La dimissione dopo il trapianto e l'inizio di un nuovo modo di abitare il mondo.Questo è l'ultimo episodio di questa storia, quella che ha al centro la malattia e il mio rapporto con essa.Ora, credo, ci sarà spazio per narrazioni diverse.Intanto era doveroso ringraziare chi ha ascoltato per avermi accompagnato in questo nuovo modo di raccontarmi.
La perdita è forse la cosa che abbiamo più in comune con tutti gli altri esseri umani.Oggi è il 26 aprile e dovevo parlare proprio di questo.
Le abitudini in camera sterile. L'ansia altrui sul quando sarei uscita. La costruzione fantasiosa della nuova vita. Rituali che ben conosciamo tutti, soltanto applicati e incasellati in pochi metri di libertà.
Il trapianto. La stanza di terapia intensiva. Il donatore sconosciuto e la mia voglia di viaggiare nella sua terra.
Il ricordo di una conversazione con un bambino curioso per la mia mascherina.La telefonata del primario in una giornata di sole.Il mio vecchio isolamento raccontato durante il nuovo isolamento.
Ho passato la maggior parte del tempo in isolamento e ho allenato la mia pazienza durante la malattia. Il day hospital era una situazione che mi permetteva di avere qualche tipo di interazione in più. Ma forse preferivo la solitudine.
Le "nuove prime volte" durante e dopo le terapie.Alcune sono imprese, altre stupidaggini. Tutte importanti in ogni caso per me.
Che cosa fa una persona 24h nella stessa stanza?In questo episodio alcune delle azioni ripetute ogni giorno per mesi.L'isolamento non è mai soltanto una questione fisica, si tratta di mancanza del contatto emotivo.
Terzo episodio della mia narrazione del vissuto nella malattia.Riflessioni e memorie del periodo di ospedalizzazione. L'importanza di mangiare, la perdita di controllo del corpo, le compagne di stanza che diventano fondamentali.
Secondo episodio del mio percorso attraverso la malattia.Quando ti ammali tutti vogliono starti vicino. Alla fine restano pochissime persone. Perché è difficile, così come è difficile essere onesti e guardare davvero la fragilità umana. Ci fa paura e ci ricorda che non abbiamo il controllo su tutto, neanche su noi stessi.
Da qualche parte bisogna iniziare.Vi racconto come ho scoperto che stavo per morire.