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Voci del Grigioni italiano

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Questa edizione è dedicata alle molte associazioni attive sul territorio. Associazioni che rappresentano il cuore pulsante della società, unendo persone con valori e obiettivi comuni. Grazie al loro impegno, promuovono solidarietà, cultura, crescita sociale e rispetto reciproco. Che si tratti di volontariato, sport, arte o tutela dei diritti, il loro contributo è fondamentale per costruire comunità più forti e inclusive. Sostenere e valorizzare le associazioni significa investire in un futuro migliore. E se consideriamo che il tempo è sempre tiranno, fare volontariato diventa una scelta responsabile. Per giunta, non sempre facile da garantire nel tempo.Scopriremo Vita Bregaglia, una piattaforma virtuale in cui vengono pubblicate informazioni su tutte le offerte della valle, in ambito sociale, sanitario, culturale, sportivo, associativo per tutte le fasce di età. Uno strumento nato dalla necessità di promuovere le associazioni della valle, che sono una quarantina, praticamente una ogni 35 abitanti. In compagnia del Presidente Michele Paparella capiremo com’è organizzata la Società riunita di Mesocco che coordina le manifestazioni delle altre associazioni attive in Paese. Andremo poi a Poschiavo dove sono attive più di 80 associazioni e, infine, in provincia di Sondrio per conoscere l’associazione Dappertutto. Già dal nome si intuisce come i fondatori si siano dati come obiettivo quello di abbattere barriere per esplorare qualsiasi luogo.
Questa sera discuteremo dei rapporti tra il Fascismo e i Grigioni, basandoci su un recente rapporto stilato dagli studiosi Christian Ruch e Andrea Tognina. Questo rapporto analizza la diffusione dei totalitarismi nel primo dopoguerra nei Grigioni facendo in pratica il punto della situazione degli studi portati avanti su questo tema. Una ricerca sulle ricerche, per intendersi. Per comprendere a fondo le influenze che il fascismo e, successivamente, il nazionalsocialismo ebbero sulla Svizzera, e in particolare sui Grigioni, è però necessario partire da lontano. Per la precisione dalla metà del XIX secolo. Lo faremo grazie allo storico Sascha Zala, direttore del Centro di ricerca documenti diplomatici svizzeri e già presidente della Pro Grigioni italiano, e a uno degli autori del rapporto, lo storico Andrea Tognina. Tognina che si è occupato in particolare delle conseguenze del fascismo sui Grigioni, dei movimenti fascisti e dell’irredentismo, ovvero la dottrina nazionalista che mirava ad annettere all’Italia terre considerate parte dello spazio etnico, culturale e geopolitico italiano.
In questa puntata ascolteremo la testimonianza di due ospiti che hanno legato la loro vita - per svariati motivi e in modi diversi - all’arte della scrittura.Nella prima parte daremo spazio a Begoña Feijoo Fariña., la scrittrice originaria della Galizia che vive a Poschiavo. Un nome già noto soprattutto nel panorama grigionese (ma non solo), sia per i 3 libri dati alle stampe - il quarto verrà presentato a giorni - sia per le numerose iniziative letterarie messe in campo che le sono valse più di un riconoscimento. L’ultimo dei quali è proprio di pochi giorni fa.Nella seconda parte, invece, andremo a svelare il nome di un autore che vive a Poschiavo e che sino ad oggi si è fatto scudo di uno pseudonimo. Non si definisce un romanziere, ma ad oggi ha auto pubblicato tre libri gialli che si possono trovare in italiano e in francese e presto anche in inglese. Galeotta fu - per sua stessa ammissione - la prefazione di uno dei capolavori di Agatha Christie in cui la scrittrice confessa di aver preso la penna in mano dopo che la sorella l’aveva incitata a dedicarsi alla scrittura.
La demenza è una realtà crescente in Svizzera. Tocca moltissime famiglie. I dati del 2024 dicono che quasi 157’000 persone sono affette da demenza e ci sono circa 33’800 nuovi casi ogni anno. Quindi significa: una diagnosi nuova di demenza ogni 16 minuti. Questo è un dato allarmante. A livello di Cantone dei Grigioni, i casi sono 4’075.In Engadina il prossimo 29 marzo si terrà il Demenz Meet organizzato tra gli altri dal Centro sanitario Bregaglia, la prima realtà che andiamo a conoscere in questa puntata che ci permette di fare luce su un servizio essenziale per chi - purtroppo - si trova a dover gestire un familiare affetto da queste patologie.A sud del Bernina, la casa di cura per anziani si appresta a subire un radicale restyling per progettare il quale da mesi è al lavoro una commissione di esperti che dovrà mettere in fila tutte le esigenze a cui dare una risposta attraverso soluzioni pratiche. Parliamo dei metodi di approccio per gestire questi pazienti difficili, di come sono strutturati questi nuclei protetti che sempre più si avvalgono di nuove tecnologie per garantire la sicurezza degli ospiti, ma c’è anche un altro aspetto non meno importante legato a queste malattie e non riguarda le strutture di cura ma il territorio, o meglio: le famiglie. Parleremo di questo anche con Marianna Tonolla, vicedirettrice e responsabile delle cure dell’Opera Mater Christi di Grono e con Victoria Egger, responsabile del reparto Bogian, quello dedicato ai pazienti affetti da Alzheimer.
Dodici partners, 7 Paesi coinvolti e un solo obiettivo: definire le strategie operative per una gestione sostenibile delle risorse idriche alpine. A questo mira Waterwise, un progetto interreg co-finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Interreg – Alpine Space che vede in prima linea l’Università di Neuchâtel con i suoi ricercatori e la Valposchiavo che ha nella Val d’Ursé un sito unico a livello internazionale. È qui che i ricercatori si danno appuntamento per monitorare l’acqua sotto la superficie terrestre.Le attività condotte durante i tre anni del progetto, che ha preso il via a Poschiavo nelle scorse settimane, permetteranno di raccogliere una serie di dati sulle variabili climatiche, idrologiche e idrochimiche. L’analisi combinata di dati climatici, idrologici, chimici, ecologici e socioeconomici permetterà di stilare una valutazione della vulnerabilità presente e futura delle risorse idriche montane. Saranno poi messi a punto dei modelli predittivi che consentiranno di simulare l’evoluzione dei sistemi idrologici alpini.Il progetto si propone di creare una piattaforma informatica che possa essere utilizzata da amministrazioni, gestori e decisori per aumentare la conoscenza (attraverso protocolli standardizzati) e la gestione delle risorse in piccoli bacini alpini influenzati dalla criosfera. Questo strumento potrà migliorare la capacità di adattamento dei territori alpini al cambiamento climatico, e al conseguente cambiamento delle dinamiche idrologiche.
Le collaborazioni transfrontaliere tra le forze di polizia sono sempre più all’ordine del giorno. L’ultima riguarda il Ticino. Sono infatti nate le pattuglie miste che in acqua presidieranno il Ceresio e il Lago Maggiore. Anche sui treni si sperimenta la cooperazione tra agenti italiani e svizzeri, e nuovi territori, come la Valle d’Aosta e il Canton Vallese collaborano reciprocamente per garantire maggiore sicurezza alle popolazioni. A fare scuola, alcuni anni fa, è stata l’esperienza positiva che la Polizia cantonale grigionese ha messo in campo congiuntamente all’Amministrazione federale delle dogane e all’autorità doganali austriache nella zona di confine con l’Austria. Da quell’esperienza ormai decennale è nato l’accordo internazionale che ha coinvolto Grigioni e Regione Lombardia e ha messo su strada nel 2020 le prime pattuglie miste composte cioè da agenti italiani e svizzeri.E a giudicare dai risultati raggiunti sino ad ora possiamo dire davvero che la sicurezza è aumentata sulla fascia del confine.
Il settore apistico sta affrontando sfide sempre più complesse, tra fattori ambientali, economici e sanitari. I cambiamenti climatici incidono sulla fioritura e sulla disponibilità di nettare, riducendo la produzione di miele. La scarsa fioritura del tiglio, ad esempio, lo scorso anno ha determinato una flessione notevolissima della produzione a sud delle alpi. L’aumento dell’inquinamento e l’uso di pesticidi inoltre mettono a rischio la salute delle api, causando un declino delle colonie e compromettendo l’impollinazione. La diffusione di malattie e parassiti, come la Varroa destructor, o di predatori, come la vespa velutina che è già presente a nord delle alpi, continuano a rappresentare una minaccia per gli alveari. Sul piano economico, la concorrenza di miele importato a basso costo e la difficoltà di garantire standard di qualità elevati mettono sotto pressione il settore. Gli apicoltori devono investire in pratiche sostenibili e certificazioni per mantenere la fiducia dei consumatori, ma questi sforzi richiedono risorse e supporto adeguato.Nonostante le difficoltà, il mondo dell’apicoltura continua a resistere, con iniziative volte alla tutela delle api e alla promozione di una produzione più sostenibile, come è il caso del Marchio di Qualità del miele moesano.L’impegno per la salvaguardia di questi preziosi impollinatori rimane cruciale per il futuro dell’ecosistema e dell’agricoltura. Ne parliamo con Giovanni Randelli, Presidente della Società apicoltori del Moesano.
In alcuni comuni si chiama segretario comunale, in altri cancelliere. È l’anello di congiunzione tra il municipio e la popolazione. Coordina gli uffici comunali, segue le sedute di legislativo ed esecutivo, tiene i rapporti con la stampa e gestisce il personale: una professione gratificante ma anche molto impegnativa che non sempre riceve la giusta considerazione da parte dei cittadini.Per scoprire questa professione abbiamo incontrato Nicola Passini, in pensione da fine gennaio 2025 dopo 16 anni di cancelliere nel comune di Poschiavo. Classe 1962, Nicola Tranquillo Antonio Passini - questo il nome completo - ha assunto l’incarico nel 2009 quando podestà era Tino Zanetti. Con lui abbiamo parlato di quanto sia cambiata negli anni la professione, di quanto sia diventata più gravosa e impegnativa ma di come sia sempre affascinante per via del rapporto quotidiano con la popolazione.
Luca Maurizio è un artista poliedrico e cabarettista originario di Maloja. Conosciuto per il suo umorismo tagliente e la sua profonda capacità di riflessione, ha conquistato il pubblico grazie a uno stile unico che mescola ironia, filosofia e critica sociale.Si distingue non solo per il contenuto dei suoi spettacoli, ma anche per l’uso di più lingue. Le sue esibizioni alternano italiano, dialetto bregagliotto e svizzero tedesco, adattandosi così a un pubblico vasto e variegato. Questo approccio lo rende un vero ponte culturale, capace di raccontare storie e diffondere messaggi universali utilizzando sfumature linguistiche che aggiungono colore e autenticità alle sue performance.È amato per il suo modo di intrecciare la comicità con riflessioni profonde, creando uno spazio in cui le risate si fondono con la consapevolezza. Il suo accento bregagliotto e il modo autentico di raccontare le sue storie lo rendono immediatamente riconoscibile e vicino al pubblico.
Poschiavo riceverà il prossimo 23 agosto il Premio Wakker 2025. La commissione di Patrimonio svizzero ha valutato molto positivamente le strategie messe in campo dal comune a Sud del Bernina per contrastare il calo demografico, garantire una elevata qualità di vita e preservare il patrimonio architettonico nonché il paesaggio culturale. L’economia sostenibile e circolare, l’elevato grado di autonomia e il forte impegno civico della comunità sono stati ritenuti fattori determinanti per la crescita e lo sviluppo della popolazione locale.Poschiavo ha saputo trasformare la propria posizione periferica in un punto di forza per sviluppare un modello che Patrimonio svizzero spera sia di ispirazione per altri comuni.Scopriamo dunque quali sono gli elementi che hanno convinto la commissione a scegliere Poschiavo e come i protagonisti della vita politica, amministrativa, culturale, sociale ed economica stanno vivendo questa investitura, importante non tanto sotto il profilo economico - parliamo di un assegno da 20mila franchi - ma prestigiosa per l’elevata visibilità che è in grado di garantire.
Livio Zanolari è nato e cresciuto in Valposchiavo e risiede a Coira .Ha iniziato il suo percorso professionale come docente di scuola secondaria. Si è poi formato come giornalista e ha lavorato per molti anni come corrispondente della RSI a Coira e a Berna. In seguito, ha avuto una lunga esperienza a Palazzo federale, dove ha collaborato come portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri e capo dell’informazione del Dipartimento federale di giustizia e polizia con sei consiglieri federali. Dopo una parentesi presso Repower, oggi si occupa ancora di comunicazione ed è l’autore di un volume di aforismi, “Cavie online” edito da Salvioni. Siamo dunque tutti cavie online?
Quale destino attende le Alpi? Come possiamo far capire che questo territorio, in costante trasformazione a causa del cambiamento climatico, è una risorsa inestimabile per tutti? La chiave sta nella consapevolezza condivisa di coloro che vivono ogni giorno queste montagne. È questa la convinzione dello storico Severin Duc, che non si limita a guardare al passato, ma lo utilizza come strumento per orientarsi verso il futuro delle Alpi. Nato in Savoia e formatosi all’Università Cattolica del Sacro Cuore e poi a Parigi, dove ha conseguito il dottorato, la sua passione per le Alpi gli ha permesso di comprendere a fondo le trasformazioni di questo territorio e il loro impatto sulle società contemporanee.
Questa edizione offre uno sguardo approfondito sull’anno appena trascorso nelle tre regioni italofone del Canton Grigioni: Moesano, Valposchiavo e Bregaglia. Un’occasione per riflettere sugli eventi, le sfide e le prospettive future dei territori di lingua italiana della Svizzera.Il 2023 è stato particolarmente intenso per il Moesano, segnato dalla tragica alluvione del 21 giugno che ha colpito duramente la regione. Ma, secondo il Presidente della regione e Sindaco di Roveredo Giampiero Raveglia, nonostante le difficoltà ci sono segni di speranza: la ricostruzione è in corso e l’obiettivo è quello di riportare presto la normalità. Con lui parleremo anche dei rapporti con le istituzioni cantonali e federali, essenziali per la gestione delle emergenze e il sostegno alla ripresa.Ospiti della trasmissione saranno anche altri rappresentanti delle regioni italofone: il Sindaco di Poschiavo Giovanni Jochum, il Sindaco di Brusio e Presidente della Regione Bernina Pietro della Cà e il Sindaco di Bregaglia Fernando Giovanoli. Con loro approfondiremo le sfide locali e i rapporti con l’amministrazione cantonale, che non sempre si sono rivelati semplici.
Edizione natalizia in compagnia del Pastore delle chiese riformate della Valposchiavo Paolo Tognina. Dopo l’ottenimento del diploma di docente di scuola elementare, Tognina ha proseguito gli studi presso la Facoltà valdese, a Roma, e il Columbia Theological Seminary, ad Atlanta. Consacrato al Ministero pastorale nel 1992, è stato pastore della chiesa riformata di Locarno. Ha tradotto opere dei riformatori Lutero, Calvino e Zwingli. Dal 2001, e per i successivi vent’anni, è stato coordinatore dei programmi evangelici presso la RSI, redattore del programma radiofonico ecumenico “Chiese in diretta” e del programma televisivo “Segni dei Tempi”, inoltre, è stato formatore per i docenti della scuola pubblica nei Grigioni nell’ambito dei corsi dedicati all’etica. Nell’ambito dei festeggiamenti per i 500 anni del Libero Stato delle Tre Leghe, Paolo Tognina ha curato il progetto “Glaube – Fede – Cretta” per conto della Chiesa evangelica riformata e della Chiesa Cattolico Romana. Con lui facciamo il punto della situazione per capire in cosa credono oggi le grigionesi e i grigionesi.
Quest’anno si celebra una data importante per la storia del Canton Grigioni e ne abbiamo parlato ampiamente in questo spazio di approfondimento, ovvero i 500 anni dalla stipula del patto che fece delle Tre Leghe uno Stato unitario vero e proprio e non più un’unione sporadica di leghe dettata di volta in volta da circostanze politiche e belliche. C’è un aspetto importante che non abbiamo ancora approfondito e che riguarda la storia delle Tre Leghe in quel periodo. Un fatto storico che si intreccia saldamente nel patto del 1524, ovvero la conquista da parte delle Tre Leghe appena pochi anni prima (1512) dei territori a sud dello spartiacque retico: la Valtellina, i due contadini di Bormio e di Chiavenna insieme alle tre Pievi sull’alto lago di Como. Territori che appartenevano al Ducato di Milano. Cosa rappresentò questa conquista per i Grigioni? Il dominio grigionese fu sempre illuminato? Perché oggi questi territori non fanno parte del Cantone dei Grigioni? A questi ed altri interrogativi rispondono due storici, Saveria Masa e Guido Scaramellini.
Con l’arrivo del Natale, gli spazi commerciali si riempiono di addobbi e decorazioni, creando un’atmosfera festiva e accogliente. Tra i casi più singolari si distingue il negozio pop-up “Via da Mez fatto a mano” a Poschiavo. Questo negozio temporaneo, già attivo da tempo, apre solo in determinate occasioni ed è gestito da Adriana Zanoli, artigiana di arredamento d’interni da otto anni, e Cristina Zanolari, orafa da sedici anni, entrambe originarie della Valposchiavo.Accanto a iniziative come questa, i mercatini di Natale continuano a diffondersi ovunque. In molti comuni l’organizzazione è affidata a enti o associazioni, e spesso le bancarelle sono allestite in modo da creare un ambiente visivamente armonioso e ordinato. In seguito alla pandemia si è posta particolare attenzione alla sicurezza, con misure di prevenzione rafforzate; a Sondrio, ad esempio, l’accesso al mercato all’aperto è monitorato per garantire la protezione dei visitatori, una precauzione introdotta dopo un incidente nel 2017 in cui un uomo ferì alcune persone gettandosi con l’auto sulle bancarelle. Vedremo cosa si farà in Bregaglia. Il Natale rappresenta anche un’opportunità per le associazioni e i gruppi senza scopo di lucro per raccogliere fondi e sostenere le proprie attività, come nel caso dell’associazione “Ama-glia” di Roveredo.Anche al di là del confine italiano ci si prepara alle festività. A Sondrio, il mercatino di Natale nelle vie del centro è ormai una tradizione decennale. In un incontro con Francesca Canovi, vicesindaco e assessore alle attività produttive ed eventi, è stato fatto il punto sulle principali attrazioni e iniziative in vista delle celebrazioni natalizie.
In questa edizione parliamo delle vicende dei fratelli varesini Gabriele e Benedetto Tatti: orefici, appaltatori delle Zecche di Roveredo e Montanaro, falsificatori nella prima metà del Cinquecento. Fiorente al tempo Di Gian Giacomo Trivulzio, nel giro di pochi anni la Zecca di Roveredo precipita all’infimo livello delle fabbriche monetarie possedute dai piccoli signori locali dell’Italia settentrionale, sempre desiderosi di creare nicchie di potere nei torbidi legati al dramma delle Guerre d’Italia. Costoro emettevano, spesso impunemente, notevoli quantità di «monete cattive» (alleggerite, di dimensioni inferiori alla norma) e imitavano i coni delle grandi signorie e degli Stati confinanti. La contraffazione delle monete più utilizzate e importanti consentiva, tanto ai falsari quanto ai proprietari, dei diritti di Zecca, notevoli guadagni speculativi. Nostro ospite è Riccardo Genovesi, docente di storia, laureato all’Università degli Studi di Milano, è un esperto di storia degli antichi Stati italiani e del periodo visconteo sforzesco.
In questa edizione parliamo di turismo. Facciamo un bilancio della stagione estiva con uno sguardo alla stagione invernale in compagnia del direttore dell’ente turistico del Moesano Christian Vigne. San Bernardino sta vivendo un momento di rilancio straordinario, in primo luogo grazie al progetto di Stefano Artioli e del Gruppo Artisa ma, con l’introduzione di una tassa sul turismo, si vuole promuovere tutta la regione che ovviamente comprende anche il Parco Val Calanca. A sud del Bernina l’imminente stagione invernale è la prima che il neodirettore di Valposchiavo Turismo Thomas Fries si trova ad affrontare nel ruolo che gli è stato affidato ormai 4 mesi fa. Fries ha già avuto modo di annunciare - a Poschiavo e al Consiglio comunale a Brusio - gli obiettivi per il futuro: preservare l’autenticità della Valposchiavo, resistere al turismo di massa e promuovere un turismo lento e sostenibile. Anche per la Bregaglia parliamo di turismo sostenibile. Lo facciamo dando voce ad una delle strutture più significative a livello nazionale: la Salecina. Situata a Maloja, a 1’800 metri di quota, in uno scenario mozzafiato, è dotata di 56 posti letto, ma non è la capienza la sua caratteristica principale. Piuttosto il fatto che è un centro autogestito che declina la sostenibilità in ogni modo possibile e questo da molto tempo prima che l’attenzione per l’ambiente diventasse un must.
Tra i progetti Interreg presentati dall’Amministrazione provinciale di Sondrio ce n’è uno di particolare interesse per Valposchiavo e Bregaglia. Si intitola “Regio Retica” e ha come obiettivo il “miglioramento dell’efficienza dell’amministrazione pubblica attraverso la cooperazione con l’intento di eliminare gli ostacoli di tipo giuridico e di altro tipo nelle regioni frontaliere”.Questo progetto, che vede la Provincia di Sondrio (capofila italiano) in partenariato con la Regione Maloja (capofila svizzero) e la Regione Bernina, ha come obiettivo quello di creare una “Regione Retica”, ovvero un organismo istituzionale permanente in grado di sviluppare una cooperazione solida tra le due realtà territoriali. In sintesi, uno strumento di governance transfrontaliera in grado di proporre strategie condivise per migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese su entrambi i lati del confine, incentivando lo scambio di informazioni, esperienze e buone pratiche tra i territori coinvolti. Diversi i temi di cui questa “cabina di regia“ si dovrà occupare: dalla mobilità alpina al frontalierato, dalla formazione alla semplificazione procedurale e giuridica delle attività sui due versanti. Partner esterni del progetto, ovvero osservatori interessati che daranno il loro sostegno, sono il Cantone dei Grigioni e Regione Lombardia. Il progetto Regio Retica ha un budget complessivo pari a 790’000 euro.
Olio extravergine, biologico, di montagna, 100% Valposchiavo. Un sogno si avvera a sud del Bernina dove il cambiamento climatico consente di far convivere le palme e gli ulivi con le selve castanili. A Brusio, a 800 metri di quota sono stati recuperati diversi terrazzamenti con i loro muri a secco e sono stati piantumati ulivi di tre tipologie che ogni anno si caricano sempre più di frutti. Oggi sono 300 le piante, ma in un futuro prossimo potrebbero diventare almeno 1000. Da quest’anno, poi, a Campascio, la piccola frazione di Brusio, è arrivato anche un modernissimo frantoio a completare una filiera di nicchia sì, ma molto promettente. Il merito va a Tiziano Iseppi e a Nicolò Paganini, i due produttori che hanno creduto in questo progetto nel quale hanno investito i profitti dei premi che hanno conquistato grazie al lavoro svolto in agricoltura.Quest’anno sono stati ottenuti circa 120 litri di olio evo - lo hanno chiamato “Prodigio di Sant’Agata - che proprio per le esigue quantità è in pratica già tutto prenotato. L’obbiettivo è di decuplicare la produzione e di creare una filiera redditizia sotto tutti i punti di vista, compreso quello del paesaggio. Si sta inoltre lavorando ad un accordo transfrontaliero per consentire ai valtellinesi proprietari di uliveti di esportare il loro raccolto e di riportare a casa latte di olio. A detta di esperti, l’olio prodotto a Brusio è di ottima qualità.
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