ANAKA - BLAWAN - RAMI GABRIEL/KRD -DUB DYNASTY/BRAIN DAMAGE - ALIEN TRACKERS/DISRUPTS/PABLO VOLT -AUTHENTICALLY PLASTIC - ZO AKA LA CHAUVE/SOURIS - ANDY BLADE/IMOGEN RADWAN -DJ BERT AND EAGLE - SPOOKEY RUBEN -ASTEREOTYPIE -LA JUNGLE - SAMPA THE GREAT/MWANJIE - ADIL AL RAMLI - CHARLI XCX/JOHN CALE - PAIN MAGAZINE - MANDY,INDIANA - OVO/LORD SPIKEHEART - BABYMETAL - AUTHOR&PUNISHER/KUNTARI - SANGUISUGABOGG - PIG DESTROYER - SNUFFED ON SIGHT - PATRIARCY - ANAKA - CHINO AMOBI -LOSSES (PHOTO)....
In comunicazione telefonica con Raffaele, compagno di Radio Neanderthal di Napoli, abbiamo parlato del Ponte Radio del venerdì 21 novembre che parlerà di migrazione attraverso la storia della forza lavoro migrante che ha costruito l'Europa e le storie dei calciatori oriundi.
In comunicazione telefonica con Lizete, del Collettivo Blocco Decoloniale, abbiamo parlato della serata di giovedì 20 novembre al CSOA Strike per sapere che succede in Perù ed Ecuador e sensibilizzare sulla situazione di repressione che si vive in Sudamerica.
Belém do Pará, Amazzonia — Il 15 novembre oltre 70.000 persone hanno attraversato la città in una grande marcia che ha segnato il momento più partecipato del Vertice dei Popoli (Cupula dos Povos). Comunità indigene, movimenti sociali, lavoratrici, giovani e realtà popolari provenienti da vari Paesi hanno percorso le strade di Belém per denunciare gli impatti della crisi climatica e le responsabilità politiche ed economiche che la alimentano. Il giorno successivo, il 16 novembre, la Cúpula si è chiusa con la lettura della Dichiarazione del Vertice dei Popoli, documento elaborato durante i mesi di preparazione e nelle giornate di lavori svolte a Belém. Nel testo, il Vertice individua nel modello capitalistico globale e nelle multinazionali dei settori energetico, minerario, agroindustriale e tecnologico i principali responsabili dell’aggravarsi della crisi climatica e sociale. La dichiarazione contesta le false soluzioni di mercato e chiede misure concrete: protezione dei territori indigeni, politiche di riforma agraria popolare, una transizione energetica giusta e libera dai combustibili fossili, finanziamenti equi e trasparenti e una maggiore responsabilità fiscale per le aziende che traggono profitto da attività inquinanti. Al centro anche il riconoscimento del ruolo delle comunità indigene e dei movimenti sociali. Con la chiusura della Cúpula, il Vertice dei Popoli lancia un appello che punta a unire realtà diverse in una piattaforma comune di difesa dei diritti, dei territori e del clima.
Lettura prime pagine e pagine interne dei quotidiani italiani
in questa puntata abbiamo ascoltato: amyl and the sniffers per omaggiare la band australiana, che ha voluto ricompensare le fan che non hanno potuto assistere al concerto previsto a Melbourne, cancellato all'ultimo momento per ragioni di sicurezza, lasciando un conto aperto in alcune venue della città e invitando l e fan ad andare a smaltire l'incazzatura, da loro condivisa, e farsi un bicchiere alla loro salute. le band che sanno da che parte stare a noi piacciono tanto. Anna von Hausswolf, Anysia Kim+Loraine James, Jehnny Beth, Dry Cleaning, The Darts, Florence+The Machine, Guerrilla Toss, Oslo Twins, Lucrecia Dalt abbiamo inoltre ricordate le prossime date in Italia di alcune delle artiste che abbiamo ascoltato: 18 novembre Lael Neale @ Roma Marie Davidson @ Bologna Tarta Relena + Rita Payes + Sissi Rada @Milano 19 novembre Marie Davidson @ Milano Lael Neale @Milano Maiya Blaney @Roma minitour anche per maria antonietta @milano e poi toccherò bologna, roma, torino, firenze 20 novembre Lael Neale @ Torino Mari fores @Roma Mono@Milano CIRCUIT DES YEUX @Milano 21 novembre Mono @Roma Mari Fores @Bologna 22 novembre Mari Fores @Napoli 23 novembre Wombo @Bologna 24 novembre Wombo + Automatic@Milano la nostra sigla è: AYAW di Koumiya scoprila qui: https://www.radioflouka.com/ la grafica è curata da Le scriveteci a likewise@ondarossa.info
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia. Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva. Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base.
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia. Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva. Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base.
In apertura di trasmissione il giornalista Simone Alliva ci aggiorna rispetto all'iter del cosiddetto "Ddl Valditara" che a dicembre sarà votato e che ha scatenato una bagarre alla Camera e che comunque contiene tutte le richieste delle associazioni antiscelta come Pro vita e famiglia. Si parla poi con una compagna di "Non una di meno" della preparazione della mobilitazione nazionale contro la violenza patriarcale: la torsione autoritaria del governo e la lettura della violenza contro le donne come patologia individuale: assemblee aperte in Italia oggi alle 17 per preparare sia il corteo nazionale del 22 novembre a Roma sia le piazze del 25 con al centro l'educazione sessuoaffettiva. Ricordiamo infine lo sciopero generale indetto per il 28 novembre dai sindacati di base.
Una compagna del Sudd Cobas ci racconta l'aggressione che si è verificato ieri a Prato durante una manifestazione organizzata davanti il centro distribuzione Euronigro. Di seguito l'articolo apparso sul quotidiano il Manifestoa firma di Beatrice Sofia Urso. A Prato, finisce in scontro la manifestazione dei Sudd Cobas che vedeva decine di lavoratori del settore abbigliamento in sciopero perché gli venisse riconosciuto un regolare contratto di lavoro dal centro distribuzione Euroningro. Una quindicina di cittadini di origine cinese, arrivati appositamente al presidio, si è scagliata violentemente contro gli operai, molti dei quali pakistani. Sul luogo erano già presenti anche alcuni agenti della Digos che stavano monitorando, come da prassi, lo svolgimento della manifestazione. Due di loro, intervenuti per dividere le due fazioni, sono rimasti feriti. La magistratura sta già indagando: tre cittadini cinesi di 27, 30 e 60 anni sono stati fermati. Sono sotto inchiesta per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Le indagini proseguono, nel frattempo, per individuare gli altri appartenenti al gruppo. Il procuratore Luca Tescaroli, in una nota, ha spiegato che i cittadini di origine cinese volevano colpire i lavoratori, impegnati nella manifestazione indetta per fare il punto sulla vertenza col consorzio. “Respinta aggressione al picchetto a Euroingro, il più grande centro di distribuzione dell’abbigliamento d’Europa – hanno scritto i SuddCobas sui social – Una trentina di padroni e crumiri hanno tentato di sfondare i picchetti e distruggere i presidi sindacali”. Il presidio, ricordano i sindacalisti, era dovuto alla chiusura delle trattative per regolarizzare 5 operai costretti a lavorare a nero 12 ore al giorno. “Durante un controllo in azienda, sono stato costretto a stare rinchiuso in un deposito per dieci ore, senza acqua e cibo”, ha raccontato Hassan, uno dei lavoratori in sciopero che, prima di sindacalizzarsi, lavorava a nero. Venerdì scorso Hassan è stato licenziato senza preavviso. Immediate le reazioni politiche. “Fatti inaccettabili, serve un fronte comune contro sfruttamento. Esprimo solidarietà ai lavoratori colpiti e alle forze dell’ordine ferite mentre cercavano di evitare il peggio. La città non può dividersi: serve un fronte comune contro sfruttamento, illegalità e violenza. Prato ha bisogno di un’alleanza ampia, istituzioni, sindacati, imprese e cittadini” ha dichiarato Marco Furfaro, deputato e membro della segreteria nazionale PD. Marco Grimaldi di Avs incalza «ancora padroni delle aziende interne che devastano i gazebo, addirittura aggrediscono le forze dell’ordine. Sfruttatori che non guardano in faccia nessuno, mentre chi chiede un regolare contratto è costretto a vivere nel terrore». Mentre la deputata pratese meloniana, Chiara La Porta, oltre ad esprimere solidarietà solo alle forze dell’ordine e non ai lavoratori ne ha approfittato per fare propaganda sulle migrazioni. “Un vergognoso attacco allo Stato – ha detto- messo in atto da chi ha in spregio le leggi italiane e le istituzioni, ciò che è avvenuto è la conseguenza di un passato caratterizzato dal voltarsi dall’altra parte”.
Con Victor Serri de La directa, nostro storico corrispondente da Barcellona, facciamo il punto sulle difficoltà del governo Sanchez negli ultimi mesi, in particolare per quanto riguarda il rapporto con le formazioni politiche catalane. Sullo sfondo, il cinquantesimo anniversario della morte di Francisco Franco e i successi che sta mietendo una nuova formazione politica catalanista decisamente orientata a destra.
Seppure con lentezza e fra mille difficoltà procede il processo di pace fra Stato turco e PKK, nel frattempo purtroppo la repressione non smette di mordere. In questo contesto, si sono tenute lo scorso mese le elezioni generali a Cipro nord che hanno visto il trionfo del candidato di centro-sinistra e la sconfitta cocente, abbastanza a sorpresa, dell'uomo di Erdogan nell'isola. Ci propone il quadro della situazione Murat Cinar
Lanciamo il corteo contro l'inceneritore di Roma del prossimo Sabato 22 Novembre ad Albano Laziale in Piazza Mazzini alle ore 15:00 con l'aiuto di due corrispondenze: la prima con un compagno dell'Unione dei Comitati contro l'Inceneritore, per parlare degli ultimi aggiornamenti sul cantiere e dell'organizzazione della manifestazione; la seconda con un compagno del comitato per la difesa dei boschi dei castelli per discutere dell'impatto che l'inceneritore avrà sulle falde acquifere dei Castelli Romani e su tutta le rete idrica del Lazio.
la rassegna stampa di radio onda rossa andata in onda martedì 18 novembre 2025
"Diario di uno chef sotto assedio" è un viaggio attraverso le parole e gli occhi di Alamarin, chef pizzaiolo professionista gazawi, volontario nella cucina da campo gestita da @a.c.s. Negli ultimi due anni, insieme a un team di altrx volontarix, ha sfamato ogni giorno circa 10.000 famiglie. E se credete che sia impossibile aprire un ristorante e mettere su un foodtrack nel mezzo di un genocidio, vi presentiamo Mohamed Alamarin. Qualche giorno dopo il 7 ottobre 2023, Mohamed inizia a scrivere una corrispondenza in cui descrive 100 giorni del genocidio in cui gli interlocutori sono non solo amici e amiche ma anche il mondo che resta a guardare inerme dietro gli schermi. Un'analisi politica lucida e impietosa delle infami atrocità che rimarranno nella storia, vissute in prima persona sulla propria pelle. Inchiodando l'Occidente alle proprie responsabilità, senza perdere mai una sensibilità narrativa che è nell'anima palestinese. La parola si fa resistenza, sumud. Oggi come ieri. Il podcast è la trasposizione di questa corrispondenza: leggeremo una pagina del diario nello stesso due anni dopo, prima in italiano e poi nella lingua originale, l'arabo. Ci auguriamo che le parole di Mohamed possano arrivare a più persone possibile e che i suoi sogni, le sue passioni, come quelle di ogni palestinese, possano concretizzarsi e che Mohamed possa infine essere riconosciuto come un grande chef. Caro Mohamed sappi che per noi colleghx chef, e per tutto il mondo, lo sei già! Grazie per la fiducia e per aver condiviso le tue parole con noi! Dal fiume al mare Palestina libera! Il podcast va in onda su Radio Onda Rossa alle ore 10 e su Radio Quar alle ore 16. Illustrazione di Marta Mosca (Collettivo BandaGialla)
"Diario di uno chef sotto assedio" è un viaggio attraverso le parole e gli occhi di Alamarin, chef pizzaiolo professionista gazawi, volontario nella cucina da campo gestita da @a.c.s. Negli ultimi due anni, insieme a un team di altrx volontarix, ha sfamato ogni giorno circa 10.000 famiglie. E se credete che sia impossibile aprire un ristorante e mettere su un foodtrack nel mezzo di un genocidio, vi presentiamo Mohamed Alamarin. Qualche giorno dopo il 7 ottobre 2023, Mohamed inizia a scrivere una corrispondenza in cui descrive 100 giorni del genocidio in cui gli interlocutori sono non solo amici e amiche ma anche il mondo che resta a guardare inerme dietro gli schermi. Un'analisi politica lucida e impietosa delle infami atrocità che rimarranno nella storia, vissute in prima persona sulla propria pelle. Inchiodando l'Occidente alle proprie responsabilità, senza perdere mai una sensibilità narrativa che è nell'anima palestinese. La parola si fa resistenza, sumud. Oggi come ieri. Il podcast è la trasposizione di questa corrispondenza: leggeremo una pagina del diario nello stesso due anni dopo, prima in italiano e poi nella lingua originale, l'arabo. Ci auguriamo che le parole di Mohamed possano arrivare a più persone possibile e che i suoi sogni, le sue passioni, come quelle di ogni palestinese, possano concretizzarsi e che Mohamed possa infine essere riconosciuto come un grande chef. Caro Mohamed sappi che per noi colleghx chef, e per tutto il mondo, lo sei già! Grazie per la fiducia e per aver condiviso le tue parole con noi! Dal fiume al mare Palestina libera! Il podcast va in onda su Radio Onda Rossa alle ore 10 e su Radio Quar alle ore 16. Illustrazione di Marta Mosca (Collettivo BandaGialla)
"Diario di uno chef sotto assedio" è un viaggio attraverso le parole e gli occhi di Alamarin, chef pizzaiolo professionista gazawi, volontario nella cucina da campo gestita da @a.c.s. Negli ultimi due anni, insieme a un team di altrx volontarix, ha sfamato ogni giorno circa 10.000 famiglie. E se credete che sia impossibile aprire un ristorante e mettere su un foodtrack nel mezzo di un genocidio, vi presentiamo Mohamed Alamarin. Qualche giorno dopo il 7 ottobre 2023, Mohamed inizia a scrivere una corrispondenza in cui descrive 100 giorni del genocidio in cui gli interlocutori sono non solo amici e amiche ma anche il mondo che resta a guardare inerme dietro gli schermi. Un'analisi politica lucida e impietosa delle infami atrocità che rimarranno nella storia, vissute in prima persona sulla propria pelle. Inchiodando l'Occidente alle proprie responsabilità, senza perdere mai una sensibilità narrativa che è nell'anima palestinese. La parola si fa resistenza, sumud. Oggi come ieri. Il podcast è la trasposizione di questa corrispondenza: leggeremo una pagina del diario nello stesso due anni dopo, prima in italiano e poi nella lingua originale, l'arabo. Ci auguriamo che le parole di Mohamed possano arrivare a più persone possibile e che i suoi sogni, le sue passioni, come quelle di ogni palestinese, possano concretizzarsi e che Mohamed possa infine essere riconosciuto come un grande chef. Caro Mohamed sappi che per noi colleghx chef, e per tutto il mondo, lo sei già! Grazie per la fiducia e per aver condiviso le tue parole con noi! Dal fiume al mare Palestina libera! Il podcast va in onda su Radio Onda Rossa alle ore 10 e su Radio Quar alle ore 16. Illustrazione di Marta Mosca (Collettivo BandaGialla)
"Diario di uno chef sotto assedio" è un viaggio attraverso le parole e gli occhi di Alamarin, chef pizzaiolo professionista gazawi, volontario nella cucina da campo gestita da @a.c.s. Negli ultimi due anni, insieme a un team di altrx volontarix, ha sfamato ogni giorno circa 10.000 famiglie. E se credete che sia impossibile aprire un ristorante e mettere su un foodtrack nel mezzo di un genocidio, vi presentiamo Mohamed Alamarin. Qualche giorno dopo il 7 ottobre 2023, Mohamed inizia a scrivere una corrispondenza in cui descrive 100 giorni del genocidio in cui gli interlocutori sono non solo amici e amiche ma anche il mondo che resta a guardare inerme dietro gli schermi. Un'analisi politica lucida e impietosa delle infami atrocità che rimarranno nella storia, vissute in prima persona sulla propria pelle. Inchiodando l'Occidente alle proprie responsabilità, senza perdere mai una sensibilità narrativa che è nell'anima palestinese. La parola si fa resistenza, sumud. Oggi come ieri. Il podcast è la trasposizione di questa corrispondenza: leggeremo una pagina del diario nello stesso due anni dopo, prima in italiano e poi nella lingua originale, l'arabo. Ci auguriamo che le parole di Mohamed possano arrivare a più persone possibile e che i suoi sogni, le sue passioni, come quelle di ogni palestinese, possano concretizzarsi e che Mohamed possa infine essere riconosciuto come un grande chef. Caro Mohamed sappi che per noi colleghx chef, e per tutto il mondo, lo sei già! Grazie per la fiducia e per aver condiviso le tue parole con noi! Dal fiume al mare Palestina libera! Il podcast va in onda su Radio Onda Rossa alle ore 10 e su Radio Quar alle ore 16. Illustrazione di Marta Mosca (Collettivo BandaGialla)
"Diario di uno chef sotto assedio" è un viaggio attraverso le parole e gli occhi di Alamarin, chef pizzaiolo professionista gazawi, volontario nella cucina da campo gestita da @a.c.s. Negli ultimi due anni, insieme a un team di altrx volontarix, ha sfamato ogni giorno circa 10.000 famiglie. E se credete che sia impossibile aprire un ristorante e mettere su un foodtrack nel mezzo di un genocidio, vi presentiamo Mohamed Alamarin. Qualche giorno dopo il 7 ottobre 2023, Mohamed inizia a scrivere una corrispondenza in cui descrive 100 giorni del genocidio in cui gli interlocutori sono non solo amici e amiche ma anche il mondo che resta a guardare inerme dietro gli schermi. Un'analisi politica lucida e impietosa delle infami atrocità che rimarranno nella storia, vissute in prima persona sulla propria pelle. Inchiodando l'Occidente alle proprie responsabilità, senza perdere mai una sensibilità narrativa che è nell'anima palestinese. La parola si fa resistenza, sumud. Oggi come ieri. Il podcast è la trasposizione di questa corrispondenza: leggeremo una pagina del diario nello stesso due anni dopo, prima in italiano e poi nella lingua originale, l'arabo. Ci auguriamo che le parole di Mohamed possano arrivare a più persone possibile e che i suoi sogni, le sue passioni, come quelle di ogni palestinese, possano concretizzarsi e che Mohamed possa infine essere riconosciuto come un grande chef. Caro Mohamed sappi che per noi colleghx chef, e per tutto il mondo, lo sei già! Grazie per la fiducia e per aver condiviso le tue parole con noi! Dal fiume al mare Palestina libera! Il podcast va in onda su Radio Onda Rossa alle ore 10 e su Radio Quar alle ore 16. Illustrazione di Marta Mosca (Collettivo BandaGialla)
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