Alberto Batisti traccia un ricordo di André Previn – musicista jazz, pianista, compositore, direttore d’orchestra – a un anno dalla scomparsa (28 febbraio 2018 a 89 anni). Previn era nato a Berlino il 6 aprile 1929 da una famiglia tedesca di origine ebraica russa. Nel 1939 fuggì con la famiglia dalla Germania e si stabilì a Los Angeles. Negli anni Cinquanta lavorò come pianista jazz con Ella Fitzgerald, Julie Andrews e molti altri. Tra il 1959 e il 1964 vinse quattro premi Oscar per la miglior colonna sonora.
Questa puntata è incentrata sull’incendio della Cattedrale di Notre-Dame. Il drammatico avvenimento diventa l’occasione per riscoprire un luogo che ha rivestito un ruolo fondamentale nella storia della musica occidentale. Notre-Dame non è solo uno degli esempi più importanti di architettura gotica ma anche il crogiolo in cui è nata la polifonia. Una vera e propria cattedrale di suoni in cui si trova anche uno degli organi più grandi del mondo.
Alberto Batisti traccia un ritratto di Giovanni Battista Pergolesi soprattutto attraverso un ascolto guidato delle musiche del compositore marchigiano. Oltre al suo capolavoro di musica sacra – lo Stabat Mater – ascolteremo anche brani da opere buffe e da opere serie. Morto a soli ventisei anni nel 1736, Pergolesi è un vero e proprio mito della musica barocca. La sua breve vita è segnata dal trasferimento, appena quindicenne, a Napoli, allora una delle più importanti capitali della musica in Europa. La fama arriva poco dopo la morte.
In occasione della pubblicazione de Le sinfonie di Luigi Boccherini. Contesti, fonti, analisi, Alberto Batisti ricostruisce l’itinerario sinfonico di Luigi Boccherini insieme a uno dei curatori, Marco Mangani. Insieme a Germán Labrador e Matteo Giuggioli, Mangani firma un volume che riporta l’attenzione sulle sinfonie di Boccherini. Oscurate all’epoca dalla fama di camerista del loro autore, alcune di queste sinfonie si rivelano veri e propri capolavori.
Questa puntata è dedicata alle sinfonie di Carl Dittersdorf ispirate alle Metamorfosi di Ovidio. Il compositore austriaco, nato nel 1739 e morto nel 1799, è stato soprattutto un autore di musica di teatro e di oratori nello stile viennese del tempo. Nel 1781 progettò di scrivere una serie di quindici sinfonie ispirate alle Metamorfosi di Ovidio. Ogni sinfonia avrebbe dovuto essere illustrata da stampe e da un riassunto della storia narrata. Un progetto che oggi sarebbe definito multimediale e che anticipa la cosiddetta musica a programma. Dittersdorf pubblicò solo sei delle sinfonie progettate.
Napoleone e la musica: in occasione del 250esimo anniversario della nascita del Bonaparte, scopriamo i suoi rapporti con i musicisti dell’epoca. Da quelli con Giovanni Paisiello a quelli, particolarmente conflittuali, con Luigi Cherubini. Senza dimenticare Gaspare Spontini e il suo Fernand Cortez, prossimamente in scena al Teatro del Maggio Fiorentino. Con intelligenza da politico mediatico, Napoleone costituisce una commissione di controllo sulla produzione di nuove opere di cui è supervisore. Naturalmente il grande condottiero è anche il maggior committente del teatro musicale dell’epoca.
Jessye Norman è morta il 30 settembre 2019 a New York a 74 anni. In ricordo del celebre soprano statunitense Alberti Batisti ripercorre la sua lunga carriera con ascolti rari. Tra questi anche un brano da L’africana di Meyerbeer nell’edizione diretta da Riccardo Muti nel 1971. Con il colore scuro della sua voce e l’estensione vocale di soprano drammatico, Jessye Norman ha vinto cinque Grammy, tra cui uno alla carriera nel 2006. Barack Obama le ha assegnato la National Medal of Arts. In Francia ha ricevuto la Legion d’Onore. Oltre alla lirica, si è cimentata con successo con gli spirituals e il jazz.
Questa puntata è dedicata a Rolando Panerai, celebre baritono toscano morto il 22 ottobre 2019 a novantacinque anni. Alberto Batisti traccia un ritratto di questo glorioso musicista della nostra terra, affezionato abbonato sostenitore di Rete Toscana Classica. In programma numerosi ascolti, quasi un’introduzione alle quattro opere con cui lo ricorderemo a dicembre: il Trovatore di Verdi, Gianni Schicchi di Puccini, Così fan tutte di Mozart e, infine, Falstaff di Verdi.
Questa puntata è dedicata a Ludwig van Beethoven, consolatore in tempi di pandemia. In programma tre proposte di ascolto sulla prigionia, la vita, il silenzio e la liberazione. Completa il programma un ricordo di Giorgio Venturi, fondatore del Disclub e della Fenice, due negozi di fondamentale importanza per la cultura musicale a Firenze. Ricordiamo Venturi anche come affezionato abbonato della primissima ora e fedelissimo ascoltatore di Rete Toscana Classica.
Giorgio Sanguinetti, professore di Teoria e Analisi della Musica all’Università Tor Vergata di Roma, parla del suo volume “Le Sonate per pianoforte di Beethoven:genere, forma, espressione”. Questa è la prima pubblicazione di un’importante percorso editoriale della Libreria Musicale Italiana che vedrà, “sotto gli auspici della Beethovenhaus di Bonn e diretto da Guido Salvetti”, la pubblicazione di quattro volumi interamente dedicati alle 35 composizioni.
Il fenomeno dei Beatles e la loro influenza su alcuni compositori contemporanei sono al centro di questa puntata. Da Beatles Arias pubblicato nel 1966 da Cathy Berberian alle riscritture di Luciano Berio. E, ancora, le rielaborazioni di Leo Brouwer e Toru Takemitsu, fino a quelle, recentissime di Alessandro Lucchetti. Infine i legami tra la musica dei Beatles e Bach.
La trasmissione è incentrata sul rapporto tra Dante e i trovatori. Da Guido Guinizzelli ad Arnaut Daniel e Giraut de Bornelh. Un viaggio alla scoperta della musica della poesia cortese fino alla reinvenzione wagneriana di Tristano e Isotta. Ma anche della musica creata dai versi danteschi tra dissolvenze nel registro grave e pianissimi quasi immateriali.
L’indagine su Dante e la cultura trobadorica prosegue con due poeti e musicisti entrambi impegnati anche nella vita politica. Il primo è Folchetto di Marsiglia, che troviamo tra gli spiriti amanti nel nono Canto del Paradiso. Il secondo è Bertran de Born, che troviamo nel ventottesimo Canto dell’Inferno, tra i seminatori di discordie puniti nella nona bolgia dell’ottavo cerchio.
Alberto Batisti ricorda Christa Ludwig, nata a Berlino il 16 marzo 1928 e morta, all’età di 93 anni, il 24 aprile 2021 nella sua casa di Klosterneuburg in Austria. L’omaggio si apre con il beneaugurante Soave sia il vento da Così fan tutte di Mozart per poi ricostruire la carriera del grande mezzosoprano. Protagonista della cultura musicale del secondo Novecento, Christa Ludwig è stata una delle interpreti che più hanno lasciato il segno nel teatro lirico ma anche nella musica vocale da camera e nelle partiture sacre sinfonico corali.
Aroldo, opera poco conosciuta di Giuseppe Verdi, è protagonista di questa puntata: ne parla Emilio Sala, musicologo e docente all’Università di Milano. Rappresentata per la prima volta nell’agosto del 1957 al Teatro Galli di Rimini, tornerà sul palco del Teatro Galli il 27 e il 29 agosto 2021. Una messa in scena che celebra simbolicamente la rinascita del teatro riminese dopo anni di ristrutturazioni. Emilio Sala, che firma anche la regia e la drammaturgia di questa messa in scena, ne approfondisce l’essenza e l’origine, riportando all’attenzione del pubblico un’.
Una puntata in ricordo di Sylvano Bussotti, compositore, uomo di teatro, pittore, scenografo e costumista morto il 19 settembre. Il poliedrico artista fiorentino avrebbe compiuto novant’anni il 1 ottobre. Interviene Gustavo Malvezzi, che è stato vicino a Bussotti per tanti anni, collaborando con lui a vario titolo. In omaggio a un talento che ha saputo coniugare rigore e provocazione, a novembre Rtc renderà disponibile all’ascolto in streaming il ciclo Sylvano Bussotti: vita e teatro, curato da Luca Scarlini nel 2010.
Un ricordo di Edita Gruberová, celebre soprano morta a Zurigo il 18 ottobre scorso. Nata a Bratislava nel 1946, Edita Gruberová è stata una delle voci più amate del teatro lirico nel secolo scorso e nei primi decenni del 2000. Nel 1970 alla Wiener Staatsoper debuttò nel ruolo della Regina della Notte ne Il flauto magico di Mozart. Questo ruolo, interpretato centinaia di volte, ne ha rivelato il virtuosismo vocale stupefacente. Considerata la regina della coloratura, ha conquisto il pubblico e la critica di tutto il mondo per il nitore delle sue interpretazioni.
Questa puntata è interamente dedicata al compositore Josquin Desprez, maestro della polifonia franco-fiamminga morto nel 1521. Vissuto fra la metà del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, il primo grande “classico” della storia della musica fu attivo alla corte di Francia, a Roma nella Cappella Sistina, a Milano per gli Sforza e a Ferrara al servizio di Ercole I d’Este. I contemporanei lo chiamarono “il Michelangelo della musica”. Lo riscopriamo nel quinto centenario della morte.
In questa puntata Alberto Batisti rende omaggio al compositore francese Camille Saint-Saëns a cento anni dalla morte. Nato nel 1835, oltre a essere molto legato alla cultura tedesca, da Bach a Wagner, ha anche dato un importante contributo a riscoprire il patrimonio musicale della sua Francia, in particolare Rameau. Sopravvissuto al Romanticismo, Camille Saint-Saëns ha vissuto le tempeste delle avanguardie storiche fino al “ritorno all’ordine” per poi morire ad Algeri il 16 dicembre 1921.
Le musiche funebri della tradizione britannica sono protagoniste di questa puntata che prende spunto dal Royal Funeral di Elisabetta II. A partire dai brani che hanno accompagnato l’ingresso del feretro in chiesa e che hanno scandito tutta la cerimonia, si ripercorrono alcuni momenti salienti di una civiltà musicale che va da Henry Purcell fino a Judith Weir, prima donna insignita del titolo di Master of the King’s Music da Elisabetta II.