Il 27 luglio 2018 il casinò di Campione, uno dei quattro casinò italiani, per dimensioni fra i più grandi d'Europa, chiude all'improvviso lasciando senza lavoro quasi cinquecento persone. Il piccolo paese, storicamente fra i più ricchi d'Italia grazie ai proventi del gioco d'azzardo, dopo la chiusura del casinò si scopre improvvisamente povero.
Non si può parlare del casinò di Campione senza considerare la sua particolare posizione geografica: un territorio italiano completamente circondato dalla Svizzera,a una trentina di chilometri dalla frontiera di Como. Una posizione cruciale che ha costruito un'identità di frontiera proprio attorno al casinò.
C'è un piano per riaprire il casinò, usando solo alcuni piani della gigantesca struttura e affittando il resto. Funzionerà? E soprattutto: come evitare che ciò che è successo tre anni fa si ripeta in futuro? La crisi dei casinò, infatti, ormai va molto oltre Campione: il gioco d'azzardo è cambiato.
Il casinò riapre, fra speranze e paure. Ma la storia giudiziaria iniziata col fallimento non è finita.