DiscoverWho? Me? Oh, Just a Podcast Queen!
Who? Me? Oh, Just a Podcast Queen!
Claim Ownership

Who? Me? Oh, Just a Podcast Queen!

Author: Felicity Prada

Subscribed: 2Played: 2
Share

Description

"Podcast Queen" ovvero l'audiolibro della vita sotto le parrucche, gli strass ed il trucco di una Drag Queen discutibile ma almeno simpatica.

Soprite assieme a Felicity Prada (IG: @WeAreAllPrada) i pensieri e lo studio dietro alla professione della Drag Queen!
Storia LGBT, Cultura, Psicologia e Cafonate varie... Per tutto ciò che c'è dentro e fuori il mestiere di travestita, a tutto tondo sul suo girovita!
4 Episodes
Reverse
PODCAST QUEEN - L'USO DEI TACCHI NELLA STORIAGrazie mille per aver ascoltato questo podcast, per avere notizie sull’uscita delle prossime puntate basta seguirmi ai social network che vi lascio qui sotto!-------------------Instagram: @WeAreAllPradaSpeaker: Felicity Prada, We Are All PradaYoutube: WeAreAllPradaE-mail: weareallprada@gmail.comko-fi: https://ko-fi.com/weareallpradafelicitypradaSe volete supportarmi, inoltre, vi lascio il mio link ko-fi: https://ko-fi.com/weareallpradafelicityprada-------------------Intro: Libiamo nei lieti calici, from “La Traviata”, Giuseppe Verdi
PODCAST QUEEN - TEAM CHANEL VS TEAM SCHIAPARELLIGrazie mille per aver ascoltato questo podcast, per avere notizie sull’uscita delle prossime puntate basta seguirmi ai social network che vi lascio qui sotto!-------------------Instagram: @WeAreAllPradaSpeaker: Felicity Prada, We Are All PradaYoutube: WeAreAllPradaE-mail: weareallprada@gmail.comko-fi: https://ko-fi.com/weareallpradafelicitypradaSe volete supportarmi, inoltre, vi lascio il mio link ko-fi: https://ko-fi.com/weareallpradafelicityprada-------------------Intro: Libiamo nei lieti calici, from “La Traviata”, Giuseppe Verdi-------------------- divisione fra costume pratico e costume estetico- divisione fra il vecchio drag e il nuovo drag- “drag pratico”: non nel senso di comodità- qualcosa di luminoso, strass paillettes- qualcosa che accentui le forme da donna, corsetto, fianchi finti, parrucche- idea di ricreare l’immagine di una donna (non per fora fishy)- “costume estetico”: non perché è per fora bello a vedersi- qualcosa di strano, diverso, non esteticamente appetibile- club kids, voglia di espressione di arte piuttosto che illusione di femminilità- forme strane, trucco particolare, sena parrucca, sena tacchi, sena regole- “comodità” intesa come visione dello spettatore, qualcosa che non gli susciti quesiti, che non lo terrorizzi o che non lo impaurisca- “estetico” voglia di rompere i paletti, desiderio di colorare fuori dai contorni- come ogni forma d’arte, quando qualcuno inizia a dire “è bello, è brutto” invece che “mi piace, non mi piace” si danno dei paletti oggettivi- Questa battaglia la si può vedere in tutti i campi, una delle battaglie più iconiche è quella fra Chanel e Schiaparelli-presentazione dei personaggi:COCO CHANEL- Fine della prima guerra mondiale- le donne iniziano a lavorare- Avvento del pensiero futurista, della riforma dell’abito e nuove scoperte mediche contro l’utilizzo dei corsetti- Movimento delle suffragette per la liberazione del corpo della donna- Paul Poiret e la sua moda orientalista propone silhouette nuove (pantaloni, kimono ecc)- Nuova visione della donna e del suo ruolo sociale- Chanel riconosce questa voglia di praticità nel vestiario- il vestito diventa pratico- rivoluzione dell’idea dell’abbigliamento- comodità e chic allo stesso tempo- puoi correre, lavorare, andare in giro, sederti- Parte dalla moda maschile, in particolare dalle divise dei marinai e dei pescatori- utilizzo del Jersey nelle sue prime creazioni, - es. maglia elastica con fiocco bidimensionale sopra- Utilizzo del tweed bouclé per i suoi tailleur - tweed: stoffa in lana usata per i completi maschili- Bouclé: filato fioccato, reso pomposo da delle palline di fibre colorare nell’armatura del filo- vendita dei primi veri completi da donna e dei pezzi separati, componibili- Connubio fra il comodo e lo chic, boom di vendite- tailleur classico chanel o il “little black dress” del1926- l’abito più famoso di Chanel, mia opinione, è il tailleur “rosa mamie” di Jacqueline Kennedy indossato dalla first lady dal 1961 al 1963- moda diversa dal 1960 al 19201950: voglia di ritorno a una femminilità classica e un gusto europeo, Dior e Chanel- Massima classe ed eleganzaChanel si era già impossessata del trono di regina della moda in quegli anni, assieme a Dior- La seconda guerra mondiale uccise Chanel, accusata di essere una spia tedesca a Parigi- Chanel tornò a combattere le forme poco pratiche di Dior, che odiavaripropone il suo tailleur adattandolo al buon costume dell’alta società- lane preziose, fodere di seta, bottoni ricoperti d’oro e argento- bellezza sena tempo del capo d’abbigliamento- Jacqueline Kennedy ne fu la portavoce in America- “Taglio indipendente” per simboleggiare una first lady attiva, svecchiata, a contatto col pubblico- colore rosa: per non sembrare troppo mascolina nell’America conservatrice di allora- Il tailleur prende un'altra forma addosso a lei- non è più simbolo di praticità ma di femminilità, di “roba costosa”- 22 Novembre 1963: assassinio del presidente Kennedy- la first lady è lì con lui e, dopo lo sparo, il sangue del marito le sporca il bouclé rosato - immagine diventata iconica da lì in poi- simbolo della fine del “bel periodo” Americano e dei suoi ideali tradizionalisti- Jacqueline Kennedy diventa simbolo della moglie fedele, vista come la nuova Penelope- Crisi economica- paura della successiva guerra mondiale- sentimento di scoraggiamento verso la politica- fame, sete, morte- voglia di ridere, voglia di evadere- movimento surrealista- Moda surrealista- Moda strana, ironica, artistica- Parallelismo con Moschino- “Skeleton dress”- “Lobster dress”- Guanti con unghie, cappelli che assomigliano a scarpe, bottoni a forma d’insetti- Ritorno all’insetto come materiale di decoro- insetti finti, - Voglia d’evadere dal clima politico europeo degli anni 30- “L’italiana” definita da Chanel- Eleganza, comodità e serietà per Chanel- Per Schiapparelli la moda doveva essere arte- “In tempi difficili la moda è sempre stravagante” – citazione SchiaparelliTHE LOBSTER DRESS (febbraio 1937)- fatto in raso di seta leggero, doppiato in crine e stampato, non dipinto a mano- Bustino semi-trasparente arancio sempre in tessuto di seta- Aragosta stampata su stoffa disegnata da Salvador Dalì- l’artista, a lavoro finito, volle spalmare della maionese sulla stampa- Clima surrealista e artistico che Schiaparelli respirava ogni giorno- Indossato da Wallis Simpson- Indossato per un servizio fotografico nei giardini reali inglesi- Wallis Simpson- donna americana, divorziata, e non conosciuta per la sua bellezza- Vista come la Medea, di Euripide, inglese (parallelismo con Penelope)- straniera, divorziata per questo non più “pura” e infedele, mal vista dalla società- Spendeva grandi fortune in vestiti, amata e odiata dal pubblico- Interesse amoroso di Edoardo ottavo- Futuro Re di Inghilterra, ambito da tutte- I due s’innamorarono, scandalo- Un principe non poteva sposare una donna divorziata negli anni 30- Wallis indossava prevalentemente Schiaparelli e questo influenzò anche Edoardo, scandalo per un principe indossare colori forti- Edoardo divenne Re d’Inghilterra quando suo padre morì- Non poté più sposare Wallis Simpson- Edoardo abdicò al trono d’Inghilterra, così che potesse sposare Wallis Simpson- “La storia d’amore del secolo”, ma molte critiche dal pubblico, critiche per pensare più all’amore che al suo popolo- Si sposarono, lei in ceruleo, o meglio in “Blu windsor”- Schiaparelli amava questa donna, così strana e non canonica, ma capace d’amare così tanto da non preoccuparsi di un intero regno per il suo amore- arte e sentimento prima del dovere e della serietàDifferenze e UGUAGLIANE- Entrambe capirono il futuro delle taglie standard- Danno entrambe il via alle prime sfilate per i compratori- Tutte e due volevano una donna indipendente- Chanel dalla scomodità del passato- Schiaparelli dai paletti della morale e del gusto sociali- Differenza fondamentale nella moda e nell’estetica- Chanel odiava Schiaparelli, la chiamava “l’italiana” in maniera denigratoria- La rivalità diventerà storia della moda, come esempio principale della lotta fra l’eleganza e l’avanguardia-------------------#weareallprada #podcastqueen #podcast-------------------
Podcast Queen - Moda Neoclassica dei primi del 1800, è lo stile impero drag queen approved?Graie mille per aver ascoltato questo podcast, per avere notizie sull’uscita delle prossime puntate basta seguirmi ai social network che vi lascio qui sotto!-------------------Instagram: @WeAreAllPradaSpeaker: Felicity Prada, We Are All PradaYoutube: WeAreAllPradaE-mail: weareallprada@gmail.com-------------------Intro: Libiamo nei lieti calici, from “La Traviata”, Giuseppe Verdi-------------------MODA 1800-1815RIVOLUIONE FRANCESE (fine 1799)- il popolo vuole allontanarsi dal rococò- vestaglia bianca Maria Antonietta alla morte- si vuole sembrare più seri e rigorosi- L’artificio soccombe- SI preferisce una mise funzionaleNEOCLASSICISMO(prima: classicismo, dopo: romanticismo)- pensiero associato all’inizio del 19esimo secolo- appressamento per gli ideali e l’estetica greca e romana- serietà e appressamento dei valori classici- in Grecia non esistevano i fronzoli di Versailles- creduti i colpevoli della divisione sociale fra i ceti sociali- colpevoli: trucco, parrucche e tacchi- nuove donne: le “meravigliose”, donne intellettuali e libere- dichiarazione dei diritti dell’uomo- La regina Vittoria li bandirà successivamente- ideali presi dalla nobiltà- volevano mostrare al popolo che avevano “imparato la lezione”Imperatore napoleone Bonaparte- la Francia da monarchia diventa una tirannia- voglia espansionistica: nuovo genere artistico “Omp-eer” ovvero “impero”- Nascita del “Bel dipinto” all’accademia delle belle arti di Brera- Studio delle tecniche di pittura antiche- Per poi sviluppare un proprio stile negli ultimi anni di studi- Dipinti a olio, tele dipinte in maniera minuziosa, il quadro è più reale che mai- Stile che poi segnerà tutta l’epoca vittoriana- Pittore: Jean Dominique Ingres- ritrattista vittoriano conosciuto per il suo tratto pulito e reale- conosciuto anche per i nudi mitologici- nudi mitologici: quadri di donne nude in un contesto mitologico, usato come scusante per dipingere tele erotiche- soggetti: regine e nobili, odalische, veneri, donne greche nelle saune- Sculture: Antonio Canova- Sculture in marmo levigato, effetto “bagnato”- Per mimare le statue antiche greche e romane- statue bianche perché si credeva che, nell’antichità, anche le statue greche fossero chiare- ancora non si sapeva che in passato i marmi greci fossero dipinti da forti tinte, poi scolorite o perse durante i secoli- Poco è meglio, semplicità- gonna conica, realizzata con materiali leggeri- i vestiti ricordavano le statue greche- Busto chiuso e stretto- Vita alta, appena sotto al seno segnata con un nastro- Maniche a sbuffo, corte per la sera e lunghe per il giorno- Le forme degli abiti diventano erotiche, mostrano la vera silhouette delle donne- invenzione del valer, porta a una voglia di mobilità e libertà delle donne- voglia di eguaglianza: si vuole essere comode come gli uomini- 1791: dichiarazione dei diritti delle donne, di Olympie de Gouges- questi abiti impero vengono criticati per la loro leggerezza nel mostrare le vere forme delle donne- di anno in anno le gonne si faranno più ampie e con più volant- 1808: ritorno del corsetto, brevetto “à la Ninon” composto da una sola stecca sul davanti e tessuto pesante attorno- forma a mo’ di scalda-cuore moderno- maniche lunghe, a sbuffo sulla spalla- corte, finivano appena sotto al seno- dietro avevano una piccola coda di tessuto- “Pelisses”: cappotto lungo stile impero- Due nuove invenzioni: tulle e filo lamé- differenza col filo oro rococò: non era fatto veramente d’oro- colori chiari per mimare il marmo delle statue- le statue erano colorate all’ora, il colore si è poi perso ma nel 1800 ancora non si sapeva, si credeva che si vestissero di bianco- Colori, se non bianco, pastello e delicati- tulle e organa, tessuti semi-trasparenti- invenzione del tulle - filati lamé: per piccoli decori sul tulle o intrecciato nei tessuti più croccanti- voglia di semplicità, ricchezza nei dettagli più minuti- naturali, niente parrucche- separati al centro- piccoli riccioli che scendono sulle tempie o sul collo- legati all’insù- mimare le Veneri greche- “pantalette”: pantaloni a sbuffo fino al ginocchio, in mussola- Vestaglia, chiamata per la prima volta “Negligè”- In passato si usavano molto le vestaglie perché i vestiti erano il più delle volte non foderati, protezione fra corpo e tessuto- Reggiseno: prototipo di quello moderno, sopra la vestaglia- differenza: non per mostrare il seno ma per schiacciarlo e tenerlo saldo, idea di comodità piuttosto che mostrare- Scarpe basse, quasi ballerine- Cappello bonnet in paglia (es mamma di alice nel paese delle meraviglie- Parasole- piccola borsa a sacchetto ricamata, detta “ ridicules”- Scialli rettangolari, più estetici che funzionali, da indossare con non calanche per mimare i drappeggi della stoffa delle statue greche- Guanti alti sopra il gomito, chiamati “guanti da opera” perché indossati prevalentemente a teatro- nascita del melodramma moderno- primi profumi e colonie “moderne” venduti in larga scala- azienda “la ville des parfums” modifica le acque sporche di fiori in fialette profumate da vendere al pubblico nelle farmacie- inizio della divisione fra moda maschile e femminile- il pensare alla “moda” era vista come un abitudine non illuminata- invenzione del tre pei maschile “moderno” per l’uomo- giacca, gilet e pantaloni- pioniere: Lord Beau Brummel, primo “dandy” della storia-------------------#weareallprada #podcastqueen #podcast-------------------
Podcast Queen - Il mestiere di una drag queen, le basi!Graie mille per aver ascoltato questo podcast, per avere notizie sull’uscita delle prossime puntate basta seguirmi ai social network che vi lascio qui sotto!-------------------Instagram: @WeAreAllPradaSpeaker: Felicity Prada, We Are All PradaYoutube: WeAreAllPradaE-mail: weareallprada@gmail.com-------------------Intro: Libiamo nei lieti calici, from “La Traviata”, Giuseppe Verdi-------------------- La drag queen o drag performer è un lavoro- Termine deriva dall’inglese- “Drag” ovvero “trascinare”, per via degli strascichi delle vesti degli abiti da donna, termine denigratorio utilizzato attorno al 1870- “queen” sempre inglese, che significa Regina, ovvero l’atteggiamento di finta regalità assunto dai performer- la drag queen ha origine nel teatro shakespeariano, dove gli “on travestì” prendevano le fattezze e le vesti di personaggi femminili, visto che le donne non erano ammesse a teatro- Attorno agli anni 20 del 1900 la “drag” ha iniziato a spostarsi dal teatro alla performance non sul palcoscenico- Prima nei circhi, anche se i freakshow antecedenti non devono essere considerati, con Barbette- Barbette: trapezista uomo che si travestiva da donna, ammaliando il pubblico con la sua gestualità femminea per poi rivelare, alla fine dello spettacolo, il suo essere uomo- Col proibizionismo americano degli anni 20 e 30 si crea un sottobosco di locali queer- Il Drag si fa sempre più maistream, così come la comunità LGBTQ+, fino ad arrivare a oggi dove è considerata una vera e propria professione- Il mestiere esula dal territorio dei locali notturni, anche se la maggior parte delle drag ancora è relegata a quel tipo di intrattenimento- Alcune possono essere cantanti, possono presentare i loro spettacoli a teatro, possono apparire come opinioniste in tv e molto altro- c’è ancora strada da fare, specialmente in Italia, ma fortunatamente l’ingresso della drag queen nell’immaginario comune collettivo a aiutato a rendere più florida questa mansione- Mansioni principali di una drag: (o più comuni)- performer in locali notturni- Performer (in generale) in locali che esulano dall’ambiente LGBTQ+- cantante- dansatrice- attrice- modella- comica- DJ- opinionista, “personaggio”- Cos’è una drag queenè una forma d’arte che, nello specifico, regala un certo tipo di fantasia allo spettatore- Ci possono essere diversi punti di vista però- Differenza fra le drag:- Drag queen: accentuare un’idea di donna, spesso fatta da uomini- Bio queen: accentuare un’idea di donna, partendo già da una base biologica di donna- Drag king: accentuare un’idea di mascolinità, fatto da donne- Bio king: accentuare un’idea di mascolinità, fatto da uomini- Drag performer: Drag queen o king specializzato nell’esibirsi in una particolare forma d’intrattenimento- Look queen: drag queen o king specializzato nel realizzare look completi, outfit o servizi fotografici in drag- Termine che raggruppa tutto: “drag”- Drag: l’accentuare una particolare idea o fantasia di genere femminile o maschile attraverso la modifica del proprio corpodifferena con altri termini:- travestita:- crossdressing- donna transessuale:- Può anche essere un semplice “hobby” o una passione, essendo comunque un campo d’espressione artistica- Come ci si prepara al mestiere:- Non servono lauree o diplomi (ovvio)- Serve però una grossa capacità di sapersi vendere e d’affabilità verso il pubblico- personalità, essendo un mestiere prettamente dello spettacolo- Campi non obbligatori ma comunque utili:- il sapere della storia del proprio mestiere e della propria comunità- Saper eccellere in un particolare campo di questa forma d’arte(ballo, canto, recitaione, commedy, moda, trucco)- L’avere un concetto di estetica e di riconoscibilità visivaSpecialmente nel lungo periodo- Studio e conoscenza approfondita del campo in cui si vorrebbe eccellere- Saper maneggiare social media, rapporti interpersonali e gestione del pubblico- professionalità e conoscena del mestiere e delle proprie mansioni- sapersi vendere (io non lo so fare)-------------------#weareallprada #podcastqueen #podcast-------------------
Comments