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Author: RBE - Radio & Tv

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Un viaggio fatto per raccontare un mondo che va dalla Slovenia al Caucaso, dal Mare di Barents al Golfo Persico e che nasce in collaborazione con Most Associazione e EaST Journal.

Un mondo che troppo spesso viene riassunto in un paio di luoghi comuni e di frasi fatte, ma che, sia sopra sia sotto la superficie della politica e dei rapporti internazionali, non si può ridurre alla semplicità.
104 Episodes
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Ultima puntata di stagione dell’edicola volante! 🚀📌 In queste settimane si ricorda il trentennale dell’inizio delle guerre jugoslave. Raccontiamo quella storia da un occhio particolare: quello delle telecamere di YUTEL.🎥📺 YUTEL fu l’ultima – ma anche, paradossalmente, la prima – televisione federale jugoslava, creata nel 1990 per contrastare le propaganda nazionaliste e sostenere una visione democratica e conciliatrice della Jugoslavia unita, con standard professionali di alto livello.Per ostilità politiche, ostacoli tecnici, minacce subite e la crescente difficoltà a raccontare la dissoluzione in corso restando “neutrali”, Yutel ebbe vita breve.Lasciò però una straordinaria eredità di documentazione e impegno civile, tra cui spiccano la storica intervista al soldato di leva Bahrudin Kaletovic e il grande concerto per la pace Yutel za Mir a Sarajevo, nel luglio 1991.Ne ascolteremo degli estratti, insieme alla preziosa testimonianza di Vesna Scepanovic, che lavorò per Yutel come corrispondente dal Montenegro.
La nostra edicola volante fa tappa nella città di Tol'jatti (Togliatti), in Russia. Al di là dei curiosi legami con l'Italia, Tol'jatti è un perfetto esempio di "città del futuro” sovietica, dove la fabbrica domina la vita quotidiana. Parleremo del rapporto tra ideologia, spazio urbano e cittadini in Urss, ma anche dello sguardo che da ‘occidente’ portiamo oggi ai paesaggi urbani post-sovietici. Nostro ospite è Guido Sechi, ricercatore presso il Dipartimento di Geografia Umana dell’Università della Lettonia e co-autore - insieme al fotografo Michele Cera - del libro "Tolyatti. Exploring Post-Soviet Spaces" (The Velvet Cell e V-A-C Foundation, 2020).--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
In questa puntata parliamo di musica e attraversiamo diversi paesi e momenti storici.Partiamo dalla Polonia, dove scopriamo la scena rap locale insieme ad Alessandro Ajres, docente di lingua e letteratura polacca all'università di Torino e fondatore del circolo culturale Polski Kot.Ci spostiamo poi in Unione Sovietica, per parlare della nascita delle prime discoteche, aperte negli anni '70. Lo facciamo insieme a Martina Napolitano, dottoressa in slavistica e co-direttrice editoriale di East Journal. --La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
L'indagine del team investigativo dell'ONU ha dimostrato senza ombra di dubbio che i crimini commessi contro gli yazidi costituiscono un genodicio. Ma il dramma di questa minoranza continua. Nostra intervista alla giornalista Sara Lucaroni. Il progetto del governo ungherese di inaugurare un'università cinese a Budapest trova la dura opposizione del sindaco Karácsony, che sfida apertamente Orbán e Pechino. Intervista a Lorenzo Berardi di Centrum Report.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Nella prima parte ci occupiamo dei tre cosiddetti “non-paper” (documenti non ufficiali) circolati negli ultimi mesi tra le cancellerie europee. Questi contengono proposte radicali e molto controverse sul futuro dei Balcani Occidentali, con particolare attenzione a Bosnia Erzegovina e Kosovo. Una vicenda oscura, con autori non sempre chiari, che alimenta gli appetiti dei nazionalismi locali e mette in discussione il ruolo stabilizzatore di UE e comunità internazionale. Il punto sulla vicenda, con l'intervento di Giorgio Fruscione (ISPI).Ci spostiamo poi a Varsavia per la recente inaugurazione del "Collegium Intermarium": un'università che si propone di formare una nuova generazione di élite conservatrici in Polonia e non solo. Dopo la dipartita della Central European University da Budapest, il Collegium si propone come contro-istituzione regionale volta a promuovere una visione del mondo alternativa a quella liberale.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Il 24 aprile il presidente Joe Biden, per la prima volta nella storia degli USA, ha riconosciuto e commemorato pubblicamente il genocidio armeno. Un percorso durato 106 anni, complice anche la guerra fredda, e che si interseca con molte questioni contemporanee, dalle tensioni con la Turchia di Erdogan alla guerra in Karabakh. Una nostra analisi.Intrighi, denari, misteri: la storia millenaria di Siena ne è piena. Una storia antica che si rispecchia nelle più recenti vicende del Monte dei Paschi di Siena, che naviga a vista dal dissesto del 2013. Senza i suoi denari, la città è diventata oggetto di scorribande di investitori rapaci, che hanno cercato di aggiudicarsi le sue ricchezze. Fra loro, anche alcuni oligarchi dello spazio post-sovietico. Nostra intervista a Lorenzo Bagnoli di IRPI Media.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
In questa puntata di Kiosk si parla di inquinamento, Green Deal e miniere di carbone. Voliamo in Polonia, dove la questione della transizione energetica, prevista dal Green deal europeo, risulta più complicata che altrove. La chiusura delle miniere in Polonia, fortemente dipendente dal carbone, comporta pesanti conseguenze non solo dal punto di vista energetico, ma anche per il tessuto socio-economico di alcune regioni, come la Slesia. Ne parliamo con Salvatore Greco, giornalista di Centrum Report e Polonicult, in diretta da Varsavia.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Jovan Divjak, leggenda vivente della città di Sarajevo, della Bosnia Erzegovina plurale e delle sue lotte di libertà e convivenza, è scomparso l’8 aprile scorso a 84 anni. In questa puntata ricordiamo il suo percorso di vita: l’infanzia a Belgrado tra difficoltà familiari e scelte obbligate; l’adesione ai valori della fratellanza e unità jugoslava; l'amore, sempre fedele e ricambiato, per Sarajevo; la decisione, difficile ma convinta, di guidare la città in difesa dall’assedio; l’abbandono dei gradi militari per costruire un “esercito di settemila bambini”, con la ONG da lui fondata dedita all’educazione e alla pace. Il percorso comune di Divjak e Sarajevo abbraccia decenni di storia europea, chiudendosi sulle note di un inno mondiale della libertà e del prendere parte.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Il 26 aprile 1986 una serie di esplosioni distrussero il reattore e il fabbricato della quarta unità della centrale elettronucleare di Černobyl’, causando la più grande catastrofe nucleare della storia. Trentacinque anni dopo,ricordiamo quegli eventi da due prospettive diverse ma interconnesse, quella ambientale e quella umana, con una particolare attenzione ai legami con il contesto italiano.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
In questa puntata partiamo dall'Ungheria, dove è stato varato un nuovo piano del governo per supportare la musica pop nazionale. Partiamo da questo evento per raccontare il complesso rapporto tra governo e settore culturale, da anni nel mirino di Orban. Ci spostiamo poi in un luogo denso di memorie che ripercorrono l’ultimo secolo. Stiamo parlando di Kiev, città che con i suoi monumenti e murales ci racconta, oltre agli orrori del nazismo e dello stalinismo, anche la rivoluzione del 2014 e la guerra con la Russia. Ne abbiamo parlato con Claudia Bettiol, co-direttrice editoriale di East Journal.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Apriamo la puntata di oggi parlando di una parte dello spazio post-sovietico di cui ci si interessa relativamente poco: una piccola repubblica dal clima subtropicale, situata sulle coste orientali del mar Nero, a sud della catena montuosa del Grande Caucaso, che la separa dalla Russia.Stiamo parlando dell’Abcasia, repubblica appartenente secondo il diritto internazionale alla Georgia, ma che dopo una sanguinosa guerra all’inizio degli anni novanta si è autoproclamata indipendente. Ad oggi, l’Abcasia è riconosciuta come stato indipendente solamente da 5 paesi membri dell’ONU, tra cui ricordiamo ovviamente la Federazione Russa – che de facto ne garantisce la sicurezza e l’autonomia da Tbilisi, e dai cui aiuti economici dipende quasi la metà del budget statale abcaso.Nella seconda parte facciamo un viaggio nel passato, nella prima metà dell’Ottocento, un’epoca in cui due grandi potenze dell’epoca stavano cercando di tracciare dei nuovi confini lì dove, almeno ufficialmente, non esistevano.È la storia della competizione tra Russia e Inghilterra per la conquista dell’Asia centrale, in quello che gli inglesi chiamano “Il Grande gioco”, e che i russi, più poeticamente, definiscono “Il torneo delle ombre”. All'interno di questa vicenda, una figura davvero poco conosciuta ma estremamente affascinante si aggira per l'Asia centrale: si chiama Ivan Viktorovič Vitkevič.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Nel centenario della sua nascita, ricordiamo la figura di Andrej Sacharov, fisico e attivista per i diritti umani sovietico. Dagli esperimenti sulla bomba a idrogeno al Nobel per la pace, ripercorriamo le tappe fondamentali della sua vita insieme a Marcello Flores, storico ed esperto di storia dei diritti umani.Nei Balcani occidentali crescono le mobilitazioni contro la violenza sulle donne. In Serbia, le denunce delle attrici Milena Radulović e Danijela Štajnfeld contro due uomini al centro del sistema di potere del paese hanno incoraggiato migliaia di donne a testimoniare sulle molestie subite. La campagna „Nisam tražila“, nata in Bosnia Erzegovina e rivolta a tutta la regione, esige misure concrete contro la violenza di genere nella giustizia, nell'assistenza e nell'educazione.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
In questa puntata, partiamo facendo un viaggio nello spazio, per raccontarvi di un avvenimento storico e memorabile di cui ricorre il sessantesimo anniversario. Il 12 aprile 1961, dalla base spaziale di Baikonur in Kazakistan decollava la Vostok 1, la prima navicella spaziale con equipaggio umano. All'interno della capsula c'era il pilota e cosmonauta sovietico appena 27enne Jurij Gagarin.Nella seconda parte di puntata, poesia, immigrazione, e la memoria del naufragio della Kater i Rades, avvenuto il 28 marzo del 1997, sono al centro della nostra intervista alla poetessa Gentiana Minga, italo-albanese, che ha appena pubblicato una raccolta di poesie trilingue intitolata 'Tempi che sono'.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
All'edicola volante di Kiosk si parla di:🚺🚹 La recente decisione del governo turco di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, strumento internazionale per contrastare la violenza contro le donne, avrà conseguenze catastrofiche per milioni di cittadine. Facciamo il punto sulla contestazione "anti-gender" scatenatasi attorno alla Convenzione di Istanbul in Turchia e altri paesi dell'Europa centro-orientale.💉 La terza ondata della pandemia di Covid-19 sta colpendo gravemente i paesi dei Balcani, in particolare la Bosnia Erzegovina e la sua capitale Sarajevo, che molti in questi giorni hanno definito la “nuova Bergamo”. Nel frattempo le campagne vaccinali procedono con estrema lentezza, ma con una vistosa eccezione: la Serbia, oggi seconda in Europa (dietro al Regno Unito), in primis grazie alla consolidata “diplomazia della mascherina” con la Cina.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
🇮🇷🇦🇲 A Isfahan, nel cuore dell’Iran, un quartiere racconta una storia straordinaria: quella degli armeni deportati qui dal Caucaso al principio del XVII secolo. Un tempo un villaggio, assorbito in seguito dall’espansione urbanistica della città, questo luogo – dove musulmani e cristiani hanno convissuto per secoli - rappresenta uno dei centri principali della storia e della cultura armena.♀️✊ Lo scorso 8 marzo, una marcia femminista a Baku, in Azerbaigian, è stata violentemente repressa dalla polizia. Partiamo da quest'episodio per parlare delle rivendicazioni portate avanti dal giovane movimento femminista azero, e dei rischi che corrono le attiviste in un contesto autoritario e patriarcale.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Questa settimana facciamo un salto parallelo di quarant’anni, dalle rive della Neva a quelle della Sava, rigorosamente a ritmo di rock.Il 18 febbraio 1981, la Jugoton di Zagabria pubblicava Paket Aranžman, una raccolta di tre gruppi emergenti belgradesi destinata a diventare pietra miliare della novi talas (new wave) e battistrada dell'espressione giovanile indipendente.Poche settimane più tardi, il 7 marzo 1981, apriva i battenti il Leningradskij rok-klub, il primo e più grande locale dedicato al rock in Unione Sovietica dove i giovani gruppi potevano esibirsi legalmente.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Una messinscena dell’esecuzione di Ceaușescu e di sua moglie. E’ quanto avvenuto a Yerevan la scorsa settimana, durante una delle tante manifestazioni antigovernative che stanno segnando il periodo seguito alla sconfitta militare del Karabakh. Ovviamente non e’ di loro che si parlava, ma del premier armeno Pashinyan, gia’ leader della rivoluzione di velluto del 2018, e di sua moglie. Una scena, questa, che simboleggia un odio senza precedenti che sta segnando in modo sempre piu’ manifesto le lacerazioni e le divisioni dell’Armenia postbellica.In Georgia, la crisi politica in corso da novembre è degenerata con le dimissioni del premier Gakharia e l'arresto del leader del principale partito di opposizione, Nika Melia. Ancora una volta, i diplomatici europei devono mediare tra governo e opposizione. Nonostante sia ritratta dai media come una deriva autoritaria e 'filorussa' del partito di governo, la natura degli eventi è più complessa e dimostra una crisi di legittimità della classe politica - sempre più distante dagli interessi reali dei cittadini.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Partiamo dalla Polonia e torniamo ad affrontare il tema della storia e delle politiche di memoria, partendo da due eventi successi nelle due settimane: la nomina dell’antisemita Tomasz Greniuch all’Istituto per la Memoria Nazionale e il processo per diffamazione agli storici Barbara Engelking e Jan Grabowski.Tra ballate romantiche e brani impegnati, testi poetici e denunce contro nazionalismi, autoritarismi e guerre, Djordje Balašević è stato probabilmente il più grande cantautore dei paesi (post-)jugoslavi. La scomparsa di Djole, avvenuta venerdì scorso nella sua Novi Sad, ha riversato un’ondata di commozione su tutta la regione, attraversando confini e generazioni come non succedeva da tempo. Ripercorriamo carriera, parole e note del marinaio della Pannonia.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
🇮🇶 Una raffica di razzi, che ha preso di mira una base aerea degli Stati Uniti nella regione irachena del Kurdistan, ha ucciso un contractor civile straniero e ferito altri nove persone, nel peggiore attacco dell’ultimo anno contro la coalizione militare guidata dagli USA. I razzi sono stati lanciati nella tarda serata di lunedì da un'area a sud della città principale Erbil, e sono caduti anche su alcune aree residenziali vicino all'aeroporto.Per comprendere le ragioni di questo attacco, per il quale si sospetta la longa manus dell’Iran, abbiamo intervistato Lorenzo Marinone, giornalista esperto di Medio Oriente e Nord Africa.🇷🇺 🏳️‍🌈 Il recente rapimento di due fratelli gay ceceni dal loro rifugio a Nizhny Novgorod, in Russia centrale, riporta l'attenzione sulla persecuzione ancora in atto della comunità LGBT. Partiamo da questo episodio per poi parlare del documentario "Welcome To Chechnya": una testimonianza importante della repressione e del lavoro instancabile degli attivisti LGBT russi, che da ormai 4 anni assistono le vittime aiutandole a fuggire dalla Cecenia.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
Nelle ultime settimane, la Russia è stata attraversata dalle proteste in seguito all’arresto di Aleksej Navalnyj. Ma un altro tipo di dimostrazioni ha preso piede negli ultimi giorni, stavolta in supporto al presidente Vladimir Putin. In numerose città del paese, studenti e lavoratori si stanno riunendo per registrare video, con tanto di canzoni patriottiche, coreografie e slogan come "Putin è il nostro presidente!" e "Vladimir Vladimirovich, siamo con te!”. Tuttavia, in alcuni casi i partecipanti hanno dichiarato di essere stati attirati a questi eventi con l’inganno, essendo convinti che si trattasse di qualcos’altro.I resti di 104 yazidi uccisi dall'ISIS nel 2014 sono stati onorati e sepolti il 6 febbraio nel villaggio di Kocho, in Iraq. Dopo l'esumazione dell'anno scorso, i corpi sono stati trasportati a Baghdad per l'identificazione e la raccolta delle prove. Più di sei anni dopo il genocidio, le famiglie di Kocho hanno potuto finalmente piangere una parte dei loro cari. Fra loro, anche il premio Nobel Nadia Murad.--La musica dell'edicola volantehttps://open.spotify.com/playlist/0AbzJE7zYFaTkks2LhpNSZ
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