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Author: Il Post

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Una notizia a settimana, spiegata a voce dai giornalisti del Post.
23 Episodes
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Nonostante il gran successo della Lega, l’Italia conterà molto meno in Europa nei prossimi anni: ci spiega perché Luca Misculin, nell’ultima puntata di questa prima stagione del Weekly Post.
La sanità italiana ha un problema: ci sono moltissimi medici che stanno andando o andranno presto in pensione, e i giovani per sostituirli non sono abbastanza. Ludovica Lugli del Post e Stefano Guicciardi, presidente di FederSpecializzandi, ci spiegano quali sono le cause di questa carenza, e cosa si sta facendo per provare a risolverla.
Melilla è una exclave spagnola in Nord Africa in cui da secoli convivono culture, religioni ed etnie diverse e famosa per l’imponente recinzione che ne delimita il confine. Luca Misculin ed Elena Zacchetti, che ci sono stati, ci raccontano perché Melilla non è una frontiera soltanto geografica.
Francesco Costa ci spiega di cosa dovrà parlare chi vuole vincere le primarie dei Democratici, negli Stati Uniti che escono dal primo mandato presidenziale di Donald Trump.
Stefano Caserini, ingegnere ambientale e docente al Politecnico di Milano, ci parla della reversibilità del riscaldamento globale, di cosa sta succedendo nel settore della mitigazioni dei cambiamenti climatici e del rapporto tra i comportamenti individuali e le grandi azioni politiche internazionali.
Con Davide De Luca passiamo in rassegna lo stato attuale dei partiti euroscettici, capiamo come si stanno muovendo i loro leader e quali difficoltà sta avendo Matteo Salvini nel formare un’unica alleanza per le elezioni europee.
Da giorni le truppe guidate dal maresciallo Khalifa Haftar hanno avviato un’offensiva per conquistare Tripoli, la capitale della Libia: con Elena Zacchetti ripercorriamo le tappe che hanno portato alla crisi più intricata del Nord Africa, e analizziamo cosa c’è in ballo per l’Italia.
Emanuele Menietti ci racconta come il 737 MAX, protagonista di due disastri aerei nel giro di cinque mesi, sia stato progettato e messo sul mercato in tempi stringati per tenere il passo della concorrenza, senza che i piloti fossero stati adeguatamente addestrati.
Sappiamo in generale poco di quello che succede alle cose che buttiamo dopo che lasciano le nostre case rinchiuse in sacchetti di plastica: da poco più di un anno, il sistema con il quale ci liberavamo della spazzatura ha smesso di funzionare. C’entra la Cina, come ci spiega Giovanni De Benedictis. Ludovica Lugli invece ci racconta le cose che abbiamo sempre saputo male sulla plastica che finisce negli oceani.
Giulia Siviero ci racconta la complicata rete di politici e le organizzazioni religiose dietro al contestato evento antiabortista, anti LGBTQ e antifemminista che si terrà a fine marzo a Verona, una città scelta non per caso.
L'Italia potrebbe diventare il primo paese del G7 a prendere accordi con la Cina per la "Belt and Road Initiative", cioè il più grande e ambizioso piano di infrastrutture della storia recente dell'umanità, che insieme a centinaia di miliardi di dollari sta portando in mezzo mondo anche l'influenza cinese. Oggi raccontiamo dall'inizio in cosa consiste il progetto, e chiediamo a Giulia Pompili del Foglio che cosa ha in mente il governo italiano.
Arianna Cavallo risponde alle domande che vi vergognate a fare su uno dei settori più importanti e più fraintesi della nostra economia, partendo da un paese innevato ricostruito a Parigi e dalla voce di Karl Lagerfeld.
È cominciata in Siria la battaglia per riconquistare l’ultimo area controllata dallo Stato Islamico, che negli ultimi quattro anni ha perso il 99% dei suoi territori. E Donald Trump ha annunciato la fine dell’ISIS, ordinando il ritiro delle truppe americane nel paese. Elena Zacchetti ci spiega che le cose sono più complesse di così, e che quello che un tempo si chiamava Califfato è diventato qualcosa di diverso, ma comunque molto pericoloso.
Nel momento più difficile della sua storia, il Partito Democratico sta per tenere delle primarie con un esito che sembra scontato, e un’attenzione mediatica quasi assente. Con Davide De Luca discutiamo del perché siamo arrivati a questo punto, e ci chiediamo cosa potrà fare il nuovo segretario nelle dodici settimane che separano il 3 marzo dalle elezioni europee.
La cerimonia degli Oscar del 2019 sarà senza presentatore, e l’ultima volta era andata malissimo, come ci racconta Giulia Balducci. Gabriele Gargantini invece ci spiega i funzionamenti un po’ nascosti della stagione dei premi del cinema e ci dice quali film tenere d’occhio.
Il 5G non è solo una sigla che comparirà a un certo punto sui nostri smartphone, ma è una delle più importanti opere di progresso tecnologico che faremo nei prossimi anni: e gli Stati Uniti non vogliono che Huawei e la Cina prendano parte a questa rivoluzione. Emanuele Menietti e Giulia Pompili ci spiegano cosa c’è dietro quella che sembra una noiosa storia di spionaggio aziendale.
Dalla scorsa settimana, in Venezuela ci sono due presidenti: Nicolas Maduro, che governa il paese dal 2013 ed è considerato il principale responsabile della crisi in cui versa da anni il paese, e Juan Guaidó, un semisconosciuto politico dell’opposizione che si è autoproclamato presidente ad interim. Stefano Pozzebon, giornalista che vive da anni a Caracas, ci racconta cosa sta succedendo in questi giorni; Gennaro Carotenuto, docente di storia contemporanea all’università di Macerata, ci dà invece un po’ di contesto sugli ultimi vent’anni del Venezuela.
È la senatrice della California di origini indiane e giamaicane che si è appena candidata alle primarie Democratiche statunitensi, e che parte tra i favoriti per sfidare Donald Trump nel 2020. Ce la racconta, ovviamente, Francesco Costa.
Cioè Brexit, arrivata in questi giorni all’ennesimo momento decisivo dopo che il Parlamento britannico ha respinto l’accordo con l’Unione Europea negoziato da Theresa May. Cerchiamo di capirci qualcosa con Davide De Luca e Luca Misculin, che ci spiegano cos’è il benedetto “backstop”, perché i Laburisti non vogliono un secondo referendum e perché c’è così tanto baccano nella Camera dei Comuni.
Jair Bolsonaro pochi mesi fa era un politico semisconosciuto, con una carriera segnata principalmente dalle sue uscite razziste e misogine: oggi è il presidente del Brasile, e una delle persone più temute dai progressisti di tutto il mondo. Con Ludovica Lugli cerchiamo di capire come sia stata possibile la sua elezione, e cosa bisogna aspettarsi adesso.
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