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Parole Nuove
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Parole Nuove

Author: OIM Mediterraneo

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Description

Il podcast che racconta la migrazione con le parole che non c'erano.
10 Episodes
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“Gli immigrati ci rubano il lavoro”? No, secondo i dati ufficiali non c’è alcuna evidenza che sostenga questa tesi. Una retorica reazionaria e discriminatoria che fa gioco solo a chi conviene creare fazioni da contrapporre. Ne parliamo con Alessandro Sahebi.
Il dibattito sull’importanza di allargare l’orizzonte della rappresentazione mediale si intreccia spesso con quello sulle parole giuste per farlo. Perché le parole, come diceva qualcuno, “sono importanti”, e vanno scelte tenendo conto della sensibilità e dell’esperienza di tutti e tutte. Ne parliamo con Sumaya Abdel Qader, che ha prestato la sua consulenza su tematiche Diversity & Inclusion per progetti ambiziosi e innovativi come SKAM Italia.
Le migrazioni non sono solo la conseguenza del cambiamento climatico. In alcuni casi, possono anche essere una delle possibili soluzioni. Ne parliamo con Ferdinando Cotugno, giornalista specializzato in tematiche ambientali.
I media raccontano il Mar Mediterraneo esclusivamente come un luogo di frontiera e di conflitto, ma in verità la sua storia testimonia un passato glorioso in cui, al contrario, rappresentava lo snodo principale per facilitare l’incontro tra popoli e culture differenti. Ne parliamo con una vera esperta di passato: la storica Laura Pepe.
È possibile educare le nuove generazioni attraverso un approccio didattico che superi la prospettiva etnocentrica su cui si basa il sapere disciplinato in Occidente? Nadeesha Uyangoda, conduttrice della seconda stagione di Parole Nuove, ne parla con la prima ospite di quest'anno. Un'ospite per cui questa intervista ha il sapore di un ritorno a casa: Vera Gheno.
"Meativo" è la parola che ci conduce al termine del nostro viaggio. Una guida per tutti e tutte coloro che non si accontentano di una versione parziale delle cose. Ne parliamo con un maestro delle parole: lo scrittore Jonathan Bazzi.
È “Amarsenda” la parola che abbiamo inventato per esprimere l’impegno che serve per mettersi nei panni degli altri e imparare a rispettare la storia e l’identità di ognuno. Ne parliamo con Victoria Oluboyo, che rappresenta alla perfezione quella generazione battagliera che conosce il potere di internet e ha un piano per usarlo al meglio.
“Arganta”: è questa la parola che abbiamo inventato per proveremo a ragionare insieme sui confini da tenere a mente quando si fa comicità, grazie all’aiuto di chi lo fa per mestiere: Mirko Darar.
Il viaggio tra le parole che non c'erano continua: quella di oggi è "Melidir", un suono dolce, nostalgico, che sa di passato ma ha in sé l’entusiasmo che serve per andare incontro al futuro. Ne parliamo con Fjona Cakalli.
È "Oneade" la prima parola nuova del nostro viaggio, un suono che va emesso tutto d’un fiato e che significa “condividere lo stesso sogno”. Perché la migrazione, qualunque sia la destinazione, è innanzitutto questo: avere un obiettivo, quello di migliorare la propria vita, e agire affinché ciò accada. Ne parliamo con la nostra prima ospite: Nadeesha Uyangoda.
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