Di fianco alla scrivania, nel suo studio parigino, Italo Calvino aveva un poster di Snoopy. Ester Viola parte da questo dettaglio per raccontarci i vitali anni che lo scrittore ha trascorso nella capitale francese, prima di tornare in Italia nel 1980. Ester ci spiega anche che, delle ultime opere di Calvino, a restare sono state, per varie circostanze, le “Lezioni americane”, una serie di conferenze che era stato invitato a tenere all’Università di Harvard, ma che non tenne mai a causa della sua morte improvvisa nel settembre del 1985. Le lezioni sono arrivate a noi come un testamento involontario, pubblicate postume e destinate a diventare famosissime, specie quella sulla leggerezza. Cos’era la leggerezza per Calvino? Cosa intendeva con questa parola? Noi come la interpretiamo oggi? Cosa ne abbiamo ereditato? Ester ne parla con due ospiti: il giornalista e scrittore Mario Calabresi e la cantautrice, scrittrice e conduttrice Francesca Michielin. Le citazioni di questa puntata sono tratte da: libro “Italo”, Ernesto Ferrero, Einaudi; libro “Lezioni americane”, Italo Calvino, Mondadori; libro “Una pietra sopra”, Italo Calvino, Mondadori.
Ester Viola descrive una fotografia pubblicata su una rivista per provare a capire com’era Calvino partendo dal suo aspetto, nonostante lo scrittore non amasse apparire. Discute di questo rapporto dell’autore con la sua immagine insieme ad Andrea Nuvoli, avvocato con la passione per la scrittura, la musica e il disegno. Ester poi continua ad indagare su come fosse Calvino leggendo alcune delle lettere che lui scrisse a Esther Judith Singer, detta Chichita, traduttrice argentina che sarà l’amore della sua vita e che sposerà. Nella corrispondenza con Chichita, Calvino parlava anche del suo lavoro ed Ester ritrova le riflessioni su “Marcovaldo ovvero Le stagioni in città”, libro che è diventato una lettura quasi obbligatoria a scuola. Ma oggi è ancora così? E le nuove generazioni cosa ne pensano? Ester lo chiede a Giusi Marchetta, autrice e insegnante di italiano in un liceo. L’ultimo ospite dell’episodio è Alessandro Giammei, scrittore e professore a Yale, con il quale Ester si confronta sulla capacità che aveva Calvino di osservare qualcosa che è impossibile da vedere: il futuro. Le citazioni di questa puntata sono tratte da: libro “Italo”, Ernesto Ferrero, Einaudi; cronologia che accompagna i libri di Calvino; un’intervista da “L’Europeo” intitolata “Il comunista dimezzato”, di Carlo Bo, agosto 1960 (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); libro “Lettere a Chichita”, Italo Calvino, Mondadori; libro “Il mestiere di scrittore. Conversazioni critiche”, di Ferdinando Camon, Garzanti (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); libro “Eremita a Parigi”, Italo Calvino, Edizioni Pantarei (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); libro “Una pietra sopra”, Italo Calvino, Mondadori; libro “Gli amori difficili”, Italo Calvino, Mondadori.
Le “Fiabe Italiane” di Italo Calvino sono state una vera e propria ossessione per Ester Viola: facili, chiare, divertenti, un tesoro da cui usciva fantasia. Ester ci racconta che sono state un’ossessione anche per Calvino ma per motivi diversi: raccoglierle e tradurle fu un lavoro monumentale, certosino e stremante. Un lavoro che, secondo Ester, può dirci moltissimo del carattere di Calvino. Carattere che si rivelerà anche nel suo rapporto con i viaggi e con le città. Ester, infatti, ci parla di un viaggio che lo scrittore ha fatto negli Stati Uniti tra la fine del ’59 e i primi mesi del ’60. A New York lui confessava di essere sempre felice, stupito dell’effetto straordinario che la città può avere sulle persone. Ester per comprendere meglio questo entusiasmo discute di America con Marta Ciccolari Micaldi, giornalista e autrice conosciuta come La McMusa. Gli altri ospiti della puntata sono Jhumpa Lahiri, scrittrice premio Pulitzer che sottolinea l’infinita curiosità di Calvino per l’universo, e Saverio Lefevre, libraio che è stato amico di Italo e che ci svela com’era nella vita quotidiana.Le citazioni di questa puntata sono tratte da: libro “Fiabe italiane”, Italo Calvino, Mondadori; libro “Italo”, Ernesto Ferrero, Einaudi; rivista “ABC”, giugno 1960 (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); libro “Eremita a Parigi. Pagine autobiografiche”, Italo Calvino, Mondadori; lettera a Emilio Cecchi, novembre 1961 (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); libro "Mondo scritto e mondo non scritto”, Italo Calvino, Mondadori.
Ester Viola ci racconta la giovinezza di Italo Calvino: il suo trasferimento a Torino per frequentare la facoltà di Agraria, le sue difficoltà nello studiare materie che gli suonavano «estranee», i primi tentativi di scrittura e alla fine il secondo conflitto mondiale che arriverà a interrompere tutto. Ester ci accompagna in questi anni durissimi e ci aiuta a capire come la guerra e la Resistenza vissute da Calvino in prima linea come partigiano siano nelle pagine che scriverà, prime fra tutte quelle de “Il sentiero dei nidi di ragno”. In questa puntata Ester è affiancata da Francesco Guglieri, editor di Einaudi che abbiamo sentito nel primo episodio, da Pierluigi Vaccaneo che, da direttore della Fondazione Cesare Pavese, ci parla del cruciale rapporto tra Pavese e Calvino, e da Angelo Carotenuto che, da giornalista esperto di sport, ci riferisce di un inaspettato Calvino inviato alle Olimpiadi del 1952.Le citazioni di questa puntata sono tratte da: libro “Italo”, Ernesto Ferrero, Einaudi; rivista “Il paradosso”, settembre-dicembre 1960 (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); libro “Il sentiero dei nidi di ragno”, Italo Calvino, Mondadori; recensione di Cesare Pavese pubblicata su “L’Unità”, ottobre 1947.
Per raccontare la sua passione per Calvino, Ester Viola parte dal principio, cioè dai pomeriggi d’infanzia in cui lo scrittore è stato suo «compagno d’oscurità» tra le montagne di Benevento. La sua curiosità le fa iniziare un viaggio che la porta a Cuba e a Sanremo, per seguire le tracce dei genitori di Italo e poi quelle di Calvino bambino e adolescente: con l’aiuto di Francesco Guglieri – che è un autore e lavora come editor per Einaudi – scopre chi erano Mario Calvino ed Eva Mameli, e quanto il loro essere moderni e anticonformisti abbia influenzato il percorso dello scrittore. Insieme all’illustratrice Irene Rinaldi – che ha un legame inaspettato con Calvino – prova, invece, a capire com’era Italo quando disegnava, perché per lui è stato il disegno il primo strumento di espressione.Le citazioni di questa puntata sono tratte da: un articolo del “Corriere della Sera” intitolato “Calvino, i misteri russi del padre”, di Paolo Di Stefano, luglio 2017; libro “La strada di San Giovanni”, Italo Calvino, Mondadori; libro “Italo”, Ernesto Ferrero, Einaudi; libro “Fiabe italiane”, Italo Calvino, Mondadori; rivista “Il paradosso”, settembre-dicembre 1960 (fonte indicata nella Cronologia che accompagna i libri di Calvino); due delle citazioni di Eugenio Scalfari sono tratte da un incontro del 2013 per presentare il “Bollettino di italianistica” dedicato a Calvino e sono riportate in un articolo de “La Stampa” intitolato “Eugenio Scalfari e l’amicizia con Italo Calvino nata sui banchi di scuola: ‘Con lui dissi addio all’adolescenza’”, luglio 2022
Il primo incontro di Ester Viola con le pagine di Italo Calvino è stato da bambina. È nei freddi pomeriggi invernali, quando faceva buio presto, che Ester ha incontrato per la prima volta le "Fiabe italiane" di Calvino. Oggi, che è avvocata e scrittrice, ha deciso di raccontare la sua passione per Italo Calvino in un podcast. I motivi di questo amore li va a cercare nella vita dell’autore, oltre che nelle sue opere. Ad accompagnarla in questo viaggio personalità molto diverse – qualche volta insospettabili – che condividono la sua passione. Insieme riusciranno a coinvolgerci in questo racconto inaspettato, dedicato a chi non ha mai letto Calvino, a chi lo ricorda a stento, a chi, invece, lo ama alla follia e a tutti quelli in cerca di un nuovo innamoramento.