La terra è di chi la canta

Storie, note, dimenticate, i suoni e la memoria. Un saluto, un abbraccio e un buon ascolto a tutti e tutte….così cominciavo nel 2005 il mio viaggio nomade e stanziale sui sentieri della musica e della cultura popolare dalle frequenze della storica emittente bresciana, libera, antagonista e di controinformazione, Radio Onda d’Urto…il programma prendeva spunto dai canti rivisitati della tradizione popolare italiana per indagare i territori e l’attualità ponendo lo sguardo sui contenuti e sulle tematiche sociali con interviste e testimonianze. Proprio ripartendo da queste sue caratteristiche, il progetto è stato ribattezzato “La terra è di chi la canta. Un percorso di festa e di lotta.” Un contenitore di storie per divulgare il libero pensiero….Nel 2011, con il mio approdo nelle terre sarde, il programma trova la sua continuità dalle frequenze cagliaritane di Radio Press. Dal 2015 La terra è di chi la canta trova “asilo politico”, nella sua inedita forma cartacea, dalle pagine di Arivista anarchica…. Ed ora, rieccomi, in voce, dalle frequenze web di Radio Brada….ironia della sorte, in una delle mie ultime puntate bresciane presentai proprio il libro che raccontava la storia di Radio Sardegna e quindi di Radio Brada…I primi contributi che ascolterete sono proprio il racconto e la narrazione dei redattori di Radio Onda d’Urto e di Arivista. Potrete poi ascoltare la conversazione con lo straordinario Bruno Bozzetto, raro esempio di animatore, sceneggiatore, regista che ha saputo coniugare in maniera impeccabile e ineccepibile, la fatica e la leggerezza dell’essere umano, il suo eterno ed atavico conflitto con il proprio mondo interiore e con l’ambiente esterno, animale e vegetale, che lo circonda…..Certo l’approccio all’ascolto potrà sembrarvi anomalo se ricondotto ad un programma che dovrebbe parlare di musica, ma scoprirete invece quanto sia importante l’aspetto musicale, soprattutto quello legato alla cultura popolare, per Radio Onda d’Urto e per Arivista anarchica che hanno al loro interno contenitori di musica e canti di lotta e di protesta e, proprio per i temi che affrontano, di attualità e di tematiche sociali, sono espressioni e “colonna sonora” di cultura popolare…..Bruno Bozzetto ho voluto fortemente incontrarlo dopo aver letto alcune sue considerazioni relative al futuro dell’umanità che “sta nelle porte aperte delle nostre case”….Ecco, mi è sembrato inevitabile e “urgente” ringraziare l’uomo e l’artista profondo, un libero pensatore….con una capacità desueta di ascolto e di narrare delle vicende umane, tanto da definirsi lui stesso “cantastorie”….Questo, dunque, il doveroso cappello introduttivo al nuovo viaggio, il mio pizzino (è tornato di moda) , una sorta di foglietto illustrativo per leggere disattentamente le istruzioni, le avvertenze, la modalità d’uso e soprattutto d’ascolto…. La terra è di chi la canta, non moderare la posologia, non crea patologie e dipendenza, sortisce effetti collaterali benefici…. un buon ascolto e un abbraccio a tutte e tutti….<br />Gerardo Ferrara

La terra è di chi la canta. "Una vita a scartamento ridotto. Il ferroviere Pinelli e il suo "volo" per la verità e la giustizia."

Su http://radiobrada.com/canali/la-terra-e-di-chi-la-canta/index.html il podcast "Una vita a scartamento ridotto. Il ferroviere Pinelli e il suo "volo" per la verità e la giustizia."Roberto Deiana voce chitarra fisarmonica kalimbaGerardo Ferrara voce narranteMetro dopo metro la vita avanza, come un viaggiare che si compie, diceil poeta, per la stessa ragione del viaggio. E se la locomotiva tira, ibinari seguono, fedeli compagni di percorso.A volte i treni deragliano da quello che sarebbe stato il loro viaggio,a volte qualcuno li fa deragliare.Cinquant’anni fa la vita di un ferroviere, Pino Pinelli il suo nome,è stata fermata anzitempo. La locomotiva seguiva binari che parlavanodi libertà e giustizia. Quei binari ancora oggi sono lì, ma il trenodi Pino no!....Perchè in piazza Fontana era "scoppiata una caldaia",non certo quella di un treno...e "un vagone con 17 passeggeri" deragliò per sempre....Con le parole di Camilleri, con un ricordo del maestro siciliano, vogliamo attualizzare e non dimenticare la perdita e la figura di Pinelli. A lui, e a coloro i quali è tolta la voce per parlare, siamo vicini!Contro i fascismi di ieri e di oggi...perchè “Cu tuttu ca sugnu uorbu, la viu giura”#pinopinelli #piazzafontana #radiobrada #antifascismo

12-12
28:58

La terra è di chi la canta: "La Villa Academy: Nino Cannatà, Omerico accademico da giardino" di Gerardo Ferrara

Sul Canale di www.radiobrada.com La terra è di chi la canta http://radiobrada.com/canale.php?canale=7 il podcast "La Villa Academy: Nino Cannatà, Omerico accademico da giardino"La VILLA, centro di ricerca eno-gastronomico e culturale rispetto alle eccellenze identitarie che esprime il territorio calabrese, con all’attivo diverse esperienze consolidate come quella dello chef executive Enzo Cannatà e del regista scenografo Nino Cannatà, già storica residenza nonché studio e laboratorio culturale dell’avv. Arturo Zito de Leonardis.Luogo aperto alle collaborazioni e al coinvolgimento di partner e istituzioni, con spazi in co-working attivi verso i processi che puntano al marketing territoriale, dove coniugare insieme conoscenza e gusto, saperi e sapori, che diventano enogastronomia, cultura, turismo, benessere#calabria #lavillaacademy #ninocannata #cultura #benessere #gastronomia #turismo #aspromonte #radiobrada #cagliari #sardegna

10-09
40:08

La terra è di chi la canta: "Lipari: Magazzino Mutuo Soccorso. Intervista con Paolo Arena"

Sul Canale di www.radiobrada.com La terra è di chi la canta http://radiobrada.com/canale.php?canale=7 il podcast "Lipari: Magazzino Mutuo Soccorso. Intervista con Paolo Arena" di Gerardo Ferrara. "In una delle prime riunione di quella che non era ancoral’assocazione “Magazzino di Mutuo Soccorso”, una nostra amica civolle leggere questa poesia.Senza ulteriori commenti, sono le parole che ci descrivono meglio.A te che leggi diciamo solo: fatti avanti!“Forse si muore oggi – senza morire.Si spegne il fuoco al centro.Sanguinano le bandiere. Generale è la resa.Ciò che nasce ora crescerà in prigionia.Reggete ancora porte invisibili dell’alleanzabastioni di sereno. Puntellate il beneche si sfalda in briciole in cartoni.Il popolo è disperso. In seno ad ognuno cresceil debole recinto della paura – la bestia spaventosa.A chi chiedere aiuto? E’ desolato deserto il panorama.Si faccia avanti chi sa fare il pane.Si faccia avanti chi sa crescere il grano.Cominciamo da qui.”(Mariangela Gualtieri da “Bestia di gioia”, Einaudi 2010)"°magazzinomutuosoccorso #paoloarena #eolie #lipari #sicilia #radiobrada

10-03
26:40

La terra è di chi la canta "Radio Aut Pavia"

Su #radiobrada Gerardo Ferrara incontra i ragazzi del Collettivo dell' A.R.C.I. Radio Aut , un circolo culturale no-profit gestito da giovani volontari, che romuove la libera aggregazione, sostiene la diffusione della cultura, e si impegna in battaglie civili e sociali.

05-08
31:47

La terra è di chi la canta. Giulia Balzano racconta il "dialogo" tra materia e pensiero al museo dell'Ossidiana di Pau

La provocazione e la bellezza.L'anima tagliente e fragile di Peppino Impastato.Giulia Balzano racconta il "dialogo" tra materia e pensiero al museo dell'Ossidiana di Pau(Sardegna).ONDA_PAZZA.Era il 1976. Erano le frequenze libere di #Radio_AUT. Era un'isola piena di contraddizioni. Ed era un'anima contraddetta e contra_dicente. Peppino Impastato e il Museo dell'Ossidiana.Perché abbiamo da incontrarci sulle onde, quelle che spostano da dove eravamo, e poggiano in un posto nuovo. Perché per fare questo non si è mai fuori tempo massimo.Facciamo finta che...tutti i segni che il tempo non ha fatto in tempo a disegnarti sulla faccia, oggi te li insegna lei, l'ossidiana. E facciamo finta che i vulcani non si spengano, e le nostre capacità di ribellione nemmeno.

04-12
31:16

La Terra è di chi la canta. MayMask: un covo di artisti a Cagliari. Intervista a Massimiliano Murru

L’associazione culturale May Mask, che ha sede nel quartiere di Villanova nel pieno centro di Cagliari, ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere arte e spettacolo. In particolare, il progetto, intende sviluppare una attività di sperimentazione nell’ambito dell’interazione tra differenti linguaggi artistici.L’associazione May Mask ha per fine la realizzazione, la pratica e la valorizzazione delle iniziative e dei servizi della cultura, delle arti e dello spettacolo, nonché la diffusione e la promozione d’attività su tutto il territorio nazionale ed internazionale. Intende inoltre sviluppare un’intensa attività di ricerca e sperimentazione, in merito all’interazione tra i diversi linguaggi espressivo-artistici. messi a confronto con le tematiche sociali più attuali e non solo. Ricerca, infine, una nuova figura d’artista o di £comunicatore”, che riesca ad oltrepassare ogni possibile concettualizzazione, per ritornare ad un gesto semplice ed essenziale. www.maymask.it

04-10
29:00

La terra è di chi la canta: "Mimì Capatosta, Mimmo Lucano e il modello Riace". Incontro con l'autrice Tiziana Barillà.

"Mimì Capatosta, Mimmo Lucano e il modello Riace". Incontro con l'autrice Tiziana Barillà.

04-02
01:14:10

La terra è di chi la canta: il Vecchio Mulino a Sassari tra enogastronomia e cultura

Nel centro storico di Sassari un luogo carico di fascino e di storia,un antico frantoio ipogeo,che è punto di riferimento per sensibilità territoriale ed enogastronomica, luogo di incontri e di cultura "altra" dove "la terra è di chi...." diviene opportunità di semina e raccolta, arte e relazioni umane.Il vecchio Mulino.Lo racconta il "portatore sano" del progetto, Andrea Scotto

04-02
39:08

La terra è di chi la canta: Ricantare il Sud. Piero Pacione e la canzone im-popolare

Piero Pacione, classe 1970, è suonatore di chitarra classica e battente, laureato in Fisica, appassionato insegnante. Nel 1999 è tra i fondatori del gruppo musicale lucano “TerraGnora” con il quale pubblica i lavori “TerraGnora, canti di festa , amore e lotta” (ed. Onyx Jazz Club) e “MaterAfrica” (ed. Nigrizia multimedia). Nel 2014 forma il collettivo “Abbarabbis” con il quale porta in giro gli spettacoli “La terra delle arance, canti e cunti dell’antimafia sociale” e “Uno si distrae al bivio”, riproposta, in fumetto e musica, dell’omonimo romanzo di R. Scotellaro.

01-04
54:22

La terra è di chi la canta. Babeuf: nel cuore di Cagliari tè, vino e letture lente

Non una semplice libreria, non solo una sala da tè o una vineria.L’idea da cui Babeuf prende piede è la volontà di creare a Cagliari uno spazio polifunzionale, come tanti ne esistono in Italia o all’estero, che racchiuda in un unico luogo tutta una serie di attività legate all’arte, all’aggregazione e alla fruizione culturale in senso generale.In controtendenza con quanto accade comunemente nelle nostre città, dove il ritmo della vita subisce una continua accelerazione, Babeuf vuole essere uno spazio in cui vivere e godersi lentamente le esperienze, siano queste un libro, una lettura pubblica, un seminario, un piccolo concerto, una tazza di tè o un bicchiere di vino.Via Giardini 147/A Cagliariwww.babeufcagliari.com

10-19
28:29

Giovanna Marini: Riace, se un paese vuol dire civiltà,dignità,giustizia

"Il sindaco di Riace come Antigone.Mimmo Lucano trasgredisce la legge Bossi-Fini. Come Antigone che non osserva la legge del tiranno Creonte. Antigone invoca una legge più forte,universale,quella dell’amore verso i fratelli. Mimmo Lucano tace. Lui sa che in un paese come il nostro dove i giusti sono ormai ridotti al silenzio, invocare una legge universale superiore per importanza ed etica alla Bossi-Fini, una legge che parla di pietas, di solidarietà oggi cascherebbe nel vuoto.Ma ancora una volta devo ringraziare Mimmo Lucano che con il suo comportamento esemplare di uomo giusto ha agito solo per il bene degli altri e mai per il bene proprio. Se ha dato una ragazza migrante in sposa a un uomo rimasto solo per evitare che fosse rimpatriata, purché la cosa fosse gradita a tutti e due, e a quanto pare lo era, se ha dato un incarico di lavoro ai disoccupati del suo paese senza fare la gara d’appalto una spiegazione ovvia c’è. In una regione devastata dalla presenza massiccia della mafia locale fare una gara d’appalto era mettersi al servizio di un’organizzazione tutt’altro che onesta.Mimmo Lucano un giorno ha detto “ A volte si può anche distinguere fra legalità e giustizia e scegliere quest’ultima.”Sono poche parole ma che rimangono in mente, qui da noi. Grazie Mimmo Lucano!!!!!"

10-08
29:19

La terra è di chi la canta. Claudio Ara: dietro ogni piatto c'è una storia da raccontare

Su Tzilleri ‘e su Doge, un matrimonio dal sapore antico e tipico di due regioni straordinarie, legate dalle montagne e dal mare, dalla cultura agro-pastorale e da quella marinara: Sardegna e Veneto: il prosciutto di Villagrande e la sopressa Veneta, le sarde in saor, il Fegato alla veneziana, Casizolu e Monte Veronese di Malga, l’antico Orzo delle Valli Bellunesi e la Fregula, le lenticchie di Las Plassas col Musetto, il carciofo violetto di Sant’Erasmo e quello spinoso di Serramanna, il nostro agnello igp ed il loro d’alpago. Il nostro ristorante rispetta il mare, questo unico e meraviglioso Mediterraneo, non troverete quindi alcuni piatti richiesti frequentemente come il tonno rosso di Carloforte, Pesce spada o Bianchetti perché non li serviamo. Cercherò di mettere insieme la grande fatica della gente comune, con il fascino straordinario che mi regala l’attaccamento della società alle proprie tradizioni, in cui i caratteri distintivi rispetto ai cibi erano unicamente genuinità e profumi, il desiderio di poter assaporare quegli stessi alimenti, scoprire la loro origine realizzando attraverso il senso del gusto il recupero dell’identità e dei mille volti di queste terre da cui arrivano sempre ed in ogni stagione grandi sorprese. Ho abbracciato questo ristorante per il sottile piacere di sbrigare la fantasia in cucina, per un ideale di perfezione impossibile da raggiungere ma piacevole da perseguire. Su Tzilleri ‘e su Doge si trova nel quartiere castello via S. Croce 17, Cagliari

09-05
22:33

S'enis: l'albergo delle donne e degli uomini di Oliena

http://www.coopenis.it/it/home-footer.htmlSiamo la cooperativa delle donne e degli uomini di Oliena, un'importante realtà da sempre controcorrente. Il nome che ci siamo dati, S'Enis, in lingua sarda indica la pianta del tasso, una conifera molto resistente che cresce in alta quota. S’Enis è un'impresa collettiva che ha investito per rigenerare un luogo bellissimo che rischiava la decadenza e l'abbandono e restituirlo al godimento di tutti. Un luogo all'inizio difficilissimo, dove lavoriamo con gioia e tenacia da 35 anni, con la speranza di rendere anche voi felici, e se non sempre ci riusciamo, pazienza: aspiriamo alla perfezione ma ci basta offrire una buona armonia....accordarsi con il circostante....saper riconoscere i luoghi e le cose che hai intorno....camminare con la leggerezza e la curiosità che ti portano ad incontrare la bellezza dietro l'angolo,laddove in pochi vanno...annusare,gustare in profondità quello che vivi in luoghi apparentemente lontani da noi, permettono di ritrovare,di riconoscere parti fondamentali della nostra essenza e di sentirsi a proprio agio nei luoghi altri...di conseguenza non ti senti ospitato ma accolto....perchè la "casa" non è solo quella che abitiamo ma è quella cha abbiamo dentro di noi e soprattutto quella che stiamo costruendo, ogni giorno e alle volte con gesti e scelte non consapevoli, per vivere una vita a quote più umane.....

08-26
31:07

Mimmo Locasciulli: come una macchina volante

Gerardo Ferrara incontra Mimmo Locasciulli autore di Come una macchina volanteI ricordi d’infanzia, la curiosità per la vita, la passione per la musica e il microscopio. Così apre il racconto della propria vita Mimmo Locasciulli. In Come una macchina volante ci accompagna tra i campi di grano delle sue campagne abruzzesi, ci fa provare l’odore del vento e il magnifico sapore della sua infanzia, ci fa ascoltare le prime note del suo pianoforte e percepire l’oppressione della troppa teoria e dei solfeggi. Ci racconta gli anni dell’università, le prime contaminazioni artistiche, la voglia di Roma e di entrare a far parte del Folkstudio. Un’autobiografia ricchissima di dettagli e curiosità, sempre sull’onda del doppio amore che l’ha guidato nella vita: la musica e la medicina. Il libro è uno spartito armonico dove gli accadimenti e la prosa poetica si alternano in visioni tanto surreali quanto autentiche e sincere.

07-11
21:44

Stefano Benni: dai bardi ai cantastorie, la parola che si fa scrittura

In occasione del Festival di Dolianova Street Books Gerardo Ferrara incontra Il Lupo...Non esiste una biografia del lupo Benni perché da trent’anni, tutte le volte che gliela chiedono, il lupo la cambia, dicendo un sacco di balle, o quasi-balle. Poiché nessuno ha mai controllato, Benni si è divertito a costruirsi almeno dodici biografie diverse.Eccone una che è quasi vera.Benni nasce nel 1947 a Bologna ma la sua infanzia è sulle montagne dell’Appennino, dove fa le prime scoperte letterarie, erotiche e politiche.Il soprannome Lupo nasce qui, per la sua abitudine di girare di notte ululando insieme ai suoi sette cani.Gioca a pallone ma la sua carriera è interrotta da un infortunio.Studia al classico con risultati non eclatanti, viaggia e sbevazza. L’università proprio non fa per lui. Cambia due o tre facoltà, ma intanto ha cominciato a scrivere...

07-10
18:34

Hostel Sardinia: crediamo nei nostri sogni, e siamo pronti a condividerli.

Hostel Sardinia è un ostello pet-friendly che propone ampi spazi dedicati allo svago e al relax e ambienti vivaci, realizzati con oggetti e materiali di recupero.Distribuito su tre piani, l’ostello si affaccia sul grande giardino che condivide con The Hostel Bar. Il piano terra ospita la sala comune, arredata con tavoli e sedie, divani e area gaming, libreria e postazioni per portatili. Al primo piano, la cucina comune si apre sulla terrazza, attrezzata per mangiare all’aria aperta.Se cerchi un ostello vicino a Cagliari, vieni a scoprire Hostel Sardinia: un letto comodo e una doccia calda li puoi avere (quasi) ovunque, qui trovi la Sardegna a portata di zaino.www.hostelsardinia.com

07-07
33:36

Paolo Papini e le transumanti storie della cornamusa

Suoniamo in contesti profani, dove ci sono cibo e alcool in abbondanza ma soprattutto gente che ama divertirsi, sudare, ballare fino a non sentire più i piedi.Nasciamo dall’esigenza di recuperare e far risuonare le antiche melodie andate perdute nel corso dei secoli, con l’intento di risvegliare la connessione con la Natura e l’istinto primordiale dell’uomo.Istinto che con l’avvento del medioevo è stato fiaccato e stroncato, fino a diventare proibito e demonizzato.Quel demonio, il Diavolo, che portiamo nel nome insieme alla sua cura: la Musa.Noi siamo le Muse del Diavolo.Per “Musa” si intende la CornaMusa: uno strumento che, a differenza di quello che si può pensare, affonda le sue radici nel cuore della penisola italiana, in un tempo antico e primordiale.Con le nostre Muse italiane e con i tamburi riportiamo in vita quei suoni considerati maledetti e proibiti, ma che sono capaci di prenderti allo stomaco e catapultarti in un’altra dimensione.Infatti la nostra musica fa da sfondo ad una danza provocante e inebriante che ipnotizza e travolge, e ti fa dimenticare la prigione della modernità.Suoniamo in contesti profani, dove ci sono cibo e alcool in abbondanza ma soprattutto gente che ama divertirsi, sudare, ballare fino a non sentire più i piedi.Ti potrà capitare di vederci con indosso maschere che raffigurano diavoli, satiri, lupi, demoni e altro.Non fermarti all’orrore, ma lasciati guidare dal turbine di note verso una nuova dimensione.

06-30
31:46

Vera Pegna: la vita di una donna forte e gentile

Vera Pegna nasce nel 1934 ad Alessandria d’Egitto, dove vive fino ai diciotto anni. Di padre italiano e madre ungherese respira sin dalla tenera infanzia i valori antifascisti di giustizia e libertà, accompagnati da una severa critica al comunismo. Compie i suoi studi in Lingue straniere in Inghilterra e Svizzera, maturando ideali di lotta sociale non violenta.Nel 1959 approda a Partinico, per lavorare come interprete a un convegno internazionale organizzato da Danilo Dolci, il “Gandhi siciliano”, che denuncia le drammatiche problematiche sociali della realtà isolana. Dopo questa esperienza Vera accetta la proposta di restare a Palma di Montechiaro, per supportare il neonato comitato cittadino. È il suo primo contatto con la prepotenza mafiosa che rende impossibile ogni attività del comitato, destinato a sciogliersi poco dopo.A Palma conosce Angelo Scopelliti, bracciante comunista e segretario della Camera del Lavoro; durante un confronto sui metodi di lotta sociale non violenta, è lui a chiarirle con concisa semplicità la disperata povertà che li circonda: “Sai, può digiunare chi mangia e si sazia ogni giorno, non è il caso nostro.”

06-15
48:18

La Tresca: storie lecite e danzanti su terre di passo

Folk-Band originaria della zona umbro/laziale attiva da oltre 16 anni. Molto intensa l’attività Live con concerti in Italia e all’estero (Germania, Svizzera, Macedonia, Ungheria, Irlanda).La Tresca ha 5 dischi all’attivo (di cui uno Live) nei quali ha sviluppato un originale mix sonoro che spazia dal folk alla musica tradizionale della propria terra d’origine, fino a toccare il rock e il combat folk. La Tresca nasce nel 2000 dall’idea di alcuni amici che avevano pensato di formare un gruppo di musica folk . Dopo l’inizio caratterizzato soprattutto dalla rivisitazione di tradizionali più o meno standard, la band comincia subito a scrivere cose di proprio pugno, mettendo in evidenza la forte presenza di suoni e storie della propria terra: Orvieto la Tuscia e il lago di Bolsena; in pratica un triangolo geografico che racchiude le radici dei componenti del gruppo.

06-14
32:19

Giuseppe Pinzi "scava-storie" nel tufo etrusco

Vale la pena offrirsi raminghi e complici al viaggio stesso, non foss'altro "per l'ineluttabilità dell'incontro" ....è stato quindi naturale incrociare la viandanza fertile del cantore amiatino Giuseppe Pinzi, autore ed oratore di storie. "Portatore sano" di tradizione che coniuga memoria e attualità tra ricerca, testimonianze e attivismo territoriale, sociale e politico, dalle lotte ambientali all'antifascismo militante, egli stesso partigiano contemporaneo.Lo rappresenta in modo significativo uno dei suoi progetti di teatro-narrazione, La Compagnia della Femia ( Fabbrica di Emozioni Memorie e Immagini del nostro Ambiente).

06-08
32:54

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