Ep.1 Agrigento, una lettera misteriosaSi parte con due storie. La prima nasce da una domanda semplice: Come nasce un cammino? I creatori della Via Fabaria raccontano come sono riusciti a ritrovare le tracce di antiche “trazzere”. Una ricerca che parte dagli archivi sparsi nell'Isola, dai quali a un certo punto emerge un documento che ha oltre 900 anni e che segna una svolta. La seconda storia, invece, riguarda una lettera dettata dal diavolo a suor Maria Crocifissa e custodita nel museo diocesano di Agrigento. Nessuno è mai riuscito a tradurla. Ma la sorpresa è che non è l'unica lettera della suora.
Gela, Ulisse e il mare color del vinoNell'estate del 2014 un sub scopre alcuni lingotti sul fondale e il passato riemerge. Una scoperta eccezionale, ma non l'unica. Il mare di fronte a Gela cela anche tre navi greche, con i loro preziosi carichi. Il sub racconta l'emozione di queste scoperte, che ci restituiscono la storia della Gela antica, potente colonia greca.
Due vicende lontane nel tempo, ma che hanno molti punti in comune.La prima è ambientata nella Piana di Gela, deturpata da discariche e dal bracconaggio: un gruppo di giovani nel 2017 decide che è ora di cambiare la situazione. E adotta uno stratagemma particolare, che spiazza tutti, riuscendo a creare un'oasi di 50 ettari, dove oggi volano falchi, aironi, cicogne e altri splendidi uccelli. La seconda storia è a Grammichele, la città perfetta, a pianta esagonale. Nel 1693 un terremoto distrugge il borgo di Occhiolà. E un principe decide di ricostruire le case in un altro luogo, creando Grammichele. Ma c'è un fatto che lega ancora oggi la città dei vivi da quella dei morti.
Una camminata nel quartiere Badia, nel centro di Lentini, regala due cose.La prima è una vista grandiosa dell'Etna, che dista in linea d'aria pochi chilometri e appare così, all'improvviso, negli scorci tra i vicoli e le case. La seconda è la scoperta dei suoi cortili, con i suoi abitanti, le loro storie e il loro tesoro. Da qualche anno, infatti, sono custodi di una quarantina di opere d'arte che in alcuni casi raccontano proprio episodi della loro vita...
Catania è una città d’acqua, ricca di fontane e di canali sotterranei, che si sono formati naturalmente tra la roccia lavica. È acqua che arriva dall'Etna, 'a muntagna come la chiamano in tutta l’isola, sottolineando sempre che l'Etna è femmina!Ed è proprio da questa acqua sotterranea che inizia la vicenda di una donna di Catania, ribelle, che ancora oggi è fonte di ispirazione per altre donne.
C'è un bel disordine creativo nel laboratorio del maestro Giuseppe Antonio Severini. Costruisce strumenti antichi, risvegliando così suoni che non esistevano più: dai flauti in osso ai liuti medievali. Un viaggio nel tempo quello del liutaio Severini, ispirato anche dalla natura così avvolgente delle pendici dell'Etna.
Sono due le varianti principali della Via Fabaria. Due “cambi di percorso”. Il primo ci porta a scoprire la storia dei cavalieri del Tau e i castelli dell'entroterra della Sicilia meridionale. Il secondo a esplorare i monti Iblei, dove la prospettiva è capovolta: non si cammina verso una cima, ma ci si immerge nelle “cave”, grandi canyon dove, fino a un passato recente, hanno vissuto intere generazioni. E si riemerge per visitare le perle del Barocco siciliano.