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Non spegnere la luce

Non spegnere la luce
Author: Michele D'Innella e Giacomo Giaquinto
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© Michele D'Innella e Giacomo Giaquinto
Description
Un viaggio verso le profondità più oscure della mente criminale, in compagnia delle voci di Michele D’Innella e di Giacomo Giaquinto, che ogni settimana proveranno a far luce sui misteri irrisolti della cronaca nera moderna. Iscriviti al canale Telegram per non perderti nessuno degli approfondimenti e delle novità in anteprima sulle prossime puntate: https://t.me/LucePodcast
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Nel luglio 1969 l’umanità raggiunge uno dei suoi traguardi più straordinari: l’allunaggio della missione Apollo 11. Ma a partire dagli anni ’70, una teoria complottista inizia a prendere piede: e se lo sbarco fosse stato una messinscena? Secondo alcuni, le iconiche immagini trasmesse dalla NASA sarebbero state girate in uno studio segreto dal regista Stanley Kubrick, autore dell’acclamato “2001: Odissea nello Spazio”, un cineasta geniale e perfezionista, che con la sua filmografia ha cambiato per sempre il modo di intendere il cinema, senza mai davvero smettere di far discutere. L’ipotesi, alimentata da coincidenze visive, riferimenti simbolici e ambiguità narrative, si è diffusa per decenni, insinuandosi nella cultura pop e attirando schiere di sostenitori. Ma da dove nasce davvero questa teoria? Quali sono i presunti indizi nascosti nei film di Kubrick? E cosa dicono la scienza (ed il buon senso) per confutarla? Ne parliamo assieme a Giacomo Giaquinto: narratore, fumettista e autore di romanzi. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Nata a Genova nel 1961, Moana Pozzi è stata una delle figure più controverse e affascinanti dello spettacolo italiano. Dietro l’immagine della pornostar sicura di sé e della diva televisiva, si celava una donna determinata, colta e capace di trasformare il proprio corpo in simbolo di libertà e provocazione. Negli anni Ottanta e Novanta, mentre l’Italia si confrontava con un clima sociale conservatore, Moana infranse i tabù, approdando persino alla politica con il Partito dell’Amore. Nel 1994, la sua morte improvvisa a soli 33 anni, ufficialmente per un cancro al fegato, alimentò una scia di teorie alternative: chi sosteneva fosse morta di AIDS, chi parlava di un’esistenza segreta all’estero, chi di un complotto dei servizi segreti. Un mistero che, a distanza di trent’anni, continua ad alimentare fascino e interrogativi. Ma chi era davvero Moana Pozzi? E perché la sua figura resta così potente nell’immaginario collettivo italiano? Proviamo a scoprirlo insieme a Morena Rossi, copywriter, creative producer presso il gruppo Orange Media, ma soprattutto podcaster e autrice della serie “Icone”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Castellamonte, gennaio 2016 – Gloria Rosboch, un’insegnante di 49 anni originaria della provincia di Torino, sparisce improvvisamente nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Inizia così un’indagine che porterà alla luce una storia di manipolazione, bugie e inganno affettivo. Dietro la scomparsa di Gloria si cela un tale Gabriele Defilippi, un suo ex allievo, che l’aveva convinta a consegnargli i risparmi di una vita con la promessa di un nuovo inizio insieme in Costa Azzurra. Ma il sogno si rivela presto un incubo. Quando il corpo di Gloria viene ritrovato in una cisterna abbandonata e iniziano gli arresti, emergono dettagli inquietanti: la complicità di un amico maturo, il possibile coinvolgimento della madre di Gabriele e un delitto premeditato in ogni dettaglio. Ma chi era davvero Gabriele Defilippi? E come ha potuto un giovane manipolare più persone e orchestrare un crimine così spietato ai danni di una donna che si fidava di lui? Proviamo a scoprirlo insieme a Serena Garofano ed Anna Candelora: criminologhe, detentrici di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrici per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Livorno, 10 aprile 1991 – Il traghetto Moby Prince salpa in serata dal porto toscano diretto a Olbia, con 141 persone a bordo. Poche miglia dopo l’uscita in mare, la nave entra in collisione con la petroliera Agip Abruzzo, ferma alla fonda e carica di greggio. In pochi minuti, un incendio violentissimo avvolge il traghetto. Mentre la petroliera riesce a mettere in salvo il proprio equipaggio, il Moby Prince resta alla deriva, completamente avvolto dalle fiamme. I soccorsi non arrivano in tempo. Alla fine, solo un giovane mozzo sopravvive: tutti gli altri passeggeri e membri dell’equipaggio muoiono asfissiati o ustionati. L’inchiesta individua la nebbia e un errore umano come cause principali della tragedia. Ma con il passare degli anni emergono nuovi indizi, contraddizioni e ipotesi inquietanti: perché le squadre di soccorso impiegarono quasi due ore a localizzare il relitto? Cosa c’era davvero quella notte nella rada di Livorno? E che ruolo ebbero le compagnie armatoriali e le istituzioni? Proviamo a scoprirlo insieme a Mary e Winny, esperti di cronaca nera e conduttori del podcast “Tango in Nero”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Ascolta la puntata bonus in esclusiva nostro canale Patreon tramite questo link: https://www.patreon.com/posts/unplugged-77-il-133670858?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link
Nata in Campania nel 1894, Leonarda Cianciulli è passata alla storia come la “saponificatrice di Correggio”, protagonista di uno dei casi più inquietanti della cronaca nera italiana. Dietro l’apparenza di una madre devota e commerciante stimata, si nascondeva una mente ossessionata dalla superstizione, dalla morte e dalla paura di perdere i figli. Tra il 1939 e il 1940, in un’Italia sull’orlo della guerra mondiale, Leonarda attirò tre donne nella sua trappola e le uccise con estrema freddezza. Le vittime sono tre donne del posto, attirate nella sua trappola con la promessa di un nuovo futuro, ma destinate a un macabro destino: i loro corpi verranno infatti smembrati e trasformati in sapone e dolciumi. Il caso, che emergerà con tutta la sua crudezza solo nel dopoguerra, sconvolse l’opinione pubblica e pose interrogativi inquietanti sul confine tra superstizione e follia, tra devozione materna e ossessione. Ma chi era davvero Leonarda Cianciulli? E cosa può spingere una madre a sacrificare altre vite umane in nome dell’amore per i propri figli? Proviamo a scoprirlo insieme ad Eleonora Quarchioni, web editor, detentrice di un master in Media e Intrattenimento all’Università Luiss di Roma, ma soprattutto podcaster e autrice della serie “Italia Nera”.Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Roma, 8 dicembre 1970 – Un gruppo di militari, estremisti di destra e figure legate a settori deviati dello Stato si prepara a compiere un colpo di Stato. L’operazione è guidata da Junio Valerio Borghese, ex comandante della Xª MAS e fondatore del Fronte Nazionale. Il piano prevede il sequestro del Presidente della Repubblica, l’occupazione dei ministeri e della RAI, e l’assassinio di figure chiave come il capo della Polizia Angelo Vicari. È tutto pronto: le squadre si muovono, vengono distribuite armi, alcuni palazzi sono già occupati. Poi, all’improvviso, l’ordine di rientrare. Nessuno conosce il vero motivo di quel contrordine. Il tentato golpe viene taciuto per mesi, fino a quando non viene rivelato dalla stampa, ma i processi si concludono con assoluzioni clamorose e nessun riconoscimento ufficiale. A più di cinquant’anni da quella notte, il tentativo di colpo di Stato resta uno dei capitoli più oscuri e controversi della storia repubblicana. Ma chi c’era davvero dietro il golpe Borghese? E perché l’Italia ha preferito dimenticare? Proviamo a scoprirlo insieme a Marco D’Agostino: collaboratore per il Quotidiano del Sud e autore del podcast “Trame Irrisolte”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Baghdad, 4 febbraio 2005 – La giornalista italiana Giuliana Sgrena viene rapita da un gruppo armato mentre si trova in Iraq per documentare le conseguenze della guerra e l’intervento della comunità internazionale. Scatta immediatamente una complessa trattativa condotta dai servizi segreti italiani, guidata da Nicola Calipari, funzionario del SISMI con una lunga esperienza in missioni delicate. Dopo un mese di trattative riservate, il 4 marzo, Sgrena viene liberata. Ma mentre l’auto che la riporta in aeroporto percorre la pericolosa Route Irish, una postazione americana apre il fuoco. Calipari, seduto accanto alla giornalista, viene colpito a morte mentre protegge la giornalista con il proprio corpo. Ne seguiranno tensioni diplomatiche, inchieste inconcludenti e accuse incrociate tra Italia e Stati Uniti. Ma cosa accadde davvero quella notte? E perché le versioni ufficiali continuano a non combaciare, dopo quasi vent’anni? Proviamo a scoprirlo insieme a Fabrizio Coniglio: attore, narratore e autore del podcast “Il caso Calipari”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Parigi, 30 agosto 1997 – Diana Spencer, ex principessa di Galles, arriva nella capitale francese insieme al suo nuovo compagno Dodi Al-Fayed. Hanno trascorso l’estate tra yacht e hotel di lusso, inseguiti dai paparazzi e al centro di indiscrezioni crescenti. Quella sera, dopo una cena all’hotel Ritz, lasciano l’albergo a bordo di una Mercedes nera per sfuggire ai fotografi, ma non arriveranno mai a destinazione… L’auto si schianta nel tunnel del Pont de l’Alma, uccidendo Dodi e il conducente sul colpo, mentre Diana sarebbe morta poche ore dopo in ospedale. Le inchieste ufficiali parleranno di tragico incidente, ma le circostanze lasceranno spazio a ipotesi inquietanti: negligenze nei soccorsi, dinamiche anomale, e accuse mai del tutto chiarite che chiamano in causa persino i servizi segreti e la famiglia reale. Ma cosa accadde davvero quella notte a Parigi? E perché, a più di 20 anni di distanza, sono ancora tanti i dubbi che resistono alla verità ufficiale? Proviamo a scoprirlo insieme a Carlotta Toschi: avvocato penalista, detentrice di un master in diritto di famiglia, ma soprattutto podcaster e autrice della serie "Dark Diaries". Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Per anni si è pensato che le mafie fossero un fenomeno limitato al Sud Italia. Ma nel giugno del 1993, un blitz delle forze dell’ordine cambia tutto: si tratta dell’Operazione Betulla. Oltre 200 agenti arrestano 40 persone tra Piemonte, Lombardia e Calabria, portando alla luce una rete criminale della ’ndrangheta insediata nel cuore della Val d’Ossola. Una storia rimossa, caduta troppo presto nel silenzio, che ancora oggi solleva domande inquietanti. L’inchiesta svela una fitta rete di estorsioni, appalti pilotati, legami tra clan calabresi e imprenditori locali, con ramificazioni fino alle istituzioni. È la prima volta che una città del Nord rischia lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Eppure, l’opinione pubblica fatica ancora a riconoscere la presenza della criminalità organizzata al di fuori del Mezzogiorno. Ma quanto è profonda oggi la penetrazione della ’ndrangheta nei territori settentrionali? Proviamo a scoprirlo insieme ad Arianna Giannini-Tomà, giornalista investigativa e autrice del podcast “Operazione Betulla”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Bolzano, gennaio 2021 – Peter Neumair e Laura Perselli, una coppia benvoluta e rispettata in città, scompaiono misteriosamente dalla loro casa senza lasciare tracce. Inizia così uno dei casi di cronaca nera più sconvolgenti degli ultimi anni. Mentre le autorità cercano disperatamente indizi sui coniugi scomparsi, emergono dettagli inquietanti sul loro figlio, Benno Neumair: un giovane ossessionato dalla perfezione fisica, reduce da una rottura violenta con la sua ex fidanzata e capace di nascondere segreti oscuri dietro una facciata di normalità. Quando le indagini rivelano tracce di sangue nell’appartamento di famiglia e Benno comincia a contraddirsi nei suoi racconti, i sospetti si concentrano su di lui. Alla fine, sarà lo stesso Benno a confessare l’omicidio dei suoi genitori, rivelando dettagli agghiaccianti sul duplice delitto e portando alla luce un lato oscuro che nessuno avrebbe mai sospettato. Ma cosa lo ha spinto davvero a compiere un crimine così efferato? Proviamo a scoprirlo insieme ad Anna Candelora e Bianca Gennari Caspariis: criminologhe, detentrici di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrici per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Mogadiscio, 20 marzo 1994 – Ilaria Alpi, giornalista del TG3, e il suo operatore Miran Hrovatin sono in Somalia per documentare gli effetti della guerra civile e indagare su traffici pericolosi che collegano l’Italia al Corno d’Africa. Le loro ultime ore sono frenetiche: incontri con fonti locali, riprese in aree di conflitto e interviste scomode a personaggi legati a traffici di armi e rifiuti tossici. Quel giorno, dopo una visita al porto di Bosaso, la loro jeep si muove tra le strade caotiche di Mogadiscio, ma viene improvvisamente bloccata da un gruppo armato. Si parla di un possibile tentativo di rapimento andato storto, di una manovra disperata per sfuggire agli assalitori e di un conflitto a fuoco che lascia poche tracce ma molti interrogativi. Ma cosa avevano scoperto Ilaria e Miran in quei giorni concitati? Quali segreti avevano portato alla luce e, soprattutto, chi voleva che quei segreti rimanessero sepolti per sempre? Proviamo a scoprirlo insieme a Francesco Paolo Esposito: professore di criminologia forense, perito legale, ma anche podcaster. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Nel cuore del golfo di Napoli sorge la Gaiola, una piccola isola dalla bellezza incantevole, avvolta però da una fama sinistra. Da decenni, si racconta che su di essa gravi una maledizione, responsabile di una lunga scia di sventure e tragedie che hanno colpito i suoi proprietari. Ma la Gaiola è solo uno dei tanti luoghi di Napoli in cui mito, storia e occulto si intrecciano. Dalle presenze invisibili del Munaciello e della Bella 'Mbriana, fino ai segreti alchemici della Cappella Sansevero e alle leggende delle catacombe, Napoli si rivela una città profondamente permeata da misteri antichi. Cosa rende questa città così ricca di storie soprannaturali? E cosa si nasconde davvero dietro la fama maledetta della Gaiola? Proviamo a scoprirlo insieme a Noemi De Falco, esperta di occulto e conduttrice del podcast “Ombre - Leggende Metropolitane”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Montevideo, 13 ottobre 1972 - Un aereo militare uruguaiano decolla dalla città argentina di Mendoza con a bordo 45 persone: in gran parte ragazzi di una squadra di rugby diretti in Cile per una partita amichevole. Il volo charter parte regolarmente e fa scalo a Mendoza, in Argentina, dove le condizioni meteo impongono una pausa prima di affrontare l’attraversamento delle Ande, una delle catene montuose più pericolose del mondo. Il giorno successivo, nonostante il maltempo e le difficoltà operative, il volo decolla nuovamente. Dopo poche ore, però, l’aereo scompare dai radar. I soccorsi partono subito, ma vengono interrotti pochi giorni dopo: nessun segnale, nessuna speranza. Quello che ancora non si sa è che, su un ghiacciaio a quasi 4.000 metri d’altitudine, 33 persone sono sopravvissute allo schianto. Rimarranno isolate per 72 giorni, lottando contro il freddo, la fame, e una scelta estrema: nutrirsi dei compagni morti per restare in vita. Ma com’è potuto accadere tutto questo? Fu solo un errore di navigazione, o c’era qualcosa che si sarebbe potuto evitare? Proviamo a scoprirlo insieme a Giulio Maria Garbellotto, esperto di disastri aerei e conduttore del podcast “Ultimi Attimi”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
“Adolescence” è una fortunata serie Netflix che racconta, in modo crudo e senza filtri, la storia di Jamie, un tredicenne britannico accusato dell’omicidio di una coetanea. Attraverso una narrazione in tempo reale e uno stile cinematografico innovativo, la serie esplora non solo le dinamiche di un caso di femminicidio, ma anche il disagio profondo di una generazione maschile cresciuta tra isolamento, rabbia e subculture tossiche online. Seguendo il punto di vista dell’accusato e delle persone che gli gravitano attorno, “Adolescence” solleva interrogativi inquietanti sulla criminalità minorile, sulla responsabilità degli adulti e sull'impatto dei modelli digitali sulle giovani menti. Ma quali sono le radici di questo fenomeno? E come si collega a casi reali che hanno sconvolto anche l’Italia? Ne parliamo assieme a Giacomo Giaquinto: narratore, fumettista e autore di romanzi. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Desirée Piovanelli ha solo 14 anni quando, in un tranquillo sabato pomeriggio di fine settembre, esce di casa dicendo ai genitori che andrà a studiare da un’amica. È una ragazza riservata, gentile, benvoluta da tutti nel suo quartiere di Leno, in provincia di Brescia. Ma quella sarà l’ultima volta che viene vista viva. Cinque giorni più tardi, il suo corpo senza vita viene ritrovato all’interno di un casolare abbandonato a pochi passi da casa. È stata brutalmente aggredita e uccisa. Le indagini porteranno alla luce una verità agghiacciante: a colpirla sono stati quattro ragazzi del paese, tre dei quali minorenni. È uno dei primi casi in cui la stampa italiana comincerà a parlare di “branco”. La comunità si ritrova sotto shock e si moltiplicano le domande. Ma cosa spinse davvero quei ragazzi a commettere un crimine tanto atroce? E cosa è successo davvero, quel pomeriggio, dentro la Cascina Ermengarda? Proviamo a scoprirlo assieme a Valentina Poddighe: esperta di cronaca nera e autrice del podcast “Direful Tales”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Ascolta la puntata bonus gratuitamente sul nostro canale Patreon cliccando questo link: https://www.patreon.com/posts/unplugged-66-i-e-126670632?utm_medium=clipboard_copy&utm_source=copyLink&utm_campaign=postshare_creator&utm_content=join_link
Nada Cella ha 24 anni e lavora come segretaria in uno studio di commercialista a Chiavari, in Liguria. La mattina del 6 maggio 1996 viene trovata agonizzante nel suo ufficio, colpita ripetutamente alla testa. Morirà poche ore dopo, senza aver mai ripreso conoscenza. Non ci sono testimoni, né arma del delitto, e nessuna impronta utile. Le indagini si muovono a fatica tra piste abbandonate, testimoni reticenti e clamorosi depistaggi. Il caso viene archiviato nel 1998, ma la famiglia non smette mai di cercare la verità. A distanza di 25 anni, una nuova analisi dei reperti e la riscoperta di un piccolo bottone cambiano tutto. Il fascicolo si riapre e porta in aula nuovi indagati, tra cui una presunta rivale di Nada. Ma è davvero lei la colpevole? E perché la verità è rimasta sepolta così a lungo? Proviamo a scoprirlo insieme a Silvia e Sara, esperte di cronaca nera e conduttrici del podcast “Crime-Aut”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Serena Mollicone è una studentessa modello di appena 18 anni, prossima alla maturità e con una vita davanti. Ma il primo giugno 2001 scompare nel nulla dal piccolo paese di Arce, in provincia di Frosinone. Due giorni dopo, il suo corpo viene ritrovato nei boschi di Fontecupa, con mani e piedi legati, un sacchetto sulla testa e segni evidenti di violenza. Un omicidio efferato, che fin dall’inizio lascia intuire un movente oscuro e una regia lucida. Le indagini si muovono a rilento, tra false piste, possibili depistaggi e misteri irrisolti, come quello del cellulare riapparso all’improvviso durante i funerali o del brigadiere che si tolse la vita dopo una rivelazione chiave. Col tempo, l’attenzione si sposta verso la caserma dei Carabinieri del paese, in un intreccio inquietante di silenzi, bugie e verità nascoste. Ma a oltre vent’anni di distanza, chi ha davvero ucciso Serena Mollicone? E perché? Proviamo a scoprirlo assieme a Francesco Volpe: esperto di cronaca nera e autore del podcast “Rosso di Sera”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Nato a New York nel 1938, Bernie Madoff costruì un impero finanziario che lo portò ai vertici di Wall Street, guadagnandosi la fiducia di investitori e istituzioni. Per decenni fu considerato un genio della finanza, fino a quando, nel 2008, la verità emerse: il suo fondo non era altro che la più grande truffa di sempre, uno schema Ponzi da oltre 60 miliardi di dollari. La promessa di rendimenti sicuri e costanti attirò migliaia di investitori, dai piccoli risparmiatori ai grandi nomi della finanza. Ma come ha fatto Madoff a ingannare tutti per così tanto tempo? E quali sono state le conseguenze per le sue vittime e per il mondo finanziario? Proviamo a scoprirlo insieme ad Andrea Franceschi, giornalista del Sole24Ore e autore del podcast “Squali”. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Montecchia di Crosara, 1991 – Pietro Maso, ventenne della provincia veronese, ha tutto ciò che potrebbe desiderare: una famiglia benestante, una vita sociale intensa e una cerchia di amici che lo ammirano. Ma dietro questa facciata si nasconde un piano terrificante. Ossessionato dal denaro e dal desiderio di una vita di lusso, Maso decide di eliminare chi rappresenta l’ultimo ostacolo alla sua ambizione: i suoi genitori. Con l’aiuto di tre complici, organizza un delitto efferato, portato a termine con spietata determinazione. Ma le indagini rivelano dettagli inquietanti, dalle sue precedenti tentate uccisioni al suo comportamento narcisistico durante il processo. Un caso che ha scosso l’Italia e che ha portato a interrogarsi non solo sulla mente criminale di Maso, ma anche sulla società che lo ha plasmato. Chi era e chi è veramente Pietro Maso? E quanto può influire l’ambiente in cui si cresce sulla nascita di un assassino? Proviamo a scoprirlo insieme a Sonia Filippi, autrice di genere noir per le case editrici Placebook Publishing and Writer Agency, con all’attivo una produzione di 5 romanzi gialli. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
Il 16 gennaio 2025, il mondo del cinema ha perso uno dei suoi registi più visionari: David Lynch. Nato il 20 gennaio 1946 a Missoula, nel Montana, Lynch ha rivoluzionato il cinema e la televisione con opere che sfidano ogni convenzione. Attraverso uno stile unico che fonde il surreale con il perturbante, è riuscito a trasformare la percezione del quotidiano, mostrando la bellezza e la paura che si celano dietro la realtà. Dall’orrore psicologico di Eraserhead alla sofisticata narrazione di Mulholland Drive, Lynch ha esplorato l'oscurità dell'animo umano, dando vita a un cinema che non si limita a raccontare storie, ma invita lo spettatore a guardare oltre l'ordinario. Ma come ha fatto un regista come Lynch, spesso considerato un enigma, a diventare uno dei pionieri della "prestige TV" con Twin Peaks? E in che modo la sua eredità continua a influenzare il cinema e la cultura popolare oggi, dopo la sua morte nel gennaio 2025? Ne parliamo insieme a Laura Scaramozzino, editor, coach letteraria, nonché autrice premiata di novelle e romanzi noir. Iscriviti al gruppo Telegram per interagire con noi e per non perderti nessuna delle novità in anteprima e degli approfondimenti sulle puntate: https://t.me/LucePodcast Se vuoi ascoltarci senza filtri e sostenere il nostro lavoro, da oggi è possibile abbonarsi al nostro canale Patreon e accedere a contenuti bonus esclusivi tramite questo link: patreon.com/LucePodcast
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