del suo splendore, per le popolazioni Ashanti del Ghana. È anche il luogo in cui è nascosta la cura per la pazzia di Orlando, nell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto; la meta finale di un viaggio spaziale descritto dall'autore francese Jules Verne. Inoltre, secondo una credenza nipponica, sembra che sulla luna viva…
Numerose sono le coppie divine e mortali che popolano i miti della Grecia antica. Tuttavia, l'amore che Selene, la pallida dea della luna, nutre per Endimione, giovane pastore di straordinaria avvenenza, raggiunge delle ineguagliabili vette di romanticismo e dolcezza. Sono le tenebre della notte a fare da sfondo agli incontri segreti tra i due amanti, le grotte del monte Latmo ad accogliere i loro teneri abbracci. Poi, un giorno, all'apice della passione, Selene chiese a Zeus, il padre degli dèi dell'Olimpo, di…
Strega spinta da una fame insaziabile, tenera madre che accudisce un figlio dotato di forza sovrumana, donatrice consapevole o involontaria, donna autonoma e svincolata da ogni norma sociale. Nelle leggende nipponiche, Yamauba, la «vecchia della montagna», è un personaggio che nel corso dei secoli ha subìto numerose trasformazioni, estetiche e soprattutto valoriali, a tal punto da essere definita dalla docente statunitense Karen Brazell un «insieme inimmaginabile di contraddizioni». Controparte orientale della strega di Hänsel e Gretel, fiaba dei fratelli Grimm, e della Baba Jaga del folklore slavo, Yamauba è un oni che vive tra le montagne e che…
È un tradimento che spinge all'azione la protagonista della leggenda nipponica di «Uji no hashihime» (La donna al ponte Uji). In una versione contenuta nel romanzo epico «Heike monogatari» (Il racconto della famiglia Taira), risalente al XIV secolo e giuntoci anonimo, una donna abbandonata dal marito si reca un giorno presso un santuario e supplica la divinità lì venerata di essere trasformata in un oni, «demone» del folclore dell'Estremo Oriente, così da vendicarsi del consorte fedifrago e della sua nuova amante. Affinché la metamorfosi avvenga, è necessario che…
C'era una volta un piccolo paggio, il quale prestava servizio in un maestoso castello. Era un tipetto dall'animo molto buono e svolgeva tutti i suoi doveri con così tanta cura e così di buon grado che tutti gli volevano bene: dal Gran Conte, che il giovane serviva ogni giorno con estremo rispetto, fino al... Traduzione di Raffaele Pianese
Tanto tempo fa, c'era una piccola principessa di nome Albero d'Oro, una delle bambine più belle al mondo. Sebbene sua madre fosse morta, la piccola conduceva una vita molto felice, perché suo padre la amava con tutto il suo cuore e pensava non ci sarebbe mai stato alcun problema finché la sua figlioletta era contenta. Di lì a poco, però, il sovrano si sposò di nuovo e... Traduzione di Raffaele Pianese
C'erano una volta, a Rousay, un re e una regina che avevano tre figlie. Quando le giovani principesse divennero grandi, il re morì e la corona passò nelle mani di un lontano cugino, il quale aveva sempre nutrito odio nei confronti del sovrano e non tenne in alcuna considerazione la regina e le sue figlie. Esse furono dunque sgarbatamente cacciate e... Traduzione di Raffaele Pianese
Numerosi sono gli autori che nel mondo antico hanno descritto l'India e le sue meraviglie: casa di alberi le cui foglie sono grandi «non meno di uno scudo» afferma il geografo Strabone; «circondata da un mare pieno di pietre preziose» canta il poeta latino Properzio; «che dà avorio» la descrive Virgilio nelle Georgiche; solcata da un fiume, l'Indo, «produttore d'incenso» ricorda Ovidio nel terzo libro dei Fasti. L'India è però anche la terra natia di creature feroci e dall'aspetto ibrido: la Manticora, ad esempio, è…
Composto in prosa nel XIII secolo dal poeta ed erudito francese Richard de Fournival, il «Bestiaire d'Amour» (Bestiario d'Amore) è un ironico trattato allegorico in cui alle fantastiche descrizioni del mondo animale si intrecciano gli ambigui comportamenti degli amanti: gli uomini che «ingannano le donne sincere» sono paragonati alle volpi che inducono in errore le gazze, mentre «coloro che stanno dietro alle dame o alle damigelle» per trarre un vantaggio personale sono come gli avvoltoi che vivono di carogne. A fianco a bestie realmente esistenti sono però descritte anche creature appartenenti alla mitologia e ai racconti del folclore. Infatti…
È nel maggio del 1897 che, a Londra, la casa editrice Constable&Co. pubblica il romanzo Dracula, scritto dall'irlandese Bram Stoker. Annotando riflessioni e timori, speranze e sconforti, Jonathan Harker e gli altri personaggi della storia consegnano al lettore, sotto forma di lettere e di telegrammi, dei brandelli di verità che, pagina dopo pagina, delineano l'immagine del loro antagonista, il Conte Dracula, «un vecchio signore piuttosto alto, […] vestito di nero dalla testa ai piedi, […] dai denti particolarmente bianchi e aguzzi». «Figlio della notte», Dracula è un «un-dead» (tale avrebbe dovuto essere in origine il titolo dell'opera), un vampiro, nota creatura che compare in numerosi racconti del folclore. Tuttavia, vampiri folclorici e vampiri letterari non presentano sempre le stesse caratteristiche, e infatti…
Copiose sono le lacrime che bagnano i volti dei personaggi che popolano il IV libro dell'Odissea. A Sparta, durante un sontuoso banchetto, al pensiero che Odisseo, «un infelice senza ritorno», sia caduto vittima dell'invidia di un dio, il sovrano acheo Menelao, la splendida Elena e i principi Pisistrato e Telemaco non riescono a trattenersi dal piangere. Nella reggia itacese, a struggersi dal dolore è invece la regina Penelope, venuta a conoscenza dall'araldo Mèdonte della partenza notturna del figlio. In entrambi i casi, ai gemiti si trova però ben presto rimedio: un farmaco (φάρμακον, phármakon), «che l'ira e il dolore calmava», da miscelare a del vino, e poi un fantasma (εἴδωλον, eídolon), inviato dalla dea Atena e con le sembianze di…
«È facile a un dio se vuole, salvare un mortale, anche lontano.» È a Pilo, dimora dell'anziano e saggio sovrano Nestore, che la dea Atena, sotto le sembianze di Mentore, afferma tale principio, rincuorando un Telemaco scettico circa il ritorno del padre Odisseo. «Facilmente» (ῥεῖα, rheîa) è il termine con cui la sapiente figlia di Zeus dà avvio al suo discorso; un avverbio che, a inizio del verso, e dunque in posizione enfatica, mira a fugare ogni titubanza nel giovane principe itacese: non si può dubitare della possibilità di un nume di prestare soccorso a un uomo. Tuttavia, la potenza salvatrice degli Olimpi non è illimitata. Essa deve infatti sottostare al volere delle…
Sia nell'Iliade sia nell'Odissea, le assemblee presiedute dagli dèi e dai mortali sono dei teatri deliberativi: arene animate nelle quali, tramite il sapiente uso della dialettica, coloro che intervengono dibattono sulle scelte da prendere. Nel «poema della guerra», luogo del confronto degli uomini è il campo di battaglia; nel «poema del ritorno», principalmente Itaca. È con una riunione assembleare che si apre il secondo libro dell'Odissea: spinto dai saggi consigli di Atena, la dea della sapienza, il principe Telemaco ordina ai pretendenti alla mano della regina Penelope di lasciare subito l'isola, perché «le azioni loro non sono più tollerabili». Alla sua «arringa», che termina con rabbia e nelle lacrime, segue l'aspra difesa di Antìnoo, il capo dei proci, il quale accusa Penelope di «pensieri sapienti e astuzie», che illudono «il cuore nel petto agli Achei». A una grande tela, «sudario di morte per Laerte divino», la regina itacese lavora di giorno, da anni, ma di notte…
Poema del «ritorno» (νόστος, nóstos), capace di «penetrare nelle profondità dell'animo umano», e archetipo del «viaggio dell'eroe». Punto d'origine, insieme all'Iliade, della letteratura greca, europea e occidentale, i cui versi gravitano attorno alle disavventure di un «nuovo guerriero», che alla forza fisica antepone l'acume e la prontezza d'intuito. Palcoscenico calcato da immortali figure femminili, dove hanno luogo rituali di iniziazione, con una scenografia divisa tra pericolosi orizzonti fiabeschi e un rassicurante «mondo ordinario», inizio e termine di un lungo errare per mare. Attribuita al poeta Omero, l'Odissea narra le vicissitudini di Odisseo, sovrano dell'isola di Itaca, in seguito alla fine della guerra di Troia. Tuttavia, protagonista dei primi quattro libri dell'opera è il principe Telemaco e…
Durante la metà del diciannovesimo secolo, lo scienziato e poeta britannico Robert Hunt decise di intraprendere un viaggio di dieci mesi in Cornovaglia, contea dell'Inghilterra sud-occidentale, con il fine di raccogliere «ogni racconto esistente dei suoi antenati». Egli infatti credeva che, in una società in continua e rapida evoluzione, «le storie del vecchio mondo si stessero dissolvendo, simili a ombre tra la nebbia prima del sorgere del sole». Dello stesso avviso era anche William Bottrell, autore dell'opera «Traditions and Hearthside Stories of West Cornwall» (Tradizioni e Storie del Focolare della Cornovaglia Occidentale), il quale riteneva che, «nel giro di pochissimi anni, queste interessanti tradizioni sarebbero andate perdute» se studiosi e folcloristi non le avessero custodite in forma scritta. Figure che popolano le leggende corniche sono i «pixies», folletti dall'aspetto minuto e in grado di…
Secondo l'antropologo James Alexander Teit, la tradizione folclorica delle Shetland, piccolo arcipelago al largo delle coste della Scozia, presenta un'anima scandinava. Molte delle credenze e delle narrazioni tramandate in queste terre sono invero costellate di motivi che si ritrovano in racconti provenienti dalla Norvegia, dall'Islanda e dalle isole Faroe, i quali si diffusero a poco a poco con i primi insediamenti dei Vichinghi, tra la fine del sesto e gli inizi del settimo secolo dopo Cristo. Di tale eredità culturale lasciata agli Shetlanders dai popoli dell'Europa del Nord, un esempio è rappresentato da una particolare classe di creature soprannaturali: i trow. Etimologicamente, il termine sembra difatti provenire dalla lingua norrena e derivare dalla parola…























