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Voci del Grigioni italiano
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Voci del Grigioni italiano

Author: RSI - Radiotelevisione svizzera

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L'approfondimento della politica e dell'attualità vista dal Grigioni italiano.

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Anche la Valposchiavo ha voluto dare il proprio contributo al giubileo dei 500 anni dal Patto del Libero Stato delle Tre Leghe. Sabato 14 settembre, in una piazza del borgo gremita, si è svolta l’azione teatrale “Tre Leghe per la vita” curata dalla regista Gigliola Amonini. Decine di figuranti, molti dei quali semplici cittadini, hanno messo in scena quello che avrebbe potuto essere l’annuncio del patto dato nel 1524 alla popolazione della valle. «Un giorno come tanti, in cui la vita quotidiana dei cittadini impegnati nelle più svariate occupazioni fu improvvisamente interrotta dalle campane a martello, che invitavano il popolo a riunirsi nella piazza comunale», ha voluto precisare dal palco il cancelliere di Poschiavo Nicola Passini, gran cerimoniere dell’evento.Molti gli ospiti giunti da fuori valle, e diverse le autorità che hanno voluto portare la loro testimonianza in questa giornata solenne. Al termine si è tenuto anche il pranzo comunitario, anche se il freddo e il vento hanno impedito che si tenesse all’aperto come inizialmente previsto dal programma.
Fiori e cavalli

Fiori e cavalli

2024-09-1318:51

In questa edizione diamo spazio all’esperienza di due imprenditrici che hanno fatto della loro passione un lavoro: Martina Menghini Cortesi coltiva fiori, Claudia Lazzarini invece alleva cavalli berberi, una razza in via di estinzione. Entrambe vivono in Valposchiavo e declinano da anni, nella loro attività ma anche nel loro stile di vita, i principi del massimo rispetto per l’ambiente e della sostenibilità.Dalla località al Murel, che ha dato il nome all’azienda di Martina Menghini Cortesi, ci sposteremo giù nel fondovalle, in località al Canton, dalla quale prende il nome l’azienda agricola che Claudia Lazzarini conduce con Elmo Zanetti: lui si occupa delle tisane bio, lei invece di allevare una razza molto particolare di cavalli.
In questa edizione vi proponiamo un incontro con lo storico Severin Duc. Duc che non si limita a scrutare il passato, ma lo utilizza come una bussola per navigare verso il futuro delle montagne. Nato in Savoia, i suoi studi di storia lo hanno condotto dapprima in Lombardia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e in seguito a Parigi, alla Sorbona dove ha conseguito il dottorato. La sua fascinazione per le Alpi ha forgiato un’esperienza che gli consente di decifrare le evoluzioni dei territori alpini e i loro impatti sulle nostre società contemporanee.Lo abbiamo interpellato perché il 14 settembre sarà Presente a Roveredo, ospite della Giornata nazionale dei Comuni e dei Consorzi Patriziali, un evento organizzato dai Patriziati di Mesolcina e Calanca nell’ambito dei festeggiamenti per i 500 anni del Libero Stato delle Tre Leghe.
Qualunque sia il vostro genere preferito, la regione ha qualcosa per tutti: dalla A come Arosa Humorfestival alla Z come Peter Zumthor. I Grigioni: il più bel palcoscenico per la cultura.Questo lo slogan che si legge sul sito di “graubünden Cultura”, l’associazione che si è data 4 anni di tempo per posizionare i Grigioni come una delle regioni leader del turismo culturale nelle Alpi. Per raggiungere questo obiettivo è necessario mettere in rete in modo proficuo i partner dei settori della cultura e del turismo e creare una consapevolezza della diversità culturale dei Grigioni e della domanda di offerte turistiche culturali tra il pubblico e i visitatori. “graubünden Cultura” nasce per volere dell’Istituto grigionese per la ricerca culturale, dell’associazione Graubünden Ferien, dell’ufficio del marchio Graubünden e del Centro di ricerca per il turismo e lo sviluppo sostenibile ZHAW Wergenstein. “graubünden Cultura” si propone come centro di sviluppo e di servizi a livello cantonale per le organizzazioni e gli attori del turismo culturale nei Grigioni. “graubünden Cultura” non è un programma di finanziamento per singole iniziative progettuali, ma è comunque legato all’intenzione di creare un valore aggiunto per i singoli professionisti della cultura, gli attori del turismo o le organizzazioni attraverso il posizionamento culturale nel turismo.
Dopo le tre edizioni del progetto sovraregionale «Giornate grigionitaliane», svoltesi in Valposchiavo nel 2021, nel Moesano l’anno successivo e in Bregaglia lo scorso anno, la Pro Grigioni italiano quest’anno ha nuovamente proposto un evento che mettesse in risalto la presenza dell’italianità e del Grigionitaliano nella capitale retica nell’ottica della sensibilizzazione al plurilinguismo grigionese. Ne parliamo con il presidente Franco Milani, la segretaria generale Silva Brocco Ponzio e Federico Godenzi, presidente del Consiglio delle Sezioni.  
Con l’esperto numismatico Fabio Luraschi, questa settimana analizziamo la produzione monetaria di Gian Giacomo Trivulzio che fu tra i promotori dell’allargamento della Lega Grigia. Sarà lui, infatti, a trascinare i suoi sudditi moesani nell’alleanza nel 1496. Ripercorreremo la storia analizzando la sua produzione di monete che da lui furono coniate anche alla zecca di Roveredo. E questo perché il contado di Mesocco godeva dell’immediatezza imperiale. Gian Giacomo Trivulzio morirà nel 1518, a soli 6 anni dall’unione che portò alla nascita del Libero Stato delle Tre Leghe.  
Per comprendere come si arriva nel 1524 all’unione delle Tre Leghe (Lega Caddea, delle Dieci Giurisdizioni e Lega Grigia), bisogna andare indietro nel tempo e parlare di nobiltà. Una sineddoche è ben rappresentata dalla famiglia De Sacco, che per tre secoli dominò la Mesolcina. In questa edizione diamo uno sguardo a quel periodo, cercando di capire quale fosse il ruolo dei De Sacco, o Von Sax, che dir si voglia. Una vicenda conclusasi in modo poco glorioso per il casato, con la vendita della valle nel 1480 a Gian Giacomo Trivulzio, ma che ha portato a costruire una fisionomia duratura in termini di costruzione comunitaria.Nostro ospite è Paolo Ostinelli, direttore del Centro di dialettologia ed etnografia del Canton Ticino, professore di storia medievale all’Università di Zurigo e docente all’Università della Svizzera italiana.
Nell’ambito dei festeggiamenti per i 500 anni dalla firma del patto di alleanza tra le tre leghe non ci può esimere dall’approfondire la storia di una famiglia che fu determinante per la fondazione di quello che oggi è il cantone dei Grigioni. Parliamo naturalmente della famiglia Trivulzio e in particolare del Magno Trivulzio, ovvero Giangiacomo Trivulzio.  Nostro ospite è: Marino Viganò, storico direttore della fondazione Trivulzio di Milano.
Il 23 settembre 1524 a Ilanz vengono apposti i sigilli alla carta che sancisce formalmente l’alleanza definitiva tra la Lega Grigia, la Lega Caddea e la Lega delle Dieci Giurisdizioni. La firma del patto non è solo una convenzione storica, come può essere per esempio il patto del Grütli. In questo caso siamo di fronte a un’alleanza più organica. Detto questo non è che nasce uno Stato come lo intendiamo oggi, con una costituzione che fissa esattamente quali sono i compiti dello Stato, quali sono i diritti e doveri dei cittadini o di vari componenti dello Stato. È sostanzialmente un trattato di alleanza tra queste tre entità e che stabilisce soprattutto quali sono i diritti e doveri delle Leghe stesse, la regolazione di eventuali conflitti o divergenze, i rapporti con altri Stati come pure la spartizione del bottino di guerra. Con lo storico Marco Marcacci ripercorriamo la sua storia e le caratteristiche di questo Stato alpino retico, antesignano dell’odierno Canton Grigioni.
120 anni di Energia

120 anni di Energia

2024-07-1921:24

Repower compie 120 anni. Un traguardo importante anche perché la storia di questa azienda idroelettrica coincide con la storia dell’elettricità nei Grigioni. Non solo. L’energia prodotta in Valposchiavo ha alimentato a partire già dal 1904 una delle industrie più importanti d’Europa: quella milanese e lombarda.Oggi Repower presenta un bilancio che nel 2023 ha chiuso con più di 3 miliardi di franchi e dà lavoro - in Italia e in Svizzera - a 629 persone. Repower produce energia elettrica (2’138 GWh l’anno) con impianti propri e attraverso partecipazioni in Svizzera, Italia e Germania e gestisce direttamente una rete di distribuzione lunga più di 3mila km.Ma qual è e quale è stato il rapporto con le comunità che ospitano gli impianti di produzione idroelettrica? Che ruolo ha giocato e giocherà Repower nella produzione di energie rinnovabili anche alla luce dei cambiamenti climatici che avranno un impatto determinante sui ghiacciai in quota? Su quali investimenti si concentrerà per essere sempre all’altezza delle aspettative di un mercato che non concede tregua? A queste domande abbiamo cercato di dare una risposta nell’approfondimento realizzato nel quartier generale di Poschiavo.
Trading nelle Alpi

Trading nelle Alpi

2024-07-1220:37

Quando si parla di costo dell’energia occorre tenere presente che a determinarlo concorrono diverse componenti, oltre alla “materia prima”. E bisogna anche considerare che è il mercato europeo a dettare le regole, anche per la Svizzera. L’elettricità in Svizzera è prodotta principalmente da 682 centrali idroelettriche (62%), seguite dalle centrali nucleari (29%) e dagli impianti termici convenzionali e rinnovabili (9%). In estate la Svizzera esporta l’elettricità prodotta in eccedenza, mentre in inverno deve importarne più o meno la stessa quantità. La compravendita avviene attraverso i mercati dell’energia. Ce ne sono diversi: il Mercato del giorno prima, il Mercato infra-giornaliero o dei prodotti giornalieri, nonchè i mercati a lungo termine.Per capire come funzionano le operazioni di compravendita, abbiamo bussato alla porta di Repower che nel 2023 ha incrementato di sei volte il proprio profitto, proprio grazie al trading internazionale di energia.
Il tema di questa sera è quello delle incisioni rupestri; incisioni rupestri che abbondano nel Moesano e in Ticino. C’è una grande densità di questi massi coppellari a sud del San Gottardo e del San Bernardino, anzi: è la regione che ne ha di più a livello svizzero se non addirittura europeo. La lista federale ne elenca circa 1’350. Luca Bettosini e il fotografo Ely Riva ne hanno localizzati e fotografati 1’150, di cui 156 nel Moesano. Hanno poi pubblicato il libro “alla ricerca dei massi perduti” che raccoglie anche le fotografie e la geolocalizzazione dei più belli. Per fare questo, a partire dal 9 agosto 2022 e per circa un anno e mezzo hanno percorso migliaia di chilometri in località spesso molto discoste e assai scoscese. Un lavoro poderoso e meticoloso che consentirà a chi è appassionato a queste ancestrali testimonianze, ma anche ai semplici curiosi, di fare delle escursioni senza paura di mancare l’obiettivo.
Tra la metà del Settecento e l’inizio del XX secolo, a centinaia emigrarono dai Grigioni come pasticcieri e caffettieri in diversi paesi europei. Il fenomeno ha visto i valposchiavini protagonisti molto abili in questa avventura e ha segnato non poco la Valposchiavo. Senza i pasticcieri, infatti, il borgo di Poschiavo oggi avrebbe un aspetto diverso: con i soldi guadagnati all’estero, gli emigranti che tornavano in patria costruirono eleganti edifici, ridisegnando l’aspetto del villaggio rurale. I pasticcieri non hanno solamente avuto un’influenza notevole sulla loro terra natale, ma hanno lasciato un segno anche nelle loro destinazioni. Mentre erano all’estero, resero popolari nuove forme di piacere culinario e di scambio socioculturale nei loro caffè.Nell’andata e nel ritorno dei pasticcieri c’è un dare e avere, un caleidoscopio di temi che stupisce ancora oggi. Tutto ciò ha spinto la Fondazione Musei Valposchiavo ad allestire a Palazzo De Bassus Mengotti una mostra temporanea a questa “dolce emigrazione”, mentre la collaborazione tra Valposchiavo Turismo e Istoria.ch- Archivi fotografici Valposchiavo ha dato vita a un percorso all’interno del borgo per conoscere 8 storie rappresentative di questo importante fenomeno. Nelle scorse settimane si sono poi tenute conferenze e addirittura un festival dedicato alla pasticceria, segno che la Valposchiavo ha voluto coniugare questo tema sotto ogni profilo, mettendo a punto un programma dalla grande valenza non solo culturale e sociale ma anche turistica.
Meeting in Südbünden

Meeting in Südbünden

2024-06-2119:03

La Festa del tiro a segno cantonale dei Grigioni 2024, conosciuta anche come “Meeting in Südbünden”, ha preso il via lo scorso weekend e si svolgerà sull’arco di tre finesettimana -fino al 30 giugno- in tutto il sud dei Grigioni. Il tiro cantonale decreterà i migliori otto finalisti di ogni disciplina, che saranno poi convocati a Sankt Moritz per la finalissima. Si è aperto ufficialmente in Val Poschiavo il 13 giugno al poligono di San Carlo/ Li Gleri. Anche in Val Bregaglia il tiro cantonale è un evento a 5 stelle. Si spara nel poligono di Vicosoprano e qui sono due le società organizzatrici: la società tiratori Bregaglia, specializzata nell’arma lunga e quindi sulla distanza dei 300 metri, e la società tiratori pistola.Per il Moesano è una prima assoluta perché la regione a sud del San Bernardino non è mai stata coinvolta nell’organizzazione di un tiro cantonale. A raccontarci quali sono state le sfide e le difficoltà ancora da affrontare per le società di tiro del Moesano è l’ex Granconsigliere calanchino Paolo Papa, che abbiamo incontrato al poligono di San Vittore.
Novità dal passato

Novità dal passato

2024-06-1420:46

In questa edizione facciamo il punto sulle novità che riguardano l’archeologia. Sulle Alpi retiche, tra i siti di grande interesse, c’è Piuro, in Valchiavenna, a due passi dal confine con il comune di Bregaglia. Sepolta da una gigantesca frana nel 1618, Piuro era nota in tutta Europa ed era abitata da abili mercanti. Dagli anni Sessanta, si sono tenute e si tengono campagne di scavi che non mancano di rivelare interessanti novità. Antonia Marsetti ha incontrato il presidente dell’associazione italo svizzera per gli scavi di Piuro Gianni Lisignoli.Anche nel Moesano ci sono delle interessanti novità. In particolare al museo Moesano che, come ci spiega la co-presidente Maruska Federici Schenardi, ha recentemente inaugurato una nuova sezione sotto la visione del museografo Nicola Castelletti, che siede nella commissione direttiva del Museo. I contenuti scientifici del nuovo allestimento sono stati forniti dal servizio archeologico cantonale. Una collaborazione molto importante che ha consentito non soltanto di ottenere da Coira degli oggetti, ma anche dei contenuti.
Il rifiuto della lana

Il rifiuto della lana

2024-06-0719:29

La lana di pecora, che un tempo era una risorsa preziosa e versatile, oggi è considerata come un problema perché a tutti gli effetti è un rifiuto e come tale per essere smaltito pesa sui bilanci aziendali. Lo sanno bene in Bregaglia, dove i pochi allevatori si arrangiano come possono per evitare di dover mettere mano al portafoglio. Elio Rezzoli da due anni è presidente della società agricola Bregaglia. Oltre a 11 mucche nutrici, alleva 35 capre, 6 asini e anche una ventina di pecore. In valle i capi sono circa 150, suddivisi in 8 stalle. Numeri davvero infinitesimali. Per ricreare una filiera della lana diventa di fondamentale importanza remunerare l’azione dell’allevatore, del pastore. Ma questo diventa difficile finché la lana viene ritenuta uno scarto. Ci sono alcuni interessanti esempi sull’Arco alpino di come questo circolo vizioso sia stato interrotto grazie alla lungimiranza di alcune donne che hanno messo questa fibra tessile naturale al centro del loro lavoro.Nostra ospite questa settimana è Assunta Mantovani, che ci illustra i contenuti di una delle due mostre permanenti che si trovano a Soazza nel centro culturale di Circolo e più precisamente nell’archivio “Testimonianze di cultura locale”. Una è sull’estrazione della pietra ollare di cui vi abbiamo riferito in passato, mentre quella di cui vi parliamo in questa edizione è ovviamente dedicata alla lavorazione artigianale della lana.
Flessibilità

Flessibilità

2024-05-3121:29

Le sfide del mondo del lavoro sono al centro di questa edizione. Difficoltà che in particolare riguardano la carenza di manodopera. Se la pandemia ha dato un’accelerata alla diffusione del telelavoro, negli ultimi anni anche la flessibilità sull’orario è stata adottata con successo da molte aziende e i dipendenti che ne approfittano riescono così a conciliare meglio le esigenze familiari e personali con quelle lavorative. Siamo andati in Bregaglia a fare visita ad EWZ, il produttore di energia elettrica, dove da ormai diversi anni non esiste più il canonico orario d’ufficio.La carenza di manodopera non risparmia neppure la Valposchiavo. Per parlare di questo abbiamo incontrato Carlo Vassella, presidente dell’associazione artigiani e commercianti, che ci ha raccontato quali sono le preoccupazioni ma anche quali le soluzioni che si potranno/dovranno mettere in atto nei prossimi anni. E a sud del San Bernardino le cose vanno meglio? Lo chiediamo ad Alberto Belloli, imprenditore e membro dell’associazione artigiani e commercianti del Moesano, e a Philip Sundermann, responsabile del management regionale.In Provincia di Sondrio le piccole e medie imprese con meno di 50 addetti sono circa 13mila e rappresentano la quasi totalità del tessuto produttivo del territorio. Gli occupati sono circa 38mila, vale a dire quasi il 70% della forza lavoro valtellinese e di questi 11mila lavorano in imprese artigiane.Il tema della forza lavoro è quindi in cima alla lista dei problemi da risolvere anche per Confartigianato Sondrio, l’associazione che riunisce il piccolo esercito di imprenditori che in Valtellina e Valchiavenna è alle prese con la mancanza di manodopera.
In questa edizione vogliamo presentavi alcuni festival che hanno luogo nel Grigioni italiano e in Valtellina. A sud del Bernina, in Valposchiavo, la macchina organizzativa di Open air Cavaglia si è già messa in moto aprendo la prevendita dei biglietti per il fine settimana di musica che si terrà il 2,3 e 4 agosto prossimi. Il festival in quota è nato come una proposta dai giovani per i giovani e oggi coinvolge molte famiglie. Chi pensa che la valle non sia aperta al rock si sbaglia e di grosso. In Mesolcina sono due gli appuntamenti all’aperto in musica. Lo Shankra festival di Lostallo che si svolge dal 12 al 16 Luglio e il Grin Festival di Roveredo, giunto alla settima edizione. Nostra ospite è uno dei tre membri del comitato organizzatore dedicata alla musica dal mondo, Ursula Bucher. In Valtellina si svolge il Morborock, festival completamente gratuito che grazie alla presenza di artisti conosciuti quest’anno promette di fare il botto.
Senza Limiti

Senza Limiti

2024-05-1720:55

Questa edizione è dedicata agli sforzi che vengono messi in atto per migliorare e incrementare il coinvolgimento delle persone disabili. Iniziamo dal progetto “futuro inclusivo” che a livello nazionale mira proprio a questo. Fino al 15 giugno prossimo Confederazione e Cantoni saranno impegnati a promuovere diverse azioni in favore di questa campagna che non prevede solo di abbattere barriere per favorire la mobilità, ma punta a sgretolare i muri mentali e culturali che ancora esistono e resistono. A sud del Bernina è davvero interessante la doppia iniziativa introdotta da Movimento e Valposchiavo Turismo che ha tutti i crismi del progetto pilota a livello nazionale. Il progetto “turismo inclusivo” si muove su un doppio binario: quello degli spot realizzati dagli utenti del Movimento e l’apertura dal 24 maggio di un info Point nel negozio dell’associazione situato nel centro del borgo di Poschiavo. In Valtellina, per la precisione a Sondrio, da circa un anno ha aperto i battenti una realtà che punta all’inserimento lavorativo di giovani disabili. Parliamo di Freeabile, un gioco di parole che ben si addice anche all’attività svolta. I limiti, si dice spesso, esistono per essere superati. Lorenzo Barchi è titolare della Stambekk-Air e propone da diversi anni voli biposto in parapendio. Un’esperienza incredibile dal punto di vista tecnico ma soprattutto a livello emozionale.
Oro bianco

Oro bianco

2024-05-1020:12

In questa edizione parliamo della filiera del latte e dei problemi legati a questo importante settore. La filiera del latte in Valposchiavo può contare su un caseificio all’avanguardia realizzato con un investimento da 4 milioni di franchi in località San Carlo nel 2012 , dopo la fusione dei due storici caseifici rimasti sul territorio, un tempo disseminato di latterie.Il bilancio dell’attività è positivo ma le difficoltà non mancano: dal numero dei conferenti che anzichè aumentare è diminuito con gli anni, ai costi elevati di gestione.In Bregaglia la caseificazione è riconducibile prevalentemente a due realtà: la latteria di Vicosoprano che è il punto di riferimento per una mezza dozzina di produttori di latte e il caseificio agriturismo Pungel, a Vicosoprano.Analizziamo pure la situazione nel Moesano che non è facile. I contadini puntano più sulla trasformazione diretta oppure si convertono all’allevamento di mucche nutrici. 
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