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Interlinea. Scrivere il futuro tra le righe della storia
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Interlinea. Scrivere il futuro tra le righe della storia

Author: Interlinea edizioni

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Interlinea. Scrivere il futuro tra le righe della storia.
Conversazioni con autori che guardano al domani riflettendo sul presente senza dimenticare il passato: quali parole abbiamo usato per descrivere l’epidemia? Come le canzoni raccontano noi stessi? Il calcio è ancora fatto di discriminazioni? C’è una filosofia nelle piccole cose di tutti i giorni? Servono sempre baci e abbracci? Perché abbiamo sempre bisogno delle storie dei libri? Qual è l’umanità delle nostre imprese? Un podcast di Roberto Cicala per ragionare sulle scelte editoriali di un piccolo editore di cultura, Interlinea: per pensare al futuro a partire dai libri. A cura di Caterina Tognetti.
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«La poesia è vita che rimane impigliata in una trama di parole» è l’osservazione di Sebastiano Vassalli da cui parte questo podcast incontrando Gian Luca Favetto, giornalista, scrittore, drammaturgo e poeta, a partire dall'itinerario che fa nel suo libro "Il viaggio della parola": un itinerario dall'autore al lettore, da una scrivania di Torino alle strade di New York, nella consapevolezza che, scrive, «l’alfabeto è l’immaginazione del mondo». Con Favetto, di cui sta uscendo "Attraverso persone e cose. Il racconto della poesia" (ADD editore), proviamo a ragionare sulle parole, sullo scrivere. Che cosa significa scrivere oggi: per i giornali, per la letteratura, per il teatro? E scrivere poesia? E leggere? È un colloquio sull'anima dei libri, perché in fondo «soltanto la parola custodisce». Podcast di Roberto Cicala.
Quell’«apostrofo rosa tra le parole “t’amo”» che è il bacio secondo Cyrano non ha mai avuto un’antologia poetica tutta per sé. Ora la propone un libraio e scrittore, Alessandro Barbaglia, tra versi e arte passando per la narrativa e senza dimenticare il cinema. Dalla «bocca mi baciò tutta tremante» di Paolo e Francesca a «ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai» di Pablo Neruda, con le immagini pittoriche che vanno da Giotto a Chagall, resta sempre aperta la domanda dello stesso Cyrano: «un bacio, insomma, che cos’è un bacio?» È una proposta letteraria che in periodo di Coronavirus risulta ancora più suggestiva per esprimere l’indicibile emozione di un atto sempre nuovo, unico. Podcast di Roberto Cicala.
«Fai attenzione alle piccole cose, perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi» quanto ha detto Jim Morrison sembra valere ancora di più dopo il periodo dell’emergenza sanitaria. Francesca Rigotti, che vive e insegna tra la Germania e l’Italia, con la sua “Nuova filosofia delle piccole cose” ci aiuta a imparare nuovamente a «guardare, toccare, ascoltare intensamente gli oggetti che ci stanno intorno e le attività che svolgiamo quotidianamente, anche se considerate ripetitive, minori, piccole». È la valorizzazione delle “piccole cose” di tutti i giorni: il sapone, la tazza di caffè, la scopa, le forbici, ma anche lo smartphone o i cosmetici... Una filosofia nuova con molti aspetti al femminile, ma per tutti coloro che vogliono far qualcosa – come recitava un vecchio slogan pubblicitario – contro il logorio della vita moderna. Un podcast di Roberto Cicala.
«Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere» scrive Pennac, da cui partiamo per capire a che cosa servono i libri in un Paese dove le statistiche dicono che quasi sei persone su dieci non leggono. Che cosa si può fare? Un critico e studioso, Giovanni Tesio, autore di “I più amati. Perché leggerli? Come leggerli?”, ci accompagna nei motivi che rendono la lettura un’esperienza irrinunciabile, nell’interlinea della vita. Podcast di Roberto Cicala.
Il calcio è ancora fatto di discriminazioni? La Shoah investì anche lo sport? «Ogni singola storia che emerge dalla vicenda dello sterminio è irredenta e irredimibile. Non ci sono significati umani che la possano riscattare» scrive lo storico e saggista Giovanni Cerutti nel libro "L’allenatore ad Auschwitz" che ricostruisce la storia dello sterminio del popolo ebraico attraverso una vicenda particolare, quella dell’ungherese Árpád Weisz, tra i più grandi allenatori degli anni trenta, colui che introdusse per primo gli schemi nel campionato italiano, fu commissario tecnico dell’Inter (dove scoprì Giuseppe Meazza) ma anche del Novara e del Bologna, fino all’espulsione dall’Italia, in seguito alle leggi razziali, e alla tragica fine nel lager di Auschwitz. Un racconto con riflessioni ancora attuali. Podcast di Roberto Cicala.
Il 19 giugno 2020 Bob Dylan, che va verso gli 80 anni, fa uscire il nuovo disco di inediti, Rough And Rowdy Ways. La carriera del premio Nobel per la letteratura 2016 è lunghissima: tante volte sembrava finita e invece ha ripreso il volo. E oggi? Dylan ha ancora qualcosa da dire? C’è chi lo ascolta davvero? Ne parliamo con Alessandro Carrera, curatore di "Parole nel vento. I migliori saggi critici su Bob Dylan", per ragionare sulle origini di una leggenda della musica in grado di scalare le classifiche internazionali con canzoni che affondano le loro radici nel rock’n’roll, blues e folk, nella Bibbia e nei classici, sfuggendo a qualunque legge di mercato e illuminando storie nell’interlinea dell’attualità. Un podcast di Roberto Cicala.
Quali sono le parole che esprimono la crisi dell’epidemia? Il filosofo Silvano Petrosino parte da “imprevedibile” al centro del suo libro "Lo scandalo dell’imprevedibile": eppure prevedere e decidere il benessere è una delle condizioni principali della nostra società. Proviamo a capire la differenza tra futuro e avvenire, mondo e reale, scienza e scienziati, ottimismo e speranza, fino a comprendere che l’autentica “libertà” non consiste nel fare ciò che si vuole. Come ci ha cambiato l’epidemia? Che cosa possiamo fare per non farci sopraffare? «Dovremmo essere più seri nel vivere il tempo, che non è mai solo il “nostro tempo”, il tempo delle nostre “urgenze private”», afferma Petrosino indicando un atteggiamento per il “dopo” e citando "La peste" di Camus: «bisogna restare, accettare lo scandalo, cominciare a camminare nelle tenebre e tentare di fare il bene».
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