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Il Gusto di Saperlo
Author: Il Gusto di Saperlo
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© Il Gusto di Saperlo
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Un podcast didattico in modalità light e scherzosa, per chi voglia approfondire le conoscenze sul mondo degli alimenti dalla preistoria ai giorni nostri e delle innovazioni fondamentali; degli ingredienti capaci di decretare il successo commerciale, della qualità in tutte le sue declinazioni, dell’attuale sviluppo di prodotto e di marketing, fino agli alimenti funzionali o del benessere, arricchiti o impoveriti e al confine con i farmaci.
Il tutto condotto con rigore scientifico dal prof.Sebastiano Porretta, Presidente dell’Associazione Italiana di Tecnologia Alimentare, Autore di numerosi lib
Il tutto condotto con rigore scientifico dal prof.Sebastiano Porretta, Presidente dell’Associazione Italiana di Tecnologia Alimentare, Autore di numerosi lib
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I prodotti alimentari non devono solo essere sicuri e fare bene, ma soprattutto buoni. In questa puntata vediamo le fini strategie adottate dalle aziende per capire e anticipare i gusti (lo sapevate che sono 5) dei consumatori.
Sono fra i prodotti simbolo del Made in Italy nel mondo e un ottimo esempio per comprendere la storia dello sviluppo e le dinamiche industriali dell’intera industria delle conserve alimentari.
Nelle etichette dei prodotti alimentari la data di scadenza e il temine minimo di conservazione sono spesso poco comprese dal consumatore che rischia in tal modo di sotto- o sovrastimare la perdita della qualità nel tempo.
I prodotti funzionali sono oggi la vera essenza del mercato alimentare: grazie a stili di vita personalizzati, a regimi alimentari speciali e a una maggiore cura per il proprio corpo i consumatori cercano prodotti/integratori in grado di supportarli.
I materiali delle confezioni così come gli oggetti e utensili a contatto con gli alimenti possono essere veicolo di migrazione di sostanze tossiche dal materiale all'alimento stesso.
Gli alimenti oggi non devono solo essere buoni, ma fare bene. Ma è sempre così? E' proprio tutto vero quello che ci viene comunicato dalle pubblicità o dalle etichette dei prodotti alimentari?
Nonostante l'aumentata attenzione da parte del consumatore, numerose sono ancora le pubblicità e le pseudo informazioni sanzionate e censurate nel mondo dei prodotti alimentari. Si spazia dalle prestazioni inesistenti a quelle comuni a tutti i prodotti dello stesso tipo. Molte volte nonostante la sanzione le aziende preferiscono pagare la multa e mantenere il loro comportamento scorretto, ma efficace.
Quali sono le più comuni frodi alimentari e come possiamo difenderci. La puntata tratta delle frodi sanitarie dirette e indirette, di quelle commerciali e della sofisticazione fino a descrivere la maggiore frode mondiale avvenuta proprio in Italia.
I plant based food sono ormai una realtà per molti consumatori che hanno abbandonato i prodotti carnei o il latte per loro alternative vegetali. Per scelta, stile di vita o a causa di intolleranze, il consumatore sempre più sceglie questi prodotti nella convinzione di una loro maggiore naturalità che non sempre è corrisposta.
Si tratta dell'eterna promessa industriale di trasformazione, capace di conservare senza l'impiego del calore preservando così tutte le caratteristiche nutrizionali e di gusto. In realtà trova applicazione da anni su diversi prodotti ed è una vera rivoluzione.
Apparentemente semplici da preparare, in verità, soprattutto per il fatto di non poter impiegare fonti di calore, si tratta di produzioni che richiedono elevata tecnologia e soluzioni accattivanti di packaging.
Gli attuali impieghi dell'Intelligienza Artificiale nel settore alimentare sono molteplici e spaziano dalla gestione degli ordini a una più mirata indagine sulle preferenze e abitudini da parte del consumatore potendo studiare contemporaneamente numerose fonti in un contesto di sviluppo di nuovi prodotti.
A volte magari fatte solo per stare in compagnia dei parenti durante la preparazione estiva delle conserve e magari impiegando i prodotti del nostro orto, a volte invece perchè crediamo fortemente che i prodotti industriali ci nascondano qualcosa.
Le conserve casalinghe sono in verità un'attività che nasconde insidie molto gravi e a volte mortali.
La ristorazione come la conoscevamo fino a qualche tempo fa non esiste più, e a parte le forme di food delivery, oggi esistono tante alternative al punto che non sappiamo esattamente più chi ci sta somministrando il cibo. E che dire dell’igiene di tali sistemi?
Ancora si crede che i produttori possano vantare nelle etichette degli alimenti qualsiasi proprietà, vera o presunta: le regole e le certificazioni sono invece molto severe e sottoposte a una lunga serie di controlli.
Dalle intolleranze alimentari alla celiachia: il mercato è oggi in grado di offrire una vasta gamma di prodotti al punto che spesso il problema è più di natura sociale che fisiologico.
Cos’è la silver generation?
Siamo tutti interessati alla salute del pianeta e per questo poniamo particolare attenzione verso quei prodotti che supportano tale condizione: questo è quanto risulta da tutte le indagini condotte. Esiste tuttavia un paradosso legato a queste scelte alimentari: il consumatore non intende pagare un plus sui prodotti che per raggiungere tale status hanno subito extra costi.
Gli attuali driver più importanti del mercato alimentare riguardano i prodotti dedicati a soggetti con richieste nutrizionali particolari (recupero post sport, declino cognitivo come perdita di memoria, velocità di elaborazione o necessità di maggiore concentrazione, miglioramento dell’umore). Quali sono gli ingredienti negli alimenti capaci di rispondere a tali richieste.
Legati a stili di vita più “on the go”, alla ricerca di benessere, ma talvolta anche da fake news, le alternative al latte (soia, mandorla, cocco) e alla carne sono disponibili da tempo sul mercato. Quali sono le loro caratteristiche e prestazioni?
Com’è possibile che la patria del buon cibo non riesca a imporre dei format alimentari nel mondo esattamente come le catene internazionali del caffè o del fast food? Forse siamo un po’ troppo intransigenti e talvolta presuntuosi da imporre rigide regole legate alla nostra cultura alimentare?
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