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Voci del Grigioni italiano
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Voci del Grigioni italiano

Author: RSI - Radiotelevisione svizzera

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L'approfondimento della politica e dell'attualità vista dal Grigioni italiano.

573 Episodes
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Il 23 agosto 2017 una frana di proporzioni enormi si staccò dal Pizzo Cengalo, travolgendo la Val Bondasca e raggiungendo Bondo. Oltre 3 milioni di metri cubi di materiale causarono la morte di otto escursionisti e segnarono profondamente la valle e i suoi abitanti. Immagini e suoni fecero il giro del mondo, ma altrettanto forte fu l’ondata di solidarietà che arrivò da ogni parte.A distanza di otto anni, Antonia Marsetti e Alessandro Tini sono tornati a Bondo per raccontare la conclusione dei lavori di protezione e ripristino, riuniti nel progetto “Bondo Due”. Ospiti della trasmissione: Anna Giacometti, consigliera nazionale ed ex sindaca, che visse in prima persona i giorni dell’emergenza, e Fernando Giovanoli, attuale sindaco, che ha seguito la lunga fase di ricostruzione.Dal ricordo doloroso delle vittime al sostegno della popolazione, dall’impegno della protezione civile alla resilienza della comunità, il racconto diventa testimonianza di una valle che guarda al futuro con più sicurezza, pur consapevole che il rischio zero non esiste. Bondo oggi è più protetta, ma soprattutto è il simbolo di una comunità che, pur ferita, ha saputo rialzarsi.
Casa Besta

Casa Besta

2025-09-0520:02

A pochi passi dal confine con la Valtellina, nella parte meridionale del borgo di Brusio, sorge Casa Besta: una dimora storica che racconta l’anima di un territorio di frontiera. Un tempo semplice abitazione contadina, la casa fu trasformata nel Settecento in elegante residenza dalla famiglia Marliani, originaria di Sondrio. Oggi, questo edificio accoglie un museo completamente rinnovato, che restituisce voce e memoria alla vita quotidiana della Valposchiavo.Il nuovo allestimento di Casa Besta nasce da un percorso partecipativo che ha coinvolto la comunità locale, con il contributo di storici, artigiani ed esperti, e grazie al sostegno di fondazioni e del programma Interreg SconfiNati. Il museo si concentra su quattro temi che da sempre plasmano la storia e l’identità del territorio: il commercio transfrontaliero, l’agricoltura di montagna, l’artigianato tradizionale e, soprattutto, il contrabbando.Attraverso pannelli informativi, fotografie, oggetti d’epoca e contributi multimediali, il visitatore è accompagnato in un viaggio tra le storie di chi ha vissuto, lavorato – e spesso sfidato – il confine. In attesa dell’inaugurazione del nuovo Museo del Tabacco, che sorgerà a pochi passi da Casa Besta, la sezione dedicata a questo importante capitolo della storia di Brusio è stata momentaneamente smantellata. Un segno della volontà di valorizzare al meglio ogni aspetto della memoria locale.Completano il percorso museale due ambienti storici di grande fascino: la Sala del Consiglio, con il suo soffitto ligneo finemente decorato, e una saletta adiacente ornata da stucchi e dagli stemmi delle famiglie del posto.Casa Besta non è solo un museo, ma un punto d’incontro tra passato e presente, tra Svizzera e Italia, tra memoria e identità. Un luogo da scoprire, ascoltare, attraversare.
Poschiavo premiata

Poschiavo premiata

2025-08-2919:35

Il Premio Wakker 2025, prestigioso riconoscimento assegnato ogni anno da Patrimonio svizzero a un Comune che si distingue per la valorizzazione del proprio patrimonio architettonico e culturale, è andato a Poschiavo. Sabato scorso la cerimonia ufficiale ha animato la piazza del borgo, trasformata in un grande spazio di festa, con autorità, cittadini e associazioni a fare da cornice. Un evento che ha reso visibile il lungo lavoro di tutela e pianificazione che ha permesso a questa comunità alpina di coniugare tradizione e modernità.Il Podestà Giovanni Jochum, nel ricevere il premio, ha voluto sottolineare che non si tratta di un traguardo personale, ma di un riconoscimento per l’intera popolazione: “Il Wakker ci invita a guardare al passato, ma ci obbliga a proseguire sulla strada intrapresa”. La giuria ha premiato Poschiavo non solo per i suoi palazzi storici, i nuclei e il borgo armoniosamente conservato, ma anche per l’energia di una comunità che continua a investire sul futuro, valorizzando cultura, turismo e filiere produttive locali. Un impegno che passa anche dal volontariato: decine di cittadini animano i musei, le associazioni e i progetti che mantengono vivo il paese e la valle, contribuendo a rafforzarne l’identità e l’attrattiva turistica.Il Premio Wakker diventa così non solo un riconoscimento al passato, ma anche uno stimolo per il futuro, perché Poschiavo continui a essere un modello di sviluppo sostenibile nelle Alpi.
Alpinismo

Alpinismo

2025-08-2221:49

La recente polemica sulla conquista dei 14 Ottomila da parte di Marco Confortola, con accuse e smentite che hanno coinvolto persino Reinhold Messner e Silvio “Gnaro” Mondinelli, ci offre lo spunto per riflettere sul senso profondo dell’alpinismo. Non solo cronaca di vette conquistate, ma anche valori, rinunce, solidarietà e memoria.Tre gli ospiti che ci accompagnano.Silvio “Gnaro” Mondinelli, uno dei pochissimi alpinisti ad aver scalato tutti i 14 Ottomila senza ossigeno, condivide riflessioni sul valore dell’umiltà, della rinuncia e sul cambiamento dell’alpinismo nell’epoca dei grandi numeri e dei social.Daniele Foletti, presidente onorario dell’associazione Mani per il Nepal, racconta dieci anni di progetti concreti a favore delle comunità himalayane: ponti, scuole, acquedotti e, più di recente, l’elettrificazione di otto villaggi documentata dal film Oltre la luce.Infine, Daniele Maini, fotografo di montagna e autore di libri e reportage dedicati alle Alpi ticinesi e grigionesi, ci accompagna con le sue immagini autentiche, lontane dalla spettacolarizzazione, per riflettere sul ruolo della fotografia tra verità, memoria e rispetto dei luoghi.Un viaggio a più voci che intreccia imprese, solidarietà e cultura, per restituire alla montagna il suo significato più profondo.
Come assicurare assistenza sociale e un servizio di curatela altamente professionali anche nei territori più periferici, dove non sempre è possibile trovare figure qualificate? La risposta più immediata sarebbe accentrare le competenze nelle grandi città, dove è più facile reperire personale specializzato. Ma per l’utenza fragile che vive nelle valli periferiche, questa soluzione comporta trasferte e disagi.A Poschiavo si sta sperimentando un progetto pilota che va nella direzione opposta. Un modello che vede dialogare sul territorio tutte le figure impegnate nel servizio sociale e in quello della curatela. La sperimentazione punta a creare una struttura stabile che possa offrire consulenza, sostegno e interventi mirati.Oltre a rispondere alle esigenze immediate, l’iniziativa vuole diventare un modello replicabile in altre valli e regioni periferiche dei Grigioni.
Scuola, si riparte!

Scuola, si riparte!

2025-08-0820:02

Lunedì 11 agosto le scuole del Cantone dei Grigioni riapriranno ufficialmente i battenti, mentre solo nel Moesano il rientro è fissato per il 25. È il momento in cui studenti, insegnanti, famiglie – e con loro l’intero sistema scolastico – si rimettono in moto.Per inaugurare idealmente il nuovo anno, abbiamo incontrato Manuela Della Cà - Tuena, da poco alla guida dell’Ufficio dell’Ispettorato scolastico del Grigioni italiano. Un incarico di responsabilità, al crocevia tra qualità educativa, sostegno alle sedi scolastiche e rapporto diretto con territori diversi e complessi.In un’intervista a tutto campo, ripercorriamo insieme il suo profilo professionale e il ruolo dell’Ispettorato scolastico oggi, tra continuità e cambiamento. Una voce competente e appassionata per riflettere su cosa significhi “fare scuola” nelle nostre valli, in un tempo che cambia.
Cavaione

Cavaione

2025-08-0123:42

Le solenni note della Filarmonica Avvenire Brusio aprono una puntata speciale dedicata all’ultimo villaggio entrato nella Confederazione: Cavaione, minuscolo borgo a 1’300 metri d’altitudine, oggi parte del Comune di Brusio.Per decenni, i cavaionesi vissero senza patria né cittadinanza. Solo nel 1875, con l’intervento dell’Assemblea federale e un credito straordinario, poterono finalmente diventare svizzeri. A raccontarci questa vicenda poco nota è lo storico Sacha Zala, originario della vicina Campascio.Con il sindaco di Brusio Pietro della Cà ripercorriamo anche un’altra tappa fondamentale: la costruzione della strada, completata nel 1971 dopo sette anni di lavori, che ha spezzato l’isolamento secolare del paese.Oggi a Cavaione vivono solo otto persone. Uno di loro, Franco Balsarini, è l’anima della comunità e ci racconta la vita in questo angolo quasi fuori dal tempo.Chiude la puntata Romana Costa, giornalista di RTR, che ha vissuto una settimana nel villaggio e ce lo racconta con la sensibilità di chi ne ha condiviso il silenzio, i ritmi e la memoria.Un’edizione per scoprire un luogo che, pur minuscolo, ci dice molto sulla Svizzera e sulla sua storia.
Festival Demenga 2025

Festival Demenga 2025

2025-07-2521:20

Questa edizione è dedicata alla musica, alla cultura e alla meraviglia degli incontri inaspettati. Siamo in Val Calanca, dove ogni tre anni la musica diventa lingua universale e il paesaggio si trasforma in palcoscenico. Torna infatti il Festival Demenga, che nel 2025 raggiunge la sua settima edizione.Otto concerti, una mostra suggestiva, una visita guidata… ma soprattutto un filo rosso: l’intreccio tra musica popolare e musica classica. Due mondi che sembrano lontani, eppure – ascoltando bene – parlano la stessa lingua: quella della memoria, della terra, dell’emozione. Dalle danze slave di Dvořák ai ritmi ungheresi rielaborati da Brahms, la musica ci racconta che la tradizione popolare è stata – e resta – linfa per la grande arte.Dal 2 al 9 agosto, la Val Calanca risuonerà di suoni antichi e contemporanei, con artisti di fama internazionale e la direzione artistica della famiglia Demenga, anima di questo festival che ha saputo ritagliarsi un posto speciale nel panorama musicale svizzero.Il Festival Demenga è pronto a sorprendere ancora, intrecciando passato e presente, gesti e suoni, corpi e strumenti. Dal 2 al 9 agosto. Ricordiamo che il programma completo è disponibile sul sito ufficiale festivaldemenga.ch.
La filiera del legno

La filiera del legno

2025-07-1821:17

La filiera del legno è la protagonista di questa edizione. Ci occupiamo quindi di una ricchezza delle Alpi, inestimabile, soprattutto in questo momento in cui si parla con insistenza di transizione ecologica.I boschi vanno coltivati, soprattutto se di protezione e questo implica un esbosco. Ma che fine fanno le piante abbattute? Come dare ulteriore valore all’intervento sul territorio delle aziende forestali - sino esse private o comunali? A queste domande cercheremo di dare risposta, ma prima di tutto ricordiamo le fasi che incontriamo nel sistema foresta-legno C’è una fase di raccolta che viene effettuata sia dalle aziende forestali comunali sia da imprese private, c’è una prima trasformazione che comprende le segherie e una seconda lavorazione sostanzialmente formata da falegnamerie artigianali ed industriali e dalle altre produzioni in legno.Interessante a questo proposito il progetto regionale che sta prendendo piede in Valposchiavo, denominato “legno 100% Valposchiavo”. In pratica si tratta di certificare - così come è stato fatto nel settore agroalimentare - i prodotti derivati dal legname tagliato in valle: dal cippato che alimenta la rete di teleriscaldamento di Poschiavo, alla legna da ardere utilizzata in valle, dai semilavorati impiegati in edilizia a sud e a nord del Bernina, sino ai complementi di arredo.
A partire dal primo agosto, Arno Zanetti, nato nel 1960 e poschiavino doc, andrà ufficialmente in pensione, concludendo una carriera straordinaria nel mondo dell’educazione e dell’insegnamento. Zanetti ha dedicato la sua vita alla scuola: prima come studente, poi come insegnante e, negli ultimi otto anni, come ispettore scolastico del Circondario del Grigione Italiano, ruolo che ha condiviso con entusiasmo e affiatamento con la brusiese Manuela Della Ca-Tuena.Nel corso della sua carriera, Zanetti ha accumulato un’esperienza vasta e diversificata, che gli ha permesso di conoscere a fondo il sistema educativo e tutti i suoi meccanismi. Oltre ad essere stato insegnante, ha ricoperto il ruolo di presidente della Conferenza regionale del distretto Bernina, è stato membro del Comitato centrale degli insegnanti, direttore scolastico delle scuole comunali di Poschiavo dal 2003 al 2017 e, infine, ispettore scolastico. In quest’ultimo ruolo, si è dedicato a valutare e sostenere la scuola, monitorando costantemente la qualità dell’insegnamento.Come ispettore scolastico, Zanetti ha interagito con oltre 220 insegnanti (per un totale di 1350 alunni), offrendo consulenza su questioni di pianificazione scolastica, gestione dei conflitti e supporto didattico-metodico e pedagogico.
Grifone 2025

Grifone 2025

2025-07-0420:38

Turisti in difficoltà da soccorrere, una scolaresca da recuperare nel bosco, un aereo civile disperso nel bosco. Questi sono solo alcuni degli scenari che “Grifone 2025” ha allestito per l’imponente esercitazione internazionale di soccorso aereo - il principale evento in Italia nell’ambito del SAR (Search and Rescue) - che si è svolta in Valtellina, nel mese di giugno, sulle Alpi Retiche. Più di 500 militari appartenenti all’Aeronautica Militare, alla Marina Militare, e alle diverse forze dell’ordine italiane, si sono dati appuntamento con i loro mezzi all’Aviosuperficie di Caiolo, a due passi da Sondrio. Presenti anche due Super Puma: uno dell’Esercito del Aire spagnola, l’altro dell’Aeronautica Militare Svizzera.Ben 48 le ore di volo con 80 tra atterraggi e decolli sono stati gestiti dal Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali che ha coordinato anche gli uomini del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.Si è trattato di un evento internazionale interforze a cui hanno partecipato anche 20 osservatori stranieri che hanno potuto toccare con mano il grado di cooperazione internazionale raggiunto, indispensabile per la riuscita di un intervento quando si opera sul confine, quando sono coinvolte le forze aeree di diverse nazioni. In questo caso Italia, Spagna e Svizzera.
E sem partì

E sem partì

2025-06-2722:00

“A 16 anni, nel 1814, se ne va. Fra mille incognite. Pressoché a piedi, raggiunge Bilbao, in Spagna. Perché proprio in quella città? Come ci si arriva senza saper nulla del mondo? Quanto tempo ci si impiega? È inevitabile fermarsi ogni tanto, cammin facendo, a svolgere qualche lavoretto in cambio di pochi spiccioli, un alloggio o un pasto caldo”. Pietro Rodolfo Fanconi lascia giovanissimo la Valposchiavo in cerca di fortuna lontano da casa. Fa la gavetta come tutti, poi si afferma come caffettiere in Spagna e aiuta a creare una vasta rete di Café Suizo in tutta la Spagna insieme alla famiglia Matossi.Come lui, tanti altri sono partiti tra la fine del Settecento e l’inizio del Novecento. Moltissimi hanno in comune la scelta del mestiere di pasticciere o caffettiere. C’è chi è rimasto all’estero e chi è tornato in patria, portando con sé competenze, nuove idee e soldi da investire e aiutando a cambiare la società e il volto del paese.Questa forma di emigrazione è un capitolo importante della storia della Valposchiavo ed è comune ad altre regioni dell’arco alpino, come testimonia l’iniziativa della Nova Fundaziun Origen, che ad un pasticciere emigrato da Mulegns ha dedicato la Torre Bianca, ed. L’associazione iSTORIA dedica a questo fenomeno che ha completamente cambiato il volto di Poschiavo fenomeno il libro fotografico “E sem partì - Storie di emigrazione”. Il volume racchiude le vicende di 20 famiglie di pasticcieri e caffettieri raccontate in immagini e con brevi testi in italiano, tedesco e inglese, a beneficio anche dei discendenti degli emigrati rimasti nei paesi d’adozione ma ancora legati alle loro origini.
Alpi Fragili

Alpi Fragili

2025-06-2021:01

Frane, alluvioni, smottamenti, quando va bene la conta dei danni riguarda edifici e infrastrutture ma sempre più spesso si contano anche vittime.Le Alpi si riscoprono sempre più fragili. Nel 1987, Valtellina e Valposchiavo finirono in ginocchio per una frana ciclopica (parliamo di 20 milioni di metri cubi di materiale) che cancellò un paese e devastò il territorio causando 29 vittime. Nel 2017 - il 23 agosto - una frana sul pizzo Cengalo travolse e uccise 8 escursionisti. Lo scorso anno in Mesolcina e di recente a Blatten nel Canton Vallese, un intero paese è rimasto sommerso dalla frana innescata da un ghiacciaio. Grazie ai sistemi di monitoraggio l’abitato era stato evacuato da giorni e non ci sono state vittime.Questi sono solo i più estremi eventi calamitosi che si sono verificati negli ultimi 40 anni sulle Alpi, ma ogni regione alpina può citare eventi più o meno importanti legati alla sicurezza idrogeologica.C’è dunque da interrogarsi, ma c’è anche da riflettere prendendo spunto da quanto avvenuto in passato. La frana della Val Pola, ad esempio, in Valtellina se da un lato ha dato il via in modo ufficiale alla nascita della protezione civile in Italia, dall’altro ha segnato una serie di ritardi e di ingerenze burocratiche che hanno reso la vita di chi ha perso tutto, se non un inferno, un’odissea, come testimonia l’ospite di questa puntata: Stefano Confortola. Il valtellinese riuscì miracolosamente a salvarsi nel 1987 - perse però i genitori - ma non è mai riuscito a lasciarsi alle spalle quanto avvenuto dopo.
La transumanza, è una pratica antica le cui origini si perdono nel tempo. I pastori hanno sempre spostato in estate le loro greggi (o mandrie) verso i prati i quota. Oggi si parla però di “transumanza culturale”, ovvero l’insieme di valori antropologici, sociali e identitari che questa pratica rappresenta per le comunità e i territori coinvolti. Non a caso la transumanza è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel 2019. In Lombardia, per la precisione in Valcamonica, da due anni a questa parte si celebra la “transumanza culturale”, un evento generato dal progetto interreg AlpTexstyle (capofila il Polo Poschiavo) che mira a creare un’industria tessile più sostenibile nelle Alpi. Nella regione alpina, l’ecosistema tessile non è sempre stato così inquinante come oggi. Dodici organizzazioni partner provenienti da Austria, Francia, Germania, Italia, Slovenia e Svizzera hanno unito le loro forze per creare una base comune di conoscenze e competenze e per riterritorializzare le catene del valore tessile locali compromesse da una produzione offshore e da un approvvigionamento globale. Il progetto è ormai giunto a conclusione ma lascia sulle Alpi diverse azioni concrete e un terreno fertile per nuove sfide.
30mila mani rosse

30mila mani rosse

2025-06-0620:18

L’arte può essere denuncia, memoria, atto di resistenza. Da Picasso a Wilfred Owen, da Guernica alle trincee della Prima guerra mondiale, la storia ci mostra come la creatività sappia trasformarsi in gesto di solidarietà umana, soprattutto nei momenti più oscuri. Anche oggi, in un mondo attraversato da decine di conflitti, c’è chi sceglie di non restare in silenzio.Tra le montagne del Grigioni italiano è nato un progetto che parla al cuore dell’umanità. Si chiama Your hands are their hands – le vostre mani sono le loro mani – ed è stato ideato dall’artista Clyo Lurati a partire da un sogno vivido e toccante. L’obiettivo? Raccogliere 30.000 impronte di mani rosse su fogli banchi, per rappresentare simbolicamente i 30.000 bambini morti nei conflitti armati del mondo. Un gesto collettivo, simbolico e profondamente umano.L’installazione, che idealmente si snoderà lungo la pista ciclabile della Mesolcina, vuole parlare di pace, confini, solidarietà. Coinvolge scuole, artisti, cittadini da più continenti, uniti da un filo rosso – reale e simbolico – lungo chilometri. Un progetto che nasce da qui ma guarda lontano.Ne parliamo in questa edizione delle Voci del Grigioni Italiano, insieme a Clyo Lurati.Per chi volesse aderire, l’indirizzo mail dove inviare l’impronta rossa della propria mano è:Yourhandsaretheirhandsproject@gmail.com
Una vita per gli altri

Una vita per gli altri

2025-05-3020:50

Una puntata tributo, intensa e ricca di riflessioni, dedicata a Daria Berri Cereghetti storica direttrice dell’ACAM-Spitex Moesa, la centrale d’aiuto medico-sociale che dal 1958 assiste quotidianamente centinaia di persone nelle valli Mesolcina e Calanca.Con la sua voce pacata ma decisa, Daria Berri Cereghetti racconta ad Alessandro Tini i suoi 38 anni di impegno professionale, a partire dagli inizi come impiegata part-time fino alla direzione di una struttura con oltre 120 collaboratori, 13 apprendisti, 13 volontari e più di 22.000 pasti distribuiti ogni anno.Daria Berri Cereghetti si svela anche nella sua dimensione più personale: il sentimento di riconoscenza verso i cittadini del Moesano, la sensibilità nell’ascoltare i bisogni della popolazione oltre le statistiche, e la sfida – oggi – di ripensarsi in un tempo nuovo, libero da orari ma non da vocazione. Con il suo pensionamento, la direzione di ACAM- Spitex Moesa passa a Gilles Müller, giovane professionista ticinese con esperienza nel settore sociosanitario e un bagaglio di competenze manageriali che lasciano intravedere continuità e futuro.
In questa edizione Alessandro Tini ci guida in un viaggio attraverso l’elemento più essenziale e, al contempo, più discusso del nostro territorio: l’acqua. Dal successo del progetto della nuova piscina comunale di Grono – approvato con largo consenso popolare – alle sfide legate ai costi di gestione e alla valenza regionale dell’infrastruttura, il tema dell’accesso e della fruizione delle risorse idriche si intreccia con quello della politica comunale e della sostenibilità. Ma non solo sport e tempo libero: si parla anche di sicurezza idraulica, energie rinnovabili e ritorno alla normalità dopo l’alluvione dell’estate scorsa in Mesolcina, con un focus sulla centrale idroelettrica Elin di Grono. L’attenzione si sposta poi sulla depurazione delle acque reflue, con casi emblematici come Brusio e Bregaglia che, grazie a storici accordi internazionali, smaltiscono i propri scarichi oltreconfine in Italia. Una soluzione pratica, ma non priva di criticità e interrogativi sulla trasparenza e la gestione delle società coinvolte. Infine, spazio al referendum lanciato a Roveredo contro l’installazione di contatori idrici: un tema che riapre il dibattito su consumo consapevole e gestione equa delle risorse. Un’edizione da non perdere, che mette a fuoco tutte le sfaccettature – spesso invisibili – dell’acqua nel Grigioni italiano.
La leggerezza del volo

La leggerezza del volo

2025-05-1619:23

In questa edizione vi accompagniamo in un viaggio sospeso tra cielo e contemplazione grazie all’opera di Sergio Luban. Medico internista e direttore sanitario del Centro Anziani Opera Mater Christi di Grono, Luban è anche fotografo per vocazione, con all’attivo sette pubblicazioni. Originario di Rossa, in Val Calanca, coltiva da anni un dialogo profondo con la natura, la luce e l’attesa.Nel suo ultimo libro fotografico “Di penne, piume e schizzi nel vento” (ed. Salvioni), l’avifauna si fa metafora di leggerezza, bellezza e mistero. Le immagini, spesso immerse in cieli sovraesposti e silenzi sospesi, invitano a “osservare” e non solo a guardare. Una spirale di storni in volo, tra le più suggestive, diventa simbolo di una natura fragile da proteggere.Luban parla di creatività come talento originario, da coltivare con lo sguardo incantato del bambino, ma anche con rigore tecnico. La fotografia, per lui, è arte che nasce dall’anima, capace di evocare emozioni, raccontare storie e far riflettere. Il suo prossimo progetto? Un inno al tempo lento, alla pausa, alla profondità dello sguardo.Il volume è disponibile nelle librerie della Svizzera italiana e su ordinazione presso l’editore. Un invito poetico e urgente a riconnettersi con la bellezza del mondo che ci circonda.
L’uomo che imita

L’uomo che imita

2025-05-0920:05

In questa edizione Alessandro Tini dialoga con Nidesh Lawtoo, professore ordinario all’Università di Leida, esperto di imitazione e autore di opere fondamentali sul neofascismo, l’empatia e il contagio sociale. Originario di San Vittore, Lawtoo conduce da anni una ricerca internazionale su come l’essere umano imita e si lascia contagiare, emotivamente e politicamente.A partire dal suo nuovo libro Homo mimeticus, Lawtoo spiega perché, in tempi di crisi, le scienze umane sono più che mai necessarie per sviluppare pensiero critico. Dall’Olanda, dove lavora in un centro interdisciplinare, commenta la deriva autoritaria negli USA e la pressione sulla libertà accademica, sottolineando il ruolo decisivo dell’educazione.Riflettendo sull’imitazione anche attraverso il film Zelig di Woody Allen e le teorie del filosofo René Girard, il professore invita a riconoscere le dinamiche mimetiche che influenzano desideri, ideologie e relazioni sociali. Svela anche l’influenza culturale (e politica) di Girard su figure chiave come il vicepresidente americano J.D. Vance, dimostrando come la teoria mimetica possa essere interpretata e strumentalizzata.Con un approccio dialogico e interdisciplinare, Lawtoo promuove studi per analizzare la società contemporanea, dai neuroni specchio all’intelligenza artificiale, sempre più capaci di imitare – e condizionare – l’essere umano.
Festa in stalla

Festa in stalla

2025-05-0222:34

L’agricoltura di montagna è un settore nevralgico non solo per la produzione agroalimentare, ma anche e soprattutto per l’ambiente ed il paesaggio. Ne beneficia la popolazione, grazie ai prodotti genuini e a km zero, ne trae profitto il turismo che può offrire all’ospite beni immateriali, come un paesaggio ben curato e ne trae vantaggio l’ambiente, poiché i pascoli coltivati garantiscono una presenza costante in quota che è indispensabile per prevenire dissesti idrogeologici.Le aziende agricole nelle zone montane sono solitamente di piccole dimensioni e lavorano in condizioni più difficili e onerose rispetto a quelle in pianura. Anche le occasioni di confronto scarseggiano, ma le mostre zootecniche che puntualmente vengono organizzate rappresentano un’occasione unica peri contadini che hanno modo di confrontarsi e di farsi conoscere.In questa puntata abbiamo partecipato a due importanti eventi per il Grigioni italiano: la mostra distrettuale delle bovine in Val Bregaglia che si tiene ogni anno il sabato di Pasqua e quella di Poschiavo che viene invece organizzata ogni due anni.Foto Giovanni Ruatti 
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