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Il Pride secondo Luxuria
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Il Pride secondo Luxuria

Author: la Repubblica

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Il 2 luglio 1994 diecimila persone invadono Roma per partecipare al primo Gay Pride italiano. La politica fa polemica, la Chiesa protesta, ma è un successo. Che da allora non ha fatto che crescere. Vladimir Luxuria, storica attivista LGBTQ+, ha organizzato e vissuto quella e tante altre manifestazioni e racconta come si è passati da un palco traballante al palcoscenico calcato da Lady Gaga, dall'incubo dell'Aids come 'malattia della vergogna' alla consapevolezza dei propri diritti, dai personaggi famosi che non volevano essere associati a quell'evento ai testimonial che oggi sono fieri di metterci la faccia. Dall'Europa dei paesi che quei diritti li tutelano a quelli che invece ancora li negano. Da un'unica manifestazione nazionale nata col passaparola quando ancora non c'erano i social, all'onda di orgoglio che ogni anno, a giugno, colora l'Italia. Da Foggia, dove Vladimir è cresciuta e ha vissuto il suo primo Pride, passando per Roma e Bologna, per Mosca, Budapest e Istanbul, fino a Milano, il podcast racconta, con le voci di attivisti e testimonial, trent'anni di lotta per l'uguaglianza.
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Il governo Meloni nega il riconoscimento dei figli alle famiglie omogenitoriali. Le prefetture, sollecitate dal ministero dell’Interno, dicono ai sindaci di interrompere la registrazione degli atti di nascita. Le manifestazioni di protesta sono in tutto il paese. La piò grande è a Milano.See omnystudio.com/listener for privacy information.
A Roma, nel 2011, si riuniscono i pride europei in un’unica grande manifestazione, l’Europride. Come il World Pride, si chiude al Circo Massimo. Sul palco, per una fortunata serie di coincidenze, c’è Lady Gaga. Vladimir partecipa anche ad altre manifestazioni, in Russia, Istanbul e Turchia, paesi in cui la comunità LGBTQ+ vede i suoi diritti negati fino alla persecuzione.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Alcuni anni prima del Giubileo, Vladimir, Imma Battaglia ed altri attivisti, davanti a una pizza, decidono di organizzare il World Pride 2000 a Roma. Nonostante le invettive di Papa Giovanni Paolo II, la manifestazione richiama a Roma piò di 500mila persone. Maria Grazia Cucinotta è madrina, accanto alla comunità LGBTQ+ c’è anche Ambra Angiolini, al Circo Massimo si esibiscono artiste internazionali come Geri Halliwell e Grace Jones.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Dopo il successo di Roma si decide di replicare in un’altra città, Bologna, significativa per le battaglie LGBTQ+. Vladimir ci si presenta vestita da torta nuziale, con una donna vestita da sposo e un uomo vestito da sposa. In quell’occasione, e in generale in quegli anni, è grande l’impegno nella prevenzione all’AIDS, che fa tante vittime nella comunità LGBTQ+.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Vladimir arriva a Roma per l’universita’, presto entra in contatto con il circolo di cultura omosessuale “Mario Mieli“. Le attivita’ del circolo si finanziano con delle serate in discoteca, nasce Muccassassina. Al circolo, con l’arcigay, si decide di organizzare il primo Gay Pride in Italia, a Roma. I mezzi sono pochi, non ci sono grandi artisti, non mancano le polemiche, ma e’ un successo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Vladimir racconta la sua giovinezza. Parla del rapporto con sua madre, della complicità con le sorelle, degli anni della scuola fatti di bullismo ma anche di riscatto. Poi c’è la nascita, nella provincia pugliese, di un primo embrione di comunità LGBTQ+, un gruppo che dà a chi ne fa parte consapevolezza e coraggio ma che, nell’indifferenza delle forze dell’ordine, è anche vittima di offese e violenze gratuite. Fino al giorno in cui Vladimir decide di ribellarsi in quello che lei stessa definisce il suo primo Pride.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Il 2 luglio 1994 diecimila persone invadono Roma per partecipare al primo Gay Pride italiano. La politica fa polemica, la Chiesa protesta, ma è un successo. Che da allora non ha fatto che crescere. Vladimir Luxuria, storica attivista LGBTQ+, ha organizzato e vissuto quella e tante altre manifestazioni e racconta come si è passati da un palco traballante al palcoscenico calcato da Lady Gaga, dall’incubo dell’Aids come ’malattia della vergogna’ alla consapevolezza dei propri diritti, dai personaggi famosi che non volevano essere associati a quell’evento ai testimonial che oggi fanno a gara per metterci la faccia. Da Foggia, dove Vladimir è cresciuta e ha vissuto il suo primo Pride, passando per Roma e Bologna, per Mosca, Budapest e Istanbul, fino a Milano, il podcast racconta, con le voci di attivisti e testimonial, trent’anni di lotta per l’uguaglianza.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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