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Ma perché?

Ma perché?
Author: OnePodcast
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Non sempre capiamo davvero e in profondità ciò che leggiamo. Anzi, il più delle volte prendiamo tutto come assodato, così com’è, senza domandarci il perchè delle cose. Ad esempio, sappiamo che gli stipendi in Italia sono bassi o che Xi Jinping e Putin sono alleati, o che il 2022 è stato un anno nero per le criptovalute. Bene, ma perché? Ogni giorno Marco Maisano assieme ad un esperto proveniente dal mondo della politica o dell’economia, della scienza o della cultura, riparte dalle basi, facendo una semplice domanda. Anzi la domanda più semplice del mondo: ma perché?
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Ogni tanto in Italia riaffiora l’idea di una patrimoniale: cambiano i nomi, le formule, i toni, ma la sostanza resta sempre la stessa. L’intento, almeno sulla carta, è quello di rendere il sistema fiscale più equo. Eppure, ogni volta che se ne parla, la proposta si dissolve nel dibattito politico. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Buffoni.See omnystudio.com/listener for privacy information.
A Gaza si festeggia: Hamas accetta parte del piano di pace di Trump, Israele accetta il ritiro del suo esercito da quasi tutta la Striscia. Si intravede una tregua, e presto gli aiuti potrebbero passare dai valichi. Intanto, a due anni dall’attacco del 7 ottobre, gli equilibri mediorientali si ribaltano e gli Accordi di Abramo non crollano. Anzi, si rafforzano. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe De Ruvo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
A Sharm el-Sheikh sono arrivati Steve Witkoff e Jared Kushner, figure chiave della diplomazia americana: si intravede un nuovo spiraglio di pace in Medio Oriente, con Hamas che valuta la liberazione di alcuni ostaggi. In Europa, invece, la guerra tra Russia e Ucraina prosegue nel silenzio generale, mentre le divisioni politiche indeboliscono la stabilità del continente. Donald Trump, sospeso tra ambizioni di pace e calcoli geopolitici, minaccia ora di fornire a Kiev missili Tomahawk. Da Mosca la replica è secca: sarebbe una grave escalation. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La Francia attraversa una fase di profonda instabilità politica ed economica: debito in crescita, governi di minoranza e un elettorato sempre più diviso. Le ambizioni di Macron in politica estera non hanno prodotto risultati concreti, mentre il consenso interno continua a erodersi. E il paese, seconda potenza industriale europea, da lunedì scorso appare più fragile che mai. Ma perché? Ne parlo con Jean Paul Bellotto.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Nei giorni scorsi molti giornali hanno celebrato, con titoli trionfalistici, la presunta adesione di Hamas al piano di pace proposto da Donald Trump. Le prime pagine parlavano di svolta, di apertura storica, di una possibile fine del conflitto. Eppure, dietro l’enfasi mediatica, Hamas non ha ancora accettato ufficialmente nulla. Le trattative restano in bilico, le parole sospese. Ma perché? Ne parlo con Nadia Boffa.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Il piano di pace di Trump non si limita alla Palestina: promette di fermare la guerra e ricostruire Gaza, seppur con una retorica cinica. Ma il punto non è solo il testo, è chi lo ha firmato: 31 Paesi, con un unico rifiuto netto, quello dell’Iran. Segno che in gioco non c’è solo il futuro palestinese, ma il riassetto di tutto il Medio Oriente. Un Medio Oriente che Trump immagina molto diverso da quello attuale. Ma perché? Ne parlo con Mario Del Pero.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Ieri in Italia sono scese in piazza centinaia di migliaia di persone, un fatto quasi inedito. La Global Sumud Flottilla e i sindacati di base hanno trascinato la mobilitazione, lasciando la CGIL a rincorrere. Intanto sul piano internazionale prende forma un accordo fragile ma potenzialmente decisivo: fermare le ostilità, seppur senza creare uno Stato palestinese. Eppure Hamas, come l’ultradestra israeliana, sembra pronto a dire no. Ma perché? Ne parlo con Nadia Boffa.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La Global Sumud Flottilla è stata fermata, ma ha riacceso le piazze italiane dopo anni di silenzio. Alle richieste legittime – aiuti, tregua, ritiro dell’esercito – si affiancano gli slogan velenosi del “dal fiume al mare”. Intanto Trump e Netanyahu presentano un piano imperfetto, che però spacca il muro e convince Arabia Saudita, Qatar, Egitto e persino l’ONU. In Medio Oriente il piano piace, in Europa meno. Ma perché? Ne parlo con Claudio Cerasa.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Due milioni di lavoratori pubblici americani sono rimasti senza stipendio o in congedo forzato: è la quindicesima volta dal 1981 che accade. E oggi ci risiamo: dal primo ottobre servizi e uffici non essenziali si sono fermati. Milioni di persone sono rimaste senza stipendio o mandate in congedo forzato. Un danno enorme per l'economia americana e non solo. Gli Stati Uniti sono entrati di nuovo in "shutdown". Ma perché? Ne parlo con Enzo Panizio.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Trump e Netanyahu hanno presentato alla Casa Bianca un piano di pace per Gaza in 20 punti. Il presidente americano, con toni provocatori e autocelebrativi, ha rilanciato la sua centralità sulla scena internazionale. Netanyahu, rompendo con l’ala più dura del suo governo, ha scelto la via diplomatica. Leader europei e non solo hanno espresso ottimismo sulla riuscita dell'impresa, al punto che molti già definiscono quello tra USA e Israele “l’accordo del secolo”. Ma perché? Ne parlo con Giuseppe De Ruvo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Nel 2007 Chiara Poggi viene trovata uccisa a Garlasco e il fidanzato Alberto Stasi risulta il principale indagato. Le indagini sono segnate da errori e contaminazioni che alimentano dubbi sulla sua responsabilità. Dopo anni di processi, Stasi viene condannato in via definitiva, mentre la difesa insiste sulla sua innocenza. Oggi, però, la notizia è un terremoto: non solo torna in gioco Andrea Sempio, ma viene indagato anche un magistrato. Ma perché? Ne parlo con Edoardo Orlandi.See omnystudio.com/listener for privacy information.
I beni russi congelati in Europa sono conti, immobili, yacht e perfino riserve della Banca centrale, bloccati dopo l’invasione dell’Ucraina. Non sono confiscati: restano formalmente di Mosca, ma non possono essere toccati. Qualche giorno fa il cancelliere tedesco Merz ha aperto alla possibilità di usare quei fondi per sostenere l'Ucraina. Ma perché? Ne parlo con Claudio Paudice.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La Russia invade, massacra civili, rapisce bambini e minaccia l’Europa, ma secondo certi giornalisti italiani i paranoici siamo noi. Il loro trucco è sempre lo stesso: ribaltare l’onere della prova, come se fosse l’Ucraina a dover giustificare l’invasione che subisce. Intanto droni e jet russi violano lo spazio NATO e persino il Canada ha dovuto intercettare bombardieri di Mosca. E oggi, contro ogni previsione, perfino Trump ammette che la NATO può reagire. Ma perché? Ne parlo con Mario Del Pero.See omnystudio.com/listener for privacy information.
“Non ci sono garanzie di sicurezza: a decidere chi sopravvive sono le armi.” Con queste parole Zelensky riassume la condizione del suo Paese. Senza il sostegno militare iniziale, Kiev sarebbe caduta già nei primi giorni dell’invasione russa. Dopo avanzate sorprendenti, controffensive e momenti di stallo, il conflitto è entrato in una fase incerta, aggravata dal mutato atteggiamento degli Stati Uniti. Eppure, nonostante tutto, oggi l’Ucraina torna a credere nella vittoria finale. Ma perché? Ne parlo con Lorenzo Santucci.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Districarsi tra notizie e salute pubblica è sempre più difficile, soprattutto quando sono gli stessi leader politici ad alimentare confusione. Un esempio? Il 22 settembre Donald Trump, affiancato dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., ha sostenuto che l’autismo sia collegato al paracetamolo assunto in gravidanza. Un’affermazione falsa che rischia di disorientare milioni di persone. Ma perché? Ne parlo con Valentina Paolucci.See omnystudio.com/listener for privacy information.
La Russia ha più volte violato lo spazio aereo di Paesi NATO, costringendo Polonia ed Estonia a invocare l’articolo 4 del Trattato Atlantico. Le incursioni, inizialmente giustificate come errori, si sono rivelate intenzionali e pericolose. Anche la Danimarca ha subito intrusioni con droni e ora Varsavia minaccia l’abbattimento immediato di ogni velivolo non autorizzato. L’Alleanza è già dentro un’escalation che Mosca sembra voler accelerare. Ma perché? Ne parlo con Gianluca Pastori.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Ieri in tutta Italia si è manifestato in solidarietà ai palestinesi, chiedendo il riconoscimento di uno Stato che sulla carta appare un diritto, ma nella realtà resta un’illusione. I palestinesi sono un popolo, ma i loro territori sono divisi, frammentati da occupazioni, insediamenti e dal controllo di Hamas a Gaza. Israele, dal 1948, ha respinto guerre e ampliato i propri confini, mentre i paesi arabi non hanno mai davvero favorito la nascita di uno Stato palestinese. Oggi riconoscerlo senza definire confini, istituzioni e pace reciproca rischia di essere pura retorica. Ma perché? Ne parlo con Giordano Stabile.See omnystudio.com/listener for privacy information.
A luglio Milano è stata scossa da un’inchiesta che ipotizza un «sistema» di permessi edilizi illeciti legati a funzionari, progettisti e costruttori. Nel mirino sono finiti nomi di primo piano, dall’architetto Stefano Boeri al sindaco Beppe Sala, mentre 5.000 famiglie attendono una casa mai consegnata. Il gip aveva disposto misure cautelari per sei persone, tra cui l’ex assessore Tancredi, poi revocate dal tribunale del riesame. L'inchiesta mostra le prime crepe. Ma perché? Ne parlo con Federica Olivo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
In Francia l’ex premier Bayrou è caduto per aver proposto tagli durissimi, compresa l’abolizione di due giorni festivi, nel tentativo di ridurre il deficit. La sua linea dura non è piaciuta e gli è costata la fiducia. In Italia, però, il dibattito va nella direzione opposta: si pensa di introdurre una nuova festa nazionale, quella di San Francesco. Un’operazione che rischia di costare un sacco di soldi. Ma perché? Ne parlo con Matteo Negri.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Il Late Show, reso immortale da Letterman, chiuderà nel 2026 per calo di ascolti e pressioni politiche. Paramount, schiacciata tra fusioni e risarcimenti milionari a Trump, ha scelto di evitare scontri legali. Ora tocca a Jimmy Kimmel Live, anch’esso destinato alla chiusura. Ma perché? Ne parlo con Silvia Mobili.See omnystudio.com/listener for privacy information.
Scusa.. ma non consideri che anche fare sciopero di lunedì vuol dire fare il weekend lungo? 🤔
Podcast interessante, garbato, documentato e facilmente fruibile. Ormai il servizio pubblico lo fanno queste realtà