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Religione | RRL

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I fondamenti della fede e della morale cattolica. Ascolta il podcast di radioromalibera.org dedicato alla religione cattolica. Ogni giovedì alle ore 15 una nuova puntata.
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Pochi sanno che san Bernardo di Chiaravalle oltre a essere un grande santo fu anche un grande filosofo. In lui c'è l'autentico pensiero medievale: la valorizzazione della ragione come strumento della Fede. Ovvero una ragione che non snaturi se stessa evitando due errori estremi: completa mortificazione o completa autosufficienza.
Avere sempre davanti, con grande serenità, la prospettiva di “sorella morte” (san Francesco), fa parte di quella riflessione sui novissimi, mai sufficientemente compiuta, anzi, spesso dimenticata, nonostante la sua centralità nella fede cattolica. Riflettendoci si capirà che la morte non è per il fedele qualcosa di tragico o irreparabile, bensì la soglia di una realtà migliore e definitiva.
Una santa mistica poco conosciuta ci aiuta comprendere il mistero di Dio.
Nelle parole dell’ex rettore del Santuario della Madonne delle lacrime riviviamo il racconto di quei miracolosi eventi.
Dom François de Sales Pollien è uno dei massimi autori di spiritualità del XX secolo: i suoi scritti però non sono per pochi contemplativi, al contrario costituiscono un eccezionale insegnamento di vita vissuta per tutti coloro che desiderano santificarsi con l’apostolato.
Ecco alcuni brani scelti dei commenti fatti dal pensatore brasiliano su San Luigi Grignion di Montfort e sul suo celebre Trattato della Vera Devozione a Maria.
Nella sua celebre Preghiera Infuocata san Luigi Maria ha previsto con singolare acutezza le tragedie che sarebbero capitate alla Chiesa e alla Francia. Tuttavia, letta contestualmente al Trattato della Vera Devozione, costituisce un magnifico capolavoro di spirito profetico pieno di soprannaturale speranza.
Alla fine del XII secolo e per tutto il XIII secolo si ebbero tanti miracoli eucaristici. Era una risposta della Provvidenza alla nascita di alcuni errori che mettevano in discussione la presenza reale di Cristo nelle Sacre Specie. La Provvidenza voleva una festa speciale per l’Eucaristia, voleva il Corpus Domini.
L’influsso e la presenza di Satana nella realtà quotidiana è uno degli aspetti oggidì più trascurati. Bisogna ricordare le nozioni su chi sia e come agisca con noi. Alcuni dei qualificativi con cui la Sacra Scrittura ce lo segnala ci servono a questo scopo.
Con la festa di Cristo Re si rinnova la consacrazione del genere umano al Sacro Cuore di Gesù, affinché Egli solo abbia a regnare sulle intelligenze, sui cuori e sulle volontà delle genti. Regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace.
«Non esiste niente di meno oscurantista della scolastica, la quale considera che la ragione realizza se stessa nella intelligenza, le cui folgorazioni diventano luci» (Jacques Le Goff)
(Cultura Cattolica) La festa di Cristo Re, secondo l’enciclica “Quas Primas” con cui Pio XI l’ha istituita, è la festa della «realtà sociale permanente e universale di Gesù Cristo» contro lo Stato ateo e secolarizzato, «peste del nostro tempo». Oggi pare aver perso il suo originario significato, è diventata quasi simbolica.
La devozione al Sacro Cuore di Gesù, cui la Chiesa dedica il mese di giugno, esprime il nostro ardente amore di Dio per ricambiare quello, incommensurabile, che Lui ha per noi e la nostra riparazione per le negligenze, l’ingratitudine ed il disprezzo che noi e gli altri abbiamo mostrato verso Cristo sulla Croce. Con troppa facilità diamo per scontato il più grande tesoro che abbiamo ovvero l’incommensurabile amore di Cristo per noi nel Santissimo Sacramento.
Fatima si inserisce a pieno titolo in un disegno soprannaturale che lega la terra del Portogallo agli avvertimenti e ammonimenti della Madonna, nonché a Casa Savoia, dinastia che possiede il più alto numero di rappresentanti della santità fra tutte le case regnanti d’Europa.
Nell’ora presente, in cui le potenze delle tenebre sono al culmine della loro attività, è quanto mai necessario il ricorso ai santi Angeli e a san Michele in particolare, l’Angelo guerriero per antonomasia, il conquistatore di Lucifero, che schiaccia con il suo tallone, trafigge con la sua lancia e tiene per sempre incatenato.
La concezione degli angeli come custodi dei popoli, presente nella Bibbia, fu mantenuta nell’antichità cristiana, è condivisa fra i Padri della Chiesa ed è giunta sino ai giorni nostri.
«È nella Santissima Trinità e nella natura dei rapporti di Dio con i Suoi angeli che troviamo il modello perfetto di ciò che dovrebbe essere una società umana»: ad affermarlo, è stato l’intellettuale e leader cattolico brasiliano Plinio Corrêa de Oliveira, che, con le sue opere, ha contribuito a formare schiere di cattolici in tutto il mondo.
Le cronache ne han parlato, poiché qui nello scorso mese di dicembre sono state collocate, al rientro in patria dall’esilio, le salme della Regina Elena prima e di Vittorio Emanuele III poi.
Lo ha detto l’arcivescovo emerito di Ferrara, mons. Luigi Negri, chiudendo il convegno sui cinquant’anni dall’Humanae Vitae, promosso da “Voice of the Family” a Roma presso la Pontificia Università «S. Tommaso d’Aquino» lo scorso 28 ottobre.
“Non dico il Credo, perché non ci credo”: le sconcertanti parole di don Fredo Olivero, fatte risuonare durante la Messa di Natale, hanno provocato la giusta e indignata reazione di molti. Perché in gioco c’è una posta altissima: la Fede.