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Musica Maestro
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Musica Maestro

Author: Radio 24

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“Musica maestro” è un programma dedicato alla musica classica che presenta stagioni, manifestazioni, artisti, incisioni, libri. Si occupa a 360° di quanto accade in questo mondo, intervistando giovani talenti e personalità affermate, ricercatori ed esecutori.

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La musica dei trovatori si sviluppa nel sudovest della Francia tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo, per espandersi poi in tutta Europa nel secolo successivo. I trovatori danno a vita ad un sofisticato e complesso codice poetico che è quello dell’amor cortese, nel quale si esprime una concezione del tutto nuova dell’amore, elaborata attraverso una lirica raffinata. Sono poesie scritte per essere cantate, quasi sempre dagli stessi autori: questo fa di loro i primi cantautori della storia - afferma il prof Marcello Schembri, musicologo e medievista, autore della “Guida alla Musica dei trovatori” (Zecchini editore). I brani che ascoltiamo in questa puntata sono tre versioni di ‘Quan vei l’alauzeta mover’ di Bernart de Ventadorn: Thomas Binkley con l’ensemble Studio der Frûhen Musik (1970, cd Warner); Gérard Zuchetto (1999, cd Foné “La Primavera d'Amore”); Ensemble Unicorn (1999, cd Naxos “Music of the troubadours”).
Nel dicembre 2021 una casa d’aste di Genova mette in vendita un dipinto, realizzato da un anonimo autore del Seicento, che viene catalogato come ‘Ritratto di giovane violinista’. Dopo lunghe ricerche e confronti con l’iconografia ufficiale, il violinista Enrico Gatti e il prof. Francesco Zimei, ordinario di Musicologia e Storia della musica all'Università di Trento, stabiliscono che il giovane del ritratto è Arcangelo Corelli, uno dei massimi compositori del periodo barocco. Nel libro “Il giovane Corelli: Nuovi documenti e contesti“, pubblicato dalla Lim in collaborazione con il gruppo di ricerca Arcomelo e con il Comune di Fusignano, città natale di Corelli, i due autori ripercorrono le varie tappe che li hanno portati a riconoscere un giovane Corelli nell’anonimo ritratto seicentesco e l’importanza del ritrovamento per ricostruire i primi anni della carriera del compositore. Completano il volume un’analisi su nuovi ritrovamenti riguardanti l’epistolario, oltre a saggi sulla famiglia Corelli e sul rapporto tra il compositore e Antonio Veracini.
Si intitola ‘La Stravaganza’ la diciottesima edizione di ‘Pietrasanta in concerto’, festival internazionale di musica da camera che si svolgerà dal 12 al 22 luglio nel capoluogo storico della Versilia. Si parte con un omaggio a Seji Ozawa, il grande direttore orchestra scomparso lo scorso 6 febbraio - spiega Michael Guttman, violinista e direttore artistico della manifestazione. Tra gli altri eventi, ci saranno serate dedicate alla musica dell’Armenia, a Piazzolla, una serata speciale con il celebre violinista Maxim Vengerov che eseguirà le Sonate per violino di Beethoven, oltre a masterclass di violino e violoncello. Le musiche che Michael Guttman e la violoncellista Jing Zhao eseguono dal vivo in questa puntata sonoil Duo n° 1 dal 'Concerto per violino e violoncello’ di Philip Glasse un brano dagli ‘Otto pezzi per violino e violoncello op. 39’ di Reinhold Gliére.
Si inaugura l’8 giugno per proseguire fino al 21 settembre la quinta edizione di Musica con vista, una serie di concerti all’aperto eseguiti nei luoghi più incantevoli del nostro paese. Un itinerario musicale tra ville, palazzi storici, giardini e chiostri, che permette da una parte di promuovere nuovi talenti della musica da camera, dall’altra di addentrarsi tra le bellezze spesso nascoste del territorio - spiega Francesca Moncada, presidente del Comitato Amur e de Le Dimore del Quartetto, le due realtà che hanno dato vita a questo progetto.
L’estate si avvicina e con l’estate arrivano anche i festival musicali, un’occasione per attirare talenti internazionali, portare la musica anche nelle piccole località e allo stesso tempo promuovere il turismo.Assieme a Carla Moreni, critico musicale del Sole 24 ore, scopriamo i principali appuntamenti musicali di quest’estate, dal Caracalla Festival al Festival della Valle d’Itria, dal Macerata Opera Festival al Rossini Opera Festival di Pesaro.  
Facendo delle ricerche per la mia attività di critico musicale, mi sono resa conto che chi rinuncia ad andare a vedere un’opera, spesso lo fa perché non trova nessuno con cui andare - spiega Valentina Anzani. Da questa osservazione nasce Opera meet (Instagram, Facebook, X, Tiktok), un’App che da una parte permette di conoscere la programmazione dei teatri lirici e dei festival musicali, suggerendo consigli personalizzati in base al profilo e alle esigenze dell’utente, dall’altra offre la possibilità di entrare in contatto con altri appassionati per condividere opinioni ed esperienze.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento in Francia si va affermando una nuova generazione di musicisti che da una parte subisce ancora l’influsso del romanticismo di Ravel e Debussy, dall’altra si apre verso le forme più sperimentali che avrebbero poi caratterizzato la musica del nuovo secolo. Compositori poco noti al pubblico italiano, alcuni dei quali vengono ora riproposti nell’album “Echos du temps. Voyage à travers la musique française du 20e siècle pour flûte et harpe” (Da Vinci Classics) realizzato dal duo Desirée Del Santo (flauto) e Alice Belardini Pini (arpa).I brani eseguiti dal vivo in questa puntata, entrambi contenuti nel cd, sono ‘Pavane à cinq temps’ di Jean Michel Damasee ‘Divertissement grec. Op. 33’ di Jean Mouquet.
Il 7 maggio di duecento anni fa, al Theater am Kärntnertor di Vienna, viene eseguita per la prima volta la Sinfonia n. 9 in re minore op.125 di Beethoven. Nata da una commissione ricevuta dalla Società Filarmonica di Londra nel 1817 e inizialmente denominata ‘Allemande’, la sinfonia oggi nota come ‘Corale’ è diventata negli anni un capolavoro immortale la cui fama è andata ben oltre i confini della musica stessa - spiega Cesare Fertonani, docente di musica all’Università degli Studi di Milano.
Si intitola “Sinfonia di un bosco in rivolta” (Transeuropa edizioni), il nuovo progetto di Paola Massoni, soprano, compositrice, autrice di testi teatrali, racconti e poesie. Si tratta di una fiaba contemporanea ecologista alla quale sono abbinati un poema sinfonico e un video. Come nei suo precedenti lavori, l’autrice unisce immagini, video e musica ad un racconto dove la dimensione fiabesca e magica si intreccia con temi sociali e filosofici.
Ferruccio Busoni, scomparso il 27 luglio di cento anni fa, è stato uno dei pianisti più virtuosi del suo tempo e al tempo stesso un compositore straordinario, legato alla tradizione ma allo stesso tempo aperto ad ogni forma di innovazione nell’estetica e nell’armonia - spiega Francesca Dego, (Facebook, Instagram YouTube), una delle violiniste più apprezzate nella scena internazionale. In occasione del centenario, Francesca ha inciso per la Chandos un album nel quale abbina al Concerto op. 35a K243 di Busoni il concerto op. 77 di Brahms, musicista che a Busoni era legato da una profonda amicizia. Nell’album, Francesca Dego è accompagnata dalla BBC Symphony Orchestra diretta da Dalia Stasevska, finlandese di origini ucraine.L’omaggio a Busoni proseguirà a novembre con la pubblicazione delle Sonate per violino, sempre per la Chandos.
Nata a Venezia nel 1619, Barbara Strozzi era una compositrice e al tempo stesso interprete delle proprie canzoni, di fatto un’antesignana delle moderne cantautrici – commenta Giulia Bolcato, giovane soprano che per il suo debutto discografico, pubblicato dalla Arion, ha inciso un doppio cd con l’integrale delle ‘Arie per voce sola op. 8’ della Strozzi. Figlia adottiva dell’intellettuale Giulio Strozzi, Barbara fu avvantaggiata proprio dalla condizione di illegittima: in quanto priva dei condizionamenti ai quali erano legate le donne del suo tempo, ebbe l’opportunità di studiare e di dedicarsi alla musica.Le sue arie rivelano una particolare attenzione all’espressione emotiva e sono caratterizzate da linee melodiche ricche di dissonanze – commenta Giulia Bolcato.
L’Italia è sempre stata la patria della musica, ma ormai lo studio della musica e la diffusione della sua conoscenza viene relegato a un’ora settimanale nelle scuole medie – scrive il compositore Nicola Campogrande nell’introduzione al libro "Storia della musica classica. Il racconto di un’avventura straordinaria, dal Medioevo a Spotify” (Ponte alle Grazie).Oggi le informazioni si possono trovare facilmente in rete, ma se vogliamo capire come si è evoluta la musica nel corso dei secoli, comprendere il significato di una tecnica o di uno stile musicale o semplicemente scoprire compositori nuovi o dimenticati, un buon manuale cartaceo rimane sempre lo strumento più utile e più semplice da utilizzare.Foto di Lorenza Daverio
‘La girometta’ è un’antica canzone popolare italiana, risalente al XVI secolo, che nel corso degli anni è stata tramandata da una regione all’altra con variazioni sia nel testo sia nella musica. Da questa melodia della tradizione popolare parte il nuovo progetto del compositore contemporaneo Filippo Del Corno, ‘A coda di rondine’ (Da Vinci Classics).  Il brano che dà il titolo all’album, infatti, si basa su sei variazioni de ‘La girometta’ e si riferisce ad un elemento neutro che serve da collante tra una sezione e l’altra, richiamando la tecnica ad incastro della falegnameria denominata appunto ‘coda di rondine’. L’album è stato registrato assieme al gruppo I pomeriggi musicali diretto da Carlo Boccadoro (che collabora con Del Corno anche nell’ensemble Sentieri selvaggi) e vede la partecipazione del pianista Emanuele Arciuli e del clarinettista Dimitri Ashkenazy, figlio del celebre pianista Vladimir.Nell’album vengono riproposti brani che ripercorrono trent’anni di carriera del compositore, caratterizzati da un linguaggio tonale innovativo, ma allo stesso tempo in grado di coinvolgere l’ascoltatore.
Il 22 marzo del 1770 il Feldmaresciallo Gian Luca Pallavicini Centurioni riceve una lettera dal Governatore Austriaco della Lombardia, che lo informa dell’imminente arrivo a Bologna di Leopold Mozart assieme al figlio Wolfgang Amadeus, quattordici anni compiuti da poco. A Bologna Mozart incontra Padre Giovanni Battista Martini, figura di spicco nel mondo della musica, che si dice abbia avuto un ruolo importante nell’audizione sostenuta dal giovane musicista per entrare all’Accademia Filarmonica della città. Va detto però che in quel periodo conoscenze e raccomandazioni erano indispensabili per qualunque musicista che volesse spostarsi dalla propria terra per raggiungere altri paesi - spiega Danilo Faravelli, musicologo e autore del libro “Bologna 1770: Anche Mozart era un raccomandato?” (Zecchini).
Nel panorama musicale della Francia di fine Ottocento, ancora ampiamente dominato dalla lirica e dall’opéra-comique, iniziano a farsi strada la musica strumentale e la canzone d’arte, ispirate al nuovo movimento romantico. Uno dei protagonisti di questo rinnovamento fu Gabriel Faurè, portavoce di una nuova scena musicale ispirata alla melodia e all’intimismo ma allo stesso tempo aperta a nuove espressioni stilistiche. In occasione del primo centenario della scomparsa del grande compositore francese, il Palazzetto Bru Zane di Venezia, organizzazione dedita alla promozione e alla riscoperta del patrimonio musicale francese dell’Ottocento, organizza il ciclo “Il filo di Faurè”, sette concerti che dal 23 marzo al 23 maggio porteranno la musica di Faurè e dei suoi allievi in varie località di Venezia: al Palazzetto Bru Zane, alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista e all’Auditorium Lo Squero. Degli allievi proporremo soprattutto le prime composizioni, quelle che più si avvicinano allo stile del maestro, ma che allo stesso tempo mostrano uno stile molto personale, a testimonianza della determinazione di Faurè nell’incoraggiare i suoi studenti (come Ravel, Saint-Saens o Chausson) ad intraprendere nuove strade - commenta Alexandre Dratwicki (nella foto), direttore artistico del Palazzetto Bru Zane.Palazzetto Bru ZaneSquero
Si chiama “Didone” il progetto finanziato dall’Unione Europea per recuperare, catalogare e digitalizzare tutte le arie musicali basate sui 26 melodrammi scritti da Pietro Metastasio, il più grande librettista del XVII secolo.  L’iniziativa prende il nome dalla prima opera tratta da un dramma di Metastasio, la Didone abbandonata, messa in scena a Napoli nel 1724. Quando sarà completato, il progetto catalogherà circa 3000 arie per 900 opere liriche che hanno coinvolto 300 compositori tra i quali Mozart, Haendel, Paisiello, Cimarosa e Gluck, solo per citarne alcuni - spiega Carmelo Di Gennaro, Cultural Manager presso l’Instituto Complutense di Madrid e Festival Manager del progetto Didone.
‘Alla ricerca del tempo perduto’ di Marcel Proust è uno dei romanzi più lunghi e più difficili di tutti i tempi, ma allo stesso tempo è un capolavoro in grado di regalare grandi emozioni a chi ha la volontà di affrontarlo. Un romanzo che per la sua complessità e per il tipo di scrittura, povera di dialoghi e azioni e ricca invece di riflessioni e digressioni, ha conosciuto poche trasposizioni cinematografiche o teatrali rispetto agli altri grandi capolavori della letteratura, nonostante i numerosi tentativi che hanno coinvolto tra gli altri Ennio Flaiano, Luchino Visconti, e Suso Cecchi D’Amico.Il nuovo progetto di portare l’intero ciclo della Recherche sul palcoscenico si deve a Marco Filiberti, regista teatrale e cinematografico. Dopo i Cahiers d’écriture 1 e 2, studi preparatori sull’adattamento andati in scena l’estate scorsa, il progetto si svilupperà nei prossimi anni e sarà completato nel 2027, in occasione del centenario della pubblicazione de 'Il tempo ritrovato', ultimo volume della Recherche. La musica è un elemento essenziale nel capolavoro proustiano, a partire dalla celebre ‘frase’ della sonata di Vinteuil che nel primo volume accompagna la tormentata storia d’amore tra Charles Swan e Odette de Crecy. Sarebbe inutile però affannarsi per cercare di capire quale musicista reale si nascondesse dietro al personaggio di Vinteuil - commenta Filiberti. Vinteuil, come la Bergotte o Elstin, più che personaggi sono archetipi grazie ai quali ognuno di noi, leggendo la Recherche, può crearsi un proprio ideale di musiche da legare alla narrazione.Foto di Carlo Settembrini
Puntata del 25/02/2024

Puntata del 25/02/2024

2024-02-25--:--

La musica di Bach è senza tempo perché nelle sue composizioni non c’è nessun tipo di diaframma tra l’emozione e la razionalità - spiega Andrea De Carlo, che per la Challenge Records ha da poco pubblicato l’album “Sonatae a Viola da Gamba et Cembalo Obligato”. Un progetto realizzato assieme a Luca Guglielmi che parte dalle sonate e clavicembalo di Bach per allargarsi alle altre tastiere che Bach aveva a disposizione, come l’organo o il fortepiano.
Si intitola ‘Lighting Bosso’, letteralmente ‘illuminando Bosso’, il progetto portato avanti dal pianista Francesco Libetta per fare il punto della situazione sull’eredità artistica lasciata da Ezio Bosso, il grande pianista, compositore e divulgatore musicale scomparso il 14 maggio di quattro anni fa.Si parte da un doppio cd pubblicato da Sony con le più celebri composizioni pianistiche di Ezio Bosso assieme alla trascrizione per piano solo della Sinfonia n. 1 ‘Oceans’, per arrivare ad una serie di concerti che alternano musiche e trascrizioni del compositore torinese a brani di Bach, Chopin, Schumann e Ravel.
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