"Questioni di Lingua" è il nuovo podcast Treccani curato da Beatrice Cristalli e prodotto da Edulia, che esplora il mondo della lingua italiana, sradicando i luoghi comuni e affrontando con ironia e profondità le dinamiche linguistiche di oggi. Ciascun episodio stimola una riflessione critica e consapevole sull’uso quotidiano della lingua: dal vero significato delle parole alle mode lessicali, dagli anglicismi gratuiti agli stereotipi generazionali.Non è un semplice spazio per risolvere dubbi grammaticali, ma un invito a riscoprire la vitalità e la creatività del nostro patrimonio linguistico, fornendo spunti e aneddoti che collegano grammatica e attualità. Adatto a un pubblico di appassionati, curiosi e professionisti, "Questioni di Lingua" è pensato per chi desidera esplorare il vero significato delle parole e della lingua italiana senza rinunciare al piacere della scoperta.
Parole svuotate e mode linguistiche per darsi un tono. Nel primo episodio di Questioni di Lingua, Beatrice Cristalli esplora l’uso spesso improprio delle parole, come problematica al posto di problema, svelando come queste scelte lessicali, lungi dall’essere semplici errori, siano in realtà segnali di un linguaggio che mira a impressionare, più che a comunicare chiaramente. Con ironia e rigore, il podcast affronta la tendenza a sostituire termini comuni con espressioni più lunghe e contorte, dando vita a quella che Italo Calvino definiva “antilingua”: un linguaggio vuoto, che sfugge alla chiarezza e costruisce distanze sociali. Attraverso esempi tratti dal linguaggio burocratico e accademico, l'autrice spiega perché spesso preferiamo “tematica” a “tema” o “utilizzo” a “uso” e come questa “esibizione verbale” possa generare incomprensioni e barriere comunicative.
Quando la linga diventa un oggetto. In questo secondo episodio di Questioni di Lingua, Beatrice Cristalli ci guida in un viaggio alla scoperta della dimensione estetica e sonora delle parole. Partendo dai concetti di significato e significante di Ferdinand de Saussure, esploriamo il fascino che certi termini esercitano su di noi, indipendentemente dal loro contenuto.Perché alcune parole ci suonano piacevoli e altre invece dissonanti? Tra cacofonia e eufonia, scopriamo come la struttura dei suoni possa plasmare il modo in cui percepiamo il linguaggio.Dalle esperienze sonore dei poeti agli esperimenti di psicolinguistica, fino all'uso creativo delle parole nella letteratura e nella pubblicità: ogni vocabolo diventa un oggetto sonoro, capace di evocare immagini, sensazioni e perfino emozioni.
La sostituzione con i corrispettivi italiani non è un vezzo per puristi. Nel terzo episodio del podcast "Questioni di Lingua", Beatrice Cristalli esplora il fenomeno degli anglicismi nell'italiano contemporaneo. Partendo da un’irriverente riscrittura dei Promessi Sposi in chiave "itanglese", ci accompagna in un viaggio tra termini che testimoniano la crescente mescolanza tra italiano e inglese. Con un linguaggio chiaro e coinvolgente, l’episodio spiega la differenza tra prestiti di necessità e prestiti di lusso, calchi linguistici e falsi anglicismi come smart working, offrendo spunti di riflessione sulla continua evoluzione della nostra lingua. Un episodio imperdibile per chi vuole comprendere meglio i cambiamenti del vocabolario italiano e riflettere sulle dinamiche tra innovazione e tradizione linguistica.
Un po’ di chiarezza sulla “generazione 20 parole” e sull’italiano giovanile. Nel quarto episodio di Questioni di Lingua, Beatrice Cristalli esplora i linguaggi giovanili e sfata il mito della “generazione 20 parole”. Tra riferimenti storici e citazioni letterarie, l’autrice mostra come lo slang dei giovani, lungi dall’impoverire l’italiano, abbia da sempre una funzione identitaria. In un viaggio tra passato e presente, Cristalli svela come i neologismi digitali e le espressioni criptiche creino una lingua che definisce nuovi confini generazionali, più che minacciare la lingua tradizionale.
Riempitivi disturbanti e aneddoti sull’oralità. Nel quinto episodio di Questioni di Lingua, Beatrice Cristalli affronta il tema degli intercalari e dei riempitivi: espressioni come “cioè”, “attimino” e “diciamo” che, pur essendo considerate disturbanti, fanno parte del nostro parlato quotidiano. Tra curiosità linguistiche e aneddoti, scopriamo le origini e le funzioni di questi “tic verbali” che usiamo per prendere tempo, enfatizzare o cercare accordo con chi ascolta. Un viaggio tra vecchi tormentoni come “diciamolo” e usi controversi come “letteralmente”, per riflettere su come anche il più piccolo riempitivo possa rivelare molto della nostra identità linguistica.
Nel sesto e ultimo episodio di Questioni di Lingua, Beatrice Cristalli esplora il mondo dei modi di dire, quelle espressioni che colorano il nostro parlare quotidiano. Con ironia e approfondimenti storici, l’episodio indaga l’origine e il significato di frasi come “prendere due piccioni con una fava” o “fare il salto della quaglia”, rivelando come questi modi di dire si siano evoluti nel tempo, spesso perdendo il legame con il contesto originale.Tra metafore figurate e curiosità etimologiche, l'autrice ci guida in un viaggio nella lingua che dimostra quanto i modi di dire siano vivi e radicati nella nostra cultura, capaci di rendere il linguaggio più incisivo, espressivo e creativo.