La Divina Commedia - INFERNO e PURGATORIO

La lingua è quanto di più rappresentativo della cultura di un popolo, custodisce tradizione, tramanda la storia. Per questo ho deciso, nell'ambito del mio progetto di creazione del Sistema Italia (ascoltate miei podcast "Cultura del Fatto in Italia" per scoprire man mano di cosa si tratta), di dedicare una serie di podcast alla lettura della Divina Commedia riprendendo il lavoro fatto su Instagram ( @papierfiligrana ) durante i lockdown dovuti alla situazione pandemica e prima che si iniziasse a parlare ovunque di Dante700.<br />Quello che ho fatto nei mesi scorsi quindi, per diffondere la cultura italiana anche sotto forma di "teatro domestico" cercando un modo di fare compagnia ai mei followers (italiani e non) su instagram alleggerendo i difficili sabati chiusi in casa, son ben felice di trasformarlo in un podcast che spero possa accompagnare voi tutti nei momenti di relax o perché no di studio. <br />Partiremo dall'Inferno per arrivare al Paradiso attraverso i Canti e i versi per me più significati o semplicemente più belli. Buon ascolto!

Purgatorio XXXII

“Tant’eran li occhi miei fissi e attenti”Gli occhi, ecco, vengono introdotti i veri protagonisti del Paradiso dove il corpo non scompare, ma si nobilita a tal punto da consentire la visione ultima, quella della verità, di Dio.Questo non significa affatto dimenticarsi della realtà umana, della necessità di essere degni cittadini in terra per poter aspirare alla Roma celeste “quella Roma onde Cristo è romano” e a Dante viene assegnata una missione specifica “quel che vedi, ritornato di là, fa che tu ne scrive”

05-30
02:21

Purgatorio XXXI

Una Beatrice tutt’altro che dolce, vuole che Dante confessi se ed il perché si sia fatto deviare da falsi piaceri “dì, dì se questo è vero; a tanta accusatua confession conviene esser congiunta”E Dante è colto da “confusione e paura insieme miste” e scoppia in lacrime.

05-30
03:20

Purgatorio XXVIII

Il profumo dei fiori, la dolcezza dell’aria, il canto e gli occhi che iniziano a diventare dominanti: ormai ci siamo, siamo lì dove “fu innocente l’umana radice;qui primavera sempre e ogni frutto”

05-24
02:07

Purgatorio XXIV

Nè ‘l dir l’andar, nè l’andar lui più lentofacea, ma ragionando andavam forte”Il passo come inciampare ad essere più veloce, preludio della rapidità con cui Dante si muoverà in Paradiso, dove sarà più rapido della folgore. Preludio del Paradiso sono anche l’andar luminosità dell’angelo che comparirà alla fine di questo canto, ma ancora rimane lo stupore delle anime nell’accorgersi che Dante è lì con il suo corpo.“per le fosse de li occhi ammirazionetraean di me, di mio vivere accorte.”

05-24
02:34

Purgatorio XXVII

Le fiamme, simbolo per antonomasia dell’Inferno, come reagireste allora se scopriste che, dopo aver passato l’inferno e pensare di essere se non tranquilli almeno sicuri in Purgatorio, vi venisse intimato di dover passare attraverso il foco?“ per ch’io divenni tal, quando lo ‘ntesi,qual è colui che nella fossa è messo.”

05-22
02:13

Purgatorio XXII

“Allor m’a corsi che troppo aprir l’alipotean le mani a spendere, e pente’micosì di quel come de li altri mali”Se l’avarizia é una delle peggiori pecche che un uomo possa avere, non é meglio aver le mani bucate.

05-22
01:40

Purgatorio XX

Insieme all’ invidia il peggiore tra i mali per il benessere della società, l’avarizia.“O avarizia, che puoi tu più farne,poscia c’ha’ il mio sangue a te sì tratto,che non si cura della propria carne?”

05-13
02:30

Purgatorio XIX

“ ‘Adhaesit pavimento anima mea’sentia dir loro con sì alti sospiri,che la parola a pena s’intendea.”Quanta fatica regna ancora in Purgatorio, la voce stenta, affanna non si può non contrapporla a quella dolce, soave dei canti paradisiaci, eppure non siamo più in Inferno.

05-13
02:03

Purgatorio XIII

“E come a li orbi non approda il sole,così a l’ombre quivi, ond’ io parlo ora,luce del ciel di sé largir non vuole; “Quando si dice “ non vederci dall’invidia”.

05-13
02:16

Purgatorio XVIII

Prosegue la spiegazione di Virgilio su cosa sia l'amore, positivo in potenza può divenire negativo in base al nostro agire, ma comunque "mai non posa fin che la cosa amata il fa gioire"Come dagli torto?

04-22
02:49

Purgatorio XVII

Cos'è l'amore? L'amore può portare al divino oppure alla dannazione eterna, ma una cosa è certa "Nè creatore, nè creatura mai [...] fu sanza amore"

04-22
02:16

Purgatorio VIII

“Era già l’ora che volge il disioai navicanti e ’ntenerisce il corelo dì c’han detto ai dolci amici addio”Non è tanto una figura specifica a rimanere impressa di questo canto, ma piuttosto proprio questi primi versi. I naviganti, il mare, quante volte queste immagini ricorrono nel poema dantesco e poi la malinconia che più volte ritroviamo anche nelle anime che Dante incontra.Nulla nel poema viene tolto del sentire che ci caratterizza come uomini.

04-08
02:12

Purgatorio VII

“Voi chi siete?”Quante volte ricorre questa domanda nell’opera di Dante, in tutte le cantiche, ma qui sembra chiederlo direttamente a noi.A noi. E noi sapremmo rispondere? Noi che spesso alziamo il volume nascondendoci dietro a finti account social, che creiamo una vita Instagram vs la reale, “ Ella è ... o non è...”A quanto pare i ... , tanto criticati da chi sostiene che sui social si usino e abusino .... e “ perché scarseggiano contenuti e proprietà di linguaggio, li usava anche Dante.Di fatto non vi ho detto nulla di questo canto, ma vedete “già come dichina il giorno” per cui sarà bene passare subito all’ascolto.

04-01
03:07

Purgatorio V

“Siena mi fè, disfecemi Maremma:saldi colui che ‘nnanellata pria disposando l’avrà con la sua gemma “Attuale anche in usati verso Dante, purtroppo tragicamente attuale.

03-25
02:41

Purgatorio VI

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, […]Che val perché ti racconciasse il frenoIüstiniano, se la sella è vota”Di Iüstiniano Dante parlerà abbondantemente in Paradiso, anzi a lui dedicherà l’intero Canto VI e in questo l’imperatore terrà un discorso che interesserà tutto il canto.Buon ascolto del VI del Purgatorio in preparazione del VI del Paradiso di cui troverete a breve, come da appuntamento settimanale, LECTURA e lettura.

03-19
03:20

Purgatorio III

“Io mi volsi ver’ lui è guardail fiso:biondo era e bello e di gentil aspetto,ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso”Una delle descrizioni più belle di figura maschile che abbia incontrato in letteratura, se non fosse per il ciglio reciso si potrebbe pensare che si stia parlando di Raffaello.

03-18
03:12

Purgatorio XXX

Virgilio, il “dolcissimo padre” lascia Dante. Entra in scena Beatrice che guiderà Dante fin quasi alla fine del Paradiso. Un consiglio: ascoltate la lettura di questo canto insieme alla Lectura del III del Paradiso.Enjoy!

03-11
03:02

Purgatorio II

“Noi eravamo lunghesso mare ancora”La simbologia del mare, quante volte ricorre nell’opera di Dante eppure sempre diversa per forma e significato.

03-11
04:46

Purgatorio XXXIII

“quando con li occhi li occhi mi percosse”Fate bene attenzione a questo verso perché è un’anticipazione di quanto accadrà in Paradiso. Gli occhi. La conoscenza passa dalla vista, lo stesso senso della vista, troppo fragile nella normale condizione fisica umana, verrà sublimato nel cammino dantesco e gli consentirà di vedere Dio.Preparatevi al Paradiso.

03-04
01:54

Purgatorio I

“ o sante Muse, poi che vostro sono”Il “miserere di me” del I dell’Inferno che un Dante smarrito nella selva oscura rivolge al poeta per eccellenza, Virgilio, si trasforma nel I del Purgatorio in un’invocazione di Dante, egli stesso poeta, alle Muse e muterà ulteriormente nel I del Paradiso.Nessuno di questi incipit è casuale. Buon ascolto!

03-04
04:15

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