"Ho denunciato il ministro dell'Interno per quello che ha detto contro i rom. Ho paura che il clima nei nostri confronti possa peggiorare". Così Musli Alievski, operaio di etnia rom, candidato (non eletto) a Pesaro a Indovina chi viene a cena. Alievski è italiano di origini macedoni, ha ottenuto la cittadinanza a 21 anni. Ha vissuto con i genitori in un campo rom, oggi abita in una casa e fa l'operaio da quando ha 16 anni. "Ho scoperto di essere uno zingaro a 6 anni, il primo giorno di scuola, quando i genitori degli altri compagni hanno fatot un presidio perchè non volevano uno zingaro in classe" racconta. Cucina rom La cucina gitana è poco conosciuta, ma molto interessante perché, dato il carattere nomade della popolazione, fonde in sé le tradizioni dei vari Paesi 'toccati` dalle migrazioni ed è il risultato di peregrinazioni secolari tra Oriente e Occidente. Ogni etnia ha infatti un proprio patrimonio di ricette, mutuato dalle tradizioni culinarie dei paesi attraversati, interpretate alla luce di un'antichissima arte di arrangiarsi. Gli zingari in italia si suddividono essenzialmente in 5 gruppi: rom, sinti, kalé (gitani della penisola iberica), manouche (francesi) e romanichals (inglesi). Il risultato delel diverse contaminazioni è una cucina povera all'apparenza ma ricca di sapori. I dolma e i sarma sono i due piatti più popolari, comuni a molte etnie. I dolma sono peperoni ripieni di riso, carne tritata e pomodoro. Per la cottura vengono disposti verticalmente in una pentola chiusa, con dell'acqua sul fondo. I sarma sono involtini di cavolo cappuccio, preparati con lo stesso ripieno. La pitta è un'altra golosità, diffusa tra i rom di molti paesi d'Europa. Si tratta di una sfoglia di acqua e farina da cui vengono ricavati lunghi cilindri, successivamente riempiti di bietola e ricotta o di carne, patate e cipolle oppure di uova e ricotta, che vengono adagiati in una teglia da forno a mo' di spirale e successivamente cotti in forno. Natale è occasione per gli zingari di mezza Europa di grande convivialità: si fa il pane in casa e si preparano dolci da consumare tutti insieme. Secondo la tradizione è consuetudine cuocere allo spiedo una pecora intera, dopo averla riempita di patate al rosmarino, spennellata di birra durante la cottura, che generalmente avviene su un grande letto di braci ardenti. La pecora così preparata fa parte anche del menu abituale dei banchetti nuziali, altra grande tradizione rom. Così come è consuetudine diffusa l'uccisione di un agnello in segno di gratitudine e di buon augurio, ad esempio quando un bambino guarisce da una malattia. Un dolce antico, da consumare in occasioni di feste e matrimoni, è l'halvava, simile alla nostra polenta, fatto con farina cotta nell'olio a cui si aggiunge sciroppo di zucchero, frutta secca, pinoli.