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Mammasantissima
Author: LaC
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I grandi boss, le faide, le famiglie, i traffici di droga e le infiltrazioni nel mondo della politica e delle aziende. Sono i mammasantissima, gli uomini di quella 'ndrangheta tentacolare che infesta tutta Europa. Ogni settimana, un episodio diverso del podcast di Pietro Comito per svelare ogni aspetto dell'organizzazione criminale più potente al mondo.
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La 'ndrangheta è cresciuta e si è rafforzata a forza di sangue, faide e violenze: le due guerre di mafia, però, hanno lasciato il segno con più di mille morti sulle strade di Reggio Calabria e provincia e un segno indelebile nei tanti che hanno vissuto un periodo tragico della storia italiana, nel quale le istituzioni si sono girate dall'altra parte.Su questo sangue, però, è stato costruito l'impero criminale più importante al mondo: nuovi assetti, equilibri inconfessabili, la creazione della Santa e la sempre più frequente commistione tra mondo delle istituzioni, criminalità organizzata, massoneria e servizi segreti. Da una guerra nascono sempre nuovi equilibri: qui vi raccontiamo come una faida alle pendici dell'Aspromonte ha modificato per sempre gli assetti criminali mondiali.
L'amore porta a fare cose folli: per amore si può tradire la propria famiglia, si può sparire nel nulla per un amore sbagliato, si può collaborare con la giustizia rinnegando il proprio passato. Oppure, si può pagare con la propria vita il prezzo di aver vissuto un amore contrastato dalla propria famiglia: qualcosa che la 'ndrangheta non accetta e non dimentica. Le storie di Giuseppina Pesce, della strage che ha coinvolto Maria Rosa Bellocco e la sua famiglia, degli omicidi di Santo Panzarella e Valentino Galati, uccisi per aver amato la moglie di un boss, sono raccontate in questo podcast dedicato al rapporto tra amore e 'ndrangheta.
Il sequestro e la brutale fine di Aldo Moro, l'omicidio di Mino Pecorelli, la stagione dei sequestri e dell'Anonima: secondo le accuse dei pentiti e di alcuni dei sopravvissuti, la 'ndrangheta ha avuto un ruolo di primo piano in alcuni tra i più grandi misteri della nostra Repubblica.Cosa ci faceva uno dei più importanti boss di San Luca in via Fani, proprio dove Moro fu sequestrato? E perché le cosche calabresi decisero di non partecipare all'omicidio Pecorelli? I retroscena, i racconti dei pentiti e le confessioni sul coinvolgimento delle cosche calabresi in uno dei periodi più bui della nostra storia.
Due storie, due donne che hanno deciso di dire no alla 'ndrangheta e che hanno pagato a caro prezzo la loro coraggiosa scelta: al centro di questo nuovo episodio del podcast Mammasantissima, le tragiche storie di Maria Chindamo, fatta sparire e data in pasto ai maiali affinché non si ritrovasse il suo corpo, e di Tita Buccafusca, moglie di un potente boss che prima chiese aiuto alle forze dell'ordine e iniziò a collaborare con la giustizia e poi ritrattò tutto, suicidandosi poco dopo tra mille dubbi. All'interno le interviste di Sabina Garofalo, della criminologa Roberta Bruzzone, del giornalista Michele Albanese e dei familiari di Maria Chindamo, il fratello Vincenzo e la figlia.
C'è una 'ndrangheta che cambia interessi e che sogna in grande: basta droga, la soluzione è infiltrarsi in un mercato a basso rischio come quello degli idrocarburi. Nasce così un grande progetto: un oleodotto in Calabria, che faccia arrivare la materia prima direttamente dall'Est Europa in un grande impianto sulle coste di Vibo Valentia per profitti da centinaia di milioni di euro.A questa 'ndrangheta fa da contraltare la criminalità cosentina, che si infiltra nei comuni e continua ad asfissiare cantieri, attività imprenditoriali e negozi con richieste estorsive e violenze. Lo scopriremo nella nuova puntata del podcast Mammasantissima!
L'ultimo padrino di Cosa Nostra, primula rossa irreperibile per decenni, arrestato e morto pochi mesi dopo, il grande broker della ndrangheta, evaso e poi ripreso dopo anni, e ancora il capoclan che però non era stato mai condannato e si definiva non latitante, ma innocente. La prima puntata della nuova stagione di Mammasantissima riparte dalle grandi catture dei boss Matteo Messina Denaro, del broker Rocco Morabito detto Tamunga e di Pasquale Bonavota e dai racconti di come gli investigatori sono riusciti ad arrivare sulle loro tracce.
Chi sono i nuovi padrini della 'ndrangheta e quali sono i nuovi assetti delle famiglie? Chi comanda davvero nella criminalità organizzata calabrese? Un viaggio tra faide, leadership conquistate con il sangue e i bossoli e nuovi equilibri nelle cosche calabresi.Partiremo dalla strage di Duisburg, spartiacque nella conoscenza internazionale della 'ndrangheta, per fare il punto sui principali clan della Calabria, quelli più attivi e le nuove leve, in un viaggio alla scoperta del sangue e del potere dei clan calabresi.
Davvero la 'ndrangheta voleva rapire il figlio di Silvio Berlusconi? Un'esclusiva di Mammasantissima, che racconta come i calabresi avessero puntato il figlio del Cavaliere: ad intervenire, per metterlo al riparo da pericoli, furono proprio i clan siciliani, che avvertirono le più importanti famiglie che quel ragazzo non andava toccato. Un viaggio, quello di Mammasantissima, nella strategia stragista degli anni '90 e in un periodo torbido in cui clan, massoneria e servizi deviati collaboravano tra loro in maniera continua. La strategia stragista degli anni '90 era solo opera di Cosa Nostra o ci fu la partecipazione anche delle più importanti famiglie di 'ndrangheta? È questo l'interrogativo al centro di questo podcast di Mammasantissima, un viaggio attraverso i segreti svelati dal processo 'Ndrangheta Stragista, in corso a Reggio Calabria, e che racconta le trame e i disegni oscuri per attentare al cuore dello Stato. Dalle carte del processo, infatti, emerge un rapporto continuo tra i clan siciliani e le cosche calabresi che si riunirono in una commissione per decidere che tipo di apporto dare alla strategia. E poi ancora le testimonianze di Graviano sui rapporti tra Silvio Berlusconi e la mafia siciliana, le dichiarazioni sui soldi investiti dai clan nelle aziende del nord e i rapporti tra clan e imprese degli anni '80.
C'è un clan che, più di tutti, ha rappresentato insieme la ferocia criminale e la capacità economica mostrata dalla 'ndrangheta negli ultimi venti anni. Si tratta del clan Piromalli di Gioia Tauro, una famiglia che ha coniugato interessi economici internazionali a trame eversive tramite collaborazioni con servizi segreti e massoneria deviata ad uno spietato controllo del territorio attraverso la razzia dei fondi del polo siderurgico e del nascente Porto di Gioia Tauro. Sono loro il vero e proprio clan della massomafia, una famiglia tra le più importanti del panorama criminale mondiale. Le loro trame si intrecciano con quelle della politica di Reggio Calabria, divenuto negli anni un vero e proprio laboratorio nel quale, allo stesso tavolo, sedevano insieme interessi in teoria inconciliabili tra loro, i poteri dello stato e quelli dell'antistato: stiamo parlando del Sistema Reggio, raccontato da Sarra nei suoi interrogatori e messi insieme dalle indagini del procuratore Lombardo.
Ci sono donne che per amore dei propri figli hanno rischiato la propria vita e hanno ripudiato le famiglie di 'ndrangheta, denunciandole e facendole arrestare. Ci sono donne, invece, che per vendicare mariti e figli hanno fatto scorrere sangue a fiumi, aprendo faide e guerre infinite. Ci sono ancora donne che sono state uccise, perché hanno deciso di denunciare i propri mariti, e donne che con le loro testimonianze hanno permesso di smantellare interi casati di 'ndrangheta. Sono le storie di donne e di sangue, di malavita e di amore che si intrecciano nel nostro racconto, e che danno uno spaccato di cosa voglia dire essere una donna all'interno delle famiglie di mafia.
Pagarono con la vita: sono i servitori dello Stato, vittime di una 'ndrangheta feroce che non ha esitato a distruggere giudici, esponenti delle forze dell'ordine, direttori di carceri e uomini delle istituzioni per far valere la propria legge. A loro è dedicata questa puntata del podcast di Mammasantissima, che farà inoltre luce su una sanguinosa faida che ha devastato per anni la città di Lamezia Terme. Dalle deposizioni di Giuseppe Giampà, figlio dello storico capoclan Francesco "il professore" Giampà, scopriremo i retroscena della guerra di mafia, i tentativi delle grandi famiglie calabresi di fermare il sangue e la determinazione dei clan di avere la meglio sugli avversari. In finale spazio alla storia di Nicodemo Panetta, imprenditore vessato dai clan che ha trovato il coraggio di denunciare e far arrestare i suoi estorsori e far conoscere il sistema del racket . Ripartirà da qui la nuova puntata di Mammasantissima, processo alla ‘ndrangheta, la trasmissione scritta e condotta da Pietro Comito in onda questa sera, martedì 21 febbraio, alle ore 21 su LaC Tv. Parleremo di Lamezia e di come le cosche insanguinarono la città, di Giuseppe Giampà, figlio dello storico capocosca Francesco “Il professore”. Si pentì quale mese dopo l’arresto. Svelerà una lunga serie di omicidi, gran parte dei retroscena della guerra di mafia su Lamezia Terme. Ma anche dei tentativi falliti di mettere pace tra i clan in conflitto.
Le cattive frequentazioni e il rapporto asfissiante tra 'ndrangheta e politica, la partecipazione alla stagione stragista, gli assetti dei clan e tanto altro: tutto questo e molto altro è stato conosciuto grazie al lavoro dei collaboratori di giustizia, quelli che il mondo chiama pentiti e che i mafiosi invece chiamano "infami". Questa puntata del podcast è dedicata al mondo delle collaborazioni tra Stato e criminali pentiti, ai racconti che svelano un mondo in cui aziende, pubbliche amministrazioni, politici, servizi segreti e associazioni criminali siedono allo stesso tavolo.
La vendetta di criminali senza scrupoli, diavoli sulla terra che non hanno esitato a seminare terrore e morte per raggiungere i loro scopi, una ferocia che spazza tutto ciò che trova sulla strada. È il sangue degli innocenti: uomini, figli, mogli che hanno avuto la sola colpa di trovarsi sulla strada di criminali crudeli e violenti.
I proventi miliardari delle cosche calabresi arrivano dall'oro bianco, dalla polvere che entra nelle narici e nei corpi di milioni di persone in tutta Europa: la droga. Ma in che modo la 'ndrangheta controlla il mercato della cocaina? Dal Sudamerica al Porto di Gioia Tauro, ecco cosa succede alla polvere bianca che attraversa l'oceano.
La 'ndrangheta segreta, degli invisibili e dei riservati. In questa puntata ascolteremo dalle intercettazioni i riti di affiliazione alla criminalità organizzata calabrese, come si accede alla Santa, la cupola segreta che unisce politica, imprenditori, servizi segreti e 'ndranghetisti e un'intercettazione esclusiva di come un ex collaboratore dei servizi italiani avvisava i clan dell'avvio di due importanti operazioni di polizia in Calabria e a Milano.
Che rapporti aveva il superboss arrestato ieri Matteo Messina Denaro con la ‘ndrangheta? E dopo la sua cattura chi è ora il latitante numero uno in cima alla black list del ministero dell'Interno?Dopo la cattura della primula rossa di Cosa Nostra restano quattro nomi: uno di questi è Pasquale Bonavota, il boss fantasma, da anni ormai latitante e con una storia condizionata sin dalla sua giovane età. All'interno dell'episodio, inoltre, gli audio esclusivi delle intercettazioni dei boss calabresi che volevano condizionare la politica, le dichiarazioni dei pentiti sul traffico di droga e armi in Svizzera e l'intervista a Marisa Manzini, il magistrato che i clan vibonesi volevano far saltare in aria.
Un viaggio nell'organizzazione criminale più radicata e potente, raccontando le storie dei boss e delle famiglie, dei traffici di droga e dei rapporti con politica e imprese. Ecco di cosa parlerà Mammsantissima - Il processo alla 'ndrangheta, il podcast di Pietro Comito prodotto da Diemmecom.
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