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Le buyer personas possono essere un prezioso strumento per comprendere a fondo i job che i clienti cercano di svolgere e i risultati che desiderano ottenere.Analizzando attentamente le caratteristiche e le motivazioni delle diverse buyer personas, siamo in grado di entrare nella mente del cliente e di capire i suoi obiettivi principali.Queste informazioni ci permettono di creare soluzioni personalizzate che rispondono perfettamente alle sue necessità. Ascolta questo episodio e il precedente per avere una visione completa delle buyer personas. https://blog.ofg.it/buyer-persona
Seconda parte del webinar sull'employer branding, l'insieme di tecniche di comunicazione utilizzate per attrarre, acquisire e trattenere i talenti più adatti all'azienda e che ha lo scopo di comunicare, all'esterno e al suo interno, i propri tratti distintivi, come i propri valori o la propria visione del mondo, in modo coerente e trasparente.L'employer branding è una derivazione della brand identity e pertanto segue i suoi stessi principi: dipende strettamente dai valori aziendali, deve essere trasparente, aiuta a definire il brand positioning (in questo caso direi l'employer brand positioning) e la EVP o Employee Value Proposition, aiutando il candidato a fare una scelta consapevole.
Employer branding è l'insieme di strategie e tattiche di comunicazione che un'azienda utilizza allo scopo di comunicare in maniera chiara e coerente le proprie caratteristiche distintive per attrarre, coinvolgere e trattenere i talenti giusti, che la possano aiutare a raggiungere i propri obiettivi di crescita e business. Al concetto di talento è meglio associare quindi la parola "giusto" e non "migliore" perché semplicemente i "migliori talenti" non esistono, esistono solo le persone giuste al posto giusto.Recentemente ho letto diversi articoli sul tema e devo dire che molti descrivono l'employer branding come un insieme di tecniche per migliorare la propria immagine nei confronti di talenti e dipendenti, ma non la trovo una definizione corretta. L'employer branding non serve a migliorare l'immagine, serve a migliorare la comunicazione della propria immagine.Ascolta l'episodio 48 del podcast e leggi l'articolo dal blog di ofg https://blog.ofg.it/employer-branding
L’oggetto della mail è la prima frase che viene visualizzata nell'anteprima di ogni email e, tendenzialmente, ne annuncia il contenuto.Con il poco tempo che ognuno di noi ha a disposizione, nella totalità dei casi, l'oggetto della mail è ciò che agevola o ne blocca l'apertura.Una mail con un oggetto poco rilevante, scritto male o di scarso interesse difficilmente verrà aperta.Diciamo che l'oggetto della mail, quindi, è ciò che in prima battuta invoglia i tuoi lettori ad aprire la mail che stai mandando.L'oggetto della email rappresenta una piccolissima parte della totalità del tuo messaggio, ma ne costituisce la cosiddetta “prima impressione”: è il tuo momento per emergere in tutte le affollatissime inbox.Ascolta le 12 regole d'oro per la costruzione (e la scrittura) di un oggetto email pressoché perfetto
Una landing page è una pagina web disegnata apposta per una specifica campagna o attività di marketing.Una landing page serve a far compiere una specifica azione agli utenti quindi ogni informazione che contiene deve essere votata a questo scopo.Una landing page può avere quindi uno, e un solo, obiettivo che deve poter essere realizzato tramite una chiara richiesta esplicita agli utenti.Questi, dal lato loro, devono avere chiaro cosa gli stiamo chiedendo e non devono essere distratti da informazioni defocalizzate rispetto alla realizzazione del compito che gli abbiamo chiesto di completare.Ogni landing page, quindi, svolge una specifica funzione che deve essere esplicitata in maniera trasparente: chi la naviga deve poter scegliere se farla o meno ma non può avere dei dubbi su cosa deve fare. Altrimenti ci perdiamo i nostri utenti che tanto fatichiamo ad attirare.Cos'è una landing page? Come creare una landing page che converte? Cosa vuol dire creare una landing page efficace? Come si misura l'efficacia di una landing page? Perché devo usare una landing page e non posso usare una pagina del sito? In cosa si differenzia una landing page da una pagina del sito?Vogliamo chiarire alcuni punti su cos'è una landing page, come è fatta e quando usarla, in questo episodio numero 46
Digital marketing è un mondo di possibilità, un misto di strategia, tattiche, tecnologia e strumenti da cui oggi difficilmente un'azienda può prescindere.In seguito all'evoluzione tecnologica e all'avvento dei social media, il marketing digitale oggi è uno strumento che le aziende utilizzano in affiancamento al marketing tradizionale per raggiungere i propri obiettivi commerciali.Perché, come sempre, la scelta della strategia e quindi dei mezzi e delle tattiche per realizzarla dipende dai tuoi obiettivi.Tante aziende scelgono il marketing digitale perché lo fanno tutti o perché costa (relativamente) meno rispetto ad azioni di marketing tradizionale. Che poi è tutto da definire se è vero che costa meno, ma il punto è comunque un altro ed è legato alla strategia giusta da adottare indipendentemente da quello che fanno i tuoi competitor o quello che pensi ti costi meno fare.Perché se fai una cosa che costa poco ma non serve a niente, stai comunque buttando via del budget.Perché dovresti scegliere di fare marketing digitale? In che modo puoi definire la strategia di digital marketing da intraprendere?
La value proposition (VP o CVP, Customer Value Proposition) è una spiegazione delle motivazioni per cui un cliente dovrebbe scegliere il prodotto o servizio di una particolare azienda.La proposta di valore è una promessa che un brand fa ai suoi clienti, descrivendo il valore tangibile o intangibile che questi avrebbero nell'adottare le sue soluzioni.Chiaramente deve essere una promessa che l'azienda può mantenere e che il cliente deve percepire come raggiungibile, realizzabile. Non c'è niente di peggio che fare promesse a vuoto a clienti che hanno accesso a strumenti di comunicazione di massa come i social media.La value proposition quindi deve promettere una soddisfazione delle esigenze dei clienti a cui si rivolge tale per cui questi decidano di impegnarsi a definire un budget e metterlo a disposizione per l'operazione. Diciamo che è uno dei modi in cui un'azienda si fa notare sul mercato e cerca di attrarre e convincere i propri prospect a diventare clienti. Ne abbiamo parlato nell'episodio 44 del podcast, buon ascolto
La customer experience indica la modalità con cui il tuo brand si relaziona ai propri clienti: punti di contatto qualità della relazione e gestione del rapporto lungo tutto il customer journey. La customer experience, quindi, regola e governa tutte le interazioni che i clienti hanno con un brand. Ognuna di queste interazioni è importante e ha un impatto sul cliente in termini emotivi, cognitivi, comportamentali e sensoriali.Ogni interazione influisce sul posizionamento che quel brand ha nella testa di ogni cliente, ha il suo peso e contribuisce all'idea che ogni cliente si è fatto dei brand con cui ha avuto contatti. Per comprendere, gestire e misurare la customer experience è necessario quindi definire la sequenza di interazioni che avvengono tra una persona e un brand lungo tutti i touchpoint del customer journey e per tutto il ciclo di vita del cliente. Ogni interazione ha un impatto sulle persone in termini di emozioni, comportamenti, conoscenze, sensazioni.Lo abbiamo spiegato in questo episodio numero 43 del nostro podcast: buon ascolto e grazie.
In una qualsiasi realtà o progetto aziendale, marketing e comunicazione sono legati da un rapporto di reciproca collaborazione: per poter cooperare al meglio, però, devono lavorare di pari passo e a stretto contatto. In verità, in molte aziende questi 2 reparti sono spesso confusi o sovrapposti, si parla di ufficio marketing anche quando abbiamo un reparto comunicazione.Il marketing è un insieme di analisi, strategie e tattiche che un'azienda utilizza per studiare i bisogni dei propri clienti, disegnare e costruire prodotti o servizi e renderli facilmente disponibili ai propri clienti. La comunicazione è l'insieme di strategie, tattiche, mezzi e contenuti che le aziende utilizzano per aprire una relazione con i propri clienti. Ne abbiamo parlato in dettaglio in questa puntata 42 del podcast di OTB. Se vuoi conoscerci o chiederci informazioni scrivi a team@ofg.it oppure cercaci su Linkedin o dal sito www.ofg.itCiao :-) Gianluca e Luca
L'acronimo S.M.A.R.T. appare nel 1981 da George T. Doran, che scrive un articolo intitolato "There's a S.M.A.R.T. way to write management's goals and objectives" dove indica che le caratteristiche di un obiettivo dovrebbero essere: specificmeasurableassignablerealistictime-relatedGli obiettivi SMART hanno questi indubbi vantaggi:Chiarezza. Un obiettivo SMART è più facile da capire, non richiede interpretazione ma, al contrario, non nasconde alcuna possibilità di fraintendimento.Metodo. Obiettivi chiari ci aiutano a delineare un metodo, a trovare la strada tra le tante disponibili.Successo. Obiettivi SMART ci aiutano a comprendere cosa vuol dire "successo" per noi, ci aiutano nella definizione di quello che per noi funziona e quello che no.Motivazione. Avere obiettivi realistici ci aiuta a rimanere concentrati sul risultato e quindi motivati nel nostro esperimento.Semplificazione. Obiettivi SMART ci aiutano a capire cosa è importante e cosa non lo è, a tagliare ciò che è irrilevante per una semplificazione della strategia di comunicazione.Contesto.
Costruire un processo di customer service - da zero - richiede un certo lavoro. Divertente, ma impegnativo: servono strumenti, persone, playbook da seguire e procedure chiare, documenti di supporto e magari delle FAQ o una knowledge base. Noi però partiamo sempre dagli obiettivi e ci interessa stabilire - quasi da subito - quali sono i traguardi da raggiungere e come arrivarci. In questa puntata del podcast prendiamo in esame quindi le metriche del servizio clienti e dell'assistenza, indicatori di performance chiave (KPI) che ti aiuteranno a misurare e comprendere oggettivamente l'impatto del tuo servizio clienti e dei team di assistenza.Ti sei già chiesto come tracciare, misurare e analizzare tutte queste metriche? Non preoccuparti ci sono diverse soluzioni software che possono darti una mano in ogni aspetto di gestione e tracciamento. Ora parliamo delle metriche e degli aspetti che dovrai misurare. Buon ascolto
Revenue Operations ovvero crescita sostenibile, la capacità di un'azienda di sostenere la sua stessa crescita nel tempo. Spesso capita che aziende che sono letteralmente "esplose in mano" al loro fondatore soffrano di problemi di gestione. Crescere troppo in fretta può non essere sempre positivo:- Risorse Umane. La richiesta di nuove persone spesso anticipa la creazione di un ufficio HR e la difficoltà nel trovare nuove e affidabili figure professionali è sempre dietro l'angolo. - Processi aziendali. Con nuovi e importanti carichi di lavoro, molto probabilmente i processi usati fino a quel momento potrebbero non essere abbastanza strutturati per reggere senza far affogare le persone.- Più clienti da gestire.Una strategia di Revenue Operations è basata su tre strati:Una crescita sostenibile alla base. Avere una organizzazione interna costruita su misura e non improvvisata consentirà di avere una crescita sostenibile nel tempo. L'allineamento tra reparti, alla base della strategia di go-to-market. Solitamente le Operations sono "quelli che risolvono i problemi". Solo che sono attivati dopo che il problema si è presentato e operano sul singolo reparto. Una customer experience fluida e coerente su tutti i touchpoint.
In questo episodio di Outside the Box abbiamo intervistato Cecilia Melorio di Equalis Cooperativa Sociale per capire come hanno scelto di gestire la comunicazione nell'ambito di una cooperativa social di tipo A e B e e scoprire quali sono i risvolti di comunicazione in questo ambito di lavoro.
Il servizio clienti è una della cose più importanti per gestire la relazione con i propri clienti. Stiamo parlando con persone che hanno deciso di comprare qualcosa da noi e che ora hanno dei problemi.Abbiamo rotto il muro della fiducia, abbiamo fatto credere loro che saremmo stati il partner ideale per aiutarli a fare un progresso nella loro vita e appena hanno un problema li abbandoniamo? Non sembra essere una buona idea.E non solo non è educato, ma non è una mossa furba neanche a livello di business. I clienti sono il primo asset aziendale e poi, oggi, un modo per comunicare tra loro lo trovano facilmente. Le persone parlano e la tua azienda non vende più come prima. Quante aziende se lo possono permettere? Forse nessuna.Quanto è importante il servizio clienti? Come si organizza il servizio clienti? Quali sono gli strumenti del customer care? Come si disegna una strategia di customer care?
Il social selling è davvero un metodo efficace per aumentare le vendite nelle aziende B2B? Quale ruolo gioca Linkedin in questa partita? Come ottimizzare il profilo Linkedin per fare social selling?Iniziamo con dire che, con la crescita dello smartworking e l'utilizzo diffuso degli strumenti di connessione da remoto, LinkedIn è diventato uno strumento di prospecting capace di offrire moltissime opportunità di sviluppo delle relazioni commerciali.Linkedin ha 774 milioni di utenti registrati in 200 Paesi nel Mondo dei quali oltre il 40% si collega ogni giorno. Sono numeri che possono far riflettere e comprendere che la piattaforma professionale per eccellenza è perfetta per raccogliere informazioni di prospecting, individuare lead e ingaggiare potenziali clienti. Molte persone però si trovano nella condizione di non averlo mai usato attivamente, forse di non averlo capito appieno e di averlo "bollato" come il social media noioso del lavoro. Direi nulla di più sbagliato, a meno che tu faccia l'influencer e il tuo posto sia assolutamente Instagram o Tiktok 😅Quindi: Come funziona Linkedin per la vendita? Cos'è il social selling? Come si fa social selling? Come si usa LinkedIn Sales Navigator?Le risposte in questo e nei prossimi episodi del podcast
Nell'episodio numero 35 di Outside box parliamo di marketing automation e di almeno una ventina di motivi per cui può servirti adottare in azienda uno strumento di marketing e Sales Automation.- Una piattaforma di automazione non serve solo alla lead generation- La gestione dei processi di marketing e vendita diventa chiare costantemente monitorata- Marketing e Sales automation forniscono strumenti digitali per gestire la relazione con clienti e prospect- Si riducono le frizioni nei processi di acquisto- Migliora la customer Experience- Si attraggono lead e si generano nuovi clienti- Tutti gli strumenti di marketing, vendita e customer service sono presenti nello stesso database centralizzato- La marketing automation fornisce contenuti giusti al momento giusto- Tutti i percorsi di conversione da lead al cliente possono essere gestiti da un unico punto- È possibile gestire tutti i contenuti e il posizionamento SEO- Una piattaforma permette di segmentare il database sulla base dei comportamenti digitali- una piattaforma di marketing auto mission diventa uno strumento anche di account based Selling- Tutti i processi e i risultati delle strategie possono essere misurati in modo integrato- Si riescono ad avere previsioni di vendita accurate preciseE molto altro ancora, raccontato nell'episodio 35 del podcast
Cos’è il Design Thinking? È un approccio all’innovazione che poggia le sue fondamenta sulla capacità di risolvere problemi complessi utilizzando una visione e una gestione creative. Il Design Thinking nasce dalla volontà di guardare ai bisogni degli utenti e aiutarli a risolverli. Per questo è fondamentale il ruolo che l’utente finale ricopre nel processo di innovazione. Il focus è sull’ascolto e sulla comprensione delle sue esigenze. Abbiamo considerato gli strumenti concreti per fare design thinking, un ciclo continuo di osservazione, riflessione e realizzazione. Si procede in qualsiasi ordine si preferisce intraprendendo tutte le iterazioni necessarie. Si dà forma concreta a idee astratte esplorando continue possibilità per mettere a terra un’ipotesi realizzabile che può essere sempre messa in discussione e migliorata.
Prendiamo il Design Thinking: ad una prima analisi la parola "thinking" potrebbe portare verso un qualcosa di astratto, un pensiero che ha molta probabilità di restare tale. In realtà non è proprio così, anzi prima ancora che una vera metodologia il Design Thinking è un modello di pensiero che spinge verso l'innovazione di prodotto e di processo, abbattendo le barriere tra i reparti aziendali e creando un modello circolare di progettazione - prototipazione - testing molto veloce (molto lean, per usare un termine caro a tutti quelli che si stanno facendo un aperitivo proprio adesso), riducendo tempi e costi.Purtroppo non basta dire "da domani facciamo Design Thinking" o "organizziamo il lavoro con una metodologia agile" perché nei fatti si tratta di pensare, ancora prima di fare, in quel modo. Cosa vuol dire. Quando parliamo di un cambiamento radicale di abitudini soprattutto in un ambito come quello professionale dove tutti siamo permalosi e convinti di fare sempre al meglio, la motivazione e il risultato che vogliamo ottenere sono elementi fondamentali: la prima va creata, il secondo va comunicato e fatto comprendere.
Marketing ovvero "mettere sul mercato". Ma cosa mettiamo sul mercato? Il marketing è un processo sociale (oltre che aziendale) che soddisfa bisogni ed esigenze di persone, scambio di valore attraverso prodotti e servizi. È per questo che è un processo importante nell'impatto che può avere sulla società. Se il marketing non è ben gestito, l'impatto può essere davvero negativo. E all'inizio non era così. Poi però le cose sono cambiate e abbiamo conosciuto aberrazioni come la manipolazione, le falsità, i cattivi confronti e l'esercizio di deviazione orientato a creare - in maniera scientifica - l'insoddisfazione umana, colmabile SOLO con un prodotto o servizio. Non deve essere per forza così e ultime generazioni lo hanno capito da tempo. Le cose devono e possono cambiare in meglio. Ne parliamo nel podcast, in questa 32ma puntata
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