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Vino vicino

Author: Jacopo Cossater e Graziano Nani - Chora

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Description

"Vino vicino": il nuovo podcast che racconta il lato semplice del vino, insieme alle sue storie.

Credits:

"Vino vicino" è una serie podcast realizzata da Chora Media per Signorvino.
Scritta da Jacopo Manni con Jacopo Cossater. Le registrazioni in studio sono di Luca Possi.
La post produzione e il montaggio sono di Andrea Girelli, Aurora Ricci, Filippo Mainardi e Daniele Marinello. La supervisione del suono e della musica di Luca Micheli.
La producer è Monia Donati. La cura editoriale è di Graziano Nani. Le musiche sono su licenza Machiavelli Music e Universal Music Publishing Ricordi S.r.l..

31 Episodes
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Il Chiaretto e il Valtènesi del Lago di Garda; il Cirò rosé della Calabria, il Cerasuolo d’Abruzzo... Un viaggio tra i rosati italiani più importanti, fra tradizione e nuove tendenze.
Vinsanto, muffato, icewine, appassito in pianta o nei fruttai, sui tetti di Pantelleria o sui graticci di Soave. Territori diversi, per una tipologia che unisce tutta Italia: il passito.
Sapidi e mediterranei, prodotti tra Frascati, Roma e il Tirreno. Vini che nei secoli hanno conquistato molti personaggi, da Catone il Censore alla Regina Madre Elisabetta d’Inghilterra.
Dal 1493 e il primo Vin de Champagne alla prima Maison, nata nel 1584. La storia dello spumante prodotto a est di Parigi alimenta un mito che non conosce crisi.
Dalla riscoperta di una tecnica antica nasce uno dei vini più contemporanei. Bianco, ma lavorato con la tecnica dei rossi e di colore arancione. Un viaggio alla scoperta degli orange wines.
Vitigno e vino legatissimo al mare, presente lungo tutte le coste del Tirreno. Toscana, Sardegna, Liguria: in ogni area, mantiene il suo fil rouge ma esprime sfumature differenti.
A cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, nasce una tipologia destinata a cambiare il panorama vitivinicolo toscano, e non solo. Sono vini ispirati a Bordeaux: parliamo dei Supertuscan.
Un grande spumante italiano, con una bella storia da raccontare. Dalle colline a ovest di Brescia, un successo che ha conquistato tutta Italia, e non solo.
Pendenze, terrazzamenti, altitudini, piccole isole: 4 requisiti, per poter parlare di viticoltura eroica. Espressione che racchiude condizioni produttive estreme e spesso affascinanti.
Uno è l’Asti spumante, prodotto con il Metodo classico. L’altro è il Moscato d’Asti, frizzante, il vino dolce più bevuto al mondo. Andiamo a scoprire similitudini e differenze.
Un bianco che non passa mai di moda. Vitigno francese, ma ormai soprattutto vino saldamente italiano, uno dei più esportati negli Stati Uniti, dove è amatissimo.
È nell’ampia area tra le due città toscane che si sviluppa la più antica denominazione di origine del mondo, delineata nel 1716 da Cosimo III de' Medici e oggi più attuale che mai.
Uno tra i vitigni più coltivati al mondo. È in grado di adattarsi a ogni clima e a ogni contesto, e di regalare grandissimi bianchi e spumanti.
Vino e vitigno alpino dalle zone di confine tra mondo latino e mondo germanico. Aromatico, intenso, speziato, e molto versatile negli abbinamenti.
Vitigno antichissimo che ha viaggiato attraverso i mari tirrenici. Un rosso avvolgente che si esprime al massimo in Sardegna nelle zone di Oliena, Capo Ferrato e Jerzu, oltre che a Mamoiada.
Una famiglia di vitigni variegata e molto diffusa. Varietà camaleontica e versatile, che da un piccolo porto del Peloponneso ha conquistato il mondo.
I vini coltivati sulle pendici e le colate laviche del vulcano attivo più alto d’Europa. Una viticoltura estrema e affascinante che regala vini unici e molto longevi.
Da Modena a Reggio fino a Parma. Di Sorbara, Grasparossa, Salamino e Maestri. Quella del Lambrusco è una famiglia di vini/vitigni di straordinaria espressività e vocazione gastronomica.
Snello e appuntito il primo, terragno e baritonale il secondo: due tra i migliori vini bianchi italiani vengono da un piccolo distretto produttivo della Campania, in provincia di Avellino.
Il vitigno piemontese più diffuso ha una declinazione maschile, il barbera. Il vino, rosso gioioso e spensierato ma capace di insospettabili profondità, è invece sempre femminile: la Barbera.
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